Tumgik
#yoshioka chie
laurel-dreams · 2 years
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While your here and I know you probably posted it awhile ago but I Wana know bnha 2-b ocs quirks mostly how they work
Here is a list with a small explanation of each quirk + Photo reference!
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Abe Chie / Goldielock (F) / Hair Drills: Her hair can turn as hard as steel and rotate like drills
Akemi Kagami / Magic Mirror (F) Mirror: She can temporarily copy the quirk of whatever person is being reflected in her eyes.
Arima Kei / The Ilusionist (M) /Ilusion: He can make Auditory, Visual Ilusions
Asano Hanzo / Downgrade (M) / Downgrade: He can make a Quirk loose power or revert to a more implistic version of the quirk
Harada Saeko / Barrier (F) / Energy shield: She can make shields out of her vital energy, the more resistant they are the more exhausted she will be after.
Hino Yota / Firefox (M) / Fire blast: he can create fireballs and shoot them at oponets.
Hoshino Shion / (Undecided) (Genderfluid) / Melody : They can produce hypnotic melodies that force the oponent to dance uncontrollably.
Ikeda Kenshin / Elasticman (M) / Bounce: His body can turn into a rubbery bouncy material that also allows him to strech his limbs.
Ito Masahiko / Dart (M) / Poison Touch: His hands secrate a poison that can go from paralizing people to deeplyy injuring someone.
Kimura Itsuki /Spike Shot (M) / Cactus: His body works as a cactus. He can generate spikes and shoot them as if they were proyectiles.
Kobayashi Etsuko / Echoumori (F) / Echolocation: Just like bats she can percive her souroundings by Echolocation. She is very sensitive to loud noises.
Koizumi Kaito / Bubble Boy (M) / Bubbles: He can make resistant bubbles to trap oponets.
Kuroki Yoko / Magical Yoko (F) / Shadow Impulse: A shadowy figure can take contol of her body to increas her physical strength, speed and overall abilities. She cannot full control her impulses on this state.
Mizuno Fuyuko / Fractal (F) / Icicle rain: She can generate Icicle spikes and throw them at people as proyectiles.
Mochizuki Ren / Moonsagi (Agender) / Lunar energy: Moonlight increases their phisical abilities. They are very tired during the day as a side effect.
Raimei Akira / SpiderShock (NB) / Electric Web: They can geerate a restant spider web that is constantly electrified and can shock opopnets.
Sano Junko / X-Teleport (F) / Teleportation: She can teleport to wherever she can see. To do this she must place her arms formig an "X shape"
Shimizu Taiki / S-Lime (M) / Slime: He can generate Sticky slime to trap his oponents.
Tsukishima Kuma / Bear Hug (M) / Bear: He can do whatever a bear can.
Yoshioka Hideki / Chance (M) / Probability manipulation: He can alter the chance of something happening. However he cannot make something 100% or 0% there is always a bit of chance involved.
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wagreb · 3 years
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reselection · 6 years
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phantomchristinesuk · 4 years
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Japanese Christines: 1988-present
(names in italics are not pictured)
1- 野村玲子/Ryoko Nomura, 1988-1989 - Tokyo, Osaka
2- 保坂知寿/Chizu Hosaka, 1988 - Tokyo
3- 鈴木京子/Kyoto Suzuki, 1988-1997 - Tokyo, Osaka, Nagoya, Sapporo, Fukuoka
— 伊東恵里/Eri Ito, 1988 - Tokyo (understudy)
— 吉岡小鼓音/Sakoto Yoshioka, 1989-1990 - Tokyo
4- 花岡久子/Hisako Hanaoka, 1990-1994 - Nagoya, Osaka, Sapporo
5- 中澤孝子/Takako Nakazawa, 1992-1994 & 1995-1996 - Tokyo, Sapporo
— 斉藤昌子/Masako Saito, 1993-1994 - Sapporo
6- 井料瑠美/Rumi Iryo, 1995-2001 - Osaka, Tokyo, Fukuoka, Nagoya, Sendai, Hiroshima, Shizuoka
— 井上ちえ/Chie Inoue, 1995-1998 - Tokyo, Fukuoka, Nagoya
7- 村田恵理子/Eriko Murata, 1997- 2004 - Nagoya, Tokyo, Sendai, Hiroshima, Shizuoka, Kyoto, Fukuoka
8- 森岡純子/Junko Morioka, 1998-1999 - Tokyo
9- 沼尾みゆき/Miyuki Numao, 2001 & 2002-2009 & 2011-2013 - Sendai, Hiroshima, Kyoto, Fukuoka, Tokyo, Osaka
10- 五東由衣/Yui Goto, 2001-2009 - Sendai, Hiroshima, Shizuoka, Kyoto, Fukuoka, Tokyo, Osaka
— 大前さおり/Saori Omae, 2002-2004 - Kyoto, Fukuoka
11- 佐渡寧子/Yasuko Sado, 2005-2007 & 2011-2013 - Tokyo, Osaka, Kyoto
— 坂本泰子/Yasuko Sakamoto, 2005-2009 - Tokyo, Osaka
12- 高木美果/Mika Takagi, 2005-2014 - Tokyo, Osaka, Nagoya, Kyoto, Sapporo
13- 苫田亜沙子/Asako Tomada, 2005-2018 - Tokyo, Osaka, Nagoya, Kyoto, Sapporo, Yokohama, Hiroshima, Shizuoka
14- 西珠美/Tamami Sai, 2006-2009 - Tokyo, Osaka, Nagoya
15- 木村花代/Hanayo Kimura, 2007-2009 - Osaka, Nagoya
16- 伊藤志保/Shiho Ito, 2008-2011 - Osaka, Nagoya
17- 笠松はる/Haru Kasamatsu, 2008-2014 - Osaka, Nagoya, Kyoto, Tokyo, Sapporo
18- 土居愛実/Megumi/Manami Doi, 2013-2016 - Tokyo, Sapporo, Nagoya
19- 山本紗衣/Sae Yamamoto, 2014-present - Sapporo, Nagoya, Yokohama, Hiroshima, Kyoto, Shizuoka, Sendai, Tokyo
20- 久保佳那子/Kanako Kubo, 2015-2018 - Nagoya, Yokohama, Hiroshima, Kyoto, Shizuoka, Sendai
21- 岩城あさみ/Asami Iwashiro, 2017-present - Kyoto, Shizuoka, Sendai, Tokyo
22- 海沼千明/Chiaki Kainuma, 2020-present - Tokyo
(I have tried my best to find the correct pictures for each Christine via various online sources but some may be incorrect, if you know any of these are then please let me know)
Pictures: Shiki Theatre Company, performers websites/YouTube, Operafantomet
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eventiarmonici · 5 years
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I BAMBINI SONO I VERI ARTISTI
Nel mio mestiere di Critico d’Arte, incontro artisti di ogni genere: alcuni bravissimi, talentuosi, con tanto da dire, con o senza una tecnica sopraffina, altri improvvisati e senza anima; ma i più grandi di tutti restano sempre i bambini.
di Pasquale Di Matteo
Qualcuno pensa di essere il nuovo Picasso, altri, al contrario, non hanno molta stima di sé: sono questi gli estremi del grande contenitore che raccoglie gli attori dell’attuale mondo dell’arte contemporanea italiana.
Nel mezzo, ci sono artisti che hanno molto da raccontare e che sviscerano il presente andando oltre lo strato apicale dell’immagine e la superficialità del senso visivo, oggi imperante in ogni aspetto della nostra società del finto benessere e dell’apparire a ogni costo.
Eppure, gli unici artisti davvero liberi e capaci di dare solo se stessi nell’arte sono i bambini.
Questi, infatti, sono svincolati da tecniche di disegno e di pittura e nemmeno hanno pregiudizi dettati da visioni politiche o da vincoli sociali.
Pasquale Di Matteo durante un intervento critico
Il Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo durante il suo intervento
Un bambino mette nel disegno tutto se stesso, fin dal momento in cui prende il foglio in mano e lo posiziona sul banco, perché già l’uso dello spazio è un’importante manifestazione dell’inconscio.
Poi, durante il disegno, i bambini non hanno alcuna inibizione a condizionare le scelte del colore, dei tratti, tanto meno dei soggetti da rappresentare.
Il bambino è un vero artista perché ciò che rappresenta è la mappa della sua anima, che si esprime attraverso la voce dell’inconscio, e nel farlo non ha paura di sporcarsi le mani, la faccia, i piedi, perché non gli interessa il giudizio altrui, ma solo esprimere quanto sente straripare da dentro.
Vladimir Luxuria e Pasquale Di Matteo
Pasquale Di Matteo in Campidoglio
Pasquale Di Matteo davanti alla platea della Sala Protomoteca del Campidoglio
Pasquale Di Matteo
Ecco perché io insisto sull’emozione, sul racconto e sul concetto quando giudico gli artisti.
La tecnica si apprende studiando e sperimentando, mentre la capacità di essere artista è innata e bisogna preservarla dagli schemi imposti dall’uomo, dalla società di appartenenza, dall’ambiente, dalla religione e perfino dalla stessa tecnica, che quando soffoca l’espressività non è un valore aggiunto ma si trasforma in un limite.
Perciò, chi vuole essere artista, e non un semplice pittore, deve lasciare spazio al bambino racchiuso in sé, lasciando andare la mano e la fantasia dove vogliono, senza inibizioni o paure, senza pensare ai giudizi altrui, che sono e resteranno sempre un affare degli altri e non sotto il proprio controllo.
Inoltre, un’opera senza anima, senza una parte dell’artista, resta una dimostrazione tecnica, che vale il costo del colore e dei materiali impiegati, mentre, quando un pittore mette tutto se stesso su una tela, quando esprime concetti attingendo dai meandri più reconditi della propria intimità, quando si mette a nudo, certamente sarà oggetto di critiche, persino di sberleffi, talvolta, ma chi ha empatia e la capacità di leggere la sintassi dell’anima comprenderà il valore elevato di quanto osservato.
Pasquale Di Matteo in Campidoglio
P. DI MATTEO con CHIE YOSHIOKA, SYUSUI SHIMAZAKI e ISSEI HIDAKA
D’altronde, è inutile girarci intorno: i pittori dell’epoca classica sono diventati grandi in virtù della dimostrazione tecnica, anche perché non erano liberi di esprimere concetti o visioni, ma erano ostaggio delle commissioni richieste dalla Chiesa o dagli aristocratici.
Dopo l’avvento della macchina fotografica, il ricordo è diventato ambito dei fotografi e i pittori si sono svincolati da questa prigione, tuttavia, se da una parte ciò ha liberato il vero artista, chi oltre la tecnica non ha nulla da dire, invece, perché ha il vuoto dentro, si è trovato spiazzato.
Pasquale Di Matteo e Vladimir Luxuria durante la cena presso ristorante La Greppia di Parma
Il Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo, in arte Theopa, inaugura Maralba Focone a Villa Amoretti, Torino
Theopa arringa i presenti a Villa Amoretti
Pasquale Di Matteo con il Prof. Vittorio Sgarbi
Conferenza sul tema: L’ARTE CONTEMPORANEA E LA SUA FUNZIONE SOCIALE
Perciò, se siete animati da un sentimento viscerale e non soltanto dalla narcisistica voglia di mostrare competenze tecniche, partite dal vivere quotidiano e raccontatelo, confidando e trasmettendo ciò che siete, cosa pensate e, soprattutto, cosa provate, usando la sintassi dell’anima.
Chi mette a nudo la propria anima non sbaglia mai e arriva sempre a chi ha competenze ed empatia per comprendere la sintassi dell’anima e la grammatica del colore, mentre non sarà compreso da chi non è niente senza tecnica e nozionistica.
Proprio come accade ai bambini.
I BAMBINI SONO I VERI ARTISTI I BAMBINI SONO I VERI ARTISTI Nel mio mestiere di Critico d'Arte, incontro artisti di ogni genere: alcuni bravissimi, talentuosi, con tanto da dire, con o senza una tecnica sopraffina, altri improvvisati e senza anima; ma i più grandi di tutti restano sempre i bambini.
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dreaminusamin · 5 years
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Happy birthday, Itsuki Manabe!
Today in Japan, December 29th, is also Itsuki Manabe’s birthday! Currently unvoiced, Itsuki is a 22 year old from Ishikawa. Itsuki has a natural talent and love for dancing, which led to her becoming an idol. She has an absolutely immense love for dance, and is overflowing with energy.
Itsuki enjoys exercising, and is usually seen with Yoko Saito, as she also enjoys exercise. Itsuki is extremely talented at athletics, and often finds it hard to sit still for periods of time, filled with constant energy. She enjoys running marathons with Yoko, and also seemingly enjoys kung fu and freerunning. She is also known to have a large appetite, possibly as pun on her name, as her surname contains “nabe”, a type of traditional Japanese cooking pot.
Some units Itsuki is a part of include Parade Magic with Chie Sasaki, Sami Yoshioka, and Sana Miyoshi, Powerful Sonic 3 (パワフルソニック3) with Mahiro Kitagawa and Kai Nishijima, Blaze Freeze (ブレイズ・フリーズ) with Ibuki Komatsu, BBQ Special 5! (BBQスペシャル5!) with Sakura Muramatsu, Akane Hino, Masahiro Kitagawa and Kai Nishijima, and Osonae Maiden (おそなえ乙女) with Setsuna Imura, Kana Imai, and Mai Fukuyama. To celebrate Itsuki’s birthday, do some exercise or enjoy a big meal! Happy birthday Itsuki!
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*+* ToHeart2 Another Days Yoshioka Chie 1/8 Scale PVC Figure https://ift.tt/2PGuEi5
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nahoikeda · 7 years
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disk union 「girlside」 movie hairmakeさせていただきました
Featuring / TAYA RAIMU(STURDUST) Director / Rachel Chie Miller(Qotori film inc) Camera / Daisuke Shimada(Qotori film inc) Prop / Chihiro Matsumoto Stylist / Kumiko Sueyoshi Hairmake / Naho Ikeda Production manager / Miki Yoshioka Sumire Taya
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qotori · 7 years
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Girlside Movie ・Featuring / TAYA RAIMU(STURDUST) ・Director / Rachel Chie Miller(Qotori film inc) ・Camera / Daisuke Shimada(Qotori film inc) ・Prop / Chihiro Matsumoto ・Stylist / Kumiko Sueyoshi ・Hairmake / Naho Ikeda ・Production manager / Miki Yoshioka ・Sumire Taya
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toi toy toi「あいのかたち」Babi edition
toitoytoi
作編,歌唱:Babi 作詞,コーラス:コトリンゴ トイピアノ,コーラス:伊藤真澄 ピアノ,歌詞,コーラス:コトリンゴ アコーディオン,コーラス:良原リエ …………………………………………….. ドラム:itoken ベース:ミト ファゴット:井上俊次 ストリングス:吉田篤貴EMOカルテット ……………………………………………… dir :Rachel Chie Miller cam:Daisuje Shimada (島田 大介) hair make :Naho Ikeda prop:Chiro Matsumoto pm:Mizuki Jin/Miki Yoshioka
撮影場所 nidi gallery
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wagreb · 3 years
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reselection · 6 years
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eventiarmonici · 5 years
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PASQUALE DI MATTEO E L’INVERNO DEL MONDO
Sabato 23 novembre, ha preso il via la Mostra Collettiva intitolata L’INVERNO DEL MONDO, curata dal Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo e allestita presso la suggestiva Chie Art Gallery, in Viale Premuda, 27, a mille metri dal Duomo di Milano.
di Vincenza Mei
Fuori piove e la giornata è tipicamente autunnale, mentre all’interno della galleria, Pasquale Di Matteo ci accoglie con il sorriso che accompagna sempre quello che è anche il nostro direttore.
« Di Matteo, vuole parlarci del perché di questa mostra, con un titolo così… Forte? »
Il Critico d’Arte mi invita a osservare la pioggia, che cade battente, quindi mi spiega: « Stiamo andando incontro all’inverno e non soltanto sotto il profilo meteorologico. Viviamo un tempo in cui sembra che il mondo giri al contrario, dove milioni di persone si svegliano ogni mattina per percorrere lo stesso tragitto, prima di giungere in luoghi più o meno insalubri, più o meno fatiscenti, in cui svolgere mansioni ripetitive, sotto la guida di superiori dei quali non si nutre alcuna stima. Giorno dopo giorno, anno dopo anno, fino alla fine. Il nostro è un mondo in cui la bellezza del vivere e la potenzialità dell’uomo è totalmente soffocata e incanalata esclusivamente nella produzione di oggetti per lo più inutili che il sistema al potere ci induce a desiderare attraverso i media, facendo credere che possedendo una bella auto, un vestito firmato, l’orologio di marca o il gioiello costoso, si diventi migliori e ci si allontani da una condizione di vita che opprime e che depaupera lo spessore culturale di ciascuno. ».
« Perciò, lei pensa che siamo giunti alla fine di tutto? Non esiste alcuna speranza per l’uomo? ».
« Speranza è un termine vuoto senza compagni di viaggio, quali: denuncia, lotta, comprensione e verità! », afferma Di Matteo. « E non ci può essere speranza, per l’uomo, se non ci rivolgiamo ai giovani, ai più giovani, dando loro gli strumenti per comprendere cosa accade e perché… Viviamo un tempo in cui la macchina del progresso è talmente lanciata a folle velocità da bruciare persino il polmone del pianeta, la Foresta Amazzonica, senza che la cosa scuota più di tanto le presunte grandi menti del mondo; viviamo un tempo dove non siamo neppure liberi di scegliere se curarci oppure no, se vaccinarci oppure no, mentre si discute già su come eliminare il denaro contante, una delle pochissime forme di libertà individuali ancora in essere, tanto che l’establishment vorrebbe rendere legali soltanto i pagamenti elettronici, in modo da finanziare in maniera esponenziale le banche e da tracciare ogni spostamento degli individui; in sostanza, si tratta di installare un microchip sottopelle, trasformando gli uomini in automi, in codici a barre. Manca solo la Precrimine, poi sembrerebbe di vivere in un racconto di fantascienza, dove la finzione, purtroppo, è meno cupa e pericolosa della realtà e dove i tentativi di schiavizzare gli uomini da parte di regimi del passato appaiono ben più ridicoli rispetto a quanto in atto ».
Di Matteo parla con trasporto, tanto da lasciar trasparire la passione che mette in ciò che fa e che lo ha condotto a traguardi importanti, diventando l’unico referente per l’Italia di una delle più importanti organizzazioni artistiche del mondo, la giapponese Reijinsha.com, e collaborando con le sedi istituzionali a Roma.
Il clima è informale, visto che ci conosciamo da tempo, e, tra un biscotto e un sorso di cioccolata, gli chiedo: « Lo spaccato che emerge dalla sua analisi è quello di una società senza più valori, che non è neppure capace di comprendere che si sta autoeliminando. E’ corretto? ».
« Assolutamente! Viviamo un tempo in cui gli Stati devono adeguarsi al dio denaro e alla Chiesa della Finanza, con governi obbligati ad amministrare i rispettivi Paesi, tenendo conto dell’agenda dettata da Banche e Finanza, e dei loro ricatti, anziché del volere dei popoli; perciò, ci ritroviamo Stati gestiti come aziende, in uno scompenso umano esasperante e oppressivo, in cui non conta più la morale, ma la calcolatrice e la legge dei numeri. E nessuno si preoccupa di ricordare che, mentre, per un’azienda, i deboli, i disoccupati, i malati e chi ha bisogno di assistenza, sono una voce di spesa inammissibile, da eliminare, al contrario, gli Stati devono farsene carico, in virtù dell’uguaglianza e della dignità umana, concetti che dovrebbero prevalere sempre, su ogni altro. Eppure, viviamo un tempo in cui l’indignazione per questi scempi è labile, marginale, perché le masse sono bombardate da media che propongono eroi circondati di oggetti, come maschere per interpretare ruoli importanti. ».
« Quello dei ruoli e delle maschere è un tema che si ripropone spesso nei suoi eventi; lo considera l’elemento che più di ogni altro caratterizza il nostro tempo? ».
« Sicuramente, uno dei più caratterizzanti. Però, bisogna ricordare che di maschere e di ruoli si parlava anche durante il secolo scorso: come dimenticare, per esempio, Pirandello!? Se dovessimo leggere molti dei suoi scritti senza riconoscerli e senza poterne leggere la firma, potremmo ritenerli attuali. Lo svilimento dell’identità è una costante del mondo industrializzato, dove le masse sono spinte a ragionare per ruoli e a non porsi domande su temi che trascendano il ruolo rivestito, per non causare troppe grane a chi muove i pedoni sulla scacchiera del mondo. Perché ciò si determini, i media assumono importanza fondamentale nel creare sogni, desideri, aspirazioni che non vadano in contrasto con quanto appena affermato. Ed ecco, allora, che gli eroi moderni sono uomini e donne bellissimi, dai fisici statuari, alla guida di auto di lusso, stretti in abiti firmati e con indosso gioielli griffati. E costoro diventano influencer, nuova attività coniata dal nulla proposto dalla società del consumo, in cui le masse non sono altro che schiavi e clienti automi da condizionare affinché continuino a desiderare proprio quel nulla, in modo da alimentare la produzione di oggetti e i lauti guadagni di chi comanda, di chi non aspetta di certo uno stipendio a fine mese per vivere. E, in questo stato di cose, ecco che chi è disposto a rischiare la vita per sfuggire da guerre e carestie, per sfuggire alla fame, viene demonizzato dai media, in modo che le masse non modifichino le loro attività produttive, né smettano di desiderare gli oggetti di cui circondarsi per emulare i nuovi eroi. Il sistema vuole che le masse non siano acculturate, che non si pongano domande, ma che vivano esclusivamente di desideri, perché solo dal desiderio nasce la domanda aggregata. »
Chie Yoshioka, Haruko Mitori, Pasquale Di Matteo.
« E da chi sarebbe costituito questo sistema? »
Di Matteo sorride, poi mi spiega: « Da chi o da cosa, sarebbe meglio chiedere. Io penso che non esista un grande complotto internazionale, magari orchestrato in una notte buia e tempestosa in mezzo a un bosco da uomini incappucciati o da chissà quale setta al governo del mondo. Quella è roba da thriller… In verità, ritengo che il Capitalismo, che si fonda e si sostiene attraverso il desiderio dell’accumulo di denaro, di preziosi, di oggetti e di status, sia come un’entità che si autodetermina, utilizzando chi si trova ai vertici del potere come mezzo per manifestarsi.  Lo dimostra il fatto che le grandi conquiste sociali del passato sono state ottenute con lotte talvolta dure, ma si sono verificate, perché alcuni uomini ai vertici del potere, ovvero, alcuni Capi di Stato, Ministri, Economisti.., hanno posto la morale a dottrina imperante per trovare soluzioni alle crisi sociali. Il sistema, alimentato da personaggi sempre più agguerriti per giungere al successo, in questi ultimi due decenni, è mutato, soppiantando la Morale con la Legge delle banche, con gli Stati gestiti come aziende. Uno scempio che parte da lontano, dalla DEREGULATION attuata da Reagan, che ha dato al potere finanziario libertà di manovra, senza alcun vincolo da rispettare. Tale inversione culturale non poteva non favorire il proliferare di tesi secondo cui studiare materie umanistiche sia poco intelligente, poiché si tratterebbe di formazioni culturali non in grado di garantire le figure professionali più ricercate dalle imprese… Un concetto che punta a formare persone che siano capacissime nelle mansioni lavorative, ma incapaci di pensare a temi più importanti, a cominciare dai propri diritti sociali. Un dramma culturale che alimenta se stesso perché chi raggiunge i posti di potere è sempre meno disposto a tenere conto della Morale, poiché indottrinato dalla Legge dei Numeri e dall’idea imperante, nel nostro tempo, secondo cui non vi possano essere altre strade… ».
« Perciò, questa collettiva nasce con l’intento di dare spazio ha chi ha la capacità di denunciare la deriva culturale in atto? ».
« Questa collettiva nasce per trattare della deriva sociale in atto, una deriva sociale che l’Arte, come già altre volte in passato, ha la facoltà e il compito di denunciare, provando a proporre soluzioni diverse. Pensiamo ai Surrealisti, agli Espressionisti, ai Dadaisti, agli esponenti del Movimento del Novembergruppe… L’Inverno del Mondo si propone proprio di affrontare i grandi temi del vivere moderno, quali: la crisi di valori; la perdita dell’identità; la deriva autoritaria; la sottrazione di libertà; la depauperazione del pianeta; la paura per svilire diritti; l’idolatria del denaro; la pericolosità del potere dell’immagine; la creazione di nemici per sfavorire le aggregazioni… Perché anche oggi, proprio come Espressionisti, Surrealisti, Dadaisti… L’artista, quando è davvero tale, ha la facoltà di andare oltre l’immagine, oltre le notizie ottriate, sviscerando la verità del nostro tempo. Purtroppo, anche navigando sul Web, vedo troppi eventi aperti a chiunque, senza un tema, senza un numero chiuso, in cui importano soltanto le quote degli iscritti, mentre avremmo bisogno tutti di eventi di serie A, in cui, partendo da un’opera, si possa comprendere le dinamiche del vivere, denunciare ciò che non va e, magari, proporre soluzioni per dare ai nostri figli un futuro. Non uso volutamente l’aggettivo “migliore”, perché, vista la deriva che stiamo vivendo, ritengo che già garantire un futuro sia una vittoria. ».
« Quindi, Pasquale Di Matteo vede nero? »
« Pasquale Di Matteo vede una società alla deriva, come tanti pensatori ben più importanti, a cominciare da Umberto Galimberti, tuttavia, da inguaribile ottimista, auspico una presa di coscienza, soprattutto da parte dei giovani, di quella generazione Z, la prima totalmente multimediale, nata in un’era in cui lo smartphone era già consuetudine. Paradossalmente, credo che solo i più giovani, nati nell’era dell’immagine, possano trovare le soluzioni per dare proprio all’immagine il giusto peso, tornando a focalizzare l’attenzione su elementi e valori di ben altro spessore; nella storia del mondo, infatti, la normalità passa di moda e viene soppiantata da qualcosa di nuovo. Credo che le generazioni future possano comprendere che i modelli ottriati dall’immagine, che poi alimentano la corsa al consumo e l’idolatria del denaro, siano soltanto mera superficialità e che le vere ricchezze siano altre. L’arte e gli artisti possono, e devono, essere il generatore di domande, di dubbi, per far nascere proprio nei più giovani la consapevolezza ».
« Sono tanti i temi affrontati in questa collettiva, dai diciassette artisti partecipanti: innanzitutto, come mai questo numero e, se c’è, qual è il tema che trova più interessante? ».
« Per filosofia personale, io lavoro solo a numero chiuso. Per questa collettiva avevo posto un limite di venti artisti, ma le opere proposte che potessero adattarsi al tema erano, per l’appunto, diciassette. Poi, quanto a preferenze, non ne ho. Qui abbiamo Rita Carrodano, che parla di speranza e di libertà; Galia Draganova e Massimo Bionda, invece, affrontano il tema dell’identità e delle relazioni umane, così come Francesca Ghidini. Bruno Scarpini, “Il Malaspina”, ci parla della lotta di classe e del prevalere della cattiveria nella natura umana; Damiano Pizzetti vede l’uomo moderno come un burattino; Carolina Moretti ci parla dello stupore, della genuinità del bambino, mista alla paura del viaggio; Daniela Bussolino e Stefania Lubatti focalizzano l’attenzione sull’unicità e la diversità, in un mondo monocromatico; Serena Pescarmona ribadisce il concetto della schiavitù del tempo; Teresa De Sio enfatizza le carenze di affetto e la necessità di amore; Massimiliano Sciuccati parla di moneta, vero dio del nostro tempo; Liliia Kaluzhyna ci ricollega alla natura; Monda Maksutaj pone l’accento sui confini; Giuseppe Zumbolo tratta della solitudine dell’uomo; Patrizia Testoni tratta di donne e del dualismo uomo/natura, mentre Silvy Favero parla di meditazione e di inconscio. Tuttavia, in ciascuno si sviluppa il tema del cambiamento, in una spinta propulsiva volta proprio a migliorare il nostro tempo ».
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Chie Yoshioka & Pasquale Di Matteo
La gallerista, Dott.ssa Chie Yoshioka, aggiunge che: « … Sono sempre felice degli eventi organizzati dal Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo, con il quale collaboro piacevolmente e il mio desiderio è quello di trovare artisti italiani meritevoli per il mercato giapponese. Il prossimo anno, infatti, io e Pasquale porteremo 30 artisti a Tokio e tale collaborazione, mi auguro, possa proseguire ed essere ricca di successi per lungo tempo. Per la Chie Art Gallery, per la carriera di Pasquale Di Matteo e per tutti gli artisti che lavoreranno con noi. ».
L’INVERNO DEL MONDO sarà in esposizione da lunedì 25 a sabato 30 novembre, dalle 11 alle 18.30, presso la Chie Art Gallery, in Viale Premuda 27, a mille metri dal Duomo di Milano; il vernissage si terrà mercoledì 27 novembre alle ore 18.
PASQUALE DI MATTEO E L’INVERNO DEL MONDO PASQUALE DI MATTEO E L’INVERNO DEL MONDO Sabato 23 novembre, ha preso il via la Mostra Collettiva intitolata L’INVERNO DEL MONDO, curata dal Critico d’Arte, Pasquale Di Matteo e allestita presso la suggestiva Chie Art Gallery, in Viale Premuda, 27, a mille metri dal Duomo di Milano.
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eventiarmonici · 4 years
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L’ARTE SIA CULTURA E NARRAZIONE DEL PRESENTE
Ci siamo risvegliati in una primavera inoltrata, regolata da imposizioni e dispotismi avallati dall’intolleranza figlia della discultura e dell’ignoranza in merito all’essere umano. Mai come oggi, urge il bisogno di cultura, laddove l’arte ne è l’esercito più potente, per abbattere il tentativo manifesto di riproporre regole e norme di un fascismo che era meglio lasciare nel dimenticatoio.
di Pasquale Di Matteo
L’Italia si è scoperta profondamente fascista, nei modi e nei termini più perniciosamente beceri e vomitevoli: dal nauseante comportamento da spie da balcone, fino alla fagocitazione acritica di ogni editto del potere.
E l’arte? E gli artisti?
L’arte viene messa da parte, come tutte le visioni che si riconducono alla cultura, perché il potere non ha argomenti contro il sapere.
Non a caso, il potere ha scelto di nominare ben 450 tecnici per delegare le decisioni, manifestando miseramente la propria totale inutilità, che non deriva dai ruoli, ma dalla mancanza di cultura e, di conseguenza, di capacità decisionale.
Pasquale DI Matteo con artista giapponese in Chie Art Gallery
Pasquale Di Matteo inaugura la mostra personale di Debora Di Lucca presso Art Luxury Gallery di Milano
Pasquale Di Matteo a Sanremo, con gli occhi di chi è andato a letto quando agli altri suona la sveglia
Il Critico d’Arte Pasquale Di Matteo con l’opera di Marco Idile
È vero, il virus è un problema mondiale, ma soltanto in Italia la politica ha abdicato, lasciando altri a decidere. In Spagna, per esempio, il governo ha nominato una sola task force, composta da 15 personalità politiche per affiancare il Premier.
L’arte, allora, in questo periodo di ritorno all’anomalia fascista, che pensavamo sepolta quasi un secolo fa, non può esimersi dal farsi arte degenerata, arte che racconta e che sviscera le falsità della propaganda, le idiozie della discultura e le nefandezze della sottrazione delle libertà, perché anche i più deboli di attività sinaptiche hanno ormai colto la singolarità di un virus che sembra racchiudere in sé tutte le più alte aspettative di Hitler, di Mussolini, di Pinochet…
Inutile dire che l’incompetenza di chi era preposto a governare in Italia ha disintegrato il settore artistico, in ogni sua forma, almeno per tutto il 2020, perché è impensabile riaprire ora, con la spada di Damocle sulla testa di immediate richiusure se il virus dovesse riproporsi, visto che, ancora oggi, il governo non può garantire dispositivi di protezione per tutti e trasporti adeguati per gli spostamenti delle persone.
Il Critico d’Arte con Chie Yoshioka, Issei Hidaka e Syusui Shimazaki
Il Critico Pasquale Di Matteo durante il suo intervento all’inaugurazione dello studio della Prof.ssa Muroni, docente dell’Università Cattolica di Milano.
Anna Maria Brazzò, Pasquale Di Matteo e Mauro Tasca.
Pasquale DI Matteo durante un suo intervento in Campidoglio, Roma
Pasquale Di Matteo davanti alla platea della Sala Protomoteca del Campidoglio
Dopo aver ignorato gli allarmi dell’OMS, lanciati da mesi, dopo aver criticato aspramente i governatori del Nord, che chiedevano di isolare chiunque transitasse nel nostro Paese, il governo si è trovato impreparato al primo focolaio e ha spento il motore dell’Economia, provocando un disastro finanziario e sociale mai visto prima nella storia d’Italia.
Perciò, fare arte diventa impossibile, almeno per tutto quest’anno, ma, al di là delle mostre e degli eventi da spostare al prossimo anno, se non fatti nel 2020 alla carlona, per rubare qualche soldo agli artisti, questi ultimi, tuttavia, possono e devono produrre.
Non tanto per provare a vendere, piuttosto sulla falsariga dei grandi maestri del passato, a cominciare da Van Gogh, morto senza nulla, ma capace di raccontare i più deboli e quella parte della società dimenticata da molti.
E sono tanti gli artisti che hanno voluto principalmente raccontare le controindicazioni del loro tempo, dai Surrealisti ai Dadaisti, fino agli Espressionisti, concordi e fortemente contrari alla follia nazifascista.
Fino ad arrivare, in epoche successive, all’attenzione per la solitudine di Hopper e ai disagi creati dal progresso, sviscerati da Basquiat, da Dix, da Immendorf…
Leggere, acculturarsi, rifarsi ai grandi filosofi e ai grandi artisti del passato diventa fondamentale, per riprenderne gli argomenti e per avere la capacità di leggere oltre l’immagine e oltre il confezionamento delle notizie ottriate dai media, spesso compiacenti, come in ogni dispotismo della storia.
Pasquale Di Matteo in Campidoglio
Pasquale Di Matteo in Campidoglio
Delegazione libica con Pasquale Di Matteo
Pasquale Di Matteo con il Prof. Vittorio Sgarbi
Pasquale Di Matteo durante una Critica
Pasquale Di Matteo durante una conferenza a Napoli
Momenti della consegna delle opere
Pasquale Di Matteo a Villa Amoretti, Torino
Pasquale Di Matteo inaugura mostra presso Sallustiana Art Today Gallery di Roma.
Per esempio, perché non evidenziare come siano state fatte passare per vere scene di capannoni bergamaschi pieni di bare, quando le foto, in realtà, si riferivano ai migranti morti in mare anni fa a Lampedusa?
L’arte, d’altronde, non può essere rinchiusa in un contenitore di regole, perché, se è vera, si regge sulla cultura e questa non è mai elemento rigido, bensì liquido, multiforme e adattabile a ogni forma di sopruso e di imposizione.
Siate liberi, Siate artisti. Affidatevi alla cultura e denunciate.
Ovviamente, preparatevi! Proprio come i grandi della storia, non sarete accolti con favore da tutti, almeno non nell’immediato, (e forse mai in vita), ma si sa, la più pericolosa pandemia al mondo è da sempre l’ignoranza.
Ma non tiratevi indietro!
Questo Paese ha un bisogno esasperato, viscerale, patologico, quanto urgente, di cultura; e l’arte è da sempre uno dei suoi eserciti più potenti e coraggiosi.
Ci siamo risvegliati in una primavera inoltrata, regolata da imposizioni e dispotismi avallati dall’intolleranza figlia della discultura e dell’ignoranza in merito all’essere umano. Mai come oggi, urge il bisogno di cultura, laddove l’arte ne è l’esercito più potente, per abbattere il tentativo manifesto di riproporre regole e norme di un fascismo che era meglio lasciare nel dimenticatoio. L'ARTE SIA CULTURA E NARRAZIONE DEL PRESENTE Ci siamo risvegliati in una primavera inoltrata, regolata da imposizioni e dispotismi avallati dall’intolleranza figlia della discultura e dell’ignoranza in merito all’essere umano.
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LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE
Tra esposizioni gratuite, vendite di galleristi capaci, auto recensioni e gruppi di artisti, sono molte le menzogne raccontate nel mondo dell’arte di cui si tratta in questo articolo.
di Pasquale Di Matteo
Vedo molto scoramento tra i pittori perché non si vende e perché il mondo dell’arte sembrerebbe un grande calderone di false speranze.
In realtà, le cose non stanno così e sono viste da una prospettiva sbagliata che cercherò di spiegare nella maniera più esaustiva possibile.
Partiamo dal principio.
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: LE ACCADEMIE
Fin dai banchi di scuola, agli studenti delle accademie e degli istituti d’arte vengono impartiti consigli e insegnamenti legati più al secolo scorso che al mondo moderno; d’altronde, la gran parte degli insegnanti, sebbene abbia naturalmente ovvie competenze artistiche, il più delle volte ha un’età che fatica a comprendere le dinamiche dell’era del web, fondamentali, invece, nel mondo moderno.
Purtroppo, ai giovani viene insegnata una delle più grandi fesserie che circola nel mondo dell’arte, ovvero che una buona galleria farebbe esporre gratis poiché capace di vendere e di realizzare profitto dalle percentuali di vendita, come accadeva fino alla fine del secolo scorso.
Ebbene, ciò è falso!
Ripeto, per i più radicalmente ottusi: ciò è falso!
Non è vero che i galleristi del passato erano più capaci di quelli di oggi, così come non esistevano flotte di collezionisti nei loro portafogli clienti.
La verità è che ci sono state molte persone facoltose prese in giro da galleristi che vendevano di tutto, facendo credere a questi ignari compratori che l’artista di cui acquistavano l’opera avrebbe avuto un grande futuro, quando sapevano benissimo che ciò non corrispondeva al vero.
Il più delle volte, infatti, si trattava di perfetti sconosciuti, ovviamente dimenticati dalla storia, che non garantivano alcun investimento.
Motivo per cui mi capita spesso di imbattermi in chi vorrebbe piazzare opere di tali sconosciuti a prezzi improponibili per rientrare delle cifre folli spese negli anni ottanta dagli ignari genitori, ingolositi dalle balle raccontate da galleristi senza scrupoli.
Pasquale Di Matteo in Campidoglio
Pasquale Di Matteo davanti alla platea della Sala Protomoteca del Campidoglio
Pasquale Di Matteo
E’ ovvio che, potendo lavorare in tale maniera, per una galleria era semplice far esporre chiunque gratis, per poi spennare l’ignaro ricco di turno.
Oggi, tale comportamento non è più attuabile grazie all’avvento del Web, che consente ai possibili acquirenti di verificare in Internet l’esistenza del nome proposto dal gallerista, laddove è possibile valutare se il pittore investe davvero su se stesso, se ha un curriculum degno di nota, o se non si tratti di un maestro da Pro Loco.
Inoltre, a tale modus operandi, va aggiunto il fatto che, fino all’avvento delle grandi catene commerciali, anche chi non era amante dell’arte, ma desiderava appendere in una nuova casa qualche quadro, non aveva alternativa alla galleria d’arte o alla commissione di un’opera a un artista.
Quindi, le gallerie potevano contare anche su questa via per realizzare vendite e profitti.
Oggi, al contrario, questa grande platea di acquirenti è totalmente attratta dai prezzi modici delle stampe che si trovano proprio nei grandi centri commerciali.
Ma non è tutto: il numero di pittori e delle gallerie odierno è esponenzialmente maggiore a quello degli anni ottanta, perciò i possibili fruitori d’arte, che prima accedevano a poche gallerie, oggi si dividono tra molti più attori, lasciando ciascuno a bocca asciutta o, al più, con le briciole.
Quindi, rispetto al gallerista degli anni ottanta, il gallerista contemporaneo non può frodare gli acquirenti, spacciando un pittore da niente per il futuro Picasso, poiché sarebbe immediatamente smentito da Internet; non può più contare sulle vendite di quadri ai futuri sposi o alle famiglie che vogliano un complemento d’arredo, perché tale tipologia di clientela è ormai totalmente attratta dai centri commerciali; inoltre, deve competere con un numero nettamente superiore di antagonisti rispetto ai galleristi del passato.
Perciò, l’idea che le gallerie di oggi debbano far esporre gratuitamente e poi rifarsi sulle vendite, perché quelli di un tempo erano capaci di farlo, è una prima grande balla che viene raccontata ai pittori.
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: LA VENDITA DI QUADRI
Altra grande balla che si racconta nel mondo dell’arte è senza dubbio quella della vendita di quadri.
Chiunque abbia un minimo di cultura relativa alla Storia dell’Arte sa che i grandi del passato non sono diventati tali in virtù del numero di opere vendute, anzi, la gran parte non vendeva affatto.
I più grandi artisti della storia, fatta eccezione per pochissimi, vivevano di stenti, spesso rifiutando attività che avrebbero consentito loro vite ben più agiate, per non smettere di sperimentare e di dipingere.
Oggi, invece, i pittori pretendono di mantenersi vendendo quadri, di esporre senza pagare, per poi lamentarsi delle vendite che non arrivano.
Ma, come abbiamo poc’anzi dimostrato, il numero di pittori, di gallerie e, di conseguenza, di opere offerte a un fantomatico pubblico dell’arte sono esponenziali, tanto da risultare non attrattive.
Non a caso, ormai da una ventina d’anni, i pochi e veri grandi collezionisti del mondo cercano e acquistano di buon grado soltanto pezzi di importanti maestri del passato, oppure di artisti contemporanei che siano stati battuti almeno un milione di euro a un’asta ufficiale.
A parte acquisti sporadici e occasionali, non esistono collezionisti di opere da poche centinaia di euro!
Chi racconta queste balle mente sapendo di mentire o non ha la più pallida idea di ciò che dice.
Vladimir Luxuria intervistata da Pasquale Di Matteo
P. DI MATTEO con CHIE YOSHIOKA, SYUSUI SHIMAZAKI e ISSEI HIDAKA
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: LA DOMANDA
Altra grande balla che viene ripetuta nell’ambiente è che nel mercato economico, fatto di domanda e di offerta, i galleristi dovrebbero mettersi in gioco, in virtù del rischio d’impresa, facendo esporre gratis i pittori.
In primo luogo, allora, non si capisce perché una galleria, con costi d’affitto e di utenze certi, dovrebbe puntare su pittori senza nome, dal brand inesistente e incapaci di attirare possibili acquirenti, e non chiedere di esporre soltanto a nomi affermati, lasciando gli sconosciuti per strada.
In secondo luogo, parlare di domanda e di mercato dell’arte è forse la più grande balla che si racconti.
Non esiste una domanda di Arte e non è mai esistita dai tempi dell’avvento della macchina fotografica!
Non esiste alcuna persona al mondo che non veda l’ora di entrare in una galleria per acquistare le opere di perfetti sconosciuti.
Molte persone facoltose sono desiderose di investire, invece, su nomi affermati e anche su nomi che si stanno affermando.
E il problema sta proprio lì: come affermarsi e come diventare appetibili a questi veri collezionisti.
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: TUTTI SONO ARTISTI
Ora, veniamo a un punto cruciale: l’Arte, quella con la A maiuscola, non è per tutti!
Non è vero che nella Storia dell’Arte si ricordano solo i più grandi e talentuosi artisti, perché moltissimi, anche tecnicamente superiori ai nomi più blasonati, non sono arrivati a noi.
Così come non è vero che tutti i pittori siano artisti.
Un pittore è artista quando ha un’identità, uno stile personale con cui esternare un racconto attraverso la propria espressione artistica e, soprattutto, quando ha l’intelligenza di investire su se stesso per arrivare a far capire la sua grandezza agli altri, dimostrando perché un collezionista dovrebbe acquistare una sua opera e non quella di qualunque altro, tra i milioni di pittori che si propongo.
Chiunque abbia un figlio che di mestiere faccia il calciatore, il cestita, il tennista o comunque viva da professionista di un determinato sport, sa perfettamente quanti soldi, tempo e sacrifici siano stati necessari e improrogabili per anni, prima di avere l’opportunità di guadagnare.
Così come non esiste azienda seria al mondo che possa ambire a lauti introiti e, soprattutto, a collaborazioni di prestigio senza prima spendere tanto in termini di sperimentazione, tempo e pubblicità, ovvero in fiumi di denaro.
Chiunque pensi che il pittore dei nostri anni venti, per diventare artista, debba semplicemente appendere quadri in una qualsiasi sala, senza sborsare nemmeno un centesimo, è come il genitore che oggi pretenda di vedere il figlio giocare in serie A, o contro Roger Federer, facendolo allenare esclusivamente all’oratorio, senza accompagnarlo ovunque ogni week end e senza spendere soldi in corsi, materiali e iscrizioni ai tornei.
Purtroppo, la disinformazione nel mondo dell’Arte è endemica e distrugge tanti potenziali artisti, convinti, in maniera deplorevole per la pochezza culturale dei propositi e delle argomentazioni, che la strada da perseguire sia quella dell’investimento a costo zero, dei gruppi autogestiti di sconosciuti, brancaleonosi dilettanti, convinti del fatto che basti mettersi insieme, allestendo qualche mostra interessante, per farsi il nome e per vendere.
Purtroppo, anche questa via non serve, nella maniera più assoluta a farsi un nome, così come non serve sotto il profilo delle vendite.
E’ vero che qualche opera, di tanto in tanto, a prezzi modici, si riesce a vendere, ma il risultato ottenuto è deleterio e non in linea con un percorso di crescita e di affermazione del proprio brand.
E’ come se la piccola azienda d’abbigliamento, una volta affermatasi a tal punto da collaborare con una griffe di livello mondiale, poi vendesse allo spaccio capi di manifattura inferiore a prezzi stracciati, oppure come se il grande campione della NBA, all’apice della carriera, accettasse di giocare in seri B nel campionato italiano.
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: SOLO I RICCHI CE LA FANNO
Messi alle strette, in molti si lamentano del fatto che soltanto i ricchi possano permettersi certi investimenti.
Beh, ciò è vero! Ed è vero in ogni settore della vita dell’uomo.
Se studiate alla Bocconi avrete più possibilità di chi studia alla Statale; se aprite un’azienda senza un soldo in tasca, almeno inizialmente, non potrete competere con il miliardario che investe nel vostro settore; se siete proprietari del Real Madrid potrete puntare a vincere la Champions League e se avete la squadra della parrocchia no…
Il mondo va così e trovo grottesco che qualcuno se ne meravigli e che se ne lamenti solo nel mondo dell’arte.
Tuttavia, così come è possibile ritagliarsi mercati di nicchia nell’Economia, battendo le multinazionali, oppure passare il girone di Champions League quando sei piccolo e insignificante come l’Atalanta, fino ad arrivare a grandi quotazioni, partendo dalla nullatenenza, come accaduto, tra gli altri, a Maurizio Cattelan, certamente si può provare a diventare artista.
Ciò non significa che, investendo tempo e denaro, si diventerà per forza artisti in virtù dei soldi spesi e dei sacrifici, così come non tutti gli aspiranti Cristiano Ronaldo o Roger Federer saranno per forza giocatori professionisti nel loro sport.
Pasquale Di Matteo durante una critica al Meeting Internazionale d’Arte di Vico Equense.
Conferenza sul tema: L’ARTE CONTEMPORANEA E LA SUA FUNZIONE SOCIALE
Pasquale Di Matteo
Pasquale Di Matteo critica l’opera di Maralba Focone
Pasquale Di Matteo durante una Critica
Tuttavia, il pittore può investire in pochi eventi esclusivi all’anno, dove per esclusività intendo manifestazioni in luoghi di pregio e con la partecipazione esigua di altri pittori, max venti, venticinque.
Gettare via denaro per esporre in luoghi sconosciuti, sperduti, insieme ad altre decine di artisti, non soltanto non vi farà vendere niente, ma non avrà alcun tipo di impatto sul vostro nome.
Così come non ha senso bruciare migliaia di euro per avere il personaggio noto al vernissage, perché tutti, a cominciare dagli addetti ai lavori, sanno che basta tirare fuori quattrini per avere chicchessia.
Ovviamente, se poi si riesce a intraprendere un percorso costante con il personaggio noto e influente, allora il discorso è certamente differente…
LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE: CONCLUSIONI
Perciò, pretendere di esporre gratis, anzi, persino di essere profumatamente pagati per mettere in mostra la vostra arte, è assolutamente lecito, a patto che il vostro nome sia talmente famoso da poter riempire gli spazi espositivi nonostante un prezzo d’ingresso.
Se, invece, sapete di non poter garantire ciò, non è il caso vostro, quindi, inutile prendersela se vi chiedono di pagare: non sono loro il problema, ma il vostro nome.
Così come non è colpa di una società di calcio se non accettano vostro figlio in rosa, che si è allenato per anni all’oratorio e che non ha giocato una sola partita seria in vita.
E se fino a oggi vi hanno presi in giro, raccontandovi il contrario, è ora di cambiare e di abbandonare chi vi ha raccontato balle.
Arrivati a questo punto, se la vostra ambizione è quella di essere un artista, dovreste conoscere bene la storia e la vita di Van Gogh, uno dei più grandi e uno tra i tanti che hanno vissuto di stenti perché sapevano di essere artisti e non volevano fare altro.
Non vi va di rischiare di vivere per sempre di stenti?
Beh, non è nemmeno obbligatorio pretendere di essere artisti!
Al contrario, avete compreso che il pittore che abbia l’ambizione di diventare artista e di arrivare ai grandi collezionisti è come il ragazzino che vuole emulare Cristiano Ronaldo e Roger Federer?
Allora, sapete che ci sono tanti investimenti per allenarsi, per andare alle partite, per iscriversi ai tornei e ai corsi, macinando chilometri e comprando ettolitri di benzina, e buttando via fiumi di denaro per camere d’albergo e…
Avete capito che il percorso da fare è una salita che non prevede di svendersi per poche centinaia di euro, piazzando sporadicamente due o tre opere, per non invalidare i traguardi ottenuti con tanta fatica e tanto investimento.
Avete capito che per arrivare a essere quotati davvero dovete distinguervi dalla massa, evitando di fare ciò che fanno tutti gli altri.
E se avrete compreso ciò, sarete già sulla buona strada.
Poi, ovviamente, investire non basta, così come il milionario che dovesse realizzare un disco non è detto che diventi un’icona della musica, se non ha nulla da dire, né il ricco che si iscrivesse a Wimbledon potrebbe poi vincere senza essere un campione.
Infatti, il pittore deve focalizzarsi sul proprio messaggio, sulla caratterizzazione di uno stile personale, sulla sperimentazioni della propria strada, sull’affinamento della tecnica, non fondamentale, ma certamente utile.
Non a caso, i più grandi della storia sono quelli le cui opere si distinguono in mezzo a milioni di altre…
Se, invece, resterete convinti della bontà dei consigli d’accademia e delle balle del mondo dell’arte, l’unica cosa certa è che il vostro nome non sarà mai un nome ambito dai collezionisti, in futuro.
Brutale, quasi offensivo, lo so, ma questa è la cruda verità.
Chiunque sostenga il contrario mente sapendo di mentire, oppure non ha la più pallida idea di ciò che afferma e di come vada il mondo.
Perché il vero artista, se ama la musica ed è davvero un artista, continuerà a suonare e a scrivere canzoni, anche se costretto a fare altro per vivere, continuando a proporsi, perché ha bisogno di esternare ciò che ha dentro, con o senza vendite.
Allo stesso modo, il pittore che sia artista necessita di declinare sulle tele le proprie angosce, i sentimenti, i pensieri, i messaggi…
Perché l’artista è chi non può smettere di comunicare.
Vendere gli oggetti prodotti, invece, è ambito dell’artigiano, che non necessariamente è anche un artista.
Tra esposizioni gratuite, vendite di galleristi capaci, auto recensioni e gruppi di artisti, sono molte le menzogne raccontate nel mondo dell’arte di cui si tratta in questo articolo. LE BALLE DEL MONDO DELL’ARTE Tra esposizioni gratuite, vendite di galleristi capaci, auto recensioni e gruppi di artisti, sono molte le menzogne raccontate nel mondo dell’arte di cui si tratta in questo articolo.
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