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Orgoglio Italiano
Ogni anno la tecnologia ci stupisce sempre di più. All’ inizio del 2018 ad una donna italiana, Almerina Mascarello, è stata impiantata una mano bionica. L’intervento è stato eseguito al policlinico Gemelli di Roma e la protesi della mano è stata sviluppata a Pisa. È stata la prima persona italiana ad ottenere questo tipo di impianto.
Esempio di mano bionica -Fonte: Wikimedia Commons
Non appena 5 mesi dopo, nel maggio 2018, un’altra svolta è protagonista nell'universo rivoluzionario dell’ingegneria biomedica: a Roma una mano bionica che è in grado di afferrare oggetti e piegare le dita proprio come quella naturale è stata progettata. Una mano hi-tech che piega le dita e afferra oggetti con un’efficienza pari al 90% di quella di una mano naturale, tutto made in italy.
Non possiamo che rimanere stupiti da questa nuova tecnologia: si tratta di una nuova protesi sviluppata dal Rehab Technologies Lab in Italia e che sarà messa in commercio dal 2019. È una protesi robotica che non richiede un intervento chirurgico ed è la più economica di quelle attuali. Il laboratorio, in cui è stata creata, è nato nel dicembre 2013 dalla collaborazione tra l’Inail e l’Istituto italiano di tecnologia (Iit).
La mano bionica ha preso il nome dal primo direttore tecnico del centro protesi dell’Inail e autore nel 1965 della prima mano controllata dagli impulsi nervosi trasmessi dai muscoli: Hannes (da Johannes Schmidl, a cui fu intitolata anche una mostra).
Il primo paziente a cui è stata fatta provare la protesi, durante la sua presentazione in una conferenza stampa a Roma, è stato Marco Zambelli, che all'età di 16 anni, ha perso la mano destra a causa di un infortunio sul lavoro.
La nuova invenzione permette ai pazienti di comandare la mano, poiché essa interpreta il segnale muscolare e lo attiva. Può spostare oggetti fino a 15 Kg ed è stata realizzata per sostituire sia la mano destra che la sinistra. Inoltre, è stata creata per eguagliare peso, forma e caratteristiche dell’arto mancante, in modo che il soggetto non percepisca la mano come una protesi, ma come un vero e proprio arto del corpo, il pollice infatti può assumere tre diverse posizioni per garantire una presa migliore e il polso può ruotare in entrambe le direzioni. Tutto ciò è permesso dal sistema Dynamic Adaptive Grasp (DAG).
Progetto semplificato di una mano bionica -Fonte:Wikimedia Commons
Non posso che concludere dicendo che la rivoluzione continua e spero nel proseguimento di questa eccellenza italiana.
Pietro Gelardi
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L’avvento dei “nuovi cuori”
2 febbraio 2018. Un giorno a prima vista come un altro. Tuttavia, a mio parere, è da considerare come una delle date che ha stravolto il mondo della digitalizzazione e della medicina. Vi starete chiedendo a cosa mi riferisco, ebbene, il 2 febbraio 2018 al Bambino Gesù di Roma una bimba di appena 3 anni è stata salvata con l’ausilio di un mini cuore artificiale, grande quanto una batteria stilo.
Foto dell'ospedale Bambino Gesu di Roma -Fonte:Flickr
L’ospedale ha richiesto e infine ottenuto un’autorizzazione straordinaria per l'utilizzo di un dispositivo miniaturizzato (15mm) di assistenza ventricolare prossimo alla sperimentazione clinica negli Usa. Il dispositivo è stato sviluppato con i fondi del National Institute of Health (NIH) all'interno del programma statunitense PumpKIN (Pumps for Kids, Infants, and Neonates).
Il dispositivo è composto da una pompa intraventricolare del diametro di 15mm, della lunghezza di 5cm e del peso di 50 grammi. È stata realizzata per supportare la circolazione di pazienti a partire dagli 8 kg di peso (ovvero di circa un anno di età) e fino a un'età di circa 10 anni (circa 30 kg).Questo dispositivo è denominato l’Infant Jarvik 2015.
Funziona come una batteria che può essere sostituita e ricaricata, tramite un cavo addominale. La sua autonomia è di diverse ore. Attraverso un connettore, collocato nelle vicinanze dell’ombelico, trasmette energia al cuore artificiale. La pompa, inserita nel ventricolo sinistro del paziente, spinge il sangue nel resto del corpo.
Affetta da miocardiopatia dilatativa e in lista di trapianto cardiaco, la bambina aveva già subito l’impianto di un Berlin Heart, un cuore artificiale paracorporeo, che necessita l'ausilio di una macchina esterna collegata al torace del paziente. Successivamente era stata tentata la rimozione del Berlin Heart senza successo.
Immagine di un Heart Berlin Excor -Fonte:Wikimedia Commons
La piccola è stata quindi nuovamente assistita con un sistema temporaneo finché la sola opzione terapeutica salvavita era rappresentata dall'Infant Jarvik 2015. Previo consenso, l’intervento è stato eseguito dal Dr. Antonio Amodeo, proprio secondo quest’ultimo, l’intervento effettuato, come rivelato a molti giornali, è stato una “rivoluzione” in campo medico.
Sempre secondo il Dr. Amodeo, negli anni passati, quando non era presente l’Infant Jarvik 2015, la percentuale di sopravvivenza era del 70%, ma i pazienti non potevano essere dimessi dall'ospedale; mentre ora, con l’avvento del nuovo dispositivo, sarà possibile il reinserimento dei pazienti nell'ambito sociale e familiare.
Grazie a questo evento, negli Stati Uniti partirà una sperimentazione clinica e il Bambino Gesù sarà tra i primi, per quanto riguarda il progetto europeo, per l’acquisizione del marchio CE. Inoltre una bambina avrà una vita migliore e per un medico o un ingegnere che progetta queste invenzioni non c’è a mio avviso soddisfazione più grande.
Pietro Gelardi
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L’inizio di tutto
Difficile descrivere la mia prima esperienza online. Le sensazioni che ho provato quando ho visto per la prima volta un computer si potevano riassumere in una sola: curiosità. Quest’ultima mi spingeva a voler premere tutti quei tasti che sporgevano dalla tastiera sul tavolo e scoprire cosa sarebbe successo. I ricordi di un bambino, agli occhi degli adulti, possono sembrare comuni, quasi trascurabili, eppure, quelle stesse sensazioni sono indelebili.
Fin dall’età di 6 anni mi divertivo con il gioco preinstallato su Windows XP 3D Pinball Space Cadet.
Immagine di 3D Pinball Space Cadet-Fonte: Flickr
Per me era il massimo del divertimento finché non ho conosciuto l’universo internet: avevo ormai 8/9 anni e a casa mia entrò la connessione alla rete.
Da quel momento ebbi l’opportunità di cercare nuovi giochi in rete per sostituire l’ormai vecchio flipper in cui avevo ormai raggiunto ogni record. Per il me del tempo era una miniera di divertimento inesauribile.
Conobbi Gioco.it, un sito online interamente dedicato a giochi, e con l’aiuto dei miei genitori e sotto regole rigide di tempo e orari ebbi la possibilità di avere una fonte inesauribile di divertimento. Fino all'arrivo della mia prima console... ma questa è un’altra storia...
Internet mi ha regalato questo e soprattutto un grande aiuto anche in ambito scolastico. Le ricerche a scuola diventavano sempre più interessanti grazie alla moltitudine di informazioni che riuscivo a trovare; abbandonati i massicci libri e enciclopedie, mi buttavo nell'universo di Internet. Inoltre, la piattaforma web YouTube mi ha dato la possibilità di rivedere alcuni concetti, spiegati da insegnanti, tramite video oltre che intrattenermi con video più leggeri.
Logo di YouTube-Fonte:Wikipedia
Per concludere, credo che Internet abbia avuto un ruolo fondamentale per la mia infanzia, adolescenza e soprattutto per la mia crescita personale. Quella curiosità che mi indirizzava alla scoperta, mi ha spinto a scegliere poi un corso di studi di ingegneria, oltre all'aver creato quell'incontenibile voglia di capire fin nei dettagli come era stato creato tutto quello che, da piccolo, mi sembrava quasi magico.
Pietro Gelardi
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Video
youtube
Ecco un mio piccolo video di presentazione del Blog
Pietro Gelardi
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LASER IN ODONTOIATRIA
Negli ultimi anni, l'odontoiatria laser ha superato molte pratiche tradizionali di odontoiatria, rendendo i trattamenti più precisi e meno dolorosi. Questo nuovo tipo di odontoiatria utilizza fasci di luce intensi proiettati da un laser dentale. I laser dentali possono essere utilizzati per eseguire un'ampia varietà di trattamenti, inclusa la modellatura e la rimozione dei tessuti molli.
esempio del laser dentale. fonte da DENTALPRODUCTSHOPPER #laser dentale #laser #digitale #dentale
L'impiego del laser in odontoiatria costituisce un eccellente supporto nei casi meno grave che in quelli più complessi. Confrontato con il metodi tradizionali, il laser dentale ha molti vantaggi. Il laser raggiunge e eradica i microrganismi nascosti nelle aree in cui i farmaci non raggiungono, quello, che lo rende molto pratico e affidabile.In più, il raggio del laser è in grado di penetrare all'interno della tasca parodontale, eliminando i batteri che causano la malattia. L'uso del laser, combinato con quello di apparecchi di ingrandimento,permette la cura della piorrea in fase avanzata e senza ricorrere alla chirurgia. In particolare, l'ingrandimento dell'erea consente il trattamento delle radici evitando l'apertura chirurgica delle gengive e il laser permette di eliminare i batteri patogeni.
un’illustrazione del laser dentale .fonte da STUDIO_GIOIA #laser dentale #denti #cura
l'utilizzo del laser non prevede quasi mai anestesia per il paziente, dunque per i pazienti che hanno paura dell'anestesia sarrano in pace.Il laser elimina immediatamente il sanguinamento delle gengive e i disagi causati dell'intervento chirurgico.Altri vantaggi sono:Elimina o riduce la mobilita dei denti, rigenera e chiude le tasche parodontali distruggendo i batteri.
come funziona il laser dentale. fonte da SHOALCREEKDENTAL #laser dentale #laser #medicina #odontoiatria
Il laser dentale garantisce una maggiore percentuale di successo e riduce i costi biologici ed economici per il paziente.In definitiva, questo moderno dispositivo rappresenta quindi un'interessante novità anche per la cura delle parodontopatie con risultati eccellenti e, soprattutto, indolori.
FONO THEDES
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LA MIA PRIMA ESPERIENZA CON INTERNET
Da noi in CAMEROON non tutti avevano l'opportunità di usufruire di un computer a casa dunque ai miei dieci, mio padre in uno dei suoi viaggi in NIREGIA ha comprato un computer desktop, quelli vechhi computer degli anni 90.
Esempio computer delgli anni 90. fonte da nonsprecare.it #ibm #desktop
All'inizio lo usavo per giocare ai giochi anziani come Pinball,Solitaire e giochi su cd come il neo geo emulator.Ma i miei mi avevano impedito di usare l’internet di paura che io cercasssi le cose brutte...
Copertina di Metal slug uno dei giochi di NeoGeo fonte da WIKIA.COM #meltalslug #neogeo
Ho cominciato a usare l'internet quasi tre anni dopo, quando i miei hanno deciso che ero abbastanza grande per poter usarlo da solo, al mio primo contatto ero completamente perso, non sapevo da dove cominciare ne che cosa fare, è stato il mio primo fratello maggiore ha guidarmi a come usarlo e cosa cercare. Dopo una settimana di pratica ero infine pronto a usare l'internet senza aiuto. Ma non lo usavo per fare granché perché le prime cose che mi venivano in mente erano di scaricare giochi .Usavo come browser "Internet explorer" che era comunque complesso per me. come motore di ricerca google e di solito bing
logo internet explorer fonte da flickr #internetexplorer
Ai miei quindici anni ho avuto il mio primo cellulare, e da li ho cominciato a usare internet più rigorosamente, per cercare temi relativi al mio studio ,le cose più
intime visto che ero in un stage dove ero curioso di tutto e i mio corpo stava cambiando. Avevo piccoli amici con chi parlare su internet allora passavo piccolo tempo sui sociale.
sono cresciuto in un paesino di provincia dove la gente era molto sociale, non avevo problemi a farmi degli amici dunque vedevo internet come una miniera d'oro dove potevo trovare tutte le cose che volevo ma non come una seconda vita dove potevo trovare nuove amici ho incontrate nuove personi.
In definitiva, internet ha giocato un ruolo essenziale nella mia cresciuta e anche oggi lo uso come se fosse la mia prima volta perché c'è ancora molto da scoprire.
FONO THEDES
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3D STAMPA IN MEDICINA
Per Stampa 3D si intende la realizzazione di oggetti tridimensionali mediante produzione additiva, partendo da un modello 3D digitale.Le applicazioni mediche per la stampa 3d si stanno espandendo rapidamente e si prevede che rivoluzioneranno l'assistenza sanitaria.
esempio di una stampante 3D. fonte da COMPUTERWORLD #stampante3d #medicina
la stampa 3d è stata inventata da Charles Hull nei primi anni'80 in California dove è stata utilizzata dall'industria manifatturiera per decenni, principalmente per produrre prototipi di prodotti e non per uso medicinale ma oggi e diventato un fenomeno nell’ambito della medicina.Gli usi medici per la stampa 3d possono essere organizzati in diverse categorie, tra cui: -fabbricazione di tessuti e organi; -creazione di protesi personalizzate,impianti e modelli anatomici...
L’utilizzo della stampa 3D in medicina ,fonte da dream it. DO IT. Nebraska Blog #rivoluzionedigitale #medicalprogress
La tecnologia della stampa 3d sta diventando rapidamente meno costoso da poter utilizzare da consumatori con piccolo budget. Dal 2006, sono state rese disponibili al pubblico due stampanti 3d open source, " Fab@Home (www.fabathome.org)" e "RepRap (www.reprap.org/wiki/RepRap)" che ha permesso ai consumatori di poter sfrutare e sviluppare nouve idee per la per rivoluzionare il mondo della technologia. Esistono alcune tipi communi di stampanti 3d, che sono: 1.Selective Laser Sintering; 2.Thermal Inkjet Printing; 3.Fused Deposition Modeling;
Adesso vediamo dei vantaggi della stampa 3d nelle applicazioni mediche tra cui troviamo il piu grande la libertà di produrre prodotti e apparecchiature mediche su misura. Ad esempio, l'uso dela stampa 3d per personalizzare protesi e impianti puo fornire un grande valore sia per i pazienti che per i medici. Un altro vantaggio importante è la capacità di produrre articoli a basso costo: perché riduce i costi di produzione e diminiusce l’uso di risorse non necessarie . In piu con la tecnologia della stampa 3d si puo produrre un prodotto in poche ore che è molto piu veloce dei metodi tradizionali di produzione di protesi e impianti, che richiedono fresatura, forgiatura e tempi di consegna lunghi.
La tecnologia della stampa 3d si è talmente sviluppato che oggi molti produttori utilizzano stampanti 3d grandi e veloci chiamate "macchine di prototipazione rapida" per creare modelli e altri stampanti 3d.
FONO THEDES
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L’equilibrio vien giocando
Se siete tra gli sfortunati ad aver subìto una distorsione di caviglia così grave da richiedere riabilitazione, probabilmente avete già sentito parlare di “tavoletta propriocettiva”. Si tratta di quella tavoletta tipicamente in legno su cui si fanno esercizi di equilibrio, grazie all’instabilità data da semirulli o semisfere attaccate sotto ad essa. Argomento di oggi sono i modelli avanzati di queste tavolette, che sfruttano un meccanismo basato su un’applicazione della psicofisiologia chiamata biofeedback.
Una tavoletta propriocettiva classica - Fonte Wikimedia.
Come suggerisce il nome, il biofeedback fornisce un riscontro di qualcosa che avviene all’interno di un organismo. Avere un ritorno consente di ottenere miglioramenti più rapidi e più efficaci, grazie ai complessi meccanismi di apprendimento che avvengono all’interno del cervello. Si pensi ad esempio ad avere delle tavolette che ci dicano di quanto stiamo oscillando rispetto alla posizione ideale, o in che posizione stia cadendo il baricentro: senza dubbio avremo più informazioni più precise rispetto alle sole sensazioni.
Tavolette propriocettive simili esistono già da alcuni decenni, con diversi gradi di complessità. Sono tavolette elettroniche, dotate di sensori di posizione e di pressione localizzati al loro interno che inviano segnali ad un computer. Qui, tramite un software, i dati vengono elaborati per fornire un riscontro visivo, quale ad esempio un grafico in tempo reale. Come extra ci possono essere sbarre laterali a cui aggrapparsi in caso di gravi problemi di equilibrio, anch’esse dotate di sensori, utili nel trattamento di patologie molto gravi.
Questi dispositivi costano molto? Senza dubbio più di una tavoletta di legno. Ma il costo varia di molto in base alla complessità e alla precisione dei sensori. Se voleste acquistare un dispositivo simile da tenere in casa senza spendere una fortuna, magari per aiutare un parente anziano con problemi di equilibrio, conosco la soluzione adatta a voi: la Wii Balance Board.
Wii Balance Board - Fonte Wikipedia.
La Nintendo Wii è una console videoludica che ha avuto un discreto successo fino a pochi anni fa, soprattutto per giochi “da compagnia”. La Balance Board è un accessorio che funziona come piattaforma per l’equilibrio. Esistono molti software creati apposta per l’utilizzo di questo dispositivo, che forniscono un feedback molto più stimolante del grafico di una tavoletta propriocettiva elettronica da ospedale: gare di sci e di funambolismo, corse in bolle di sapone.
Uno dei giochi associati alla tavola prevede una gara dentro a bolle di sapone - Fonte Wikimedia.
Per aumentare il grado difficoltà non è possibile modificare la stabilità della piattaforma (che è perfettamente ferma e sicura), ma si può lavorare sulle impostazioni del software aumentando la sensibilità agli stimoli. Questo la rende lo strumento ideale per persone che vogliano migliorare l’equilibrio senza esporsi a particolari rischi, anche in patologie più gravi come la sclerosi multipla o altre. A Torino, ad esempio, la Wii viene usata nella Unità Spinale Unipolare, dove si impara a convivere con disabilità da lesione del midollo spinale!
Un esempio di esercizio complesso - Fonte Wikimedia.
Insomma, un bell’esempio di connubio tra salute, tecnologia e divertimento. Non dimentichiamo infine l’impatto sociale: anziché condannare i videogiochi, il nonno di turno con problemi di equilibrio potrebbe migliorarsi sfidando il nipotino ad una gara (virtuale) sugli sci. Unire l’utile al dilettevole, quale esempio migliore?
Corrado Navilli.
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Alla scoperta del web navigando tra colonie spaziali
Prendiamoci una piccola pausa dal mondo della medicina per riflettere su come il digitale, in particolare internet, abbia cambiato la vita stessa. Vi racconterò dei miei primi passi nella rete.
Quando ero piccolo mia madre mi raccontava di quando doveva alzarsi dal divano per cambiare canale televisivo e di come sognasse l’invenzione di qualcosa che poi fu il telecomando. A me l’esistenza del telecomando sembrava ovvia, ragion per cui mi veniva da pensare che la gente dell’epoca non fosse particolarmente sveglia. Penseranno la stessa cosa di noi le generazioni future a cui racconteremo di come si facevano le ricerche prima del web?
Internet entrò in casa mia abbastanza tardi, poco dopo le Olimpiadi del 2006. Mio padre, visto il maggior uso della posta elettronica nel suo lavoro e la diffusione dell’ADSL, decise che era ora di consentire al “pericolosissimo” internet di accedere a casa nostra.
Certo, a delle condizioni. La connessione venne stabilita su un pc obsoleto, di cui ricordo solo la dimensione della memoria interna e il sistema operativo: 9GB e Windows 98. Questo precludeva l’uso di internet per scopi non necessari, quali ascoltare musica, guardare video (youtube in realtà non era ancora così noto) e giocare. Ulteriore deterrente all’uso fu la scelta di un piano tariffario a consumo.
Il primissimo uso di internet (al di fuori di ricerche su wikipedia già provate in laboratori scolastici) fu la creazione di una casella di posta elettronica. Questo mi servì per iscrivermi ad un sito, per fare quello che in teoria non mi era consentito fare con internet: giocare. Infatti andava molto in voga tra i miei compagni di classe un gioco on-line chiamato O-GAME, un gestionale a tema spaziale in cui dovevi far crescere la tua colonia di pianeti sviluppando le risorse o conquistandole con flotte di navicelle spaziali. Il livello grafico era costituito esclusivamente da immagini evocative e statiche, affiancate da lunghe descrizioni per pianificare al meglio la condotta di gioco. Può sembrar noioso, ma con il pc a disposizione era una delle poche possibilità ludiche.
Una schermata del gioco O-Game - Fonte flickr.
Intanto in quei mesi nasceva e si diffondeva un sistema di messaggistica che rappresentava quello che oggi è whatsapp, ovvero MSN Messenger: una chat che ti consentiva di comunicare con gli amici on-line senza pagare l’invio di ogni singolo messaggio. Per ragazzi abituati ad abbreviare gli sms telefonici così da non sforare i limiti odierni previsti dagli abbonamenti (per i fortunati ad averceli), una possibilità del genere era il paradiso.
La finestra di una chat, così come si vedeva su Windows98 - Fonte flickr.
Si sa, i messaggi di chat sono come le ciliegie, uno tira l’altro, e la gestione di una colonia di pianeti richiede molta attenzione. Lo sapeva anche la bolletta telefonica, che lo fece capire a mio padre. Papà si arrese e sottoscrisse un abbonamento per la connessione, ma con un riservo: il pc connesso rimase lo stesso per ancora 2-3 anni. Ma intanto la mia progressiva scoperta di internet non si vedeva più ostacolata da limiti di tempo.
Corrado Navilli
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Un telecomando per spegnere (temporaneamente) il Parkinson
Il “Morbo di Parkinson” è una malattia neurologica i cui segni e sintomi consistono in un rallentamento generalizzato delle risposte motorie e sensitive. Il morbo colpisce infatti una parte del nostro cervello che funziona da sistema di regolazione del movimento.
Un segno motorio particolare, indicativo di questa malattia, è il freezing: in certe occasioni la persona ha difficoltà a iniziare il movimento (tipicamente la deambulazione) e si blocca come fosse congelato. Il freezing e gli altri disturbi motori non si manifestano in maniera costante, perché il morbo ha un andamento di tipo “on-off”: si alternano periodi in cui le difficoltà motorie beneficiano del trattamento farmacologico (fase “on”) a fasi di inefficacia (fase “off”). Proprio come sotto attivazione di un interruttore!
La causa specifica di questi problemi è la scarsa produzione di una sostanza detta dopamina, che serve per la trasmissione dei comandi ai nuclei del talamo (una zona del cervello che fa da centro di coordinamento). La terapia principale è conseguentemente di tipo farmacologico, ma con l’affermarsi del digitale nel mondo della medicina è arrivata un’interessante novità: la Deep Brain Stimulation (DBS), ovvero la stimolazione cerebrale profonda.
Schema di un circuito DBS. - Fonte wikimedia.
Si tratta di un circuito costituito da un pacemaker collegato a elletrodi posti a contatto con il talamo, che trasmettendo impulsi elettrici sopperiscono alla mancanza di dopamina. Gli impulsi non vengono generati dal pacemaker in maniera continua nell’arco del giorno come nei casi dei pacemaker cardiaci. La DBS infatti si attiva a comando, letteralmente: il paziente è in possesso di un telecomando con cui può accendere e spegnere il sistema, in concomitanza con i periodi di “off” della malattia, così da migliorare le abilità motorie.
I parametri della stimolazione sono programmati dal neurologo, che con un apposito dispositivo a radiofrequenze è in grado di riprogrammare il pacemaker in modo non invasivo.
Una dottoressa imposta i parametri avvicinando al pacemaker un dispositivo a radio-frequenze di bassa intensità - Fonte USA Air Force Website.
Purtroppo, però, la DBS può solo contrastare i segni della malattia, non è in grado di curarla! Ed è per questo che è non è così diffusa tra i soggetti affetti dal morbo di Parkinson. Inoltre non si tratta di una terapia indicata per tutti, in quanto necessita di un intervento chirurgico delicato per il posizionamento dell'impianto e di periodici interventi di sostituzione della batteria del pacemaker (ogni 3-5 anni per i primi modelli, 15 anni per prodotti più recenti).
Sebbene con la DBS si possano ottenere solo effetti limitati, ricordiamo che per una persona questo ha un notevole impatto nella qualità della vita. Certo sarebbe bello avere una bacchetta magica, ma intanto ci si accontenta di un telecomando!
Corrado Navilli
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