#viaggio della poraccitudine
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Il viaggio della Poraccitudine
Viaggio della Speranza a Salisburgo e Vienna: tra arte, cultura, treni, birra alla limonata, cotolette e COVID.
grazie Leopold Mielich per il dipinto d'apertura Era una normale giornata di settembre quando @veronica-nardi nel consueto audio giornaliero di commento drama butta giù la frase :-" oh, ma lo sai che sarebbe bello andare a fare Capodanno all'estero?"
Ovviamente io le sono subito andata dietro, lasciandomi affascinare da questa possibilità: il COVID da tempo mi ha costretta ad accettare ancora di più il mio essere asociale ed una vacanzella fuori, a prendere un pò d'aria fresca di certo non sarebbe stato male.
Anzi.
Dall'idea al metterla in pratica...il passo è stato breve. Dopo aver scartato mete come la Russia - madò quel volo a 114 euro ancora me lo sogno la notte - e la Transiberiana o l'Orient Express per via del nostro essere povere come la merda, ci convinciamo che l'Austria potrebbe essere una buona meta. Io è da una vita che sogno di andarci...e anche la Vero è curiosissima di esplorare queste lande.
Nel giro di pochissimo, Veronica organizza il viaggio: mezzi di trasporto e posto dove dormire. E vorrei dire che lo abbiamo organizzato assieme ma mentirei perché ha fatto tutto lei. Nel caso che vi servisse un'organizzatrice di viaggi...contattatela. Vero fatti pagare però! Alla fine, cercando di calibrare i nostri portafogli con le cose che volevamo fare e vedere, viene fuori un bel programmino:
Saremmo partite il 28 dicembre da Bologna verso Salisburgo fino al 1 di Gennaio. Il primo giorno dell'anno saremmo poi "traslate" verso Vienna fino al 4 gennaio ( per me ) e 5 gennaio per lei, giorni di ritorno a casa. Insomma una settimana più o meno.
E mentre mia madre di sottofondo continuava a dirmi " ma mica c'è così tanto da vedere in quei posti!! " io impassibile cominciavo a pensare a cosa portarmi in viaggio, lasciandomi inebriare da questa vacanza assieme alla Vero.
Ma nubi temporalesche si avvicinano all'orizzonte. Nubi rappresentate dal COVID precisamente. Perché mentre noi - la Vero in realtà - organizzava il viaggio tra settembre/ottobre e novembre - il virus decideva che dicembre poteva essere un bel mese per tornare in auge e far aumentare in modo allarmante i casi in tutto il mondo. Così l'Austria a metà dicembre ci fa sapere che per entrare nelle sue sacre terre, vuole il Tampone Molecolare In Lingua Inglese/Tedesco. Inoltre, ci comunica che tutti i bar e caffè chiuderanno alle 18 ed i ristoranti alle 22. Un mini Lockdown in pratica.
Bene. Ma non benissimo.
Se si conta poi che anche l'Italia vuole il tampone per rientrare - ma si accontenta di un più umile tampone antigenico - e la compilazione online PLF...la voglia di mandare tutti a cagare e rinchiudersi sotto le coperte a piangere è forte.
Ma noi non ci lasciamo abbattere e iniziamo quella che sarebbe poi diventata una battaglia contro i tamponi: poiché noi saremmo entrati in Austria la notte del 28, c'è necessità che il tampone venga fatto entro le 72 ore. Ma il 25 e 26 dicembre è festa. Così ci premuniamo di farlo il 27 dicembre, facendoci assicurare che entro la mezzanotte del 28 avremmo avuto sia il tampone sia il referto in lingua inglese. Facciamo le carte, il PLF, stampiamo lo stampabile, ci prepariamo come se dovessimo entrare in guerra contro l'Ufficio Burocratico Austriaco e...incrociamo le dita.
A me va male. Anzi malissimo. A tre giorni dalla partenza mi viene la febbriciattola a 37 e 4, mal di gola e spossatezza. Terrorizzata faccio il tampone e dopo essermi assicurata che non sia COVID, il 27 vado a farmi sto benedetto tampone molecolare. Pagato la bellezza di 75 cocuzze. E lì, l'amara sorpresa: Il centro mi dice che non sono sicuri di riuscire a mandare tutto in tempo per la mia partenza. Troppa gente, troppi tamponi...E UN SOLO CENTRO PER ANALIZZARLI TUTTI.
Partono le bestemmie, le imprecazioni ed i pianti. In preda alla disperazione, chiamo mia madre, nota scassaballe della zona... la donna è capace di fare sceneggiate come al teatro e far piangere vecchi, donne e bambini. Lei arriva e dopo minaccioni, urla ed intimidazioni, il tizio del centro ci dice che farà il possibile...ed avviene. Miracolosamente a mezzanotte e 16 arriva il responso negativo e la mattina del 28 alle sette di mattina, arriva anche in inglese. #graziemamma
Un pò di ansia sopraggiunge dalle sponde della Vero, visto che il suo responso tarda ad arrivare, ma quando anche a lei hanno risposto e si è avuto l'ok...tutto si è rasserenato. Si parte!
Arriva il giorno della partenza: 28 dicembre
Io, con la valigia grossa come un bue - nonostante avessi negato a mia madre la possibilità di metterci dentro pasta e sughi perché va bene essere poveri... ma così disperati no - mi avvio al treno che mi avrebbe portato a Bologna. Il mio posto viene però fottuto dalla dispensa alimentare di una famiglia straniera seduta un pò più in là, che ti fronte alle mie proteste, mi risponde nella loro lingua e onde evitare bestemmioni già prima di partire, mi metto in un altro posto e pace.
L'arrivo a Bologna coincide con l'incontro con la Vero e dopo baci e abbracci vari - nonché una grande felicità di fare questo viaggio assieme - andiamo a mangiare una piadina mentre aspettiamo il treno.
Il suddetto treno deve partire da Bologna alle 23 e 44 de notte e noi ci troviamo già alla stazione un'ora prima.
Bologna però sembra non avere dei sedili dove metterti ad aspettare e l'aver chiuso la sala d'attesa costringe la gente che aspetta il treno, a dover giocare alle belle statuine per ore. Io e la Vero però non ci stiamo e subito ci abbarboniamo per terra. Poco lontano un barbone dorme sdraiato.
Poco dopo arrivano una dozzina di poliziotti che fanno alzare l'uomo e rimango affascinata e un pò turbata nel vedere il conflitto etico/morale dei poliziotti che adesso litigano tra di loro. Infatti, se era giusto far alzare i barbone perché alla stazione di Bologna non ci si può dormire, sarebbe giusto far alzare anche noi...indicandoci con la sguardo.
Sentendoci " leggermente" sotto pressione ed un pò in colpa, decidiamo di andarcene subito, in concomitanza con l'uscita del numero del binario da cui parte il nostro treno.
E mentre siamo nei binari ad aspettare un treno che ha già 30 minuti di ritardo senza che sia manco arrivato, ci perdiamo in raffinate discussioni logistiche sulla struttura architettonica della Stazione di Bologna...che sembra non avere i binari 2 e 5. Prontamente rispondo che non è che non ci sono. E' che sono nascosti perché da lì parte il treno per Hogwarts.
( rega'...era mezzanotte e passa. Perdonatemi XD)
I nostri discorsi vengono però interrotti dal nostro vicino di attesa che capendo come le suddette ragazze siano due squilibrate, caritatevolmente si offre di condividere la sua conoscenza di Salisburgo con noi. Probabilmente per non sentire altre cazzate Parte così un vero e proprio giro mentale per la città con Enrico, questo il suo nome, che indica luoghi, ristoranti, bar, musei, locali ecc ecc da andare assolutamente a vedere. Lui ci dice che abita lì e che quindi è la persona ideale per darci un idea di cosa ci troveremo davanti. E' stato interessante notare come la nostra guida occasionale fosse cosi preparata sulle locande e location dove rifocillarsi...ma non sapesse NULLA del mini coprifuoco. Da uno che ci abita poi...ma in realtà il suo aiuto è stato utilissimo e non finirò mai di ringraziarlo. Grazie Enrico!
Finalmente sto benedetto treno arriva e ringraziando tutti i santi, abbiamo uno scompartimento solo per noi. Ci prepariamo quindi a 6 ore circa di viaggio notturno, rifinendo il programma di viaggio e dal conto mio...preparandomi a dormire. A differenza della Vero infatti, io sono pigra come la merda e la nottata sveglia difficilmente potrei affrontarla.
Ma devo aver contagiato anche lei, perché aprendo un occhio durante la notte la vedo dormire sdraiata sui sedili. Buono così.
Bussano.
In piena notte.
Treno fermo.
Voci.
La porta dello scompartimento si apre, due uomini si affacciano e dicono qualcosa che non riesco a comprendere - con me che elegantemente chiedo alla Vero :-" ...che vogliono questi?! - e poi...se ne vanno.
Guardando fuori capisco che siamo al confine e che quelli sono dei controlli: Bene, è il momento di tirare fuori quel benedetto Tampone Molecolare da 75 euro che mi ha fatto imprecare in ucraino i giorni prima della partenza.
Ma non torna nessuno. E rimango lì, con sto cazzo di foglio che hanno voluto loro tra l'altro e che alla fine della fiera è risultato inutile. Trattengo le bestemmie grazie al sonno e mi ributto a letto/sedile. Sti cazzi!
Ridormo.
Ma di nuovo bussano alla porta. Chi è che rompe il cazzo ancora?!
Il controllore. Vuole vedere il biglietto giustamente.
Alle 4 di mattina.
Ancora mezza sdraiata guardo la Vero dargli il biglietto e sono pronta a riaddormentarmi di nuovo... ma c'è qualcosa che non va. Il controllare comincia a parlare prima in tedesco poi capendo che è inutile, sceglie l'inglese e ci fa capire che il biglietto non va bene.
E mentre lui si impegna nel farci comprendere il problema, io ancora mezza addormentata mi trovo a fissarlo incuriosita e realizzo:- " Madò...sembra Haaland. Il calciatore. E' lui? lavora nelle ferrovie austriache? " mi domando stupita. Ma il mio geniale cervello deve aver capito di aver pensato una cagata perché modifica il pensiero in:-"ha un fratello che lavora nelle ferrovie austriache?
Tornando sobri per un secondo, mi convinco a lasciar perdere la somiglianza del controllore con Haaland e cerco di capire cosa ci sta dicendo. In pratica il nostro biglietto non va bene perché non ha il codice QR.
Se per la ferrovie italiane infatti, basta avere il codice di prenotazione e fine, per quelle austriche - e del mondo in generale dice il controllore/Haaland - il codice deve essere messo nella macchinetta dei biglietti perché stampi un altro biglietto con il codice QR. Avendo noi preso il biglietto con le ferrovie italiane noi sto QR non ce l'abbiamo.
Vai tu a spiegare in inglese, al controllore tedesco, alle 4 di mattina, che in italia sta cosa delle macchinette che stampano codici QR in stazione io non l'ho mai vista.
Haaland lì poi, continuava ad indicare il nostro biglietto dicendoci che dentro c'era scritta questa procedura. Ma Haaland tesoro: io il tedesco non lo sò. L'inglese lasciamo perdere...ma l'italiano è la mia lingua madre. E in questo biglietto non c'è scritto da nessuna parte del codice QR.
La discussione per Haaland deve però essere avvincente - per noi meno - perché si mette a sedere direttamente accanto a me e parte tutto un discorso in inglese - in solitaria - di Haaland contro le ferrovie italiane messe male e disorganizzate. Io e la Vero accenniamo un sì ogni tanto e intanto ci guardiamo basite chiedendoci se ci farà la multa oppure no. Almeno io mi chiedevo questo.
Ma Haaland ci risparmia dalla multa e dopo un saluto se ne va. Addio Controllore Haaland...ci mancherai.
Giusto in tempo per il nostro arrivo a Salisburgo.
[FINE PARTE 1]
*le altre parti saranno molto più corte lo prometto.
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Viaggio della poraccitudine 2.0 ❤️❤️❤️ Con @veronicanardi16 #napoli #viaggiodellaporaccitudine #viaggiodellasperanza #duomodinapoli #sangregorioarmeno #pizzeriainsolito (at Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/CfjvFrvsWo8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#napoli#viaggiodellaporaccitudine#viaggiodellasperanza#duomodinapoli#sangregorioarmeno#pizzeriainsolito
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The Mystic Nine
Una bellissima poraccitudine
Cosa dire di questa serie?
Oltre che spizzarsi quel concentrato di testosterone di William Chan?
Dico che è partita benissimo per poi naufragare peggio del Titanic? Oppure parlo della parte tecnica ? O forse conviene iniziare a disquisire sulla trama? Oppure che piano piano ha dato prova di essere davvero parente di The Lost Tomb?
Metto subito le mani avanti, dicendo due cose tra loro collegate: la prima è che questa serie fa parte della saga di The Lost Tomb essendone il preludio. e si vede. La seconda è che avendo amato la poraccitudine di The Lost Tomb, non potevo non entusiasmarmi per questo suo parente stretto. Esattamente come per Lost Tomb mi sono parecchio divertita ma credo che io lo abbia fatto per i motivi sbagliati.👀
Partiamo dalla trama:
Cina. Anno 1930 circa. Un misterioso treno battente bandiera giapponese si ferma in piena notte ad una stazione ferroviaria. Al suo interno vengono trovati solamente dei cadaveri. [Apro e chiudo parentesi sulla convenienza che il treno si fermi proprio alla stazione. Non per la via, in campagna o durante il viaggio. Ma alla stazione proprio. Chiusa parentesi.] Viene così avvisato il Comandate della Difesa Fo Ye - William Chan - che assieme al suo prode compare, il Tenente Zhang e all’Indovino Ba Ye - colui che farà dell’Esposizione il suo dogma - capiscono che il mistero del treno pieno di cadaveri è legato ai Giapponesi (che in questo periodo occupano la Cina ) e ad una misteriosa tomba, frutto da un pò di tempo a questa parte, di visitine da parte dei nipponici. E’ quindi ovvia una discesina nei sepolcri - tutti assieme appassionatamente - alla ricerca della verità.
Ora, la trama sarebbe anche intrigante. E la serie ce la mette tutta per esserlo: tra guerre nazionali, tombe, maledizioni, combattimenti, avvelenamenti ecc ecc, l’impressione iniziale è quella di star vedendo un kolossal alla Mister Sunshine. con più cadaveri.
Ma ahimè, il risultato finale è traballante a dir poco. Perché oltre a tagli e madornali errori nel montaggio, la serie si è dimenticata che se fai una storia a mò di puzzle, con lo spettatore che scopre la verità di pari passo con i personaggi, allora questi pezzi dovranno essere perfetti. E’ un lavoro duro e preciso per la serie che si deve impegnare il doppio per mantenere il mistero e fare poi in modo che tutto torni. Solo così si avrà una storia completa e comprensibile, capace di prendere lo spettatore.
Ma se tu butti nel calderone 100 cose, apri 1000 storyline e poi ti ritrovi a non poterle gestire tutte, quello che ne esce...è solo una storia molto confusa. Una storia che sì, in linea generale a senso, ma affonda nel momento in cui pensi a come sei arrivato a questo punto.
Se poi a tutto questo ci aggiungi scene tagliate e montate male, il dado è tratto. Io non vorrei parlare di ciò perché temo la querela al mio solo aprire bocca sulla questione.😂
Ma mentre vedevo la carneficina della storia - sopratutto verso il finale - non potevo fare a meno di pensare alle scene che erano state tolte, che avrebbero dato un senso alla storia, evitando non solo il mal di testa per cercare di capire la storia, ma ci avrebbe anche evitato Lo Spiegone ad ogni puntata. E forse avrebbe salvato il finale.
Perché si, togliendo pezzi di puntata, Mystic Nine è stata costretta a far spiegare ai personaggi quello che non era andato in scena, portando il più delle volte, grasse risate da parte mia. Mi diverto con poco.
Lo ammetto, mi sono sganasciata proprio per questo. Non potete capire quante volte mi sono chiesta :-” ma questo, come fa a sapere sta cosa? Chi gliel’ha detto? quando? Perché sapete tutti cose che non dovreste sapere? Dove lo avete letto se ad inizio episodio eravate ignari persino della sua esistenza?”
Misteri della Fede.
Ma è questo il bello di The Mystic Nine - e di Lost Tomb - in generale. Solo gli amanti di questa roba hanno davvero il palato abbastanza fine per questo monumento al “taglio e cucito”. Quest’opera d’arte di finissimo ricamo. ❤️
Che poi io mi ci incaponisco divertita: la sigla cambia ogni due episodi. Se l’impegno per modificare l’intro lo avessero impiegato in altri modi?! Tipo, che so...dando più di tre vestiti alla lead così che non sembrasse avere l’armadio di Paperino? Oppure comprando ragnatele più realistiche che non sembrassero quelle di tutto 1 Euro sotto Halloween?
Veniamo ora ai personaggi:
A Fo Ye non posso dire nulla perché capace di innalzare il testosterone della scena a livelli atomici pure se lo ficchi in una tomba millenaria tra ragnatele prese alla Lidl e CGI tremendamente orrenda. Un personaggio super badass e cazzuto, capace di passare 48 episodi trovandosi di fronte di tutto - davvero di tutto - senza fare mai una piega.
Mystic Nine presenta una caterva di personaggi che pur non avendo evoluzioni o grandi analisi psicologiche, sono comunque ben caratterizzati. Punta di onore per la lead, uno dei personaggi migliori della serie: intelligente e determinata, l’ho sinceramente adorata. Come mi è piaciuto il suo rapporto con il lead. ❤️
A fare da contraltare alla lead c’è il personaggio di Ya Tou, moglie di Er Ye e rea di aver commesso l’annoso crimine di essere presente in questa serie. Già il suo personaggio non ha nulla di interessante, se poi penso al modo atroce in cui è stata usata dalla serie, il crimine mi sale a livelli di galera.
Ya Tou vera villain di The Mystic Nine.
Concludendo: Mystic Nine andava visto anche solo per la saga di Lost Tomb. Pezzo irrinunciabile sia per gli appassionati della saga, sia per chi ama queste serie da “Luna Park” fatte apposta per divertire lo spettatore. Ovviamente, ero preparata mentalmente a tutto ciò, motivo per cui mi sono divertita più del dovuto.
VOTO: 6.7
Ya Tou. Ya Tou. Ya Tou.
Un incubo:
Questo personaggio ci viene presentato come dolce, buona, paziente, umile, laboriosa...un concentrato di santità insomma, che già è poco interessante di suo. Se poi ci metti che tutte le sue scene sono incentrate su lei che cuce, cucina o annaffia con sempre l’atteggiamento da buon pastore, la noia potrebbe uccidermi. A ciò si aggiunge la sua malattia che cerca di rendere - ipotizzo - agli occhi degli sceneggiatori, un tentativo di far provare empatia per lei. Tentativo fallito in cuor mio, perché ho pregato che lasciasse questo mondo il più presto possibile.
E poi accade. Nel 16 episodio finalmente ci lascia e da lì tu pensi che la storia possa solo migliorare.
Non sapevo quello che chiedevo. 😭
Ya Tou torna prepotentemente lungo tutta la serie. Il suo personaggio, il suo ricordo, i suoi interminabili minutaggi, riempiono Mystic Nine fino al finale. Non sono i giapponesi l’argomento principale, nè la tomba o il meteorite o le Nove Famiglie. Ma è Ya Tou. Che pur di tenerla nella storia sono andati a recuperarla all’inferno, regalandomi scene da “ La Sposa Cadavere”. #brividi
Lei è lì, nei ricordi di Chen Pi, nelle scene ripetitive di Er Ye mentre guarda per la quinquesima volta le foto del loro matrimonio...è lei a muovere la trama più di qualsiasi intrallazzo americano-giapponese. Io basita. 👀
Nel penultimo episodio, uno dei più massacrati dal “taglio e cuci”, è presente un flashback di tipo 3 minuti di Ya Tou e Er Ye che si guardano con amore. Qui non è nemmeno un problema di tempo, ma di come lo gestisci. Hai tempo per infilare sta storia romantica per la centesima volta, ma non hai tempo di farmi vedere Chen Pi che uccide una delle villain? Sei serio?!
A seguire commenti sparsi perché Ya Tou mi deprime e mi fa incavolare così tanto che il mio cervello non risponde più:
- Ho perso il conto di quante volte la miniera contenente la tomba è stata fatta saltare in aria. Credo almeno due volte e sono comunque riusciti ad entrarci praticamente tutti.
- Il meteorite. Ci ho messo 4 episodi per rendermi conto che il meteorite non era quell’enorme masso a forma di carota tramite cui si accede all’Oltretomba - non commento neanche - ma il sassolino minuscolo nella bocca del tizio.
- Ho riso 12 minuti quando verso il finale il lead con estrema nonchalance dice che i giapponesi volevano il meteorite per farci delle armi. Una delle domande più importanti e che mi ero fatta per tutta la serie...risolta così. Come se parlassero del tempo. Ovviamente come il lead lo abbia capito quando fino a pochi episodi prima non lo sapeva manco lui, rimane un mistero.
- Chissà che fine hanno fatto l’americano e Chen Pi. Il primo lo vediamo per l’ultima volta dirigersi verso le montagne alla ricerca del meteorite presumo. Il secondo rimane chiuso avvelenato dentro una tomba con la possibilità di uscire ma del cui destino mai sapremo. Eh va beh... sono solo i due villain della saga, cosa vuoi che importi.😅
- Ho adorato ogni piccolo riferimento a Lost Tomb che sono riuscita a trovare .
- Perché e percome il treno di inizio serie è arrivato alla stazione con i cadaveri tutti a pancia in giù?
- Perché il lead si è risvegliato dalla sua malattia così di botto? Ha sentito le vibrazioni di casa sua?
- Perché in questa serie la gente si ammala di una qualche malattia e viene curata senza sapere che tipo di malattia sia? Danno medicine senza sapere che tipo di morbo sia. Così, a caso.
- Perché i calcoli biliari di un cane dovrebbero curare un virus parassita mai visto prima?
Perché .... ok, basta. 🤣
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@dilebe06 ODDIO È BELLISSIMO QUESTO COMMENTO DILE 😍😍😍
Che ricordi... Enrico, il controllore (che per bontà non ci ha fatto la multa), il viaggio in treno... la neve che c'era per TUTTA l'Austria tranne che a Salisburgo, esattamente come aveva detto Enrico!
Tante procedure per partire ma siamo state brave e ce l'abbiamo fatta, e ne è valsa la pena!!
A me è piaciuto un sacco organizzare sto viaggio. Poi mi sono praticamente data all'immobiliare nel cercare gli airbnb 😂
Ps. Io in treno mi sono sdraiata e ho chiuso gli occhi, ma non ho mai dormito! Ecco perché il giorno dopo sono crollata alle sei di pomeriggio 😂😂
Il viaggio della Poraccitudine
Viaggio della Speranza a Salisburgo e Vienna: tra arte, cultura, treni, birra alla limonata, cotolette e COVID.
grazie Leopold Mielich per il dipinto d'apertura Era una normale giornata di settembre quando @veronica-nardi nel consueto audio giornaliero di commento drama butta giù la frase :-" oh, ma lo sai che sarebbe bello andare a fare Capodanno all'estero?"
Ovviamente io le sono subito andata dietro, lasciandomi affascinare da questa possibilità: il COVID da tempo mi ha costretta ad accettare ancora di più il mio essere asociale ed una vacanzella fuori, a prendere un pò d'aria fresca di certo non sarebbe stato male.
Anzi.
Dall'idea al metterla in pratica...il passo è stato breve. Dopo aver scartato mete come la Russia - madò quel volo a 114 euro ancora me lo sogno la notte - e la Transiberiana o l'Orient Express per via del nostro essere povere come la merda, ci convinciamo che l'Austria potrebbe essere una buona meta. Io è da una vita che sogno di andarci...e anche la Vero è curiosissima di esplorare queste lande.
Nel giro di pochissimo, Veronica organizza il viaggio: mezzi di trasporto e posto dove dormire. E vorrei dire che lo abbiamo organizzato assieme ma mentirei perché ha fatto tutto lei. Nel caso che vi servisse un'organizzatrice di viaggi...contattatela. Vero fatti pagare però! Alla fine, cercando di calibrare i nostri portafogli con le cose che volevamo fare e vedere, viene fuori un bel programmino:
Saremmo partite il 28 dicembre da Bologna verso Salisburgo fino al 1 di Gennaio. Il primo giorno dell'anno saremmo poi "traslate" verso Vienna fino al 4 gennaio ( per me ) e 5 gennaio per lei, giorni di ritorno a casa. Insomma una settimana più o meno.
E mentre mia madre di sottofondo continuava a dirmi " ma mica c'è così tanto da vedere in quei posti!! " io impassibile cominciavo a pensare a cosa portarmi in viaggio, lasciandomi inebriare da questa vacanza assieme alla Vero.
Ma nubi temporalesche si avvicinano all'orizzonte. Nubi rappresentate dal COVID precisamente. Perché mentre noi - la Vero in realtà - organizzava il viaggio tra settembre/ottobre e novembre - il virus decideva che dicembre poteva essere un bel mese per tornare in auge e far aumentare in modo allarmante i casi in tutto il mondo. Così l'Austria a metà dicembre ci fa sapere che per entrare nelle sue sacre terre, vuole il Tampone Molecolare In Lingua Inglese/Tedesco. Inoltre, ci comunica che tutti i bar e caffè chiuderanno alle 18 ed i ristoranti alle 22. Un mini Lockdown in pratica.
Bene. Ma non benissimo.
Se si conta poi che anche l'Italia vuole il tampone per rientrare - ma si accontenta di un più umile tampone antigenico - e la compilazione online PLF...la voglia di mandare tutti a cagare e rinchiudersi sotto le coperte a piangere è forte.
Ma noi non ci lasciamo abbattere e iniziamo quella che sarebbe poi diventata una battaglia contro i tamponi: poiché noi saremmo entrati in Austria la notte del 28, c'è necessità che il tampone venga fatto entro le 72 ore. Ma il 25 e 26 dicembre è festa. Così ci premuniamo di farlo il 27 dicembre, facendoci assicurare che entro la mezzanotte del 28 avremmo avuto sia il tampone sia il referto in lingua inglese. Facciamo le carte, il PLF, stampiamo lo stampabile, ci prepariamo come se dovessimo entrare in guerra contro l'Ufficio Burocratico Austriaco e...incrociamo le dita.
A me va male. Anzi malissimo. A tre giorni dalla partenza mi viene la febbriciattola a 37 e 4, mal di gola e spossatezza. Terrorizzata faccio il tampone e dopo essermi assicurata che non sia COVID, il 27 vado a farmi sto benedetto tampone molecolare. Pagato la bellezza di 75 cocuzze. E lì, l'amara sorpresa: Il centro mi dice che non sono sicuri di riuscire a mandare tutto in tempo per la mia partenza. Troppa gente, troppi tamponi...E UN SOLO CENTRO PER ANALIZZARLI TUTTI.
Partono le bestemmie, le imprecazioni ed i pianti. In preda alla disperazione, chiamo mia madre, nota scassaballe della zona... la donna è capace di fare sceneggiate come al teatro e far piangere vecchi, donne e bambini. Lei arriva e dopo minaccioni, urla ed intimidazioni, il tizio del centro ci dice che farà il possibile...ed avviene. Miracolosamente a mezzanotte e 16 arriva il responso negativo e la mattina del 28 alle sette di mattina, arriva anche in inglese. #graziemamma
Un pò di ansia sopraggiunge dalle sponde della Vero, visto che il suo responso tarda ad arrivare, ma quando anche a lei hanno risposto e si è avuto l'ok...tutto si è rasserenato. Si parte!
Arriva il giorno della partenza: 28 dicembre
Io, con la valigia grossa come un bue - nonostante avessi negato a mia madre la possibilità di metterci dentro pasta e sughi perché va bene essere poveri... ma così disperati no - mi avvio al treno che mi avrebbe portato a Bologna. Il mio posto viene però fottuto dalla dispensa alimentare di una famiglia straniera seduta un pò più in là, che ti fronte alle mie proteste, mi risponde nella loro lingua e onde evitare bestemmioni già prima di partire, mi metto in un altro posto e pace.
L'arrivo a Bologna coincide con l'incontro con la Vero e dopo baci e abbracci vari - nonché una grande felicità di fare questo viaggio assieme - andiamo a mangiare una piadina mentre aspettiamo il treno.
Il suddetto treno deve partire da Bologna alle 23 e 44 de notte e noi ci troviamo già alla stazione un'ora prima.
Bologna però sembra non avere dei sedili dove metterti ad aspettare e l'aver chiuso la sala d'attesa costringe la gente che aspetta il treno, a dover giocare alle belle statuine per ore. Io e la Vero però non ci stiamo e subito ci abbarboniamo per terra. Poco lontano un barbone dorme sdraiato.
Poco dopo arrivano una dozzina di poliziotti che fanno alzare l'uomo e rimango affascinata e un pò turbata nel vedere il conflitto etico/morale dei poliziotti che adesso litigano tra di loro. Infatti, se era giusto far alzare i barbone perché alla stazione di Bologna non ci si può dormire, sarebbe giusto far alzare anche noi...indicandoci con la sguardo.
Sentendoci " leggermente" sotto pressione ed un pò in colpa, decidiamo di andarcene subito, in concomitanza con l'uscita del numero del binario da cui parte il nostro treno.
E mentre siamo nei binari ad aspettare un treno che ha già 30 minuti di ritardo senza che sia manco arrivato, ci perdiamo in raffinate discussioni logistiche sulla struttura architettonica della Stazione di Bologna...che sembra non avere i binari 2 e 5. Prontamente rispondo che non è che non ci sono. E' che sono nascosti perché da lì parte il treno per Hogwarts.
( rega'...era mezzanotte e passa. Perdonatemi XD)
I nostri discorsi vengono però interrotti dal nostro vicino di attesa che capendo come le suddette ragazze siano due squilibrate, caritatevolmente si offre di condividere la sua conoscenza di Salisburgo con noi. Probabilmente per non sentire altre cazzate Parte così un vero e proprio giro mentale per la città con Enrico, questo il suo nome, che indica luoghi, ristoranti, bar, musei, locali ecc ecc da andare assolutamente a vedere. Lui ci dice che abita lì e che quindi è la persona ideale per darci un idea di cosa ci troveremo davanti. E' stato interessante notare come la nostra guida occasionale fosse cosi preparata sulle locande e location dove rifocillarsi...ma non sapesse NULLA del mini coprifuoco. Da uno che ci abita poi...ma in realtà il suo aiuto è stato utilissimo e non finirò mai di ringraziarlo. Grazie Enrico!
Finalmente sto benedetto treno arriva e ringraziando tutti i santi, abbiamo uno scompartimento solo per noi. Ci prepariamo quindi a 6 ore circa di viaggio notturno, rifinendo il programma di viaggio e dal conto mio...preparandomi a dormire. A differenza della Vero infatti, io sono pigra come la merda e la nottata sveglia difficilmente potrei affrontarla.
Ma devo aver contagiato anche lei, perché aprendo un occhio durante la notte la vedo dormire sdraiata sui sedili. Buono così.
Bussano.
In piena notte.
Treno fermo.
Voci.
La porta dello scompartimento si apre, due uomini si affacciano e dicono qualcosa che non riesco a comprendere - con me che elegantemente chiedo alla Vero :-" ...che vogliono questi?! - e poi...se ne vanno.
Guardando fuori capisco che siamo al confine e che quelli sono dei controlli: Bene, è il momento di tirare fuori quel benedetto Tampone Molecolare da 75 euro che mi ha fatto imprecare in ucraino i giorni prima della partenza.
Ma non torna nessuno. E rimango lì, con sto cazzo di foglio che hanno voluto loro tra l'altro e che alla fine della fiera è risultato inutile. Trattengo le bestemmie grazie al sonno e mi ributto a letto/sedile. Sti cazzi!
Ridormo.
Ma di nuovo bussano alla porta. Chi è che rompe il cazzo ancora?!
Il controllore. Vuole vedere il biglietto giustamente.
Alle 4 di mattina.
Ancora mezza sdraiata guardo la Vero dargli il biglietto e sono pronta a riaddormentarmi di nuovo... ma c'è qualcosa che non va. Il controllare comincia a parlare prima in tedesco poi capendo che è inutile, sceglie l'inglese e ci fa capire che il biglietto non va bene.
E mentre lui si impegna nel farci comprendere il problema, io ancora mezza addormentata mi trovo a fissarlo incuriosita e realizzo:- " Madò...sembra Haaland. Il calciatore. E' lui? lavora nelle ferrovie austriache? " mi domando stupita. Ma il mio geniale cervello deve aver capito di aver pensato una cagata perché modifica il pensiero in:-"ha un fratello che lavora nelle ferrovie austriache?
Tornando sobri per un secondo, mi convinco a lasciar perdere la somiglianza del controllore con Haaland e cerco di capire cosa ci sta dicendo. In pratica il nostro biglietto non va bene perché non ha il codice QR.
Se per la ferrovie italiane infatti, basta avere il codice di prenotazione e fine, per quelle austriche - e del mondo in generale dice il controllore/Haaland - il codice deve essere messo nella macchinetta dei biglietti perché stampi un altro biglietto con il codice QR. Avendo noi preso il biglietto con le ferrovie italiane noi sto QR non ce l'abbiamo.
Vai tu a spiegare in inglese, al controllore tedesco, alle 4 di mattina, che in italia sta cosa delle macchinette che stampano codici QR in stazione io non l'ho mai vista.
Haaland lì poi, continuava ad indicare il nostro biglietto dicendoci che dentro c'era scritta questa procedura. Ma Haaland tesoro: io il tedesco non lo sò. L'inglese lasciamo perdere...ma l'italiano è la mia lingua madre. E in questo biglietto non c'è scritto da nessuna parte del codice QR.
La discussione per Haaland deve però essere avvincente - per noi meno - perché si mette a sedere direttamente accanto a me e parte tutto un discorso in inglese - in solitaria - di Haaland contro le ferrovie italiane messe male e disorganizzate. Io e la Vero accenniamo un sì ogni tanto e intanto ci guardiamo basite chiedendoci se ci farà la multa oppure no. Almeno io mi chiedevo questo.
Ma Haaland ci risparmia dalla multa e dopo un saluto se ne va. Addio Controllore Haaland...ci mancherai.
Giusto in tempo per il nostro arrivo a Salisburgo.
[FINE PARTE 1]
*le altre parti saranno molto più corte lo prometto.
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