#venere in pelliccia
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severin-photocopy · 5 months ago
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Masoch 1980 (movie)
here it is. It was on youtube for a few years, but I think it has been taken down this year. I had downloaded it because I am insane so I am now re-uploading it on vimeo at this link https://vimeo.com/1012742172?share=copy
Unfortunately, there are no subtitles :(
I might be able to translate a good amount of it but I don't know how to make subtitles.
It's a pretty bad movie in my opinion. It follows Rümelin's autobiography very loosely and the actors are... not great. Costumes are shit, haircuts are debatable. And yeah, that's kind of it. I do not understand how this got to the Festival di Venezia I think it's a bit ehhh you know what I mean. I don't like it. I really don't. It's a good movie to watch while stoned out of your mind cause the actors have a very strange line delivery.
Here is also the soundtrack. Yes, I have this downloaded too. :)
Also, I literally just found out that the actress playing Aurora, Francesca De Sapio, was in the Padrino II.
Anyway, Sacher-Masoch fandom, watch party when???
youtube
On another note, if you want another Sacher-Masoch related media coming from Italy look no further than Crepax's Venus in Furs. This one is actually very nice, and you can also find it in English. Unfortunately, I can't find it any more online T_T. I had a link to it but now it's dead. If I can find a physical copy I'll scan it and upload it somewhere 'cause it really is a shame :(. Here are some of the pictures I can find online to give you an idea. It's very nice and it's a very short read.
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And also the Intervista Impossibile by Oreste del Buono is fantastic. https://www.raiplaysound.it/audio/2020/09/Le-interviste-impossibili--Oreste-Del-Buono-incontra-Leopold-Von-Sacher-Masoch-f7dd930b-3d68-47cd-95ad-9c73bec45638.html
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driveinmagazine · 2 years ago
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Il signore onnipotente lo punì e lo mise nelle mani di una donna:VENERE IN PELLICCIA al Teatro Comunale di Ventimiglia
Venere in Pelliccia review
Quando Lola Salas bussa alla porta dell’adattatore del testo di Sacher-Masoch; affannata dalla corsa (i vigili le hanno sequestrato l’automobile a pochi metri dal teatro perché priva di revisione), in ritardo per il provino e vestita con leggings neri, vestaglia corta di pizzo nero e collare di pelle nera; Giacomo Miranda è convinto di essere davanti all’ennesima attriccetta senza talento e…
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istitutofemminile · 1 year ago
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Venere in pelliccia 1969
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schizografia · 2 years ago
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Il primo elemento romanzesco di Masoch è estetico e plastico. Si dice che i sensi divengono “teorici”, che l’occhio diviene un occhio realmente umano quando il suo stesso oggetto è divenuto un oggetto umano, culturale, proveniente dall’uomo e destinato all’uomo. Un organo diviene umano quando assume come oggetto l’opera d’arte. L’animale nella sua interezza soffre quando i suoi organi cessano di essere animali: Masoch ha la pretesa di di vivere la sofferenza di una tale trasmutazione. Chiama “sovrasensualismo” la propria dottrina, per indicare lo stato culturale di una sensualità trasmutata. È per questo che gli amori in Masoch traggono la loro origine dall’opera d’arte. L’iniziazione avviene con donne di pietra. Le donne sconvolgono per il loro confondersi con le fredde statue nel chiarore lunare, o con quadri nell’ombra. Tutta la Venere è sotto il segno di Tiziano, nel mistico rapporto tra la carne, la pelliccia e lo specchio. In questo si manifesta il legame tra il freddo, il crudele e il sentimentale. Le scene masochiste hanno bisogno di fissarsi come sculture o dipinti, di riprodurre sculture e dipinti, di sdoppiarsi in uno specchio o in un riflesso ( così Severin che sorprende la propria immagine…).
Gilles Deleuze
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Scandali
È il pubblico scandalo ad offendere: peccare in silenzio è non peccare affatto. Molière
Nel 1966, il professor Stephen Marcus, cattedratico di Critica letteraria alla Columbia University, pubblicò un saggio dal titolo: The Other Victorians: A Study of Sexuality and Pornography in Mid-Nineteenth-Century England. Fu il primo tentativo di catturare le caratteristiche bizzarre della sessualità dell’epoca vittoriana inglese nella evidente contraddizione in termini di una società che, secondo gli approfonditi studi di Marcus, non permetteva alle donne di mostrare nemmeno una caviglia o menzionare le gambe, perfino quelle di un tavolo o di un pianoforte, ma produceva e consumava una quantità impressionante di pornografia, soprattutto sadomasochistica (d’altronde la Venere In Pelliccia di Von Masoch è del 1870).
Mi è venuto in mente questo libro sulla questione dell’ormai classico bacio sanremese tra Rosa Chemical e Fedez. Non mi interessa la premeditazione del gesto, visti i due personaggi coinvolti, ma mi interessa un paragone con la stessa azione, di bacio omoerotico, che ha visto protagonista pochi minuti prima Elodie con BigMama. Del secondo, non si fa nessuna menzione, quasi a ricordare inconsciamente a chi fa la voce grossa per il primo che in fondo non è affatto scandaloso che due donne si bacino, ed è probabilmente più godibile da vedere
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chez-mimich · 1 year ago
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Avevo lasciato Roman Polanski con un più che dignitoso “Venere in pelliccia” dal romanzo di Leopold Von Sacher-Masoch e con l’avvincente “J’accuse” e lo ritrovo oggi con un inguardabile “The Palace” degno di fratelli Vanzina. Non avrete il mio scalpo.
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boschblogs · 2 years ago
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E qualcosa rimane
Fra le pagine chiare e le pagine scure
E cancello il tuo nome dalla mia facciata
E confondo i miei alibi e le tue ragioni
I miei alibi e le tue ragioni
Chi mi ha fatto le carte
Mi ha chiamato vincente ma uno zingaro è un trucco
E un futuro invadente fossi stato un po’ più giovane
L’avrei distrutto con la fantasia
L’avrei stracciato con la fantasia
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
E la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro
Ancora i tuoi quattro assi bada bene di un colore solo
Li puoi nascondere o giocare come vuoi
O farli rimanere buoni amici come noi
Santa voglia di vivere
E dolce Venere di Rimmel
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
Se per caso avevo ancora quella foto
In cui tu sorridevi e non guardavi
Ed il vento passava
Sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona
Quando io senza capire ho detto sì
Hai detto “È tutto quel che hai di me”
È tutto quel che ho di te
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
E la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro
Ancora i tuoi quattro assi bada bene di un colore solo
Li puoi nascondere o giocare con chi vuoi
O farli rimanere buoni amici come noi
#FrancescoDeGregori - Rimmel
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Marianne Faithfull
È morta Marianne Faithfull, regina della swinging London
Già, la serenità finalmente, dopo una vita certamente ricca ma anche tormentata: perché Marianne Faithfull ha incarnato fin troppo lo spirito dei favolosi 60, dove tutto sembrava possibile, in una spirale attorcigliata di fama e abusi, dove i secondi finirono per bruciarla, detronizzandola e buttandola letteralmente in strada.
Facendo un passo indietro, i natali erano già nobili, perché Marianne, per parte di madre, era la pronipote di Leopold Von Sacher Masoch, aristocratico d’Austria, più celebre per i suoi romanzi erotici Venere in Pelliccia su tutti, da cui si sarebbe generato appunto il termine masochismo.
Che avrebbe sicuramente connotato l’esistenza della discendente Marianna, cresciuta in realtà nei sobborghi piccolo borghesi di Reading, Inghilterra di provincia e scoperta per caso a una festa, diciottenne, dal ruvido Andrew Long Oldham, manager degli allora in rampa di lancio Rolling Stones.
Un incontro folgorante: perché dapprima le avrebbe artisticamente segnato la vita, con il suo brano più celebre As Tears Go By, firmato da Jagger & Richards (e in futuro mai troppo amato dalla stessa Marianne: «Era un ritratto commerciale di me stessa», avrebbe detto anni dopo). Ma, soprattutto, sarebbe diventata la fidanzata di Mick, dopo aver lasciato il marito John Dunbar e il figlio Nicolas, appena nato.
Di li, quattro anni di fuoco: mentre la scopre anche il cinema (recita per Godard in Una Storia Americana e interpreta Ofelia nell’Amleto di Tony Richardson), Marianne troneggia sulle copertine dei tabloid, nelle edizioni dei telegiornali della Bbc, alle feste del jetset (celebre una sua istantanea con Alain Delon), sempre protagonista, incarnando più di ogni altra la rivoluzione del costume che da Londra, la Swinging London, si diffonde nel resto del pianeta.Segnata dalle droghe: all’inizio fonte di ispirazione per gli Stones. È lei a generare capolavori della band come «Wild Horses» o «You Can’t Always Get What You Want». Ed è lei a scrivere anche «Sister Morphine» insieme agli altri, anche se la paternità della canzone non le verrà riconosciuta se non dopo una lunga battaglia legale.
Ma, appunto, Marianne si brucia: le prime avvisaglie dopo che la polizia la scopre nuda nel 1967 in un appartamento insieme a Jagger, Richards e altri sei uomini. In un mondo apparentemente libero, ma in realtà ancora profondamente sessista, dove, dirà, «loro figuravano come glamour e io una prostituta e una cattiva madre», la notizia fa scandalo. Nel 1970, la fine: cocaina ed eroina la disintegrano, Jagger la lascia e Marianne inizia a vagare per le strade di Soho.
Si riprenderà solo dieci anni dopo, quando il nuovo fuoco del punk la riscopre e lei regala un album che rimarrà una pietra miliare «Broken English», con la voce ora arrochita dalle sue traversie e in sottofondo i suoni elettro metallici dell’epoca.
È la rinascita per Marianne. Che riprende il volo, smette di drogarsi definitivamente e produce dischi con regolarità, venendo apprezzata da quell’altro folletto disperato di Nick Cave, Beck, Damon Albarn e perfino i Metallica. Mentre la riscopre anche il cinema, superba Maria Teresa d’Austria nella «Maria Antonietta» di Sofia Coppola.
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bergamorisvegliata · 9 months ago
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ANIMA MUSICALE
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Rimmel
-Francesco De Gregori-
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E qualcosa rimane, fra le pagine chiare, fra le pagine scure, e cancello il tuo nome dalla mia facciata e confondo i miei alibi e le tue ragioni, i miei alibi e le tue ragioni. Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente ma lo zingaro è un trucco. Ma un futuro invadente, fossi stato un pò più giovane, l'avrei distrutto con la fantasia, l'avrei stracciato con la fantasia.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro. I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo, li puoi nascondere o giocare come vuoi o farli rimanere buoni amici come noi.
Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel. Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi se per caso avevi ancora quella foto in cui tu sorridevi e non guardavi. Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona e quando io, senza capire, ho detto sì. Hai detto "E' tutto quel che hai di me". È tutto quel che ho di te.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro. I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo, li puoi nascondere o giocare come vuoi o farli rimanere buoni amici come noi.
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puntoelineamagazine · 1 year ago
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UNA SENSUALE VENERE DI NUOVO IN SCENA A MILANO
VENERE IN PELLICCIA Una produzione BARONI RAMPANTI Regia di EMANUELA BONETTI Con MANILA BARBATI e MARTINO PALMISANO Adattamento al testo Martino Palmisano  Leggi comunicato spettacolo TEATRO GUANELLA (via Duprè 19, Milano) Sabato 2 dicembre 2023 ore 20.30 Domenica 3 dicembre 2023 ore 15.30 Durata: 80 minuti Biglietti: 15€ e 20€  Ampio parcheggio interno gratuito Info e prenotazioni: +39 370…
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istitutofemminile · 1 year ago
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Venere in pelliccia 1969
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enkeynetwork · 2 years ago
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malefica67 · 3 years ago
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La vita fa di noi quello che siamo in un momento imprevedibile.
Venere in Pelliccia, Roman Polanski (2013)
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giallofever2 · 5 years ago
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1969/1974
Le malizie di Venere
Data di uscita: 1969
Registi: Massimo Dallamano Paolo Heusch
Musica composta da: Gian Piero Reverberi
Paese di produzione: Italia 🇮🇹 Germania ovest 🇩🇪, Svizzera 🇨🇭
Curiosità
Uscito in Germania Ovest nel 1969 con il titolo Venuz im pelz, in Italia la pellicola non passò il visto censura a causa delle scene di sesso ritenute troppo scabrose.
Il film, spogliato delle scene più forti, venne ripresentato nel 1973 con il titolo Venere nuda ma anche questa versione tagliata venne bloccata e l'opera non venne distribuita nei cinema.
Il film poté uscire nelle sale cinematografiche italiane in forma pesantemente censurata e rimaneggiata solamente nel 1975 con il titolo Le malizie di Venere (titolo ideato appositamente per sfruttare l'ondata di notorietà che aveva colto la Antonelli dopo il successo di Malizia (1973 film) due anni prima).
Dirette dal regista Massimo Dallamano sotto lo pseudonimo di "Max Dillman", le riprese del film iniziarono nel 1968 in Spagna, ma a causa di problemi con la censura, la lavorazione del film dovette spostarsi in Germania Ovest.
Il film, che in questa versione nella trama ricalcava abbastanza fedelmente il romanzo di von Sacher-Masoch, uscì in Germania Ovest, ma venne bloccato dalla censura in Italia.
Nella forma originaria in cui venne realizzato nel 1969, il film non fu mai visto in Italia. I tentativi di sottoporlo, in varie versioni più o meno censurate, ebbero esito negativo.
La produzione decise così di stravolgere il montaggio, realizzando - con la regia di Paolo Heusch - una nuova cornice narrativa con scene aggiunte ex-novo, che davano alla trama dell'opera un'impronta da film giallo. Tolti tutti i principali riferimenti "scabrosi" al romanzo di von Sacher-Masoch presenti nella versione originale, il film poté finalmente uscire nelle sale italiane con ben 6 anni di ritardo dopo la realizzazione. Così trasfigurata, la pellicola non riscosse particolare successo di pubblico e critica.
Cast (Film Ri-Montato)
laura antonelli: Wanda
Régis Vallée: Xavier
Loren Ewing: Bruno
Renate Kasché: Gracia
Werner Pochath: Manfred
Mady Rahl: Helga
Wolf Ackva: Ufficiale giudiziario
Peter Heeg: Psichiatra
Giacomo Furia: Avvocato
Josil Raquel: Carmen
Michael Kroll: Pittore
Fred Newman: Giardiniere
Venantino Venantini: Hippie al processo
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lamiaforesta · 6 years ago
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La virtù non consiste nei principi, ma unicamente nell'amore.
Leopold Von Sacher-Masoch
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malefica67 · 3 years ago
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Venere in Pelliccia
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Emmanuelle Seigner, “La Vénus à la fourrure” (Roman Polański, 2013).
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