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a chi mi ha chiesto dove fossi fino adesso gli ho risposto con un sorriso.
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Quando ho sentito per la prima volta il ritornello di questa canzone su una storia di Instagram, ho pensato subito che sarebbe diventata semplicemente una stupida canzone commerciale giusta per le storie, infatti solo dopo averla ascoltata per intero con il cuore ne ho capito il vero significato. Sono andata a cercarla su Spotify, perché una persona molto importante per me, qualche giorno prima, mi aveva detto che “quello che sto passando in questo periodo fa capire che sto crescendo, che può essere doloroso, che devo imparare a non sentire il bisogno di conferme da parte di altri, perché in fondo, crescere significa proprio questo”. Allora ripensando a queste parole che mi hanno fatto riflettere molto, ho ripescato dalla memoria questa canzone e devo dire che è stata la cosa migliore che potesse capitarmi in quel momento. Mentre l’ascoltavo sono scoppiata a piangere ed era proprio quello che mi serviva: piangere così tanto da potermi sfogare. Non riuscivo a fermarmi, le parole colpivano troppo forte dentro di me... Se siete degli adolescenti e state affrontando un periodo difficile, ve la consiglio tantissimo.
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En los pequeños detalles siempre te mostraré cuanto vales para mi.
El navegante
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"Perché ti piace proprio scrivere?"
Mi chiedono: "perché ti piace scrivere?" E io non so mai cosa rispondere, o perlomeno lo so, ma sono così tanti i motivi, che non so da dove iniziare per spiegarlo.
Non sono mai stata brava con le parole... provavo ad iniziare a scrivere un diario: riempivo due paginette e non avevo più voglia di continuare, un paio di cuoricini disegnati qua e là e abbandonavo quel quadernetto nell'angolo più remoto della mia libreria. A scuola per i testi mi sforzavo, ma non uscivano mai bene come ad altri; poi come per magia, circa due anni fa ho iniziato a impegnarmi ancora di più e i miei voti si alzavano sempre fino ad arrivare al dieci. Lo ricordo ancora: un pomeriggio durante il corso di scrittura creativa descrissi l'emozione dell'amore senza usare la parola "amore" e lo stesso con l'odio. Non scrissi niente di che, anzi, era tutto molto semplice e diretto, insomma, per me erano frasi buttate lí alla rinfusa e nulla di più, ed invece quando l'ho letto alla classe, tutti mi hanno applaudito e la professoressa mi ha fatto i complimenti; questo mi ha gradificato cosí tanto, che decisi che avrei continuato a scrivere liberamente come avevo fatto in quel momento. E così è stato. Ogni volta che la prof assegnava un testo o qualcosa di personale cercavo di estrapolare il profondo senso filosofico per esporlo in modo semplice, ma allo stesso tempo efficace da far immedesimare chi lo stesse leggendo e provare ciò che sentivo io. Così man mano, mi sono appassionata alla scrittura e ho pensato che la maggior parte dei ragazzi di oggi usa i messaggi come tramite per dire qualcosa che magari, dal vivo non riuscirebbe e allora mi sono come guardata dentro e ho capito uno dei motivi per cui adoro scrivere: riesco ad esprimere tutto ciò che penso con la massima tranquillità, senza aver il peso di chiedermi se qualcuno possa giudicarmi, perché in fondo, potranno mai il foglio, il telefono, la penna, la tastiera...giudicarti? Scrivendo mi sento libera di essere me stessa, con i miei pensieri, le mie riflessioni e tutto ciò che riguarda il mondo interiore di una persona. Certo non tutto bisogna scriverlo però, cioè molte cose vanno comprese. E in questo fa parte anche una buona lettura eh, altrimenti non si può capire il modo in cui vengono dette le cose. Ad esempio, non capisco quelli a cui piace tantissimo la matematica e dicono che viene loro automatico il fatto di trasformare tutto ciò che vedono in numeri, ma come si fa? Cioè io dovrei trasformare tutto in lettere? Ma vabbè, torniamo al fatto dello scrivere, altrimenti mi perdo in altri discorsi completamente diversi dal normale. Proseguendo con il secondo motivo, ogni volta che porto a scuola un testo o un esercizio in cui bisognava scrivere, tutti si meravigliano del fatto che molte volte il mio esercizio o testo che sia, occupa almeno una pagina e sbalorditi esclamano in coro: "Te coddhraaaa!" (Nel mio dialetto "Ti va"). Tuttavia, per me non è assolutamente una fatica scrivere, anzi il contrario, il tempo passa più velocemente e quasi ne perdo la cognizione. Mi perdo nel mio mondo, il mondo della fantasia e tutti sono invitati, o quasi. Che siano tre righi o una pagina, non sarà mai abbastanza per contenere ciò che ho da dire. Tanto ovviamente moltissime cose le tengo per me, non preoccupatevi, altrimenti finirei per riempire completamente il quaderno! Comunque veramente, a parte tutto, un pomeriggio intero a scrivere, (ovviamente ciò che mi piace e non ad esempio un riassunto di un capitolo di storia.) non sarà mai pesante, visto che non li potrei considerare veri e propri compiti. La cosa più bella per me è perdermi fra le nuvole imprignate dei miei pensieri, che quando sono troppi, cadono giù sul foglio come pioggia per mezzo d'inchiostro.
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