#unghie macchiate
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schizografia · 1 year ago
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Durante un esame medico nei mesi precedenti al processo di Norimberga, i dottori notarono che le unghie delle mani e dei piedi di Hermann Göring erano macchiate di un rosso sgargiante. Pensarono, erroneamente, che il colore fosse dovuto alla dipendenza da diidrocodeina, un analgesico di cui prendeva più di cento pillole al giorno. Il suo effetto, secondo William Burroughs, era paragonabile all’eroina e almeno due volte più forte della codeina, ma con una scossa elettrica simile alla coca; per questo, prima che Göring comparisse davanti al tribunale, i medici americani dovettero curarlo dalla tossicodipendenza. Non fu facile. Quando venne catturato dagli Alleati, oltre allo smalto che si metteva sulle unghie quando si travestiva da Nerone, il gerarca nazista aveva in valigia più di ventimila dosi della sua droga preferita – quasi tutto ciò che rimaneva della produzione del farmaco in Germania alla fine della seconda guerra mondiale.
Benjamin Labatut, Quando abbiamo smesso di capire il mondo
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leposepallidedellaluna · 2 years ago
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Tutto il mio essere è un verso oscuro che ti trasporterà incessantemente all’alba della crescita e dello sbocciare eterni e in questo verso io ti sospiro, ah in questo verso io ti innesto nell’albero e nell’acqua e nel fuoco.
La vita forse è una strada lunga che ogni giorno una donna con un cesto percorre la vita forse è una corda con cui l’uomo si impicca a un ramo la vita forse è un bambino che torna da scuola o l’attraversare stordito di un passante che si leva il cappello a chi passa e con un sorriso insensato dice:
“buongiorno”.
La vita forse è quel momento immobile in cui il mio sguardo si disperde nella pupilla dei tuoi occhi ed in questo c’è un senso che mescolerò nell’impressione della luna e la percezione delle tenebre.
In una stanza grande quanto una solitudine il mio cuore grande quanto un amore guarda ai semplici appigli della sua felicità al declino dei fiori nel vaso al piccolo albero che hai piantato nel nostro giardino e alla canzone dei canarini che cantano per tutta la finestra. Ah… questa è la mia parte questa è la mia parte la mia parte è un cielo che una tenda appesa mi nasconde la mia parte è scendere da una scala abbandonata in mezzo al marcio e alla nostalgia e ritornare all’origine la mia parte è una passeggiata triste nel giardino delle memorie e morire nel dolore di una voce che mi dice:
“Amo le tue mani”.
Pianterò le mie mani nel giardino
Le farò crescere, lo so, lo so, lo so e le rondini faranno le uova tra le mie dita macchiate di inchiostro.
Metterò alle mie orecchie ciliegie rosse gemelle. E alle mie unghie attaccherò i petali della dalia.
C’è un vicolo dove i ragazzi miei innamorati, ancora bighellonano con gli stessi capelli spettinati con i colli sottili e i piedi ossuti e pensano al sorriso innocente di una ragazza che una notte è stato portato via dal vento.
C’è un vicolo che il mio cuore ha rubato dalle vie della mia infanzia.
Il viaggio voluminoso nella linea del tempo ingravida la linea secca del tempo con la forma…
la forma di un’immagine cosciente che ritorna dall’ospitalità di uno specchio.
Ed è in questo modo che qualcuno muore e qualcuno resta.
🖋️
Forugh Farrokhzâd
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kon-igi · 3 years ago
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IO HO VISTO UNA DONNOLA
Non sono le nostre vittorie a definirci ma le nostre sconfitte.
Cosa c’è di eroico nel bearsi di un qualcosa che si è riuscito a ottenere quando la vera forza non è quella della quercia che oggi resiste alla tempesta ma del giunco che si piega alla sua furia ogni giorno?
Nessuno si ricorderà di noi per la vetta che abbiamo scalato ma per tutte le volte che siamo rotolati a valle a un passo dall’averla raggiunta.
Tutte le volte è la nostra vittoria, perché ci siamo mossi attraverso 300.000 anni di storia spaccandoci denti e strappandoci unghie per riuscire a stringere un pezzo di pane che poi davamo ai nostri figli perché continuassero a trascinarsi avanti.
Nel 5° secolo avanti Cristo un attore Greco di nome Hegelocus sbagliò nel recitare una strofa dell’Oreste di Euripide e invece di dire ‘[Dopo la tempesta], finalmente vedo un mare calmo’ (γαλήν’ ὁρῶ, galén orò) pronunciò male l’accento di galén e venne fuori FINALMENTE VEDO UNA DONNOLA.
Tutti i critici del tempo presero istantaneamente a massacrarlo e a percularlo, con la complicità di commediografi del calibro di Aristofane e Strattis i quali inserirono l’errore in modo satirico nelle loro commedie, al punto che a distanza di secoli Hegelocus è ricordato solo per quello sbaglio (anche perché la sua carriera si concluse lì).
E quella volta che vi siete macchiate di sangue i pantaloni perché vi erano venute in anticipo e tutti in classe ridevano? E quando siete rotolati dalle scale davanti alla tipa che vi piaceva? Vostra madre che vi baciava di fronte alla vostra cumpa o vostra nonna che raccontava di come andavate in giro senza pannolone e col vasino in testa? Il tipo/la tipa che vi diceva ‘Ti devo dire una cosa’ e voi ‘Anch’io ti amo!’ e invece vi voleva chiedere il numero di qualcun’altro? L’audio di whatsapp imbarazzante mandato al contatto sbagliato? La scorreggia di qualcun’altro ma gli sguardi su di voi?
Avete conosciuto davvero poco l’inebriante sensazione della vittoria ma avete ancora in bocca l’amaro sapore persistente della sconfitta, eppure siete qua nella vostra frammentata interezza di persone che si sono rialzate perché invece di un mare calmo 
avete visto una donnola 
ma nonostante ciò siete riusciti a ritrovare la forza per continuare a recitare sul palco della vostra vita senza conservare memoria di tutti quelli che vi hanno additato e deriso.
Nel marasma caotico della vostra sopravvivenza quotidiana volevate solo un mare calmo dopo la tempesta e invece la donnola vi ha guardato negli occhi e voi gli avete restituito lo sguardo senza abbassarli.
Dov’è adesso il dio di tutti i primi della classe, di tutte le fighe frisé, i palestrati, le popolari, gli indispensabili, le brillanti e di tutti quelli che sembravano avere la strada spianata da quelle puttanate che un tempo sembravano così fondamentali?
Il vostro Dio è il più potente di tutti perché vi dona la forza che nasce dall’umiliazione dell’errore e dal riscatto da essa.
VOI AVETE VISTO UNA DONNOLA e siete andati avanti a testa alta.
Quindi non nascondete ciò che di umiliante la vita vi ha scagliato contro ma portatelo addosso come lo stendardo di una battaglia ora vinta...
E adesso ripetete insieme a me, in onore di tutti gli sconfitti, i reietti, i dimenticati e nel nome di chi è stato lasciato indietro e ci chiede di aspettarlo
IO
HO VISTO
UNA DONNOLA
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sherlockfromlondon · 6 years ago
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Whatever it takes pt.3
Quando Holmes raggiunse la soffitta e percorse quell'inquietante corridoio umido, trovò la strada per il laboratorio di Thomas. La prima cosa che attirò l'attenzione dell'investigatore, fu la luce che entrava dalle finestre. Era un luogo luminoso, a differenza delle altre stanze della villa. Sul soffitto, fra le travi di legno grezzo, un lucernaio dove rifletteva gli ultimi raggi di sole della giornata. L'odore della stanza era un miscuglio di legno, vernice, solventi chimici e polvere. Era un laboratorio, dove su molteplici tavoli erano sistemati oggetti e progetti, utensili e ingranaggi di varie dimensioni - alcuni adagiati sotto una coperta di polvere, altri di nuova manifattura. Poi i bozzetti: una distesa di fogli scarabocchiati o disegnati con una dedizione degna di un nuovo Leonardo Da Vinci. Sherlock rimase affascinato, tanto da non accorgersi di star sorridendo con esaltazione: si ricordava un po' lui qualche anno prima, intento a scoprire nuove formule e nuove tecnologie, entusiasmandosi alle proprie scoperte sensazionali. Era passato tanto tempo, ormai. Le scoperte scientifiche e la voglia di impegnarsi in attività tecniche, ebbe un tracollo. Ultimamente era diventato l'ombra di se stesso, abbandonato alla solitudine del proprio lavoro e all'immersione delle indagini, con il solo scopo di guadagnarsi il minimo indispensabile per sopravvivere in quel di Baker Street. Se si può azzardare, Holmes aveva perduto ogni stimolo e si era rifugiato in un silenzio riparatore. Qualche volta suonava qualche aria con il violino, ma non riusciva mai a scrollarsi quella malinconia di dosso. I polpastrelli sfiorarono i pezzi di carta, dei trucioli di legno secco, la polvere al di sopra di alcuni giocattoli e scatole a molla, per poi soffermarsi su alcuni strumenti medici. Raccolse un misuratore - o almeno era quello che credeva - e lo analizzò avvicinandolo al viso, sporgendolo in una delle finestre per avere più luce. "Uno sfigmomanometro." sibilò con sorpresa, rigirando con delicatezza l'ingegno. Aveva letto del brevetto su un articolo di giornale, recentemente, su un medico italiano e Holmes aggrottò la fronte, accorgendosi che poteva essere qualcosa legato al suo ultimo viaggio in italia. O qualcosa che collegava ad Enola Sciotti. D’improvviso una sensazione di gelo - oltre all’assenza di riscaldamento - gli fece rizzare i peli delle braccia e delle gambe: sentì una forza che lo spinse ad osservare una cornice imbellettata da ornamenti d'oro e d'argento. Allungò entrambe le mani per sollevare e districare l'oggetto da tendaggi impolverati e logori dal tempo, lasciando uscire un quadro dipinto ad olio - e di manifattura parecchio costosa - di un uomo, con un neonato in braccio ed una bambina. L'uomo doveva essere il padre di Thomas. Traspariva una sensazione di serenità, forse felice di avere un erede maschio. Ma quello che turbò immediatamente Holmes, fu lo sguardo severo e angosciante della bambina. Uno sguardo privo di emozione alcuna. Fu la sua espressione ad inquietarlo. E successivamente un rumore alle spalle. Un'ombra, a dire il vero. Sherlock s'irrigidì, bloccando il proprio respiro e cercando di sensibilizzare le orecchie per udire meglio. La presenza sembrò avvicinarsi, l'ombra parve ingrandirsi sulle pareti davanti a sé, sotto l’illuminazione fioca delle lampade e - impossibilitato a fare nient'altro - Sherlock si voltò molto lentamente per incontrare qualsiasi cosa fosse dietro la schiena, con il cuore in gola. Un abbaio e Holmes, resosi conto che l'unica figura presente fosse quel volpino, distese ogni muscolo rilassandosi in un sorriso di sollievo. "Sei tornato, piccoletto." ed il volpino si sedette, con la lingua fuori ed in attesa di una qualsiasi mossa da parte dell'uomo. Holmes fece un brevissimo giro attorno per trovare qualcosa da lanciargli e trovò un bastoncino informe per terra. "Pronto?" il volpino scattò in piedi, ritirò la lingua all'interno delle fauci e fissò il legnetto con entusiasmo. Lo lanciò oltre l'ingresso, ridacchiando appena il cane trottolò strisciando le unghie sul pavimento e correndo in corridoio. Sherlock si accorse poi di un'asse del pavimento sollevata e più consumata delle altre, nascosta da un angolo di un tappeto persiano. Si avvicinò ad esso, piegandosi sulle ginocchia ed alzando con cautela l'asse. Trovò un diario, di medie dimensioni e dalla copertina di stoffa color beige - una volta doveva essere bianca, ne era certo. Quando si risollevò da terra, approfittò per avvicinarsi alle lampade elettriche sopra il proprio naso - visto che il sole era appena tramontato ed inghiottito dalle tenebre - e iniziò a sfogliare le pagine. Era di Thomas. Cominciava con nozioni e sensazionali idee di nuovi progetti, alcune riflessioni sulla sua vita, sugli incubi, sui sensi di colpa e sul vedere alcuni fantasmi, che attraversavano soffitti e pareti, pur di tormentarlo. Sherlock s'incupì, espirando tutta l'aria dai polmoni e interessandosi ancor di più su quelle pagine oramai ingiallite. Arrivò poi alle ultime pagine, datate qualche giorno prima. Sharpe parlava di Holmes, di come fosse affascinato ed estasiato di aver fatto la sua conoscenza. Ne fu lusingato, tanto che sentì un lieve ardore bruciare il fondo dello stomaco, una leggera vibrazione piacevole. D'altronde aveva captato che ci fosse qualcosa che lo attraeva, visto che si erano quasi baciati...ma non era tutto, purtroppo. Arrivò anche ai ricordi di Thomas, quelli dove raccontava gli abusi forzati della sorella, e leggeva quelle parole, scritte in una calligrafia elegante e ordinata, macchiate da quelle che apparivano essere state delle lacrime. Alzò il viso, e captò dei segni sulla parete al di sopra dell'asse sollevata. Dei graffi, solchi di cui Holmes fu attratto tanto da chiudere il diario e avvicinare la propria mano per sfiorarli. Piegò persino i primi polpastrelli, allargando un poco le falangi e schiudendo poi le labbra in un anelito. "Eri così piccolo..." i segni avevano una breve distanza di esecuzione, inducibile quindi a dita piccole. Doveva avere 8, massimo 10 anni, quando ci furono le sevizie. Holmes chiuse gli occhi, abbandonandosi ad un sospiro grave e di rammarico: quanto aveva sofferto, quell’uomo, fino ad oggi?
Holmes tornò in stanza del baronetto, con il volpino in braccio e rilassato dalle carezze dell'investigatore. Non voleva in alcun modo disturbarlo o disturbare il sonno di Thomas, dal momento che lo trovò esattamente come l'aveva lasciato un paio d'ore prima. Si sedette sulla sedia a dondolo accanto alla stufetta, a qualche metro di distanza dal capezzale e portò le spalle sullo schienale, intento a rilassarsi anch'egli e godersi quel tepore. L'incubo per Sharpe era finito. Il caso di Holmes era chiuso. Potevano abbassare provvisoriamente ogni guardia e rasserenarsi.
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@baronetsharpeofcumberland
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margheritarizzo53-blog · 6 years ago
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Bella come i professionisti Consigli di bellezza Tecniche e consigli
Non si ottengono mai abbastanza consigli di bellezza a causa di tutte le diverse tecniche create al cambiare delle stagioni. Le donne trovano sempre nuovi metodi per migliorarsi la loro bellezza e tu vuoi prenderne parte. Questo articolo fornisce un ottimo elenco di suggerimenti che ti aiuteranno a migliorare la tua bellezza e ad essere la stella splendente che desideri essere.
Le unghie e le unghie macchiate e ingiallite possono compromettere seriamente la fiducia nel loro aspetto. Migliora l'aspetto delle tue unghie, strofinandole con un loofah, una spugna o un panno assorbente che è stato saturato con aceto di vino bianco. Consentire loro di immergere nel liquido, quindi strofinare delicatamente con il panno in movimento circolare.
Vuoi una pelle chiara, pulita e sana? L'esfoliazione è essenziale! Esfolia la tua pelle regolarmente per rimuovere tutta la spazzatura, i prodotti chimici e la sporcizia che ti esponi ad ogni giorno. Internet ha un sacco di ottime ricette per gli esfolianti che puliscono la pelle in modo naturale e senza costare un braccio e una gamba, dai un'occhiata!
Mantieni un bell'aspetto vestendo per la tua età. Se ti stai spostando verso i tuoi trenta o quaranta, allora non continuare a provare e assomigliare ai tuoi vent'anni. Invecchiare con grazia fa parte della bellezza. Accetta chi sei e dove sei nella vita per apparire al meglio.
Se si ha un aspetto troppo pallido, ciò può essere dovuto a carenza di ferro. Assumere un integratore di ferro giornaliero o mangiare un cucchiaio di miele di manuka ricco di ferro. Questo ti aiuterà a sembrare più sano e darà alla tua pelle un bagliore naturale.
Per un trattamento poco costoso, simile ad una spa, basta appoggiarsi a una ciotola di acqua calda fumante! Coprire o avvolgere i capelli, riempire qualsiasi contenitore con acqua molto calda e consentire al vapore di aprire e pulire i pori! È lenitivo, stimolante e molto economico. Seguire con acqua fredda per chiudere e rinfrescare i pori, quindi aggiungere idratante!
Se ami la luminosità del rossetto rosso, ma odi il modo in cui appare quando spalma, allora dovresti tenere a portata di mano qualche struccante. Se la sbavatura temuta dovesse mai accadere, utilizzare un batuffolo di cotone o un tessuto immerso nel dispositivo di rimozione del trucco per cancellare la macchia. Ora non dovrai preoccuparti di quale rossetto di colore scegli per il giorno.
Ci sono due modi per mascherare imperfezioni e imperfezioni sul tuo viso. Per prima cosa, applica delicatamente il correttore alle aree problematiche con un piccolo pennello cosmetico. Il secondo metodo per mascherare le imperfezioni è la distrazione. Prova ad indossare un rossetto caldo e rosa. Questo attirerà lo sguardo delle persone lontano da ogni difetto che vorresti nascondere.
Fai meraviglie per il tuo aspetto; aumenta il flusso di sangue e la circolazione al tuo viso, facendoti sembrare meno stanco! Massaggia le orecchie e i lobi delle orecchie da cima a fondo usando il pollice e l'indice. Massaggiare in questo modo stimola il flusso di sangue al tuo viso senza danneggiare la pelle delicata, così la tua pelle sarà rinfrescata e apparirà molto più luminosa.
Per dare più definizione ai tuoi occhi applicare il mascara. Se hai solo pochi minuti, puoi applicare il mascara per mettere in evidenza i tuoi occhi e sembra che tu abbia trascorso più tempo di quanto tu abbia davvero preparato. L'aggiunta del colore degli occhi richiederà solo pochi istanti e completerà davvero il tuo aspetto.
Puoi rendere i tuoi occhi più grandi e più aperti, usa questo trucco per applicare l'ombretto. Applica un'ombra di colore chiaro (talpa, osso o avorio) nell'angolo più interno dell'occhio, quindi applica una sfumatura progressivamente più scura mentre esci. La tonalità più scura dovrebbe essere applicata all'angolo più esterno dell'occhio.
Con consigli di bellezza che spaziano tra diverse tecniche, metodi e persino tipi di prodotti da utilizzare, ci sono sicuramente cose nuove da imparare. Puoi trovare un maggiore senso di bellezza nell'utilizzare le ultime tecniche e scoprire di più sulla tua bellezza e migliorare ancora di più la tua bellezza naturale.
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temporanea · 6 years ago
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Cronache dai secoli bui 28: pensieri sparsi senza capo né coda
Non si può andare a piedi al Brico. O, meglio, non si può tornare a piedi dal Brico. Non se ti viene in mente di comprare cornici 100x70 e pali da tenda. Ci sono di sicuro donne che si trovano bene al Brico ma io non sono tra queste. Mi aggiro spersa per corsie piene di cose spesso lucenti e puntute, con forme e confezioni sinistre. Di alcune conosco vagamente l'uso anche se non sono in grado di applicare questa conoscenza. Di altre mi sfugge completamente la natura e lo scopo. Trovo quello che in teoria mi serve ma poi non so montarlo. Ci sono sempre più buchi, viti, filetti, pezzi, spazi, incastri, guarnizioni, cose di quelle che immagino. Insomma, la realtà è che entrare nel Brico è fare un tuffo nella mia deficienza. Amen
Per essere una che non fa niente, sono molto impegnata. Mi alzo, porto mia madre a comprare il giornale, torno a casa e porto i cani nel boschetto, torno a casa e vado a fare la spesa, torno a casa preparo il pranzo, lavo i piatti, do da mangiare ai cani, esco e porto carta, vetro, plastica, vado dagli zii e rimetto a posto per la milionesima volta lo stereo, il pc, il cellulare, esco e vado nella mansarda a dare lo smalto, torno a casa e cerco di far funzionare l'home banking, modifico il sito dei restauratori, faccio la cena, lavo i piatti, svengo, mi passa il sonno e resto sveglia fino alle quattro. Ricomincio. Amen
Ovviamente potrebbe essere tutto più semplice se non dovessi fare tutto a piedi. Ma non ho la macchina, peggio, non ho la patente. Perché non ho la patente? Perché sono deficiente, vedo poco e ho il terrore di ammazzare qualcuno. E avendo per una vita frequentato guidatori che inveivano verso donne attempate con gli occhiali che guidano a 30 all'ora con il naso attaccato al parabrezza, preferisco evitare di impersonare questo incubo. Ne consegue che mi fanno male le gambe. Amen
Devo pettinarmi. So che non sembra una cosa degna di nota ma è da ottobre che non lo faccio. E adesso mi scoccia. Mi sa che mi ri-raso. Amen
Sono molto orgogliosa delle mie unghie. Mai avute così lunghe e dritte. Sono cresciute più forti di prima e le ho pure dipinte di un pallido oro. Adesso sono tutte macchiate di smalto bianco e cementite ma vabeh, sono comunque orgogliosa. Amen
Ho buttato dei libri. So che è una cosa brutta e non avrei voluto ma me li sono trascinati per strada pensando di portarli in un posto dove si scambiano che però non c'era più. Non potevo riportarmeli tutti a casa così Autori latini e Problemi di secondo grado sono andati. Ho salvato Liala, una rivincita inconsapevole del romanticismo d'antan sul liceo scientifico. Amen
Ho piantato lavanda, stevia e goji. Il giardiniere mi ha sterminato la menta ma le zinnie stanno crescendo. Almeno credo siano zinnie, potrebbe essere qualche pianta infestante travestita. Amen
Scrivo post troppo lunghi. Amen
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margiehasson · 5 years ago
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Nail Art viola: ispirazione e prodotti
Nail Art viola: ispirazione e prodotti
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Nail Art viola: ispirazione e prodotti
Nail Art viola: ispirazione e prodotti
Nail Art viola: ispirazione e prodotti
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Nail Art viola: ispirazione e prodotti
Nail Art viola: ispirazione e prodotti
Nail Art viola: ispirazione e prodotti
La manicure pastello, inevitabile protagonista della stagione estiva, ora lascia il posto a tonalità più calde e intense. Se non avete voglia del solito rosso, perché non sperimentare quindi con una nail art nelle sfumature del viola? Lilla, malva, glicine, indaco oppure orchidea: a voi la scelta, l’importante è divertirsi con disegni complessi oppure, perché no, con un semplice top-coat glitter. Dalle unghie effetto ‘galassia’ a quelle metallizzate, passando per disegni complessi più adatti ad una mano esperta fino ad arrivare a design minimal ma di sicuro impatto, ce n’è per tutti i gusti.
Su Instagram infatti l’hashtag #purplenails raggiunge quasi 700.000 post tanto che trovare l’ispirazione giusta è quasi impossibile. Ma non temete, nella gallery in apertura troverete le migliori idee per realizzare una nail art viola di sicuro impatto. Prima di selezionare il motivo più adatto a voi, ricordate qualche semplice regola per avere cura di mani e unghie.
Usare una crema idratante  Importante durante tutto l’anno, diventa indispensabile quando le temperature calano seccando l’epidermide esposta agli elementi. Dato che lo smalto (normale oppure in versione gel o semipermanente) tende a disidratare le unghie assicuratevi di ricorrere anche ad un olio specifico per le cuticole.
Stendete sempre una base E’ fondamentale per proteggere l’unghia da eventuali macchie: se non avete un prodotto specifico basta utilizzare uno smalto trasparente. In questo modo si eviterà che le unghie risultino macchiate dall’utilizzo di smalti scuri.
Non dimenticate il top-coat Fondamentale per proteggere la nail art, dovrebbe essere l’ultimo step di ogni manicure. Sembra un semplice smalto trasparente ma in realtà è in grado di prolungare la durata dello smalto mantenendolo brillante più a lungo.
Routine post manicure Se amate utilizzare smalti colorati e realizzare nail art anche complicate è importante avere grande cura delle unghie dopo aver rimosso ogni traccia di lacca. Lasciate passare qualche giorno tra un’applicazione e l’altra, usate lozioni idratanti e restitutive e tenete sempre sul comodino un olio apposito da applicare con il pennellino prima di andare a dormire.
L'articolo Nail Art viola: ispirazione e prodotti sembra essere il primo su Glamour.it.
Nail Art viola: ispirazione e prodotti published first on https://lenacharms.tumblr.com/
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buckymetalfist · 5 years ago
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Non è stata colpa di Bucky, ma le mani che si sono macchiate di sangue sono quelle. Sia da Soldato che da quella parte ancor più oscura.
Si è dannato l’anima per restare in piedi, per non cadere nell’oblio, e nonostante la depressione riconosciuta clinicamente e le cure farmacologiche, i ricordi continuano a tormentargli l’anima.
Nei giorni successivi l’abbandono di Steve, si è tenuto dentro un infinito malessere che l’hanno portato a episodi di isolazione e inappetenza. Sam gli è comunque rimasto vicino e se ora è risalito in superficie, è solo grazie a lui.
Gli raccoglie il viso fra le mani, incoraggiandolo a guardarlo mostrando un sorriso dolce.
Ora si è acquietato. Annuisce comprendendo ciò che egli vuole trasmettergli e solleva il muso - mantenendo quella lieve insicurezza nell’espressione - verso di lui e ricambia quel bacio, abbandonando infine la guancia sul suo petto e legando entrambe le braccia alla vita nuda dell’uomo.
“Non sono più da solo...” bisbiglia intrecciando le dita metalliche con quelle di carne, così da restare allacciato e non fuggire più.
“Mi spiace aver rovinato il...momento, ma era una cosa che dovevi sapere...”
E dopo aver sospirato a pieni polmoni, nel tentativo di cacciare fuori ogni stilla di negatività dal petto, si distacca dal ragazzo per un istante.
Il braccio cibernetico, modificato ad hoc da Stark, prevede anche un programma per coprirlo e trasformarlo in tutto e per tutto ad un arto normalissimo. Bucky aziona il meccanismo ed in un secondo delle particelle nanotecnologiche ricoprono il vibranio, assumendo la forma di uno strato di pelle artificiale. Anche la temperatura si stabilizza, adattandosi a quella corporea. Solleva di poco il braccio, rifinito anche di peli superflui, linee dei palmi e unghie: un vero capolavoro della tecnologia moderna...d’altronde è tecnologia Stark, dunque il risultato è un’assicurazione.
Tutto questo per sembrare normale agli occhi dell’altro. Per sembrare più umano, più Bucky e meno Winter Soldier.
Stark gli ha fatto quel dono comprendendo anche che quell’arto artificiale sia soggetto di traumi passati e dunque, trovare una soluzione più reale possibile, avrebbe sicuramente giovato l’umore e la mente fragile di Barnes.
“Anche questo è di Stark ed è...la prima volta che lo attivo in tua presenza.”
Avvicina il palmo, che ora sembra in tutto e per tutto di carne, verso la sua guancia e percorre il perimetro della forma della sua barba con la punta dei polpastrelli. Il calore emanato da essi è uguale alla temperatura corporea. E sono sensibili, riesce a captare ogni singolo pelo: Tony gli ha assicurato che chiunque avesse stretto quella mano, non avrebbe notato nessuna anomalia.
“Grazie per quello che stai facendo, Sam...”
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“Alpine ha scelto di dormire sul tuo letto. Probabilmente gli manchi.”
@sambirbwilsonicantmovetheseat
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inconsapevoleseduttrice · 6 years ago
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Di che cos'è fatta l'attrazione?
La mia per lei era fatta di cose fuori posto: quella ciocca di capelli che le cadeva sugli occhi mentre scriveva, le dita sporche d'inchiostro con le unghie smangiucchiate, le scarpe macchiate di fango, lo sguardo basso di chi vorrebbe essere altrove, quei suoi commenti quasi sfacciati, quasi a volerti dire povero idiota, non mi incanti con i tuoi giochini da manuale fatti di moine e complimenti, devi salire su un altro livello con me.
Ma non era per arroganza, era solo una scontrosità, un essere refrattaria alle facciate, alle ostentazioni, ai copioni da recitare sul palcoscenico.
Non voleva un ruolo.
Era fuori posto.
Ne soffriva ma preferiva soffrire piuttosto che venir meno ad una sua coerenza interiore.
Ottusa, un po'.
Però quel "fuori posto", quel posto tutto suo che si era costruita per non doversi tagliare via dei pezzi per doversi adattare ai posti costruiti dagli altri, me la faceva desiderare.
Perché - non lo so nemmeno io.
Sei un ingegnere tu, mi direbbe lei, non sei consapevole di cosa c'è nel tuo cuore.
Può darsi.
Ma credo di averla capita una cosa: non era tanto, non era solo il suo corpo che desideravo, o i suoi pensieri, il suo sguardo affinché la smettesse di guardarmi come se fossi un idiota.
No.
Credo fosse quel posto, quel posto tutto suo, fuori luogo e fuori regola.
Avrei voluto essere lì.
Avrei voluto avere il coraggio di andarci anch'io.
(Catherine Black)
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Alimenti acidi, basici e neutri, le differenze e quali preferire
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Vi avevo parlato degli alimenti a reazione acida e alcalina o neutra, in questo articolo vi aggiungo qualcosa in più:
I cibi acidificanti
Sono i fagioli, la carne, il pesce, il formaggio, i cereali ed alcune noci, gli alimenti raffinati e industriali, zucchero bianco, arachidi, uova, salmone fresco, ostriche, crackers integrali, noci, pane e farina integrale, formaggi, ricotta, pane bianco, riso cotto, pasta cotta, frutta secca, tè, caffè, cioccolato. Poi ci sono alimenti acidi come limone ribes nero, prugna mela la mela cotogna. Frutta e verdure che contengono questi acidi ma se non sono in eccesso sono benefici per la salute e mineralizzanti, attivano la ventilazione polmonare, alcuni alcalinizzano il sangue. Invece sono dannosi per l’organismo gli acidi contenuti nelle carni, l’acido butirrico dei grassi animali.
Gli alimenti alcalinizzanti
Danno una reazione ALCALINA la frutta, la verdura, i legumi, il latte, le mandorle, uva secca, fagioli secchi, datteri, bieta, carote, sedano, melone, albicocche, ananas fresco, pompelmo, arancia, cavolo, banana, pomodori, limoni, pesca, mela, pera, zucca, miglio, tisane a base di erbe, yogurt, germogli, uva, crema di latte.
Gli alimenti neutri
Sono neutri lo zucchero (non raffinato) ed il latte (varia dal tipo e dal processo di conservazione adottato), miele, olio, burro.
Perché è preferibile favorire gli alimenti a reazione alcalina?
L'effetto indesiderato dei cibi acidi è quello di sottrarre minerali al nostro organismo per tamponare l'acidità creata da un eccesso di alimenti acidi. A lungo andare le ossa perdono la loro consistenza, rischio di osteopenia e osteoporosi, i denti si cariano, il sangue diventa anemico, la pelle si rovina e si spacca. Si possono formare i calcoli ai reni o alla cistifellea, disturbi digestivi, alle vie respiratorie, alla pelle e unghie macchiate di bianco sono indice di demineralizzazione. Un’alimentazione troppo acida può provocare acetone, o deviazione della colonna vertebrale nei bambini. È bene quindi evitare anche certe bevande acide, come la coca-cola, e tenere in considerazione che un eccesso di cibo acidifica. Non esiste un rapporto diretto tra un alimento dal sapore acido e la sua reazione nell’organismo. A volte, il succo del limone fresco può essere un buon antiacido dello stomaco. Read the full article
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bambolinaverde-blog1 · 7 years ago
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Malattie 1/2 parte
In questo articolo parlero' di alcuni casi di malattia dell'unghia dove si puo' intervenire e dove invece è meglio l'intervento di uno specialista ed una brava onicotecnica deve essere assolutamente in grado di riconoscere e in tal caso consigliare alla cliente la consultazione con un dermatologo. Non improvvisate se non siete sicure potete solo creare danni seri.
Chiedo scusa anche per le immagini un po' dure, ma è l'unico modo per capire e riconoscere la malattia.
Partiamo con i casi di malattia dove si potrebbe intervenire ovviamente con la massima attenzione:
STRIATURE: unghia piene di fessure con dei solchi che vanno dalla matrice su tutta l'unghia in senso verticale e che solitamente hanno origine congenita oppure posso essere conseguenze di traumi o di disturbi alimentari, a volte anche lo stress puo' causare questo tipo di disturbo.
LEUCONICHIA: le unghie macchiate di bianco.Spesso le cause sono eventi come sollevamento o bollo d'aria dopo un trauma sotto il letto ungueale.A volte la causa è l'insufficienza diabetica. Si puo' risolvere con la ricostruzione se l'unghia non staccata dal letto ungueale.
ONICHAUXI: l'unghia si presenta con una crescita spropositata sia in lunghezza che in grossezza. Questo disturbo si presenta soprattutto nei piedi ed causato da una lesione oppure malattia. Si puo' migliorare con una limatura fatta bene e con cura.
ONICHORATROFIA: è l'atrofia dell'unghia e spesso porta al distacco e alla perdita. A causare questa malattia è l'uso continuo di detersivi molto aggressivi o l'uso di agenti chimici senza guanti. Si puo' intervenire ma con molta cautela e attenzione
ONICOGRIFOSI: in forma acuta colpisce soprattutto l'alluce del piede e si manifesta con ispessimento dell'unghia che assume colorazione giallo scuro e una curvatura eccessiva tale da non permettere ne' di camminare e ne'di portare le scarpe, purtroppo in questi casi l'unica soluzione è l'asportazione chirurgica dell'unghia e della matrice.
UNGHIE CON EMATOMA: è il caso in cui l'unghia si presenta con macchie nere o blu per il sangue secco che si forma a causa di un forte trauma. Nei casi in cui la matrice rimane integra dopo qualche mese l'unghia ricresce normalmente. Se l'unghia si è staccata si puo' ricostruire solo dopo qualche settimana di ricrescita
ONICHORREXI: si presenta quando le unghie sono screpolate o sfaldate a causa di traumi, da una limatura scorretta o uso eccessivo di detersivi e di sostanze chimiche. Il problema si puo' risolvere con una regolare manicure almeno una volta alla settimana.
ONICOFAGIA: comunemente unghie mangiate. Facendo la ricostruzione in acrilico ( a parer mio piu' resistente del gel per chi è onicofagico), si puo' migliorare l'assetto ed eliminare l'abitudine.
PTERYGIUM: è una crescita eccessiva delle cuticole che aderiscono alla lamina.Per risolvere il problema occorre fare frequenti manicure associate ad uso frequente di olio emolliente per le cuticole.
Nel prossimo articolo continuero' con altri casi di malattie non si puo' intervenire.
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johnthanatoswick · 7 years ago
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Gennaio 2017 Winston stava bevendo una tazza di tè al cospetto di una signora anziana, che lo osservava con occhi particolarmente vispi. «Non posso aiutare John, non posso farlo se lui non è d’accordo e se lui non sa controllare gli...accessi.» Winston appoggiò la tazza sul piattino, facendola tintinnare. «E come potremmo fare per far sì che tu possa entrare senza che lui sia d’accordo o che possa farti accedere volontariamente?» L’anziana donna bevve un sorso, reggendo la tazza con entrambe le mani nodose e macchiate dal tempo, ma dalle unghie laccate e ben tenute. «Dovrebbe invocarmi, ma come ben sai non ci sono solo io. Conosco il suo richiamo di morte e violenza, conosco anche il suo richiamo alla vita con il ricordo di Helen e le anime innocenti che risparmia. Ma-» «Manca la più giovane parte di te, vero?» La vecchia annuì lentamente, appoggiando la tazza di nuovo sul piattino. «Da quello che ho capito però il suo lutto lo ha divorato dall’interno. Dovevi pensare prima a questo esperimento.» Winston sembrò spazientirsi bonariamente. «Prima di Helen e del lutto tu non volevi nemmeno sentir parlare di me. Ora non scaricare tutto sulle mie spalle. Quindi la terza parte di te non potrebbe accedervi?» La vecchia scosse la testa lentamente, sembrando desolata. «Nel nome dei vecchi dei io vorrei poterti aiutare Winston. Sono potente, ma ho anche io i miei limiti e lo sai. Da quando non abbiamo più seguaci i nostri poteri si sono affievoliti. Non posso accedere al subconscio di John se prima non riuscirò a creare una connessione con lui.» Winston abbassò lo sguardo e si immerse nel più totale silenzio. La vecchia finì il suo tè e lo osservò. «Quando fai quella faccia è perché stai giungendo a una soluzione, passando per un piano delirante.» Winston spostò gli occhi eterocromi sulla vecchia e sorrise. «So cosa devo fare, devi solo darmi il tempo di trovarla. Sei tu l’unica che può aiutarmi ad avere John dalla nostra parte.» La vecchia si alzò lentamente prendendo tazza e piattino tra le mani. «Trovare chi?», domandò l’anziana. «Lascia questi dettagli a me, intanto concentrati su John e aspetta, appena il momento sarà propizio non perdere tempo. Forse riusciremo a prendere parecchi piccioni con una fava.» ______________________
Presente
Il sicario chiuse gli occhi nel suo letto scomodo di un motel di Città del Messico. Si chiese in quanti avessero già dormito lì e storse il naso mentre muoveva la schiena cercando una posizione comoda. Non aveva dolore, da alcuna parte. Margot aveva guarito le sue ferite e gli sembrava quasi strano non avere nulla che gli desse fastidio. La collega era due stanze più in là, lei avrebbe sicuramente dormito, al contrario di lui, che era devastato da un senso di nervosismo e concentrazione. Riaprì gli occhi, puntò la sveglia e spense la luce sul comodino, lasciando che l’oscurità lo avvolgesse. Aveva fissato il soffitto a lungo, fino a quando una mano nera era scesa da esso assomigliando a un ragno che discende con la sua tela. John si spaventò a tal punto da rotolare giù dal letto, cadendo i carponi, pronto a difendersi, ma si calmò subito, guardandosi intorno. Doveva essersi addormentato senza accorgersene. Dischiuse le tende e guardò fuori, il mondo era in fiamme, quanto in fiamme era il suo petto e la sua mente quando era andato a dormire. Un corvo con gli occhi accesi da un bagliore rossastro si posò sul davanzale gracchiando per avere la sua attenzione. Di tanto in tanto qualche creatura fuori faceva la sua comparsa, con suoni schioccanti o viscidi. John uscì dalla porta e offrì il braccio al corvo che salì subito, gracchiando di nuovo. Una creatura si avvicinò a John con grandi falcate, ma si fermò quasi subito, intimorita da qualcosa. Il corvo spiccò il volo, ma disegnò una curva verso l’alto, per poi ridiscendere, trasformandosi in una donna dall’aspetto del tutto umano, sebbene con qualche riserva. Aveva lunghissimi capelli rossi, le arrivavano fino alle ginocchia, il corpo era florido ma asciutto, era alta, la pelle pallida e morbida coperta di lentiggini, sul capo la donna aveva una corona scura, che si abbinava alle vesti impalpabili e trasparenti. John distolse lo sguardo, ma la donna tese le braccia, prendendogli il viso tra le mani per guardarlo negli occhi. «Cosa ti preoccupa, John? Siamo nel tuo mondo, se lo comandi, nessuno qui ti farà del male. O forse il problema sono io?», una breve risata scosse il petto della giovane fanciulla. Il sicario spostò gli occhi neri su di lei, senza scostarsi. «Chi sei?», chiese John mormorando appena. La donna fece un passo indietro, i suoi modi erano delicati e regali. I suoi capelli vennero sferzati dal vento caldo dell’Alter e si colorarono di nero. «Possiedo molti nomi, perché la mia natura è triplice. Mi chiamo Ana quando sono la vergine della fertilità, mi chiamo Babd quando sono una madre e porto la vita e mi chiamo Macha quando invece sono una vecchia portatrice di morte. Puoi chiamarmi Ana. E te lo stai chiedendo, sono qui perché è come se tu mi avessi invitato a entrare in questo tuo mondo. Ma non temere, mi farò perdonare per questa invasione, probabilmente però non dovrai prendertela con me, ma con chi ha fatto in modo che potessimo entrare in connessione tu e io.» «Invitarti?», mormorò John con voce appena udibile e vagamente sorpresa. «Certo. invochi spesso Macha con il tuo bacio della morte, ma aiuti anche la vita salvando decine di innocenti e per questo Babd ti è riconoscente. Mancava solo qualcosa nella tua vita, che potesse chiamare anche Ana. E ora ce l’hai. Non temere però, il mio potere è ben superiore rispetto a quello altrui e tu hai chiamato a gran voce tutte e tre le parti di me, per quello mi trovo qui.», Ana aveva sorriso e gli aveva fatto un rapido occhiolino. Il sicario la osservò mentre i capelli di lei divenivano bianchi come la neve, una volta sferzati dal vento. La donna lo prese per mano, delicatamente e iniziò a camminare. «Questa volta non sei qui per svolgere il tuo compito, sono io che ti farò da garante per uscire da qui visto che hai Macha dalla tua parte. Sono qui per conto del mio alleato più fidato, vogliamo finalmente mostrarti una cosa.» I capelli della donna tornarono rossi, la stretta della mano morbida si fece calda e invitante, John cercò di ritirarla animato da un evidente disagio. La donna tuttavia non lo lasciò andare, ma si voltò a sorridergli con innocenza. «Rilassati John, devi imparare a rilassarti.» «Dove stiamo andando?», chiese John cercando di ignorare la sensazione che sembrava essere indotta dalla mano di Ana. La donna non rispose, continuò a camminare, seguendo un sentiero segnato da carboni ardenti, mentre tutt’attorno il mondo divampava. Alcune creature fatte di fuoco strisciarono verso di loro, ma si fermavano sempre qualche passo più in là, apparendo intimorite da quella misteriosa donna. «Non ho mai visto altre persone in questo mondo. A parte una.», ammise John mentre si voltava a guardare il motel in fiamme. «Di altre persone non ne vedrai mai, di divinità o creature superiori forse sì. Non è così difficile per le divinità raggiungerti ora, John, le tue barriere sono basse e queste creature sono totalmente fuori controllo, non possono difenderti alcune cercano perfino di attaccarti, hanno paura che un giorno le soggiogherai. Tutte gli altri visitatori dovresti invitarli tu, per questo in parte ritieniti salvo. Guarda come sono intimorite da me però queste creature. Quando avrai padronanza del tuo potere potrai fare quello che vorrai, potrai chiuderti qui dentro o usare queste bestie come sentinelle. Nel mentre potresti potenzialmente subire molte visite, da chi come me è abbastanza potente da sentire il richiamo che involontariamente mandi con i tuoi pensieri e le tue azioni, proprio qui nell’Alter.» Due corvi planarono dall’alto, Ana tese la mano libera verso uno di essi, che si posò silenzioso, l’altro corvo invece si appollaiò sulla spalla di John, quasi come un monito. «Divinità, creature superiori hai detto?», John assunse un’aria confusa, ma Ana parve distogliere la sua attenzione da quel discorso per proseguire nella devastazione di quella porzione di Alter. «Hai notato John che il tuo mondo muta a seconda del tuo stato d’animo? Quando sei tormentato vedi creature spaventose e scene di violenza inaudita, quando sei triste è tutto buio e tetro, odi lamenti lontani. Quando sei agitato devi sempre scappare, quando sei colto da ansia i tuoi piedi affondano e fatichi a camminare. Oggi divampano le fiamme, ma non mi sembri arrabbiato. Mi sembri agitato, devi calmarti, o non sarò l’unica ad approfittare di questa scarsa difesa. Questo mondo potrebbe fare gola a molti.» Ana sorrise di nuovo voltandosi mentre i suoi capelli divenivano corvini e poi di nuovo bianchi. L’espressione innocente della donna però nascondeva una certa malizia, che a John non sfuggì. La mano della fanciulla strinse la sua, per poi accarezzarne il dorso con il pollice. «Non conosco nulla di questo posto. So solo che per uscirne devo uccidere e che l’anima sacrificata non è nient’altro che una persona nel mondo reale. E perché qualcuno dovrebbe essere interessato a questo mondo?» Ana lanciò un risolino quasi infantile, strinse di più la mano attorno alla sua e appoggiò la testa alla sua spalla, con un atteggiamento fin troppo espansivo. Le fiamme si sollevarono fino a lambire il cielo, della cenere piovve dall’alto, posandosi sui loro vestiti. «Hai visto quante creature lo popolano? Immàginati riuscire a comandare ogni singolo mostro di questo posto e muoverlo a tuo piacimento. Comunque rimando ogni risposta a tempo debito. Ti sto accompagnando da una persona che conosci molto bene. Diciamo che è una sorta di esperimento, John. Per esseri sicuri che finalmente tu capisca il tuo potenziale.» A John tornò la nausea, dovette rallentare il passo mentre raggiunsero quello che doveva assomigliare al mare, ma era un’immensa distesa di lava. La donna si voltò verso di lui mettendosi di fronte e prendendogli entrambe le mani. «Chiudi gli occhi, John. Pensa a un luogo che conosci molto bene, immàginatelo, ricorda i dettagli, sentine il profumo.» Il sicario chiuse gli occhi e dopo qualche attimo sentì il calore sul suo visto svanire, quando dischiuse le palpebre si trovò a casa propria, con le mani strette in quelle della giovane Ana. «Visto? Siamo a casa.», la donna aveva di nuovo i capelli rossi e un sorriso puro, le gote erano rosate, come quelle di una ragazza accaldata «Ora portaci da Winston. Su prova!» John sembrò guardare nella direzione del proprio garage, ma la donna strinse le sue mani e lo trattenne davanti a sé. «Non con l’auto, sciocchino. Come ti ho fatto vedere.» Il sicario sospirò e chiuse di nuovo gli occhi, li tenne serrati per un bel po’, fino a quando una voce maschile conosciuta lo chiamò. «Jonathan ora puoi smetterla di fare il melodrammatico. Apri quei dannati occhi.» Winston se ne stava in piedi davanti alle grande finestre luminose del suo studio e si era voltato di tre quarti per osservare l’assassino. John invece si guardò intorno incredulo, una mano ancora stretta in quella di Ana. «Vedo che hai conosciuto...in questo momento Ana, giusto? Interessante, l’unico pezzo di puzzle che mancava è proprio quello che hai richiamato per primo», Winston indirizzò il suo sguardo verso la donna che sorrise con innocenza e annuì, «John, Ana. Ana, John. La donna che hai davanti è una delle mie più care amiche ed è una persona a cui affiderei ogni cosa. Per ora.» Winston finse un’ironica occhiata di biasimo alla fanciullesca Ana che sollevò una spalla roteando il busto più volte con fare civettuolo. «Sono /veramente/ al Continental?», esordì John colto di nuovo dalla nausea. «E dove diavolo pensi di essere?» chiese Winston quasi come se non comprendesse il problema. John osservò Winston e poi la donna. Aveva sempre sospettato che Winston sapesse qualcosa, ma non sapeva quanto in là si spingeva la sua conoscenza al riguardo. «Quindi in questo momento non sono fisicamente dove mi sono addormentato.» Winston con un palmo teso gli indicò il telefono «Vuoi chiamare Margot? Così ti dimostrerò sia che sei fisicamente qui e non stai dormendo, sia che non sei più nella tua stanza.» John percorse qualche passo in avanti, sentendo la mano della donna lasciarlo lentamente. Sollevò la cornetta del vecchio telefono nero e compose il numero della collega che aveva imparato a memoria per ogni evenienza. «Margot? Non volevo disturbarti. Mi servirebbe che tu vada a controllare nella mia stanza se va tutto bene, ho lasciato le tende aperte. Sono...Uscito un attimo.» John aveva atteso al telefono, con lo sguardo puntato su Winston che ricambiava con un sorriso, John aveva poi sollevato leggermente la testa mostrando una reazione probabilmente sorpresa e aveva ringraziato la collega interrompendo la comunicazione. «Quindi sapevi tutto, lo hai sempre saputo. Perché dirmelo proprio ora? Perché mandare lei? È per quello che mi hai affiancato Margot? Cosa significa tutto questo?», domandò John in tono piatto. Intanto la donna si era portata alle sue spalle e aveva iniziato ad accarezzargli le spalle e la nuca, giocando con i suoi capelli mentre respirava di tanto in tanto sul suo collo in modo quasi lascivo. John inizialmente cercò di ignorarla, ma poco dopo si scostò, per non subire attenzioni non richieste. Osservo Ana dubbioso, poi tornò a rivolgersi a Winston. «Ana non esagerare con John, non ti conosce ancora, finirà per farsi qualche idea sbagliata su di te. Comunque ho deciso di dirtelo ora perché i tempi sono maturi, Jonathan. Mi serve finalmente il tuo aiuto e mi serve che tu decida di abbracciare il tuo potere. Quando lo farai avrai modo di godere di qualche privilegio che ora non ti è concesso. Per esempio avrai il controllo del tuo mondo, delle creature che lo abitano. Potrai richiamarle qui a tuo piacimento, potrai persino spedire qualcuno lì dentro, incastrandocelo per sempre. Non dovrai sentirti inferiore a nessuno, nemmeno a coloro che hai conosciuto grazie a Margot, anzi molto probabilmente potrai godere del loro rispetto. Un’altra cosa che potrebbe interessarti è il non invecchiare. Sei stato scelto dall’Alterworld, devi arrenderti all’idea. Chi diavolo pensi che abbia iniziato a chiamarti Бабайка? Sì, il sottoscritto, perché è quello che sei veramente.» John sollevò una mano come se volesse fermare Winston, il suo viso mostrava tutta la sua confusione e il disappunto per essersi accorto di avere ancora Ana intorno che sembrava per forza cercare la sua attenzione. «Credo di aver bisogno di ulteriori spiegazioni. Per esempio su questi suddetti privilegi.», affermò serio John. Winston invece aveva sulle labbra un sorriso soddisfatto e placido, l’uomo lo interruppe subito aprendo le braccia di lato. «E le avrai, a tempo debito. Ora cerca di abbracciare la tua natura e allenati, fatti aiutare da Margot, che ha già fatto molto per me. E per te, chiaramente. Seguirò con interesse i tuoi progressi. Salutami Margot, dille che vorrei parlarle una volta tornati qui.» Prima che John potesse intervenire Ana da dietro coprì i suoi occhi con le mani e sussurrò qualche parola in quello che sembrava una lingua celtica. Quando la donna gli tolse le mani da davanti agli occhi, John si ritrovò nel cortile del motel, stavolta nel mondo reale. La donna era scomparsa, ma aveva visto chiaramente un corvo volare via, accompagnato da altri due volatili della stessa specie. Il sicario fece scorrere gli occhi attorno, delle ombre si stavano riassorbendo, si diramavano ovunque e parevano a ritroso tornare lentamente in un buco, formatosi sotto i suoi piedi. Indirizzò gli occhi prima all’auto, poi alla porta di Margot, fino a quando si incammino per arrivare davanti alla propria, che però era chiusa dall’interno. Attraverso le tende scostate poteva intravedere il suo letto e la porta semiaperta del bagno. John serrò la mandibola, vedendosi costretto a disturbare il proprietario del motel. Stava per andare verso il suo appartamento quando si fermò e si voltò di nuovo verso la porta. Si mise davanti a essa e si guardò rapidamente intorno un paio di volte, prima di appoggiare la mano sulla maniglia e chiudere gli occhi. Rimase fermo in quella posa qualche istante. Stava per demordere e darsi dello stupido quando senti un guizzo tra le gambe e il rumore della serratura che si sbloccava. La porta si dischiuse mettendo in mostra lo schizzare rapido di un’ombra lungo il muro che era svanita all’interno di esso non appena John aveva spalancato la porta. Il sicario indugiò sull’uscio, osservò la maniglia e poi le proprie mani, quasi come se c’entrassero con il processo. Subito dopo richiuse la porta alle spalle e si sedette alla scrivania di fianco al frigobar da cui prese una birra fresca: un’altra notte insonne lo aspettava.
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lostinmythoughts28 · 8 years ago
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ciao ragazze , oggi vi parlo dei solventi per togliere lo smalto .
Io prima di trovare il solvente adatto a me ne ho provati tantissimi  .
Tutti quelli che ho provato li ho comprati da Acqua e Sapone o al supermercato,  ma molti  sono pessimi  e sfortunatamente li ho ancora perchè non sono riuscita a finirli .
Secondo me il solvente peggiore di tutti  è quello della marca Miss Broadway che avevo  preso al supermercato qui a Milano e non l’ho nemmeno finito perchè non leva un minimo  strato di smalto .
Io da un’anno  e mezzo a questa parte ho cominciato ad utilizzare il solvente per unghie della Sephora  con cui mi  trovo molto bene e una volta tolto lo smalto non mi lascia le unghie macchiate da alcuni smalti che ho e che me le macchiano .
Io di questo solvente ho la confezione più piccola e se non ricordo male la Sephora fa anche la confezione più grande .
La cosa buona dei solventi è che dopo una loro passata lasciano le unghie dure  in modo tale che non si spezzano subito soprattutto per chi come me non mette spesso lo smalto  .
Solventi per unghie : Sephora o Miss Broadway? ciao ragazze , oggi vi parlo dei solventi per togliere lo smalto . Io prima di trovare il solvente adatto a me ne ho provati tantissimi  .
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margiehasson · 5 years ago
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Tanti trucchi per unghie sane e forti!
Le unghie, come qualsiasi parte del nostro corpo, vanno curate al massimo, spesso però con l’uso di smalti o di frequenti ricostruzioni o gel si indeboliscono moltissimo! Per questo dobbiamo conoscere dei rimedi!
Alcune cause possono essere per esempio le infezioni da funghi, queste possono far sfaldare, ingiallire ed indebolire le nostre unghie. Dobbiamo poi stare attenti al contatto con prodotti chimici, infatti il contatto con questi prodotti può far indebolire le nostre unghie, è bene quindi utilizzare sempre i guanti ed evitare poi di mettere le unghie finte con la colla perché andrà a rovinarne la superficie. Per fare qualche trattamento rinforzante non bisogna necessariamente spendere tantissimi soldi, esistono infatti moltissimi rimedi naturali, super semplici da fare tranquillamente in casa. Prima di tutto però bisogna nutrire le unghie partendo da un’alimentazione sana ed equilibrata, bisogna consumare infatti cereali, latticini, uova, alimenti integrali, frutta e verdura; è molto importante consumare alimenti ricchi di calcio, possiamo però anche aiutarci con degli integratori alimentari.
Per rinforzarle invece possiamo fare degli impacchi, uno di questi è molto semplice da fare! Basta prendere un po’ di olio di oliva, succo di arancia e aglio, basta infatti tritare l’aglio, mescolarlo con del succo di arancia, inserire le unghie all’interno del composto per almeno 10 minuti. Successivamente passiamo ad un’altra ciotola dove metteremo dell’olio di oliva e lasceremo in posa le unghie per almeno 15 minuti. Questo trattamento va fatto spesso, è importante inoltre mettere tutte le sere un po’ di olio di oliva sulle unghie.
  Photo credits Pinterest by donna moderna
  Un altro rinforzante è il limone, infatti basta mettere in un bicchiere un po’ di succo di limone puro per avere unghie subito più forti, dovremmo procedere al trattamento due volte al giorno, mattina e sera; se invece abbiamo le unghie ingiallite o macchiate possiamo unire limone e olio di oliva e passarlo sulle unghie come se fosse uno smalto.
Poi possiamo optare per un composto a base di Karitè, il burro va unito al succo di limone e all’olio di oliva, si formerà  così una crema che dovrà essere applicata tutte le sere. Infine se abbiamo un po’ di avocado potremmo creare un composto schiacciando l’avocado unendolo al tuorlo d’uovo e al limone.
Le unghie con questi rimedi appariranno molto più sane e forti!
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margiehasson · 5 years ago
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Tanti trucchi per unghie sane e forti!
Le unghie, come qualsiasi parte del nostro corpo, vanno curate al massimo, spesso però con l’uso di smalti o di frequenti ricostruzioni o gel si indeboliscono moltissimo! Per questo dobbiamo conoscere dei rimedi!
Alcune cause possono essere per esempio le infezioni da funghi, queste possono far sfaldare, ingiallire ed indebolire le nostre unghie. Dobbiamo poi stare attenti al contatto con prodotti chimici, infatti il contatto con questi prodotti può far indebolire le nostre unghie, è bene quindi utilizzare sempre i guanti ed evitare poi di mettere le unghie finte con la colla perché andrà a rovinarne la superficie. Per fare qualche trattamento rinforzante non bisogna necessariamente spendere tantissimi soldi, esistono infatti moltissimi rimedi naturali, super semplici da fare tranquillamente in casa. Prima di tutto però bisogna nutrire le unghie partendo da un’alimentazione sana ed equilibrata, bisogna consumare infatti cereali, latticini, uova, alimenti integrali, frutta e verdura; è molto importante consumare alimenti ricchi di calcio, possiamo però anche aiutarci con degli integratori alimentari.
Per rinforzarle invece possiamo fare degli impacchi, uno di questi è molto semplice da fare! Basta prendere un po’ di olio di oliva, succo di arancia e aglio, basta infatti tritare l’aglio, mescolarlo con del succo di arancia, inserire le unghie all’interno del composto per almeno 10 minuti. Successivamente passiamo ad un’altra ciotola dove metteremo dell’olio di oliva e lasceremo in posa le unghie per almeno 15 minuti. Questo trattamento va fatto spesso, è importante inoltre mettere tutte le sere un po’ di olio di oliva sulle unghie.
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  Un altro rinforzante è il limone, infatti basta mettere in un bicchiere un po’ di succo di limone puro per avere unghie subito più forti, dovremmo procedere al trattamento due volte al giorno, mattina e sera; se invece abbiamo le unghie ingiallite o macchiate possiamo unire limone e olio di oliva e passarlo sulle unghie come se fosse uno smalto.
Poi possiamo optare per un composto a base di Karitè, il burro va unito al succo di limone e all’olio di oliva, si formerà  così una crema che dovrà essere applicata tutte le sere. Infine se abbiamo un po’ di avocado potremmo creare un composto schiacciando l’avocado unendolo al tuorlo d’uovo e al limone.
Le unghie con questi rimedi appariranno molto più sane e forti!
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