#vini pregiati del veneto
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Avventure enogastronomiche: Tour delle cantine e delle produzioni tipiche
L'Italia è famosa in tutto il mondo per la sua strepitosa cucina e i suoi vini pregiati. Tra le tante esperienze che si possono vivere nel paese, una delle più affascinanti è sicuramente un tour delle cantine e delle produzioni tipiche. Questi tour enogastronomici offrono l'opportunità di esplorare le radici culinarie dell'Italia e di assaporare i prodotti locali direttamente dalla fonte. Un tour delle cantine è un viaggio che porta i partecipanti alla scoperta dei vigneti, delle cantine e delle tecniche di produzione del vino. In Italia, le regioni vinicole come la Toscana, il Piemonte, la Sicilia e la Puglia sono famose per i loro vini di alta qualità. Durante il tour, gli appassionati di vino possono vedere da vicino come si coltivano e si vendemmiano le uve, come si vinificano e come si conservano i vini nelle cantine. Oltre a visitare le cantine, molti tour enogastronomici offrono anche la possibilità di degustare i diversi vini. Guidati da esperti sommelier, i partecipanti possono assaporare una selezione di vini, apprendere le tecniche di degustazione e scoprire le diverse caratteristiche dei vini regionali. Questa esperienza permette di scoprire i segreti e le tradizioni dietro ogni sorso di vino, arricchendo la conoscenza del mondo vinicolo. Un altro aspetto fondamentale di un tour enogastronomico è la scoperta delle produzioni tipiche di una determinata regione. Ad esempio, in Toscana, oltre al vino, si possono visitare gli uliveti e le aziende che producono l'olio extravergine d'oliva. Durante il tour, si può imparare come si coltivano e si raccolgono le olive e si può assistere al processo di spremitura che porta alla produzione di un olio dal sapore intenso e aromatico. In alcune regioni, come la Lombardia o il Veneto, è possibile visitare le aziende che producono il celebre formaggio Parmigiano Reggiano o il Grana Padano. I tour offrono la possibilità di assistere alle varie fasi di produzione, dal mungitura delle mucche alla lavorazione del latte, fino all'età di stagionatura del formaggio. Questa esperienza permette di apprezzare il lavoro artigianale che sta dietro la creazione di questi prodotti tipici italiani. I tour enogastronomici non si limitano solo al vino, all'olio d'oliva e ai formaggi, ma spaziano anche attraverso altre specialità regionali. Si possono visitare aziende che producono salumi come il prosciutto di Parma, la mortadella di Bologna o la coppa di Parma. Si possono scoprire le tecniche di produzione del tradizionale aceto balsamico di Modena o delle paste fresche fatte a mano come i tortellini e i ravioli. Queste avventure enogastronomiche non solo offrono una deliziosa esperienza culinaria, ma anche una possibilità di immergersi completamente nella cultura e nelle tradizioni locali. La passione e l'amore per il cibo e il vino che animano le persone che lavorano nelle cantine e nelle produzioni tipiche sono palpabili e contribuiscono a rendere il tour un'esperienza unica ed emozionante. Se siete appassionati di cibo e vino, un tour delle cantine e delle produzioni tipiche è un'esperienza da non perdere. Scoprire i segreti della produzione dei vini e delle specialità regionali vi permetterà di vivere l'Italia in modo autentico e apprezzare il lavoro che sta dietro ogni piatto o bicchiere. Read the full article
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Bacca Nera
Bacca Nera
La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia. Ce ne sono molti altri, ognuno con le proprie caratteristiche organolettiche e coltivato in diverse zone del paese.
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Bacca Nera
Bacca Nera
La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia. Ce ne sono molti altri, ognuno con le proprie caratteristiche organolettiche e coltivato in diverse zone del paese.
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi. La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate. In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo. La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana. Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia: Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità. Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso. Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo. Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi. Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero. Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini. Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna. Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità. Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi … Leggi tutto
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi. La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate. In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo. La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana. Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia: Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità. Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso. Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo. Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi. Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero. Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini. Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna. Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità. Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi … Leggi tutto
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi. La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate. In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo. La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana. Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia: Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità. Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso. Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo. Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi. Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero. Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini. Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini. Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna. Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità. Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi … Leggi tutto
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Bacca Nera
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
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La bacca nera è una varietà di uva dalle caratteristiche distintive e dal sapore intenso e persistente. È conosciuta anche con il nome di uva nera, e può essere coltivata in diverse regioni del mondo, dove si è adattata ai diversi terreni e climi.
La bacca nera presenta una buccia spessa e resistente, di colore nero-violaceo, e una polpa dolce e succosa. Questo tipo di uva è molto apprezzato per la produzione di vini rossi, dal sapore complesso e tannico, con note fruttate e speziate.
In Italia, la bacca nera viene coltivata in diverse regioni, come la Toscana, il Piemonte, la Lombardia, la Sicilia e la Puglia. Tra le varietà più note, si possono citare la Barbera, il Nebbiolo, il Dolcetto, il Nero d’Avola e il Primitivo.
La bacca nera è una varietà di uva molto apprezzata per la sua complessità aromatica e per il suo sapore intenso e persistente. È utilizzata per la produzione di vini rossi pregiati e dal carattere deciso, che rappresentano il meglio della tradizione vitivinicola italiana.
Ecco una lista di alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia:
Sangiovese: uno dei vitigni più importanti d’Italia, originario della Toscana, ma coltivato anche in altre regioni del Centro-Nord. Produce vini rossi dal caratteristico aroma di ciliegia e una buona acidità.
Nebbiolo: originario del Piemonte, questo vitigno è alla base di alcuni dei vini più famosi d’Italia, come il Barolo e il Barbaresco. I suoi vini sono caratterizzati da una struttura tannica importante e da un profumo intenso e complesso.
Montepulciano: originario dell’Abruzzo, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Aglianico: originario della Campania, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal caratteristico aroma di ciliegia. I suoi vini sono ricchi di tannini e possono essere invecchiati per molto tempo.
Nero d’Avola: originario della Sicilia, questo vitigno produce vini rossi dal colore intenso e dal sapore fruttato. In alcune zone della Sicilia viene utilizzato anche per produrre vini liquorosi.
Primitivo: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal caratteristico sapore di frutti di bosco e spezie. Negli ultimi anni ha ottenuto una grande popolarità anche all’estero.
Barbera: originario del Piemonte, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona acidità. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire freschezza ai vini.
Negroamaro: originario della Puglia, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. Spesso viene utilizzato in blend con altri vitigni per conferire corpo ai vini.
Cannonau: originario della Sardegna, questo vitigno produce vini rossi dal sapore fruttato e dalla buona struttura tannica. È noto anche con il nome di Grenache in Francia e in Spagna.
Corvina: originario della regione Veneto, questo vitigno è uno dei principali componenti del famoso vino Valpolicella. Produce vini rossi dal caratteristico sapore di ciliegia e una buona acidità.
Questi sono solo alcuni dei vitigni a bacca nera più diffusi in Italia. Ce ne sono molti altri, ognuno con le proprie caratteristiche organolettiche e coltivato in diverse zone del paese.
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Praglia, la grande e DISCRETA abbazia nascosta tra i vigneti dei colli euganei/Praglia the large and discrete abbey hidden among the colli euganei's vineyards.
Praglia, la grande e DISCRETA abbazia nascosta tra i vigneti dei colli euganei/Praglia the large and discrete abbey hidden among the colli euganei’s vineyards.
Santa Maria di Praglia, in provincia di Padova, non è una abbazia “famosa”. Non ha dato origine a nessun movimento o congregazione nel corso della storia, come la sua “vicina” santa Giustina di Padova, non ha preziose opere d’arte che possono da sole giustificare un viaggio eppure è una di quelle abbazie che ritengo essenziali per conoscere il monachesimo italiano. Praglia infatti è sempre…
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Primavera di bollicine in Veneto: eventi e idee di turismo alla scoperta del prosecco più pregiato
Da PaesidelGusto.it, consigli di enoturismo e una selezione degli appuntamenti veneti più interessanti, per degustare i prosecchi e i vini più pregiati del territorio
Amanti delle degustazioni, sfoderate i calici! La primavera non porta con sé soltanto giornate di sole e un clima più mite, ma anche numerosi imperdibili appuntamenti per gli amanti del vino, tra cantine aperte ed eventi di degustazione,
https://www.fashionluxury.info/it/
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Vini del Veneto
Vini del Veneto
Il vino rosso del Veneto più noto ed esportato rimane ancor oggi il Valpolicella; di colore porporino, asciutto con leggera vena amara, profumo misto di lampone e di pesca, consegue con moderata stagionatura il massimo della perfezione.
Identici pregi ha il vino Valpantena tanto che la piccola quantità prodotta viene in gran parte venduta sotto l’etichetta del primo.
Con le stesse uve del Valpolicella e nella stessa zona di produzione – la plaga collinosa a nord di Verona tra l’Adige e i colli Lessini – si fanno due vini oltremodo grati all’occhio, al naso e al palato: il vin Recioto e l’Amarone.
Per ottenerli si fatica parecchio; vanno scelti i grappoli migliori e di essi si prendono soltanto le “recie “, le parti laterali, più ricche di sostanze zuccherine.
Appese ad asciugare, le uve vengono poi ammostate al sopraggiungere dell’inverno; il vino Recioto è lavorato a spumante e resta dolce, l’Amatone sottostà a una fermentazione completa e risulta asciutto con leggera vena amara, o ammandorlato.
L’Amarone asciutto si presta ad essere bevuto con la selvaggina e con la “sopressa “, il caratteristico salume veneto a pasta morbidissima. Il Recioto può essere considerato l’erede del famoso Acinatico del quale il dotto Cassiodoro, ministro dei re goti Teodorico e Vitige, ebbe a scrivere:
« La sua dolcezza si manifesta in modo incredibilmente soave, la densità si corrobora con non so quale fermezza e al tatto s’ingrossa in maniera che diresti essere un liquido carnoso o una bevanda da mangiare ».
La provincia di Verona annovera un altro vino rosso di buona stoffa, il Bardolino, più chiaro come colore del Valpolicella, diuretico, asciutto, frizzante, a dodici gradi, con delicati effiuvi di viola.
Chiude la collana veronese il Soave, intitolato all’omonimo paese, da pesce, per nulla mite come il suo nome indurrebbe a supporre, bensi nervoso e vivo, gradevolmente acidulo, giallino marezzato di verde, “bouquet” composto di fìori di vite, sambuco e ciliegio, secco con vena di mandorla amara, tenore alcoolico sugli undici gradi.
Molto vicino al Soave, ma piii nervoso è il Gambellara del Vicentino.
Sempre della provincia di Vicenza sono da ricordare i vini:
Cabernet,
Pinot bianco,
Vespaiolo
Torcolato di Breganze,
Tocai rosso di Barbarano,
Roccolo (bianco)
Frizzantino (rosso) di Montegalda,
Sauvignon dei colli Berici,
Riesling,
Pinot bianco e il Pinot nero di Costozza,
Durello (bianco) di Arzignano e Chiampo.
Ad eccezione del Torcolato di Breganze e del Vespaiolo, entrambi da seconde mense, i rimanenti vini vanno con il pesce se vini bianchi e con l’arrosto se vini rossi.
È giunta l’ora della vendemmia. La vite è allevata su pergolato alto.
In questa provincia, come nella finitima di Treviso, hanno larga diffusione alcuni vitigni francesi: il cabernet, il merlot, il sauvignon, i pinot bianco e nero. Una precisa ragione di tale diffusione c’è.
Nel corso della prima guerra mondiale, specie nel Trevigiano, andarono distrutti per gli eventi bellici numerosi vigneti; nel ricostruirli gli agricoltori furono orientati verso i soprannominati vitigni anche da generose offerte pervenute dalla Francia.
Gli splendidi risultati che essi diedero invogliarono parecchi viticoltori, sicché oggi è facile trovare nelle tre Venezie ( il Veneto propriamente detto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) vini Cabernet, Merlot, Sauvignon, Pinot bianco e nero di gusti differenti dai francesi per la diversità dei terreni, il sole, le pratiche enologiche.
Il Cabernet veneto si distingue per l’asciuttezza, il profumo di lampone, la possanza di corpo, la stoffa a trama fìtta.
Il migliore vino cabernet, nella Marca Trevigiana, lo troviamo ad Oderzo, Collalto, Roncade, Ormelle, Orsago, Ponte e Tezze di Piave, San Biagio di Callalta, Motta di Livenza, Salgareda, Gorgo al Monticano, Giàvera del Montello, ma la sua più alta espressione questo rosso superiore d’arrosto la manifesta a Venegazzii, frazione di Volpago.
Di un granato opulento, il vino Rosso Venegazzu accoppia all’originario profumo di lampone un graditissimo odore di geranio e veste la sua possanza con un guanto di velluto: invecchia bene e sa donare sprazzi di giovinezza agli esausti. Oltre alle predette virtù, rivela un potere onirico non comune.
Accanto ai vitigni d’importazione, nella Marca Trevigiana vengono coltivate alcune delle antiche viti indigene:
raboso,
verdiso,
prosecco.
enere e gli accentua il profumo di marasca.
La prima fornisce un rosso acidulo singolare; nonostante sia poco alcoolico – tocca al massimo i dieci gradi – è in
condizione di sostenere l’invecchiamento guadagnando in finezza. Una lunga stagionatura lo decolora in grigio c
Le uve verdiso e prosecco composte insieme danno vita ai rinomati bianchi di Conegliano e di Valdobbiàdene. Il diverso uvaggio li rende dissimili.
Nel vino bianco di Conegliano predomina la verdiso, in quello di Valdobbiàdene la prosecco. L’uva prosecco, portata nella Marca ai primi dell’Ottocento dal villaggio triestino di Prosecco, esprime da sola un mirabile bianco: secco, alcoolico, di nerbo, e uno spumante di nobile stoffa, a bolle piccolissime, fresco, profumato.
Il cru di questo spumante si trova a Cartizze in territorio di Valdobbiàdene. Nell’alto Trevigiano traggono dall’uva verdiso appassita un Vinsanto conosciuto sotto il nome di Torchiato di Fregona.
Nel Patavino il Raboso assume la denominazione di Friularo; se ne fa poco e quel poco è difficile da reperire. Buoni vini rossi e bianchi sono rintracciabili nei colli Euganei dove si rinviene pure un
vino dolce, il Moscato di Arquà, che piaceva, dicono, al Petrarca.
Com’è noto, il grande poeta si ritirò in una villa di Arquà a trascorrervi gli ultimi
anni della sua vita e, astemio, si lasciò convincere dal medico curante a bere moderate dosi di vino.
In provincia di Venezia prodotti meritevoli di segnalazione si incontrano a San Donà di Piave ( Raboso, Cabernet, Merlot), a Lison in territorio di Portogruaro ( Tocai di Li son ) , a Pramaggiore ( Cabernet e Merlot ) , a Quarto d’Altino ( Cabernet, Merlot, Tocai di Lison).
Scendendo dalle alture in pianura trovano buonissimi vini come:
Bardolino
Valpolicella e Recioto della Valpolicella (Amarone).
Soave e Recioto di Soave.
Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (Cartizze).
Breganze, con le specificazioni aggiuntive:
Tocai,
Merlot,
Cabernet,
Pinot nero,
Pinot bianco,
Vespaiolo bianco.
Colli Euganei (bianco, rosso, moscato).
Gambellara, con le specificazioni aggiuntive:
Recioto di Gambellara,
Vinsanto di Gambellara.
Bianco di Custoza.
Tocai di Lison.
Vini del Piave o Piave, con le specificazioni aggiuntive:
Merlot, Cabernet,
Tocai,
Verduzzo.
Merlot di Pramaggiore.
Cabernet di Pramaggiore.
Colli Berici, con le specificazioni aggiuntive:
Garganega,
Tocai,
Sauvignon,
Merlot,
Tocai rosso,
Cabernet.
Isonzo, con le specificazioni aggiuntive:
Tocai,
Sauvignon, Malvasia Istriana bianco,
Pinot bianco,
Pinot grigio,
Verduzzo friulano,
Traminer aromatico,
Riesling renano,
Merlot,
Cabernet
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#amarone#Il migliore vino cabernet#petrarca#reciotto#valpolicella#veneto#vini autoctoni del veneto#vini del veneto#vini del veneto bianchi#vini del veneto orientale#vini pregiati del veneto#vino
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Vini del Veneto
Vini del Veneto
Il vino rosso del Veneto più noto ed esportato rimane ancor oggi il Valpolicella; di colore porporino, asciutto con leggera vena amara, profumo misto di lampone e di pesca, consegue con moderata stagionatura il massimo della perfezione.
Identici pregi ha il vino Valpantena tanto che la piccola quantità prodotta viene in gran parte venduta sotto l’etichetta del primo.
Con le stesse uve del Valpolicella e nella stessa zona di produzione – la plaga collinosa a nord di Verona tra l’Adige e i colli Lessini – si fanno due vini oltremodo grati all’occhio, al naso e al palato: il vin Recioto e l’Amarone.
Per ottenerli si fatica parecchio; vanno scelti i grappoli migliori e di essi si prendono soltanto le “recie “, le parti laterali, più ricche di sostanze zuccherine.
Appese ad asciugare, le uve vengono poi ammostate al sopraggiungere dell’inverno; il vino Recioto è lavorato a spumante e resta dolce, l’Amatone sottostà a una fermentazione completa e risulta asciutto con leggera vena amara, o ammandorlato.
L’Amarone asciutto si presta ad essere bevuto con la selvaggina e con la “sopressa “, il caratteristico salume veneto a pasta morbidissima. Il Recioto può essere considerato l’erede del famoso Acinatico del quale il dotto Cassiodoro, ministro dei re goti Teodorico e Vitige, ebbe a scrivere:
« La sua dolcezza si manifesta in modo incredibilmente soave, la densità si corrobora con non so quale fermezza e al tatto s’ingrossa in maniera che diresti essere un liquido carnoso o una bevanda da mangiare ».
La provincia di Verona annovera un altro vino rosso di buona stoffa, il Bardolino, più chiaro come colore del Valpolicella, diuretico, asciutto, frizzante, a dodici gradi, con delicati effiuvi di viola.
Chiude la collana veronese il Soave, intitolato all’omonimo paese, da pesce, per nulla mite come il suo nome indurrebbe a supporre, bensi nervoso e vivo, gradevolmente acidulo, giallino marezzato di verde, “bouquet” composto di fìori di vite, sambuco e ciliegio, secco con vena di mandorla amara, tenore alcoolico sugli undici gradi.
Molto vicino al Soave, ma piii nervoso è il Gambellara del Vicentino.
Sempre della provincia di Vicenza sono da ricordare i vini:
Cabernet,
Pinot bianco,
Vespaiolo
Torcolato di Breganze,
Tocai rosso di Barbarano,
Roccolo (bianco)
Frizzantino (rosso) di Montegalda,
Sauvignon dei colli Berici,
Riesling,
Pinot bianco e il Pinot nero di Costozza,
Durello (bianco) di Arzignano e Chiampo.
Ad eccezione del Torcolato di Breganze e del Vespaiolo, entrambi da seconde mense, i rimanenti vini vanno con il pesce se vini bianchi e con l’arrosto se vini rossi.
È giunta l’ora della vendemmia. La vite è allevata su pergolato alto.
In questa provincia, come nella finitima di Treviso, hanno larga diffusione alcuni vitigni francesi: il cabernet, il merlot, il sauvignon, i pinot bianco e nero. Una precisa ragione di tale diffusione c’è.
Nel corso della prima guerra mondiale, specie nel Trevigiano, andarono distrutti per gli eventi bellici numerosi vigneti; nel ricostruirli gli agricoltori furono orientati verso i soprannominati vitigni anche da generose offerte pervenute dalla Francia.
Gli splendidi risultati che essi diedero invogliarono parecchi viticoltori, sicché oggi è facile trovare nelle tre Venezie ( il Veneto propriamente detto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) vini Cabernet, Merlot, Sauvignon, Pinot bianco e nero di gusti differenti dai francesi per la diversità dei terreni, il sole, le pratiche enologiche.
Il Cabernet veneto si distingue per l’asciuttezza, il profumo di lampone, la possanza di corpo, la stoffa a trama fìtta.
Il migliore vino cabernet, nella Marca Trevigiana, lo troviamo ad Oderzo, Collalto, Roncade, Ormelle, Orsago, Ponte e Tezze di Piave, San Biagio di Callalta, Motta di Livenza, Salgareda, Gorgo al Monticano, Giàvera del Montello, ma la sua più alta espressione questo rosso superiore d’arrosto la manifesta a Venegazzii, frazione di Volpago.
Di un granato opulento, il vino Rosso Venegazzu accoppia all’originario profumo di lampone un graditissimo odore di geranio e veste la sua possanza con un guanto di velluto: invecchia bene e sa donare sprazzi di giovinezza agli esausti. Oltre alle predette virtù, rivela un potere onirico non comune.
Accanto ai vitigni d’importazione, nella Marca Trevigiana vengono coltivate alcune delle antiche viti indigene:
raboso,
verdiso,
prosecco.
enere e gli accentua il profumo di marasca.
La prima fornisce un rosso acidulo singolare; nonostante sia poco alcoolico – tocca al massimo i dieci gradi – è in
condizione di sostenere l’invecchiamento guadagnando in finezza. Una lunga stagionatura lo decolora in grigio c
Le uve verdiso e prosecco composte insieme danno vita ai rinomati bianchi di Conegliano e di Valdobbiàdene. Il diverso uvaggio li rende dissimili.
Nel vino bianco di Conegliano predomina la verdiso, in quello di Valdobbiàdene la prosecco. L’uva prosecco, portata nella Marca ai primi dell’Ottocento dal villaggio triestino di Prosecco, esprime da sola un mirabile bianco: secco, alcoolico, di nerbo, e uno spumante di nobile stoffa, a bolle piccolissime, fresco, profumato.
Il cru di questo spumante si trova a Cartizze in territorio di Valdobbiàdene. Nell’alto Trevigiano traggono dall’uva verdiso appassita un Vinsanto conosciuto sotto il nome di Torchiato di Fregona.
Nel Patavino il Raboso assume la denominazione di Friularo; se ne fa poco e quel poco è difficile da reperire. Buoni vini rossi e bianchi sono rintracciabili nei colli Euganei dove si rinviene pure un
vino dolce, il Moscato di Arquà, che piaceva, dicono, al Petrarca.
Com’è noto, il grande poeta si ritirò in una villa di Arquà a trascorrervi gli ultimi
anni della sua vita e, astemio, si lasciò convincere dal medico curante a bere moderate dosi di vino.
In provincia di Venezia prodotti meritevoli di segnalazione si incontrano a San Donà di Piave ( Raboso, Cabernet, Merlot), a Lison in territorio di Portogruaro ( Tocai di Li son ) , a Pramaggiore ( Cabernet e Merlot ) , a Quarto d’Altino ( Cabernet, Merlot, Tocai di Lison).
Scendendo dalle alture in pianura trovano buonissimi vini come:
Bardolino
Valpolicella e Recioto della Valpolicella (Amarone).
Soave e Recioto di Soave.
Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (Cartizze).
Breganze, con le specificazioni aggiuntive:
Tocai,
Merlot,
Cabernet,
Pinot nero,
Pinot bianco,
Vespaiolo bianco.
Colli Euganei (bianco, rosso, moscato).
Gambellara, con le specificazioni aggiuntive:
Recioto di Gambellara,
Vinsanto di Gambellara.
Bianco di Custoza.
Tocai di Lison.
Vini del Piave o Piave, con le specificazioni aggiuntive:
Merlot, Cabernet,
Tocai,
Verduzzo.
Merlot di Pramaggiore.
Cabernet di Pramaggiore.
Colli Berici, con le specificazioni aggiuntive:
Garganega,
Tocai,
Sauvignon,
Merlot,
Tocai rosso,
Cabernet.
Isonzo, con le specificazioni aggiuntive:
Tocai,
Sauvignon, Malvasia Istriana bianco,
Pinot bianco,
Pinot grigio,
Verduzzo friulano,
Traminer aromatico,
Riesling renano,
Merlot,
Cabernet
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Il vino rosso del Veneto più noto ed esportato rimane ancor oggi il Valpolicella; di colore porporino, asciutto con leggera vena amara, profumo misto di lampone e di pesca, consegue con moderata stagionatura il massimo della perfezione. Identici pregi ha il vino Valpantena tanto che la piccola ...
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Il vino rosso del Veneto più noto ed esportato rimane ancor oggi il Valpolicella; di colore porporino, asciutto con leggera vena amara, profumo misto di lampone e di pesca, consegue con moderata stagionatura il massimo della perfezione.
Identici pregi ha il vino Valpantena tanto che la piccola quantità prodotta viene in gran parte venduta sotto l’etichetta del primo.
Con le stesse uve del Valpolicella e nella stessa zona di produzione – la plaga collinosa a nord di Verona tra l’Adige e i colli Lessini – si fanno due vini oltremodo grati all’occhio, al naso e al palato: il vin Recioto e l’Amarone.
Per ottenerli si fatica parecchio; vanno scelti i grappoli migliori e di essi si prendono soltanto le “recie “, le parti laterali, più ricche di sostanze zuccherine.
Appese ad asciugare, le uve vengono poi ammostate al sopraggiungere dell’inverno; il vino Recioto è lavorato a spumante e resta dolce, l’Amatone sottostà a una fermentazione completa e risulta asciutto con leggera vena amara, o ammandorlato.
L’Amarone asciutto si presta ad essere bevuto con la selvaggina e con la “sopressa “, il caratteristico salume veneto a pasta morbidissima. Il Recioto può essere considerato l’erede del famoso Acinatico del quale il dotto Cassiodoro, ministro dei re goti Teodorico e Vitige, ebbe a scrivere:
« La sua dolcezza si manifesta in modo incredibilmente soave, la densità si corrobora con non so quale fermezza e al tatto s’ingrossa in maniera che diresti essere un liquido carnoso o una bevanda da mangiare ».
La provincia di Verona annovera un altro vino rosso di buona stoffa, il Bardolino, più chiaro come colore del Valpolicella, diuretico, asciutto, frizzante, a dodici gradi, con delicati effiuvi di viola.
Chiude la collana veronese il Soave, intitolato all’omonimo paese, da pesce, per nulla mite come il suo nome indurrebbe a supporre, bensi nervoso e vivo, gradevolmente acidulo, giallino marezzato di verde, “bouquet” composto di fìori di vite, sambuco e ciliegio, secco con vena di mandorla amara, tenore alcoolico sugli undici gradi.
Molto vicino al Soave, ma piii nervoso è il Gambellara del Vicentino.
Sempre della provincia di Vicenza sono da ricordare i vini:
Cabernet,
Pinot bianco,
Vespaiolo
Torcolato di Breganze,
Tocai rosso di Barbarano,
Roccolo (bianco)
Frizzantino (rosso) di Montegalda,
Sauvignon dei colli Berici,
Riesling,
Pinot bianco e il Pinot nero di Costozza,
Durello (bianco) di Arzignano e Chiampo.
Ad eccezione del Torcolato di Breganze e del Vespaiolo, entrambi da seconde mense, i rimanenti vini vanno con il pesce se vini bianchi e con l’arrosto se vini rossi.
È giunta l’ora della vendemmia. La vite è allevata su pergolato alto.
In questa provincia, come nella finitima di Treviso, hanno larga diffusione alcuni vitigni francesi: il cabernet, il merlot, il sauvignon, i pinot bianco e nero. Una precisa ragione di tale diffusione c’è.
Nel corso della prima guerra mondiale, specie nel Trevigiano, andarono distrutti per gli eventi bellici numerosi vigneti; nel ricostruirli gli agricoltori furono orientati verso i soprannominati vitigni anche da generose offerte pervenute dalla Francia.
Gli splendidi risultati che essi diedero invogliarono parecchi viticoltori, sicché oggi è facile trovare nelle tre Venezie ( il Veneto propriamente detto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) vini Cabernet, Merlot, Sauvignon, Pinot bianco e nero di gusti differenti dai francesi per la diversità dei terreni, il sole, le pratiche enologiche.
Il Cabernet veneto si distingue per l’asciuttezza, il profumo di lampone, la possanza di corpo, la stoffa a trama fìtta.
Il migliore vino cabernet, nella Marca Trevigiana, lo troviamo ad Oderzo, Collalto, Roncade, Ormelle, Orsago, Ponte e Tezze di Piave, San Biagio di Callalta, Motta di Livenza, Salgareda, Gorgo al Monticano, Giàvera del Montello, ma la sua più alta espressione questo rosso superiore d’arrosto la manifesta a Venegazzii, frazione di Volpago.
Di un granato opulento, il vino Rosso Venegazzu accoppia all’originario profumo di lampone un graditissimo odore di geranio e veste la sua possanza con un guanto di velluto: invecchia bene e sa donare sprazzi di giovinezza agli esausti. Oltre alle predette virtù, rivela un potere onirico non comune.
Accanto ai vitigni d’importazione, nella Marca Trevigiana vengono coltivate alcune delle antiche viti indigene:
raboso,
verdiso,
prosecco.
enere e gli accentua il profumo di marasca.
La prima fornisce un rosso acidulo singolare; nonostante sia poco alcoolico – tocca al massimo i dieci gradi – è in
condizione di sostenere l’invecchiamento guadagnando in finezza. Una lunga stagionatura lo decolora in grigio c
Le uve verdiso e prosecco composte insieme danno vita ai rinomati bianchi di Conegliano e di Valdobbiàdene. Il diverso uvaggio li rende dissimili.
Nel vino bianco di Conegliano predomina la verdiso, in quello di Valdobbiàdene la prosecco. L’uva prosecco, portata nella Marca ai primi dell’Ottocento dal villaggio triestino di Prosecco, esprime da sola un mirabile bianco: secco, alcoolico, di nerbo, e uno spumante di nobile stoffa, a bolle piccolissime, fresco, profumato.
Il cru di questo spumante si trova a Cartizze in territorio di Valdobbiàdene. Nell’alto Trevigiano traggono dall’uva verdiso appassita un Vinsanto conosciuto sotto il nome di Torchiato di Fregona.
Nel Patavino il Raboso assume la denominazione di Friularo; se ne fa poco e quel poco è difficile da reperire. Buoni vini rossi e bianchi sono rintracciabili nei colli Euganei dove si rinviene pure un
vino dolce, il Moscato di Arquà, che piaceva, dicono, al Petrarca.
Com’è noto, il grande poeta si ritirò in una villa di Arquà a trascorrervi gli ultimi
anni della sua vita e, astemio, si lasciò convincere dal medico curante a bere moderate dosi di vino.
In provincia di Venezia prodotti meritevoli di segnalazione si incontrano a San Donà di Piave ( Raboso, Cabernet, Merlot), a Lison in territorio di Portogruaro ( Tocai di Li son ) , a Pramaggiore ( Cabernet e Merlot ) , a Quarto d’Altino ( Cabernet, Merlot, Tocai di Lison).
Scendendo dalle alture in pianura trovano buonissimi vini come:
Bardolino
Valpolicella e Recioto della Valpolicella (Amarone).
Soave e Recioto di Soave.
Prosecco di Conegliano Valdobbiadene (Cartizze).
Breganze, con le specificazioni aggiuntive:
Tocai,
Merlot,
Cabernet,
Pinot nero,
Pinot bianco,
Vespaiolo bianco.
Colli Euganei (bianco, rosso, moscato).
Gambellara, con le specificazioni aggiuntive:
Recioto di Gambellara,
Vinsanto di Gambellara.
Bianco di Custoza.
Tocai di Lison.
Vini del Piave o Piave, con le specificazioni aggiuntive:
Merlot, Cabernet,
Tocai,
Verduzzo.
Merlot di Pramaggiore.
Cabernet di Pramaggiore.
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Tocai,
Sauvignon,
Merlot,
Tocai rosso,
Cabernet.
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Sauvignon, Malvasia Istriana bianco,
Pinot bianco,
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Verduzzo friulano,
Traminer aromatico,
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