#valigetta per artisti
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W.I.P. valigetta per artisti fatta a mano in legno riciclato
#matitecolorate#disegnare#disegno#disegno a matita#draw#illustrazione#independent artist 85 disegni#mini valigetta per artisti#pochadebox#valigetta per artisti
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In aprile 2025 Pesaro accoglierà il meeting mondiale delle città della musica Unesco
In aprile 2025 Pesaro accoglierà il meeting mondiale delle città della musica Unesco. Pesaro 2024 guarda avanti e lontano, raggiunge fin da ora traguardi preziosi per il 2025. In trasferta in Canada per partecipare al Meeting Annuale delle città della Musica Unesco che si svolge a London (Ontario) dal 26 al 29 febbraio, il vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro Daniele Vimini ha raccolto il testimone dalla città canadese raggiungendo un obiettivo storico: la certezza di ospitare - nell'aprile 2025 - il prossimo incontro mondiale Unesco per il cluster musica con 80 delegazioni dai 5 continenti che faranno tappa nella nostra città. Determinante è stato il lavoro di relazioni svolto in questi anni e il contributo portato al network dal lungo percorso di Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura. La designazione di Pesaro come prossima destinazione ospitante dell'Annual Music Meeting è stata sottolineata con la consegna dell'award - creato dall'artista Hanna Fayad - da custodire, esporre e far partecipare alle riunioni Unesco fino poi a passare alla nuova città del 2026. Curiosità: l'award viaggerà in totale sicurezza in un'apposita valigetta che lo protegge. A proposito del Meeting 2025 di Pesaro, per il sindaco Matteo Ricci, l'auspicio è di poter far partecipare anche Kharkiv sperando che siano mutati la situazione del conflitto e il quadro internazionale, in virtù del forte legame che abbiamo sentito dai tempi dell'invasione fino alla nostra audizione per la candidatura a Pesaro 2024. In nome della pace sarebbe bellissimo poter avere a Pesaro l'anno prossimo questa città nel Network Unesco dalla Musica dal 2021. Continua Daniele Vimini: avere a Pesaro i rappresentanti delle città più importanti al mondo per la musica è importante per il confronto, per consolidare il lavoro fatto in questi anni dall'Unesco e dal Cluster Musica e in particolar modo per portare avanti un tema che abbiamo rilanciato con forza proprio in queste giornate in Canada a London e cioè la music economy. L'obiettivo è di portare le città dell'Unesco a elaborare una strategia che - coinvolgendo soggetti diversi tra artisti, università ed economisti - possa evidenziare l'importanza dell'economia legata alla musica e quindi l'importanza degli investimenti pubblici legati alla cultura, allo spettacolo dal vivo in generale, per quello che ne è la ricaduta economica sulle comunità e sui territori, come testimoniato nei nostri casi dal Rossini Opera Festival su tutti. Le giornate canadesi sono state anche una vetrina eccezionale per Pesaro 2024. Per l'occasione Filippo Galeazzi focal point Pesaro Unesco ha presentato gli appuntamenti internazionali che Pesaro accoglierà nell'anno da Capitale - come la Korean Week di giugno, la nuova edizione del Sistema Europe Youth Orchestra dal titolo 'Song for the Earth' che a luglio porterà al Cantiere Rossini più di 150 musicisti provenienti da tutta Europa -, ma anche la bella storia di Orchestra Olimpia. Focus pure sui grandi progetti dal respiro decisamente ampio e il credito alto come la performance di Marina Abramović e il progetto Spark di Daan Roosegard, l'inaugurazione dell'Auditorium Scavolini e la Biosfera freschissima di lancio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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MONOLITI E CERCHI CHE RITORNANO
Il ritrovamento del famigerato monolite nel deserto dello Utah (che poi si è scoperto essere una terrestrissima opera di un collettivo di artisti... o perlomeno così vogliono farci credere i rettiliani) mi ha fatto tornare in mente un episodio di cui sono stato partecipe nel 2004 e che ho ritrovato in questo vecchio TG locale
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Purtroppo no, allora Figlia N.2 mi aveva tolto tutto il tempo e le energie per fare una cosa che solo dieci anni prima mi avrebbe visto in prima linea notturna con pertica e corda a calpestare le spighe (ho combinato ben di peggio, per inciso) ma il giorno dopo ho fatto quello che qualsiasi persona mai seria per un solo secondo della sua vita non avrebbe resistito dal fare...
Ho riempito la mia ventiquattrore di strumenti chirurgici e provette, ho indossato il completo scuro che avevo comprato non so per quale occasione e dopo aver inforcato un paio di occhiali scuri e infilato nell’orecchio l’auricolare del mio Nokia, sono andato sul posto.
Immaginate... una folla di curiosi che camminano in mezzo a queste spighe schiacciate (comunque un bruttissimo crop circle, incompetenti svogliati) e poi arriva a tutta velocità un fuoristrada scuro da cui scende un tipo vestito di nero con una valigetta misteriosa che parla col colletto della sua giacca.
Facevo fatica a non ridere in faccia a tutti quei tipi dagli occhi sgranati e allibiti.
Silenzio di tomba, rotto solo dal frinire delle cicale - Signori, allontanatevi per favore. Fuggi fuggi come se avessi detto che stavano per sganciare una bomba all’AIDS.
La gente si scosta di poco e rimane a sbirciare in mezzo alle spighe, quando tiro fuori un vecchio walkie talkie, lo accendo e comincio a girare, puntandolo sul terreno come se stessi cercando qualcosa. Quando comincio a premere il tasto per la comunicazione morse e un bip bip ripetuto rompe il silenzio, sento un mormorato OOOOOOHHHH!!! venire dal gruppo poco distante.
Apro la valigetta, mi infilo un paio di guanti chirurgici e poi con un forcipe raccolgo un sasso che metto subito dentro uno specimen bag col simbolo del rischio biologico (di solito ci mettiamo le provette col sangue).
L’ho trovato - dico con voce chiara al colletto.
Dopo aver messo il sacchetto nella ventiquattrore, mi dirigo verso il gruppo di persone che si apre come una folla al passaggio del Papa.
Due persone di mezza età stanno litigando animatamente e si zittiscono, mi guardano e poi mi travolgono con le loro pagine facebook antelitteram.
Tizio N.1 - Vedi, vedi! È tutto vero! Questo è un agente di un’agenzia governativa segreta!
Tizio N.2 - Non diciamo sciocchezze! È un docente universitario che è venuto a fare delle analisi per dimostrare che qualcuno ha calpestato le spighe!
Tizio N.1 - No! Nooooo! Guarda i motivi geometrici! Sarebbero impossibili da riprodurre e poi sono visibili solo dall’alto! E poi cos’era quello strano strumento?
Tizio N.2 - Sarà stato un metal detector... non esistono gli alieni! Guarda, si vedono i buchi dove hanno piantato i paletti per prendere le misure con la corda! Altro che motivi geometrici impossibili!
Tizio N.1 - Sì... e i professori universitari si vestono con giacca e pantaloni neri e parlano nell’auricolare! Solo uno sciocco non vedrebbe che c’è qualcosa sotto!
Tizio N.2 - Sei un buffone credulone che pubblica carta straccia buona come lettiera per canarini!
Tizio N.1 - E tu sei un miope idiota che non capisce che in cielo e in terra ci sono più cose di quanto possa capirne la tua scienza.
Io lascio che si scannino ancora un po’, infine alzo una mano e dico - Non c’è nulla da vedere. Si è trattato di un pallone aerostatico per le previsione meteorologiche o uno stormo di uccelli. Tornate alle vostre abitazioni.
Poi monto in macchina, sgommo via, mi fermo fuori vista giusto il tempo per togliere il cartone bianco incollato sulle targhe e torno orgoglioso alla mia vita seria ma manco per il cazzo.
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ART AFRIQUE
Fondation Vuitton, Paris, agosto 2017. L'ho scritto altre volte, da qualche anno le novità più stimolanti nell'arte contemporanea, accadono "altrove". L'Europa e gli Stati Uniti sembrano aver perso la loro spinta propulsiva, non tanto per la mancanza di artisti e opere, quanto per mancanza di entusiasmo. Oggi nella "Glass Ship" di Frank Ghery che galleggia nel bois de Boulogne, non ne ho viste di tutti i colori, ne ho viste di un colore solo, il nero, nero come l'Africa nera, ribollente di spirito vitale, di voglia di creatività e di "senso". La mostra della Fondation Vuitton, "Arte Afrique" con le sue due sezioni dal titolo "Les Initiés" con pezzi della collezione di arte africana del curatore, Jean Pigozzi e "Être la..." dedicata agli artisti emergenti e alle nuove suggestioni, è sicuramente una della migliori viste quest'anno. Difficile nominare in poche righe tutti gli artisti e a coloro che volessero seguirmi in questo affascinante itinerario invito a dare un'occhiata all'album fotografico dedicato alla mostra. Vorrei solo citare Calixte Dakpogan del Benin che sembra costruire un mondo popolato di "ready made d'Afrique" se così vogliano chiamarli, maschere costruite con oggetti del consumismo occidentale come penne biro, mollette, fili elettrici, che sembrano andare a popolare un mondo meraviglioso e che restitutiscono dignità all'idea, ormai un po' spappolata di "ready-made". Assai simile il lavoro di lavoro di Romuald Hazoumé che si concentra su maschere costruite con vecchie taniche di plastica. La maschera che sembra essere un filo conduttore dell'arte africana viene riconsiderata anche alla luce dei loschi traffici che si consumano attraverso le taniche: dal contrabbando ai traffici di droga. Johna Goba, artista della Sierra Leone ci ripropone una ironica, divertente e divertita rivisitazione delle divinità locali attraverso statuine multicolori di legno e spine dipinte. E cosa dire delle gigantografiape di Seydou Keïta, con personaggi in posa degni di August Sander, o dell'espressionismo nero di Moke, con personaggi di un'espressiva desolazione da lasciare attoniti? Ma cosa dire anche della spietata ed esplicita denuncia sociale di Chéri Samba, una denuncia sociale dello sfruttamento del continente nero e del pianeta, che potrebbe figurare tranquillamente al fianco della grande pittura murale di un Siqueiros o di un Diego Rivera? Passeggiare nello spaesante edificio di Ghery e potersi accertare che c'è ancora un mondo dove l'arte è vista come ragione stessa di vita, rassicura e conforta e tende a far dimenticare certe patetiche ossessioni di un'arte occidentale che sembra essersi mummificata in un annoiato, sclerotico e paradossale fare artistico, spesso, senza più alcuno sbocco né emozionale, né concettuale. Una ventata d'aria fresca che urla di un'arte che ha enormi energie da liberare. Da tempo noi europei ci siamo costruiti un bozzolo artificiale di convinzioni stupide, di segni di riconoscimento per pochi intimi, cerchie esclusive di poveri dementi che credono di detenere i codici artistici e le formule della cultura d'élite. Un po' come tenere tra le mani la valigetta del Presidente che può da un momento all'altro fare esplodere il mondo. Invece qui a far esplodere il mondo sono loro, gli artisti dell'Africa Sub-Sahariana, quelli che siamo abituati un "problema" e che in questa mostra appaiono invece come la "soluzione" all'invecchiamento delle idee e che restituiscono all'arte la sua funzione più specifica, la "joie de vivre" e lo fanno proprio qui a Parigi, dove la "joie de vivre" ha sempre voluto essere più che una vaga sensazione.
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Gli artisti hanno la possibilità di esprimersi in modi diversi grazie alle matite per artisti acquerellabili Albrecht Dürer. Le matite colorate acquerellabili possono essere utilizzate per il disegno, la pittura e l'acquerello. Promozione valigetta legno 120 colori - OFFERTA €320 - SPEDIZIONE GRATUITA 😎😍 (presso L'artificio Battagin - Negozio belle arti vendita cornici) https://www.instagram.com/p/BzxQ1mJijNh/?igshid=1mlsooy13bsjb
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L’uomo nel dipinto
Un freddo pomeriggio di Novembre un giovane pittore passeggiava per i mercati d’arte della città. Il vento portava con se una fredda brezza, che inumidiva tutto ciò che incontrava. Teneva le braccia conserte per stringere più a sé il cappotto che indossava. D’un tratto si fermò a fissare un quadro in vendita, rimasse colpito. Le pennellate erano talmente perfette che gli facevano dimenticare che ciò che stava osservando non fosse reale. Chiese di chi fosse e quando era stato fatto. Il negoziante spiegò che i quadri non erano suoi e che sapeva ben poco di quelli senza firma. “Di questo le so dire che apparteneva ad un anziano signore che non volle nulla in cambio Lo lasciò qui qualche settimana fa dicendoci che sapeva sarebbe finito in buone mani.”
Il giovane ragazzo affascinato dal mistero che avvolgeva quella meraviglia, decise di comprarlo. Lo appese davanti la sua scrivania, non riusciva a fare a meno di fissarlo. La semplicità e la grazia di quella donna dipinta con così estrema cura gli faceva pensare a quanto qualcuno aveva amato il reale soggetto del dipinto. Passava le ore a dipingere fissando il suo nuovo quadro. Lo ispirava e gli faceva dipingere scenari di pace e tranquillità, con un’armonia che mai era riuscito a dare ai suoi quadri.
Come poteva nessun’ altro averlo già comprato? Possibile nessuno si fosse accorto della sua incantevole e pura bellezza?
Cosa aveva portato il pittore a liberasene così, senza firmarlo, senza lasciargli un minimo della gloria che la sua opera meritava?
Una mattina si mise nella sua mansarda, pronto per dipingere ancora, aprì le tende della sua piccola finestra, lasciando entrare abbastanza luce da illuminare l’intera stanza. Montò con cura il cavalletto e preparò i colori. Iniziò a fissare la meraviglia dipinta davanti a lui, gli mancò per un secondo il respiro. I secondi divennero ore, la luce che entrava dalla finestra faceva brillare il bianco vestito della donna dipinta che sembrava quasi muoversi. Si può amare così tanto da riuscire a dipingere in quel modo?
Preparando un bozzetto a matita con la testa rivolta verso la tela, girò lo sguardo verso la bella di bianco vestita, gettò la matita a terra ed uscì di corsa dalla stanza. Ammirare le sue grazie non era più abbastanza, doveva scoprire chi lo avesse dipinto e chi fosse tutta quella grazia raffigurata.
Tornò come prima cosa dal negoziante a chiedere più informazioni sul pittore. “Come era vestito? Ha detto qualcos’altro? Qualcuno può dirmi dove trovarlo?”
Non ottenne nulla dai negozianti, ma dal bar di fronte, seduto ad un tavolino fuori, un signore gli confessò di aver passato del tempo ad ammirare lo stesso quadro e che fosse quasi sicuro di aver già visto quelle pennellate e quello stile in altri quadri anonimi in una delle gallerie della città.
Così iniziò la ricerca. Girò per tutte le gallerie alla ricerca di un dipinto che lo riportasse a quello da lui acquistato. Cominciò dalle più importanti gallerie, dove però non trovò nulla se non grandi firme o famosissimi anonimi. Nessuno si chiedeva più chi fossero quegli anonimi. Il fatto stesso di trovarli in un importante museo o galleria dava già loro una certa riconoscenza. Era da tempo che non entrava in quei posti, si perse tra le mille sfumature e gli innumerevoli stili di pittura, senza trovare nulla di utile, nulla che lo avvicinasse a quello che stava cercando.
Perse giorni e giorni, smise di dipingere, non si dava pace, tale bellezza non poteva non essere riconosciuta a nessuno.
Sconsolato, rattristito dal fatto che qualcuno avesse fatto qualcosa di grande senza volersene prendere il merito, passeggiava per le piccole gallerie amatoriali con ancora viva la speranza di trovare qualche collegamento a quello che cercava.
La cosa che più lo tormentava era che, oltre a non aver desiderato alcuna riconoscenza per quel quadro, il pittore lo avesse addirittura abbandonato nella strada, dove un qualunque turista o uomo d’affari avrebbe potuto comprarlo per poi lasciarlo appeso ad una parete dove nessuno avrebbe potuto ammirarlo. Era proprio per questo che a tenerlo appeso in camera non gli bastava più.
Vide d’un tratto un quadro in cui lo stile era molto simile a quello appeso in casa sua. Iniziò ad osservarli: tramonti, navi in pieno mare, donne e uomini dipinti in diversi momenti della giornata.
Il pittore, era un signore di mezza età che se ne stava seduto su una sedia di fianco ai suoi quadri, con un cappello ed un quaderno per le bozze in mano.
Il giovane non chiese nulla sul suo dipinto ma fece domande generiche sullo stile e le sue ispirazioni. Il Pittore che non si alzò mai dalla sedia, confessò di essersi ispirato ad alcuni quadri che aveva visto nella casa di un anziano signore qualche anno prima, che lo avevano colpito a tal punto da fargli cambiare stile. Si fece raccontare il più possibile, capendo che non era quello l’artista che stava cercando, ma chiese molto a proposito della casa dove aveva visto quei quadri.
Riuscì a trovare la casa. Era una casa grande, su una strada che portava fuori città, non ce ne erano altre nelle vicinanze quindi non poteva aver sbagliato. Era tutta di legno, molto vecchia, tenuta piuttosto male. Bussò una, due, tre volte ma nessuno aprì la porta. Provò ancora ed ancora nei giorni seguenti, ma mai nessuno aprì la porta. Tornò anche a parlare con Il pittore che lo aveva indirizzato li, ma non lo trovò più. D’altronde gli amatori non espongono sempre negli stessi posti.
Erano ormai mesi che cercava, decise di abbandonare la sua ricerca.
Si rimise a dipingere sempre ispirato da quell’anonima bellezza. Passarono anni ed il giovane divenne un uomo adulto, riuscito ormai a diventare qualcuno nel mondo dell’arte. Espose in grandi mostre, conobbe i più grandi dell’epoca e con il tempo entrò a farne parte anche lui. Sapeva che tutto era dovuto a quell’acquisto fatto in giovinezza. Se non avesse comprato quel quadro, non avrebbe mai trovato così tanta ispirazione. Oltre le sue bellezze, erano la cura e l’amore che l’autore aveva dedicato a quel dipinto,a renderlo cosi unico.
Partecipava a tantissimi incontri in città e fuori, doveva i migliori pittori del momento si riunivano per discutere su come l’arte fosse cambiata e su come stesse cambiando. Secondo lui, questa era più un’occasione per alcuni di parlare solo di loro stessi e bere vino, ma era convinto di avere sempre molto da imparare, anche da quegli artisti ubriaconi. Un pomeriggio si trovò per caso a passare davanti a quella porta alla quale anni prima aveva bussato invano e dove nessuno mai aveva risposto. Li dove, quel pittore amatoriale gli aveva confessato di aver preso ispirazione nei suoi dipinti, che tanto gli ricordavano la bella nella sua stanza.
Sorridendo, decise di tentare ancora, a distanza ormai di anni, tanti anni. Bussò due tre volte, ma di nuovo nessuna risposta. “La casa è abbandonata da anni ormai” Disse ad alta voce un ragazzo dall’altra parte della strada. Gli chiese come facesse lui a saperlo, e scoprii che il giovane forse appena maggiorenne era il nipote della coppia che aveva vissuto li. Quando si presentò al ragazzo, quello riconobbe il suo nome e capì che stava parlando con uno dei pittori più in voga in quel momento.
Il pittore gli offrì da bere, incerto sulla sua età lo portò a prendere del tè.
Seduto col ragazzo al tavolo del bar iniziò a fare domande su chi abitasse li prima. Il ragazzo raccontò che quella era la casa dove i suoi nonni materni avevano abitato tanti anni prima. Lui non li aveva conosciuti, ma sapeva che il nonno non avesse abitato sempre li. La mamma gli aveva raccontato che in giovane età la nonna si era ammalata di un brutto malore, e che il marito gli era stato vicino fino al suo ultimo respiro. Pare non abbia fatto entrare nessuno in quella casa mentre lei era malata e che lui a malapena mangiava, per non lasciare mai la stanza dove la sua amata riposava. Dopo la morte della moglie chiuse la casa, ed andò a vivere in un piccolo appartamento dove dopo pochi mesi anche lui morì. Il pittore gli raccontò la sua storia e di come avesse cercato per anni chi aveva dipinto il quadro che tanto lo aveva ispirato. il ragazzo confessò di non sapere nulla a riguardo, anche se sapeva che il nonno era stato un pittore e gli spiegò di non sapere nulla di un quadro messo in vendita.
“Vuoi vedere l’interno della casa?” chiese il giovane. Il pittore accettò, con timore. Entrarono, i mobili della sala erano completamente ricoperti di polvere, le poltrone mangiate e logorate dal tempo. “ Vieni “ il ragazzo lo portò in una stanza vuota con solo quadri appesi, ma tutti ricoperti da teli. Tolsero insieme il telo al primo, poi al secondo, e così via a tutti e cinque i dipinti. Il pittore rimase pietrificato. In quella stanza c’ erano non uno, ma cinque dipinti che raffiguravano la stessa splendida donna in pose diverse. Poteva vedere e riconoscere lo stesso stile e la stessa cura del quadro che per anni aveva tenuto in casa. L’unica differenza era che questi quadri errano tutti rovinati dal tempo e dalla polvere, mentre lui il suo lo aveva tenuto in condizioni impeccabili, restaurandolo di tanto in tanto.
Su un comodino vide una foto con entrambi i coniugi, seduti allo stesso tavolo. La fissò, la fissò a lungo. “ Devo andare “ disse. Tornò a casa senza dare troppe spiegazioni.
Nessuno lo vide più per mesi. Chiunque lo conosceva si stava chiedendo cosa fosse successo. Non apriva a nessuno, né tantomeno rispondeva a chi bussava alla sua porta. Tra chi diceva fosse impazzito e chi pensava fosse scappato, nessuno sapeva realmente cosa stesse accadendo.
Dopo qualche mese uscì di casa di prima mattina con un grande telo tra le mani. Tutti potevano capire che stava portando con sé un quadro. Aveva con sé anche una valigetta.
Senza nemmeno rivolgere lo sguardo verso chi lo riconobbe, si avviò. Raggiunse di nuovo la casa abbandonata. Si mise davanti la porta ed aspettò. Dopo qualche ora ora quando vide passare di nuovo quello stesso ragazzo che lo aveva portato dentro la prima volta.
“ Devo poter entrare da solo questa volta” Disse lui, il ragazzo aprì la porta e lo lasciò entrare.
Rimase chiuso dentro per ore. Qualche giorno dopo il ragazzo bussò alla porta, aveva portato con anche la mamma con sé sta volta, dopo averle raccontato tutto. Il pittore aprì la porta; indossava un camice da lavoro completamente sporco. Aperta la porta, fissò le due figure a lui, “Grazie” Disse sorridendo e se ne andò, avviandosi verso la strada principale.
Tentarono di richiamarlo, ma erano troppo intimoriti da cosa fosse accaduto all’interno. Nella sala dove tutti i mobili erano sporchi e rovinati, su ogni parete c’ era uno dei vecchi quadri. Erano stati tutti rimessi a nuovo. Risplendevano di colori vivi ed armoniosi. Entrarono così nella stanza dove prima c’erano i cinque quadri. Ora ce ne erano solo due: quello che il Pittore da giovane aveva comprato, e quello che aveva appeso sul muro di fronte, un quadro raffigurante il marito, il padre e il nonno. Aveva preso spunto dalla foto e lo aveva ridipinto, seduto ad una scrivania con lo sguardo rivolto fisso davanti a lui. Aveva ricreato perfettamente l’immagine dell’uomo che continua a fissare la sua amata. Sotto la fotografia aveva lasciato una lettera.
“ Mi sono reso conto grazie a lui, di quanto fino a poco tempo fa non avessi compreso l’arte. L’arte non è un quadro ben fatto, non è dargli un significato, non è saperlo spiegare. Questa è l’arte. Amare tanto al punto da far trasudare dalle vernici l’amore senza limiti che chi dipinge prova per il suo soggetto. Io che dipingo e vengo riconosciuto per quello che faccio, vanto una gloria che forse non mi spetta. Dipingo perché amo l’arte, ma non ho mai amato tanto da poter dipingere i miei sentimenti. Vostro padre ha dipinto l’amore. In quella tela di fronte a lui non ha dipinto nessuno, se non il puro e semplice amore che ha provato per sua moglie fino la fine dei suoi giorni. Non ha chiesto il merito perché nessuno, se non lui stesso, avrebbe potuto concepire tanta passione e tanta sofferenza. Penso che solo lui meriti la possibilità di godere ancora di tutto l’amore che ha dato e ricevuto, ecco perché ho voluto dipingerlo ed appenderlo li davanti a lei. È questo il più grande riconoscimento che possa essere fatto a qualunque pittore,in vita o meno; continuare a gioire della bellezza dell’amore.”
Ps. Ho voluto firmare il mio quadro nel caso troviate inopportuno il mio gesto, in modo che possiate rendermelo, venderlo o buttarlo.
Da quel giorno non ci siamo mai più separati, siamo stati trovati insieme ed insieme siamo stati spostati in quella stanza dove giorno dopo giorno potevamo ammirarci. La nostra storia, me esclusa, non la conosce nessuno. Non è mai stata voluta raccontare per non crearne un mito. Siamo rimasti in quella vecchia casa per tantissimi anni. Da molto tempo ormai io mi sono risvegliata una notte, ed ho atteso il momento in cui anche tu lo avresti fatto. Finalmente è accaduto, dopo anni ed anni, dopo che qualcuno ci trovò e ci mise in esposizione in quell’edificio. Uno davanti l’altro ancora una volta. Dal giorno in cui mi hai lasciata in quel mercato ho sognato di rivederti, ma quando quel giovane pittore mi comprò, persi ogni speranza. Mai avrei pensato che la cura, la passione e l’amore con le quali mi avevi dipinta potessero scaturire in lui la voglia di trovarti. Ed io che giorno dopo giorno aspettavo che lui ti riportasse da me.
Maledetto sia il pittore che non ha dipinto un se stesso, ed appeso nella nostra stessa stanza. Noi due, uno davanti l’altro siamo la sua più grande opera, ma nessuno lo sa, nessuno rende gloria alla sua più brillante ed amorevole idea. Certo, siamo innegabilmente due bei quadri, ma uno senza l’altro è solo la metà di un’opera incompiuta. Ti ammirano, senza sapere chi tu sia, e ne riconoscono solo la sua firma. Lo stesso vale per me: vengo ammirata per la bellezza della tua arte, ma nessuno sa chi mi abbia dipinta, nessuno sa che il pittore, mio amante e marito è lì appeso davanti a me.
Ogni notte ti vedo risvegliarti, vedo che mi fissi con occhi pieni d’amore, capisco che tu non sai chi io sono, ma ami me, ami quello che rappresento, e che probabilmente dentro di te rappresento. Non sai di essere l’uomo che mi ha amata fino alla fine dei miei respiri, lo stesso al quale io ho ricambiato tanto amore, non so bene come tu non possa ricordarmi, forse perché sei opera di qualcun altro. Mi basta sapere che sei li, innamorato ed incantato nel guardarmi.
il giorno che mi portarono via, non solo distrussero la più bella opera di questo mondo, ma crearono di nuovo quel vuoto gelido che avevo già provato quando rimasi tra i vecchi quadri di quel mercato. Questa volta so che anche tu starai provando quella terribile sensazione di incompletezza, perché questo siamo se separati, incompleti.
Questa crepa sul mio vestito, impercettibile, ma tanto profonda è in realtà la crepa che nel cuore mi si è formata la notte in cui mi sono risvegliata e non ero più lì con te.
Ho sofferto ancora una volta, ma sempre con la speranza di rivederti, di ritrovarti. E così è: il destino questa notte si è mostrato ancora ed ha dato segno a noi di non volerci abbandonare. Così ti ha riportato qui da me, di nuovo. Ed è questo che siamo, la più grande opera d’arte di sempre, che solo il destino conosce e non può fare a meno di riunirci ogni volta per poterne godere la bellezza per l’eternità.
Fine
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Lezione del 27 marzo 2017
La lezione ha presentato alcune delle Fluxus Boxes create da George Maciunas, George Brecht e altri esponenti del movimento Fluxus a partire dai primi anni Sessanta.
Flux Year Box 2 (1968 ca.). Disegnata e assemblata da George Maciunas. The Gilbert and Lila Silverman Fluxus Collection Gift www.moma.org/fluxus_editions
Considerando il carattere immateriale, effimero e intermediale delle creazioni Fluxus - che pone rilevanti problemi di conservazione e archiviazione - le scatole si presentano come artefatti molto significativi, che racchiudono materiali trovati, carte, biglietti di istruzioni assemblati in modo non-lineare. Gli artisti Fluxus hanno lavorato con un approccio “Do It Yourself”, basato sulla casualità del materiale a disposizione e sulla sua ricombinazione.
Fluxkit (1965). Disegnata e assemblata da George Maciunas. The Gilbert and Lila Silverman Fluxus Collection Gift www.moma.org/fluxus_editions
Nella seconda parte della lezione Carla Subrizi, presidente della Fondazione Baruchello, ha presentato una selezione di opere dell'artista Gianfranco Baruchello legate ai temi della riduzione, della scatola, dell'assemblage come cortocircuito concettuale: da Palle e spilli del 1960, un vassoio su cui ha luogo un "happening al supermercato", all'ironica valigetta Nécessaire per l'oltretomba del 1962, alle scatole di plexiglass costituite da diversi layer sovrapposti, ai contenitori dei Leftovers del 1975 che raccolgono le cose accumulatesi sul tavolo in fine di giornata, fino al Piccolo sistema presentato alla Biennale del 2013, e a opere in corso.
Gianfranco Baruchello, Nécessaire per l’oltretomba (1962) Fondazione Baruchello, Roma
#lezioni#scatola#valigia#raccolta#collezione#portatile#da viaggio#riduzione in scala#do it yourself#kit#sistema
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dellacasa maldive: "davide" è il nuovo singolo
dellacasa maldive: “davide” è il nuovo singolo
davide è il nuovo singolo di dellacasa maldive, in uscita per La Valigetta. Il brano segue la pubblicazione di genova (guarda qui) e un’estate trascorsa in tour per tutta Italia, condividendo il palco con artisti come Planet Funk, Lo Stato Sociale, Francesco De Leo, Belize, e Populous. davide compare come novità all’interno della Best of the Week di Apple Music e nella playlist Attitudinedi…
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Questo acquisto l’ho fatto tramite un’amica che aveva in mente di regalare alla sua bambina un kit completo per colorare e dopo aver visto un po’ per negozi i prezzi, ha deciso di acquistare questo che sembra completo.
Arriva in tempi abbastanza veloci, ben confezionati e contenuti all’interno di una valigetta in colore giallo con rifiniture in alluminio. Sui due lati due chiusure per chiudere la valigetta.
All’interno del kit ci sono: 24 Colori a cera 24 Colori ad olio 24 matite colorate 12 acquerelli 1 kit di pennelli 1 pallet 1 Cucitrice 1 Set di forbici 1 Temperino
1 Tubo di colla bianca 1 Tubo di colla chiara 1 Matita nera 1 Gomma pert cancellare 20 Clip di carta
Con questo kit la bambina ha tutto per disegnare. C’è una vastità di colori di varie tipologie. La qualità no0n è male e i colori non perdono la punta quando vengono temperati. Con il prezzo con cui l’ho acquistato, la mia amica ha regalato un kit completo. Soddisfatta.
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#gallery-0-4 { margin: auto; } #gallery-0-4 .gallery-item { float: left; margin-top: 10px; text-align: center; width: 25%; } #gallery-0-4 img { border: 2px solid #cfcfcf; } #gallery-0-4 .gallery-caption { margin-left: 0; } /* see gallery_shortcode() in wp-includes/media.php */
Yeeper Set da pittura, 200 pz., perfetto per gli artisti appassionati, adatto dai principianti ai professionisti e ideale per viaggiare Questo acquisto l'ho fatto tramite un'amica che aveva in mente di regalare alla sua bambina un kit completo per colorare e dopo aver visto un po' per negozi i prezzi, ha deciso di acquistare questo che sembra completo.
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Made In PoP > eventi Rock in Veneto > settimana dal 12 al 18 Gennaio 2017 > stagione 14
Ciao Ciao Made-In-PoPpers, una succosa raccolta di eventi per voi, come sempre il consiglio è di farne buon uso e di dirlo ai vostri amicici. LoRIS & CHECcO
«Sostenete la Musica, Andate ai Concerti»
► evento Made In PoP ◄ appunti per la settimana prossima https://www.facebook.com/events/253548321727007/
► La SETTIMANA ◄
► GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2017 ▲ Circolo HUB culture, food and music via Diego Valeri 9 zona stazione PADOVA serata Sotterranei all'ex Metropolis con il grande duo ZEUS noise/posthardcore, in apertura BEELZEBEAT noise'a'billy + djset. ▲ AI BILIARDI calle dello Spezier 1253 Canareggio VENEZIA dalle 21 per la rassegna “Underground Paralleli” il grande GIORGIO CANALI, già CCCP/CSI e mille altre cose. ▲ CONESTOGA Bar via Bacchiglione 17 MESTRE ospite per tutti i giovedì di gennaio il cantautore Gerardo BALESTRIERI nel suo andirivieni per l'Europa. ▲ AI KANKARI Osteria via Fossa Donne 93 MARANO di Mira (Ve) tornato ad esibirsi qui i DO'STORIESKI cantautorato tra il serio e il faceto. ▲ JACK the RIPPER pub via Nuova 9 RONCÀ (Vr) release party per questa band veronese GRETA NARVIK che si prospetta essere molto bello.
► VENERDÌ 13 GENNAIO 2017 ▲ LABORATORIO Culturale I’M via Brustolon 3 ABANO Terme (Pd) serata IndieMood che vedrà salire sul palco le band HUMAN SUIT (wave/synthpop) e LOVE in ELEVATOR (alt/rock/post/grunge) + Pherdy J djset. ▲ Spazio CATAI ponte San Lorenzo PADOVA ore 18:30 aperitivo con il cantastorie JACK CANTINA intimo e potente. ▲ BISTROCK Pub via Rometta 13 San MARTINO di Lupari (Pd) nota ai più come la Janis Joplin italica, ARIANNA ANTONORI sarà qui con il suo repertorio origininale. ▲ GOTO STORTO via Villanova 8 TREBASELEGHE (Pd) sonorità pesanti per INNERSELF e NO MORE HEAD TRIPS. ▲ MAME Club via Frà Paolo Sarpi 48 PADOVA il ritorno live della fantastica band indie/rock/cantautorale NON VOGLIO CHE CLARA, opening act IASEVOLI + djset Leo e Max White Noise Collective. ▲ BARUFFA Cafè via Porta Adige 91 ROVIGO evento Rock In p-RO-gress alla sua terza serata, in cui si esibiranno le band alt/rock/prog/wave BOMBAY (Bo) MARCHESI SCAMORZA (Fe) ENKELVAG (Pd) The RUDDLES (Bo). ▲ Cso DJANGO via D. Monterumici 11 TREVISO serata punkrock con i leccesi The FAKIRS BAY e i senior punk rockers MAGz con membri delle migliori band trevigiane 90/00. ▲ Spazio MAVV via Gelsolino 43 VITTORIO Veneto (Tv) orchestrazioni classiche su violenza grindcore per il duo BOLOGNA VIOLENTA qualità assicurata da Dischi Berivisti. ▲ EDEN Cafè via XV Luglio TREVISO si festeggia l'undicesimo compleanno del locale con concerto a sorpresa, ma qui i live sono sempre garanzia di qualità. ▲ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) sarà ospite stasera STEVE SALUTO che si esibirà con la Stefano STELLA Band tra rock e derive jazz. ▲ HOME rock bar via Fonderia 73 TREVISO serata next generation con il poprock acustico di JOHNNY e l'alt-rock band LA SCIMMIA. ▲ SPAZIO AEREO via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) serata Venezia Calling dedicata alla mobilità sostenibile, ci sarà il concerto dei BANDANERA con la partecipazione d Guglielmo PAGNOZZI, afrofunk voodoo jazz tutto da ballare, a seguire djset GRAO. ▲ MORION Laboratorio Occupato salizada S.Francesco della Vigna Castello VENEZIA cantautorato con Daniele CONCINA eand Friends in concerto. ▲ CENTRO STABILE di CULTURA via Leogra SAN VITO di Leguzzano (Vi) incontro sul palco tra grandi artisti, il gruppo folk/psychedelico C+C=MAXIGROSS, dai monti Lessini, ospita il polistrumentista californiano Miles Cooper SEATON (membro della Akron/Family) per dar vita ad un gran concerto. ▲ GROOVE Bar via Martiri della Libertà 8 LUGO di Vicenza (Vi) ospite il cantautore siciliano CAPPADONIA, finalista ai premi Tenco. ▲ Cafè CARDUCCI piazza Chilesotti THIENE (Vi) ore 21 grande evento, esordio di una super band esplosiva con membri di due band straordinarie, due NEW IVORY (singoli remixati da Steve Aoki) e due AFTERWARDS, imperdibile. ▲ BOCCIODROMO via A.Rossi 198 VICENZA serata rock indipendente con le band SOUL's FIRE, che presentano la loro campagna di crowfunding, e ORANGEWIG. ▲ MAXIMUM Pub via G.Garibaldi 18 LONIGO (Vi) seratona live con ben tre esibizioni, ci saranno I CASTRADOS punkrock, il duo PROGETTO VIOLENZA indie/stoner e gli ottimi IL LANZICHENECCO indie/blues'n'roll. ▲ TERZO PONTE via Ceramica 7 BASSANO del Grappa (Vi) salirà sul palco la cantate e chitarrista Francesca BERTAZZO HART. ▲ BROTHERS the Bar via Olimpia GREZZANA (Vr) grandi ospiti stasera saranno gli ottimi The BASTARD SONS of DIONISIO. ▲ IL TRENTA feelgood bar via XXX Maggio 21 PESCHIERA del Garda (Vr) grande ospite questa sera sarà CESARE MALFATTI ex leader dei LA CRUS. ▲ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA serata in collaborazione a Wunderbar che vedrà impegnati gli artisti KURU duo tribal/avant garde trentino e il duo ABOVE The TREE & E-SIDE tribal/electro.
► SABATO 14 GENNAIO 2017 ▲ BAHNHOF LIVE via Sant'Antonio 34 MONTAGNANA (Pd) sonorità lisergiche, doom e rallentate con gli ORGAN (Bl) gli ottimi MESSA (Pd) e FABIO CUOMO (Ge). ▲ LABORATORIO Culturale I’M via Brustolon 3 ABANO Terme (Pd) serata A New Noise alt/punk/rock di matrice italiana con la nuova band ROOKIE (Vi) gli energici UN GIORNO di ORDINARIA FOLLIA (Pd) e i celeberrimi POLAR For The MASSES (Vi). ▲ MAME Club via Frà Paolo Sarpi 48 PADOVA la Sotterranei Dischi vi invita alla presentazione ufficiale del disco molto atteso, "Orfeo l'ha fatto apposta", del bravissimo cantautore PIETRO BERSELLI (che qui si esibirà con band) in apertura i CANOVA + djset No/Me. ▲ MARZOLO OCCUPATA via Marzolo 4 PADOVA benefit a sostegno di questa realtà d'occupazione che vedrà imegnarsi sul palco LITTLE BOY LOST, MALFAS, SERPE in SENO, UBRUS e WEDA. ▲ GRIFONE Bar via don Sturzo 2 San PIETRO in Gù (Pd) ore 18 dall' aperitivo a notte fonda con il rock'n'roll e beat sguaiato per NICK & gli Squali. ▲ ALTROQUANDO Osteria Musicale v.Corniani 32 SANT'ALBERTO di Zero Branco (Tv) in collaborazione con Three Blackbirds ospite l'one/man/band GIPSY RUFINA cantautore folk intimista giramondo. ▲ NASTY BOYS Saloon via Pellicciaio 4 TREVISO da oltremanica arriva lo stompin'/one/man/band/blues DOLLAR BILL. ▲ Spazio MAVV via gelsolino 43 VITTORIO Veneto (Tv) folk rock d'autore per FRANK MALOSTI e la sua Compagnia AirFrank. ▲ MATTOROSSO via Piave 108 MONTEBELLUNA (Tv) sul palco il cantautore folk/pop DAMIEN McFLY. ▲ LIGHTHOUSE Pub via Noalese Sud 2 NOALE (Ve) scarno rock'n'roll con attitudine folk/punk per il terzetto The PEXION. ▲ CHINASKI Music Pub via Cadorna STRETTI di Eraclea (Ve) rock sperimentale e di ricerca per i KLIMT EASTWOOD (postrock/Pd) e i TROMPE LE MONDE (experimental/Ve). ▲ SPAZIO AEREO via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) gran balkan folk con il duo MILLERET PIGNOL. ▲ REVOLVER Club via JF Kennedy 39 San DONÀ di Piave (Ve) stasera saranno qui gli attesissimi BATUSHKA nuove icone blackmetal dalla Polonia, prima i loro conterranei ARKONA + guest. ▲ CONESTOGA Bar via Bacchiglione 17 MESTRE rock'n'roll e deviazioni varie per il duo Ermanno RIODA e Loris TAGLIAPIETRA. ▲ LA MESA Nuovo Circolo via L.Da Vinci 54 MONTECCHIO Maggiore (Vi) punk rokc in acustico per i NEW FOKKA. ▲ VIAROMA17 via Roma 17 DUEVILLE (Vi) una delle migliori band garage italiane live qui The BARBACANS che presentano l'album nuovo. ▲ BOSTON SQUARE viale Brenta 70 TEZZE sul Brenta (Vi) dalle 20 Metal fest con i CONFINE hc, MOLOSH, il chitarrista Marco ANGELO, i DETONATION BOULEVARD thrash e headliner ARTHEMIS. ▲ TERZO PONTE via Ceramica 7 BASSANO del Grappa (Vi) divertimento puro per un sabato notte da ballare con i mitici The MIDNIGHT KINGS rhythm'n'blues. ▲ IL BLOCCO Music Hall via Monte Pastello 4 San GIOVANNI LUPATOTO (Vr) JackRock agency organizza questa serata con i locals ATLANTIC TIDES e il power trio milanese FITZCATALDO potente post/rock. ▲ HUMUS Villa ZAMBONI via Zamboni 35 VALEGGIO sul Mincio (Vr) Associazione Humus organizza il Villa in Fiamme fest con FLAG of ESTONIA (postHC/Vr) REGATA (synth/punk/Vr) e i DAGS! (math/emo/MI). ▲ JACK the RIPPER pub via Nuova 9 RONCÀ (Vr) super festone con il live dei travolventi rhythm'n'blues The MIDNIGHT KINGS (con membri Thee STP) a seguire Andy e la valigetta. ▲ Colorificio KROEN via Pacinotti 19 Zai VERONA in collaborazione con PATH Festival prima serata Onwards con le performance di MACHINE WOMAN (Ru/De) + SHINOBY + djset.
► DOMENICA 15 GENNAIO 2017 ▲ Circolo QUADRO piazza F.Facchetti 18 CITTADELLA (Pd) dalle 17 aperitivo hardcore con le local band CIORAN e DISCOMFORT, più ospiti dalla South Carolina i FALSE LIGHT. ▲ CA'SANA Cibo Arte Cultura via SS.Fabiano e Sebastiano 13 PADOVA dalle 18 aperitivo e risotto a km zero con il bravo cantautore folk/blues ULISSE SCHIAVO (Sotterranei). ▲ LABORATORIO Culturale I’M via Brustolon 3 ABANO Terme (Pd) dalle 18 per la rassegna Sunsay Dinner presenta la propria ottima cucina e il concerto della SYNTAX Errors. ▲ CONESTOGA Bar via Bacchiglione 17 MESTRE all'aperitivo sarà ospite sul palchetto l'one/man/band GIPSY RUFINA folk acustico. ▲ SPAZIO AEREO via delle Industrie 27 MARGHERA (Ve) dalle 19 Power Acoustic Sunday con una stan-up comedy a seguire Marco BOLFELLI Trio. ▲ TERZO PONTE via Ceramica 7 BASSANO del Grappa (Vi) accompagnati da una vera band saranno qui i DO'STORIESKI.
► LUNEDÌ 16 GENNAIO 2017 ▲ se vi avanza tempo, due "ciacole" al bar ci stanno.
► MARTEDÌ 17 GENNAIO 2017 ▲ in caso di bisogno, rompere il vetro... dello schermo.
► MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2017 ▲ SHERWOOD Open Live vicolo Pontecorvo PADOVA il ritorno degli appuntamenti nella storica sede della radio, con live del bravissimo cantautore PHILL REYNOLDS (folk/blues), dalle 19 aperitivo, dalle 21 live.
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