#vespa rado
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Vespa Rado doodles ft. Vespa in Sockeyemento.
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L' Erbamara
supereroe la ringhierasi presta al gomito senza scossoniuna vespa asiatica rimugina sul cigliodi fianco il caseggiato rintonaca il mattinonon di rado un aeroplano, un due ruote smarmittatoun elicottero che ristagna a mezz’ariaproprio su di me in questo momento.l’aria è quella di ottobre, lontana dai boschinon arriva nel vicolo il profumo del mareil sole riscalda le cose con il ricordo.cresce…
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Pare che Vannacci abbia fatto arrivare in casa degli italiani 250000 copie dei suoi libri.
Un libro di Vespa vende dalle 30000 alle 100000 copie. Chi ci sta nell'altro 35%?
Dal canto mio, leggere dall'inizio alla fine un libro mi capita veramente di rado. Se leggere un libro dalla prima all'ultima pagina fosse un requisito per dire di aver letto un libro, per la maggior parte degli anni che mi separano dall'Uni ad oggi finirei tra la maggiornanza dei non lettori.
Se uno ha come scopo quello di imparare, leggere non è facile. Se uno vuole solo divertirsi, si guarda una serie.
La riduzione del numero di lettori va di pari passo con l'offerta di altro. Il rapporto tra epoche e qualità della roba scritta non è così banale dal rifugiarsi nel "si leggeva meglio quando si stava peggio".
L'anno scorso ho fatto un'incredibile eccezione e mi sono letto tutti i libri di Cixin Liu su cui sono riuscito a mettere mano. Sarà per ignoranza ma non mi pare ci siano autori cinesi ben integrati nel sistema cinese e popolari che vengono tradotti, tanto meno di fantascienza. Three-body problem urlava "sono una finestra sulla Cina e come si vede".
La letteratura in genere non ha questo rapporto chiaro tra numero di pagine lette e cosa impari. Specialmente tenendo conto di quanta poca gente legga, ma mica solo da noi, ormai ha anche un rapporto "distaccato" con la società .
È un po' come avere la pretesa di capire cosa succedeva nel 1600 leggendo i Promessi Sposi. Ma pure cosa succedeva nel 1800. Se volevi capire la società italiana degli anni '90 era più utille guardare Mediaset che non leggere Baricco. Barrico è la mosc ciliegina sulla torta.
Se sei uno storico di mestiere, ti attacchi a tutto per avere un'idea più completa e coerente. Se non lo sei... ti cerchi un "bigino".
Ma scegliersi un "bigino" non è mica banale.
Per dire, ho studiato fisica, dello stato solido. Per altro il mio breve stint con la ricerca mi ha portato a fare altro. Dopo ho fatto altro ancora. Perchè sono una persona curiosa ho comunque continuato a leggere di fisica e matematica (che comunque finisce per darmi strumenti pragmaticamente utili).
Volessi interessarmi di storia medioevale, la prima cosa che farei, sarebbe cercarmi quali sono i libri di testo che scelgono alla facoltà di storia. E poi?
Per quello che mi riguarda, sono già oltre "quali libri di testo si scelgono a fisica". Ma se ho un interesse per la teoria dei gruppi e vado su stackexchange a chiedere consiglio, sembra incredibile ma chi ha competenza di teoria dei gruppi, mi guarderebbe come un bimbo delle elementari. Perchè chi ha proseguito il suo percorso di studi in quell'ambito si è già visto assegnare dei libri, ha seguito delle lezioni e si presuppone un livello di conoscenze più alto di quello che un cialtrone hobbista come me possa avere.
Poi c'è gente che forse ha studiato economia... forse... che fa cherry picking su ArXiv per sostenere che il cambiamento climatico è una bufala.
Trovare da leggere per certi versi oggi con internet è MOOOOLTO più facile. Ma c'è anche TROPPA roba e tanto rumore.
Ho diverse migliaia di libri, alcuni li comincio e li pianto li perchè capisco che non sono ancora pronto, altri li pianto li perchè mi accorgo che sono scritti male, altri ci impiego molto a leggerli. Perchè 1400 pagine di Guerra e pace non sono 400 pagine di An introduction to manifolds. Altri li consulto.
Lasciamo perdere poi come e cosa si legga per lavoro... che non è magari un libro, ma 10 pagine qua, 10 pagine la, un articolo di giornale, 3 email... ma a seconda di cosa e come lo si legga può essere più educativo di un libro di Vespa o può essere solo roba da travet. E gran parte del lavoro di contadini e operai non consiste nel leggere, ma la fetta di terziario non è più quella di una volta.Se da un lato sono d'accordo che l'istruzione non debba essere finalizzata esclusivamente al lavoro, a me piacciono poco i discorsi elitisti per cui si studia perchè è una roba "nobile". Per altro secondo me si sopravvaluta anche quanto l'istruzione nella nostra società sia finalizzata al lavoro e invece quanto sia finalizzata al mantenimento di una struttura di potere, lo si vede da quanto in realtà non si punti anche sui posti di lavoro alla massima produttività ed efficienza (pure nel privato eh), ma appunto ci sia una buona fetta di energie dedicata alle "social relationship".
Leggere per imparare è FATICOSO. Leggere per divertirsi è sopravvalutato, specialmente oggi con così tante alternative.
Dopo anni di Drive In, veline, calciatori, influencer leggere per imparare non ha più questo grande appeal nei confronti di gente che non sa quando e come andrà in pensione.
Per certi versi smettere di leggere è una scelta più razionale che non continuare a leggere senza dargli un fine se non quello di poter dire che si è "meglio" degli altri.
Poi... siamo sempre li... smettere di leggere è "meno peggio" di leggere con le stesse finalità con cui si compera una borsa di Prada.
Aspettarsi che la gente si rimetta a leggere libri e investire li le proprie risorse è tempo buttato al cesso. Per chi cercasse di aumentare il numero di lettori e per la platea a cui ci si rivolge avrebbe un ROI molto basso e la gente è purtroppo rimbambita, ma NON così tanto. E se quello che gli viene offerto è una versione "intellettuale" della borsa di Prada, forse i più scemi sarebbero quelli che glie lo offrono.
P.S. quello che scrive la gente nel 1800 andrebbe anche attualizzato. Non è che Miguel de Unamuno così come von Hayek avessero torto, ma alla fine non si può fare a meno che aggiustare un po' il tiro.
Siamo agli ultimi posti per libri letti in Europa [...].
Di questo passo il numero di lettori forti sarà più esiguo del numero di coloro che scrivono e pubblicano libri; con la conseguenza che ogni anno verranno sfornati decine di migliaia di testi destinati a fare le belle statuine sugli scaffali o ad andare al macero.
A pensarci bene, si tratta di statistiche da cui si capiscono molti fatti, che non mi pare nemmeno il caso di illustrare.
"El fascismo se cura leyendo y el racismo se cura viajando", diceva Miguel de Unamuno. [...]
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Vespa Rado and Coquito Lavida seen conversing post-match. Photo courtesy of Mana Warr from the Las Raygas Press, at the All-Out Turf Raygas Regionals.
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