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I made a circular small shape in clay and engraved some random lines and dotts in it then melted the wax and poured it on. Once the wax had dried, I removed it and I was left with a yellow wax medallion (I was reading now about gummies and the fact that I used to watch them as a child. they’re set in the middleages and thy had a potion that they could drink which would give them incredbile strenght, the succo di gummifrutta’) I looked at it actually because it made me think of their medallion, just found out it was used from one of the gummies to open a book )
grandi medaglioni di cera to unlock something
The first work then, surely comes from the experimentation with wax and making wax medallions without intending to. It was more satisfying when the wax was liquid but the laws of physics and chemistry would not allow wax to be constantly liquid unless the temperature would keep it in a melted state. I am drawn to materials such as latex and wax that function as tools to imitate the material or shape they are placed upon. I wander if this is the influence of photography on me. Photography gives you the illusion to be able to recopy the moment you’re living in, to take it and bring it with you. A photograph is just like a carrier bag in itself. Wax, latex and other similar materials, allow you to recopy an object, to imitate its texture, its shape, its presence.
What does it mean to place an unfired clay medallion wrapped in copper wire in a disposable plastic container (it contained four figs) kept open by a stick? The copper wrapping leads to an end where a latex leaf embedded with seeds appears. It is hanging, it flickers. Those seeds will never procreate again, they’re trapped in skin like an insect in amber. To trap is not to preserve but to destroy. Containers keep the content safe but they allow for freedom, once open the content can pour out, come out, go out, leave. Of what is stuck, glued, embedded, there’s no hope, no escape.
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26/09/2022 sono letteralmente ferma che non voglio fare niente/non ho motivazione. stamattina ha vinto la destra estrema in Italia e siam messi male. Non penso sia quello il motivo della mia tristezza, che ormai mi accompagna da più di una settimana. pero dopo la notizia ho pianto, perché fa paura avere un governo cosi nel Paese in cui son nata e quindi sapere di non volerci proprio tornare. Mi sono pure arrivate due mail per l’inizio del corso. non so bene come farò a permettermi il corso quest anno. non ho abbastanza risparmi e non ho un lavoro costante che dia ogni mese abbastanza ore. non so se voglio lavorare in un bar ma forse sarò obbligata. la consegna della draft della tesi è tra due mesi. ho pura che i miei amici non vogliano più essere miei amici perchè è da due settimane che non scrivo loro e ovviamente loro non scrivono a me. Però questa volta mi mancano perché forse li sento davvero amici. sono in studio e vorrei cominciare a creare qualcosa di nuovo. il freddo si sente già e non so come affronterò l’inverno buio e freddo. quando sono uscita di casa avevo più motivazione della scorsa settimana e per qualche motivo mi sento più preparata rispetto all’anno scorso. forse basta che mi compro quelle pastiglie che usano i genitori di che si chiamano meta-relax. Avere il libro da leggere anche mi conforta - ‘L’amica geniale’- perché so che ce ne saranno altri tre da leggere e so che mi accompagneranno nei mesi più bui, bui in tutti i sensi.
i pomodori nel giardino crescono ancora e sono succulenti. una pianta ha spezzato il palo di bamboo. è strano pensare ad una pianta che spezza qualcosa. l’estate è finita, quando lo accetterò? forse solo quando avrò castagne arrostite, frittelle di mele e vin brulè. in più la prossima settimana è il mio compleanno e non voglio.
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the sound of a sweet sadness
This is the work that I'm making
Spitting cherry stones, dripping saliva
I'm sad when you leave to go back to the country who mothered you
You are sad too but you hold me in in your mind like an unfired vessel full of cherry stones.
I'm softening, everything softens with it, my skin, my leafy feathered blanket. Everything shimmers when I slide inside my floor bed.
It is to be alive a gentle wave sometimes, somehow. Sadness can be a gentle wave too, like the sounds from the street by your bedroom window at night. When you hear sounds it means that you're there.
I forget that when I'm alone, I'm still dearly loved
25th of August 2022
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Watch "i fiori parlano bocche di leone giochi di un tempo" on YouTube
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oggi camminando ho visto dei fiori piantati al di sopra di un muretto basso. Ho avuto un flash-back:
estate nella casa in cui sono cresciuta, mio papà e mia mamma ancora insieme, erano fuori in giardino che piantavano fiori, forse mio padre aveva quelle strane forbici ad elle arancioni in mano. ( Non so perché, ma nella memoria mia mamma indossava jeans a vita alta.)Noi le usavamo sempre e a volta al Brico ci facevano scegliere i fiori o i bulbi. Mi ricordo delle violette e di quei fiori a grappolo viola che non so come si chiamino. Ricordo anche le bocche di leone che nel muoverle diventavano un gioco. Le fauci di un burattino che si aprono e chiudono
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da un lato mi viene parecchio difficile scrivere sull’altro blog, quello di scuola. Forse perche so che la prof lo legge e non mi sento libera al cento per cento di scrivere tutto quello che mi passa per la testa, o cose personali. Il che lo rende davvero complicato siccome le mie ‘opere’ sono per lo piu basate su esperienze personali
qui abbiamo un esserino di ottone fatto all’uncinetto, dentro ad una busta di nylonc he normalmente usavo per dipingerci sopra il lattice. la busta protegge ma forse soffoca anche la scultura interna. Cos’è ancora non lo so. Non sapere va benissimo, ti aiuta a continuare a cercare
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8 aprile 2022
in questi gironi di quarantena, mentre avevo il covid, ho sentito la noia che sentivo quando abitavo ai ronchi. Nella mia camera da letto di qui mi sono sentita trasportata in quegli anni, nella mia stanza dei ronchi. Le finestre grandi, il sole, la primavera. La vista sulle montagne e tutto il mio universo in quella stanza. Era colorata e accogliente, me l’ero fatta mia appendendo disegni e cose sui muri, ma non troppe. Avevo dipinto la libreria di fucsia e c’era anche un pouf verde mela. La scrivania di legno piena di cose, con uno scaffale sopra, pieno di cose. L’armadio grande con uno specchio immenso. Facevo sempre foto in quel periodo e spesso dipingevo anche. In questi gironi ho sentito un po’ il silenzio, la noia e la solitudine di quei giorni ma anche una calma smisurata, silenziosa, un senso di pace accompagnato alla noia.
Ho pensato molto alla noia, in questi giorni. Come la definirei? Penso che la mia vita in Italia da adolescente fosse colma di noia, calma e solitudine. Mi ha fatto venire in mente quando mi mettevo a fumare di sera da sola, anche Pratiglione, quando Fra era partita per l’Inghilterra. Non avevo ansia ma tristezza e calma. Tristezza, noia e calma ma non mi sentivo vecchia.
Quella casa ai ronchi era poi strana però. Io e fra vivevamo là praticamente. Senza cucina perché la cucina era il ristornate. Non facevamo più pranzi e cene tutti insieme ad orari più o meno prestabiliti. Ognuno per sè, sempre in parti diverse del ristorante. A volte pizza, a volte caffè al ginseng e muffin strabordanti di cuore di cioccolato. Cos’era quella vita se non caos? Quel caos era piazzato in mezzo alle montagne, nella calma più totale della natura, delle primavere, inverni autunni, estati. Ma tu te lo immagini un caos cosi? quasi invisibile ed impercettibile perché circondato da naturale silenzio.
Io non me lo ricordo ma ancora lo sento
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Coming from a sketchbook from years ago
'Ma come posso essere costante se quel che sono è solo un'oscillazione continua di alti e bassi, dove i bassi sproporzionatamente durano più a lungo.
E quindi quel che di costante ho è l'incostanza, perché non può fare a meno di me.
Plasmo il mio io in base a chi ho attorno, incapace di costruirmi una mia personalità, ma come biasimarmi se la mia intera persona esiste solo quando sono con te?
Sono più metà di chiunque altro, nata staccandomi da un uovo e quindi che altro potrei essere, se non un frammento?
Metto insieme i pezzi ma non mi trovo mai e dal caos produco null'altro che caos.
Chissà se tutti hanno nella testa un casino o succede solo a me.'
I think it was May 2017, actually. Not much has changed to be honest. So strange thought, to be finding this piece of writing today. As only the other day I was talking to my therapist about these feelings..
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Feeling extremely lonely e anche come se stessi rincorrendo qualcosa che non è da rincorrere. Mi sento sempre di dover raggiungere qualcosa, come se raggiungere un traguardo o un obbiettivo potessere rendermi felice. Nel frattempo mi perdo la vita vera, quella che succede nel momento
Ma forse il momento è doloroso, allora lo sfuggo?
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Sometimes I don't understand why we have to connect with other humans. Why do we talk? Why do we engage in conversations? Why do we make friends?
What's the point?
Does there have to be a point?
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quando parlo delle montagne piango sempre. comincio piano, che neanche me ne accorgo e poi finisco per piangere a valanghe, un pianto appuntito, un pianto che parla di cime, di salite, di orizzonti e di valli in lontananza. un pianto che parla di affacciarsi dal balcone ed essere circondati da montagne. ma loro sono sempre state li per me?
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Does peeling a fruit or vegetable make it more vulnerable? Damaging our skin makes us more vulnerable. What invisible layer do we need to remove to show ourselves for who we are? what’s the skin of the soul?
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Mi sono accorta solo oggi che le piante in salotto non sono molto felici, devo ricordarmi di aprire le finestre giornalmente.
Vorrei scrivere sull'altro blog ma sono troppo stanca. Ho tanto da dire e da recuperare, spero di riuscire a dedicarvi del tempo.
Mi manca leggere e scrivere in Italiano
Scrivo cose a caso disconnesse, sono stanca, assonnata. Sempre, nel confronto, temo di non essere abbastanza
Ma anche solo con me, tra me e me, in me, niente sembra bastare
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