#voglio fare piani malvagi con lui
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The amount of stickers...THE FUCKING AMOUNT OF STICKERS I AM GOING TO DO WITH THIS GUY HERE!!
Did i tell you i love Sir Pentious a whole lot? 🤣🤣
#hazbin hotel#spoiler image?#i hope not?#i mean the trailer is out sooo#sir pentious#è il mio spirito guida#serpentello sfigatello#io lo amo#voglio fare piani malvagi con lui#e bere il tè
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MAG 060 - Caso #9721207 - “L’Effetto Osservatore”
[Episodio precedente]
[pdf con testo inglese a fianco / pdf with english text on the side]
ARCHIVISTA
Dichiarazione di Rosa Meyer, riguardo una persistente sensazione di essere guardata. Dichiarazione originale rilasciata il 12 luglio 1972. Registrazione audio di Jonathan Sims, Capo Archivista dell’Istituto Magnus, Londra.
Inizio della dichiarazione.
ARCHIVISTA (DICHIARAZIONE)
È ancora lì, ancora a guardarmi. Non c’è alcun luogo dove possa andare, nessun posto dove nascondermi che gli possa impedire di guardarmi. Non so perché. Non ho idea di cosa voglia da me, o se abbia mai avuto altri piani oltre a fissarmi solamente da dovunque sia nascosto. Non riesco a mangiare, non posso dormire, sono passati mesi, ed è ancora lì.
Non riuscite a vederlo, lo so. Neanche io riesco a vederlo, ma non importa, perché lui riesce a vedere me. È questo che importa. Riesco a sentire il suo sguardo penetrare nel retro del mio collo. Mi odia? Vuole solamente tenermi a vivere nella paura? Non so perché mi stia succedendo questo.
All’inizio pensavo che fosse una persona, qualche stalker che si continuava a nascondere. Avevo questa idea che se continuavo a sentire qualcuno che mi guardava, allora doveva essere una persona. Doveva esserci qualcuno che mi seguiva. Non è che non abbia mai avuto stalker prima.
Ho cominciato a scorrere le facce di tutti quelli che incrociavo, cercando di vedere se le riconoscevo, se le avevo già viste da qualche parte. Riconoscevo forse l’uomo con il cappotto verde dall’autobus quella mattina? Il fattorino in bici aveva forse rifatto la stessa strada per sorpassarmi di nuovo? No. Non era mai così. Mai. Nessuno mi stava seguendo. Ma qualcosa stava osservando. E lo sta ancora facendo.
Una cosa strana è che è una sensazione alla quale dovrei essere abituata. Sono stata osservata da persone per anni. Presento il segmento Look East per BBC News quasi ogni giorno - beh, presentavo. E dall’altro lato della telecamera c’erano decine di migliaia di persone, ma non ho mai sentito questa sensazione da loro. A volte, mentre tenevo gli occhi fissi in quella telecamera, declamando l’ultima serie di rapine, cercavo di sentirla, cercavo di immaginare tutte le persone che mi vedevano, che mi guardavano. Anche allora, anche quando ci provavo, non era mai più di una lente inanimata, vuota. Forse è meglio che non l’abbia mai sentita prima.
Ho perso il lavoro nel giro di due settimane. Con questa sensazione addosso, non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a guardare nella telecamera, non riuscivo a leggere le inanimate e vuote parole sulla pagina. Ho finito per avere una specie di crollo in onda. Immagino che sia una fortuna che abbiate sede a Londra, così non potreste averlo visto.
So in che momento è cominciato. Guardandomi indietro, sembra tutto così casuale, come se un interruttore fosse stato improvvisamente acceso, e tutto d’un tratto la mia vita è stata distrutta. È stato tre mesi fa, in aprile. Stavo facendo l'inventario per uno degli immobili di mio fratello, era in gran parte compito mio prendermene cura dopo la sua morte. I miei genitori la stavano prendendo molto male, e non stavano abbastanza bene da intraprendere il viaggio fino alla sua piccola casa a Southampton per cercare di organizzare i suoi poveri averi.
Per cominciare immagino di non essere stata in un un buono stato mentale. Non si dovrebbe morire di infarto così giovani. Voglio dire, aveva solo 38 anni, e non era esattamente troppo in forma, ma è sembrato così ingiustificato. Sono sempre stata abbastanza religiosa, e credevo che le cose succedessero per una ragione, che le fortune arrivassero ai virtuosi e le sfortune ai malvagi, ma adesso non lo so.
Forse si potrebbe dire che la mia curiosità è stata la colpa che ha portato questo su di me? Ma non ho aperto quella scatola perché ero curiosa, l’ho aperta perché dovevo per fare un inventario completo dei possedimenti di mio fratello. Onestamente non penso che sia una trasgressione. Non era neanche segnata come speciale - nessun baule di quercia o scatola di ottone con tre lucchetti, solo un’altra scatola di cartone marrone come qualsiasi altra.
Non penso che niente di essa mi abbia colpito come speciale? Guardandomi indietro, mi sembra che si sia messa in evidenza da sola, che abbia catturato la mia attenzione, e che io l’abbia fissata più a lungo delle altre scatole impilate in giro per casa sua. Il posto era così silenzioso, un solitario testamento all’isolamento di Christopher. Non si era mai sposato, e non sembrava esserci niente in quella misera casa che dicesse che avesse amici dei quali parlare.
Per molti versi, mi ha ricordato la mia vita. Ho un numero decente di amici a Norwich, ma nessuna famiglia a parte Christopher e i miei genitori, anche se ho le mie ragioni. Comunque, guardare tra le cose del mio defunto fratello mi ha portata a un genere di riflessioni che mi mette a disagio, e stavo bevendo più di quanto avrei fatto normalmente.
Era il mio secondo giorno lì quando ho aperto la scatola. Avevo passato in rassegna tutte le sue scatole di vecchi documenti, e ce n’erano tante. Christopher aveva lavorato per il dipartimento di storia dell’Università di Southampton. Non so in cosa fosse specializzato - non parlavamo mai davvero del suo lavoro - ma in base a quanto ho trovato nel suo studio, aveva scritto qualche libro su antichi miti e feticci, quegli oggetti che varie culture hanno creduto essere infusi di poteri soprannaturali o religiosi.
Il suo primo libro era sulla santa croce della Cristianità, e su come operi come feticcio nella nostra cultura. Ciò mi ha offeso un po’ - avevo paura che stesse trivializzando una fede che, per quanto ne sapevo, condivideva con me. Ad ogni modo, ho cercato di leggerne un capitolo riguardo all’uso della croce nelle leggende sui vampiri, ma era molto asciutto e, in tutta franchezza, un po’ noioso. La maggior parte delle scatole erano simili, piene di appunti e ritagli e frammenti di ricerche che per me non avevano assolutamente alcun significato. Li ho messi da parte per controllarli con Angus Cartwright, uno dei colleghi di Christopher che avevo contattato per dare un’occhiata ai documenti che non riuscivo a capire.
Alcune delle scatole, comunque, contenevano quello che posso solo immaginare essere ricerca pratica: oggetti feticcio e totem da tutto il mondo, piccole figurine di animali intagliate da ossa, fili di perline di vetro legate insieme in complicati disegni ingarbugliati, grottesche statuette di forma quasi umana fatte di legno e vecchio cuoio. Alcuni di essi erano più che leggermente inquietanti, ma solo uno è riuscito a farmi perdere il controllo fino al punto in cui mi trovo adesso.
Come ho detto, è stata una delle ultime scatole che ho aperto il secondo giorno. Era tardi, e avevo già quasi finito una bottiglia di vino. Più ci penso, più credo che aprire quella scatola non è sembrato diverso da nessuna delle altre. Nessun brutto presentimento, nessun odore, niente. Era solo una scatola vuota di qualsiasi cosa a parte un unico biglietto scritto con una macchina da scrivere e un vecchio specchietto.
Era all’interno, completamente innocuo. Se era una trappola, non c’era modo di capirlo.
Ho prima preso l’appunto. La battitura era ordinata e riusciva a essere completamente centrata, anche se la carta sembrava essere un frammento che era stato strappato da un pezzo più grande. C’era scritto, tutto in maiuscolo:
“DIETRO DI TE.”
Sono sicura che non abbiate bisogno che vi dica quanto è stato inquietante. Mi sono girata a guardare prima di capire completamente cosa avevo appena letto. C’era una finestra dietro di me, con vista sulla strada sotto allo studio di mio fratello e il cielo che imbruniva al di sopra. Non c’era niente lì però, nessuno che camminasse lungo la strada, nessuna macchina che la percorresse, niente che sembrasse in alcun modo fuori posto.
Ho riguardato l’appunto, fatto spallucce, e preso lo specchio. Era un po’ più pesante di quanto mi aspettavo, e sotto uno spesso strato di ossidazione la cornice sembrava essere d’oro, o almeno placcata d’oro. Il vetro stesso era un po’ sporco, ma sembrava essere intatto. Non ho idea di quanto fosse antico, o del periodo in cui avrebbe potuto essere stato fabbricato. Anche se ho controllato a fondo la scatola, non sono riuscita a trovare niente che potesse spiegare dove Christopher l’avesse acquisito.
Ho guardato nello specchio. Ero un disastro. Capelli sporchi, occhi rossi per il pianto, labbra chiazzate e macchiate di un viola livido per il vino. Non avevo proprio avuto tempo per prendermi cura di me o solo guardarmi da quando ero arrivata a casa di Christopher, e questo antico specchietto lo mostrava davvero.
Ho sospirato, scosso la testa, e mi sono preparata a controllare la scatola successiva quando l’angolo dello specchio nella mia mano è cambiato leggermente, e ho urlato. Adesso rifletteva la finestra dietro di me, e potevo vedere un volto che guardava dentro. Era buio fuori, ed era quasi completamente in ombra, perciò non posso dirvi molto sui suoi lineamenti, ma era enorme, sembrava occupare la maggior parte della finestra dietro di me. L’unica cosa che riuscivo a vedere con vera chiarezza erano gli occhi - luminosi, brillanti, sporgenti con pupille così nere che mi hanno fatta stare male, che si bevevano tutto, osservando con avida intensità. Potevo sentire il suo sguardo bruciare sul retro del mio collo, sentire i suoi occhi spalancati.
I miei muscoli si sono contratti per l’improvviso terrore, e lo specchio mi è scivolato di mano, roteando solo una volta prima di colpire il pavimento e infrangersi in mille piccole schegge.
Sette anni di sfortuna, vero? Forse è questo. Forse dovrò sentire questo orrido, doloroso terrore degli occhi che so che mi seguono per sette anni prima che se ne vadano finalmente. Spero di no. Ma forse anche questo è solo un pio desiderio. Forse adesso questa è la mia vita per sempre, e non finirà mai e poi mai.
Ho cercato di pensare se riuscirei a continuare così se questo fosse il caso. Penso che ci proverei, almeno fino a che i miei genitori non moriranno. Non potrei sopportare che debbano perdere entrambi i figli.
Ovviamente, è stato allora che sono cominciati i veri problemi. Potevo attribuire l’incontro a una breve ma orribile allucinazione, ma la sensazione di essere sotto costante scrutinio e osservazione non è qualcosa che potevo spiegarmi così facilmente. Ho preso in considerazione la possibilità di stare impazzendo. Sentirsi osservati non è un sintomo inconsueto di psicosi o schizofrenia, e ho tenuto gli occhi aperti per altri sintomi, ma per tutti gli altri versi mi sento bene. È vero che sto trovando difficile concentrarmi, ma è solo perché non riesco a dormire perché mi stanno osservando. Quegli occhi invisibili che aleggiano ovunque e non mi lasciano riposare.
Non sono pazza, sono sicura che non sono pazza. Ho ancora quello che è rimasto dello specchio. Ma è solamente una cornice d’oro piegata adesso. Ho provato a farci mettere un nuovo vetro, ma gli unici occhi che ha mostrato sono stati i miei.
Ho parlato con Angus, invece. È sembrato un po’ snervato dalla linea delle domande che stavo seguendo - o forse dall’intensità con la quale stavo facendo le domande - ma mi ha risposto. Non ha riconosciuto lo specchio, ma qualche anno prima Christopher voleva scrivere un libro sui totem di quelli che ha chiamato “culti esterni”, piccoli gruppi organizzati di veneratori le cui credenze non erano semplicemente deviazioni dal paganesimo o da altre religioni maggiori, ma sembravano concentrarsi su esseri sacri o concetti completamente separati da quella che verrebbe normalmente considerata una normale pratica religiosa. Alcuni sembravano avere più in comune con lo sciamanismo che con culti organizzati gerarchicamente, ed erano tutti altamente segreti.
Christopher aveva apparentemente raccolto vari reperti considerati sacri da alcune di queste sette, anche se non ne avevo trovato i dettagli tra i suoi documenti. Angus non poteva esserne sicuro, ma credeva che lo specchio potesse essere uno di questi reperti. Christopher sembrava avere abbandonato il progetto circa un anno prima della sua morte, scegliendo invece di seguire una linea di ricerca sulle incisioni cerimoniali degli Inuit.
E veniamo adesso finalmente al motivo per cui sono qui. Perché Angus mi ha detto che mio fratello non stava facendo ricerche da solo.
Sembra che avesse effettuato vari viaggi a Londra per consultarsi con il vostro Istituto. Non so perché o riguardo cosa, e nessuno qui sembra essere in grado o intenzionato ad aiutarmi a scoprirlo, ma è stato qui. Non avrò pace finché non scoprirò il motivo. Non che io possa riposare comunque.
Quegli occhi ancora perseguitano i miei sogni e mi seguono nel mondo da sveglia, persino qui. Specialmente qui.
ARCHIVISTA
Fine della dichiarazione.
Questa è un po’ strana. Gli anni dalla metà alla fine del ventesimo secolo sembrano essere organizzati meglio della maggior parte degli archivi, quindi non abbiamo trovato molte dichiarazioni ribalde saltate fuori da quel periodo.
La maggior parte dei dettagli della dichiarazione della signorina Meyer sembrano essere corretti - Sasha ha ricevuto conferma dalla BBC che era effettivamente stata una delle presentatrici per il telegiornale serale Look East tra il 1970 e il 72, fino a quando non ha avuto un crollo nervoso e ha danneggiato varie telecamere nel loro studio a Norwich.
Anche le verifiche di Martin con l’Università di Southampton sembrano confermare i dettagli della vita e della morte di Christopher Meyer. Ho anche cercato di leggere uno o due dei suoi libri, ma erano troppo asciutti persino per me, e non sembravano avere particolare rilevanza per il caso.
Non sono stato in grado di trovare alcuna prova che lui abbia usufruito della biblioteca dell’Istituto o dei suoi servizi di consulenza, ma anche oggi quei registri non sono tenuti così dettagliati come dovrebbero, quindi non vuole necessariamente dire che lui non sia stato qui.
Quello che è più interessante è ciò che Tim ha trovato riguardo gli ultimi due decenni di vita della signorina Meyer, prima della sua morte in prigione nel 1993. In seguito alla dichiarazione, ha apparentemente trascorso quasi 12 anni facendo lavori di servizio di basso livello, fino a quando sia sua madre che suo padre sono morti, rispettivamente di cancro e malattia cardiaca.
Non c’è niente di degno di nota riguardo a questo periodo in alcun registro ufficiale, ma il 24 ottobre 1984 ha ucciso un autista di un furgone da consegne di nome Danilo Costich.
Ha scaricato il furgone del suo normale carico di carta da documenti e buste da lettera prima di caricarlo con vari fusti di benzina. È stata presa poco a sud di Vauxhall Bridge dopo essere passata con un semaforo rosso ed essersi scontrata con un’altra macchina. Fortunatamente, la benzina non ha preso fuoco e lei è stata prelevata dalla polizia dopo aver cercato di fuggire dalla scena.
Inizialmente accusata di guida spericolata, non c’è voluto molto a collegarla all’omicidio del signor Costich, ed è stata condannata a 17 anni nella prigione di Holloway. È morta di polmonite nove anni dopo.
Un crimine apparentemente bizzarro e senza movente. L’unico dettaglio che mi assilla ancora è che la compagnia per la quale Danilo Costich lavorava, Paper Run Limited, è la stessa compagnia che al tempo riforniva l’Istituto Magnus. Ho una brutta sensazione riguardo a dove esattamente stesse portando quella benzina.
Fine della registrazione.
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ARCHIVISTA
Non vi spiace se registro, vero?
ELIAS
Beh, ad essere sinceri -
TIM
- è una delle cose di cui volevamo parlarti.
MARTIN
Questo è un intervento.
ARCHIVISTA
Chiedo scusa?
ELIAS
Se preferiresti piuttosto che fosse un’udienza disciplinare ufficiale, Jon, si può organizzare.
ARCHIVISTA
D’accordo. Dite quello che dovete dire.
NON!SASHA
Ci importa di te, Jon, e sei stato piuttosto imprevedibile dall’incidente Prentiss.
MARTIN
E vorremmo davvero -
ELIAS
Non doverti licenziare.
MARTIN
Assicurarci che tu stia bene.
ARCHIVISTA
Guardate, capisco di essere stato un po’... distante recentemente.
TIM
Stavi spiando casa mia.
NON!SASHA
Mi hai pedinata in pausa pranzo e perquisito la mia scrivania.
MARTIN
Hai detto che stavo mentendo riguardo a un omicidio.
ARCHIVISTA
Io - volevo dire - io -
NON!SASHA
Pensi che abbiamo ucciso noi Gertrude?
ARCHIVISTA
No, è che…
…forse. Forse lo avete fatto, non lo so -
ELIAS
Jon, questo è assurdo. Questo va ben oltre un ambiente di lavoro poco sano. Ammetto che è in parte colpa mia per aver lasciato la situazione peggiorare così tanto, avrei dovuto fare qualcosa prima.
TIM
Non ti fidi ancora di noi, vero?
ARCHIVISTA
Non è che non mi fidi di voi, è solo che - voglio dire, potreste essere stati voi!
TIM
Seriamente, sentiti quando parli.
MARTIN
Non sei corretto.
ARCHIVISTA
Abbiamo passato da parecchio il punto della correttezza, Martin, ci sono dei mostri lì fuori, e io non so chi o dove siano o se qualcuno di voi - se volete che mi fidi di voi, allora mi spiace, ma mi servono prove.
ELIAS
[sospira] Ecco.
ARCHIVISTA
E questa è…?
ELIAS
Una copia della registrazione di tutte le videocamere di sorveglianza della settimana in cui Gertrude è scomparsa. La polizia ha finalmente terminato di ripulirla e di esaminarla, e ne ha restituita una copia.
ARCHIVISTA
[ride] Non ci sono videocamere nell’Archivio.
ELIAS
Ma ci sono in ogni altro posto. Inclusi tutti gli accessi all’Archivio.
E tra tutti i video, costituisce un resoconto notevolmente dettagliato dei movimenti di tutti noi durante quella settimana. Persino dei tuoi.
ARCHIVISTA
E pensate che questo dia un alibi a tutti?
ELIAS
La polizia sembra certamente pensarlo, ma sentiti libero di controllare di persona.
ARCHIVISTA
[seccamente] Grazie. Lo farò.
NON!SASHA
E finiamola con questa paranoia.
[CLICK]
Ho esaminato la registrazione delle videocamere di sorveglianza che mi ha dato Elias. Sembra… sembra senza dubbio dare un solido alibi a tutti, e nessuno sembra entrare o uscire dagli archivi a parte Gertrude. Almeno prima che Elias arrivi e trovi il sangue.
Gli spostamenti della stessa Gertrude sono in un certo senso imprevedibili, e sembra entrare e uscire dagli Archivi a ogni ora del giorno e della notte, in alcuni momenti con un'aria piuttosto scompigliata.
Questo potrebbe essere sottoposto a un ulteriore studio più tardi ma per adesso non… non riesco a decidere se questa assoluzione dei miei colleghi sia più un sollievo o una frustrazione.
Come minimo sembra che io sia stato… che io sia stato piuttosto ingiusto nei loro confronti.
Spero solo che non abbiano completamente perso il rispetto per me.
Una cosa che non mi dà pace, però, è la nuova importanza che tutto questo conferisce ai tunnel sotto l’Archivio, visto che sembra sempre più probabile che chiunque o qualsiasi cosa viva lì sotto sia la stessa cosa che ha ucciso Gertrude.
Fine del supplemento.
[CLICK]
[Traduzione di: Cate]
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Allora mal capitati benvenuti al the delle cinque ( non sono esattamente le cinque)
Ho iniziato da poco la terza serie di OUAT, quindi faremo il commentary della seconda
Anche qui ci sono spoiler
Iniziamo con il mio preferito, Jefferson, si allea con Tremotino e il dottor Frankenstein per vendicarsi di Regina e spezzarle il cuore definitivamente. E ci credo che Jefferson vuole vendicarsi dopo essere stato ingannato e costretto a rimanere nel Paese delle Meraviglie (che lui odia) per colpa di Regina.
La gang non si infama
(Fanart presa da Pinterest quindi se il creatore della fan art volesse essere taggato per favore commenti)
E vorrei anche sapere la ricetta del the che fa Jefferson. LA VOGLIO. La userei per i miei scopi malvagi (tipo rapire Jefferson)
Passiamo al Dottor Frankenstein visto come un mostro da suo padre perché ha cercato di riportare in vita suo fratello, ci è anche riuscito, e sì vorrei sapere di più su di lui
Emma aiuta Regina a liberarsi da una specie di dissennatore, creando un portale e facendolo cadere lì dentro. Sfortunatamente Emma e Biancaneve cadono nel portale, vengono trovate da Mulan e Aurora che inizialmente le imprigionano insieme a Cora, perché Mulan è convinta che siano state loro a portare quella specie di dissennatore che ha marchiato Filippo (probabilmente Mulan possiede delle capacità divinatorie di cui non siamo al corrente). Dopo essere uscite di prigione cercano un modo per ritornare a Storybrooke, quindi si dirigono verso il Castello di Biancaneve accompagnati da Lancillotto. In realtà Lancillotto si rivela Cora che li ostacola nell'arrivare alla teca, che viene bruciata da Emma per evitare che venga utilizzata da Cora. Trovano un'altro modo per tornare a Storybrooke, trovare una bussola che si trova sopra la pianta di fagioli. Emma viene aiutata da Uncino a scalarla, ma viene brutalmente incatenato nella stanza dei tesori del gigante (ma come si fa ad abbandonare Uncino?)
Quando stanno per andarsene arriva Cora che vuole rubargli la possibilità di ritornare a Storybrooke. Dopo una lunga lotta con Cora strappa cuori e Uncino riescono ad entrare nel portale per prime aiutate dalla Magia (questa è la prova che il tedesco fa male) da Tremotino e Regina
Praticamente potrei riassumere le prime due serie in una frase "io lo faccio per Henry"
Aurora in questa serie serve soltanto a mettere in contatto Emma con Henry, perché chi è stato colpito dal sortilegio del sonno è imprigionato in una stanza rossa ricoperta di fiamme.
E anche in questa serie abbiamo modo di shippare Biancaneve e il Principe azzurro. Soprattutto nelle scene in cui il Principe azzurro viene colpito dal sortilegio del sonno, solo per mettersi in contatto con Biancaneve
Regina inizia a starmi più simpatica di Emma perché alla fine effettivamente cambia per Henry. Ma prima arriva sua madre, Cora, (anche lei vista recentemente a scuola, come supplente) che le fa cambiare completamente idea portandola verso la cattiva strada. Anche se ce l'ha con Tremotino,quindi quando Belle perde la memoria Regina le fa riacquistare i ricordi,ma non i suoi, e fa diventare Belle una bad girl
Tremotino cerca in tutti i modi di riconquistare Belle facendo il gentile fallendo miseramente, quando gli è bastato pestare uno davanti agli occhi di Belle per riconquistarla. Tremotino in questa stagione ha una missione quella di ritrovare suo figlio Bellfire e ostacolato in tutti i modi da Uncino, tanto da trafiggerlo con il suo uncino intinto nel veleno fatto da sé. Quindi è costretto a tornare a Storybrooke il più velocemente possibile, al di sopra della Jolly Roger. Per curarsi non usa la sua magia ma convince Biancaneve a fare una brutta cosa
Bellefire è il figlio di Tremotino, e si scopre anche essere il padre di Henry (ed io sono ancora profondamente scioccata). Cerca in tutti i modi di evitare il padre, dopo che l'ha abbandonato preferendo la magia a lui. Dopo essere caduto in un portale si trova a Londra con Wendy, e si sacrifica al posto di uno dei suoi fratelli per farsi portare all'Isola che non c'è (che è molto diversa da quello che raccontano). Lì incontra Uncino che gli insegna a navigare. Ora Bellefire ha una ragazza che finge di non credere alla magia delle fiabe e in realtà si scoprirà che lavora per Peter Pan insieme ad Owen (Mannaggia a questa tipa che non ho nemmeno voglia di cercare il suo nome, perché ha fatto altri danni)
La ragazza di Bellefire e Owen addirittura torturano Regina perché il loro obiettivo e distruggere la magia. E sempre per colpa della Ragazza di Bellefire Storybrooke sta per essere distrutta, uccide Pinocchio e spara a Bellfire facendolo cadere in un portale.
Tutti credono che Bellefire sia morto, ma io mi chiedo perché crederlo quando Emma e Biancaneve sono finite nella Foresta Incantata? Anche lui può essere finito lì (infatti è lì) e quindi trovato da qualcuno e curato
Pinocchio è diventato completamente di legno e vorrebbe ritornare come prima, ma ha quasi perso le speranze. Quando incontra la ragazza di Bellefire lei le racconta i suoi piani malvagi e le propone un affare. Lei le darà una pozione per ritornare umano (che si trova a New York)e lui non dovrà dire niente di quello che sta facendo. Ovviamente Pinocchio non fa una sola cosa di quello che gli viene detto dalla ragazza di Bellefire e cerca in tutti i modi di contattare Emma, ma muore prima. Arriva la fata turchina che lo trasforma di nuovo in un bambino e dimentica tutto quello che è successo prima, come se avesse ricominciato da capo (PERCHÉ?! Io rivoglio indietro August da grande)
Uncino è un doppiogiochista ma alla fine si rivela bravo e simpatico e non puoi fare a meno di shipparlo con Emma già dalla 2/3 stagione (altro che Swanfire). Uncino ha un motivo per voler uccidere Tremotino. La moglie di Tremotino di sua volontà era andata da Uncino, perché era curiosa di scoprire nuovi posti. I due si sono innamorati tenendolo nascosto a Tremotino. Quando Tremotino l'ha scoperto era già il Signore Oscuro, e si arrabbiò molto, tanto che per far capire ad Uncino come si sentiva, non solo gli taglia la mano, ma strappò il cuore alla sua ex-moglie uccidendola.
Biancaneve si fa convincere da Tremotino ad usare la candela magica per riportarlo in vita. La stessa che non aveva usato per sua madre (è davvero triste la morte di sua madre, praticamente è come se ti strappassero il cuore, guardando quell'episodio mi sono sentita vuota)
La magia di questa candela consiste nel sacrificare una vita al posto di un'altra. In questo caso Biancaneve maledice il cuore di Cora e convince Regina a metterglielo di nuovo nel suo corpo. Dopo questo evento il cuore di Biancaneve comincia ad annerirsi.
Cora sarà anche cattiva ma alla sua morte ti dispiace per Regina, perché ci rimane malissimo
Detto questo possiamo parlare di Cora.
Cora è la figlia del mugnaio. Un giorno visto che suo padre è uno svogliato va lei stessa a consegnare la farina. Una nobile (Eva la mamma di Biancaneve) la fa inciampare e tutta la farina cade per terra e visto che ha rovinato le sue scarpette per quel giorno non le daranno nemmeno la paga, costringendola ad inchinarsi. Riesce ad infiltrarsi ad un ballo in maschera a corte, ma viene subito scoperta dal re. Lei per non essere uccisa trova una scusa "so fare diventare la paglia in oro". Così la notte stessa fa un patto con Tremotino che le insegna a trasformare la paglia in oro. Sposa il principe e dalla loro unione nasce Regina.
Io Cora non potrò mai perdonarla per un motivo. Quando Biancaneve e il principe azzurro devono trovare per primi il pugnale di Tremotino Cora e Regina arrivano nello stesso momento. Cora minaccia Biancaneve che se non le cede il pugnale lei ucciderà una sua amica (che era una serva del castello a cui era molto legata). Anche se le cede il pugnale Cora scaraventa fuori dalla finestra l'amica di Biancaneve...
Poi voglio capire come ha fatto la mamma di Biancaneve a cambiare da così a così. Prima si credeva superiore a tutti, tanto da chiamare Cora "plebea", quando è un po' più grande con Biancaneve è la persona più buona sulla faccia della terra. Ed è la stessa cosa per Biancaneve perché anche lei quando era una bambina aveva lo stesso comportamento della madre
Partiamo di Emma che si lamenta dell'ottimismo dei suoi genitori, perché secondo lei è eccessivo e in teoria dovrebbe essere una cosa buona essere ottimisti
Poi non ha neanche perdonato i suoi genitori per averla abbandonata (anche se su questo potrebbe avere ragione) ma come fai a non perdonarli quando sono così carini insieme, e Biancaneve ti segue a ruota nel portale, che ti potrebbe portare in qualsiasi posto, perché non vuole lasciarti di nuovo da sola?
E adesso
Un minuto di silenzio per i miei personaggi preferiti che non spunteranno mai più nella serie
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Horror Night Halloween
NIGHTMARE – 3
Luogo: Cucina della terrazza con giardino
Tsukasa: Vi prego di perdonarmi! Le mie scuse per il ritardo...
Arashi: Oh Tsukasa-chan, bentornato~♪ Ma dov'è Ou-sama? Non è con te?
Tsukasa: No. Mi addolora dirlo, ma non sono riuscito a convincerlo...
Non si smuove più, e per qualche ragione ha iniziato a tirare fuori scuse criptiche, per dire che non vuole partecipare.
Perché mai non vorrebbe? Ugh, non lo posso sopportare!
Subaru: Mm, che peccato, volevo pure incontrare quella persona leader... Pensavo di poterci fare amicizia mentre prepariamo i dolcetti.
Izumi: Non c'è bisogno di fare amicizia. Stiamo lavorando insieme solo perché non abbiamo altra scelta, ma non dimenticare che siamo nemici, okay?
Per non parlare del fatto che questa volta siete stati voi a mettere nei casini noi, sai?
Subaru: Ma ci siamo già scusati così tanto, no...? A parte questo, c'è ancora una cosa che non ho capito.
Com'è che siamo finiti a fare squadra tutti insieme per i preparativi di Halloween Party?
Hokuto: Se non capisci le cose, dovresti chiedere un po' prima, Akehoshi.
Subaru: Mm~ Ma non ci sono abituato... E poi, è come se noi potessimo percepire i nostri sentimenti anche senza parlare.
Makoto: Aspetta, noi non abbiamo poteri paranormali né nulla, sai? Se non ci dici quello che pensi, non lo possiamo sapere.
Ma ovviamente, sono commosso e sono felice che pensi che siamo così amici da capirci senza parlare.
Mao: Mhmm. ...Allora, ci sono stati movimenti tra i pezzi grossi per risolvere questo problema del magazine- e mi sto riferendo al consiglio studentesco.
Visto che ne faccio parte, so tutti i dettagli.
Questo caso è stato un'interferenza nonché un attacco da parte di qualcuno di esterno con intenzioni malvagie, e il consiglio studentesco lo sta trattando come tale per proteggerci.
Hanno inviato una nota severa al magazine che ha pubblicato l'articolo, e ci hanno proposto qualche misura per limitare i danni.
Makoto: Esatto. Come risultato, i Trickstar e i Knights faranno insieme i preparativi per Halloween Party.
Mao: È un po' come se avessimo fatto stampare al consiglio studentesco un cartellone.
Ora che non ci si può fidare dei magazine, il presidente del consiglio studentesco ritiene internet la fonte di informazioni di nuova generazione, perciò lo stiamo usando per fare una serie di annunci.
Makoto: Fufu. Dopotutto, ormai la gente preferisce decisamente internet ai magazine.
Hokuto: ...giusto. Ho sentito che nei nuovi contenuti speciali online, pubblicizzeranno anche Halloween Party.
E porranno l'attenzione soprattutto su di noi, Trickstar e Knights.
In quel modo, mostreremo che rispettiamo davvero i Knights come nostri rivali storici.
Faremo capire che quell'articolo era falso, e che non potrebbe essere più lontano dalla verità.
Annunceremo pubblicamente che i Knights non sono affatto degli idol svogliati, ma delle persone piene di talento e che si sono impegnati tanto e hanno riscattato il loro buon nome.
E questo sarà per risollevare- no, per restituirvi la vostra reputazione che senza volerlo abbiamo buttato giù.
Izumi: Hmph. Be', mi sembra il minimo che ci dovete, dopo tutti i problemi che ci avete dato...
Il magazine è stato letto in tutto il paese, e ne portiamo ancora le ferite.
E se veramente volete sistemare le cose facendo di più, ho pensato che sarebbe stato bello ricevere più attenzione e più fan.
...Ci sono ancora delle cose che mi disturbano, ma non si sono ancora sviluppate, perciò... eh, immagino che siamo a posto così?
Makoto: …?
Izumi: Andrà tutto bene se andiamo avanti come se nulla fosse successo- no, se faremo ancora di più di quello che già stavamo facendo...
Perciò non potreste prendere la cosa più seriamente?
Saremo noi quelli sotto i riflettori per questo S1, e se i protagonisti non spiccano abbastanza i nostri piani saranno rovinati, sapete~?
Halloween Party sarà organizzato dalla vostra cara Anzu, no?
Dovreste impegnarvi il più possibile per non rendere inutili i suoi sforzi enormi.
E finché ci conviene lavoreremo anche noi con voi, capite?
Siateci grati, okay? Non siete contenti che noi Knights siamo così gentili? Dai allora, diteci “Grazie”!
Hokuto: Ngh... è colpa nostra se siete stati coinvolti, perciò non possiamo neppure rispondere.
….Ma questo è davvero irritante. Cosa ci sarà stato dietro quell'articolo, poi?
Mao: Anche il presidente del consiglio studentesco sta cercando informazioni di nascosto per scoprire la risposta, sai?
Ma non fa parte del nostro lavoro di idol fare cose simili... Perciò limitiamoci a mettercela tutta in quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare.
Subaru: Sì sì! Prima di tutto, dobbiamo decidere insieme cosa fare coi dolcetti che distribuiremo ad Halloween Party, vero?
Non c'è più molto tempo prima della performance, perciò dobbiamo decidere in fretta.
Makoto: Già. Sono contento che abbiamo un ruolo importante nel preparare Halloween Party, ma ci aggiunge anche un bel po' di lavoro.
A dire il vero, io pensavo che bastasse ordinare dei dolcetti già pronti.
Ma immagino che ci sia più valore in qualcosa su cui gli idol si sono impegnati e che hanno fatto con le loro mani... forse.
Hokuto: Non abbiamo neppure deciso che costume indossare per Halloween...
I Knights cosa fanno? Potreste dircelo, come riferimento?
Arashi: Quanto a questo, Hokuto-chan... anche noi abbiamo solo idee molto vaghe. Abbiamo pensato a un sacco di cose diverse...
È che noi abbiamo un'immagine elegante, no? Penso proprio che non ci si addica vestirci da mostri, ecco!
Insomma, non è che non saremmo in grado di fare un make-up particolare, se volessimo, potremmo essere degli zombie molto spaventosi o qualcosa del genere...
Ma come idol, sai...
Tsukasa: Non voglio essere uno zombie! Non sono dei cadaveri viventi, putrescenti?
L'altro giorno abbiamo visto insieme un film su di loro, un Blu-ray che Narukami-senpai si è fatto prestare da un amico-
Anche se si tratta solo di un costume, non voglio che ci vestiamo come quegli ammassi di carne marcente che mancano sia di intelligenza sia di virtù.
Preferisco preservare la nostra immagine di cavalieri, orgogliosi e valorosi.
Arashi: Ecco, è per questo che dico che l'immagine di mostri schifosi di quel tipo non ci si addice.
Makoto: Ah, e che ne pensate dei Dullahan? Aspetta, ma forse noi non ci dobbiamo intromettere...
Arashi: In realtà, un aiuto in più ci farebbe comodo. Cos'è un Dullahan? Tu lo sai, Tsukasa-chan?
Tsukasa: Non ne ho idea. Mi faccio vanto della mia cultura, ma questo tipo di creature non mi è famigliare...
Forse potrei aver visto una creatura simile in “Idobato”...
[il gioco di carte di Tsukasa e Koga in “Card Battler”]
Makoto: Oh, non la conosci? Appare in un sacco di videogiochi, penso sia anche in quello che sto giocando ora...?
Eccolo! Ho cercato un'immagine sul telefono!
Questo è un Dullahan! Penso si possa definire come un cavaliere senza testa?
Tsukasa: Senza testa...? Uwah, è piuttosto disturbante. Come ha fatto questa persona a finire senza testa...?
Mi sembra una cosa piuttosto disdicevole per un cavaliere...
Makoto: Huh? Non so, non conosco la sua storia. Aspetta, lo cerco su internet~
Arashi: Hm~ Non ce n'è bisogno, Yuuki-kun.
Anche se un Dullahan è una specie di cavaliere, sarebbe impossibile farne il costume perché dovremmo essere senza testa, sai.
Makoto: Ah, ora che mi ci fai pensare, sarebbe fisicamente doloroso fare un costume da Dullahan. Dopotutto, senza la testa morireste.
Izumi: E dai... Ora dovremmo stare preparando i dolci, no? Smettila di giocare al telefono. Yuu-kun, lavati le mani prima di rimetterti a lavorare.
Makoto: Ah, vero... Ma già che ci sono, magari vado a vedere come sta Ritsu-kun?
È bravo a fare i dolci e una volta ha anche vinto un premio, magari ci può dare delle idee?
Mao: Ah, allora posso venire con te? Sono sempre più preoccupato per lui, voglio vedere come sta.
E se davvero ha qualche problema, voglio parlare a cuore aperto con lui e scoprire di cosa si tratta.
Makoto: Perfetto, andiamo insieme?
Izumi: Fate proprio il cavolo che volete, hmm...? Eppure siamo noi quelli che devono stringere i denti per sopportare di dover lavorare con voi.
E nonostante ciò continuate a fare quello che vi pare? Non vedo proprio nessun rimorso da parte vostra.
Ma va be'. Fai quello che ti pare, Yuu-kun.
Makoto: O-okay... Scusa, Izumi-san. Allora torno presto, immagino~?
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