#troppa fame
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*inserire selfie di me depresso perché ho scoperto che il sushi è stato prenotato dopo le 21*
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mangiati 4 biscotti ma dopo tutta l'attività di oggi ci sta insomma
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza. Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini. Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione. Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro. Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro. Buona lettura a tutti.
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Cenato ad orario dell’ospedale perché avevo troppa fame.
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Ho troppa voglia di qualcosa di buono
Dannato ciclo
Dannata fame nervosa
Dannata me
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•••
Nel 1982 la Innocenti mette in campo la versione a 3 cilindri della sua Mini accompagnandola con una campagna pubblicitaria che potrebbe far fischiare le orecchie a qualcuno: “Fai piangere uno sceicco, affogalo nel suo stesso petrolio”.
La vetturetta ha successo: il motore (giapponese) è efficiente, e in alcuni punti, come gli ammortizzatori, si sostituisce l’alluminio al ferro, alleggerendo la macchina e quindi i consumi.
Le vendite sono buone, la macchina piace e verrà prodotta fino agli anni Novanta.
L’Italia continua a motorizzarsi a ritmi sostenuti, la seconda e terza auto in famiglia non è più l’eccezione. E contestualmente esplode il boom edilizio delle città satellite e delle villette monofamiliari: “Lascia la città, vieni a vivere nel verde a 15 minuti dal centro”.
Ci si indebita a tutto spiano e a tutti i livelli per comprare “la tua casa nel parco” e il villino in montagna, da raggiungere in macchina incolonnandosi per ore. Uno pseudo-benessere, si lavora come muli per scimmiottare i ricchi (veri) ma senza avere alcuna voce in capitolo.
E i ricchi (veri) alla fine presentano il conto: “Avete inquinato troppo, mangiate troppa carne, siete pezzenti pieni di debiti. Scordatevi il barbecue: inquina e uccide le mucche; mangiate grilli, larve e carne di serra, muovetevi in monopattino per non più di 15 minuti.”
Cosa vedo in tutto questo afflato ecologista? Business. Solo business.
Leggo che uno stronzo di JP Morgan chiede al governo USA di confiscare le proprietà private per comprare pale eoliche. Benissimo: cominciamo a confiscare le sue. E se ha fame, una buona zuppa di larve.
@AnonymaticaSRL
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"Hai ragione tu, lupo della steppa; mille volte ragione, eppure devi perire. Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta perché hai una dimensione in più. Chi vuole vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria".
(Hermann Hesse, "Il lupo della steppa")
#HermannHesse #illupodellasteppa #valori #vita #ScrivereLaVita #libridaleggere #letteratura #sognatori #scrittori #romanzi
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SCELTE
Ci sono momenti in cui dobbiamo prendere delle decisioni. Da quelle banali e quotidiane a quelle che, invece, sembra cambieranno per sempre la nostra vita. Molto spesso ci rendiamo conto, soltanto a posteriori, di aver fatto qualcosa che ha cambiato la nostra strada. A me, non essendo impulsiva e cercando di riflettere prima di decidere, è successo così, proprio come succede che, a volte, i miei addii a strade che avrei dovuto abbandonare prima sono stati così lunghi che da diventare più un sollievo che un dolore.
Così ho capito che il vero problema nello scegliere è la spaccatura tra mente e cuore, riuscire a metterli insieme sulla stessa giostra. A volte è possibile, altre volte no. Quando non è possibile, se abbiamo coraggio, dovremo scegliere quello che ci dice il cuore perché cuore è una parola che compone (e ne porta dentro i semi) ri-cordo, miseri-cordia, cordia-lità. L'importante però è essere onesti perché, a volte, il cuore è avido e vuole troppo. Quando si ha troppa fame o si vuole troppo non si può che scegliere male perché la scelta è dominata da un impulso eccessivo. È questo il caso nel quale è importante chiedere l'aiuto della mente!!
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una mano aperta, ferma, per chi ancora non si è, per chi brancola e ha troppa fame. il mondo ti sta cercando, chiama il tuo nome
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Invidio chi sa stare al proprio posto,
vestire bene, sempre pettinato,
morigerato, senza troppa fame,
né troppa sete e che non teme nulla.
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Buon
Pranzo...
non
aggiungo
altro..
ho troppa
fame.. 🥂🌹❤️
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Vabe visto che sono costretta a stare qua in vacanza in mezzo al nulla con i miei parenti, allora vi beccherete tutte le mie lamentele su cose stupide ma che nella mia vita diventano trigger assurdi. Avere a che fare con la mia famiglia consiste nel:
- non avere privacy, per niente.
- non avere il diritto di non avere fame.
- non avere il diritto di avere troppa fame.
- non poter piangere perché vogliono sapere tutto (e questo si ricollega alla privacy).
- non poter mostrare alcun sentimento perché poi sei pesante.
- non poterti vestire comoda perché altrimenti sei sciatta.
- non poter aver dimenticato un vestito a casa perché altrimenti fai solo spendere soldi per roba che non metti mai (però io vorrei sapere dove metto la roba di un mese dentro un bagaglio a mano).
- non poter volere silenzio perché esiste solo il loro modo di parlare e quindi non si può fare diversamente, però tu non devi urlare.
- non poter avere ritmi diversi dai loro (ritmo veglia sonno, quantità di cibo, orari dei pasti, tempo per prepararsi) perché sei lento e scansafatiche. Però ti avvisano all’ultimo minuto per tutto.
- non poter fare le cose per testa stessa perché devi sempre correre per loro, devi sempre fare un passo indietro per loro (esempio: io entro in doccia, vado a prendere il pettine e mi viene detto “dai io non ci metto niente, vado prima io”).
- non poter pensare a te stessa perché loro si arrabbiano se tu stai male, non puoi stare male, altrimenti stanno male loro.
Quindi reprimi tutto e la notte non dormi così puoi piangere, puoi fumare, puoi scrivere, puoi respirare. Poi domani di nuovo un’altra prova di sopravvivenza e la cosa più triste è che loro non si accorgono di niente, perché non vogliono affrontare il dolore con te e quindi non lo percepiscono, per loro sei solo “un po’ nervosa” e ti prendono anche in giro. Devi solo sorridere perché quella è una versione di te più accettabile quindi tu sei responsabile se solo sono felici, tristi o a disagio.
Immaginate vivere così per 30 anni e comprenderete perché io viva praticamente una doppia vita.
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"Noi matte siamo piante con le radici in vista, le dico, tutto quello che è sotto si vede da fuori: se abbiamo fame ne abbiamo troppa, se non ne abbiamo non mangiamo più, se siamo contente cantiamo e balliamo, se siamo tristi è come se fossimo morte da un pezzo. Se abbiamo un sospetto è già diventato realtà, se abbiamo paura, la paura è una porta spalancata sul vuoto. Se abbiamo voglia di parlare, le parole diventano un fiume, come me in questo momento. E se non ne abbiamo più voglia, allora punto e basta." Grande Meraviglia - Viola Ardone
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Dopo Guarda Firenze, dopo essermi sistemato velocemente, sono andato a piedi verso il centro della mia città dove avevo appuntamento con gli altri per uscire. Mentre camminavo ho fatto una cosa che non faccio quasi mai, soprattutto da solo: ho dovuto mangiare la barretta presa al punto ristoro, avevo troppa fame e me l'ero portata dietro di proposito, a momenti la pancia mi gorgogliava solo respirando. Con il gruppo abbiamo pranzato fuori, sul lago di Ponterotto, per il compleanno di uno di noi.
Gli altri avevano il menù fisso. Io, vegetariano, ho avuto il menù alla carta per 3 piatti su 4, mangiando poco per i miei standard. Anche gli altri hanno mangiato poco a mio parere, secondo loro hanno mangiato abbastanza/potevano mangiare un po' in più. Siamo stati bene tra di noi, questo sì. Rimane che per me questo posto non è promosso. I piatti adatti alle persone vegetariane sono davvero pochi, in un menù alla carta striminzito di suo. Per chi mangia carne, il menù fisso che hanno proposto a me non è sembrato conveniente.
Per spiegare la foto a destra: i primi cinque ragazzi da sinistra stavano guardando un pescatore allora le ragazze ci hanno detto di metterci tutti lì come a guardare un cantiere, così sono andato anch'io, un altro ragazzo invece non è venuto.
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"Hai ragione tu, lupo della steppa; mille volte ragione, eppure devi perire. Per questo mondo odierno, semplice, comodo, di facile contentatura, tu hai troppe pretese, troppa fame, ed esso ti rigetta perché hai una dimensione in più. Chi vuole vivere oggi e godere la vita non deve essere come te o come me. Chi pretende musica invece di miagolio, gioia invece di divertimento, anima invece di denaro, lavoro invece di attività, passione invece di trastullo, per lui questo bel mondo non è una patria…“
Hermann Hesse, " Il lupo della steppa"
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