Scrivo distrattamente e il più delle volte non mi rileggo.
Don't wanna be here? Send us removal request.
Photo
1K notes
·
View notes
Text
L’ingiustizia dell’italiano
A volte la lingua italiana è ingiusta.
Ad esempio, quando utilizziamo la parola "sacripante", lo facciamo per indicare una persona vanagloriosa, un gradasso, uno spaccone.
Eppure, nell'Orlando Innamorato del Boiardo e poi nell'Orlando Furioso dell'Ariosto è il nome di un re saraceno di Circassia, nonché di un fortissimo guerriero, innamorato alla follia di una donna, Angelica, che, nonostante le straordinarie imprese e prove d'amore nei suoi confronti, non ricambierà mai il suo sentimento.
Ogni volta che qualcuno dice "sacripante" in italiano per offendere qualcuno, da qualche parte c'è un personaggio letterario grandioso e temerario che cade morto.
8 notes
·
View notes
Text
Lei alzò il bicchiere. “Facciamo un brindisi.” “A che cosa?” Sembrava perplesso. “A noi due.” Ci fu un attimo di silenzio. “Ma non stiamo insieme da mesi, lo sai, vero?” Lei rise: “Pensi che non sappia che ci siamo lasciati? Intendo, facciamo un brindisi a noi che non esistiamo più.” “Sei fuori di testa.” “Pensavo lo sapessi già.” Si scambiarono uno sguardo. Un piccolo e timido sorriso. “D'accordo, brindiamo.” “Benissimo. A noi due. Ai nostri insulti e alle nostre risate. Per tutte le volte che ci siamo urlati contro e per tutte le volte che avrei voluto strozzarti, per tutte le volte che mi hai sbattuto la porta in faccia lasciandomi sola. Alla nostra intensa e disperata storia d'amore impossibile.” Ci fu un attimo di silenzio. “Altro?” “Sì. Ci sto pensando. Non mettermi fretta.” “Figurati, fai con calma.” “Ecco, ci sono. Un brindisi a noi, per tutte le volte che sei tornato indietro, per tutte le volte che ti ho raggiunto. Per tutti i sorrisi e i baci, per tutti i momenti felici che sembrano di un'altra vita e sembrano appartenere ad altre persone, talmente diverse da ciò che siamo adesso che non riesco più a vedere me stessa nella donna che ero con te. E tu riconosci nell'uomo che sei adesso quello che eri con me?” Le sorrise: “No.” Sorrise anche lei: “Siamo pari.” “È un bel brindisi.” “Sono contenta che ti piaccia.” Ci fu del silenzio, entrambi impegnati a bere e a pensare. “Lui passerà a prendermi tra poco.” “Sa di me?” “Lei sa di me?” “No.” “E allora.” “Hai ragione.” “Come sempre.” “Dove sei stata dopo noi?” Si passò una mano tra i capelli: “Un po’ di qua e un po’ di là. Poi ho incontrato lui e siamo andati in giro insieme.” “Non ti interessa sapere dove sono stato io?” “No. Non mi interessa proprio niente dei tuoi percorsi.” “Sei sempre carina, tu.” “Devo andare.” “È arrivato?” “Ho sentito la macchina.” “Come fai a sapere che è la sua?” Gli occhi della ragazza si illuminarono: “Lo riconosci subito un rumore di casa.” “E io” le chiese timidamente: “io che rumore sono per te?” Lo sguardo di lei si addolcì e gli fece una carezza: “Sei solo il rumore di un sogno infranto, lo sai. Di un passato talmente lontano da apparire irraggiungibile persino nei ricordi.” “Mi dispiace.” “Non farlo. Stammi bene. Abbi cura di te.” “Lo farò.” “Bene. Buonanotte, vai piano in macchina.” “Non ti smentisci mai.” “Non c'è più un noi ma io sono sempre io, in fondo.” Un sorriso mentre la guardava scendere le scale. “Buonanotte.” “Addio.”
10K notes
·
View notes
Text
Il rischio di essere felici
Molte persone, me incluso, hanno dei seri problemi a relazionarsi con la parola rischiare.
Tendiamo spesso a riempirci la bocca con questa parola, eppure nei fatti siamo sempre restii ad agire.
Abbiamo degli alibi, non ci sono dubbi, eppure i sentimenti che ci spingono a desistere dall'operare anche solo una piccola rivoluzione nella nostra vita ci dominano.
Invidio le vecchie generazioni, quelle che non si curavano del domani, andavano avanti, disposte a sacrificare tutto che avevano per raggiungere un obiettivo. Per essere felici.
Una forza che in parte non abbiamo più, non abbastanza almeno, estirpata come si fa con le erbe secche, un po’ dagli altri, un po’ da noi stessi, troppo impauriti dalla possibilità di abbracciare l'ignoto e abbandonare quello che abbiamo, anche se non ci piace, perché “è pur sempre qualcosa”.
Non ci siamo mai preoccupati di riseminare. Andiamo avanti senza remare, sospinti dal vento e dalle correnti. Eppure basterebbe anche solo un piccolo atto di coraggio per cambiare il corso degli eventi.
Le rivoluzioni nella vita non si fanno necessariamente sconvolgendo il sistema o sacrificando tutto.
A volte basta anche una piccolissima azione rischiosa per essere felici.
- @dissolvenzainnero
1 note
·
View note
Text
Quando mi chiedono un consiglio su un libro da leggere, per me è difficile suggerire un titolo. Un libro mi piace quando al suo interno si trova qualcosa che mi appartiene. Più aumentano le parti scritte per me, più il libro mi piace. Bastano anche poche righe a volte, purché mi rivelino qualcosa che riconosco e non sapevo esprimere a parole. Sorrido quando succede. Quando suggerisco un libro a qualcuno, in realtà sto suggerendo una piccola parte di me.
2 notes
·
View notes
Photo
309 notes
·
View notes
Photo
Saturday falling.
0 notes
Quote
pànta rèi locuz. gr. [traslitt. di πάντα ῥεῖ «tutto scorre»]. – Proposizione con cui si suole spesso caratterizzare la dottrina di Eraclito (ma l’espressione non ricorre nei frammenti rimasti della sua opera) sottolineando l’eterno divenire della realtà paragonata a un fiume che solo apparentemente rimane uno e identico, ma si rinnova e si trasforma continuamente. La frase è usata nel linguaggio comune (allo stesso modo che le equivalenti «tutto scorre», «tutto passa»), talora ironicam., per alludere all’instabilità della condizione umana e all’effimera durata di ogni situazione.
Treccani
2 notes
·
View notes
Quote
My default expression makes me look like I’m always in a bad mood which is convenient considering it’s usually true.
Akutagawa Ryunosuke; definitely (via enchantingnanami)
113 notes
·
View notes
Quote
I just decided being sad is a waste of time. You see, a more productive use of my time is revenge.
Akutagawa Ryunosuke (via incorrectbungoustraydogs)
203 notes
·
View notes
Text
Un po’ come quando imposero a Orfeo di non voltarsi mai a guardare Euridice. E come cazzo fai.
- @dissolvenzainnero
2 notes
·
View notes
Text
It's easy for you.. you can read my mind and my heart.. I can't read yours..
0 notes
Photo
Bisogna scegliere per compagna solo una donna che, se fosse un uomo, si sceglierebbe per amico.
****** - Joseph Joubert -
Masako Katsura at the 1952 World Three-Cushion Billiards tournament. (Carl Mydans. 1952).
24 notes
·
View notes
Quote
Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute. Ma se vi manca la prima tutto è finito.
Gustave Flaubert, Lettere a Louise Colet (via doppisensi)
423 notes
·
View notes
Quote
E ricadi nel loop infinito di inseguire chi non ti vuole, ignorare chi ti vorrebbe, e prenderti per un po’ chi non vuoi davvero. E se ti capita qualcuno che dice: «Mi sono innamorato di te» lo guardi come si guarderebbe un folle, o almeno uno tanto strambo. Oppure, peggio, senti una stretta al cuore, forte, sapendo che per quanto tu lo desidereresti, non lo potrai mai ricambiare. Perché il tuo dramma non è innamorarti degli uomini sbagliati, ma non saperti innamorare di quelli giusti.
L'educazione sentimentale (via avereoessere)
40 notes
·
View notes