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Many things change

Sono passate 3 settimane di tirocinio, e il mio entusiasmo è calato drasticamente. Mi sono accorta di tanti aspetti negativi che prima non ero capace focalizzare. Per esempio, mettere a proprio agio il paziente è la cosa più importante appena si ha un nuovo ingresso. La persona è agitata, ha lasciato i propri cari fuori dalla porta taglia fuoco e si ha sempre la paura che le cose non tornino come prima. E’ naturale, è umano. Molte volte capita che però l’equipe si scordi di questa particolare attenzione verso il paziente, e incominciano a parlare dei problemi di reparto, delle cose che non funzionano e di come è andata la giornata. Capisco che non sia facile mettere a proprio agio qualcuno, ma far finta che la persona non esista è la cosa più sbagliata che si possa fare. Molte volte si sta attenti sull’ igiene, sul fare le procedure in maniera sterile, ma ci si scorda dell’aspetto umano, che è il lato più prettamente infermieristico. Così si finisce per scambiare persone con corpi e ciò che mi auguro è di non diventare mai così!

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Aggiornamento dopo una settimana di tirocinio.

Gli inizi sono sempre traumatici, non so ancora se la sala operatoria faccia per me o meno, sicuramente mi sto trovando molto bene con il team! Un' anestestista mi ha preso sotto la sua ala e ogni giorno mi insegna cose nuove e mette a tacere la mia voglia di fare mille domande! Anche gli infermieri sono molto carini con me. Mi manca l'aspetto relazionale con i pazienti, ma sto scoprendo un modo nuovo di lavorare. Alcune differenze dal pubblico ci sono. Per esempio tutti si sono interessati a me, cosa che prima non mi era mai capitato, forse perché sanno che molto facilmente tu possa tornare a lavorare con loro, non essendoci concorsi per entrare a fare parte della clinica.

L'aspetto negativo è che in una clinica privata sono molto attenti all'immagine, forse fin troppo; venerdì stavo girando per la clinica per farmi dare i badge per aprire le porte, la responsabile dell'albergazione mi ha vista e mi ha ripresa perché avevo un camice mono uso che sventolava ovunque... E chissà cosa pensano i frequentatori della clinica... Chissà, forse che siamo attenti all'igiene e ci mettiamo camici mono uso per non portare batteri e microbi esterni dentro la sala operatoria!! 😂😂

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Le aspettative sono i miglior sogni

Mai crearsi delle aspettative, ormai è un mantra che dopo grandi delusioni mi ripeto. 

Anche questa volta si è rivelato tale. Ieri ho iniziato tirocinio, presso la sala operatoria di San Pier Damiano Hospital di Faenza. Ero davvero molto entusiasta di ciò, in quanto l’ultimo tirocinio aveva lasciato una traccia indelebile nel mio cuore. Ma il primo giorno non è stato per niente come me lo aspettavo. Sono arrivata 15 minuti in anticipo rispetto all’ orario indicato, ho suonato alla porta dell’U.O. e mi hanno detto di aspettare il coordinatore infermieristico, che mi ha lasciato fuori per ben 1 ora. E’ stato molto demotivante vedere lo scarso interesse nei miei confronti. Dopo un’ora il coordinatore ha incaricato la donna che porta le divise a mostrarmi un armadietto e dove prendere le mie divise. E’ vero, la signora è stata molto disponibile, ma ciò non ha modificato lo scarso interesse da parte del coordinatore, che una volta tornata in sala mi ha detto che oggi non avrebbe avuto tempo per seguirmi ma che dovevamo rimandare tutto a lunedì. Mi ha affiancata ad un’infermiera, devo ammettere che anche lei è stata molto gentile, mi ha affiancata per tutta la mattinata, spiegandomi moltissime cose. In più è stato davvero molto interessante assistere a tutti gli interventi della mattinata, un idrocele, una mastectomia bilaterale, la rimozione di due cisti sebacee e di una verruca. Osservare questo ambiente è entusiasmante, molti luoghi comuni sono veri, tipo il chirurgo se la prende sempre con la ferrista, e queste scene sono esilaranti, anche se la ferrista non fa nulla di male è obbligata ad assorbire gli insulti del chirurgo. Il chirurgo prima di ogni intervento si isola qualche minuto per riposarsi, e quei minuti sono sacri, nessuno si avvicina a lui, e nessuno lo disturba. L’infermiera che era con me mi ha anche detto che quel chirurgo è molto simpatico e che è divertente passare i turni con lui. Alla fine degli interventi siamo andate a mangiare qualcosa nello spogliatoio e tutta l’equipe è stata cordiale nei miei confronti si sono presentati e mi hanno fatto domande.

Nonostante mi aspettassi una accoglienza migliore non posso dire che sia stato così pessimo il primo approccio. Chissà se lunedì il coordinatore troverà finalmente tempo per mostrarmi come funziona il mio tirocinio, se ha intenzione di affiancarmi ad un tutor che mi segua dall’inizio alla fine o se mi cambierà di giorno in giorno con un infermiere diverso.

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Dispersa tra Ravenna e Cesena ho dato l'idoneità di inglese per l'Erasmus... Ma ragazzi miei, è stato tutt'altro che semplice

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TIROCINIO 2.0

Tra meno di una settimana inizio il mio secondo tirocinio. Non nego di essere un po' tesa, mi spaventa il fatto di trovarmi in un ospedale nuovo, dove non conoscerò nessuno, dall'altra parte però sono contenta di potermi mettere nuovamente in gioco da 0. Le sfide difficili mi eccitano.

L'anno scorso è stata una piacevole sorpresa, ritrovarmi in situazioni nuove ed essere apprezzata pienamente per ciò che ero, devo essere sincera, non mi era mai capitato! E questa sensazione mi ha fatto sentire completamente soddisfatta. Il lavoro da infermiera ti dà la possibilità di essere a contatto con diverse figure contemporaneamente: i tuoi colleghi, un team professionale eterogeneo, pazienti, familiari. Sapersi confrontare con tutti non è semplice e chiede uno sforzo mentale notevole, ma quando ciò ti riesce allora sei a cavallo 🏇.

Ogni figura infatti richiede un lato diverso di te, ad un tuo collega può capitare che abbia bisogno di un consiglio su come eseguire un'assistenza specifica ad un paziente, mentre il team richiede attenzione, memoria, informazioni precise, in modo tale da poter essere elaborate e poter eseguire un assistenza migliore, il paziente invece richiede ascolto, cura, pazienza, alta formazione per poter rispondere alle sue domande con una risposta corretta e esaustiva, così come i famigliari, che vanno anch'essi ascoltati e aiutati ad assistere il paziente da casa nel modo migliore.

Ogni lato è importante e va approfondito attraverso pratica e studio. È molto difficile essere un infermiere perfetto ciò non deve esulare dallo sforzarsi quotidianamente a migliorarsi!

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CIAO

Finalmente realizzo uno dei migliori propositi di questo 2020: 

APRIRE IL MIO BLOG 

Di cosa parlerò?

1) Di me

2) Della mia università ----> INFERMIERISTICA

3) Dei miei viaggi: ciò che imparo e mi colpisce

4) Tutto ciò che riterrò utile ed interessante da condividere

Perché ?

Ho spesso voglia di scrivere, mi piace farlo e rileggere cose del passato, vedere i miei cambiamenti, capire cosa mi ha cambiato e dove sono cambiata. Ho deciso di farlo pubblicamente per mettermi alla prova, dare la possibilità a chiunque di ritrovarsi in ciò che scrivo, o imparare qualcosa di nuovo. Credo nella potenza della condivisione, e se qualcuno è qui per imparare quella sono IO!

THENURSEISLEARNIG perché non sono ancora un’infermiera ma spero presto di diventarlo, ma non voglio che il processo di apprendimento finisca con il mio percorso studentesco, penso sia un punto fondamentale per tutti gli infermieri: non smettere mai di imparare qualcosa di nuovo!