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C.E.I - In ascolto della santità: La storia dei santi testimoni della sofferenza e della cura
Ascolta Qui «Il messaggio che la Beata Liduina Meneguzzi reca oggi alla Chiesa e al mondo è un messaggio di speranza e di amore: una speranza che riscatta l’uomo dal suo egoismo e da forme aberranti di violenza; un amore che si fa invito alla solidarietà, alla condivisione e al servizio, sull’esempio di Gesù che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per…
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GROTTAMMARE – La 7° edizione del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”, svoltosi in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ha coinvolto migliaia di persone collegate in rete attraverso il sito ufficiale giornalistioggi.it, il canale YouTube e la pagina Facebook Tele Padre Pio TV (per la registrazione completa, clicca qui). Sponsor ufficiale “L’Editrice Shalom”.
Filo conduttore del pomeriggio: “In dialogo tra paura e speranza. La vita si fa storia”. Sono state circa 7.000 le persone che si sono connesse nei vari momenti del pomeriggio durante i quali si è parlato della professione giornalistica e della comunicazione in tempo di pandemia.
La città di Grottammare, che nelle passate edizioni ha ospitato con generosità fino a 200 operatori della comunicazione nazionale, quest’anno si è resa presente con un video promozionale, realizzato da Mauro Piergallini, nel quale commercianti e imprenditori, da sempre sostenitori dell’evento, hanno declamato alcuni versi della poesia “Lu paese mi” di Pio Ottaviani.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto i saluti del Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Mons. Carlo Bresciani, del Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D’Ercole, del Direttore del SIR, Amerigo Vecchiarelli, del presidente della FISC, Mauro Ungaro e del direttore di Padre Pio TV, Stefano Campanella.
Giovanni Tridente, docente di giornalismo presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha condotto tutto il pomeriggio e ha commentato alcuni passaggi del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Simone Incicco, responsabile organizzativo del Meeting, ha ringraziato tutti i relatori, molti dei quali amici dell’evento, il comitato scientifico, il direttore Campanelli di Padre Pio TV e don Giampiero Cinelli impegnato nell’organizzazione.
Nella sua introduzione ha ricordato il 23 maggio di ventotto anni fa quando, a Capaci, sono stati uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta. Incicco ha poi invitato a un momento di preghiera per ricordare il giudice Falcone, le vittime di mafia, gli operatori di pace e i tanti sofferenti a causa della pandemia.
Bruno Mastroianni, filosofo e giornalista, ha condotto il primo panel dal titolo “Cambiamenti”, con: Bruno Piraccini, amministratore delegato Orogel, Maria Laura Conte, direttrice della comunicazione della Fondazione AVSI e Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
A introdurre i lavori è stata Vania De Luca, presidente nazionale dell’UCSI che ha detto: «Questa pandemia ci ha cambiati e dobbiamo fare memoria delle sofferenze e delle potenzialità che abbiamo attraversato. L’informazione di qualità, svolta da persone riconoscibili e competenti, potrà aiutarci a ricostruire il tessuto comunitario che uscirà lacerato da questo periodo».
«Un evento inaspettato che ci ha trovati impreparati – ha detto Bruno Piraccini – e abbiamo lavorato continuamente per adempiere al nostro dovere rispettando tutte le regole di sicurezza, dopo un’accurata attività di formazione per i duemila lavoratori dei quattro stabilimenti tra i quali non si sono riscontrati casi di contagio da Covid».
Maria Laura Conte ha condiviso il suo percorso: «Dopo la prima fase che si è svolta sull’onda dell’adrenalina tra il lavoro e la famiglia, è subentrata la sensazione della mancanza d’aria, la fatica della chiusura, del non potersi muovere, ma da qui è partito lo scatto verso la riscoperta di un dinamismo diverso, anche con l’aiuto della lettura del romanzo “La Peste” di Camus».
Vincenzo Corrado ha affermato: «Il vero cambiamento è riuscire a far tesoro dell’essenzialità che stiamo vivendo. Il Papa scrive che la vita di ciascuno è aperta a un possibile cambiamento e ognuno di noi deve indicare la traiettoria. Abbiamo sperimentato la globalizzazione della salute, della malattia, della sofferenza, ci siamo ritrovati tutti uniti sulla stessa barca, ma teniamo aperto questo libro della pandemia, non possiamo lasciare da parte le storie di fragilità e trovare le giuste parole attraverso le quali narrare quello che abbiamo vissuto in modo inaspettato».
Il vescovo Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha apprezzato lo svolgimento del Meeting e, introducendo la seconda tavola, ha affermato: «Il tempo della crisi è attraversato da una grazia speciale e il pastore deve prendere consapevolezza di questo e vigilare per comprendere la strada. È importante che il pastore renda viva questa grazia e avendo la consapevolezza che può avvenire in modo speciale anche attraverso la ricerca della collegialità episcopale che dà senso e spessore al ruolo del pastore.
In questo tempo ci si può accorgere che la comunione sacramentale è difficile da vivere insieme ma non viene meno la comunione che si vive attraverso la prossimità, attraverso la testimonianza, attraverso il farsi prossimo alle situazioni di indigenza. Ciò diventa testimonianza della Chiesa che siamo e della chiesa che vogliamo essere».
Il secondo momento, nel quale si sono alternati i vescovi di diverse diocesi italiane, è stato infatti dedicato a “L’impegno del pastore in mezzo alle crisi”.
Il confronto è stato moderato da Massimiliano Padula, presidente del Copercom e docente alla Pontificia Università Lateranense, che ha chiesto ai relatori cosa ha rappresentato il Coronavirus per la Chiesa.
Il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo della Diocesi de L’Aquila dove ha costituito un ufficio per la Pastorale dell’emergenza, ha portato la sua testimonianza su questo terremoto dell’anima: «Credo che tutte le calamità hanno degli aspetti comuni: ogni evento traumatico presenta un versante misurabile e uno nascosto e non immediatamente percepibile ma occorre avere degli strumenti per intercettare questi segnali che partono dalla profondità della persona.
Bisogna avere la capacità di ascoltare, che è il primo modo di essere vicini. In un evento traumatico si avverte una frattura tra il prima e il dopo e la situazione di sofferenza getta sul futuro un’ombra condizionante. La Chiesa ha un ruolo importante, dobbiamo dotarci di sismografici sociali e spirituali per misurare le onde sussultorie che sono interiori nella persona, dobbiamo imparare a costruire buone intese, a fare convergenze con le istituzioni e a dare speranza, che è il dono più importante nel tempo dell’emergenza».
Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede ha affermato: «Il Papa ha accompagnato questa emergenza nella consapevolezza che era un problema di tutto il mondo. Tutti hanno sottolineato la forza di quella serata del 27 marzo in piazza San Pietro, una forza che non era nelle immagini o nella regia: la potenza era nel mondo convenuto a pregare insieme.
Anche i non credenti sono stati interpellati da questo momento di preghiera, hanno ricevuto una chiave per capire. Ci ha commosso il modo in cui questo nostro servizio al Papa e alla Chiesa ha raggiunto tanti fedeli in tutto il mondo: in questo momento il Papa è stato vicino».
Il vescovo mons. Francesco Beschi della Diocesi di Bergamo, la zona più martoriata d’Italia dal Covid, ha offerto alcune impressioni: «Il dono dello Spirito si è manifestato in maniera evidente. Nella nostra comunità abbiamo sperimentato un po’ di sconcerto e di smarrimento, sono venute meno le relazioni educative quotidiane, la prossimità con le famiglie, i malati e gli anziani. È emersa la consapevolezza di un servizio, di una testimonianza che prendeva progressivamente forme diverse con i media, con il telefono, con una rete di persone che hanno cominciato, con tutte le precauzioni, ad avvicinarsi alle vie, alle case
. La Chiesa c’è stata e le persone l’hanno avvertita pur in un contesto di grande sofferenza, di malattia, di dolore immenso per i tanti morti. Abbiamo celebrato in modo molto dimesso i 140 anni del giornale “L’Eco di Bergamo” che ha contribuito alla condivisione di sentimenti. Il Papa ci ha telefonato per esprimere vicinanza per la morte dei 24 sacerdoti e ha chiamato la redazione del giornale perché è rimasto colpito dalle pagine dei necrologi e dei racconti della vita di tante persone morte.
Sono convinto che il futuro dipende dalle scelte che stiamo facendo. A partire dalla nostra fede, noi cristiani testimoniamo la convinzione che il futuro di Dio è buono anche nell’oscurità. Avvertiamo il senso di incertezza, ma il mondo può guardare a quello che è avvenuto e leggerlo nel mistero pasquale».
Il vescovo mons. Francesco Massara delle Diocesi di Camerino e di Fabriano ha ripercorso le modalità con cui la Chiesa locale si è fatta prossima alle famiglie e ai più giovani: «Il concorso CoronArt per i bambini, ragazzi e giovani ha visto l’adesione di quasi cinquecento partecipanti con video, disegni, poesie. Dopo il terremoto strutturale del 2016 (350 chiese su 500 danneggiate), il terremoto dell’anima che è molto più profondo (aumento dell’uso di antidepressivi e dei suicidi) e il terremoto delle promesse (la ricostruzione non è partita) stiamo affrontando questo nuovo tempo di sofferenza. Ci sarà una crisi economica, ma riusciremo a rialzarci perché i marchigiani sono forti e l’aiuto di Dio ci sosterrà. Questa pandemia ci ha portato a essere più coesi e solidali, a rivedere i nostri modi di vivere come Chiesa e nelle relazioni.»
Mons. Domenico Pompili, vescovo della Diocesi di Rieti, ha ripercorso, come il suo confratello Massara, il periodo del terremoto paragonandolo a questi mesi. «La Chiesa si è ritrovata fuori dalla Chiesa – ha detto mons. Pompili – ma a Rieti eravamo già fuori dalle chiese, costretti a uscire e questo ha creato la possibilità di andare incontro alle persone e di coltivare le relazioni: è questo che dobbiamo recuperare per dare alla Chiesa una prospettiva futura»
La terza parte del Meeting è stata condotta da Alessandra Ferraro, caporedattrice della TgR Valle d’Aosta che ha condotto il confronto tra i direttori di testate.
A introdurre i lavori è stato Carlo Verna, Presidente Nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha descritto il contesto nel quale gli operatori della comunicazione si sono trovati a lavorare: «Le tecnologie hanno portato a un diverso approccio con le fonti, il lavoro sta cambiando e sono necessarie una maggiore consapevolezza, la massima attenzione e uno sforzo di analisi della verità per informare correttamente il cittadino».
Alessandro Casarin, direttore nazionale dei Tgr Rai ha ripercorso il lavoro delle redazioni regionali così tanto apprezzato dagli italiani: «È la pandemia che detta il sommario del telegiornali – ha spiegato Casarin – le storie degli abitanti prigionieri, poi i racconti dei volontari, le storie drammatiche dei figli che avevano perso uno o entrambi i genitori, e poi le storie degli infermieri, dei sacerdoti morti, le chiese e gli oratori vuoti, tante storie luttuose.
Da una settimana questo sommario non ci viene più imposto e riusciamo a dare spazio alla cronaca bianca, ad alcuni fatti che accadono nelle città. Ora dobbiamo pensare al domani, tutti aspettiamo il 3 giugno e speriamo che ci sarà meno virus e più cronaca».
Vincenzo Morgante, direttore di Tv200, ha ripercorso il lavoro svolto dalla redazione: «Ogni giorno abbiamo raccontato la vita concreta di tanti profili di cittadini e abbiamo scoperto il mondo della prossimità e del bene che forse prima non conoscevamo nella giusta misura. Abbiamo usato un linguaggio semplice che desse sempre un segnale di speranza: raccontare la drammaticità della situazione ma trovare nelle varie storie un elemento di fiducia nella presenza delle Istituzioni e della Chiesa».
Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo, prendendo parte all’incontro ha affermato: «Bergamo ha subito un colpo profondissimo da questa tragedia che il giornale ha raccontato grazie all’aiuto dei lettori che hanno condiviso il loro lutto, la sofferenza e il ricordo dei loro cari. In questo modo il giornale ha attraversato tutto questo periodo e, oltre ai messaggi di papa Francesco e del presidente Mattarella, ha avuto la vicinanza e la stima dei lettori che si sono sentiti accompagnati e sostenuti in questo tempo così buio».
Lorenzo Rinaldi, direttore del quotidiano Il Cittadino di Lodi, ha espresso tanta gratitudine ai redattori che hanno rivalutato il giornalismo di prossimità e ha condiviso il lavoro dalla zona rossa: «La nostra piccola redazione di provincia ha gestito e annunciato il primo caso di Covid del 20 febbraio e da allora non si è mai fermata. Noi eravamo con i nostri cronisti nella zona rossa, isolati ma al centro della notizia, e abbiamo sentito la grande responsabilità di dare le informazioni giuste.
Quando ci siamo resi conto che le persone che venivano a mancare erano numerose, abbiamo avuto il momento più duro e abbiamo lanciato l’iniziativa del memoriale per ricordare i defunti che non hanno potuto avere il saluto della comunità. In questo modo ci siamo sentiti ancora di più il cuore della comunità, sia con le pagine del giornale cartaceo che con il sito. Abbiamo pensato anche ai bambini e agli studenti con una rubrica che ha messo in contatto i nonni con i nipoti e un’altra in cui abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontarci come stavano vivendo il loro isolamento».
Agnese Pini, direttrice de La Nazione, si è soffermata sulla correttezza del linguaggio: «Durante questa pandemia i giornalisti hanno prestato maggiore attenzione a come esprimere le notizie al pubblico che era molto sensibile non solo alla notizia ma anche al modo dell’esposizione. I giornali sono diventati una parte istituzionale del Paese, riconosciuta dal presidente Mattarella e dal premier Conte, e hanno cominciato a misurare maggiormente le parole, a lasciare da parte i titoli sensazionali, a sentirsi una responsabilità maggiore per non creare effetti sbagliati nel lettore.»
Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, nel suo intervento ha messo in evidenza come le prime responsabilità richieste ai giornalisti siano la prossimità e il confronto con la realtà: «Tutti siamo stati immersi in un flusso continuo di parole, di dati e di opinioni sulla pandemia e sulla carta stampata il lettore ha trovato parole che non sono scivolate via, erano i volti di persone che stavano soffrendo, i nomi dei morti e c’erano le questioni che stavano emergendo, i primi segnali controversi sull’affievolimento della forza virale del Covid.
Purtroppo, c’è chi ha seguito l’interesse di fazione e non l’interesse comune, ma sono stati una minoranza rispetto alla gran parte dei giornali che hanno saputo interpretare questa difficile situazione con una informazione quotidiana di qualità».
Il pomeriggio si è concluso con la promessa di ritrovarsi per l’edizione 2021 a Grottammare, per tornare a vivere dal vivo l’ottava edizione del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”.
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UUN VIAGGIO INCREDIBILE AI CONFINI DEL LIMITE
“Un viaggio incredibile ai confini del limite” è il titolo della tavola rotonda organizzata da U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure domenica 27 maggio a Palazzo Ducale per offrire alla città un momento di confronto e dibattito sul tema del limite alla luce del rapporto tra sport e disabilità.
Realizzato con il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova e Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute, l’incontro si svolgerà dalle ore 9.30 alle ore 12.30 nel Salone del Maggior Consiglio, con partecipazione libera fino ad esaurimento posti.
Sette testimonianze si susseguiranno nel corso della mattinata, moderate dal giornalista Luca Rolandi da parte di sportivi che hanno saputo raggiungere risultati importanti nella loro carriera diventando in alcuni casi campioni paralimpici, scrittori e filosofi.
Interverranno Paola Bortolo, Vice Presidente dell’Istituto Chiossone e velista, Silvia Distefano, campionessa italiana di sci paralimpico nelle specialità di slalom gigante e speciale, lo scrittore Luca Lazzarini, Giovanni Levrero medico genovese e sportivo, Gianfranco Martin, medaglia d’argento alle olimpiadi invernali di sci di Albertville nel 1992, istruttore della nazionale paralimpica di sci e allenatore di atleti disabili, Andrea Pacini, ex paracadutista della Folgore e protagonista del progetto Obiettivo Volare che consente a persone con disabilità di effettuare paracadutismo in tandem, Giovanni Sciaccaluga, record italiano di nuoto alle Paralimpiadi di Rio nel 2016, Simone Regazzoni, scrittore e filosofo.
“Con questa tavola rotonda – afferma Gemma Malerba Presidente U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure – vogliamo offrire un’occasione di confronto rivolto a giovani e meno giovani sul tema della disabilità con le inevitabili difficoltà nell’affrontare la vita quotidiana, e, in un’ottica più ampia, contribuire a diffondere una cultura in cui il limite sia visto come un’opportunità di crescita e per darsi da fare”.
Attraverso le testimonianze dei relatori, si scoprirà come dietro la disabilità si possono nascondere forza, determinazione e talento e come il connubio con lo sport non sia solo possibile, ma anche vincente. Un modo per ricordare che lo sport non è solo competizione, ma strumento educativo e formativo, fonte e motore di inclusione sociale. In tal senso, l’esempio dello sport come strumento di crescita può essere efficace anche per chi non è interessato allo sport stesso nell’ottica di comunicare che nonostante i propri limiti tutti possono fare cose meravigliose.
Altri eventi U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure di domenica 27 maggio
Nella stessa giornata di domenica 27 maggio, nel primo pomeriggio, si festeggerà il 160° anniversario delle apparizioni della Madonna di Lourdes con una celebrazione in Cattedrale a Genova, organizzata da U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure. Nell’occasione, giungeranno in Cattedrale le reliquie di Santa Bernadette, a conclusione del viaggio attraverso il territorio ligure che inizierà il 19 maggio. Un evento che coincide con l’anno giubilare della Diocesi di Genova per i 900 anni di consacrazione della Cattedrale di San Lorenzo.
L’U.N.I.T.A.L.S.I. in Italia, in Liguria e a Genova
Fondata a livello nazionale nel 1903, l’U.N.I.T.A.L.S.I. conta oggi circa 100.000 aderenti in Italia, uomini, donne, bambini, sani, ammalati, disabili, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale. Le attività dell’ U.N.I.T.A.L.S.I. si estendono su tutto il territorio nazionale con una struttura organizzativa e amministrativa che comprende 19 sezioni e 2 delegazioni estere.
In Liguria, U.N.I.T.A.L.S.I. è nata nel 1912 come Sezione Ligure e conta oggi 4.000 soci che si occupano dell’assistenza a disabili, anziani e sofferenti attraverso diverse attività, l’organizzazione di pellegrinaggi e la prossimità sul territorio. In particolare, la sottosezione di Genova conta 1.000 soci.
I soci U.N.I.T.A.L.S.I. hanno la possibilità di vivere nel quotidiano al confine dei loro limiti, cioè di scoprire che nel condividere le proprie fragilità si è meno soli, più forti e si fanno incontri significativi.
Si inserisce in tal senso la possibilità per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro di svolgere il servizio civile presso l’Associazione. Si tratta di un’esperienza molto utile di impegno sociale, ma anche di formazione al lavoro e di gratificazione nell’incontro con persone speciali. Entro breve U.N.I.T.A.L.S.I. pubblicherà i nuovi bandi.
Tra i progetti di U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure, il “Progetto per i Piccoli” offre interventi di sostegno alle famiglie con bambini affetti da varie patologie, costretti a lasciare la propria casa per sottoporsi a cure presso l’Istituto Gaslini di Genova. Per realizzare questo progetto, dal 2006, U.N.I.T.A.L.S.I. Genova gestisce quattro appartamenti, completamente ristrutturati in base alle esigenze degli ospiti, dove, tutto l’anno, vengono accolte le famiglie dei bambini ricoverati.
Attraverso questi centri, U.N.I.T.A.L.S.I. ha accolto negli anni più di 1300 famiglie, di cui nel 2017, 164 nuclei famigliari per 345 persone.
Lo scopo del Progetto per i Piccoli è quello di assicurare oltre all’alloggio, soprattutto attenzione e vicinanza a famiglie che vivono un momento di difficoltà, non solo, attraverso questo progetto è nato uno staff dedicato di volontari che interverrà a seconda le richieste provenienti nelle case dislocate sul territorio portando a loro un po’ di speranza.
Maggiori informazioni su U.N.I.T.A.L.S.I. Ligure, sulle iniziative e sui progetti su http://www.unitalsiligure.it.
Emanuela Ratto
Responsabile ufficio stampa
COSTA EDUTAINMENT SPA
Acquario di Genova
www.costaedutainment.it
1.-testimonianze.docx
Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
NetParade.it
Quezzi.it
AlfaRecovery.com
Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
CentroRicambiCucine.it
Contatti
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Il Secolo XIX
MusicforPeace Che Festival
MusicforPeace Programma 29 maggio
Programma eventi Genova Celebra Colombo
Genova Celebra Colombo
UN VIAGGIO INCREDIBILE AI CONFINI DEL LIMITE – UNITALSI Liguria tavola rotonda su sport e disabilità UUN VIAGGIO INCREDIBILE AI CONFINI DEL LIMITE “Un viaggio incredibile ai confini del limite” è il titolo della tavola rotonda organizzata da U.N.I.T.A.L.S.I.
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..Papa Francesco..grazie al volontariato e ai grandi parroci..Per me è stata una sorpresa..trovare in Italia tanti volontari, ha detto il Papa ai partecipanti all'incontro promosso dalla Commissione Carità e Salute della Cei per la Giornata mondiale del malato..Un appello ..per le malattie rare e neglette, verso le quali non sempre viene prestata la dovuta attenzione, con il rischio di dare adito a ulteriori sofferenze..Lo ha lanciato il Papa nel discorso che ha tenuto ricevendo in udienza la Commissione Carità e Salute della Cei, in occasione dei venticinque anni della Giornata mondiale del malato e dei venti anni dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute. A salutare papa Francesco a nome dei partecipanti all'udienza è stato il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Carità e Salute della Cei..Ringraziamo il Signore per il cammino compiuto in questo tempo, per quanto è stato fatto a beneficio di una cura integrale dei malati e per la generosità di tanti uomini e donne che hanno accolto l’invito di Gesù a visitarlo nella persona degli infermi..ha esordito Francesco, ricordando che questi..sono stati anni segnati da forti cambiamenti sociali e culturali, in cui la ricerca scientifica è andata avanti e siamo riconoscenti per i preziosi risultati ottenuti per curare, se non per sconfiggere, alcune patologie..Auguro che il medesimo impegno sia assicurato per le malattie rare e neglette, verso le quali non sempre viene prestata la dovuta attenzione, con il rischio di dare adito a ulteriori sofferenze..l’auspicio del Papa, che ha ringraziato anche..per tanti operatori sanitari che con scienza e coscienza vivono il loro lavoro come una missione, ministri della vita e partecipi dell’amore effusivo di Dio creatore; le loro mani toccano ogni giorno la carne sofferente di Cristo, e questo è un grande onore e una grave responsabilità..Così pure ci rallegriamo per la presenza di numerosi volontari che, con generosità e competenza, si adoperano per alleviare e umanizzare le lunghe e difficili giornate di tanti malati e anziani soli, soprattutto poveri e indigenti..ha proseguito Francesco..Il grazie di Papa Francesco al mondo del volontariato italiano..E qui mi fermo..ha aggiunto a braccio..per ringraziare la testimonianza del volontariato in Italia. Per me è stata una sorpresa! Io mai avrei pensato di trovare una cosa così! Ci sono tanti volontari che lavorano in questo, convinti. E questo è opera dei parroci, dei grandi parroci italiani, che hanno saputo lottare su questo campo. Per me è una sorpresa e ringrazio Dio per questo..In un altro passaggio del suo discorso il Papa si è soffermato sul modello aziendale in ambito sanitario che ..se adottato in modo indiscriminato, invece di ottimizzare le risorse disponibili rischia di produrre scarti umani..Quando la persona malata non viene messa al centro e considerata nella sua dignità, si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui. E questo è molto grave!..Occorre essere vigilanti..ha sottolineato papa Francesco..soprattutto quando i pazienti sono anziani con una salute fortemente compromessa, se sono affetti da patologie gravi e onerose per la loro cura o sono particolarmente difficili, come i malati psichiatrici..Per Francesco..al primo posto c'è l'inviolabile dignità di ogni persona umana dal momento del suo concepimento fino al suo ultimo respiro. Non sia solo il denaro a orientare le scelte politiche e amministrative, chiamate a salvaguardare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, né le scelte di chi gestisce i luoghi di cura. La crescente povertà sanitaria tra le fasce più povere della popolazione, dovuta proprio alla difficoltà di accesso alle cure, non lasci nessuno indifferente e si moltiplichino gli sforzi di tutti perché i diritti dei più deboli siano tutelati..Giornata mondiale del malato: la XXV edizione per la terza volta a Lourdes..Istituita venticinque anni fa da Giovanni Paolo II con sei obiettivi, la Giornata mondiale del malato torna per la terza volta a Lourdes. Per l’occasione, si terrà dal 10 al 13 febbraio nella cittadina mariana il Colloquio internazionale ..Il Magnificat, cantico della speranza..al quale parteciperanno tra gli altri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e legato del Papa per la celebrazione della Giornata; il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; don Carmine Arice, direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei....la salute è un diritto, non sia il denaro a orientare scelte..il Papa saluta i malati in Piazza San Pietro..Le persone malate sono membra preziose della Chiesa..e a loro deve andare la massima attenzione..Il grazie al volontariato italiano.. Luci e ombre per quanto riguarda la sanità nella situazione sociale e culturale attuale. Il Papa apre il suo intervento mettendo in luce il positivo: il progresso della ricerca scientifica grazie a cui si possono curare, e a volte sconfiggere, alcune patologie, i tanti operatori sanitari che vivono il loro lavoro come una missione, i volontari che stanno accanto a tanti malati e anziani soli..E qui mi fermo per ringraziare la testimonianza del volontariato in Italia. Per me è stata una sorpresa! Io mai avrei pensato di trovare una cosa così! Ci sono tanti volontari che lavorano in questo, convinti..Mai speculare sui malati..Poi Francesco ha parlato delle ombre..Se c’è un settore in cui la cultura dello scarto fa vedere con evidenza le sue dolorose conseguenze è proprio quello sanitario. Quando la persona malata non viene messa al centro e considerata nella sua dignità, si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui. E questo è molto grave! Occorre essere vigilanti, soprattutto quando i pazienti sono anziani con una salute fortemente compromessa, se sono affetti da patologie gravi e onerose per la loro cura o sono particolarmente difficili, come i malati psichiatrici. Il modello aziendale in ambito sanitario, se adottato in modo indiscriminato, invece di ottimizzare le risorse disponibili rischia di produrre scarti umani. Ottimizzare le risorse significa utilizzarle in modo etico e solidale e non penalizzare i più fragili..Non c'è solo il denaro..Francesco ricorda che al primo posto deve esserci l’inviolabile dignità di ogni persona umana dal momento del suo concepimento fino al suo ultimo respiro..Non sia solo il denaro a orientare le scelte politiche e amministrative, chiamate a salvaguardare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, né le scelte di chi gestisce i luoghi di cura. La crescente povertà sanitaria tra le fasce più povere della popolazione, dovuta proprio alla difficoltà di accesso alle cure, non lasci nessuno indifferente e si moltiplichino gli sforzi di tutti perché i diritti dei più deboli siano tutelati..La fantasia della carità..La Chiesa, nota il Papa, si è sempre occupata dei sofferenti e numerose sono le istituzioni sanitarie di ispirazione cristiana esistenti. Oggi è necessario però portare avanti la fantasia della carità propria dei loro Fondatori..Nei contesti attuali, dove la risposta alla domanda di salute dei più fragili si rivela sempre più difficile, non esitate anche a ripensare le vostre opere di carità per offrire un segno della misericordia di Dio ai più poveri che, con fiducia e speranza, bussano alle porte delle vostre strutture..Attenzione spirituale ai poveri..Papa Francesco sottolinea quindi l’importanza della pastorale sanitaria che deve coinvolgere diocesi, comunità cristiane e famiglie religiose. Mai i malati devono sentirsi esclusi, anzi essi sono membra preziose della Chiesa..Purtroppo la peggior discriminazione di cui soffrono i poveri..e i malati sono poveri di salute..è la mancanza di attenzione spirituale. Hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede..
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SAN BENEDETTO – Grande successo per il 3° evento regionale: Imparo, Gioco, Mangio… alla scoperta del Mare Adriatico, della Pesca Sostenibile e della Sana Alimentazione! Corner “Pappa Fish Day” organizzato, nella mattinata di giovedì 6 giugno, da Partners in Service srl titolari del CEA “Ambiente e Mare” che è responsabile dell’attività educativa del progetto Pappa Fish in 15 Comuni della R. Marche A.S.2018-2019, in collaborazione con il Comune di San Benedetto del T.
La Campagna Pappa Fish 2018/19 della Partners in Service ha ottenuto il Patrocinio Fondazione “Umberto Veronesi”. Oltre mille bambini delle scuole dell’Infanzia e della Primaria hanno preso parte alla serie di eventi e laboratori educativi e di promozione del prodotto ittico locale di tipo massivo, tema della giornata educativa: “Mare e le Stagioni del pesce povero e/o massivo“.
In collaborazione con il Consorzio Piccola Pesca Sbt (CO.GE.PA), Associazione Pescatori sbt, Circolo Culturale Ricreativo Sbt “Mare e Bunazz”, le Retare e i Funai di San Benedetto del Tronto, Pastorale Sociale del Lavoro ” Marinai” Don Giuseppe Giudici e Mariella Marcheggiani, Eurofuni srl con Silvia e Maria Letizia Rosetti, Capitaneria di San Benedetto del Tronto, Circolo Nautico Sbt, Legambiente Marche, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Ristorante Pala a Prora Associazione Culturale Amici del Paese Alto, Mari Fari di Venezia, Fondazione Umberto Veronesi.
Con il patrocinio del Consiglio Regionale Marche e Fondazione Umberto Veronesi. Pis srl tramite la Biologa Nutrizionista Barbara Zambuchini ha iniziato a proporre già da cinque anni, il pesce povero locale secondo stagione nelle mense delle scuole pubbliche andando a sostituire il pesce congelato e promuovendo così una filiera corta del prodotto locale e una corretta alimentazione.
“Il nostro obiettivo da tempo è attivare una serie di iniziative per la valorizzazione della cultura marinara del mondo pesca, per l’educazione ambientale ed il rispetto dell’ecosistema e i cicli delle specie che popolano il mare e per la promozione della stagionalità delle produzioni ittiche locali – racconta la dott.ssa B. Zambuchini – durante la giornata di oggi, che è stato un vero e proprio successo con 15 Comuni della Regione coinvolti e mille bambini, abbiamo affrontato queste tematiche attraverso percorsi didattici, attività ludiche e narrative, laboratori creativi e sensoriali, canzoni, e video documentari per bambini e adulti alla scoperta del mare e del pesce dell’Adriatico.“
Si ringrazia per la presenza e il supporto durante l’attuazione della Campagna Educativa “Pappa Fish”, promossa dalla R. Marche e finanziata grazie ai fondi della Pesca FEAMP 2014-20, il Dirigente ASUR Area vasta 5, il Dottor Vincenzo Calvaresi e le Biologhe Nutrizioniste dott.ssa Benedetta Rosetti e dott.ssa Romina Fani, presenti nella mattinata all’evento.
E’ stata una giornata di condivisione del progetto e ricca di emozioni: ben 13 tappe… Percorsi didattici, Attività Ludiche e narrative, laboratori creativi e sensoriali, canzoni e video documentari hanno portato i bambini e gli adulti alla scoperta del mare e del pesce dell’Adriatico. I bambini hanno partecipato con entusiasmo al Pappa fish day diventando loro stessi protagonisti grazie all’utilizzo di diverse attività educative come i laboratori del riciclo Legambiente Marche, le fiabe e/o i racconti del mare.
La Tappa 1. CEA Ambiente e Mare, ha gestito evento e i laboratori sulla sostenibilità ambientale e sana alimentazione presso la piazza giorgini; tappa 3, la tradizione marinara di sbt, le retare e i funai, in collaborazione Ufficio Diocesano Pastorale Sociale e del lavoro, la Sociola Mariella Marcheggiani, Silvia e Maria Letizia Rosetti Eurofuni srl, la tappa 4, rifiuti in Mare – riciclo gestita da Francesca Pulcini e Kessili De Berardinis Legambiente Marche Onlus; il Faro Sbt Tappa 5) Visita al Faro alto 31 mt grazie Marifari di Venezia e il Farista Dario Calisti, tappa 6; quella delle favole e dei racconti del mare, scrittrice Maura Marziali e l’illustratrice Giordana Galli hanno intrattenuto i bambini con le loro narrazioni nel salone Circolo Mare e Bunazz.
La tappa 7 ha ospitato l’area selfie Pinocchio e la Balena con l’aria relax bimbi, la tappa 8 in collaborazione con il Consorzio Piccola Pesca SBT (CO.GE.PA), sono stati coinvolti i Pescatori della Piccola Pesca Francesco Ascolani, Gabriele Eleuteri, Nazzareno Paolini, con i lori attrezzi di mare, tappa 9 presso il Circolo Nautico Sanbenedettese ha presentato il progetto “Lifegate PlasticLess”, cestino galleggiante che rimuove i rifiuti in mare presente, tappa 10 ha coinvolto La Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, Comandante Mauro Colarossi e Consigliere Mario Ballatore che hanno illustrato il progetto “A pesca di plastica” trattando il tema dei rifiuti pescati in mare dai pescatori presso il Museo del Mare.
Nella tappa 11 i pescatori hanno intrattenuto i bimbi con i loro racconti di mare dei pescatori presso l’Associazione Pescatori Sambenedettesi. La tappa 12 ubicata all’esterno del bar ristorante Pala a Prora ha ospitato la Mostra dei lavori del concorso “Adriatico a scuola”, lavoro realizzati dai piccoli alunni di tutte le scuole che hanno partecipato al progetto, La tappa 13 ha coinvolto i bimbi con il Trekking urbano e la visita al Torrione in collaborazione con Associazione Culturale Amici del Paese Alto. Il tutto in diretta grazie a Radio Azzurra e Luca Sestili (tappa 2).
Presenti in piazza Giorgini oltre ai bambini ed insegnati anche i vari amministratori dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa e partecipato alla Conferenza stampa: il Consigliere regionale, Fabio Urbinati, che sottolinea come Pappa Fish è uno strumento semplice e intelligente, che ha permesso per la prima volta di portare nelle mense scolastiche marchigiane pesce fresco locale.
Siamo contenti del successo che l’iniziativa ha riscontrato anche a Bruxelles, ma non ci stupisce, perché siamo consapevoli della valenza di questo progetto. Un progetto che coniuga educazione alimentare, rispetto dell’ambiente e sviluppo locale, per abituare i nostri bambini al consumo di pesce, alimento prezioso, per renderli cittadini consapevoli e per offrire nuove opportunità a chi lavora nella filiera della pesca e dell’itticoltura, un settore provato da condizioni di mercato penalizzanti”.
Il Dirigente della Pesca R. Marche Dott. Pietro Talarico, impossibilitato a partecipare “ha inviato i suoi saluti” tramite la Dott.ssa Laura Gagliardini Anibaldi, che ha ricordato che la campagna Pappa fish è giunta alla V Ed. con 54 comuni della regione coinvolti e l’importanza del consumo del pesce fresco locale pescato e allevato nelle mense scolastiche.
Il Comune di San Benedetto del T. con i consiglieri delegati rispettivamente alla pesca e al porto, Mario Ballatore ed Emidio del Zompo, l’importanza del progetto malgrado le difficoltà iniziali, la Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, Comandante Mauro Colarossi, sull’importanza dei controlli del pescato a garanzia della tracciabilità del prodotto e della sostenibilità della pesca, la Fondazione Umberto Veronesi, Dott.ssa Valeria Marconi, Il Patrocinio a “Pappa Fish” nasce dalla condivisione degli obiettivi progettuali posti in essere da Partners in Service, Centro di Educazione Ambientale, che attraverso l’inserimento del pesce fresco a mensa, in particolare quello azzurro, e l’attività educativa di supporto condotta nelle scuole è in linea con i progetti di divulgazione sui corretti stili di vita a tavola promossi da Fondazione Umberto Veronesi, da sempre convinta dell’importanza di conoscere fin da piccoli ciò che possiamo fare in prima persona per difendere la nostra salute.
Il Medico Chirurgo Mangiologo Mauro Mario Mariani, ha ribadito l’importanza del consumo del pesce e i particolare di quello azzurro, alimento prezioso per gli omega 3, le proteine, i sali minerali e le vitamine che contiene. ASSO di Osimo, Gestore Mensa del Comune con la dietista Fabiola Formiconi, che hanno fatto inserito stabilmente nel menù delle mense il pesce fresco locale al posto di quello congelato.
Legambiente Marche Onlus, il Presidente Francesca Pulcini, che ha sottolineato l’importa della gestione delle acque e dei rifiuti. Associazione dei Pescatori Sbt, il Presidente Del Giovane Agostino, la Sociologa Mariella Marcheggiani sull’importa del tradizioni marinare di sbt, condivise da Silvia e Maria Letizia Rosetti dell’azienda Eurofuni srl e il Circolo Nautico sbt con il Vice Presidente, Paolo Rossi.
Presenti anche le amministrazioni coinvolte nel progetto, il sindaco di Acquaviva Picena Pier Paolo Rosetti, il sindaco di Monteprandone Sergio Loggi, l’Assessore Lorenzo Rossi del Comune di Grottammare, il Comune di Spinetoli, Consigliere delega alla Scuola Germana Gagliardi, con loro anche la Referente Partners in Service Srl Barbara Zambuchini che ha organizzato l’evento e curato le attività educativa nel corso dell’anno scolastico.
L’evento è stato realizzato da: Partners in Service Srl “CEA Ambiente e Mare” R. Marche in collaborazione con il Comune di San Benedetto e altri 14 Comuni: Grottammare, Acquaviva Picena, Offida, Pesaro, Castel Di Lama, Castorano, Colli del Tronto, Castelfidardo, Falconara Marittima, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Offida, Osimo e Spinetoli.
Si ringrazia la Marifari di Venezia, il Comandante Daniele Verdi e Il Farista Dario Calista per aver fatto vivere belle emozioni con la suggestiva salita al faro.Si ringrazia Walter del Ristorante Pala a Prora per aver ospitato nella mattinata i lavori dei bimbi del concorso “Adriatico a scuola”. Inoltre si ringraziano la Croce Verde di San benedetto del Tronto, la protezione civile di sbt e Associazione Nazionale Carabinieri Sbt per la loro disponibilità e l’egregio servizio svolto.
Si ringrazia Radio Azzurra e Luca Sestili per la diretta, la professionalità e per aver riempito Piazza Giorgini di musica e allegria. Si ringrazia per supporto al Porto di Sbt la Capitaneria di Porto e il Nostromo Vincenzo Ferrara. appaSi ringrazia per video riprese la Xentek Produzioni Televisive e Nicola Mestichelli
La Partners in Service Srl ringrazia tutti i Dirigenti Scolastici delle Scuole coinvolte nella campagna educativa “pappa fish” che hanno accolto l’invito a partecipare e in particolare gli insegnati che si sono resi disponibili ad intervenire ed accompagnare i bambini all’iniziativa.
Sito web interattivo pappafish.regione.marche.it
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