#tom robustelli
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cloudydayjoy · 1 year ago
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Quite the look you've got going there Tom.
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ariel-s-awesome · 1 year ago
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@ezura-knightshade
I followed you because of the funny reblogs but now I need to know more (about this Ruth character). Do you have an ao3???
Thanks! I have an AO3 but haven't written anything with my original characters. Or at least, not anything near ready to post. And none of my wips in prose format feature her.
Sometimes she shows up on my artblog. Gotta admit I don't draw her very often just because she's hard to draw. (I'm best with soft, curvy shapes. She's very blocky.)
There's some posts on my personal blog talking about her in my tag for her. Some of it's also in my tag for her daughter because they're so interconnected.
I did start planning a video game about Ruth and Karen's backstory in an attempt to ease myself into game making through a game with simple gameplay. I'm not sure if I'll ever finish it or not.
The dictator mentioned in the Empress Ending is Mallory (art and talking about her.) She's a supervillain with the power to harness electricity who started Karen's project because her kids either lacked the discipline (along with any interest) or lacked the power to succeed her and her husband.
Since Mallory provided most of her base genetic material (along with some of her husband's who generates electricity) Karen's psychic abilities are based on electromagnetism and the magic leaking into the world that made superpowers physically possible.
The viable yet not good enough test subjects are trained to be super soldiers and sold to the highest bidder (usually the US government) as a nice financial bonus.
Ruth was a bioengineer working on the project. She wasn't aware of what would happen to test subjects or the project's true goal but did know enough to realize that it was incredibly unethical. And once she grew to see her test subject as human she couldn't continue to experiment on her or simply walk away.
Part of why she didn't know about the child soldier part was because the first viable test subjects were only a few years older than Karen and just started training.
Karen was the third with notable psychic abilities and the most powerful yet. That doesn't mean that she only had two older sisters that were "repurposed" though. Mallory was a skilled soldier before gaining her powers so she's confident that the powerless ones will still work for that.
When Karen's a bit older Ruth will team up with Mallory's rejected son to take her empire down for good. I only have broad strokes for their plot in mind but once Ruth grows to trust him they'll be great friends.
Edit: Here's Ruth's playlist.
I just learned that Ruth means mercy and what that means for my character who named herself Ruth Les.
Oh to want to be strong and live out your inner edgy girlboss fantasies, except what spurned you on to make the jump from fantasy to reality is the you needed to become strong for the child you rescued from abuse.
An act of mercy was what made you willing to become ruthless against anyone who would hurt her.
Ruth lives up to her name more than I expected. She lives up to her name more than she knows. Because when she was brought in to help experiment on a child she decided to actually help the child instead.
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tmnotizie · 6 years ago
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SAN BENEDETTO – È in programma per sabato 18 maggio, alle ore 18.00, al Cine-Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, il secondo appuntamento (a grande richiesta dopo il successo del primo evento, sabato 11 maggio ad Offida) con la proiezione della serie web Non voglio mica la luna, ultima nata in casa Piceni Art For Job. Un prodotto audiovisivo che propone sul web un’immagine di grande impatto del territorio marchigiano.
Nell’occasione sarà proiettato anche il cortometraggio pluripremiato nei festival internazionali della sambenedettese Giulia Di Battista, ‘Rèsce la Lune’ riproposto dopo la mancata proiezione del 29 aprile per un problema tecnico. Tra i premi ricevuti quali  Miglior Corto al festival ICFF e Miglior Corto e sceneggiatura all’Acqua Film Festival.
Il titolo prende il nome da una celebre canzone sambenedettese che descriveva l’attesa da parte delle mogli dei marinai del ritorno dei loro uomini dalla pesca in mare ed i loro dubbi a riguardo. La storia è quella della retara Vittoria, donna di altri tempi, che racconta il suo matrimonio infelice, come una rete di cui non si può liberare, simile a quella che tesse nel filmato.
L’evento al Concordia prevede la presenza degli autori della serie, Alberto De Angelis e Matteo Petrucci, del regista Andrea Giancarli, del musicista Paul Giorgi, della protagonista Rebecca Liberati e di altri membri del cast artistico, come Piero Massimo Macchini e Kevin Pizzi nel ruolo di Zoran.
L’iniziativa promossa dal progetto Cinema Al Centro in collaborazione con Art For Job. Il progetto Cinema Al Centro è patrocinato dall’Amministrazione Comunale che dal 2017 ha come intento di riportare spettacoli cinematografici al centro delle città e della vita sociale di San Benedetto.
L’ingresso è libero previa iscrizione, ed è possibile riservare il proprio posto all’anteprima, sulla piattaforma web Eventbrite, cercando “Proiezione di Non voglio mica la luna”. La serie e le curiosità sul backstage sono anche sui canali social YouTube (Non voglio mica la luna), Facebook (Nonvogliomicalalunaserie) e Instagram (Nonvogliomicalaluna.serie).
La serie Non voglio mica la luna ha un importante obiettivo: rendere le Marche sempre più attrattive a livello internazionale e incrementare l’afflusso di visitatori stranieri, valorizzando proprio la filiera del wedding. Siamo nell’ambito del Wedding Tourism, una tendenza in continua ascesa: palazzi nobiliari e teatri, dimore storiche, country house, vigneti e cantine diventano la destinazione scelta da molte coppie straniere che vogliono regalarsi un matrimonio indimenticabile in Italia e nelle Marche.
Ma Non voglio mica la luna non è solo questo: è un prodotto di qualità nato da una forte sinergia tra operatori cinematografici e imprese locali. Cast tecnico, cast artistico, comparse, partner, per un gruppo di oltre 150 soggetti perlopiù della regione, che hanno interagito con professionalità per realizzare un prodotto che rispecchi con autenticità il lifestyle marchigiano.
Tutto questo è stato possibile grazie al fondamentale sostegno della Regione Marche – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commission, Comune di Offida, Azienda Vitivinicola Ciù Ciù, che ha sposato fin dall’inizio il progetto mettendo a disposizione della produzione anche gli splendidi locali del suo showroom e area degustazioni; Angellozzi Tartuficoltura, Borgo Storico Seghetti Panichi, Royal Row – Britalian Style, Bibite Paoletti, The Make Up Artist School di Monica Robustelli, La Compagnia dei Folli, e grazie alla collaborazione di tutti gli altri partner che illustreremo meglio in seguito.
I canali di distribuzione di Non voglio mica la luna saranno Piceni TV, il sito ufficiale nonvogliomicalaluna.it, i social YouTube, Facebook e Instagram. Sono inoltre in corso di definizione accordi con importanti distributori internazionali per lanciarla in tutto il mondo.
Non voglio mica la luna è un prodotto di sicuro interesse, che vuole mostrare quanto di meglio i nostri luoghi, le tradizioni e le maestranze tecniche e artistiche sappiano offrire. È la serie web che racconta le Marche, in modo appassionato, ironico e coinvolgente, ma anche a tratti poetico e delicato.
La serie parte dal matrimonio per toccare tante altre tematiche, proprie della commedia romantica, come l’amore in tutte le sue sfaccettature: la passione tra i futuri sposi, i sentimenti familiari, l’affetto infinito per la nonna, la complicità e la confidenza tra amici, il legame sentito con le origini.
E come in ogni commedia romantica ci sono anche l’attesa e la perseveranza, l’incontro e lo scontro, il sogno, la felicità e l’unione. E poi una trama fitta di elementi che descrivono la marchigianità più vera, come il legame con la famiglia, con il territorio e la memoria, il saper fare e preservare nel tempo, la cordialità e l’allegria nell’accoglienza.
Emerge infine il ritratto di un territorio attraente, ricco di eccellenze, atmosfere e tradizioni autentiche, capace di toccare quei tasti emozionali, indispensabili nella scelta della location per il giorno più bello. Un territorio che è pronto a farsi coinvolgere, offrendo la propria cultura e la propria storia, insieme a paesaggi e scorci unici e sorprendenti.
Le principali location di Non voglio mica la luna non sono infatti scelte scontate, né un semplice background, ma vere protagoniste nello svolgimento della storia. Si va da Ascoli Piceno con i suoi palazzi, le piazze storiche e le sfumature indimenticabili del travertino, alla Riviera delle Palme con gli incantevoli panorami marini, Offida e le sue bellezze di piccolo borgo.
E poi l’entroterra piceno, con Castel Trosino e il naturale spettacolo dei Monti Sibillini. E infine un tuffo nella storia e nell’arte con il paese delle fisarmoniche Castelfidardo e la culla del Rinascimento, Urbino. La villa inizialmente scelta per il matrimonio di Sibilla e Tom è il Borgo Storico Seghetti Panichi, a Castel di Lama.
      La trama
  La serie è composta da sei episodi. Un episodio al giorno, fino al giorno zero, il giorno del matrimonio. Tutto lo svolgersi degli avvenimenti è infatti condizionato da un imprescindibile conto alla rovescia.
  Sibilla e Tom sono i protagonisti, due giovani innamorati alla vigilia delle nozze. Mancano solo cinque giorni alla cerimonia civile che celebrerà la loro unione. A Offida, paese natale di lei, sono già arrivati gli inglesissimi parenti e amici stretti dello sposo, amanti della cultura italiana e intenti a scoprire le bellezze delle Marche. Tom, meticoloso pianificatore e desideroso di avere pieno controllo di ogni situazione, ha accuratamente predisposto tutto per il grande giorno. Ma è impossibile prevedere l’inimmaginabile. Sibilla esordisce con una richiesta sul filo dell’assurdo: bisogna cambiare matrimonio. Non più un matrimonio civile ma un matrimonio religioso.
  Sibilla, le cui richieste possono sembrare eccessive e capricciose, in realtà deve risolvere un complesso puzzle. Nella casa di campagna dove viveva la nonna prediletta – che porta il suo stesso nome – ha trovato una vecchia foto del suo matrimonio. Dietro la foto, Sibilla legge un messaggio inequivocabile lasciato dalla nonna, personaggio autoritario, bizzarro e dai tratti magici: “Se così non farai, sciagura sempre patirai”. Tutto da rifare dunque, e parte il countdown: cinque giorni per risolvere un enigma, cinque giorni per riorganizzare un matrimonio, con una serie di sfide che metteranno alla prova il legame di Tom e Sibilla.
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cloudydayjoy · 7 years ago
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Some design sketches of Cathy and Tom’s parents, I think I’ve pretty much settled on their final designs. ...Well, I still need to design an older version of Mr. Robustelli.
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