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Tuttatoscana - La via dei Cavalleggeri
Ripubblico questo bel post che parla di alcuni argomenti che mi stanno a cuore: il territorio Livornese, le camminate nel verde e la storia italiana.
La via dei Cavalleggeri Ripubblico questo bel post che parla di alcuni argomenti che mi stanno a cuore: il territorio Livornese, le camminate nel verde e la storia italiana. Buona lettura, Luca
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Tuttatoscana su TourismA
Firenze capitale della cultura e dell’arte ospita tourismA – Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale Una manifestazione di tre giorni, negli spazi prestigiosi del centralissimo Palazzo dei Congressi.tourismA è un momento di esposizione, divulgazione e confronto di tutte le iniziative legate alla comunicazione del mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze. tourismA è…
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I colori della città : le pietre di Firenze.
Palazzo Medici Riccardi particolare della facciata Ogni città si configura per la sua storia, per la sua posizione geografica, per il territorio e il paesaggio naturale in cui si inserisce. Sono questi aspetti che le conferisco un carattere; la rendono infatti unica e riconoscibile nelle sue forme. Non per ultima, c’è una componente che la caratterizza in maniera visibile, quella che scaturisce dai colori delle sue pietre, quelle delle facciate dei suoi palazzi e delle sue chiese, quelle delle lastre delle sue strade e delle sue piazze, quelle che la ornano e l’abbelliscono, quelle dei monumenti, delle colonne, degli archi, delle architravi, delle statue, dei tabernacoli e delle epigrafi. Più sono antiche più le città si vestono dei colori del territorio che le ospita e nel quale hanno trovato i materiali per edificare, lastricare, adornare, decorare. Custoditi nelle pietre ci sono anche scampoli di vita che le epigrafi e i festoni incisi raccontano o le teste e i busti che spesso ci sorprendono con la loro presenza, sporgendo da un vecchio muro o immortalando in alto, in modo quasi schivo, personaggi scomparsi o sconosciuti. Tre i colori dominanti a Firenze, quello della pietraforte, della pietra bigia e della pietra serena appartenenti alla famiglia delle arenarie: sono inconfondibili e le conferiscono un’aria austera, ma nello stesso tempo sobria e calda come lo sono le venature marrone-gialloazzurrino della pietraforte, la pietra della Firenze medioevale oppure il marroncino della pietra bigia o il grigio luminoso della pietra serena che, nel contrasto grigio-bianco, domina l’architettura del Rinascimento.
Palazzo Pitti particolare della facciata Della pietra bigia di Fiesole scrive il monaco Agostino del Riccio; in un trattatello del 1597 intitolato Historia delle pietre dice che  è molto in uso nella città di Firenze, e d’essa fanno le belle facciate, finestre, usci, ma in particulare le finestre inginocchiate, come si vede nel palazzo dell’Illustrissimo signor Girolamo Gondi ed in molti altri palazzi e casamenti della città . ..Le più famose finestre inginocchiate, attribuite a Michelangelo, sono quelle che si possono ammirare al piano terreno di Palazzo Medici-Riccardi; il nome deriva probabilmente dal fatto che sono sorrette da due sostegni sporgenti simili a gambe piegate.
Palazzo Medici Riccardi finestra inginocchiata particolare Dall’alto la città si macchia del rosso dei suoi tetti e delle cupole delle sue chiese o del verde della serpentinite, ma è trascorrendoci in mezzo che ci accorgiamo quanto siano dominanti gli altri, quelli delle arenarie di cui il territorio si presenta ricco: tutta la collina di Boboli, i rilievi del Piazzale, Arcetri sono infatti costituiti di pietraforte che ha il colore alquanto gialliccio, con alcune vene di bianco sottilissime che le danno grandissima grazia…di questa sorte di pietra è murato il palazzo de’ Signori, la Loggia, Or San Michele, et il di dentro di tutto il corpo di Santa Maria del Fiore e cosà tutti i ponti di quella città , il palazzo de’ Pitti e quello de gli Strozzi ( Vasari). La pietra serena con il suo colore ceruleo chiaro tendente al grigio-azzuzzino, in cui brillano i puntini lucenti delle concrezioni di mica, decora con colonne, cornici e costoloni soprattutto gli interni. Era estratta anticamente nelle cave di Fiesole, lungo la valle del Mugnone e un po’ in tutte le località a nord della città ; l’altra a grana medio grossa, conosciuta come una varietà dell’arenaria Macigno*, era più frequente a sud-ovest della città . Così la descrive nelle sue varietà  il Vasari nel 1550…è quella sorte che trae in azzurrigno o vero tinta di bigio… e ne’ monti di Fiesole è bellissima, per esservisi cavato saldezze grandissime di pietre, come veggiamo in tutti gli edifici che sono in Fiorenza fatti da Filippo di Ser Brunellesco, il quale fece cavare tutte le pietre di San Lorenzo e di Santo Spirito…. Questa sorte di pietra è bellissima a vedere, ma dove sia umidità e vi piova su o abbia ghiacciati addosso, si logora e si sfalda; ma al coperto ella dura in infinito… Della qual pietra Michele Agnolo s’è servito nella libreria e sagrestia di San Lorenzo…la qual pietra è gentile di grana, et ha fatto condurre le cornici, le colonne et ogni lavoro con tanta diligenza, che d’argento non resterebbe sà bella. La  pietraforte per la sua resistenza fu usata anche per la pavimentazione delle strade del centro e per le mura cittadine; la pietra bigia, più resistente al degrado rispetto alla serena sua consimile, abbelliva all’esterno i palazzi fiorentini con stemmi e ornamentazioni varie, mentre  la pietra serena, proprio perchè si prestava ad essere scolpita, fu utilizzata per la realizzazione di colonne monolitiche, stipiti e soglie; il Palazzo degli Uffizi e il porticato della SS. Annunziata sono invece gli unici esempi di un suo utilizzo all’esterno.
Santa Maria Maggiore da via Cerretani Seguire i colori della città è un po’guardarla con occhi nuovi, da una prospettiva non solo diversa, ma più attenta ai particolari; non mancano curiosità e misteri che il passante distratto  scopre casualmente perchè è difficile accorgersene se non si cercano o non si colgono in un’occasionale sguardo all’insù: cosa ci fa e di chi è la bianca testa pietrificata che sporge sulla torre campanaria della  facciata giallo rosata di Santa Maria Maggiore o cosa c’è scritto sui cartigli di pietra ai lati del portone del palazzo detto appunto dei Cartelloni di via Sant’Antonino o a chi appartiene il grigio stemma con tre tafani, in alto, nel bel palazzo in Borgo dei Greci? (ndr: per chi volesse saperne di più, consiglio il bel libro della Giannarelli e della Pellis dal titolo Donne di pietra)
Particolare della torre: in alto, la testa bianca di una statua Firenze sa  incantarci anche con i bagliori e le screpolature delle sue pietre e con tutto quel mondo di storie e storia che li accompagna.
Il palazzo dei Cartelloni in via Sant’Antonino
*Macigno – tipo di pietra arenaria dell’Appennino settentrionale, di colore grigio o giallognolo: impiegata come materiale da costruzione con il nome di “pietra forte” nella varietà compatta e pesante e con quello di “pietra serena” nella varietà più tenera, facilmente lavorabile, di colore azzurrognolo. https://tuttatoscana.net/storia-e-microstoria-2/i-colori-della-citta-le-pietre-di-firenze/
tuttatoscana.net
Salvina Pizzuoli Read the full article
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Pasqua
Pasqua Il Parco della Cittadella Mercatini dell’usato. — Tra Italia e Finlandia Il duomo di Barga, galleria immagini — tuttatoscana Pisa in fiore
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Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona — tuttatoscana
di Giovanni Caselli Nel 1838 una pastorella di Stia trovò una statuetta di bronzo sulla sponda di un laghetto non lontano dalle sorgenti dell’Arno a circa 1400 metri di quota. Il laghetto, formatosi a causa di un cedimento geologico nel fianco della montagna era noto come Lago di Ciliegeta e probabilmente costituiva un punto di […]
Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona — tuttatoscana
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Tuttatoscana - L’antico porto di Vada Volterrana
L’antico porto di Vada Volterrana Ciao, di questo posto non conoscevo l’esistenza. Articolo interessante su un popolo che apprezzo: ovvero gli Etruschi. Condivido volentieri, Luca
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tuttatoscana e tuttatoscanalibri augurano
BUON NATALE
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Omaggio a Dante: La Firenze di Cacciaguida
In occasione del 750° anniversario della nascita di Dante “tuttatoscana” Dante e Beatrice. Codice Egerton, metà sec. XIV, Londra, British Library pubblicherà  periodicamente nel corso dell’anno brani commentati tratti dalla Divina Commedia riguardanti la città di Firenze e i suoi abitanti.  «O sanguis meus, o superinfusagratïa Deï, sicut tibi cuibis unquam celi ianüa reclusa?». Con queste…
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#Dante Cacciaguida Paradiso XV#La Firenze di Cacciaguida#Toscana curiositĂ #Tribute to Dante Alighieri
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Le pagine di tuttatoscanalibri piĂą visitate nel mese di febbraio 2024
Gianni Bonini “Primavera di bellezza. Un’autobiografia non autorizzata” Lamberto Salucco “L’arte delle fregature. Prima parte “Non ci capisco più nulla!” Tuttatoscana a Tourisma Elsa Morante “La Storia” Alessandro Manzoni “I promessi sposi” stralci Italo Calvino “Le città invisibili” Lorenzo Mazzoni “Antidolorifico” Benjamin Stevenson “Tutti su questo treno sono sospetti” Tore Renberg “La…
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Tuttatoscana a Tourisma
… continua a leggere l’articolo
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tuttatoscana e tuttatoscanalibri augurano
BUONE FESTE!
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tuttatoscana e tuttatoscanalibri augurano
BUON NATALE! e buona lettura!
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Maremma
In questi cinque anni tuttatoscana è cresciuta assommando un corposo numero di articoli totali. Il vecchio Indice quindi non risponde più alle esigenze di chi vorrebbe, scorrendolo, trovare, a seconda delle sezioni, l’articolo che lo interessa. Abbiamo pensato allora di crearne uno nuovo che, nelle varie sezioni, accorpi in modo più funzionale gli articoli relativi, per favorire una migliore…
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Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona — tuttatoscana
di Giovanni Caselli Nel 1838 una pastorella di Stia trovò una statuetta di bronzo sulla sponda di un laghetto non lontano dalle sorgenti dell’Arno a circa 1400 metri di quota. Il laghetto, formatosi a causa di un cedimento geologico nel fianco della montagna era noto come Lago di Ciliegeta e probabilmente costituiva un punto di […] Il lago degli Idoli: gli Etruschi sul Falterona —…
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