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Ci sono dei momenti in cui la tua tristezza diventa quella degli altri e so anche quando succede, di solito ci sono dei segni premonitori, gli occhi lucidi, sguardo basso,broncio,buio,paura,brividi e lacrime poi tutto sfuocato e lacrime ancora per non so quanto tempo,scorrono, il tempo, le settimane e i mesi, ma sempre lacrime restano. "Perché fai le facce? Hai fatto di nuovo quella cosa con gli occhi che li rigiri e poi sbuffi e diventi di pietra!". Davvero si nota così tanto quanto siano per me difficile le relazioni? Fondamentalmente io non so essere felice e questo lo dicono tutti! Avetr presente il "carpe diem? cogli l'attimo?" Tutte stronzate. Io se colgo l'attimo penso subito a quello dopo e quello dopo ancora. Diciamo anche che la mia mente fa dei voli pindarici che io stessa a volte penso "ma come sono arrivata fin qui?" L'elenco di momenti come questi potrebbe non finire mai perché io rovino sempre tutto, io logoro le persone, troppo pesante che a volte affondo. Si è questo il giusto termine: precipitare nell'abisso che l'ossigeno manca ad ogni singola mia cellula e la mia voce non grida. Non c è via di uscita, ho provato,facendo ricerche a dare un nome a questa sensazione...mi viene solo depressione,ma è facile a dirsi e poi non so se posso essere davvero depressa, io non lo so cosa sia, cosa si debba provare. Forse va bene solo malinconica? Aggiunge un tocco di romantico, ma in fondo siamo lì : c è una parte di me che ostacola tutto ciò che ho di buono, perché qualcosa di buono ci deve essere altrimenti non si spiega il perché sia ancora qui con me.Davvero strano. Vorrei continuare ma le persone tristi si bloccano, sono troppo impegnate a pensare già alle mille sventure che accadranno loro. Respira.
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