Eri lì che ridevi mentre fuori c’era il finimondo.Parental Advisory: Fierce content.Nerdy, sexy badass girl who quietly rules the world. Welcome to the Future Industries Tower, people.|Raven|¯\_(ツ)_/¯CTN0452-9Ukiyo
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Penso che questo sarà in definitiva l’ultimo post.
Me ne sono resa conto circa cinque minuti fa mentre ho acceso l’ultima sigaretta del mio pacchetto di marlboro rosse scadute dal 2018. È la fine di un’era o semplicemente la fine di una parte della mia vita, e so per certo di volermi svegliare domani senza rimpianti, avvicinandomi alla fine del lockdown da persona nuova.
Sono passati quarantasei giorni dall’inizio della quarantena e fin dall’inizio ho voluto darmi da fare probabilmente per evitare alcuni pensieri che, in un modo o nell’altro, alla fine mi hanno raggiunta.
Mi sono affacciata alla thorfinestra qualche volta in queste sere, esattamente come facevo nell’estate della mia indimenticabile prima liceo, e mi sono trovata a rimuginare a tutto quello che mi ha portato qui.
E si, ho dei conti in sospeso.
Ho scoperto che non riesco a stare ferma, non riesco a fare i conti con la me immobile e rinchiusa perché è l’unico modo in cui i miei pensieri viaggiano a briglia sciolta, quindi eccoli, ecco cosa ho imparato in questi quarantasei giorni.
Ho superato il periodo delle superiori portandomi a casa un buon risultato e una consapevolezza preziosissima: so chi sono. So che il tempo buttato appresso ai ragazzi era solo un pretesto per nascondermi dietro a ciò che ho sempre saputo. Il liceo mi ha insegnato a smettere di pensare a ciò che gli altri vedono o si aspettano da me, e nessuno mi dirà più chi sono o cosa devo fare.
Ho superato la mia prima cotta al liceo senza nemmeno sapere che lo fosse. Sono sopravvissuta e il mio cuore è rimasto pacificamente integro. È guarito tutto alla fine, visto?
Non sarò mai un medico, non sarò mai un’infermiera. Mi manca il coraggio per riuscire ad entrare nel dolore degli altri, per riuscire a concedermi di fallire qualche volta, per riuscire ad affrontare la morte senza incolparmi ogni volta, ciò che ho provato nei confronti dei miei pazienti è stato immenso, mi ha reso orgogliosa e mi ha messo paura, ma mi ha anche fatto rendere conto di non essere in grado di prendermi cura di qualcuno con la consapevolezza di doverlo lasciare andare. Questo mi rende orgogliosa di me adesso, mi fa capire che ciò che mi rende fragile mi fa sentire anche molto forte.
Non voglio più andare in ansia per i miei piani che vengono rasi al suolo dalle eventualità, e va bene così, le cose importanti sono altre e non sono (quasi) mai pianificate.
Gran parte della mia crescita interiore come persona lo devo alla mia ragazza, mi ha guidato e mi ha accompagnato fin qui, mi ha dato prova di esserci e di combattere al mio fianco sempre. So che avrò la stessa forza nel fare lo stesso ora, la pandemia le ha portato via una colonna portante della vita e ha bisogno di me adesso più che mai. Prometto che ci sarò e che sarò forte per entrambe, perché la amo ed è la cosa più importante per me. Prometto che avrò cura di lei.
Dulcis in fundo (o in cauda venenum) sono pronta a tutto quello che verrà domani. Sono pronta a lasciarmi alle spalle il macigno soffocante che mi trascino da anni, il sentimento iperprotettivo che rifletto ogni giorno su mio fratello. Il nostro passato ci rende chi siamo, e io ho usato troppo spesso questa storia per innalzare muri e per avere paura di ciò che verrà. Qualsiasi cosa io abbia fatto mi ha portato qui, ed è un bel futuro in cui stare, sono fortunata e voglio prendermi cura di tutto ciò che sono riuscita a far crescere, e allo stesso tempo sono pronta a lasciar crescere qualcosa da solo, a fargli seguire la sua strada, a fargli rendere conto da solo che dalle cagate si impara. Io personalmente ho imparato molto da ogni singola stronzata fatta, e sono felice ora.
Caro tumblr, grazie, ti dico addio con un piantino e ti lascio tutto ciò che ero e che ho passato. L’hai custodito bene e ho trovato questi sei anni un po’ più sopportabili con te.
Sono felice. Io ora sono felice e non ho più paura del domani.
Grazie.
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sparisci ogni volta, fatti sentire più spesso
Scrivevo qui per sfogarmi, per avere un punto da cui sapermi orientare, ora non ne sento affatto la necessità. Sono salita per dare un’ultima possibilità alla dash, ma nulla.
Se vuoi sentirmi scrivimi sul serio, dimmi chi sei, parliamo e prendiamo un caffè in remoto o aspettiamo la fine della quarantena.
Sarei felice di non sparire e di farmi sentire più spesso con una faccia davanti e non un pallino con gli occhiali.
Aperto 24/7 btw.
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Mi sono persa un po’ via in questi mesi. Mi rifugio nelle solite scuse del tipo “ho avuto un sacco da fare”, però è la verità. Di base non è cambiato molto, giusto per aggiornare il feed posso dire che la mia vita procede molto molto bene. Ho rincominciato l’università e avendo un impegno in più le mie giornate si stanno riempiendo in fretta da qualche mese a questa parte, continuo a viaggiare quando riesco e continuo a lavorare al massimo. A novembre saranno due anni di lavoro pieno in azienda e se va tutto come pianificato, a gennaio riuscirò ad avere una promozione e un bell’aumento.
La mia vita sentimentale continua ad essere piena ed appagante, maria sole si è laureata in estate e ora cerca qualche stage per iniziare a rodare un po’. Sta già parlando di progetti a lungo termine, di una casa e magari di una bella vacanza in estate. Io le ho detto semplicemente che non c’è fretta, che non abbiamo seriamente bisogno di andare a cuba o nelle antille per essere felici, che possiamo aspettare di essere più stabili e nel mentre farci delle belle vacanze in sardegna, qualche settimana in pieno relax. Per quanto riguarda la casa invece, potrebbe essere molto fattibile e facilmente realizzabile nel momento in cui io ottengo l’aumento e lei trova un bell’impiego, così da non arrivare strozzate a fine mese, continuare a scorrazzare in giro per il mondo e concederci qualche bella cena elegante qualche volta. In ogni caso sono progetti molto belli per cui non abbiamo fretta, continuiamo a vivere la nostra quotidianità con calma e leggerezza, prendendoci cura l’una dell’altra nel privato delle nostre stanze e durante i nostri viaggi.
Penso che il 2020 porterà una delle notizie più sconfortanti di sempre: il cambio dell’auto. Un anno fa non vedevo l’ora di cambiarla, ora invece faccio di tutto pur di farla durare perché non mi va di sprecare soldi in una macchina nuova. È una cosa che odio, più ci penso e più realizzo cosa invece potrei fare con quei soldi, in quale progetto investirli, in quale viaggio oltreoceano o in quale passatempo. Mi secca ma penso proprio che dovrò farlo, scendo a compromessi con me stessa promettendomi di comprare una macchina con il meno impatto possibile. Nel progetto a lungo termine della mia vita, per quanto nebuloso possa essere, c’è un futuro in cui spero di non possedere un’auto, di non averne affatto bisogno. In ogni caso, per quanto io detesti l’idea, adesso non posso fare 40km al giorno per andare al lavoro in bici, quindi devo rassegnarmi all’idea di un mezzo nuovo, finché almeno la mia piccola lancia campa.
È un periodo molto calmo e stabile, con pochi imprevisti che riesco in ogni caso a fronteggiare, sono molto attiva in ateneo frequentando corsi extracurricolari per delle startup innovative, al lavoro continuo ad essere la voce fuori dal coro che pare essere sempre più apprezzata tanto da essere presa in considerazione per un nuovo grande ed enorme progetto, una nuova sede con impianti all’avanguardia mai visti prima in italia, una collaborazione con dolby che in europa si vede solo a strasburgo. È un progetto lungimirante che punta in alto, in una zona che pullula di concorrenza speriamo sempre che esistano persone che preferiscono il cinema per la sua vera natura, per la sua avanguardia e non per la spazzatura che molte volte commercializza e che viene inesorabilmente masticata dalla massa. Ne ho avuto un esempio con Joker, e più cerco qualcuno che riesca ad avere una sua opinione sulla pellicola, più ne rimango delusa. La fama precede il titolo, che se avesse narrato la storia di un personaggio qualunque non avrebbe avuto nemmeno un briciolo della risonanza che invece Joker è riuscito ad ottenere. Mi sa che più invecchio e più divento insofferente e rompiscatole, fondamentalmente rimango come sempre un’arrogante che odia gli arroganti, abituata fin troppo bene da una ragazza che riesce ad avere idee sue, opinioni brillanti e intelligenti, pensiero critico e un carattere abbastanza forte da guardare in faccia alla realtà.
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c’è qualcosa che non hai mai detto ma che hai sempre voluto dire?
Un sacco di cose a un sacco di persone. Io poi sono una persona che non conosce mezze misure, se ci sono dentro lo sono al 100%, se sono fuori lo sono completamente, per questo credo che tutte le parole rimaste in sospeso di questo mondo siano tali per un motivo. Se una cosa non vale la pena di esser detta allora è meglio non dirla.
Ci sono tante persone a cui vorrei dire tante cose, ma sono certa che qualora me le trovassi davanti rimarrei zitta perché so che in realtà qualsiasi cosa andrei a dire sarebbe solo sprecata e buttata al vento. Ci sono cose che per loro natura è meglio appartengano al passato, perché portandosele dietro si rischia solamente di rimanerci ancorati come fossero zavorre, senza permetterci di guardare avanti e di andare oltre, fare meglio e ottenere di meglio.
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Comè andata a parigi????
Semplicemente da dio.
Dall’inizio fino alla fine sono stati cinque giorni stupendi, eravamo nel nostro mondo e basta. Che poi per altro mi ha anche regalato una cena romanticissima in cima alla torre eiffel, ed è stata solo una delle tante cose che mi hanno lasciato sciolta per terra col facciotto da ebete. Il bello di stare insieme è stato apprezzare tutte le cose che di solito si fanno da soli facendole insieme: mi svegliavo la mattina con lei di fianco ancora abbioccata, la doccia insieme, la spesona da lush per le bombe bagno e i bagni di almeno due ore la sera, la colazione presa dalla boulangerie sotto casa, passeggiare per la città prendendola per mano, la spesa alla biocoop 100% healthy, perfino la metro insieme la sera per tornare a casa. Ho adorato tutto dal primo momento, da quando mi ha tenuto la mano in aereo a quando gliel’ho presa sulla torre, dai baci rubati al D’Orsay alle coccole ai giardini delle tuileries post louvre, fino al viaggio di ritorno e alla corsa fatta per portarle il sushi in treno prima che partisse. Prima di partire ero innamoratissima, adesso dopo cinque giorni di convivenza sono completamente persa. Mi ritrovo a pensarci sempre più spesso e mi accorgo sempre più spesso di quanto sia bello essere così tanto amati e ricambiare allo stesso modo il sentimento. La guardo e mi sento felice.
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Domani parto e mi sono ricordata di avere ancora un blog. Non scrivo molto perché ho tantissimo da fare tra università, lavoro, relazioni interpersonali e varie, sono sempre in giro e la maggior parte delle volte ho dietro anche la mia nerina.
Sto bene.
Mi fa quasi strano dirlo, ma sto davvero bene, sono in bolla e la cosa mi piace, vivo una situazione in cui le persone che mi sono scelta mi appoggiano e supportano, e io faccio lo stesso con loro, respiro a pieni polmoni questa specie di libertà scelta, e tra un post di salvini e gli aggiornamenti continui sul sole24ore, inizio a vedere che quello che ho messo in pratica sta dando i suoi frutti. Il lavoro mi soddisfa, la mia ragazza mi rende felice, ariel mi rilassa, i miei amici mi sostengono e ho tanti progetti nei folder, tantissimi. Qualche giorno fa c’è stato un evento decisamente sopra le righe per un’azienda come la mia, e aver avuto la possibilità di presentare il lavoro fatto, l’azienda stessa e il personale alla produzione del film con il direttore generale di fianco è stato un grande riconoscimento, oltre all’ennesimo richiamo a New York che mi manca ogni giorno di più.
Con Maria Sole le cose poi vanno molto bene, a un anno dall’esserci ritrovate continua ad essere una scoperta ogni giorno, il tipo di rapporto maturo e consapevole, è pieno di aria e tranquillità, ovviamente ci sono le discussioni come in ogni cosa buona, ma tutte le volte mi hanno convinto di aver fatto la scelta giusta, perché sento in modo tangibile il suo amore e il suo interesse, quella voglia onnipresente di riavvicinarci anche dopo una discussione o un’incomprensione. Spiegare, venire incontro, confrontarsi, sono tutte cose nuove che non mi fanno dubitare di niente e mi fanno sentire in equilibrio. Mi sono buttata a capofitto su Parigi e non me ne sono mai pentita, sento di averci preso e di avere di fianco una persona che merita tutto l’amore di questo mondo. Mi sento a casa come a Milano quando mi svegliavo con lei e ci facevamo la doccia, ci dividevamo una fetta al latte e andavamo in Sempione, in qualche caffè o verso qualche lago; ne sono innamorata ancora come gli adolescenti i primi mesi e sono felice.
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Come mai sei sparita ?
In realtà va tutto bene e non sento il bisogno di scrivere. Sono tranquilla, ho i miei piccoli progetti che porto avanti e in generale sono in un periodo di riequilibrio.
Avevo scritto di essere in un momento un po’ storto, ma le cose si stanno riprendendo, come avevo detto infatti avevo solo bisogno di ingranare la giusta marcia.
Tanto per aggiornare, stiamo preparando l’itinerario per Parigi ed eventuali progetti per quest’estate laurea e studi permettendo. Nel mentre ho deciso che test provare e che corsi di laurea potrei seguire dal prossimo semestre e mi si sono parate due strade davanti, quella meno battuta e preferita, ovviamente, e quella semplice e agli occhi di tutti la migliore. Vi dirò anche lì. Per quanto riguarda il lavoro ci stiamo riassestando alle novità aziendali, però tutto sommato va sempre bene e non mi lamento. A casa invece è tutto ok, ariel sta benissimo e cresce a vista d’occhio, tra un po’ sarà ufficialmente la mia nerina da un anno anche se ai miei occhi rimarrà sempre una piccola pulce nerissima più che un orso. Per quanto riguarda traguardi personali e progetti decisamente più adulti, ho messo in pausa tutto e ho fatto una lista di priorità per cui preferisco puntare tutto su università e lavoro per quest’anno, pensando magari l’anno prossimo ad altri progetti come un appartamento e la macchina, il tutto sempre corso di laurea permettendo e con moltissima calma. In poche parole voglio godermi il viaggio senza avere ripensamenti dopo, alla fine la casa ce l’ho e la mia macchina una volta messa a posto potrebbe durare un altro anno, non mi corre dietro nessuno, quindi fino ad allora posso dare possibilità ad altre cose che ritengo in questo momento molto più importanti.
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La miglior sensazione è svegliarsi e dire ti amo senza averne paura.
E fare sesso subito dopo. Ovviamente.
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Da quando ho firmato l’indeterminato sono nel pallone. Passo la maggior parte del tempo ad aprirmi la testa su questioni che ora sono irrilevanti e lo stress si ripercuote irrimediabilmente sul lavoro, lo studio e la relazione.
Grazie a dio riesco comunque a stare sul pezzo sia davanti alle pellicole che davanti ai libri, e ho di fianco qualcuno con cui parlare viene facile e che trova la risposta giusta e la soluzione migliore davanti a qualsiasi cosa.
Non so di preciso che problema abbia, ma mi pare di avere la testa nel forno, che metà delle paranoie che mi sto facendo siano del tutto inutili, e solo perché non voglio arrivare impreparata.
Voglio essere certa e andare a colpo sicuro, conciliare tutto e realizzare tutti i progetti, soprattutto quelli in ambito universitario. Sacrificherei qualsiasi altro progetto pur di essere a tutti gli effetti uno studente lavoratore che ce la fa, si laurea e si realizza nel modo migliore.
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Ho cambiato piani.
Ieri ero ad un passo dal firmare per comprare la macchina, poi mi sono accorta che in realtà potevo aspettare, anzi dovevo aspettare, e pensare a priorità più importanti: l’università.
Non devo dimostrare niente a nessuno, sono in grado di avere un progetto e portarlo a termine, ma più di tutte sono in grado di darmi altre priorità e avere la maturità per capire cosa è più urgente e cosa no.
Come da progetto finirò l’anno su quattro gomme e una scocca nuova, ma allo stesso tempo anche con un progetto accademico in corso e soprattutto molti risparmi da parte.
Essere paziente è una cosa che ho sempre odiato, ma ora si sta rivelando una vera opportunità, e devo questa epifania alla mia giurista e al mio migliore amico.
Sono fiera di tutto questo, davvero, ne sono felicissima anche se mordo il freno e si vede.
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Champagne, pesce fresco, candele, due flûte orrendi e un sacco d’amore.
Non c’è modo migliore di festeggiare un nuovo inizio.
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Shinjuku Gyoen National Garden. Tokyo, Japan.
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Shinbashi backstreet at night.
https://www.instagram.com/tokyonieve/
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Ho migliorato qualsiasi aspetto della mia vita che riguardasse me e la mia cerchia di affetti.
Lavoro, amici, amore, ariellina, casa, progetti.
Ho migliorato tutto tranne il rapporto con mio padre, che resterà sempre il solo vero ostacolo alla mia tranquillità.
Mi sono svegliata stamattina di ottimo umore, ho stirato l’abito buono per il colloquio con l’hr e la firma del contratto, per la festa di stasera e la grande e meritata bevuta che mi aspetta. Sono andata fuori a correre con ariel e mi sono fatta un bagno di un’ora, ho preparato il minestrone per la cena di stasera e ho mangiato un bel filetto di salmone al forno.
Era la mattinata perfetta prima che mettesse piede in casa.
In cinque minuti mi ha guastato sia la giornata che i nervi tanto che potrei essere tentata di chiedere l’aumento delle ore, sputtanando la carriera universitaria, per mettere finalmente piede fuori da qui e stare finalmente tranquilla esattamente come a milano.
È un caso perso, e la mia pazienza è ben oltre il limite, e non so quanta civiltà abbia racimolato per non sbattergli una padella in faccia una volta per tutte.
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