#ti porto con me
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pensieri-di-dea · 8 days ago
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"Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te."
Mario Quintana
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Bonne nuit 💢
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pensieri-di-dea · 3 months ago
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Sai cosa c'è di buono nei sogni?
Puoi stare con le persone con le quali è impossibile stare nella realtà.
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pensieri-di-dea · 8 months ago
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"Se solo sapessi in quanti posti ti porto quando non ci sei."
Dea
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Buondì ☀️
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pensieri-di-dea · 10 months ago
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Ti porto sempre dentro di me, anche se il dolore non passa e il vuoto rimane.
Lucrezia Beha
Dea☄️
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ragazzoarcano · 2 years ago
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💛👫💙
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 3 months ago
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Oggi voglio fare i capricci... Voglio stressarti l'anima con il mio puntare i piedi... Voglio che ti accorgi di me... Voglio portarti a capire che ci sono, per questo mi voglio far punire... Sono una bambina cattiva... Troppo cattiva, molto insolente Non lo vedi che non ti porto rispetto, che ti sto provocando... Ti sto sfidando... Lo sai di cosa ho bisogno... Delle tue brutali attenzioni... Delle tue punizioni... Ho bisogno di te... Di te che ti occupi di me...
~ Virginia ~
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finestradifronte · 7 months ago
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Mi manca...
Lo zoccolare fino in spiaggia con mia madre che mi diceva "cammina bene alza quei piedi"...pinoli per terra da schiacciare con i sassi...
l'odore della siepe di caprifoglio dalla pensione trieste al bagno emilio e quello dei giornali dell'edicola, misto a quello del mare e degli abbronzanti e della piadina...
la cuffietta bianca della piadinara...quella anziana, la prima ..che faceva le piade tirate a mattarello con il bordo frastagliato e il pezzetto di carta marroncina per portarle via ...
la luce bianca del mattino e la bassa marea con le righe della sabbia sotto i piedi, i buchini dei cannolicchi e schivare i granchi 
fare capannella con il tettuccio del lettino e il telo, il caldo sulla pelle...l'odore dell'abbronzante e il libro con sabbia tra le pagine...
e aspettare le 11 che non arrivavano mai per il bagno... il freddo dell'acqua al primo tuffo  o l'andare giù piano piano con tutta la pelle d'oca... i rumori attutiti quando si è sott'acqua.... il cretino di turno che ti slaccia il bikini...le spalle di mio padre per salirci a fare i tuffi...
correre sulla sabbia bollente saltellando tra un'ombra e l'altra...  stendersi al sole senza fare la doccia e sentire la pelle tirare con il sale che brucia appena sulla pelle un po' scottata sulle spalle ...
il fastidio della sabbia tra le dita e lavarsi i piedi nel rubinetto sotto le docce aspettando con il costume in mano per sciacquare anche quello...il profumo dello shampoo e il rigagnolo di schiuma e acqua sulla sabbia...
il cemento rigato e rosso e bollente della banchina del porto con le barche che partivano da Milano Marittima per la gita a Rimini e la voglia di tuffarsi lì ma la mamma non voleva...e stare in equilibrio sul muretto tra la banchina  e gli scogli ad aspettare gli schizzi delle onde,
il mare grosso i rari giorni che faceva temporale e a fare il bagno tuffandosi dentro le onde e ci si riempiva il costume di sabbia..
la pizza che faceva la sorella della vedova di Emilio alle cinque...e io le confondevo poi sempre quelle due...la Maria e l'Anna
Il rullo per tirare il campo da bocce e il barattolo bucato con il talco per fare le righe...e le premiazioni delle gare al  pomeriggio e se le coppie erano miste io ero un po' gelosa se mio padre giocava con la mamma della cecilia perchè era così bella...
e guardarti da lontano mentre giocavi a calcio sporco di sabbia dappertutto e cominciare a scoprire  quell'emozione nuova quell'attrazione mai provata... ecco cosa vuol dire innamorasi...il dondolo dell'Hotel Miramare dove per la prima volta ho capito che potevo anche godere del mio corpo...
I giardini del tennis con la terra rossa e la giostra e l'odore dei pini...
le tonde alla sera su e giù per viale Roma e baci infiniti sulle panchine, le feste al Giardino D'Estate con Gianni Togni che cantava Luna..e le puntate all'ippodromo di Cesena e le gite al Parco Naturale che mi sembrava così lontano...
Gli amici che poi non avresti rivisto più,  quelli che rivedi solo lì...e quelli che sono ancora con me ......il primo primissimo bacio sul dondolo della casa in affitto ...
il rumore degli aerei con la pubblicità...la pizzeria da Duilio e il cinema Italia all'aperto ...le lacrime  quando era ora di tornare e il grano nei campi era già mietuto e le arature portavano l'autunno...
Mi manca la felicità pura e spensierata di quel periodo quando ancora tutto poteva essere e ogni cosa era nuova e da scoprire ...e che non è stata mai più.
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ragazzoarcano · 2 years ago
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raccontidialiantis · 24 days ago
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La vendetta può essere dolcissima (2 di 2)
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A un certo punto, Rina - la mia collega/amica, quella che fotteva con mio marito defunto e a cui io per vendetta ho iniziato a scopare il marito Sebastiano - ha iniziato ad avere qualche sospetto. Si è confidata con me e all'istante m'è venuta in mente la soluzione. Devo dire che non mi sarei mai aspettata una tale carica di perversione scaturire in modo tanto naturale dalla mia mente e dalla mia libido di donna matura, sempre assennata e un po' grigia. Una che è sempre stata nei binari della morale considerata normale e socialmente accettabile. Con malizia sottile ho iniziato perciò a corteggiarla io stessa assiduamente, avendo in testa l'obiettivo finale duplice di distrarla e infine anche di farmela. Non potevo certo permetterle che si fissasse sul presunto tradimento di suo marito, il mio stallone giovane e adorato. Quello che nel mio letto è sovrano, il padrone del mio corpo. Allo stesso tempo ho preso a minimizzare e sdrammatizzare qualsiasi possibile suo indizio o sospetto. E tutte le cose che l'avrebbero potuta portare pian piano a scoprire il mio passatempo preferito. Cioè farla andare in giro per la città con in testa delle corna grandi quanto quelle di un alce.
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Progressivamente ho iniziato a regalarle della bigiotteria: bracciali, orecchini, collane. Poi dei dolci, alcuni capi di abbigliamento, un profumo. Allo stesso tempo ho preso a spingere un po' di più coi messaggini serali tra noi. Dapprima barzellette oscene. Poi frasi del tipo: "ti penso - mi manchi un po' - non vedo l'ora che passi il weekend per ritrovarti in ufficio lunedì - adesso sei nuda? - che stai facendo? - mi pensi anche tu, cara?" Lei non si sottraeva. Anzi: era piacevolmente divertita, da quel sentirsi evidentemente desiderata da un'altra donna. Amiche e colleghe da dieci anni almeno e ora inaspettatamente qualcosa di più. Infine la zampata: intimo di classe. Però le ho detto che mi sarebbe piaciuto tantissimo vederglielo indossare dal vivo. "Perché sei una vera dea, uno spettacolo di donna. Perché tra noi ormai c'è una certa complicità, perché mi piace molto stare insieme a te noi due sole, perché voglio vederti sorridere mentre qualcuno ti ammira per la bellezza che sei, perché adoro le tue fossette sulle guance quando sei contenta. No: non puoi sentirti in imbarazzo, con me." Senza sospettare, lusingata dalle mie attenzioni, martedì pomeriggio scorso, mentre Seba era fuori città per lavoro, mi ha ospitata a casa sua dopo aver timbrato l'uscita alle due con un permesso.
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Dopo il caffè e due chiacchiere un po' imbarazzate, siamo andate in camera da letto e le ho quindi porto il pacchettino. L'ha aperto: era felicissima. Candida e pura, senza esitazioni e forse felice di farsi ammirare nella sua perfezione di donna in pieno rigoglio, la mia venere s'è spogliata nuda di fronte a me. Con eleganza ha indossato il reggiseno e lo slip striminzito, entrambi di alta classe. Poi le ho dato anche un altro pacchetto, con dentro un reggicalze a strip moderno e delle velate nere bellissime. Nel frattempo io me la ammiravo tutta. Due seni compatti e morbidi al tempo stesso: perfetti creme caramel da gustare. I suoi capezzoli sono due minuscole meraviglie, circondate da un'areola di minimo diametro. Acerbi cuccioli di giovane donna. Gambe da atleta, culo alto e sodo. Una strisciolina di peli ben curata sulla passera. Mi mancava il fiato, dalla voglia di possederla. A un certo punto, guardandomi lei è arrossita. Io mi sono avvicinata, le ho preso il mento tra due dita e le ho accarezzato le guance. Poi l'ho stretta a me. Inalavo l'odore del suo corpo di gazzella impaurita. Ma capivo che si sentiva sicura e amata, tra le mie braccia. Ho preso l'iniziativa e l'ho baciata in bocca. Inizialmente era rigida, poi s'è sciolta e ha iniziato a giocare con la mia lingua che guizzava nel suo cavo orale.
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Era il segnale che attendevo; l'ho gettata sul letto e mi sono spogliata, sempre senza staccare il contatto visivo. Me la sono mangiata. Le ho divorato i seni, finalmente ho potuto metterle le dita nella fregna per masturbarla e leccarle il buco del culo. La sentivo godere e vibrare. L'ho fatta venire e l'ho costretta a dire che le piaceva, che mi amava, che ne voleva di più. Che era la mia puttana, da quel momento in poi. Ad oggi ci incontriamo con regolarità e scopriamo i segreti dell'amore tra due corpi femminili. Le insegno cose che mai avrebbe pensato di fare, con un'altra donna. Le tolgo qualsiasi inibizione: le consento di darmi degli ordini e di considerarmi la sua schiava. Mi insulta, mi chiama vecchia troia. Mi ordina di mangiarle il clitoride e io allora mi attacco e la succhio con foga fino a che non la sento venire. Devo dire che mi sono inserita, in questa sua unione matrimoniale con Sebastiano, in modo insospettabile. E tutto fila perfettamente. Me li faccio come voglio e pretendo da entrambi che abbiano tra loro dei rapporti sessuali settimanali rapidi, formali. E ipocriti. Tanto perché non si sospettino reciprocamente di tradimento. Che devo fare... li amo ormai, i miei due sposini. Quando decideranno di avere un bambino, forse chiederò anche di essere la sua madrina. Così mi piaccio, ormai: spudorata, sfacciata, immorale e godereccia. Una vera troia ingannatrice ed egoista. Ma sinceramente appassionata e innamorata di entrambi. Anche un po' gelosa, forse. Ma per ora non voglio farli divorziare. Troppo godo, con loro.
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RDA
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angelap3 · 12 days ago
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Mi è piaciuta molto e la condivido con grande rispetto.
Ti consiglio di leggerlo quando hai tempo, con calma, per apprezzarlo appieno. ♥️♥️♥️
È una vera perla... Di Jorge Luis Borges, scrittore e poeta.
Oltre il fascino...
“VALGO”
Ho imparato a vincere dopo tante sconfitte; ho disegnato il sorriso che porto dopo tanto piangere.
Conosco così bene il pavimento che ora guardo solo il cielo. Ho toccato così tante volte il fondo che, ogni volta che cado, so che domani risalirò.
Mi stupisce così tanto l’essere umano che ho imparato a essere me stesso.
Ho dovuto sentire la solitudine per capire come stare con me stesso e scoprire che sono una buona compagnia.
Ho cercato tante volte di aiutare gli altri che ho imparato ad aspettare che siano loro a chiedermi aiuto.
Ho sempre cercato la perfezione e ho capito che tutto è imperfetto quanto deve esserlo (me compreso).
Faccio solo ciò che devo, nel miglior modo possibile, e lascio agli altri la libertà di fare ciò che vogliono.
Ho visto tanti cani correre senza meta che ho imparato a essere tartaruga e a godermi il viaggio.
Ho imparato che in questa vita nulla è certo, tranne la morte… ed è per questo che mi godo ogni momento e tutto ciò che ho.
Ho imparato che nessuno mi appartiene, e che le persone staranno con me per il tempo che vorranno e dovranno esserci. Chi davvero tiene a me me lo dimostrerà sempre, in ogni momento e contro ogni ostacolo.
La vera amicizia esiste, ma non è facile trovarla.
Chi ti ama te lo dimostrerà sempre, senza bisogno che tu glielo chieda.
Essere fedeli non è un obbligo, ma un autentico piacere quando l’amore domina il tuo cuore.
Questa è la vita… la vita è bella con i suoi alti e bassi, con i suoi sapori e i suoi retrogusti amari.
Ho imparato a vivere e a godere di ogni dettaglio. Ho imparato dagli errori, ma non vivo rimuginando su di essi, perché spesso sono solo ricordi amari che ti impediscono di andare avanti. Ci sono errori irreparabili.
Le ferite profonde non si cancellano mai dal cuore, ma c’è sempre qualcuno davvero disposto a guarirle, con l’aiuto di Dio.
Cammina mano nella mano con Dio: tutto migliora, sempre.
E non sforzarti troppo: le cose migliori della vita accadono quando meno te lo aspetti. Non cercarle, saranno loro a trovare te.
Il meglio deve ancora venire... 💕
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ragazzoarcano · 1 year ago
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ambrenoir · 4 months ago
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LA LETTERA D'AMORE PIU BELLA CHE IO ABBIA MAI LETTO.
"Cara Francesca,
Spero che questa mia lettera ti trovi bene.
Non so quando la riceverai. Quando io me ne sarò già andato.
Ho sessantacinque anni, ormai, e ne sono passati esattamente tredici dal nostro primo incontro, quando imboccai il vialetto di casa tua in cerca di indicazioni sulla strada.
Spero con tutto me stesso che questo pacchetto non sconvolga in alcun modo la tua vita. Il fatto è che non sopporto di pensare alle mie macchine fotografiche sullo scaffale riservato all’attrezzatura di seconda mano di un negozio o nelle mani di uno sconosciuto. Saranno in pessime condizioni quando le riceverai, ma non ho nessun altro a cui lasciarle e mi scuso del rischio che forse ti costringerò a correre mandandotele.
Dal 1965 al 1975 ho viaggiato quasi ininterrottamente. Nell’intento di allontanarmi almeno parzialmente dalla tentazione di telefonarti o di venire a cercarti, tentazione che da sveglio in pratica non mi lascia mai, ho accettato tutti gli incarichi oltreoceano che sono riuscito a procurarmi. Ci sono stati momenti, molti momenti, in cui mi sono detto: << All’inferno, vado a Winterset e, costi quel che costi, porto Francesca via con me>>.
Ma non ho dimenticato le tue parole, e rispetto i tuoi sentimenti. Forse avevi ragione, non lo so. So però che uscire dal viale di casa tua, in quella arroventata mattinata di agosto, è stata la prova più ardua che abbia mai affrontato e che mai avrò occasione di affrontare. Dubito, in effetti, che molti uomini ne abbiano vissute di più dure.
Ho lasciato il National Geographic, nel 1975 e da allora mi sono dedicato soprattutto a fotografare ciò che piaceva a me, prendendo il lavoro là dove potevo, servizi locali o regionali che non mi impegnavano mai più di pochi giorni.
Finanziariamente è stata dura, ma tiro avanti.
Come ho sempre fatto.
Buona parte del mio lavoro lo svolgo nella zona di Puget Sound. Mi va bene così. Pare che invecchiando gli uomini si rivolgano sempre più spesso all’acqua.
Ah, sì, adesso ho un cane, un golden retriever.
L’ho chiamato Highway, e lo porto quasi sempre con me, quando siamo in viaggio, se ne sta con la testa fuori dal finestrino, in cerca di posti interessanti da fotografare.
Nel 1972 sono caduto da una rupe nell’Acadia National Park, nel Maine, e mi sono fratturato una caviglia.
Nella caduta ho perso la catena e la medaglia, ma fortunatamente non erano finite lontano. Le ho recuperate e un gioielliere ha provveduto ad aggiustare la catena.
Vivo con il cuore impolverato, Meglio di così non saprei metterla. C’erano state delle donne prima di te, qualcuna, ma nessuna dopo. Non mi sono votato deliberatamente alla castità: è solo che non provo alcun interesse.
Una volta ho avuto modo di osservare il comportamento di un’oca canadese la cui compagna era stata uccisa dai cacciatori. Si uniscono per la vita, sai. Dopo l’episodio, ha continuato ad aggirarsi intorno allo stagno per qualche giorno. L’ultima volta che l’ho vista, nuotava tutta sola tra il riso selvatico, ancora alla ricerca. Immagino che da un punto di vista letterario la mia analogia sia troppo scontata, ma è più o meno così che mi sento anch’io.
Con la fantasia, nelle mattine caliginose o nei pomeriggi in cui il sole riflette sull’acqua a nord-ovest, cerco di immaginare dove sei e che cosa stai facendo.
Niente di complicato…ti vedo in giardino, seduta sulla veranda, in piedi davanti al lavello della cucina. Cose così.
Ricordo tutti. Il tuo profumo e il tuo sapore, che erano come l’estate stessa. La tua pelle contro la mia, e il suono dei tuoi bisbigli mentre ti amavo.
Robert Penn Warren scrisse: << Un mondo che sembra abbandonato da Dio >>. Non male, molto vicino a quello che provo per te certe volte. Ma non posso vivere sempre coì. Quando la tensione diventa eccessiva, carico Harry e, in compagnia di Highway, ritorno sulla strada per qualche giorno.
Commiserarmi non mi piace. Non è nella mia natura. E in genere non me la passo poi tanto male.
Al contrario, sono felice di averti almeno incontrata.
Avremmo potuto sfiorarci come due frammenti di polvere cosmica, senza sapere mai nella l’uno dell’altra.
Dio o l’universo o qualunque altro nome si scelga di dare ai grandi sistemi di ordini ed equilibri, non riconosce il tempo terrestre. Per l’universo, quattro giorni non sono diversi da quattro miliardi di anni luce. Per quanto mi riguarda, cerco di tenerlo sempre a mente.
Ma, dopo tutto, sono un uomo.
E tutte le considerazioni filosofiche non bastano a impedirmi di desiderarti, ogni giorno, ogni momento, con la testa piena dello spietato gemito del tempo, del tempo che non potrò mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale. E così sarà sempre."
“I ponti di Madison County”, R.J.Waller
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francesca-70 · 25 days ago
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Immaginiamo che io venga da te e ti dica ciao. Tu rispondi? -- Ciao.
Esatto. E immaginiamo che me ne esco con una frase stupida che neanche un primate userebbe. -- Tipo?
Tipo che ne so, tipo “Fa freschetto eh?” -- Ma siamo a luglio!!
Infatti, per questo neanche un primate la userebbe. -- Non fa una piega.
Supponiamo che ti offra da bere, ma una cosa leggera sennò pensi male. -- Penso male?
Tipo che voglio farti ubriacare. -- Potrei pensarlo.
Una coca-cola dunque. -- Con ghiaccio.
Se volessimo esagerare, sì. -- E fetta di limone, toh!
Un carnevale di Rio proprio. -- E poi? Che supponiamo?
Supponiamo che parliamo tutta la sera e scopri che sono simpatico. -- Sì…
E che forse saresti disposta a uscire insieme. -- Sì…
Supponiamo che ti porto in un piccolo locale in un vicoletto di Trastevere, con le sedie un po’ scricchiolanti e le porzioni di carbonara abbondanti. -- E il vino in brocche scheggiate.
Con le piante rampicanti che salgono fino agli appartamenti sopra di noi. -- Si.
Supponiamo che poi facciamo una passeggiata e ci ritroviamo al ponte, davanti tipo a Castel Sant'Angelo con qualche tizio che suona “Wish you were here” seduto per terra, l'aria un po’ umida appiccicosa perchè mi pare di aver capito che non può fare freschetto giusto? -- Giusto!
E stiamo lì, insomma s'è mangiato bene, s'è riso, sei bellissima, la grattachecca di Sora Lella ci ha ghiacciato il cervello e ci sono pure i grilli che fanno un live tipo come al Circo Massimo -- Si…
Eh, metti caso che ti bacio. -- Mh??
Quante probabilità ci sono che io poi abbia il profumo dei tuoi capelli riccissimi addosso? -- Beh, non saprei… Qualcuna…
E supponiamo che nei giorni seguenti io ti chiamo, tu mi chiami, ci chiamiamo insomma, e scopri che oh, in fondo capisci che mi piace farti ridere perché quel sorriso è tipo la droga più pericolosa mai scoperta dagli scienziati premi Nobel. -- Si…
Quante probabilità ci sono che da lì in poi tu cominci a innamorarti di me? -- Più di qualcuna direi…
Bene, perché altrimenti eravamo davvero nella merda sai? -- Perché?
Perché io ho cominciato a innamorarmi già dal “ciao”.
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🖤
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blablablablablablaebla · 8 months ago
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Ti porto via con me
Mentre nel cielo si arrampica
Un desiderio invincibile
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singinthegardns · 3 months ago
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Se ci fosse una seconda occasione per noi vorrei saper leggere i tuoi silenzi invece di perdermi dentro ai miei, come ho fatto sempre vorrei lasciarti entrare dentro la mia mente che è un posto parecchio buio e parecchio strano dove comunque ti perdi come dentro a un labirinto ma alla fine troveresti quello che penso di te davvero, quello che penso dal primo giorno in mezzo a tutte le paure e le paranoie e gli sbalzi d'umore in mezzo a tutte le insicurezze c'è una luce che splende i tuoi occhi me li porto dentro, sotto pelle e poi incollati nella mente come una canzone che impari a memoria come un trauma che ti cambia la vita se ci fosse una seconda occasione, per noi imparerei a chiedere scusa, e non solo con gli occhi e cercherei nei tuoi tutto quello che non dici mai e la smetterei di gridare, anche solo per un attimo che in fondo ho capito che non serve a niente se non a farti toccare il fondo e poi ti porterei a dormire in una stanza vista mare col vesuvio sullo sfondo e avrei un po' meno paura, questo è sicuro un po' meno paura di mischiarmi con te e correrei dovunque sei, quando la solitudine ti assale per non far entrare i pensieri dentro il tuo cuore sempre pronti ad inquinare ti proteggerei da me se ci fosse una seconda occasione ma non c'è.
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mucillo · 3 months ago
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Dedicata a tutte le persone che amano i loro animali domestici con l'amore di una madre".
( Lady la mia fidanzata pelosa)
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"Non ti ho messo al mondo ma hai dormito sulla mia pancia. Non ti ho allattato ma ti ho nutrito con il mio amore ogni giorno. Non ho cambiato i tuoi pannolini ma ho raccolto i tuoi bisogni in una busta. Non ho calmato il tuo pianto con un ciuccio, ma ti ho dato sicurezza quando la paura ti ha fatto rabbrividire e sei corso tra le mie braccia. Non ti ho portato sull'altalena ma abbiamo trascorso ore insieme nel parco. Non mi occupo del bullismo, ma se qualcuno ringhia o ti attacca, ti difendo con unghie e denti. Non ti insegno a scrivere e disegnare, ma ti insegno ad essere educato. Ti sgrido, ti punisco e ti perdono come una madre. Mi manchi quando non ti vedo. Ti porto ovunque con me e ti penso come un figlio. Di notte mi sveglio per vedere se dormi al mio fianco, ti guardo e ti accarezzo. Non hai il mio sangue, ma tra noi c'è un legame unico".
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