#vasto immenso insieme di emozioni discordanti
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i-am-a-polpetta · 5 months ago
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vado via da qui, scrivendo questo testo seduta sulla scala del traghetto che ci riporterà in Italia. sento dentro di me emozioni contrastanti e c'ho davvero un caldo boia nonostante su questa nave ci sia un'aria condizionata della madonna. lascio un posto in cui forse spero di non tornare, un posto che mi ha riservato tristezza, discordie, momenti riflessivi anche felici se vuoi a volte ma probabilmente troppo effimeri per essere considerati veri davvero.
il mare è di tutti quelli che lo sanno ascoltare, mi hai sempre detto. forse ho smesso di ascoltarlo, forse sono diventata sorda e non riesco più a comprendere quello che mi dice.
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mi porto via quello stesso mare color azzurro cristallo, un tramonto al faro, l'ultimo (?) e un crepuscolo che piano piano vira dal colore della luce del tramonto al civile, nautico e astronomico prima di lasciare spazio alla notte.
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non so bene dire se sia un addio, un ciao o un semplice "massì tanto ci vediamo l'anno prossimo", perché non so nemmeno se ci sarà un anno prossimo.
mi tengo queste foto nel cassettino della memoria in attesa che una nuova luce mi aiuti a capire davvero quale sia la strada di casa.
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i-am-a-polpetta · 3 years ago
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È tardi, sono stanca, ma nella mia testa c'è tanto casino.
La ragazza di mio fratello la mattina lavora in questo bar carinetto e mi ha fatto il caffè con disegnato un cuoricino e oggi pomeriggio mi ha offerto un gelato. Mi vuole bene in modo sincero, delicato. Mi abbraccia sempre nonostante io sia sempre stata uno di quei micetti che non si lasciano toccare mai e resto abbastanza diffidente sempre. Però lei mi vuole bene in modo spontaneo, nonostante le mie difficoltà.
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kla tu non sei una persona cattiva, sei una persona con delle difficoltà. Me lo ripeto ogni singolo giorno aprendo la distesa e lo ripeto più forte quando mi vieni in mente tu. Te lo giuro non sono cattiva, ho solo delle difficoltà che a volte diventano più grandi di me. E oggi parlavo alla tua immagine riflessa nei miei ricordi e le dicevo questo e che tu non sei una persona sostituibile, ma questo la tua amica non lo sa. Avevo promesso al tuo papà che sarei tornata presto a trovarvi. Ormai è passato un anno e io detesto non mantenere le promesse.
Stasera ho svalvolato e probabilmente non sarò cattiva ma la divento quando sto così.
Mi viene l'angoscia perché sta già sorgendo il sole e non sono ancora pronta per questa giornata.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Papy si è diplomato in agraria e stava anche per laurearsi se non fosse stato per una serie di eventi che glielo hanno impedito. Papy non è una persona che parla molto e quando parla i casi sono tre: o bestemmia o dice cazzate o dice cose altamente filosofiche. Insomma persona strana papy, quella a cui probabilmente assomiglio di più. Empatico e silenzioso, molesto quando ci si mette ma buono, molto buono.
Stamattina ero k.o. vegetante sul letto ed è venuto a vedere come stessi. Dormivo un po' sì e un po' no ma ho sentito che diceva "stasera se ti senti meglio andiamo a fare una cosa" mentre mi faceva una carezza.
Siamo andati fuori a piantare degli alberi all'ora del tramonto. Non faceva né freddo né caldo e la luce era tenue. Mi ha detto che ognuno è giardiniere di se stesso e che la natura che abbiamo dentro è in sintonia con quella che c'è fuori. Bisogna però curarla, accettare il ciclo degli eventi senza ignorarli ma affrontandoli con tutte le capacità che abbiamo a disposizione. Ha detto che quando una pianta non sta bene lo dice, lo fa capire in silenzio e che allo stesso modo faccio io. Non c'è niente di sbagliato nel chiedere aiuto e non c'è niente di sbagliato nello spezzarsi perché a volte lasci andare qualcosa che altrimenti ti avrebbe portato a stare peggio.
Mi ha detto che la natura è come le emozioni.
Libera? Anarchica? Dominante? Paradossale? Profonda?
Ma le emozioni possono essere di tanti tipi papy, che vuol dire che la natura è come le emozioni?
Non ho ricevuto risposta ma il tramonto era proprio carino e mi ha rimesso in equilibrio dopo tre giorni passati a cadere nel vuoto.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Raga siamo onesti, oggi è stata una giornata con un mal di testa leggero, cecità limitata e non ho preso farmaci per la prima volta dopo non so quanti mesi e cazzo non mi ricordavo che respirare fosse così.
Un anno fa uscivo dallo studio del neurologo massacrata, oggi ne esco sempre massacrata ma OGGI è una Giornata che voglio salvare. Oggi è stata una giornata di musica leggera anzi leggerissima e Bisogna ricordare le giornate così.
Poi magari domani torniamo giù, magari domani hai una crisi, magari domani va tutto male ma ci pensiamo domani perché adesso devo ballare su quello stesso pavimento che mi ha tenuto compagnia per mesi.
Respira kla e non smettere di farlo ok?
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Una settimana fa:
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Oggi:
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Ventun giorni.
Ho visto un video che diceva che servono ventuno giorni per creare un'abitudine. Il tipello era uno di quelli che fanno filmini motivazionali sulla palestra, anche abbastanza bravo ma io non so se crederci a questa cosa dei ventuno giorni.
Anche perché ad oggi, due febbraio, di giorni ne sono passati novantacinque e io sinceramente a questa condizione non mi ci sono per niente abituata. Se visti sul calendario sono letteralmente volati, questo non lo nego, ma nella mia testa tutto è stasi e caos al tempo stesso. Un sistema in perenne movimento bloccato a quel giorno di fine ottobre.
Non ricordo molto di questi ultimi mesi, tutto ciò che so è che ho sbagliato tantissime cose e sto continuando a sbagliarne. Mi sono fatta e sto continuando a farmi terra bruciata intorno. Mi sono sentita e mi sento tutt'ora di un tossico senza paragoni. Sono stata e sono tutt'ora un'egoista perché ho preteso che le persone a cui voglio bene facessero quello che volevo io. Ho preteso di possederle, di comandarle. Ho detto loro di andare via per poi andare via io stessa.
Vi ho chiuso sotto una teca di cristallo pretendendo che vi andasse bene e poi sono scappata, chiudendomici dentro a mia volta. Non lo so perché faccio così. Non lo so perché mi sento in questo modo. Non so nemmeno perché non ci vedo, perché lascio che i miei pensieri mi uccidano e che questo mal di testa mi soffochi il cervello.
Probabilmente volevo solo proteggervi da qualcosa che sapevo sarebbe stato devastante e Mi dispiace veramente tanto perché ho finito con il farvi più male così di quanto ve ne avrei fatto se non fossi andata via.
E proprio difficile a volte non sprofondare completamente e purtroppo io sono sprofondata molto più che completamente...
Vorrei... Non lo so nemmeno io cosa vorrei però una cosa la so di per certo, domenica saranno cento giorni e giuro che domenica smetto questo count up e comincerò un countdown verso, non lo so nemmeno io verso cosa ma verso qualcosa.
Ventun giorni.
Forse dovrei abituarmi a non scappare o farmi trovare insomma una cosa così, ma credo che per questo occorrano molto più di ventuno giorni.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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"Perché tu non parli? "
«Kla quello è sempre lo stesso soffitto che guardi tutte le sere, sono le medicine, non è il soffitto che parla...»
"No Niky non intendo il soffitto. Non sto parlando al soffitto. Lo so che i soffitti non parlano, non sono così andata ancora (?) È che... Pensavo".
«Che strano che tu stia pensando... A cosa pensi?»
"Sto pensando al... Oh, lo sai che c'è una persona che mi piace un sacco che mi fa sempre quella domanda?"
«Ti piace perché ti chiede a cosa pensi?»
{"Sì, ma non solo per questo, anche perché quando lo fa le importa sempre della mia risposta e mi ascolta. Resta ad ascoltarmi anche quando ormai si sono fatte le tre di notte e io sono mezza collassata sul suo letto. È a lei che sto pensando adesso, sai? Il perché tu non parli era riferito a lei. Quindi probabilmente nella mia testa sto parlando con la sua immagine riflessa sai? Solo che non mi risponde. Le ho chiesto se quando ci rivedremo le andrebbe di mettersi sul pavimento insieme a me perché avrei un sacco di cose da dirle e poi perché credo sia l'unica persona che voglio vicino quando vicino non voglio nemmeno me stessa.
Le sto continuando a chiedere "perché tu non parli?" Perché lei rimane sempre in silenzio e ti ascolta e a volte non sa cosa dire o a volte diventa tipo rossissima però rimane sempre molto carina. E io vorrei sapere perché lei non parla. Non come se fosse un imperativo categorico o un'imposizione, solo una curiosità che mi è nata in questo momento arrivando alla fine di questo trip di pensieri. Sai a cosa penso adesso? Che il mal di testa sia sottovalutato. Perché il dolore che provi lo senti solo tu e nessuno può vederlo, non è tangibile, non è come una gamba rotta o una spalla lussata. Ecco vedi ci sono tante persone che, come me, provano questo dolore che non dà sintomi visibili, non dà una chiara dimostrazione della sua presenza. Lui è lì, insito dentro di te e tu gli dai forma a seconda di cosa lo causa e lo provi, lo avverti, lo attraversi fino a farlo tuo. Fino a sprofondarci dentro.
E sai una volta le ho scritto una cosa del tipo che i nostri dolori sono simili anche se si esplicitano in modo diverso e lei mi aveva detto che non era così. Probabilmente aveva ragione perché sinceramente io non me lo ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che sono stata lucida abbastanza per fare un discorso serio però io continuo a pensare che siano simili.
E continuo a credere che questo dolore ci renda fragili e continuo anche a credere che essere fragili sia un'arte e che questa arte sia sinonimo di delicatezza. Tu hai mai trovato qualcuno che si prendesse cura della tua fragilità senza usarla per ucciderti molto più di quanto non ci uccidiamo da soli?
Eppure lei non parla, resta in silenzio e io non lo so il perché perché ancora devo chiederglielo, però dentro la mia testa ho provato ad immaginarlo e non vedo l'ora di sapere se ho immaginato giusto o se la botta di valium è già salita e io stia solo dicendo l'ennesima cazzata del giorno mentre lascio che questo inconveniente chiamato vita mi massacri.
Mi dice che non mi devo preoccupare e io sarò anche un'apatica, stronza ed egoista, però io a lei voglio bene, molto più di quanto sappia dimostrarlo e non voglio imparare a non preoccuparmi. A volte sento che sta male e resto qui ed empatizzare con questa cosa perché fino a quando lei non mi lascia entrare io non posso sfondare la porta.
Quindi rimango qui con le sigarette ad aspettare, come quella volta che ci siamo ritrovate sul pavimento della sua cucina alle due di notte. Mi ricordo tutto di quella sera. Ogni parola, ogni discorso, ogni fazzolettino usato per asciugarle le goccioline che le scendevano dagli occhi prima che le rigassero le guance diventando vere e proprie lacrime. Poi le carezze, gli abbracci che avrebbero dovuto ricomporla, i messaggi dolci, i suoi capelli che profumavano di buono e i baci rubati alla fronte.
Quella sera sono entrata e senza fare rumore mi sono messa di fianco a lei e non l'ho lasciata più andare. Cioè no, poi ho fatto delle cazzate dopo ma, insomma dai lo sai che io combino sempre delle cazzate. Però quella sera sono rimasta lì. Come se d'improvviso avessi davvero realizzato che quel "mi ritrovi dove sai" non è un luogo ben preciso, è un qualsiasi posto in cui comunque c'è lei e non importa che sia fisico o semplicemente idealizzato come "un posto recondito dentro noi stessi", a me comunque piace stare lì e mi piace tantissimo stare lì con lei ad ascoltarla.
Una delle ultime cose che le ho detto quella sera prima di alzarla è stata che lei è una persona meravigliosa, ma proprio di quelle belle, di quelle rare, di quelle che si incontrano tipo massimo, stando abbondanti, due volte nella vita mentre io continuo ad essere un essere umano fallimentare che ci prova ma non ci riesce. Si è arrabbiata e quel cerchietto che mi stava disegnando sulla mano è rimasto a metà. Non le piace quando parlo così di me stessa e io le ho detto che nemmeno a me piace quando lei parla in un determinato modo di lei e non mi ha più risposto. Ha guardato lontano, poi per terra, poi me, poi di nuovo per terra e ha ricominciato a piangere ma ragazza fazzolettino cioè io, era già pronta. Mi ha abbracciata e ha finito quel cerchietto che aveva cominciato.
Ho pensato un sacco a quel cerchietto.
Guarda me lo aveva fatto qui!
Ho pensato un sacco a lei in questi trentaquattro giorni anzi, non c'è giorno in cui non lo abbia fatto.
E mi arrabbio con me stessa per averla messa dentro questa teca di cristallo per fare in modo di proteggerla dalla mia cattiveria e dalle mie reazioni alterate e da queste emozioni chimiche che sono il frutto di reazioni a catena che succedono nel mio cervello. Dalla mia apatia e dalla mia rassegnazione.
Sono stata e sono tutt'ora un'egoista perché se nella canzone dice "tu libera e felice vai" io non l' ho lasciata così. Io ho avuto la presunzione di possederla e probabilmente di non volerla perdere negandole un diritto inalienabile e mi dispiace tanto e quindi sì, capisco perché non parli.
Be' kla, lei con te parla, il problema è che se anche lei adesso stesse urlando tu comunque non riusciresti a sentirla perché continui a tenerla chiusa sotto una campana di vetro per proteggerla dalla tua fragilità che non solo già conosce, ma che ha già avuto il dispiacere di provare sulla sua pelle.
La verità è che tu non la stai proteggendo da te, ma da quello che hai paura di dirle perché nemmeno tu parli. Solo che è più facile dare la colpa al mal di testa..."}
"Sì, perché lei capisce sempre quando sto pensando tanto. Lei lo avverte dal mio modo di respirare che cambia..."
«Credo di aver capito di chi parli sai?»
"Sì ma tu non dirglielo che te l'ho detto"
«Non lo farò, adesso dai che ti aiuto ad alzarti che il letto è più comodo del pavimento»
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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A volte mi metto con la fronte appoggiata al vetro della finestra e comincio a guardare fuori. Resto le ore in questa posizione a fissare la nebbia, le case, le montagne, gli alberi, il mio vicino che sta ristrutturando casa.
Comincio a pensare ad un' infinità di cose che mi rendono schiava dei miei stessi pensieri. A cose pesanti, indicibili che a volte logorano tantissimo.
Mi dico che dovrei smetterla, che dovrei poter apprezzare di più le cose belle che mi capitano anche quelle che magari sono normali come vedere un tramonto.
Mi dissocio e nella mia testa parte il filmino dei miei fallimenti e mi sento di un'impotenza incredibile. Vorrei tornare alla fine di Ottobre, darmi un bacino in fronte, alzarmi da terra e farmi una carezza sulla testa. Vorrei poter tornare indietro e prendermi cura di quella persona che passava ogni giorno sdraiata sul pavimento a piangere incapace di ricordare il suo nome, incapace di parlare, incapace di intendere, incapace di tirarsi su da sola.
Vorrei essere capace di aggiustare tutti i danni che ha fatto, tutte le cose che ha distrutto in due mesi ma non ci riesco. Ho lasciato che quel momento, quel dolore, quei pensieri la massacrassero mentre io stavo a guardare.
Adesso cosa rimane?
Rimane il fatto che tu sia ancora qui e anche se a volte ti detesto con tutta me stessa, sono felice che tu ci sia ancora...
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Stamattina alle cinque ero già sveglia nonostante mi sia addormentata alle tre passate.
Ho guardato fuori e nevicava tantissimo. Mi sono messa a piangere e ancora non ho capito se per la bellezza del momento o per il male insostenibile che stavo provando.
Mi sono messa una coperta in testa e ho guardato la neve cadere fino a quando il cielo non si è illuminato di bianco chiaro. Ho realizzato tante cose in quel momento. Cose che ho razionalizzato stasera in macchina tornando a casa dal lavoro.
Non andrai mai da nessuna parte kla.
"Sì rassegni perché lei non guarirà mai, scelga cosa vuole fare della sua vita e resti decisa. Ciò che può fare è imparare a sopportare il dolore".
...
Non andrai mai da nessuna parte kla se non sopra un letto in neurologia o sottoterra in un cimitero.
Quelli saranno i tuoi traguardi.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Cerco una sorta di consolazione dentro questa scatola piena di ricordi che ho nascosto meglio che potevo dietro tutte le altre lì sopra all'armadio.
Le persone credono che io sia solo stupida, frivola, vuota, con un criceto morto dentro al cervello. Mi sento dire spesso "non mi aspettavo che fossi così intelligente".
Probabilmente non la sono, è solo una tua impressione.
"Non credevo che con te avrei potuto fare certi discorsi", probabilmente sono solo brava ad ascoltare e niente più di questo.
Forse i loro giudizi non dovrebbero toccarmi. Dovrebbero correre lungo i binari della più completa indifferenza ma non riesco ad essere indifferente.
Il getto d'acqua della doccia colpisce come se quelle gocce fossero sassi. Il peso dei ricordi è troppo grande e sono tutti troppo lontani.
Se mi guardo intorno vedo campagne congelate dal freddo e Desolazione. Se mi guardo dentro vedo prima il buio poi del gran casino poi non vedo più niente.
La musica serve a far tacere le persone ma non fa tacere i pensieri, li alimenta soprattutto quando dentro alle canzoni ci vedi e ci senti tutto quello che hai perso.
Anche oggi hai provato ad annegarti in quattordici tazzine.
Guarda qui c'è una nostra foto, che bella che eri (sei) sembrava tutto così semplice quando qui c'eri anche tu o forse era difficile anche prima non me lo ricordo.
Questo è lo scontrino della prima volta che andammo a fare colazione insieme e questo è la bottiglietta di succhino che ti comprai.
Cerco una sorta di consolazione dentro questa scatola che ti tiene ancora qui nonostante sia stata io ad averti fatto andare via...
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Dico che vado a dormire poi resto a fissare il soffitto e penso. Mi chiedo che valore avessero quelle parole che ho messo per iscritto durante tutte quelle sere come questa in cui non riuscivo a dormire.
Non riesco nemmeno a dirti che mi manchi.
Non riesco a provare nulla di diverso dalla più totale indifferenza.
Tutte emozioni chimiche e parti di me che si disintegrano sotto i colpi della rassegnazione.
Eri una buona ragione per rimanere attaccata alla vita, adesso cosa sei?
Dimmelo tu perché io non so rispondere.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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A gennaio feci un post in cui scrissi di esser triste perché di lì a poco mio fratello sarebbe andato a lavorare stabilmente in Germania proprio quando avevamo cominciato a diventare amici poi be' covid.
Nel mentre è rimasto qui, ha continuato a lavorare e ha conosciuto la sua attuale ragazza. Prima era in gameplay e stava raccontando ad un amico che nella vita è proprio vero che non bisogna mai dare nulla per scontato: "la Nasty (la sua ragazza) oggi mi ha chiesto, dove saresti adesso se non fossi qui con me?" - "a lavorare in Germania".
E tu kla? Dove saresti adesso se non fossi sul pavimento a scrivere questo inutile post?
Su un bellissimo prato verde. Cenere su un bellissimo prato verde.
Sarei esattamente lì, ma quella è un'altra storia.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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"Il mio cuore, la rabbia, il tempo.
Forse tu, niente più".
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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La verità è che io mi sovraccarico le Giornate fino all'inverosimile per fare in modo di non fermarmi mai, nemmeno un minuto, un attimo o un istante.
Mi addormento alle tre o alle cinque e mi sveglio dopo mezz'ora o dopo due ore massimo.
Vorrei dire tante cose ma oggi mi manca tanto una persona e io mi sento fondamentalmente vuota in questo momento. Ho cercato di riempire questo vuoto con qualcosa che potesse lenire tutti i disastri che ho combinato. Mi convinco di non meritare niente e probabilmente la vita mi sta dando ragione. Anche oggi ho detto ad erry che sono fiera di lui perché ha raggiunto un traguardo importante poi ho disattivato il mio account di Instagram.
Non so a che ora mi addormenterò stasera. Però se dovesse succedere e se proprio dovessi svegliarmi domani, vorrei sentirmi meno mostruosa di come tu mi hai dipinto l'ultima volta perché ho finito con il crederci....
Non riesco a togliermi dalla testa la frase di una Canzone che dice "poi le sigarette, una festa piena di gente ma tu vuoi rimaner da solo perché da solo capisci il trucco". Non ho ancora capito di che trucco si tratti ma probabilmente sono io il trucco di me stessa. Una pagliacciata, una finzione, niente di concreto.
Sono tipo le scatole di latta dei biscotti che però hanno dentro la roba per cucire della nonna.
Insomma sono una grandissima fregatura.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Io non lo so cosa ho dentro e non so nemmeno se riesco a spiegartelo.
Hai ragione, non me lo hai chiesto ma vorrei spiegartelo lo stesso perché sento il bisogno di raccontarlo a qualcuno.
Così come sento il bisogno di fumare quel mezzo pacchetto di Wiston blu che ho su in camera mia e che non tocco da due anni. Il punto è che non voglio toccarle perché sono le ultime che abbiamo fumato insieme io e lei. Ne ho un pacchetto nuovo sì, potrei fumare quello ma non voglio quello. Io voglio quello vecchio, che sa di tabacco stagionato, polvere e ricordi, con ancora la prima sigaretta girata a testa in giù perché "la lascio a te perché porta fortuna".
Sarà una settimana che mi addormento senza nemmeno ricordami come, senza nemmeno ricordarmi cosa fosse successo la notte precedente. Sono stanca e la terapia mi sta sfinendo tanto che non so nemmeno se arriverò alla fine di questo post.
La testa mi sta chiedendo in ginocchio di esser spenta è solo che se anche Chiudo gli occhi lei comunque rimane accesa, come le lucette del forno che indicano l'orario.
Vorrei tornare a quando mi chiedevi come stavo perché sapevo che a te interessava davvero la risposta. Mi chiedevi sempre se volessi delle coccoline e mi accarezzavi i capelli dicendo che erano bellissimi e che profumavo di buono.
Perché tutto questo deve fare ancora così male?
Rimango con la testa appoggiata alla scrivania consapevole del fatto che io mi ci sia già addormentata sopra due volte. Ieri sera però le medicine non hanno fatto effetto e ho imparato tutta la festa della liberazione di Appino con la chitarra in 4 ore.
Come volevasi dimostra stamattina mi sono svegliata con tutto acceso e non ricordando Assolutamente nulla di cosa io abbia fatto la notte precedente, tantomeno questo post rimasto qui aperto.
Poche cose so come certe: che la tua mancanza è quasi abissale e che ce ne sono davvero molte di cui mi libererei come il mal di testa che ho in questo momento.
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i-am-a-polpetta · 4 years ago
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Sono stanca di sentirmi dire che non capisco un cazzo e che non combinerò mai niente di buono nella vita.
Sono tutte cose che già so e sinceramente sentirsele dire ogni singolo cazzo di fottuto giorno non solo è sfiancante e fa veramente male, ma mi fa venire voglia di sparire, ma tipo per sempre.
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