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Le donne

Incredibili romantiche. Nervose. Isteriche. Da innamorarsene. Da farsele. Libere. Puttane. False. Quelle che piacciono perchè sono porche. E bastarde. Oppure sicure. Indecise. Indifferenti. Solo tue e quelle che solo tue non lo saranno mai. Da sposare. Per uscire. Innocenti e banali. Anime fragili. Quelle che ti fanno cadere nella logica delle calze nere. Quelle brave a fare l’ amore, che sembrano nate per farlo. Quelle a cui chiederai ” quanti anni hai stasera “.E quella a cui dirai ” io muoio per te “.La più bella della scuola, come Mary Luise. Timide. Illuse. Deluse. Pazze. Che ti fanno tremare il cuore e smettere di respirare. Che rovinano il morale alla gente. Che domani si adesso no. Quelle che ” non chiamarmi amore “. Che ridono di te. Le dive del sabato sera. Le streghe, che amano farsi guardare e non sopportano la gente che annoia e che rompe. Quelle che ti taglio la gola, da prendere e portare via. Quelle che senti dentro come un pugno, che ti faranno venire i brividi, che già sai che ti tradiranno. Quelle che aspettano un figlio per natale. Le donne, appunto. Vasco le ha cantate tutte, tutte, perchè hanno mille anime, mille virtù e debolezze. Vasco le ha descritte tutte nelle sue canzoni, tanto che anche le donne stesse si sono sempre riconosciute in esse, consapevoli, loro prime, che possono essere contemporaneamente troie e sante, amiche e amanti, aggressive e dolci, dominatrici e dominate.

08/03/2018

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Troppi poeti, pochi signori.

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L'infinità vanità del tutto

Giacomo leopardi, a se stesso

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Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non val cosa nessuna I moti tuoi, nè di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T'acqueta omai. Dispera L'ultima volta. Al gener nostro il fato Non donò che il morire. Omai disprezza Te, la natura, il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera, E l'infinita vanità del tutto.

Giacomo Leopardi, A se stesso (via embersbright)

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“Spesso la vita è combattere.”

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Page 399 •La coscienza di Zeno•

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Il Futurismo è un grande movimento antifilosofico e anticulturale di idee, intuiti istinti pugni calci schiaffi specchiatori purificatori innovatori e velocizzatori…

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Più bello il fiore cui la pioggia estiva lascia una stilla dove il sol di frange più bello il bacio che d'un raggio avviva occhio che piange.

Pianto, Giovanni Pascoli. (via capellibiondiespighedigrano)

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Il fiore ha come un miele un suo vapor che bagna l'anima d'un oblio dolce e crudele.

Giovanni Pascoli (via brokenheartmemories)

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Always be a poet, even in prose.

Charles Baudelaire (via quotemadness)

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Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente. (Italo Svevo)

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Annullate i miei desideri, cancellate i miei ideali, mostratemi qualcosa di meglio, e io vi seguirò. Voi, magari, direte che non ne vale neppure la pena; ma in tal caso anch’io posso rispondervi lo stesso. Stiamo ragionando seriamente; e se non volete degnarmi della vostra attenzione, non starò a pregarvi. Io ho il sottosuolo.

Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo

(via dieich-dihyaa)

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Greek Gods, Titans and Primordial Deities

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Ai posteri l'ardua sentenza

Alessandro Manzoni, cinque maggio (via fateve-na-cultura)

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Chi non ha denaro, mezzi e pace, manca di tre buoni amici.

William Shakespeare (via unsognodovetuttimuoiono)

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A questo mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l’altra è ottenerlo. Questa seconda è la peggiore, la vera tragedia.

Oscar Wilde (via unsognodovetuttimuoiono)