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Marcello Mastroianni e Sophia Loren. “Una giornata particolare” (Ettore Scola, 1977).
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Al discorso della cerimonia di laurea triennale, in cui ho anche io preso il diploma, una delle poche frasi che ricordo del professore è stata "be modest". Ricordiamoci sempre che la nostra vita non dipende da una classifica. Viviamo nel presente per costruirci un futuro migliore, soddisfacente, sereno. Forse dovremmo lavorare più nel silenzio e con umiltá, anzichè urlare al mondo quanto valiamo.. io credo che un giorno, in ogni caso, non servirá alzare la voce per farci notare, ma solo i fatti. #24210 Buono studio colleghi, in bocca al lupo per la sessione!
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Niente ti può trattenere, né la tua infanzia né la storia della tua vita e neanche l’ultimo momento prima di adesso. In un attimo puoi abbandonare il tuo passato. E una volta che lo avrai abbandonato, puoi ridefinirlo. Se il passato era un recinto di futilità, fallo diventare una ruota del desiderio che ti spinge in avanti. Se il passato era un muro di mattoni, fallo diventare una diga che permette alla tua forza di scatenarsi
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Ad un certo punto bisogna saper andar via. Io sono il tipo che vuol sempre restare fino all’ultimo, fino a che la festa non è finita, finché c’è vita c’è speranza, fino a che non mi dici chiaramente che è ora di andare. Invece dovrei imparare a sparire, a un certo punto, perché tanto alle persone piace sentire la mancanza di qualcuno, più della sua presenza. Fanno così: dicono che vorrebbero qualcuno che non se ne vada mai, poi lo trovano e sai a chi pensano? A chi non c’è.
Charles Bukowski. (via lorenacaporale)
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Adesso vi dico un’altra cosa di cui non vi interessa nulla e di cui non avete bisogno, ovvero: perché vi arrabbiate tantissimo quando i vostri amici non si fanno sentire? Voglio dire, razionalmente, perché? C’è stato un periodo in cui anche io la prendevo sul personale e dicevo “è entrato su facebook, perché non mi scrive?” e tutta quella serie di cose lì (amici, amanti, fidanzati, non faceva differenza) poi però ho capito che insomma forse non aveva senso. Ecco, ieri ho visto un amico che non vedevo da tanto ed è stato carino, mi ha fatto molti complimenti e mi ha fatto piacere vederlo e mentre tornavo a casa pensavo ah, ma da quanto non ci vedevamo? Boh, evidentemente non avevamo tempo, bisogno né voglia di farlo. Fine. Semplicissimo. E questo non presuppone che io non gli voglia più bene come sette anni fa, quel bene lì, anzi, è solidificato nella mia libreria di persone a cui voglio bene. E invece tutti gli altri miei amici stanno creando questa guerra contro di lui, gli tengono il muso, fanno quelli arrabbiati, perché non scrive, risponde tardi, non riescono a vedersi da mesi. E ora quello che penso io è che non possediamo le persone, amici, amanti, fidanzati che siano, non prendiamo decisioni per altri né dovremmo obbligarli a farlo, esistono tutte quelle cose tipo essere onesti, tipo essere gentili, tipo che se ti scrivo tu forse puoi rispondermi e se siamo amici beh, dovresti esserci, però forse anche no, sta a te la consapevolezza di quello che fai. Insomma, se voglio scriverti ti scrivo, se vuoi rispondermi mi rispondi, se tra queste due azioni qualcosa va storto beh ok, ciao, insomma. Fra qualche mese mi scriverai e io ti dirò ciao, quanto tempo, e poi decideremo che fare, nel frattempo sei lì, fine. Avete questo grande problema di dare troppi significati ai silenzi. Che i silenzi a volte non vogliono dire niente, solo che pure il silenzio, ogni tanto, è bello.
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Fa male aspettare con la consapevolezza di non essere aspettata.
(via pswhitebird)
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«ti vorrei chiamare, ma sai tra l'orgoglio e il fare, e poi ti vorrei mancare, più che chiamare.»
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Domani è il grande giorno e io sono emozionata.
Non ho fatto nessun ultimo pasto, non sono triste e non mi sembra di stare andando incontro ad un ammasso di rinunce. Sono invece trepidante, perchè da domani convoglierò tutti i miei sforzi nel plasmare la mia nuova routine.
Appena sveglia, dopo un bel bicchiere di acqua e limone, prenderò le varie misure e il peso, poi farò stretching e un piccolo risveglio muscolare, forse yoga. Nei giorni successivi, aggiungerò il nike training. Sì, di mattina: brucio più calorie e affronto energicamente la giornata.
Poi riprenderò a monitorare i miei pasti con myfitnesspal e dalla prossima settimana inizio la palestra. Si cena presto, tisana e buonanotte.
Sveglia di buon ora la mattina e si riabbraccia la routine.
Sono motivata, eccitata, non vedo l’ora di iniziare. E ho paura.
Paura perchè sono di facili entusiasmi e potrei mollare. Potrei perdere motivazione lungo la strada, farmi abbindolare dalla pigrizia, essere impaziente di vedere i risultati.
Ma voglio farcela. Voglio che quest’impresa sia un’apripista per tutta la mia vita, una dimostrazione della mia forza di volontà, un trofeo che mi ricordi sempre che, se voglio, posso farcela.
Credete sempre in voi stesse, così come io credo in voi.
A domani, compagne di viaggio.
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Io sto aspettando solo te, i bagagli sono già pronti.
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Vi auguro
di perdervi per il piacere di volerlo fare trovare il coraggio di dire quello che volete dire trovare qualcuno per cui vale e valete la pena fare quello che volete fare meravigliarvi stupirvi incuriosirvi amarvi perdonarvi cercarvi e trovarvi, sempre.
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Scappo, per poi ritornare. Mi nascondo, per poi uscire allo scoperto. Sono tutta una vita cauta, per poi una sera essere istintiva. Razionalizzo ogni istante della mia vita, per poi sognare ad occhi aperti. Odio la mia città, per poi difenderla ad ogni costo. Dico che non mi manca nulla, per poi essere un'eterna insoddisfatta. Viaggio, per poi sentire nostalgia di casa. Dico di avere accanto persone che mi amano, per poi piangere la notte sentendomi sola. Sono quel che sono, per poi sentirmi senza identità; ma allora dimmi tu: "chi sono? "
giorgiam_
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A tentare c’è il rischio di fallire. Ma è necessario affrontare i rischi, perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla. Chi non rischia nulla non fa nulla, non ha nulla e non è nulla. Può evitare la sofferenza e l’angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. È uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni. Solo chi rischia è libero.
Leo Buscaglia, da “Vivere, amare, capirsi ” (via occhietti)
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Massimo Troisi e Marcello Mastroianni, “Che ora è?” (Ettore Scola, 1989).
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I momenti peggiori sono quando sei innamorato di qualcuno che non puoi avere. Una persona che vedi spesso, con cui sorridi e scherzi. Il problema sta nel fatto che non riesci a dimenticarla, ti aggrappi a lei, ad ogni suo gesto. Provi a gettarti in diverse relazioni, accorgendoti sempre che manca qualcosa, finendo per rovinarle. Le mandi tutte a rotoli una dopo l’altra,inventando scuse. Autoconvincendoti che non sono le persone giuste o che semplicemente immischiarti in una relazione stabile, non fa per te. Ed è la verità. Non sei in grado di avere una relazione stabile con nessuno, tranne forse con la persona oggetto del tuo desiderio. La stessa persona che in questo momento ti considera la sua migliore amica.
lascia le sigarette e vattene (via lascialesigaretteevattene)
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Ormai mi sto convincendo del fatto che non sono destinata ad amare. Non sono destinata ad avere ciò che voglio. Prima me ne faccio una ragione, meglio è per me. È inutile prendersi in giro, non tutti sono destinati a questo. Io sono tendenzialmente ottimista ma realista, stasera solo pessimista. Per es., la mia dermatologa, che non è solo la mia dermatologa perché con lei ho un rapporto che va al di là del rapporto dottore-paziente, è una donna bella intelligente simpatica solare dolcissima e di una sensibilità unica, ma sola. Quando mi disse che non era sposata, aggiunse, con il sorriso sulle labbra, “forse doveva andare così, non era destino!”. Quando me lo disse, feci fatica a crederci. Lei dice a me che è impossibile che io non possa amare perché sono una ragazza come poche, piena di qualità, e non è l'unica a dirmelo. Senza presunzione alcuna, me lo sento dire così tante volte che ormai mi dà pure fastidio. Mi sento dire “ma come fai ad essere single” e io non so cosa rispondere. Ovviamente questo non vuol dire che io non abbia difetti, li ho eccome. Fatto sta che nessuno mi permette di amare. Non lo so, forse la mia personalità spaventa, forse c'è qualcosa che non va, forse spaventa la mia serietà e la mia determinazione. Io non sto qui a raccontarvi della mia vita sentimentale, ma non è possibile che gli uomini mi deludano continuamente. Badate bene che non sono una di quelle che inciampa in uomini che sono a priori sbagliati, non sono di quelle a cui diresti “te li cerchi con il lanternino”, assolutamente no. Sono solita provare interesse per persone che sembrano a me affini, per interessi e modo di pensare, persone con cui è bello chiacchierare, interessanti, etc. Io sono sempre stata una persona che sceglie, sentendomi dire pure che pretendo tanto. Puntualmente vengo delusa anche da chi mi sembrava ok. Il fatto che non nasca un sentimento non è un problema, il fatto che l'interesse non cresca anche, perché è normale, basta dirselo; ma sentirsi dire “non sono pronto per una ragazza come te/sono spaventato” o semplicemente non avere il coraggio di dire le cose perché io appaio forte e una che sa cosa vuole, o perché sono seria e non da usare, lo trovo grave. Questo mi succede con trentenni e oltre. Cioè, a quanto pare, quella sbagliata sono io. Sarebbe facile dire “non sono uomini”, così da alimentare il mio ego e da sentirmi sempre più donna, ma non ci riesco affatto. Mi intristisco e piango. Inizio a pensare che io sono come la mia dottoressa, ma io non lo so se sarei in grado di accettare una vita da single perché vorrei amare e creare qualcosa di bello. Non sono forte per questo, non sono forte per rinunciare. Però sono anche stanca. Stasera ho avuto l'ennesima delusione, rovinandomi l'umore dopo una giornata bella. Questo non è il post di una ragazzina col mestruo, ma di una ragazza ormai grande e adulta che sa a cosa dare priorità, che si vuole bene, che si rispetta e rispetta, e si preoccupa sempre troppo di non ferire gli altri. Credo di non aver mai fatto del male e non ho mai preso in giro un uomo, sempre troppo sincera. Vogliamo ridere? Ridiamo: forse sto pagando tutti i miei rifiuti. Sono ancora giovane? Sì ok, ma io mi arrendo e non ci voglio più credere, neanche un po’.
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