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Things change.

Napoli, 2021

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Abbiamo finito di mangiare alle undici, siamo saliti in macchina e Carmelo ha detto che voleva farmi vedere che non tutta Napoli era deserta come il Vomero al lunedì sera.

Ha cambiato strada e ci siamo ritrovati protagonisti di un giro in macchina degno di un film, stipati in cinque in una piccola panda, a sfrecciare per le vie senza troppo curarsi dei colori dei semafori. Passavamo dai corsi principali, ai vicoli dei quartieri spagnoli, a quel posto dove “Ordini urlando e ti buttano la pizza fritta giu dalla finestra del primo piano”.

Ci fermiamo a rendere omaggio a Maradona, uno degli idoli della città, tanto che si è meritato un altare costruito dalla gente del popolo: una casetta con dentro una foto, ai lati due ali di plastica dipinte d’oro, filari di bandierine tra le case, e coloratissime sciarpe di tifosi. Ai miei piedi una rosa è ancora fresca.

Scendiamo al mare e a un baracchino ci dividiamo una graffa, e mentre mi asciugo lo zucchero dalla bocca mi viene da sorridere: tutto questo per far vedere a me che ho solo un giorno quanto è unica questa città.

Rimontiamo in macchina e facciamo tutto il lungo mare fino a Castel dell’Ovo e risaliamo: si vedono solo le luci delle case che degradano verso un mare nero, e nasce in me la consapevolezza che se non ti fai toccare da una città e dalla sua gente, te ne resterà sempre esclusa la bellezza.

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2. Andrew Harvey, Creative Director of Moving Brands Guest speaker at Shillington London, December 2015

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Hold the night tight

Era un lunedì sera lungo il Tamigi oltre il London Bridge. La città di notte si è infiammata di luci artificiali riflesse, di arancio e di rosa. Noi eravamo stupefatte del silenzio che ci circondava, era come camminarci attraverso. Mi sono chiesta dove fossero gli amati gabbiani che popolano il Tamigi. Qualcuno ancora volava nel buio, qualcuno appollaiato sui sostegni del ponte pedonale dormiva, con la testa infilata tra le ali.

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Come sempre quando voglio ritrovarmi passeggio lungo il canale e guardo l’acqua, increspata da piccole onde.  Come uno specchio rifletteva i colori dell’autunno, l’arancione e il verde acido, il grigio urbano. La calma e il silenzio che esistono in questa città immensa sono assurdi  e reali, quasi solidi. La sensazione di essere al centro della grande metropoli e sentirsi soli, lungo il canale.

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Sabato camminavo su queste foglie che sembravano carta bagnata, pensavo a quante cose sono cambiate, pensavo che mi piaceva la pioggia, il giallo mi meravigliava.

Era una meraviglia venata di tristezza, come mi capita in quelle giornate in cui la mia malinconia si ridesta.

Di recente le sorrido quando arriva, ho come capito che ha in sé una certa creatività nel modo di guardare le cose, di renderle eterne, mentre si strugge per il tempo che fugge.

Seguo il consiglio di Tim e le metto sotto una musica, una di quelle strumentali tristi ma bellissime in chiave minore, quelle che sanno di addii, come le foglie che si lasciano sfaldare dalle gocce di pioggia e dai miei passi.

E il momento si bagna di bellezza fino a che sorrido.

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Il mio primo wireframe digitale :D :D (Mi sono già spinta troppo in la coi colori, forse poteva essere più basico)

Brief dell’istruttore: Produttore di pezzi di arredamento di qualità a prezzi moderati vuole il nuovo ecommerce. Questo il mio wireframe dell’ipotetico sito a scorrimento( per questo è così verticale).

Nel corso non si parla molto della parte di ricerca, le target personas erano già fatte, ma si va dritti al programma. 

Non so se tutto questo porterà a qualcosa, ma io vado avanti e per Natale verrò a casa con un bel prototipo ad altà fedeltà. Spero di stupirvi XD

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Lecco a novembre è vento freddo e un blu che arriva in fondo all’orizzonte e negli occhi assetati di colori.

Anche loro hanno bisogno di una boccata di meraviglia, abituati come sono ad alzarsi verso quel pezzettino di cielo oltre i palazzi.

Se vuoi bene ai tuoi occhi, portali lontano.

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Benvenuti a Milano. 2021

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L’ultimo episodio che ho ascoltato: è un’episodio leggero che scorre veloce, ma parliamo sempre di aquile, perciò vi ho trovato ispirazione, nel modo in cui questo imprenditore abbia dato nuovo senso al suo fare dopo essere stato sollevato dal suo lavoro di architetto. Mi è piaciuto come non fosse attaccato forsennatamente alla professione, e per questo abbia trovato un nuovo senso esplorando altre strade e trasportando ciò che gli piaceva del mondo dell’architettura in qualsiasi cosa facesse dopo: si trattava sempre di un modo di creare e dare forma alle cose, costruire altre “architetture”.

Molto bello e motivante l’aneddoto dove racconta di come fosse tentato di mettere uno stop al suo podcast, quando (le coincidenze) una persona lo contatta dicendogli che il suo podcast gli ha salvato la vita.

Si è parlato di valori, di introversi e di spazi per sperimentare.

Ecco il link!

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Un finale degno di nota

Oggi avevo in mente “What you believe becomes reality” di Chris Do e l’ho riguardato.

Non avevo in mente di fare nient’altro che ascoltare, ma visto che proponeva un esercizio, ho deciso di farlo. Mi sono detta: magari non è un caso che avevo in mente questo video, magari scopro qualcosa facendolo.

Nella prima colonna scrivo in prima persona le credenze limitanti su me stessa, quelle che il nemico nella mia mente mi vuole far credere:

Sono seriosa, sono poco interessante/noiosa, sono senza contenuti

Nella seconda colonna li riscrivo in seconda persona: lo scopo è rileggere questi ultimi ad alta voce, più volte, per riconoscere l’impostore dentro di te e creare una separazione, necessaria  per potersi distaccare dalle credenze stesse.

Così, superata l’iniziale titubanza, mi ripeto ad alta voce “mamma come sei seriosa, sei sempre sempre sempre seria, sei noiosa, sei noiosa” e così via continuamente

Sento del fastidio dentro di me, c'è qualcosa a cui da molto fastidio, sento che mi rode sentirmi dire queste cose. Che in fondo non sono così, no, io non lo sono.

Di punto in bianco mi interrompe Siri, dicendo “non capisco cosa stai dicendo. In cosa posso aiutarti?”

Allora gli dico “Siri, dimmi come sono”

E lui, “ Incredibile, come sempre”

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https://thefutur.com/podcast/one-decision-away

Oggi ho ascoltato questo episodio sul podcast di thefuture, e posso dire che era da tempo che non mi toccava così tanto il racconto di una vita.

Mi ha semplicemente intrigato il titolo e l’ho fatto partire, Chris Do intervista quest’uomo, Kyle Quilausing, pur sapendo che sta deviando dai topics stessi del suo podcast: la vita di Kyle, infatti, è stata fatta di prigionia, droga, tanto dolore e la cosa sorprendente è come vivendo tutto questo possa nascere una fede totale, quella che porta veramente alla salvezza.

Ti colpisce perché è grezzo, senza filtri, e riesce a farti sentire la disperazione, la brutalità, ti spezza il cuore.

Ti rendi conto che certe anime si scelgono strade molto difficili, eppure è proprio nell’oscurità più profonda che lui ha trovato Dio. E si capisce, che lo ha sentito davvero.

Non voglio anticiparti nulla perché è una storia che vale la pena di essere ascoltata.

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Cimitero Monumentale, 2021

Giochi di altezze, di spalle voltate come a dover aspettare l’altro per fare pace. E la città che avanza.

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Esercizi ispirativi su argomenti di vita ormai all’ordine del giorno...non sembra poi così difficile, Scegliere!