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Diario della quarantena

Quarantena giorno:2

Non so come si inizia un diario della quarantena, in realtà non so bene neanche come si inizia un diario. La faccenda del “sii sincero” “parla come fosse un tuo amico” non mi è mai stata troppo chiara. Non parlo con un mio amico rivolgendomi a lui come “caro” e non si può riempire un diario di parolacce, in più anche il fatto di abbreviare e utilizzare modi di dire non mi ha mai convinta fino in fondo, senza contare il fatto che non sono una persona costante. Ecco questa perifrasi è piuttosto riduttiva, diciamo che sono una delle persone più incostanti del mondo, la più incostante, se ci fosse un premio lo vincerei io ma neanche ogni anno, ecco quanto sono incostante. Non credo di essere riuscita a portare a termine qualcosa che non fosse obbligatorio e anche in quel caso è stato faticoso. Ho finito le superiori un anno dopo, tanto per dirne una (sì, sono stata bocciata, ma è il mio diario, decido io come infiocchettare i fatti!). la verità è che quel tipo che è sempre pieno di buone idee che sembrano favolose finchè rimangono nella tua testa e che si rivelano un disastro non appena mettono piede fuori da lì. Questo diario altro non è che un esperimento. Ho sempre amato scrivere fin da quando ero bambina, inventavo storie su pesci e leoni (sempre avuta anche una grande passione per gli animali anticonvenzionali, tipo tartarughe e giraffe) e da più grande per le storie d’amore. Essendo anche l’essere più sfigato del mondo nelle relazioni interpersonali, tutto ciò che ho scritto è sempre rimato volante e le due storie che ho provato a pubblicare in una piattaforma online sono comunque rimaste rigorosamente incomplete: incostante, ricordate? Sono anche una grande amante dei social network ma non li so usare come vorrei, dovrei dimagrire ma mi piacciono troppo i cioccolatini, vorrei farmi altri due piercing alle orecchie ma ogni volta che arrivo davanti al negozio cambio idea. Le contraddizioni sono un mio tratto distintivo, senza contare che hanno la stessa iniziale del mio nome. Non ve lo dirò per ora, chiamatemi solo C. Ieri, navigando su instagram, ho trovato un decalogo sulle dieci cose da fare in quarantena. Alcune, lo ammetto, erano delle cazzate: “impara a fare il giocoliere”, ma perché qualcuno dovrebbe farlo? Tenere un diario invece è una cosa che mi ha subito colpito: perché no?! Non che non abbia altro da fare, dovrei lavorare su una tesi di laurea e studiare per un esame senza il quale la stessa tesi sarebbe inutile. Beh, è ora che vi sveli un’altra arte della quale sono maestra: quella del procrastinare. Penso che l’essere incostante e rimandare le cose siano due azioni che vanno a braccetto, altrimenti perché sarei sul divano con un film di Lindsay Lohan senza volume a fare questo? Non è nemmeno Mean Girls! Comunque questa per me è una sfida, aggiornare il diario ogni giorno fino alla fine della quarantena. Non so ancora cosa scriverò e di cosa parlerò, ma se riuscirò a terminare, sarà il primo progetto andato a buon fine!

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SonoLaRagazzaGrassa

Ciao, sono C. e sono una ragazza grassa. Strano modo di definirsi, di solito non si è così brutali, specialmente con sé stessi, ma la verità è che in 24 anni di vita, questa è l’unica sicurezza che ho acquisito su me stessa. Si, sono anche una studentessa di letteratura, una babysitter, un’appassionata di cinema, una lettrice incallita, ma prima di tutto sono una ragazza grassa. Che mi ricordi non c’è mai stato un periodo della mia vita in cui io non sia stata grassa, o comunque sovrappeso. E’ anche vero che la genetica non è stata clemente: altezza sopra la media, ossa grosse e piedi grandi. Non so perché ho specificato la cosa dei piedi, ma sembrava aggiungere enfasi al discorso. Anyway (forse un po' troppo, ma il blog è mio e mi piace) non ci sono scuse reali per la mia condizione fisica, mangio troppo e sono molto pigra, equazione semplice. Questo non vuol dire che io mi accetti. Sono una paladina del girl power, assolutamente contro il body shaming, ma tutte lotte semplici quando riguardano gli altri, è difficile applicarle su sé stessi. Sono brava a far credere alle persone ciò a cui io non credo per niente. Io non mi piaccio, e non c’è un momento in ogni giorno in cui non penso che mi piacerebbe essere diversa. Ma allora perché non faccio nulla per cambiare? Se sono così certa che così non va, perché continuo a farla andare? Magari è più facile crogiolarsi nell’idea di una vita immaginaria che se solo volessi impegnarmi a cercare di raggiungere sarebbe quella che avrei sempre voluto. Forse il pensiero di faticare tanto per raggiugere qualcosa di così lontano mi scoraggia e mi impedisce anche solo di pensare di iniziare a dimagrire. Non lo so. Questa è la prima volta che riesco ad essere sincera con me stessa ed esprimere logicamente tutte le cose che per ora mi ero solo concessa di pensare in maniera sconnessa. Non sono mai riuscita a parlarne con nessuno, spero che questo blog mi aiuti a capire come smettere di essere così passiva e iniziare a vivere. Sono C. e sono una ragazza grassa. Per ora? Per sempre?