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Il Blog dei Fratelli Taibi
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Blog di cucina, eventi e passione siciliana
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Le specialità dei Fratelli Taibi in giro per l’Italia
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Dopo le festività pasquali, torniamo in giro per l’Italia e dal 6 all’8 aprile parteciperemo a due importanti manifestazioni: Fruttinfiore a Lagnasco, in provincia di Cuneo e Agriumbria a Bastia, in provincia di Perugia.
Fruttinfiore ogni anno attira oltre 40 mila visitatori da tutto il Piemonte ed è giunta alla 16ª edizione. In Piazza Umberto I troverete il percorso gastronomico per celebrare i piatti tradizionali e gustose ricette innovative, e, la stessa piazza, sarà teatro di showcooking e workshop. Per saperne di più sulla manifestazione, puoi cliccare QUI.
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Agriumbria è una delle rassegne più importanti a livello nazionale, con scambi e affari per addetti ai lavori e imprenditori agricoli, vetrina internazionale per i produttori italiani e analisi di innovativi modelli di business. Un vero e proprio centro economico per l'economia agricola, che ogni anno si ritrova in Umbria. E noi, ci saremo.
Clicca QUI per saperne di più.
Ti aspettiamo! 
©2018 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La domenica di Pasqua in Sicilia? Esiste solo la cassata.
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La cassata siciliana è forse uno dei simboli della nostra regione più famoso e conosciuto nel mondo e, come il cannolo siciliano, è stata inserita tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani del Mipaaf . 
Protagonista di romanzi, racconti, anche di pellicole cinematografice, rappresenta l’emblema della pasticceria siciliana, soprattutto per il suo aspetto, così vivace e ricco di dettagli (nella foto una cassata un po’ speciale, creata da noi per un’occasione particolare).
Sul nome di questo dolce vi sono opinioni divergenti, soprattutto per ciò che riguarda la sua origine. Si sa, la Sicilia, nei secoli, è stata terra di conquista, e proprio la cassata (vedremo in seguito) rappresenta perfettamente il mix di culture che ha occupato il suolo isolano.
Dicevamo del nome: cassata potrebbe derivare dall’arabo quas’at che significa bacinella, così come dal latino caseum, cioè formaggio. Su questo aspetto si dibatte ancora oggi, perché se da un lato gli antichi romani furono i primi a parlare (in un certo modo) di ricotta (ricordate cosa abbiamo raccontato sul cannolo?), d’altro canto è risaputo che la tradizione dolciaria siciliana è fortemente radicata con quella araba.
Ma quando nasce la cassata siciliana?
Sicuramente bigogna risalire alla dominazione araba, i quali, in Sicilia, introdussero la canna da zucchero. Inizialmente si pensa che la cassata così come la conosciamo oggi, era invece un semplice pane (forse pasta frolla) che racchiudeva in sé della ricotta di pecora zuccherata. Successivamente, grazie alla diffusione della pasta reale, il dolce iniziò a prendere le forme attuali.
Pian piano si aggiunsero il cioccolato (con l’avvento degli spagnoli) e i canditi nel periodo Barocco. Mancherebbe un ultimo aspetto, ossia la glassa di zucchero, sembrerebbe introdotta sono agli inizi del 1800.
E la tradizione pasquale?
A dirla tutta, in Sicilia, la cassata la si mangia sempre. O meglio, in occasioni speciali, o di tanto in tanto durante i ritrovi domenicali, questo dolce viene consumato senza particolari attenzioni al periodo. E in effetti non nacque per essere il dessert ufficiale della domenica di Pasqua. Nel corso dei secoli per��, il suo aspetto regale, fece sì che venne ad essa consegnato il ruolo di protagonista della festa. E a tal conferma, in Sicilia, c’è un proverbio inequivocabile: "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua". La traduzione è semplice, per cui non ti sveliamo altro.
© 2018 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La colomba, il dolce tradizionale della Pasqua.
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La Pasqua è una festività molto sentita in Sicilia, e come da tradizione, esistono abitudini ben precise da rispettare durante il periodo di festa. Il dolce tipico della Pasqua è sicuramente la cassata (di cui parleremo più avanti), ma oltre al dolce della domenica, non possiamo non trascurare il classico agnello pasquale e la colomba (dolce meno legato alla cultura siciliana, ma che qui, come il panettone, ha trovato nuove forme di espressione).
Oggi non parleremo della ricetta della colomba, ma ci concentreremo su alcuni dettagli storici che ne fanno uno degli emblemi della pasticceria del nostro Paese.
La colomba è arrivata in Italia nel Medioevo e proprio come il panettone, è un dolce a pasta lievitata, realizzato con pochi ma essenziali ingredienti. C’è da dire, che nonostante l’ormai indissolubile legame con la tradizione italiana, solo nel primo Dopoguerra è stata introdotta sul mercato e la sua caratteristica forma ha una forte valenza simbolica legata all'annuncio di pace.
Ma così come per la storia del panettone, anche per la colomba esistono delle leggende. La prima è legata alla figura di re Alboino: si narra infatti che il re conquistò Pavia dopo tre anni di assedio proprio alla vigilia di Pasqua e ricevette, tra i tanti doni, dei dolci a forma di colomba. La seconda è un po’ più “recente”, e risale alla battaglia di Legnano (1176), quando un condottiero della Lega dei comuni lombardi, per festeggiare la vittoria, fece confezionare dei pani speciali in omaggio alle tre colombe che durante la battaglia avevano “vigilato” sul suo esercito.
Nonostante sia facile ricondurre la colomba alla tradizione del nord Italia, anche al sud, e qui in Sicilia, questo dolce pasquale si è diffuso capillarmente, offrendo ai Maestri pasticcieri nuove fonti di ispirazione. La nostra colomba, realizzata con il lievito madre, è disponibile in diversi gusti, e puoi già ordinarla scrivendo qui.
©2018 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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L’agnello pasquale di Favara
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A pochi km da Castrofilippo, sorge una cittadina nota per l’agnello pasquale, un dolce molto particolare, realizzato con pasta di pistacchio ricoperta da pasta di mandorle, la cui ricetta risalirebbe addirittura a due secoli fa. Questa cittadina si chiama Favara.
Sembrerebbe che le prime ad immedesimarsi nella preparazione di questo dolce, furono le suore del Collegio di Maria di Favara (appunto), esattamente come tradizione vuole per molte altre specialità siciliane (in passato abbiamo già parlato dei ricci di mandorla, della frutta martorana, dei cannoli e del fatto che, secondo tradizione, le ricette originali furono “inventate” nei conventi di clausura siciliani).
Quella che è arrivato ai nostri giorni, è una storia tramandata oralmente, di cui però non abbiamo molte testimonianze, anche perché l’agnello pasquale, per diversi decenni, è rimasto un dolce di produzione familiare e non particolarmente diffuso.
È però importante ricordare un avvenimento molto particolare, forse fondamentale per la fama di questo dolce. L’episodio è raccontato dall’architetto favarese Carmelo Antinoro, e risale al 12 maggio 1923, quando, ad Agrigento, fece visita Mons. Roncalli (che sarebbe stato eletto Papa qualche lustro più avanti con il nome di Giovanni XXIII). Il Monsignore, passando da Favara per un caffè, decise si assaggiare questo dolce preparato da suor Concetta Lombardo del Collegio di Maria. Fu un colpo di fulmine, tant’è che ben 40 anni più tardi, il Papa, in occasione di un incontro con il vescoco ausialiare di Agrigento, ci tenne a ricordare due cose di quel viaggio in Sicilia: la Valle dei Templi e il gusto unico dell’agnello pasquale.
©2018 F.lli Taibi  
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La ricetta delle chiacchiere
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Mancano davvero poche ore alla chiusura del Carnevale e poi entreremo nel periodo della Quaresima. E dunque, sbizzarriamoci con l’ultima preparazione, anche se, a questo punto, di chiacchiere, ne avremo già mangiate abbastanza.
Iniziamo dagli ingredienti per 6 porzioni:
Farina 00: 500g
Zucchero
Burro (morbido)
Uova (intere)
Sale
Vino bianco
Baccello di vaniglia
Scorza di limone (grattuggiata)
Procedimento
Prima di tutto impasta lo zucchero con il burro in una ciotola abbastanza capiente, aggiungendo i semi di vaniglia e la scorza di limone grattuggiata.
Unisci poi le uova e il vino bianco, incorporando lentamente la farina. L’impasto che ne verrà fuori dovrà essere molto asciutto ed omogeneo.
A questo punto copri il tutto con una pellicola e fai riposare per 10 minuti, possibilmente a temperatura ambiente.
Con l’aiuto di un macchinario per pasta fresca, lamina l’impasto più volte fino a renderlo molto liscio, cercando però di non farlo surriscaldare troppo o di farlo strappare.
Adesso puoi creare dei rettangoli, da coprire nuovamente con la pellicola e da deporre in frigorifero per almeno 2 ore. Dopo il riposo, lamina nuovamente il composto fino a raggiungere la misura minima di spessore, e adagialo su una superficie piana. Quindi cuoci in olio a 180°C il tempo corretto per far dorare entrambi i lati.
Scola velocemente e riponi la sfoglia su un foglio di riso per assorbire l’olio. Una volta raffreddato, spolvera con dello zucchero a velo e servi. Buon appetito!
©2018 F.lli Taibi 
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La magia del Carnevale in pasticceria (parte seconda)
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Ci eravamo lasciati la scorsa settimana con una breve introduzione sul Carnevale e sulla sua origine.
Ma la festa che precede il periodo di Quaresima non è soltanto folklore e travestimenti. Sicuramente degna di nota è l'arte pasticcera che in tale periodo trova ampio sfogo, sfornando bontà dolciarie tipiche del Carnevale. Tra i dolci maggiormente diffusi ricordiamo la "Pignolata" che consiste in una piramide di palline fritte ricoperte di miele e codette colorate.
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Poi ricordiamo le Sfingi di carnevale, soffici palline di pasta lievitata fritte in olio e cosparse di zucchero semolato o miele, e i Ravioli di ricotta. Infine come non menzionare le "Chiacchiere", forse il più tipico dei dolci carnevaleschi diffuso da Nord a Sud. Come ben saprai si tratta di un impasto piuttosto consistente tagliato a striscioline e fritto fino a completa doratura.
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Se anche tu vuoi cimentarti nella preparazione delle Chiacchiere, attendi la prossima settimana, ti sveleremo la nostra ricetta!
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La magia del Carnevale in pasticceria
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Le origini della festa più amata dai bambini sono risalenti al passato. Già gli antichi latini e romani, infatti, erano soliti festeggiare il Carnevale con carri allegorici e travestimenti. La tradizione siciliana tramanda che le origini del Carnevale risalgono al 1600 a Palermo, periodo in cui ci si dedicava con cura ed entusiasmo alla preparazione degli addobbi, delle maschere e dei costumi per i travestimenti.
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Ancora oggi le tradizioni siciliane legate al Carnevale sono numerosissime e i gli spettacoli locali, espressione delle tradizioni più antiche, sono famosi in tutta Italia. Ma la festa che precede il periodo di Quaresima non è soltanto folklore e travestimenti. Sicuramente degna di nota è l'arte pasticcera che in tale periodo trova ampio sfogo, sfornando bontà dolciarie tipiche del Carnevale.
Vuoi scoprire quali? Ti diamo appuntamento alla prossima settimana.  
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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I taralli siciliani e la loro antica tradizione
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Oggi ti parliamo di un dolce tipico delle nostre zone, non molto conosciuto, anche a causa del suo nome, che altrove è spesso sinonimo di uno snack salato, ossia il tarallo.
Cosa sono i taralli siciliani? A differenza dei forse più celebri pugliesi o campani, sono dei biscotti morbidi, spesso aromatizzati e ricoperti da una glassa di zucchero.
Non si conosce molto bene l’origine, e come per ogni piatto tipico, si cerca di estrapolare qualche informazione dal nome. Sembrerebbe che questo derivi dal greco daratos, che significa “sorta di pane”. 
Qual è la ricetta del tarallo siciliano?
Iniziamo dagli ingredienti.
Per la pasta
1 kg di farina 00
Una bustina di lievito per dolci
200 grammi di strutto
300 grammi zucchero semolato
Quattro limoni
15 grammi di semi di anice
Quattro uova
Sale q.b.
Latte q.b.
Per la glassa
500 grammi zucchero a velo
Latte circa 35 grammi
Succo di limone circa 100 grammi (residuo dei quattro limoni)
A questo punto, iniziamo. Dopo aver setacciato la farina assieme al lievito, amalgama tutti gli ingredienti escluso il latte. Lavorali bene e aggiungi il latte, indispensabile per ottenere un composto abbastanza morbido.
Dall’impasto ottenuto ricava dei bastoncini e attorcigliali su se stessi. Prepara quindi una teglia rivestita di carta-forno e posa su di essa i biscotti, quindi inforna a 180° per circa mezz’ora. 
Nel frattempo dedicati alla glassa: in una ciotola versa lo zucchero a velo con il latte e il succo di limone e mescola il tutto per amalgamare. Continua a sbattere in modo da non formare grumi e per ottenere un composto scorrevole e liscio. Con questa glassa spennella i taralli e rimettili in forno a 160°, per circa cinque minuti.
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Una curiosità
Lo scrittore Andrea Camilleri, nato a pochi chilometri dal nostro paese, ha dedicato ai taralli alcune pagine del suo celebre Commissario Montalbano. In particolare, ne La prima indagine di Montalbano, il commissario lascia Vigàta per spostarsi a Racalmuto, un paese confinante con Castrofilippo (che peraltro diede i natali a Leonardo Sciascia) per mangiare “i famosi taralli…se ne mangiò così tanti da provare vriognia!!!” (ossia se ne mangiò così tanti da provare vergogna).
©2018 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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La cuccìa di Santa Lucia
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Il giorno di Santa Lucia per i siciliani è un giorno speciale. Il 13 dicembre infatti sono assolutamente banditi i farinacei dalle tavole di tutta l’isola e la giornata è dedicata principalmente a due piatti tipici, uno salato e uno dolce: gli arancini (o le arancine) e la cuccìa. Quest’ultima in realtà nasce come piatto salato, ma col tempo è diventato il dolce tipico della festa di Santa Lucia.
L’origine di questo piatto è al centro di diverse diatribe: c’è chi sostiene la tesi che la cuccìa abbia origini arabe, chi invece attribuisce la nascita del piatto, seppur nella sua forma più arcaica, ai romani. Quella che vi raccontiamo noi è la leggenda secondo cui tanti secoli fa, in Sicilia, vi fu una lunga carestia che portò fame e distruzione. In molti pregarono e invocarono Dio affinché potesse salvare l’isola da quell’inferno, e proprio il 13 di dicembre, nel porto di Palermo, attraccò una nave carica di grano.
Il grano fu subito distribuito alla gente che accorse affamata che, per non perdere tempo per macinarlo, lo mangiò semplicemente bollito, condito con olio e sale. Ecco il perché (o meglio, uno dei perché) di questa antica tradizione.
Esistono diverse varianti di cuccìa, come quella alla ricotta o al cioccolato. La tradizione vuole che dopo la rituale preparazione, venga distribuita a familiari, amici e vicini di casa.
Ti piacerebbe conoscere la ricetta della cuccìa? Allora unisciti al gruppo Facebook In pasticceria con i fratelli Taibi. 
Questa e tante altre ricette ti aspettano. CLICCA QUI.
©2017 F.lli Taibi - Ph. credits: ladridiricette.it
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Siamo a Roma per l’ultimo appuntamento del 2017
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Dal 14 al 17 dicembre saremo alla Fiera di Roma per l’evento Arti e Mestieri Expo, dove artigiani e piccoli imprenditori da tutta Italia portano avanti la tradizione di eccellenza e di qualità dei propri prodotti e la tipicità dei propri territori.
Sarà un’altra di tante occasioni in cui sarà possibile degustare i prodotti della nostra pasticceria, e il Sublime Siciliano, il nostro panettone artigianale a lievitazione naturale.
Ti ricordiamo che è possibile ordinare online semplicemente compilando il form che trovi cliccando qui. Non sarà possibile ordinare oltre il 13 dicembre.
©2017 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Avviciniamoci al Natale con gli eventi in programma a dicembre
Il Natale è finalmente alle porte e anche il mese di dicembre sarà denso di impegni e appuntamenti da non perdere in tutta Italia.
Panettone Festival a Cefalù
Inizieremo il prossimo venerdì 1 dicembre, per tre giorni, a Cefalù, dove andremo a presentare il nostro Sublime Siciliano al Panettone Festival. La manifestazione, organizzata dall'associazione "Ke Food", rappresenta una vetrina molto importante: l’intento è infatti quello di esaltare un dolce che non appartiene alla nostra tradizione, dandogli un'impronta di "sicilianità" grazie all’impiego di materie prime del territorio, esattamente in linea con la nostra filosofia.
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Dal 1 al 3 dicembre, a partire dalle 16,30 in via Roma, apriranno gli stand in cui sarà possibile gustare e acquistare panettoni farciti e ricoperte con glasse e golosi abbinamenti e tanti altri dolci tipicamente natalizi. Per scoprire i dettagli della manifestazione, clicca qui.
Come ogni anno, siamo a Bastia Umbra a Natale è
Giorno 2 e 3 dicembre (e poi ancora dall’8 al 10) saremo anche a Bastia Umbra, in provincia di Perugia, diventata ormai nostra tappa fissa da qualche anno.
Il tradizionale evento natalizio rappresenta una grande opportunità per chi desidera fare regali originali e ricercati e nel nostro stand sarà possibile degustare le dolci preibatezze che realizziamo. L’ingresso è gratuito.
Per tutte le informazioni sull’evento, clicca qui.
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©2017 Fratelli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Il Nostro Pecorino: un alleato per un’alimentazione ricca di fosforo
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Poche settimane fa avevamo parlato delle proprietà nutrienti del latte di pecora. Lo sapevi che il nostro pecorino oltre ad essere fonte di calcio è uno degli alimenti più ricchi di fosforo?
In molti pensano che per aumentare la quantità di fosforo nel nostro organismo basti assumere del pesce. Sfatiamo questo mito! Secondo uno studio recente, infatti, i latticini ed in particolare il pecorino risultano più ricchi di questo minerale rispetto a tutte le varietà ittiche. Oltre ad essere fondamentale per la memoria il fosforo è un importante alleato del nostro apparato scheletrico: difatti, il giusto equilibrio tra fosforo e calcio condiziona notevolmente la salute delle nostre ossa.
Perfetto da mangiare da solo, per un fine pasto o un prelibato aperitivo, il pecorino è un prodotto immancabile nella tradizione culinaria dei piatti tipici siciliani, pensiamo alle polpette di pecorino, la pasta con le fave, le sarde a beccafico e molto altro ancora. Insomma, il pecorino, oltre al piacere per il palato regala piacere al nostro organismo! 
©2017 Fratelli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Un altro traguardo per il Sublime Siciliano
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Come vi avevamo anticipato, siamo stati a Roma per la Fiera Nazionale del Panettone e del Pandoro, un’importantissima tappa che ogni anno promuove il Made in Italy nel settore dei lievitati.
La kermesse si è svolta il 18 e 19 novembre 2017 presso il prestigioso Tempio di Adriano sito in Piazza di Pietra a due passi dal Pantheon. E si è conclusa con l’ormai noto contest Ambasciatore del Panettone, il concorso riservato agli espositori della Fiera Nazionale del Panettone e del Pandoro.
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La caratteristica principale del concorso è che la giuria è composta esclusivamente dai visitatori della manifestazione, in linea con la filosofia degli organizzatori, i quali ritengono che l'effettivo "vincitore" di un contest dedicato ad un prodotto, debba essere decretato da chi il prodotto lo consuma.
Ebbene, quest’anno, su 35 partecipanti da tutta Italia, il nostro Sublime Siciliano si è classificato al 4° posto. Per la nostra pasticceria è un traguardo strepitoso, anche se la vetta è ancora lontana.
Non vi resta che provare personalmente se il nostro prodotto abbia meritato questo riconoscimento. Basta cliccare qui. 
©2017 Fratelli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Pecorino semi-stagionato e pere: un antipasto delizioso.
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L’antica tradizione di servire delle piccole portate prima dei pasti risale al 1800.
L’antipasto, quale preludio di invitanti pranzi o cene, ha il compito di stuzzicare l’appetito del commensale prima della grande portata.
Oggi vogliamo stupirvi con un accostamento, a primo impatto banale, ma che stuzzicherà senza dubbio il vostro palato: un tortino di pecorino semistagionato dei Fratelli Taibi con pere caramellate e cannella
Cominciamo dagli ingredienti (dosi per 4 persone).
120 gr di pecorino
1 cucchiaio di farina
2 uova
200 ml di panna fresca
1 pera
400 ml di vino bianco
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di zucchero semolato
pepe
E adesso procediamo
Per prima cosa mettiamo a scaldare la panna e non appena si inizia a formare una leggera pellicola uniamo il pecorino grattugiato. Spegniamo il fuoco e mescoliamo il tutto con una frusta fino a completo scioglimento del formaggio.
Appena il composto di panna e pecorino sarà tiepido uniamo le uova in precedenza sbattute con la farina e un pizzico di pepe.
Imburriamo 4 stampini e versiamo la miscela.
Inforniamo a 180° per 20 min cuocendo a bagnomaria.
Adesso dedichiamoci alla salsa di accompagnamento.
Laviamo, sbucciamo e tagliamo la pera a quadratini e trasferiamola in un pentolino insieme al vino, lo zucchero, la cannella, il pepe in grani e cuociamo a fuoco basso per 1/2 ora fino a fare diventare le pere color caramello.
Serviamo i tortini tiepidi con la salsa di pere calda e “sporcando” il piatto con della cannella in polvere.
Se siete curiosi del risultato correte a preparare questo stuzzicante antipasto!
©2017 Fratelli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Gli appuntamenti di novembre della Pasticceria Taibi
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Ci siamo…Novembre si sa è il mese delle Fiere e degli assaggi golosi!
Dopo avere “assaporato” con gli occhi le prelibatezze dei nostri Maestri Pasticcieri perché non deliziare le papille gustative con le nostre bontà? Per questo motivo siamo contentissimi di annunciarvi la nostra presenza ad alcuni appuntamenti nel mese di Novembre.
Ecco l’elenco degli eventi fieristici in cui potrete assaggiare il nostro “Sublime Siciliano” e non solo.
GOURMET FOOD FESTIVAL
17 – 19 novembre TORINO
http://www.gourmetfoodfestival.it/
L’evento è stato pensato per i professionisti del settore ma anche per il pubblico che potrà degustare i piatti di chef esperti, partecipare ed acquistare le eccellenze enogastronomiche dei produttori e degli artigiani espositori.
FIERA NAZIONALE DEL PANETTONE E DEL PANDORO
18-19 novembre ROMA
http://www.panettonepandoro.com/
La fiera ha lo scopo di promuovere il Made in Italy dei prodotti lievitati.
I visitatori potranno degustare e votare i prodotti preferiti.
FESTA DEL TORRONE
18-26 novembre CREMONA
https://www.festadeltorrone.com/2017/
Il tema dell’edizione 2017 della festa sarà “La gola”. Tantissimi spettacoli, iniziative e degustazioni in cui sarà protagonista l’anima golosa e ghiottona di Cremona.
Non lasciatevi sfuggire queste opportunità e se siete nei paraggi venite a trovarci per un assaggio con gusto. Vi aspettiamo!
©2017 Fratelli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Le proprietà nutrienti del nostro pecorino
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Già nell’antichità i nostri avi, a loro insaputa, sfruttavano al massimo le proprietà nutrienti del latte di pecora.
Il latte di pecora, infatti, rappresenta una fonte essenziale di calcio, minerale fondamentale per il nostro organismo e per la salute delle nostre ossa.
Come risaputo Il calcio svolge funzioni importantissime per il nostro corpo: non soltanto per il nostro apparato scheletrico ma anche per il funzionamento dei nostri muscoli tra cui il più importante “il nostro cuore”.
Benché la nostra dieta sia ricca di fonti di calcio è necessario conoscere alcune regole base che ci permettono di aiutare il nostro organismo ad assimilare il calcio correttamente:
Innanzitutto è opportuno cercare di evitare l’assunzione di cibi ricchi di grasso, moderare il consumo di proteine di origine animale preferendo le carni magre e il pesce azzurro e assumere il giusto quantitativo di verdure preferibilmente quelle crude. Altra componente fondamentale per l’assunzione di calcio è l’esposizione al sole che permette al nostro organismo la produzione di Vitamina D.
Inoltre è molto importante sapere che a differenza del latte vaccino il latte di pecora e i suoi derivati contengono basso contenuto di lattosio. Possono, quindi, essere ottimi alleati nell’assunzione di calcio da parte delle persone che presentano problemi di intolleranze.
Viste le proprietà benefiche e i benefici del latte di pecora e dei suoi derivati non ci resta che gustare queste prelibatezze e renderle parte integrante della nostra alimentazione!
©2017 F.lli Taibi
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blogfratellitaibi-blog · 7 years ago
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Il secondo impasto del Sublime Siciliano
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Eravamo rimasti al primo impasto anche se abbiamo fornito in anteprima gli ingredienti del secondo.
Adesso ci siamo, manca l’ultima fase per la preparazione del nostro Sublime Siciliano. 
Ti piacerebbe scoprire la ricetta completa?
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©2017 Fratelli Taibi 
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