toomanyarguments
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toomanyarguments · 10 months ago
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Quel che succede ogni giorno, in che modo descriverlo?
Un libricino pieno di semplici genialità, come riesce di norma a Perec, parlando dell’ordinario quotidiano. Ad esempio del quotidiano cibarsi, e fa l’inventario, comico e indigesto nella sua riassuntiva catalogazione, di tutto ciò che ha ingurgitato nel corso di un anno, il 1974: sette galline bollite con riso, settantacinque formaggi, sette zampini di maiale ecc. Poi come scrivere automaticamente duecentoquarantatré cartoline, tutte diverse, di ordinari saluti estivi usando solo cinque frasi elementari in tre varianti. E l’osservazione di una via di Parigi in sei date diverse, i negozi, le insegne, le scritte occasionali, le facciate, un gatto che passa, cioè tutto ciò che è sotto gli occhi, così ovvio che non lo si nota, ma esiste per un attimo poi sarà perduto per sempre. Questi scritti pubblicati tra il 1973 e il 1981 sono stati raccolti in libro nel 1989.
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toomanyarguments · 10 months ago
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Georges Perec, page du cahier des charges pour le chapitre LIII, f° 61, 54. © Fonds privé Georges Perec
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toomanyarguments · 10 months ago
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I luoghi di un'inganno - Georges Perec "C'era qualcosa di astratto in quel tempo arbitrario, qualcosa di rassicurante e insieme terribile, un tempo immutabile e atemporale, un tempo immobile in uno spazio inverosimile" "Di quel momento tutto, le mie parole come il suo silenzio, divenne diffidenza, stucchevole gioco di specchi in cui le immagini continuavano a rimandarsi all'infinito le loro ghirlande möbusiane, sogni troppo belli per essere sogni."
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toomanyarguments · 10 months ago
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toomanyarguments · 10 months ago
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Georges Perec, Paris, November 23, 1965
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toomanyarguments · 10 months ago
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