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giangig-blog · 8 years ago
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Tutte le donne sono pazze (Prefazione + Capitolo 1 Jessi)
La prima domanda che mi hanno fatto è stata: "Perché diavolo hai scritto questo libro?"
Perchè cazzo l'ho scritto?
Perchè è da quando sono nato che la vita mi prende per il culo.
Per qualche insano motivo ha deciso che devo stargli sulle palle. Allora da sempre mi manda disgrazie e accidenti che rendono la mia esistenza al quanto difficle. E intanto da lontano la sento ridacchiare: "AHAHA guarda in che situazione di merda è quel coglione".
E io cosa cazzo possa fare? Sono bullizzatto dal destino!
Devo subire e stare zitto. Lasciarla scorrere e aspettare il momento adatto per dirle: "Stronza questa volta te l'ho messo nel culo io!"
E sapete come si fa a prendere in giro una persona ferendola gravemente nell'anima?
Le si fa credere che ce la stia facendo a raggiungere l'obbiettivo che si era prefissato. Glielo si fa toccare con un dito e poi...si distrugge tutto quello che ha creato. Però lasciandogli solo il minimo necessario per non morire completamente, dandogli una minuscola speranza che ancora non è tutto perduto e che si possa ricominciare da capo. Questa è la vera bastardata!
Poi il procedimento si ripete e si ripete come un loop, finché non sarà direttamente la morte a reclamarti a se, facendo finire questa straziante agonia.
E come sempre da lontano, la puttana ti guardare crescere, cadere, rialzarti e cadere. Ridendo di te ad ogni caduta. Perchè, alla fine, tutti siamo destinati a cadere.
Nel mio caso la vita ha deciso di ferirmi particolarmente facendomi incontrare ragazze completamente folli che stanno straziando la mia anima.
Questo cazzo di libro che andrete a leggere è la fottuta storia di un ragazzo appena ventenne e della sua impossibile e complicata lotta contro l'amore e la vita.
Per la cronaca quel ragazzo sono io.
Nella propria esistenza o si subisce o si reagisce combattendo. Io ho deciso di combattere e sto perdendo miseramente come un coglione. Ma non posso fare nient'altro che sfidarla la vita finchè non sarà uno dei due a perire.
Sono consapevole che sarò io a perdere alla fine, sono rassegnato ormai. Ma voglio farlo con il dito medio alzato e con un vaffanculo stampato sul sorriso.
Ovviamente la storia che ho scritto è più o meno veritiera.
Ho dovuto cambiare i nomi dei personaggi, i luoghi, le vicessitudini, gli scenari (sennò in parecchi mi avrebbero denunciato per quelle cazzo di leggi sulla privacy), ma fondamentalmente i fatti sono tutti veri.
Quindi se durante la lettura vi chiederete: "Ma questo tizio ha veramente fatto questa determinata cosa?"
Tecnicamente sì l'ho fatta, ma non nel modo in cui la state leggendo voi.
Può sembrare complicato o una presa per il culo, ma ho deciso di scriverlo così quindi...attaccatevi!
In questa storia descriverò l'idea dell'amore ai giorni nostri, delle delusioni per aver incontrato una stronza, di speranza, di odio, di falsa redenzione, di depressione, di suicidio, di sesso scontato e banale, di varie volgarità inutili, di rassegnazione e di un profondo disprezzo per tutto.
Se qualcuno dovesse scandalizzarsi del fatto che usi tantissime parolacce o che descriva nel modo più pratico e volgare l'atto sessuale, chiedo scusa, ma mi sembrava il modo migliore e più adatto per mandare determinati messaggi, sensazioni o emozioni.
Sappiate che in realtà sono una persona parecchio profonda.
Ma penso che se hai uno scopo non è molto importante come cazzo lo raggiungi. Quando ce l'avrai fatta potrai girarti indietro e mandare a fanculo tutti.
Ovviamente non ho scritto tutte queste cazzate solo il gusto di scrivere cazzate, anche se devo dire che mi piace farlo. Ma non siate banali o per benisti, dietro tutte queste vicende c'è un messaggio profondo che vi farà riflettere e pensare. Come nelle migliori storie scritte da tizi con le palle.
Quindi, dopo aver fatto il punto della situazione e dopo avervi detto le avvertenze all'uso, godetevi la lettura, capite il messaggio e vedete di apprezzarla perché mi sono fatto il culo per scriverla al meglio.
Buon divertimento stronzetti.
 JESSI
Prima dei 20 anni avevo una visione dell'amore davvero semplice e banale.
Una persona qualunque cresce con l'obbiettivo di farsi una famiglia, non avere problemi economici, amare, invecchiare e morire felice senza rimpianti.
Ma è davvero sicuro che sia questo l'unico modo per trovare la felicità?
Prendete me per esempio, ero all'ultimo anno di superiori e stavo con una ragazza.
Ero più che convinto di amarla ed ero sicuro che lei amasse me.
Si chiamava Jessi, era bellissima. Lunghi capelli biondi, occhi tremendamente azzurri e il sorriso più timido che abbia mai visto. Era intelligente, legata alla propria famiglia. Una ragazza con cui passare il resto della vita insieme, non si poteva trovare di meglio.
Si, aveva i suoi difetti, ma chi non ne ha? Per esempio Jess era fastidiosamente credente. Faceva parte di una non so quale setta religiosa dove i preti si possono sposare e invece di pregare cantano con una vera e propria band in chiesa.
Roba che se la sentisse mia nonna scomunicherebbe tutti.
Aveva un infinito timor di Dio.
Qualsiasi cosa facesse si preouccapava del giudizio divino, viveva nel terrore più puro, soprattutto in campo sensuale.
Sono più che favorevole al fatto che le persone debbano credere in qualcosa, senza una guida che ti illumina la via, chiunque sarebbe perso. Prendete me per esempio, che sono completamente allo sbando. Uno dei più grandi peccatori non pentiti al mondo. Non penso che il Signore stia a giudicare qualsiasi cazzata che una persona possa fare. Anche lui avrà i suoi problemi o comunque qualcosa di meglio a cui pensare.
Per me Dio è il più grande scrittore di sempre, il più fantasioso, quello che ha creato il racconto più incredibile che sia mai esistito. Devo dire che ultimamente ha un po' perso il filo della storia, ci sono un po' di buchi qua e la e qualche ridondanza nella trama, ma da lui mi aspetto un gran finale con il botto.
Scusate lo sproloquio...dicevo...Jess aveva paura del giudizio divino soprattutto in campo sessuale e potete capire che io in quel periodo (come ora tra l'altro) avevo gli ormoni che giravano a duemila e lei poi era proprio una bellissima ragazza con un corpo sexy, forse un po' troppo magra ma comunque sexy (a me piacciono le formose). Mi arrapava tantissimo e soprattutto era la mia ragazza cazzo!
Secondo voi che cosa desideravo da lei più di qualsiasi altra cosa? Ovviamente che me la desse!
Ma la sua opinione era che fare l'amore prima del matrimonio fosse uno dei peccati più grandi che ci possa essere.
Ne discutevamo in continuazione! Cosa dovevo fare io aspettare? Le palle mi sarebbero diventate blu! Allora ne parlammo a lungo e arrivammo ad un compromesso: potevamo masturbarci a vicenda. (Anche se secondo lei la masturbazione personale è un grave peccato. Fa diventare cechi e forse è per questo che ci vedo malissimo)
Mentre stavamo insieme io andai in vacanza a Praga. Capite che la città ceca è la capitale della perversione e io ebbi svariate occasioni di tradirla, ma la amavo e non l'avrei mai fatto. Fatto sta che al mio ritorno Jessi fu strafelice di vedermi, le mancai così tanto che decisi che era pronta. Potevamo fare l'amore! Ero più felice io di lei!
Non me lo feci ripetere due volte, non si sa mai cambiasse idea.
Eravamo soli a casa sua, la buttai sul letto e cominciammo a pomiciare di brutto.
La spogliai completamente e le ciucciai le tette, poi passai alla fica. Gliela leccai così tanto che cacciò un urlo forte che i suoi cani cominciarono ad abbaiare all'impazzata. Per sicurezza l'avevo fatta finire. C'era l'opportunità che il dopo andasse male. Era da tanto che non scopavo. Avrei potuto deluderla.
Fu direttamente lei a sbottonarmi i pantaloni e prendere il mio uccello in bocca e ciucciava di gusto posso assicurarvelo. Decisi che era il momento, la presi sopra di me e le dissi: "Facciamolo". Lei tutta titubante annui.
Potei finalmente aprire quel preservativo che tenevo nel portafoglio per le emergenze. Ancora un paio di mesi e sarebbe scaduto.
Glielo infilai dentro piano piano, ma era strettissima, non voleva entrare. Con pazienza riuscì a metterlo dentro e la santarellina godeva come pochi. Pompai e pompai.
Era troppo stretta quella fica, dopo poco venni.
Entrambi ci sdraiammo sul letto abbracciandoci esausti.
Jessi disse: "Vado un attimo in bagno".
Mi accorsi che dopo 5 minuti non era ancora tornata.
Potevo capirla, era la sua prima volta, si poteva prendere tutto il tempo di cui necessitava. Ma dopo altri 5 minuti che aspettavo nudo sul letto, mi preoccupai ed andai a vedere.
Aprii la porta del cesso e la trovai rannicchiata in un angolo del pavimento mentre stava piangendo.
"Cosa è successo piccola?" le chiesi preoccupato.
Mi guardò terrorizzata con quegli occhi blu pieni di lacrime.
"Ti rendi conto di cosa abbiamo fatto! Ti rendi conto di cosa ho fatto! Andrò all'inferno per questo! Dio perdonami ti prego!" urlò guardando in alto.
Segui il suo sguardo e vidi solo il soffitto.
Non potevo quasi crederci che fosse seria.
Con tutta la pazienza e l'amore che provavo per lei, le sedetti accanto sul pavimento del cesso e l'abbracciai. Nudo come un verme.
"Tranquilla amore...ti perdonerà".
Come se non bastasse il giorno dopo mi svegliai con un forte dolore che proveniva dal mio pene. Controllai ed era diventato incredibilmente gonfio e rosso, un male che non vi dico. Andai dal dottore e mi disse che avevo preso una qualche malattia venerea. Dovevo fasciare il mio amico e impomatarlo per bene.
Jessi andò a nozze con questa notizia quando gliela comunicai.
"Lo vedi! E' la punizione divina! Abbiamo peccato!" sbraitò.
Intanto stronza la punizione me la sono presa io.
Il mio uccello guarì nel giro di un mesetto e di fare l'amore con la mia ragazza ovviamente neanche se ne parlava. Una volta Dio mi aveva mandato una malattia venerea, alla seconda che avrebbe fatto? Me lo avrebbe tagliato?
Allora decidemmo di continuare a toccarci, leccarci, strofinarci. Quello non era peccato secondo lei.
L'estate passo e io mi diplomai.
Era una mattina di settembre quando mi arrivo un messaggio di Jessi che mi chiedeva se potessi andare da lei.
Arrivai a casa sua e la baciai, lei sorrise e poi cambiò espressione.
"Devo parlarti di una cosa..." disse.
"Dimmi pure amore!" Sentivo la tensione scendere prepotentemente nella sala da pranzo dove eravamo.
"Beh non so come dirtelo, ma...dobbiamo lasciarci..."
Alll'improvviso mi si annebbiò la vista, le gambe cominciarno a tremare e il cuore smise di battere.
"Co..cosa?Perché?" balbettai.
"Beh...ho conosciuto un ragazzo e...mi sono accorta che mi piace. Ma non posso stare con lui finchè sto con te e io voglio stare con lui...quindi dobbiamo lasciarci..."
Che cosa cazzo stava dicendo? Era diventata scema? Ero diventato scemo io?
"Ma che cazzo dici?" dissi perplesso.
"Te l'ho detto...ho conosciuto uno e mi piace. Vorrei stare con lui, ma non posso stare con lui perchè sto con te..."
Non aveva senso la sua frase. Cioè aveva senso tecnicamente...ma che cazzo!
Urlai la prima cosa che mi venne in mente. "Mi hai tradito?"
"No no! Non ti tradirei mai! Sai che non faccio queste cose!" si difese "Ma se sto con te, non posso stare con lui. Invece se ti lascio posso stare con lui e non passare male agli occhi di Dio..."
...vi giuro che non sapevo cosa cazzo fare!
"Ma sei uscita di testa? Ti sei drogata?"
"No macchè! Ma se sto con te non posso stare con lui..."
"Ho capito!" urlai interrompendola bruscamente "E questo chi cazzo è ora? Da dove è uscito fuori?" almeno volevo delle spiegazioni.
"Beh...è...è Peter...lo conosci...il portiere della squadra di calcio della scuola..."
Peter era un cazzo di ragazzone con 20 cm circa in più di me in altezza, tutto muscoli e sicuramente più attraente fisicamente di me...oggettivamente parlando, lui era più bello...ma che cazzo!
"Da quanto mi stai tradendo?" chiesi disperato.
"Non ti sto tradendo te l'ho detto! Se sto con te..."
"Si ho capito cazzo!! Da quanto lo frequenti o lo senti, qualsiasi cazzo di cosa tu ci stia facendo insieme?"
"Da un paio di settimane...gliel'ho detto che sono fidanzata, ma lui ha insistito...ci siamo visti e mi sono trovata bene..,meglio che con te...non ho intenzione di ferirti, ma non voglio neanche prenderti in giro..."
Mi sembava già che mi stesse prendendo in giro.
Ci furono diversi secondi di silenzio assordante.
"Ti prego di qualcosa?" mi gurdò con aria preoccupata, come se volesse il mio consenso.
Quel viso dolce che avevo tanto amato improvvisamente diventò la cosa che più odiavo al mondo.
Reflettei due secondi e dissi: "Non ho niente da dire...se non che sei una troia!" sbraitai.
"Non mi sembra il caso di offendermi! Non ho fatto niente di male io!" disse con la voce rotta dal pianto.
Sbottai.
"Non hai fatto niente di male?! All'improvviso mi lasci per stare con un altro e credi di essere nel giusto perchè se fai così Dio non può giudicarti in errore! Ti sembra normale?!"
Lei iniziò a piangere e singhiozzare. Non me ne importò niente.
"Spero che Dio ti punisca per quello che hai fatto, come quando mi ha mandato quella cosa al cazzo che mi hai passato tu puttana!" Decisi di andarmene "Vaffanculo troia!" presi la porta e me ne uscii.
Mentre uscivo di casa lei mi urlò dietro "Fanculo tu coglione!".
Mi girai più furioso che mai.
"Spero che il Signore non venga mai a sapere che ti piaceva succhiare questo!" presi il mio uccello sotto i jeans con le mani e glielo mostrai. "Troia di merda" sbattei la porta più forte che potei e andai via.
La sentii piangere.
Ero incazzato da morire, non riuscivo neanche a credere che si potesse fare un ragionamento simile. Con che razza di persona ero stato tutto questo tempo?
L'incazzatura piano piano svanì e fece posto al dolore più disarmante. Avevo forse esagerato?
Per due mesi mi crogiolai nelle mie stesse pene.
Jessi mi mancava da morire, ma ormai stava con un altro più alto e bello di me e io l'avevo anche trattata di merda.
Provai a scriverle, ad andare sotto casa sua, a chiamarla, ma lei non voleva più saperne di me.
Il sangue continuava a sgoragare dalle ferite del mio cuore ed ad innondare la mia anima.
L'amore fa schifo, anzi chi ama è stupido! Fanculo l'amore! Fanculo Jess! Fanculo tutti!
Pensai a diversi modi per allienare il mio dolore, per uscire dal tunnel nero di odio profondo in cui ero entrato. La via più pratica e veloce era farla finita, suicidarsi. Uccidersi per problemi di cuore come nelle migliori tragedie shakespeariane, ma era una cosa stupida da fare in quel momento. Avevo ancora paura della morte a quei tempi.
Potevo mettermi con un'altra, ma chi aveva la forza di uscire e provarci con sconosciute.
Forse avevo bisogno di un viaggio.
Il mio sogno era sempre stato quello di girare il mondo come artista di strada. Suonare la mia chitarra nei vicoli più dispersi del globo.
Potevo trasferirmi per un po' ed intraprendere una nuova avventura.
Ma dove?
Spagna? Il tempo era sicuramente simile a quello italiano, ma il cibo è troppo piccante e io ho problemi digestivi. Germania? No, non ho mai capito un cazzo di tedesco, troppo difficile. Francia? Troppo snob, non fa per me.
Ma si certo! La scelta più ovvia sarebbe stata Londra. Parlavo bene inglese, tutti i miei idoli musicali si erano formati nella capitale britannica e so anche che è pieno di fiche bionde che sono in grado di farmi scordare una bionda che mi ha triturato il cuore.
Okey Londra era la soluzione migliore.
E così feci, prenotai immediatamente il biglietto. Sarei partito in Gennaio con la mia chitarra, i miei sogni, l'odio per l'amore e un cuore pieno di cerotti che aveva bisogno di guarire.
Il mio entusiasmo era alle stelle, ma non ero consapevole che quello sarebbe stato solo l'inizio della mia fine...
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