#vivere liberi
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Lo scorrere delle emozioni...🌙
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“Non imporre agli altri ciò che tu stesso non desideri”. - Confucio
#aforisma del giorno#confucio#frase zen#saggezza#non imporre#non pretendere#immedesimarsi#lasciare liberi#perle di saggezza#vivi e lascia vivere
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Quando guardiamo il mondo attraverso gli occhi di un animale, vediamo che dentro siamo tutti uguali e che tutti meritiamo di vivere liberi dalla sofferenza.
J. Phoenix
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Li convinceremo che saranno liberi soltanto quando rinunceranno alla loro libertà in nostro favore e si sottometteranno a noi.
Li faremo lavorare, sì, ma nelle ore libere dalla fatica organizzeremo la loro vita come un gioco infantile, con canti in coro e danze innocenti.
Daremo loro l’umile, quieta felicità degli esseri deboli.
Dimostreremo loro che sono soltanto dei poveri bambini, ma che la felicità dei bambini è più dolce di ogni altra.
Diventeranno timidi, avranno timore della nostra collera, la loro intelligenza perderà ogni audacia i loro occhi diventeranno facili al pianto.
Oh, concederemo loro anche il peccato, e così ci ameranno come bambini perché permetteremo loro di peccare!
Noi diremo che ogni colpa sarà riscattata, purché la commettano col nostro permesso.
E non avranno segreti con noi.
Noi permetteremo o proibiremo loro di vivere con le mogli e con le amanti, di avere o di non avere figli, giudicando sempre in base alla loro obbedienza; e loro si sottometteranno a noi, tutti felici e contenti.
I segreti più tormentosi della loro coscienza li porteranno a noi; noi risolveremo tutto, e loro accetteranno la nostra decisione con gioia, perché essa li libererà da una grande fatica e dal terribile supplizio attuale di dover decidere da sé, liberamente.
Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov.
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti.
Perché sapere aiuta a essere.
E sapere tanto aiuta a essere tanto.
Studiate!
Perché la cultura rende liberi
e niente vale più della libertà.
Studiate!
Perché siamo le parole che conosciamo,
perché il pensiero crea la realtà.
Studiate!
Perché non conoscerete mai la noia
se amerete un libro, un paesaggio,
un quadro o la settimana enigmistica.
Studiate!
Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli.
Studiate la storia, perché il passato illumina il presente.
Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento.
Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative.
Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle.
Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso.
Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali.
Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa.
Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio.
Studiate la musica, l’arte e la poesia!
Perché la bellezza è emozione e terapia.
Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime.
Studiate!
Perché quando smetti di imparare smetti di vivere.
Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile.
Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso.
Studiate!
Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni.
Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere!
Studiate!
Senza temere di dimenticare qualcosa.
Perché i buchi di memoria servono a fare spazio.
Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.
Francesco De Sanctis
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IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
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Sette punti cardinali tratti da Murray Rothbard (1926-1995), economista .
1/ "Più lo Stato 'pianifica', più diventa difficile per tutti". Nessuna autorità centralizzata può agire con precisione nel migliore interesse di TUTTI. Gli obiettivi si assegnano ai dipendenti. Di più, i piani non prevedono gli imprevisti. Un piano unico centrale applicato al destino di milioni di persone può senza volerlo portarle tutte alla fame (già successo). Solo la libertà di ognuno di perseguire un proprio piano indipendente, assicura statisticamente che uno possa trovare la soluzione ottima per il sistema complessivo, seguito poi dagli altri.
2/ "Il pericolo più grande per lo Stato è la critica intellettuale indipendente". Le persone sono distratte. Se pensassimo davvero con la nostra testa, comprenderemmo immediatamente che dipendere dal governo è il modo per ostacolarsi. A vicenda! Limitare lo Stato dovrebbe essere un processo simile alla emancipazione dai genitori.
3/ "Le persone tendono a schiavizzare se stesse, a lasciarsi governare dai tiranni". È più facile dar fiducia a qualcuno che promette di occuparsi di te, che rimboccarsi le maniche. La tua vita è una tua responsabilità.
4/ "Il governo è una malattia che si maschera da cura". Crea problemi, poi pretende di risolverli: • Corruzione • Repressione • Inefficienza.
5/ "Lo Stato è la grande entità fittizia con cui tutti cercano di vivere a spese di tutti gli altri". Quando gli viene dato il potere, le persone l sfruttano per interessi personali. Non essere ingenuo. Nessuno combatte le tue battaglie perché gli stanno a cuore.
6/ "Lo Stato è una cosca di malavita organizzata ai massimi livelli". La natura del governo è quella di forzare i cittadini ad attuare i suoi scopi. Tipo mandarli in guerra. E la cosca ha il monopolio della violenza (polizia, esercito, magistratura) per ottenere ciò che vuole.
7/ "La libertà si basa sul riconoscimento che ci sono cose più importanti dell'interesse personale". Sembra un paradosso, ma come, l'individualismo è sinonimo di egoismo. Tutto il contrario: in realtà l'interesse personale ci fa appoggiare al governo per ottenere vantaggi personali. Ma è una dipendenza che dissolve la libertà, la cosa più importante di tutte. Mica solo per uno: se tutti fossero liberi si massimizzerebbe le probabilità di sopravvivenza del gruppo, dell'Umanità intera e della Vita sul Pianeta. Altro che egoismo!
tradotto via https://x.com/heirsjournal/status/1830666267709120799
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ad un certo punto si deve accettare che, determinate cose o determinate persone siano destinate a morire. Far uscire da se ciò che era destinato ad ucciderci per poter continuare a vivere ed essere liberi.
#frasi#frasi belle#frasi d'amore#frasi tumblr#frasi tristi#citazioni#amore#citazione d'amore#frasi tristezza#citazioni libri#frasi film#passato
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"Si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiormente pigri, ottusi, servili, non si è liberi.”
Ignazio Silone, libro "Vino e pane"
È CHIARO!
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"Viviamo tutti in un "sogno” dicevano. Un grande sogno collettivo, che ci viene insegnato a sognare sin da quando siamo piccolissimi. Un sogno che ha molte regole, che vengono insegnate al bambino dai genitori, dalla scuola dalle istituzioni religiose, dando delle chiavi di lettura predefinite di se stessi e della realtà. Le persone vengono così “addomesticate” e spinte a percepire il mondo in base a convenzioni e aspettative altrui e non più in base a un contatto diretto con la propria natura più autentica e con la natura autentica della realtà circostante. Le convinzioni diventano muraglie invalicabili, e la capacità di valutare con la propria mente si irrigidisce sempre di più. Così non riusciamo più a veder che siamo liberi e la nostra paura più grande diventa non più quella di morire…ma quella di vivere."
Don Miguel Ruiz
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Nella conta degli errori ti osservo e comprendo… Sto guarendo con la sola verità. Un nuovo orizzonte dipinge la mente e la limpidezza si fa lettura per te… E' un fremito che brucia tra spire che mi attraversano dentro questo solco del cuore. E' l'ora di attimi da far crescere e vivere e trascendere dall'esperienza di un sogno che si cela in un sonnambulismo vigile che usiamo per attingere speranze… Per gustare la meraviglia di sentirsi sempre coscienti e liberi di viverci.
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La cultura del nulla.
Partirei col dire che oggi che è il giorno della memoria 'corta' ci si è dimenticati di una lezione dura, come detto altre volte non impariamo dai nostri errori, sapendo che l'olocausto non fu solo per gli ebrei ma anche per tutte quelle minoranze che non andavano bene al regime nazista come i nomadi, gli omosessuali e quelli dalla pelle non bianca, ma di norma questo giorno viene considerato solo per gli ebrei. Quei poveri cristi gassati o uccisi male non hanno niente a che fare con quello che sta succedendo adesso tra israele e la palestina, netanyahu e compagnia bella non sono gli stessi, decisamente, e su questo e quello che c'è attorno ci sarebbe molto da dire, ma mi fermo qua perché il post non è dedicato a loro o al massacro che stanno facendo da mesi sotto gli occhi di tutti senza che nessuno che abbia un minimo di voce in capitolo faccia qualcosa.
Ieri si è aperta la stagione che vede Tartu (la città estone dove vivo) come capitale europea della cultura. Sono andato a prendere un caffè con la piccoletta che a fine mese si trasferisce in Svezia e abbiamo visto nel gelo della giornata parecchie persone vestite con i costumi tradizionali e in piazza c'era un palchetto con musica terribile, facevano le prove. Li per li pensavo che è legato a una delle loro celebrazioni, ho letto qualche post del compleanno del paese o qualcosa del genere, ma mi sbagliavo. Poi la sera arrivava da non molto lontano l'eco di musiche tecno e house a volumi esorbitanti e la mia compagna mi ha detto che è iniziato il periodo della cultura. Quale cultura? Questo paese al confine del mondo conosciuto, di fatto non viene mai calcolato nelle statistiche europee, nato da pochissimo, se si considera che si sono liberati dall'unione sovietica nel 91 e che gli anni 90 li hanno passati ad assestarsi, si può capire che in realtà il paese ha più o meno 25 anni, niente se si paragona a paesi europei come il nostro o altri che hanno contribuito alla storia e alla creazione di questa civiltà in declino. Ma in quegli anni i governi hanno puntato sulla tecnologia, avrete sentito che l'Estonia è una piccola silicon valley e fin qua niente da dire se si pensa che alcuni software di successo sono stati creati qua, skype e nod32 in testa, ma quello che hanno fatto è stato creare una società stile americano, degli stati uniti, ma assorbendo la parte peggiore quella del puritanesimo per avere una facciata bella ma con un interno vuoto e spesso orribile. Questo ha influenzato la cultura, ovviamente, che è stata messa da parte per dare al popolo l'idea che il lavoro sia una priorità assoluta e che tutto il resto è superfluo. C'è anche da non sottovalutare l'enorme gap che hanno questi paesi, quelli del ex blocco sovietico, in termini di tempo (furono inglobati nel 1940) e siccome i russi non volevano che niente di occidentale venisse venduto o riprodotto o consumato dai popoli sottomessi ecco che tutto quello che abbiamo avuto noi, a livello culturale artistico e letterario nel bene e nel male, loro non l'hanno visto. Recuperare 50 anni di storia e di cultura mondiale non è facile, anzi è quasi impossibile perché i periodi storici e i cambiamenti sociali e culturali si devono vivere e capire per poi progredire, loro no, una volta liberi hanno preso quello che pochi e avidi personaggi propinarono loro attraverso i media, quindi parecchio mainstream e qualcosa che recuperavano dagli anni precedenti, per farvi un esempio quelli della mia età e più grandi ricordano con amore i nostri cantanti come Toto Cutugno, Al bano e Romina i ricchi e poveri e tutti quelli di quei San Remo primi anni 80, io dico che i russi li torturavano con il festival come battuta ma in pochi la capiscono perché il nostro festival non lo conosce quasi nessuno, è una cosa prettamente nostra e soprattutto poco esportabile. Si può capire da questa piccola storiella come l'interesse per le arti in generale non sia una priorità per l'estone medio, per carità ho conosciuto persone che hanno una buona cultura musicale, visto che sono del ramo, molti conoscono l'arte e così via, ma perché sono anche loro nel campo ed è logico che prendendo una nicchia cercano di esplorarla il più possibile, anche grazie al mezzo internet. Ma mi è capitato anche di parlare con persone che non conoscono neanche i loro di cantanti, non dico nomi astrusi di nicchia stranieri, ma neanche quelli locali che ve li sbattono ovunque in tutte le salse? Questo la dice lunga quanto sia bassissimo l'interesse.
Quindi la domanda è : Quale cultura andate a celebrare in questo periodo visto che siete la città della cultura europea? Se poi considerate che schifate lo straniero e quindi non tollerate altre forme culturali, cosa andate a mostrare? La cultura dell'alcol? O quanto siete copia e incolla fatto male di un mondo che non ha niente a che vedere con l'Europa?
Questo è a grandi linee un paese che sulla carta è moderno e innovatore, ma che se sposti la carta vedi tanto di quel marcio che diresti 'Ok, statevi per fatti vostri per altri 150 anni poi ne riparliamo'. A me non frega molto fra 2 settimane torno in Trinacria per un periodo XY a rigenerarmi da tutto questo e non so neanche se tornerò più a vivere qua, ma questo dipende molto da come si mettono le cose con lei. Da noi si dice "comu finisci si cunta" (quando finisce si racconta). Penso che l'album giusto sia l'immortale capolavoro del Banco
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Ed è buio pesto,ma in realtà sono le 06:45 am. Di una nuova giornata,in cui mi riprometto di non pensare a nulla di brutto. Perché è arrivato il momento di lasciare tutto alle spalle e vivere. Quindi sì, Varsavia!!
In caduta libera verso il mio compleanno.
Con birra e la mia amica del cuore,che mi fa sentire una tredicenne scema. ( ꈍᴗꈍ)
Cosa si prova a sentirsi liberi? Beh,ve lo spiego un'altra volta..🤣
Che adesso devo cercare un taxi e una caffetteria!
Vivere, vivere, vivere!!! (。•̀ᴗ-)✧
#varsavia
#freddosopportabile
#byronnightisback
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I miei genitori hanno una particolarità, sono incredibilmente retrogradi, e questo spiega perché la mia vita da studente in affitto con delle coinquiline sia stato come nascere ad una vita nuova.
Quando dico "retrogradi", lo dico con un filo di affetto per loro, perché so che non è una colpa, anche se questo ha pesato tantissimo sulla mia crescita. Lo dico con affetto anche perché solo ora vedo che il modo molto chiuso in cui mi hanno educato mi fa vivere con ancora più emozione tutte le cose che vivo ora che abito con le mie coinquiline.
Potrei dire che i miei sono "conservatori", ma no, perchè è una parola troppo politica, e loro non sono "di destra". Diciamo che sono religiosissimi, iper-osservanti e che hanno una chiusura mentale che non so neanche io da dove derivi, la vedo quasi come una loro paura di confrontarsi con un mondo che cambia, ma è più facile dire che non so perché loro siano così.
Verso di me sono sempre stati iper-protettivi, ma in modo quasi esagerato. Io sono figlio unico, e mentre crescevo ed ero adolescente, praticamente mi nascondevano una parte importante del mondo, mi insegnavano a scandalizzarmi alla prima parolaccia che sentivo e, non occorre dirlo, tutto ciò che è sessualità era un tabù che neanche ci si avvicinava lontanamente ad affrontare.
In questo (mi dispiace davvero per loro doverlo dire) hanno fallito. Mi hanno creato solo dei danni per i primi vent'anni di vita, ma soprattutto durante gli anni delle scuole superiori, durante i quali, fortissimamente condizionato dall'educazione rigida dei miei genitori, avevo difficoltà a socializzare con i miei compagni di classe, molto più liberi di me, e faticavo anche solo a parlare con le mie compagne di classe. Le ragazze mi piacevano, perché avevo ovviamente tutti i miei ormoni a posto e sperimentavo di essere eterosessuale, anche solo nei desideri, ma ero bloccato come un treno fermo con un masso enorme davanti alle rotaie, e questo masso erano i condizionamenti dei miei genitori.
Andare a vivere da studente fuori sede con tre ragazze (libere e carine) è stato "togliere quel masso", all'improvviso, con un effetto dirompente.
Potrebbe sembrare strano il fatto che i miei abbiano avuto loro l'iniziativa di mandarmi in affitto in appartamento, ma non è così. Loro lo hanno fatto comunque pensando che ciò rientrasse nella loro logica "iper-protettiva": mi hanno mandato in un appartamento per evitarmi di viaggiare tutti i giorni e farmi star bene proprio fisicamente, perché attribuivano alla stanchezza il mio insuccesso nella precedente facoltà. E poi lo hanno fatto perché loro erano (e sono tutt'ora) davvero convinti che io sia una sorta di santo che vive in modo stoico la loro morale, indifferente (secondo loro) a qualunque attrazione da parte del mondo femminile. Da questo punto di vista c'è una certa differenza fra come loro immaginano la vita nell'appartamento, e come io la vivo veramente. Loro neanche immaginano quanto ora io abbia iniziato una vita nuova, che non è nulla di speciale secondo come la si vede, è la vita di uno studente che condivide la propria vita con delle studentesse, ma che per me è stato l'aprirsi di un universo fatto di libertà e di abbandono di sensi di colpa inutili.
Poi, a distanza, il rapporto con i miei rimane buono, ci sentiamo al telefono e ogni tre-quattro settimane torno da loro un weekend, e mi fa piacere. Ma di più non riuscirei a vederli.
E non ho ancora trovato un modo per dire loro che ho smesso di andare a messa ogni domenica, senza rischiare di farli svenire.
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Vivere con la consapevolezza di non piacere a nessuno, è un altro tipo di libertà. Parli, ridi, scherzi, non ti frega niente delle opinioni altrui.
Fa male? A volte si, ma poi passa. Meglio soli e liberi piuttosto che in coppia ma incatenati.
-nullacambiasetunoncambi
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