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Paolo Sorrentino, La grande bellezza

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“Tutti pensavano che mi fossi passato, che ti avessi scordato, che ormai non mi venissi in mente neanche per sbaglio.

Si sbagliavano loro.

Passavano i mesi e tu eri ancora lì, nella mente e nel cuore; ricordavo per filo e per segno tutti i tuoi modi di fare, la tua risata, le tue braccia che mi stringevano, i tuoi baci, i tuoi pregi e quei difetti che non avrei mai smesso di amare; ti pensavo ancora, sempre, ormai non riuscivo a non farlo. Era tipo ’non ti posso avere con me, ma ti tengo nel cuore lo stesso.’

Ti aspettavo e ti aspetto, e chissà, in un'altra vita magari saremo quelli giusti al momento opportuno.

Non mi dimenticherò mai di te e probabilmente il tuo ricordo mi farà sempre un po’ piangere, ma va bene così. Sei stato un grande amore. Il primo, lo sai, e il migliore.”

× A due passi noi balliamo sull'oblio, ci vediamo all'inferno amore mio. ×

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Spero che tu trovi l'amore

Spero che ti dia il buongiorno ogni mattina che non si scordi mai di quanto speciale tu sia e che tu sia il suo primo pensiero appena aperti gli occhi che fuori ci sia il sole oppure che piova. Spero che ti chiami la sera quando siete entrambi soli con voi stessi ma spero che ti chiami per sentire come stai come è andata la tua giornata per dirti che ti ama. Spero che un giorno ti porti la colazione a letto come piace a te e che sappia la giusta quantità di zucchero da metterti nel caffè che sappia tutti i tuoi gusti a memoria e che sappia che il thé tu lo bevi solo al limone se no, non lo bevi che il latte lo bevi solo freddo senza niente dentro. Spero che ti vizi ma non troppo che ti faccia maturare ma non cambiare. Spero che ti chiami nelle tue giornate infernali ma che comunque ti lasci i tuoi spazi lasciandoti solo ma non troppo perché tu solo non vuoi stare mai. Spero che quando verrà a conoscenza dei mostri che hai dentro non scappi via ma li prenda per mano e ne faccia casa sua dandoti tutta se stessa amandoti come meriti ricoprendoti di attenzioni corteggiandoti sempre. Spero ti chiami solo per sentire la tua voce perché la rasserena perché ne ha bisogno per avere forza e affrontare la giornata e per chiederti come stai se hai bisogno di qualcosa anche solo di un bacio. Spero che ti ami e ti insegni ad amare e ti dia l'amore. Spero che ti ami come meriti così da portarti la poesia con un suo solo sorriso. Spero, poi, che tu possa essere felice sempre ma felice per davvero che tu scelga la vita che vuoi e non quella che gli altri vogliono per te e spero che tu non tradirai mai te stesso buttandoti in braccia che di casa non sapranno mai non fingendo mai un amore che non provi una felicità che non sentì come, invece, stai facendo. Spero ritroverai presto te stesso spero che la farai a superare tutto questo. Spero che tu trovi l'amore e che ti ami così - così tanto da farti perdere il fiato e tutte le parole possibili. Così tanto da renderti felice da non darti tempo per chiederti se sei felice.

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Le ragazze rifiuto.

Oggi vi parlo delle ragazze rifiuto, quelle che portano la maschera della risata in viso.

La ragazza rifiuto è quella che dalla classe non ci esce, non sia mai incontra qualcuno per il corridoio, non sia mai qualcuno la guardi, la renda nervosa, che altrimenti lei diventa tutta rossa e si mortifica.

La ragazza rifiuto è quella che nelle comitive potrebbe far ridere e basta, non andrà mai sul muretto a baciare qualcuno, e se le sfioreranno le forme sarà solo per divertirsi. A nessuno piace la ragazza rifiuto, anzi, dopo aver abusato di lei, forse ci rideranno anche sopra.

E riderà anche lei, perché di piangere non se ne parla.

Nessuno chiede il numero di telefono alla ragazza rifiuto, nessuno le dice che è super bella, se non esce a nessuno importerà, e non sarà mai nemica di qualcuna, perché nella categoria di bellezza lei nemmeno ci entra.

La ragazza rifiuto non verrà mai a ballare, non verrà mai a una festa e mai andrà al mare con gli amici, né tantomeno qualcuno la guarderà mangiare in pubblico, perché lei è convinta che si prenderanno gioco di quella sua faccia così simpatica ma così altrettanto brutta.

Sorride, la ragazza rifiuto, quando le sue amiche vengono abbordate dai ragazzi belli del sabato sera, e non fa niente se qualcuno di loro le piace, lei cede tutto alle amiche, alle conoscenti, alle ragazze in generale, perché tanto lo sa, lo sa davvero, che nessuno sguardo finirà su di lei.

La ragazza rifiuto ha tante insicurezze ed ha tanti amici che chiudono gli occhi davanti a tanta fragilità, come se fosse invisibile.

Non troverai mai la ragazza rifiuto intorno ad un ragazzo, non la troverai mai nel gruppo a ridere. Lei sta sempre li, seduta sul muretto in disparte, a guardare una vita di cui è soltanto spettatrice.

E non credete che siano forti, davvero, anche quelle ragazze piangono.

Tanto.

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“E forse si, mi odio davvero. Odio quando rido troppo forte e sembro ritardata. Odio quando rispondo male e non ho il coraggio di chiedere scusa. Odio quando le mie gambe non mi permettono di mettermi gli shorts che amo. Odio quando piango per qualcuno che nemmeno sa che esisto. Odio quando mi faccio venire il mal di stomaco per un messaggio. Odio quando non riesco a dire a parole quello che provo. Odio quando cerco di scrivere di me, ma vengono fuori solo parole sparse. Odio quando faccio scappare chi amo. Odio quando non so aspettare. Odio quando non riesco ad essere amata. Odio quando tengo troppo a qualcuno. Odio quando vorrei piangere, ma non lo faccio. Odio quando piango, ma non smetto più. Odio tutto, odio tutti, odio me. E odio quando mi odio.”

— - misento-sola

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Ammetto che la “realizzazione” di questo post, non è stata per niente semplice. Per il semplice fatto che le nostre emozioni sono state messe sotto pressione. Ho provato ad interpretare personalmente la situazione della giovane ragazza, ed ha avuto un forte impatto. Mi sono rivisto nel passato, quando la mia autostima mi divorava piano piano, ogni notte. Speravo che fosse l’ultima ma dovevo continuare ancora ad andare avanti. L’insicurezza aumentava e la forza dell’autostima aumentava in senso negativo. Sono arrivato alla conclusione di un pensiero, si passa dall’essere buoni al diventare cattivi per il male che subiamo. Dunque l’autostima è rappresentata come se fosse una persona che raccoglie i nostri pensieri negativi su di essa, e non fanno altro che renderla cattiva e quindi ci attacca quando noi diventiamo più deboli. In alcune vignette, si nota che l’autostima ha uno sguardo triste ma è colmo di rabbia. La colpa di tutto ciò, principalmente è la nostra, siamo noi a farle del male e non viceversa. Quando non sai come affrontare un nemico, non affrontarlo con le parole o con brutte intenzioni ma stringilo a te, esso rimarrà privo di rimorsi. Siate sicuri di voi stessi, non permettete né a voi né a qualcun altro di ostacolarvi, perché alla fine quello che ci rimette, sei solamente tu. Vuoi essere forte? Sii forte, non chiederlo. Vuoi essere felice? Sii felice, non pensarlo. Hai tu in mano la tua vita, trascinala fino a dove vuoi, i limiti sono fatti per essere superati e alcuni limiti sono solo blocchi mentali inesistenti. Ora sorridi, e fai pace con la tua autostima, perché credo abbia tanta voglia di essere abbracciata da te.

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Dicono che un chitarrista passi metà della propria vita ad accordare la sua chitarra, l'altra metà a suonarla scordata. È un po' la metafora della vita, no?

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“Ogni tanto, nelle giornate di vento, Hervé Joncour scendeva fino al lago e passava ore e guardarlo, giacché, disegnato sull’acqua, gli pareva di vedere l’inspiegabile spettacolo, lieve, che era stata la sua vita.”

“Occasionally, on windy days Hervé Joncour would go down to the lake and spend hours in contemplation of it because he seemed to descry, sketched out on the water, the inexplicable sight of his life as it had been, in all its lightness.”

Tratto da “Seta” di Alessandro Baricco

-FOTO MIE, TENETE LA FONTE / PHOTOS MADE BY ME, KEEP THE SOURCE-

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❤️❤️❤️

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-La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano

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Non sono le persone che possono renderci felici! Siamo noi che ci creiamo le basi per stare bene

"Il mio angelo segreto" F.Bosco

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"E non c'era bisogno che ci dicessimo quanto ci volevamo bene, quanto eravamo felici di essere di nuovo insieme e quanto ci eravamo mancate, perché era tutto assolutamente scontato"

"Un amore di angelo" F.Bosco