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The Dark Side of the Web
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Internet è ormai la più grande ed affermata rete di comunicazone al mondo. Già stimando l'enorme quantità di siti a cui è possibile accedere tramite un qualsiasi motore di ricerca, potrebbe essere un po' difficile immaginare tutto ciò come solo la piccola punta non sommersa di un iceberg. Ebbene sì, esiste un'intera rete "sommersa". Questo blog si occupa di approfondire i vari aspetti tecnici, economici, sociali e giuridici che caratterizzano questo tipo di utilizzo della tecnologia. #RivoluzDigitale
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Ciao, sono Lorenzo, studente di Rivoluzione Digitale, e questo è il mio video di presentazione per il corso.
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Io e Internet: quando tutto ebbe inizio.
Ciao, mi chiamo Lorenzo, ho 19 anni e sto per parlare delle mie prime esperienze con la tecnologia che, in modo diretto e indiretto, ha avuto un considerevole impatto sulla vita quotidiana delle persone degli ultimi secoli: Internet. Questa rete informatica mondiale ha iniziato il suo sviluppo nella seconda metà del XX secolo, ma si è diffusa su larga scala solo nel decennio che ha preceduto il nuovo millennio. Per questo motivo la mia generazione è nata e cresciuta avendo a disposizione tale innovazione.
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Da che ho memoria, c’è sempre stato un computer a casa mia; ovviamente nulla a che vedere con i funzionali e ultraleggeri pc che siamo abituati a vedere oggi! Si trattava di un’enorme unità di sistema a cui erano collegati un monitor a tubo catodico, una tastiera e un mouse. Inizialmente, vedevo i miei genitori usarlo per lavoro e lo trovavo uno strumento alquanto noioso. Ma ciò è durato ben poco! Quando ho scoperto le innumerevoli interazioni che una rete e un computer possono offrire a un bambino curioso, non ho più smesso di usarlo.
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La prima occasione per utilizzare internet, mi si è presentata negli anni della scuola primaria.  L’argomento di storia che stavamo approfondendo era il Paleolitico. La maestra ci indicò il link di un sito attraverso il quale era possibile effettuare una “visita virtuale” alle grotte di Lascaux, caverne nel territorio francese le cui pareti offrirono agli uomini primitivi una rudimentale “tela” sulla quale imprimere la propria arte.   Chiesi aiuto a mio padre e, non appena mi mostrò che bastava digitare qualsiasi cosa su Google per trovare migliaia di informazioni a riguardo, mi si aprì un mondo.    Ovviamente allora era molto più lento e costoso navigare su Internet; si utilizzava infatti un modem analogico che occupava la linea telefonica. Ricordo ancora adesso con simpatia i continui richiami di mia madre perché il telefono di casa era perennemente irraggiungibile.
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Da ragazzino utilizzavo Internet principalmente a scopo ludico: siti di giochi arcade online, Youtube per ascoltare musica e  Facebook per messaggiare con gli amici.  Tuttavia più avanti mi sono reso conto che internet è molto più di questo: può essere usato da chiunque per informarsi e formare le proprie idee. Successivamente è stato per me alquanto stimolante, grazie all’università, approfondire anche l’aspetto sociale e comunicativo di questa tecnologia, che sarà irrimediabilmente parte del nostro prossimo e meno prossimo futuro.
Lorenzo Melchionna
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Foto di Wikipedia licensed under CC BY-NC 2.0
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Foto di Pixabay licensed under CC BY-NC 2.0
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Ciao, sono Veronica, uno dei quattro admin. Ho fatto questo video per presentarmi e parlare del blog anche su YouTube. Buona visione! :)
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Ciao, sono Chiara ho 19 anni e vengo dalla provincia di Lecce. Questo è il mio video di presentazione per il corso di Rivoluzione Digitale. Buona visione!
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La mia prima esperienza con Internet: quasi preistoria
Salve, mi chiamo Chiara e sono una studentessa di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, insieme ai miei colleghi Veronica, Annamaria e Lorenzo abbiamo creato questo blog per il corso di Rivoluzione Digitale.
Adesso mi è molto facile usufruire di Internet per creare blog oppure profili social ma non è stato sempre così. Il primo computer fisso è arrivato a casa quando ero ancora molto piccola perché mio padre ne aveva bisogno per il suo lavoro e a me e le mie sorelle era proibitissimo andare a giocarci. Durante le scuole elementari una delle mie maestre ogni tanto ci portava nel laboratorio di informatica e ci insegnava ad usare i programmi base; nel frattempo a casa, i miei genitori diventarono più permissivi e ci era concesso di usare il computer per fare delle ricerche su Encarta, un’enciclopedia multimediale che mio padre aveva comprato in formato CD-ROM.
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Figura: simbolo Encarta kids; Fonte: microsoft_encarta.it.downloadastro.com
Una delle primissime esperienze che ricordo con Internet vero e proprio è stata quando avevo circa dieci anni, i miei genitori mi regalarono una web-cam da installare al computer e un paio di cuffie con il microfono cosicché potessi fare delle videochiamate tramite Skype con i miei amici. È stato un regalo per entrambi in effetti perché io usavo quel programma per chiacchierare e giocare con i miei amici ma loro lo usavano per sentirsi e vedersi con mia zia che abita a più di 700 km di distanza. Ricordo che la qualità di Internet era molto scarsa e inizialmente passavamo i primi dieci minuti a parlare da soli al microfono finché la connessione non si stabilizzava e finalmente potevamo vederci per davvero e fare ore e ore di partite a battaglia navale.
Un altro ricordo che mi è rimasto nella mente è quando fu permesso a mia sorella maggiore di creare un suo profilo Facebook. Era il 2010 e non era ben chiaro a cosa servisse realmente avere un profilo social ma questo non mi importava affatto, il mio unico pensiero era quello poter giocare a Pet Society; così entravo nel suo profilo con la supervisione dei miei genitori e andavo subito a giocarci. Non passavo molto tempo su Internet perché comunque preferivo giocare all’aria aperta, così una volta passata l’eccitazione per quel qualcosa di nuovo l’utilizzo che facevo del computer era circoscritto più che altro ad Encarta per le ricerche e qualche gioco nei pomeriggi di pioggia.
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Figura: logo Pet Society; Fonte: onlinegameslist.org
Ancora oggi mi sento di ringraziare i miei genitori perché mi hanno educato all’uso responsabile di Internet e del computer, in un’era in cui ogni cosa che facciamo è strettamente connessa con il web posso dire di saper sfruttare a pieno le sue capacità.
Se anche voi volete condividere la vostra prima esperienza con Internet vi chiediamo di farlo lasciando un commento sotto questo post oppure su Twitter taggando il nostro profilo @darksidewebblog.
Chiara My
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Io e la tecnologia: prima esperienza
Ciao, mi chiamo Annamaria. Sono nata nel 1999 e faccio parte della generazione denominata Generazione Z o Centennials, la quale comprende le persone nate dopo i Millennials, ossia quelle persone nate tra il 1995 e il 2012. Tale generazione è stata caratterizzata da un diffuso utilizzo di internet sin dalla sua nascita. Noi, che ne facciamo parte, siamo considerati come avvezzi all’uso dei social media e, più in generale, della tecnologia. 
Avevo circa 6 anni quando per la prima volta iniziai a notare ed usare quella gigante scatola di plastica: il computer dei miei genitori. Era un computer fisso ed enorme, fornito di quel vecchio monitor a tubo catodico. 
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Figura: Computer con monitor a tubo catodico. Fonte: Creative Commons.
 I miei primi ricordi si basano proprio su quello sfondo azzurro e verde del cielo e delle colline di Windows XP  arredato da quelle piccole icone che contenevano enormi archivi con centinaia di cartelle.
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Figura: Schermata iniziale Windows XP. Fonte: Creative Commons.
Con l’avvento di Internet, diventò facile persino fare una ricerca scolastica e mettersi in contatto in tempo reale con persone situate dall'altra parte del mondo. Le ricerche cominciarono a diventare più veloci e a basarsi su poche parole chiave: interi argomenti venivano rinchiusi in una serie di pulsanti ed un singolo click.
Le mie prime ricerche le svolgevo, inizialmente, sulla base di Microsoft Encarta, enciclopedia online multimediale, e, successivamente, di Wikipedia, enciclopedia online che tutt'ora è redatta da centinaia di migliaia di volontari sparsi in tutto il mondo.
Una delle mie esperienze con Internet comprende anche l’utilizzo di Windows Live Messenger, o meglio MSN Messenger Service, il quale era disponibile su Windows XP come client gratuito di messaggistica istantanea supportato da Microsoft.
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Figura: MSN Messenger Service. Fonte: Creative Commons.
Di lì a poco, cadere nella rete dei magnifici dispositivi della nostra epoca è stato un attimo: il computer fisso con il monitor a tubo catodico è stato rimpiazzato da un computer portatile, da un tablet e addirittura da uno smartphone; Windows Live Messenger, da semplici applicazioni quali Skype, Whatsapp e Telegram.
La tecnologia è in continuo cambiamento: sono passati solo 13 anni dal mio primo contatto con quest’ultima, eppure, a lungo andare, ha continuato a trasformarsi, senza mai porsi una fine.
Annamaria Tondo
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"Windows Live Messenger 8.5 BETA"by twenty5pics is licensed under CC BY-SA 2.0
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"Theme for Windows XP"by keithlam is licensed under CC BY-NC-ND 2.0
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"Monitor a tubo catodico"by Mr Munnings on Tour is licensed under CC BY-NC-ND 2.0
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La mia prima esperienza su Internet
Mi chiamo Veronica. Per una strana coincidenza, condivido il nome con uno dei primi motori di ricerca del World Wide Web, nato nel 1991, che era basato sul protocollo di server Gopher. Sono nata otto anni dopo, a ridosso del nuovo millennio. Il WWW si era affermato da poco, e il fatto che in Italia si contano 61,3 milioni di utenti al giorno sarebbe sembrato una cosa impossibile. Eppure la mia generazione ha vissuto questa crescita in prima persona e l’ha internalizzata più dei nostri genitori, tanto da dare Internet e il WWW per scontato. Ma c’è stato un punto di partenza per tutti, una divisione tra la vita “prima di Internet” e “dopo di Internet”.
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Figura 1: Il fax modem della US Robotics, presente in molte case negli anni ‘90. fonte: wikimedia commons.
Per me il punto di partenza fu nel 2005, quando frequentavo la prima elementare. Le maestre affidarono alla classe una ricerca sul nostro animale preferito. Personalmente, non avevo la minima idea di cosa avrei dovuto fare. La risposta di mia madre al mio “come si fa una ricerca?” fu “Si cerca su Wikipedia quello che hai bisogno di sapere e lo si scrive.”. Prima che potessi chiedere come fosse fatto un ‘Wikipedia’ e se si mangiasse, lei accese il computer (avevamo un fisso che i miei genitori avevano assemblato da soli), mentre il modem comprato da poco faceva un rumore insopportabile, fece un paio di clic e si aprì una finestra dalla grafica compatta e squadrata. Chiamò mio padre e mi lasciò con lui. “Ora ti faccio vedere come si fa, così potrai farlo da sola le prossime volte. Ecco, devi scrivere qui cosa vuoi cercare e cliccare dove c’è scritto ‘Wikipedia’”.
Non era la prima volta che vedevo Internet, dato che guardavo spesso mia madre controllare l’email, ma fu la prima volta che lo usai in maniera attiva. Quindi non fu tanto il fatto che potessi cercare quello che volevo a colpirmi, quanto l’interfaccia grafica del sito. Mi parve serio e preciso, mi sembrava uno di quei libri che leggevano i grandi. Ed era per tutti. Nella mia mente, Internet non faceva distinzione tra “piccoli” e “grandi”. Stavo leggendo le stesse cose che avrebbe letto la mia maestra, o i miei genitori, se un giorno gli fosse venuta la curiosità di cercare quello che avevo cercato io.
Da quel momento, mi divertivo spesso a leggere voci a caso da Wikipedia. Poi, un giorno iniziai a chiedermi se il sito fosse effettivamente così infallibile come me lo figuravo, se avessi potuto trovare qualche errore o qualche mancanza scavando più a fondo. Cominciai a “sfidare” il sistema cercando animali semisconosciuti, fino a che non trovai finalmente una voce inesistente. Avevo provato la mia teoria: Wikipedia era incompleto, Internet era incompleto.
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Figura 2: Un clamiforo troncato. Nel 2005, su Wikipedia non esisteva ancora la voce di questo animaletto! Fonte: flickr.
Non potevo sapere che il World Wide Web non fosse innato, e che tutti potevano contribuire alla sua crescita. Ma di sicuro quella scoperta fece crescere la mia curiosità nei confronti di questa piattaforma che fa parte ormai delle vite di tutti nel Nuovo Millennio.
Veronica Montanaro
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Clamiforo troncato (Clamyphorus troncatus)
"Pink fairy armadillo" by Ryan Somma is licensed under CC BY-SA 2.0        
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Modem della USrobotics.
By Wilton Ramon de Carvalho Machado.
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