#ti chiedo scusa
Explore tagged Tumblr posts
Text
*•.*•.Achille Lauro*•.*•.Amore Disperato*•.*•.
youtube
Amore disperato
13 notes
·
View notes
Text
La RAI non poteva permettersi i Coldplay, ci becchiamo la versione che sentiamo agli All You Can Eat
#chiedo scusa ai ragazzi lo so che suonare un violino è difficile#ma letteralmente quando vai là solo cover ti becchi#sanremo#sanremo 2025
20 notes
·
View notes
Text
mamma mia giovanni di lorenzo ma soprattutto mario giuffredi e come siete stati apparati dal signor presidente aurelio de laurentiis, mi vergogno io per voi sinc
#mah mah#l'unica cosa dignitosa sarebbe stata dire ''vi chiedo scusa e licenzio il mio procuratore che non sa quando tacere''#invece no lui è felice che tu sia a napoli#ma state zitti dai#alla prima difficoltà ti accarezza l'idea di andare via ma poi ti convincono di no#e che fiducia dovresti comunicare?#purtroppo credo si sia rotto comunque qualcosa#o fa vedere la qualità che ha o al prossimo mercato siamo punto e a capo
3 notes
·
View notes
Text
Ciao papà, è da tanto che non ti scrivo e ti chiedo scusa, nell'ultimo periodo ho dovuto affrontare moltissime cose, ma sappi che dai miei pensieri non esci mai. Ho provato ad indossare i tuoi vestiti ma mi stanno ancora troppo larghi, forse sarà sempre così, forse semplicemente non sono i tuoi vestiti che dovrei indossare ma i miei; qualcuno ha provato a farmelo capire, ma sono testarda, sai come sono fatta. Ebbene, ho continuato a fare le cose come penso le avresti fatte tu, ho continuato a mettere un piede davanti all'altro cercando di farlo nel migliore dei modi e ad ogni passo pensavo "mi vedi papà? Sei fiero di me?", non ricevo mai risposta ma in cuor mio spero sia così. Mi sono persa per un periodo, so che di questo non ne saresti stato contento. Mi ricordo il primo anno di superiori, avevo visto il mio "ex fidanzatino" da pochi giorni baciare una mia amica e rimasi a letto per giorni senza andare a scuola. Una sera ti sedesti sul mio letto e mi dicesti "non so cosa è successo, ma non è questo il modo di affrontare le cose; se tu non hai fatto nulla di sbagliato cammina a testa alta, se hai sbagliato, affronta la cosa di petto e chiedi scusa. Ma restare qui, non è una soluzione." Mi ricordo che piansi, però il giorno dopo tornai a scuola a testa alta. Ecco, io ogni giorno negli ultimi mesi ho sperato di sentire una parola di conforto da parte tua, ma il silenzio mi avvolgeva il cuore e quindi mi sono persa. Non sono guarita, però il mio cuore ha ripreso a battere ad un ritmo più lento, in pace. Ho commesso l'errore di mettere le mie fragilità in mani sbagliate; di nuovo? si, di nuovo. Cammino a testa alta, come hai detto tu, perché non sono stata io a sbagliare. Mi manchi tanto, mi chiedo come sarebbe se tu fossi ancora qui, se le cose fossero diverse oppure sempre così però con te presente. Ogni volta che mi siedo alla scrivania per studiare guardo la tua foto appesa al muro. "Lui vorrebbe davvero questo per te? Vorrebbe che tu avessi questa rabbia e questa voglia di giustizia? O vorrebbe che tu inseguissi solo i tuoi sogni?", me lo ha detto un amico quando ha capito che ero totalmente persa. Cosa voglio io? Volevo davvero tutto questo? Me lo chiedo da giorni, cercando di distinguere il tuo sogno dal mio; ma si sono fusi così tanto che non c'è più una linea di confine. Piango. Piango perché ho confidato questo dolore a persone che mi hanno lacerata, senza rimorsi. Piango perché nessuno ha mai compreso quanto sia profonda e intima questa ferita. Piango perché ho perso di vista chi sono e chi voglio diventare. Piango perché manca qualcosa, manchi tu. E mi mancano i piatti buoni che mi cucinavi, mi manca la tua risata per cose che io non trovavo divertenti, mi manca la tua colazione addobbata la mattina di Natale perché sapevi quanto mi rendesse felice, mi manca quando mi vedevi dormire e mi arrotolavi nelle coperte per non farmi sentire freddo, mi manca sentirmi al sicuro. Sembra una vita passata ed irrecuperabile. Sembra (perché ho paura di dire che lo è) una vita fa. Ti chiedo scusa se ti ho deluso, ti chiedo scusa se hai dovuto fare guerre per farmi capire le cose, ti chiedo scusa se non sono stata proprio quel tipo di figlia calma e silenziosa, ma se ho sempre sempre indossato armature e urlato. Le stesse armature che ora devo indossare per affrontare questo mondo. Ma grazie, per avermi insegnato che il perdono è fondamentale per allontanarsi da persone e situazioni che ci portano via ciò che siamo. Avrei voluto togliermi i polmoni e donarli a te per farti restare un po' di più, tu invece ti sei tolto il cuore per darlo a me ed io imparerò ad averne più cura. Grazie papà, perché sei stato e sei il mio papà.
119 notes
·
View notes
Text
ERA UNA FAMIGLIA NORMALE DI GRAN LAVORATORI
E tutte le volte mi viene da dire 'E allora pensa se era una famiglia strana di gente che non aveva voglia di fare un cazzo'... ma poi correggo i miei pensieri ingiusti e mi risovviene quella frase di Bocca con cui commentava la visita a un'operosa cittadina del Nord Italia:
«Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non le ho viste»
E penso a quelle migliaia di persone giovani, di cui ogni tanto qualcuna 'normale' sbrocca e fa una strage in famiglia, senza saper dare un perché che accontenti una società normale di gran lavoratori.
'I genitori gli hanno dato tutto e loro li hanno uccisi!'
Da genitore posso dire che già è difficile fare qualcosa di giusto per i propri figli, figuriamoci dar loro TUTTO... o forse si riferiscono ai bisogni basilari - casa, cibo, riscaldamento, soldi - moltiplicati all'eccesso per poi poter dire 'Non gli ho fatto mancare nulla!'
E no... se ti ritrovi la parte sbagliata di un coltello nel fegato e all'altra estremità c'è quello a cui non hai mai fatto mancare nulla, forse due domandine te le dovevi fare per tempo e non ora che ti si annebbia la vista per lo shock da ipovolemia emorragica.
A distanza di decine di anni ricordo ancora le parole di un docente che davanti a noi studenti disse ai suoi colleghi 'Ok il programma che deve andare avanti ma tutte le volte che ci voltiamo per non ascoltare i loro bisogni è un calcio in culo con cui li facciamo crescere soli e rabbiosi'.
Fu in quel momento che decisi quale tipo di adulto sarei voluto diventare.
E ora sono una persona abbastanza vecchia, le mie figlie sono grandi e se non mi hanno accoltellato prima non credo che oramai lo faranno adesso, sono dolente per la solitudine a cui molti sono condannati pur seduti al caldo con molti parenti davanti a una tavola imbandita e vorrei fare qualcosa di più che non incazzarmi per la furba tendenziosità dei titoli di giornale con cui ci si chiede 'Ma cosa gli sarà preso a quel figlio? Cosa sarà passato in mente a quella figlia?'
Nulla.
E a volte è proprio il nulla che ti divora da dentro.
.
.
.
Vi penso... e per quanto possa valere, vi voglio bene.
92 notes
·
View notes
Text
Sono ormai cinque anni che sono nel campo sanitario, l'ho scelto per imparare certe cose pratiche che mi sarebbero potute servire in futuro, ma credo di stare imparando anche altre cose, sia non pratiche sia di me stessa.
L'empatia è una delle principali. Ti metti nei panni dell'altro e soddisfi i suoi bisogni primari, ma non solo quelli. Io sono un semplice OSS, ma fare questa parte del lavoro ti permette di conoscere bene le persone, che in quel momento sono anche pazienti.
Prima in RSA, adesso in ospedale. Vedi continuamente malattie, sofferenze ed anche morte. Io non ho mai avuto problemi a vedere, pulire, parlare di vomito, scariche, urina, sangue, escreato, lesioni da decubito, tanto che dopo un po' ti abitui a parlarne anche mentre mangi, riesci a scollegare le due cose, diventa tutto routine.
E poi c'è il fine vita, ti abitui in un certo senso anche alla morte.
Prima accudivo una persona per farle finire la sua vita nel migliore modo possibile, adesso i pazienti che mi passano davanti sono tutti diversi. Chi sta un giorno e mezzo, chi rimane settimane. Chi torna a casa sulle sue gambe, chi dopo giorni, leggi in consegna: attende hospice. E ti chiedi in qualche modo perché.
Hai già visto infarti che non si riescono a recuperare. Hai già visto chi non si cura e dopo due settimane a casa torna in ospedale un mese. Hai già visto tante persone, tanti caratteri, tante storie di vita, ma poi arriva quella che ti lascia con i pensieri. Quella che non è anziana, quella che deve fare tante cose ancora, quella che entra per un dolore, ma il problema non è lì. Quella che fino ad un minuto prima è in piedi, autonoma, e poi le dicono che deve restare a letto, che arriva il medico a parlarle. Quella che cambia la luce degli occhi dopo che forse non le hanno neanche detto tutto davvero, ma che ha capito tutto lo stesso.
E rifletti che forse non vedrà il Natale. Che avrà mille cose da sistemare. Che non sta reagendo, non si sta arrabbiando, non sta piangendo. E ti chiedi come reagiresti tu. Perché io so benissimo cosa vorrei, lo dico sempre alle persone intorno a me, ma ti devi trovare nelle situazioni prima di sapere veramente come reagirai. E pensi al "dopo di noi", a tutto quello che sarà dopo di me...
E pensi a come la vita ti cambia, quello che ti succede ti cambia, quello che vedi negli altri ti cambia. Di quanto la vita sia breve, imprevedibile, a volte bastarda.
E l'empatia ogni tanto ti molla ed hai bisogno di raccontare come stai, per buttare fuori quello che stavolta non è uscito a fine turno, uscendo semplicemente dalla porta del reparto. E ringrazi chi ti ascolta. E chiedi scusa perché ti senti un po' in colpa perché stavolta hai dovuto raccontare e ti sembra di aver lasciato un pezzo di dolore in chi ti ha ascoltato.
Boh, anche questo mio sfogo è un modo per buttare fuori, e quindi chiedo scusa anche a voi se mi avete letto fino qui. Grazie.
57 notes
·
View notes
Text
Io Dio porco la gente si deve fare i cazzi suoi. Mi sono dimenticata le verdure per pranzo, allora vado al bar a vedere cosa hanno e ci stanno i fagiolini (tegolini) e chiedo di farmene una porzione abbondante. Contate che da dieta io devo mangiare MINIMO 200g di verdura a pasto, minimo, non sotto i 200g. Arriva questo, mai visto e mi fa “beh certo quella è una porzione per una caserma”. MA CHI SEI? CHE VUOI? CHI TI CONOSCE? Giuro sbroccato malissimo e quello “no scusa non volevo”, il cazzo. Ma sta confidenza alla gente chi vi ha detto di darla? Ma siete cresciuti nella giungla?
54 notes
·
View notes
Note
Ora che il festival è finito che pensi di tutto? Carlo è condizione compresa
Allora, partiamo dalle canzoni
Questo festival mi ha fatto riavvicinare al cantautorato "classico", pur non essendo propriamente il mio genere
La canzone di Brunori sas è dolcissima, delicata, e l'ho apprezzata tanto, anche se lo sapevo già che è un mostro ovviamente.
Lucio Corsi, che scoperta, e devo ringraziare anche un anon che qualche giorno prima dell'inizio del festival mi ha suggerito di streemmare delle sue canzoni, e quindi mi sono resa conto che costui non era solo "quello che duetterà con topo Gigio". Guarda auguro solo il meglio a Lucio, di artisti come lui ne abbiamo proprio bisogno, è proprio BELLO vederlo esibirsi, ti fa stare bene, non so come spiegarlo.
Joan Thiele, anche qui che scoperta, ma ammetto che qui è ignoranza mia visto che lei ha pure vinto un David di Donatello. Dea assoluta, la mia preferita di questa edizione, voce pazzesca, canzone che sembra "cinematografica" da quanto è elegante, sono interessata a recuperare tutta la sua discografia perché sono rimasta davvero colpita. Quel che mi dispiace è che sia stata sottovalutata così tanto, per quanto riguarda era perlomeno da podio, poi per gusti personali miei le avrei proprio dato la palma dorata.
Ho amato il trash dei the Kolors, si sono divertiti e io con loro.
Serena Brancale voglio riascoltarla perché non mi dispiace, e poi io le canzoni in dialetto/lingue minoritarie se fatte bene le apprezzo.
A proposito di questo spero che Bresh incida la sua creuza de ma, veramente veramente veramente bella. Poi vbb non mi dispiace manco la canzone che ha portato in gara, secondo me già una ballad superiore a quella che ha vinto.
La canzone di Shablo sottovalutatissima, ma purtroppo non abbiamo cultura Hip Hop in Italia e dovevo aspettarmelo.
Rkomi sta diventando il mio Tananai di quest'anno, canzone veramente sottovalutata, poi capisco che la pronuncia sia un po' strana, però secondo me merita una possibilità.
Sto rivalutando Achille Lauro, non la sua ballad migliore, però mi sta arrivando.
Non male anche Willie Peyote.
Le altre canzoni un po' meh, e purtroppo devo dire a mamma e papà (i Coma_Cose) che li adoro ma ahimè la loro canzone parte col botto e diventa più insopportabile ad ogni ascolto.
La canzone vincitrice non mi piace, ma diciamo che non è una novità, saranno almeno 4 Sanremo che snobbo la canzone vincitrice per altre.
---------------------
Alcuni co-conduttori mi sono piaciuti, Bianca Balti su tutti. Per quanto riguarda gli altri: unpopular opinion però mi ha fatto piacere vedere Gerry realizzare il suo sogno e calcare il palco dell'Ariston, poi vbb Geppi e Mahmood hanno spaccato, la Clerici ok ma lei ci è abituata, Nino Frassica non mi è dispiaciuto, Malgioglio alti e bassi. Tutti gli altri li boccio, specialmente la Marcuzzi che è stata veramente imbarazzante.
Gli ospiti boh, quelli internazionali in particolare veramente sono stati presi in saldo. Poca roba, e poco intrattenimento in generale.
Carlo Conti? Io non sono una nostalgica di Amadeus, secondo il mio modesto parere delle volte lui si dilungava veramente troppo, e non trovavo così divertente ogni suo singolo sketch. Però qua si è passato da un estremo all'altro, cioè Conti relax, un pochino al gioco ci potresti stare. Ma una via di mezzo non esiste? Va beh comunque se devo scegliere purtroppo Amadeus batte Conti, questo festival è stato troppo freddo e rigido, quasi vecchio stampo.
EDIT Il dopofestival: uno dei più brutti di sempre, Cattelan ha deluso anche più di Carlo Conti
Che mucho texto, chiedo scusa
46 notes
·
View notes
Text
"ho pensato tanto a tutte le cose per cui ti vorrei chiedere scusa. a tutto il male che ci siamo fatti. a tutto quello di cui ti ho accusata. a tutto ciò che avevo bisogno tu fossi o dicessi. ti chiedo perdono."
19 notes
·
View notes
Text
Momenti di vita...Ci sono momenti della vita dove senti , sai ,di dover essere te...forse magia dall’età...Dove non ti importa di essere antipatica , fuori riga , non ti importa di essere amabile , gentile ...Di quella gentilezza spesso finta , di quelle azioni manierate , dettate da azioni forzate ...per farsi amare , desiderare ...A me non importa , non adesso ...Non voglio stare “sempre sul pezzo” su persone , cose e...Sono così : orrida in questo periodo , malinconica , antipatica Perché saluto solo se ne ho voglia...e quando mi obbligo , perché “così si fa” è palese ...non ho voglia di dare auguri perché si fa , ne pubblicare palline di Natale , ne essere allegra perché devo ...Preferisco essere vera ...per me Natale può essere il 12 Agosto Chiedo scusa agli astici sprecati ...Sono così ...Se devo chiedere , insistere , edulcorare ...non lo voglio
(Angela P.)
20 notes
·
View notes
Text

[…]
presa da un atto di coraggio, recuperai carta e penna, iniziando a scrivere le ultime parole che ti concessi, prima di dirti definitivamente addio.
23 novembre 2023
Ciao amore,
sono passati un po’ di mesetti dall'ultima volta che ti scrissi una lettera, ormai ne ho scritte così tante che ne ho perso il conto, anche se a dire la verità non le ho mai contate.
come ben sai, scrivere è il mio unico modo per esprimere ciò che ho dentro e ciò che non riesco a dire a voce...
in alcune lettere menziono sempre il fatto di dove io avessi sbagliato, di come avrei potuto fare scelte diverse o semplicemente raccontare le mie giornate o quello che comunque faccio nel presente.
poche volte menziono i ricordi, molte volte ripeto quanto ti abbia amato, e soprattutto quanto ancora ti amo.
questa è l'ultima lettera che ti scriverò, ho deciso di mettere la parola fine e il punto a tutto ciò che c'è stato in passato, ma soprattutto alla nostra storia, consapevole che il sentimento che ho provato per te, non lo proverò con nessuno.
ho capito che ci sono un'infinità di amori, che ogni amore con una persona è diverso dall'amore con un'altra, questo l'ho capito con il passare del tempo, e mi dispiace se me ne sia accorta troppo tardi.
ho provato a fare del mio meglio, come tu hai provato a fare del tuo, lottando con anima e corpo.
ogni tanto la sera prima di andare a dormire, rileggo le tue lettere, ogni volta è sempre un'emozione diversa, ogni volta ricado nei ricordi ed è bellissimo riprovare certe emozioni, ma è alquanto bruttissimo invece leggere e rileggere le stesse righe, le stesse frasi, le stesse parole, senza essermi resa conto dei dettagli.
citavi sempre che io meritassi di meglio, che ti sentissi sbagliato per me, e l'ultima volta che le ho rilette, ho capito troppo tardi che tu non ti sentissi all'altezza, e ti chiedo scusa se non me ne sia accorta, ti chiedo scusa se ti ho fatto sentire così, ti chiedo scusa se non ho fatto nulla per far si che non pensassi più cose del genere.
tu mi meritavi, tu eri all'altezza, senza di te mi sarei sentita persa, senza di te sarei crollata ancora prima di rialzarmi, senza di te sarei annegata, per farti capire che tu per me eri importante.
eri tu tra i due il più forte, eri tu tra i due che non mollava, eri tu tra i due che lottava, eri tu e sei sempre stato tu a non mollare tutto. sei determinato, furbo, intelligente, forte, un po' testardo, ma hai un grandissimo cuore e tanto da offrire a mio parere, ora non so come tu sia, ovviamente grande vaccinato e maturo, ma quando ami dai il mondo.
ci siamo sempre detti che nonostante non ci fosse più un per sempre tra di noi, di non mettere al primo posto nessun altro, io l'ho fatto, ma ora ti chiedo di non farlo a te, metti al primo posto Lei, dalle il mondo, amala, rendila felice, voglio che tu sia felice, che tu stia bene in primis, anche se questo porta a lei al primo posto anziché me.
in futuro se mai avrai una famiglia, oltre ad essere un buon padre, che ci scommetto che lo sarai, non raccontare di me, del tuo amore che hai provato per me, non raccontarlo, significherebbe raccontare il dolore, e l'amore non dovrebbe essere dolore, dovrebbe essere felicità.
tienimi solo come un bel ricordo, come una lezione di vita non so, ma tienimi solo per te come la ragazza dagli occhi belli da dio che hai conosciuto al lago durante una banalissima e noiosissima gita scolastica. solo questo ti chiedo.
ama tanto e sii amato, te lo meriti. spero con tutto il cuore che Lei ti stia dando tutto ciò che io non sono riuscita o non ho potuto darti.
grazie per aver fatto parte della mia vita, ti devo molto, ho anche mantenuto la promessa di non farmi del male, ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare del tutto e volevo dirti anche che quel giorno dopo le lezioni di recupero in estate, quando hai ammesso di aver sbagliato a fare quello che hai fatto, lo stesso giorno in cui mi hai accompagnata in autobus ascoltando la nostra canzone e canticchiandola labbra contro labbra, in quel esatto momento ti avevo già perdonato, non mi importava del male che mi avevi fatta, non mi importava del male che poi in futuro mi avresti fatto, non mi importava perchè il sentimento che provavo per te era così forte e bello che sovrapponeva il dolore.
però so che tu non mi hai mai perdonata per la scelta che ho fatto, e va bene così, questo ha portato a un te felice ora, e se tu lo sei la sono anche io.
grazie per tutto.
per sempre tua.
[…]
24 notes
·
View notes
Text
LA LEGGENDA DELL'ANANAS NEL CARRELLO
Sabato pigro, sabato fresco in questa metà di settembre, con le temperature velocemente precipitate. Ma è anche sabato di spesa questo.
Entro al supermercato con il carrello, il primo reparto che trovo è quello della frutta. Distrattamente prendo un ananas, attratto da quel colore giallo e verde acceso, che mi ricordano i colori della bandiera brasiliana.
Non appena l'ananas è nel carrello, mi sento osservato. Mi giro, incrocio lo sguardo di una donna dall'aria vivace con un carrello colmo di prodotti biologici.
<Forse>, penso tra me e me, <approva la mia scelta di aver preso un ananas fresco e non di quelli inscatolati e già affettati.>
Mi fermo a osservare una piantina di basilico, lei mi si avvicina: "Hai il pollice verde?"
"Scusa?", le chiedo stranito, incredulo che mi rivolga la parola.
"Chiedevo se hai il pollice verde, vedendoti interessato al basilico", mi risponde.
"Mah, ci stavo pensando ma poi ho valutato che vivrebbe di più senza di me ed è meglio lasciarla qui al supermercato", le ho risposto con aria rassegnata.
Così dovrebbe bastarle. Dovrebbe capire che se faccio morire le piante di basilico figuriamoci i frutti dell'amore. Appassirebbero subito.
"Piacere, mi chiamo Monica", decisa con la mano allungata verso di me.
"Eh... piacere, Ri-Rino", le rispondo preso in contropiede.
"Ririno? Che nome strano."
"Mi hanno chiamato così perché non capivo mai niente, dovevano ripetermi le cose due volte da piccolo."
Lei ride. Ha capito la mia battuta, che non era una battuta, ma una vergognosa menzogna per mascherare il fatto di aver balbettato, davanti a lei, il mio nome.
Sorrido e riparto con il carrello, mi sento in imbarazzo, percepisco dal rumore che resta nei miei paraggi con il suo carrello.
Prendo una busta d'insalata e la butto distrattamente nel mio carrello.
"Quindi cerchi una relazione veloce e leggera", mi chiede incuriosita.
"Scusami ma non ti ho compreso."
"Allora", con un sorriso che stenderebbe chiunque, "se vicino all ananas metti l'insalata vuol dire che cerchi una relazione basata sul solo sess0, nulla di più."
"Ah... e se ci fosse della cioccolata?"
"Vuol dire che si cerca un'esperienza dolce e romantica."
"E se ci mettessi della conserva di frutta?", le chiedo incuriosito.
"In questo caso sei alla ricerca di una relazione dolce e duratura."
"Caramelle?"
"Passionale e sempre dolce."
A questo punto dal mio cervello sbuca un ricordo, quello della leggenda dell'ananas nel carrello. Nei supermercati era il modo di segnalare la propria disponibilità a conoscerci. Prima dei vari Tinder, Badoo e Meetic c'erano ananas e altri frutti.
Cazz0. Non me l'ero ricordato, a saperlo ci avrei messo subito dei limoni nel mio carrello, per segnalare una vita aspra. O dei kiwi, per indicare quanto ne avessi pieni gli 'zebedei'.
Deciso do una spinta al carrello, ora non so cosa metterci dentro. Ho paura a guardare la lista. Metti che ci fossero scritte 'zucchine', come interpreterebbe la cosa?
Entro nel reparto delle celle frigorifere, quelle aperte, dove in piena estate trovi quel refrigerio che ti riporta alle fresche serate d'ottobre.
Sento il suo carrello dietro al mio, dal fiato sul collo al carrello al culo è un attimo. Mi giro, lei sorride. Faccio la mossa di indossare la felpa in cotone che avevo appoggiato sull'impugnatura del carrello.
"Sai com'è", le dico mentre la indosso, "ho una certa età:"
Questo dovrebbe essere un chiaro segno della mia anzianità latente.
Velocemente mi fiondo nel reparto dolci, rimango in quella corsia fissando gli scaffali. Credo di aver avuto un'espressione abbastanza preoccupata.
"Tutto bene?", sento di nuovo lei prontamente a chiedermelo.
"Ehm, diciamo di si."
"Stai guardando gli ovetti al cioccolato, ti piacciono?"
"Si, il problema è quando arriverò alla cassa, mi creano più ansia gli ovetti al cioccolato che dei preservativi."
Ride, "Ma dai e perché?"
"Ti sembro uno che ha l'età per comprarsi degli ovetti al cioccolato? Mia cara... cara... scusami, già non mi ricordo il nome."
A quel punto mi mostra il cartellino di riconoscimento, appeso al suo collo, che le era andato sotto la sua felpa, "Ce l'ho scritto qui: Monica. Se vuoi tra poco vado in cassa, appena ho finito di rimuovere alcuni prodotti in scadenza dagli scaffali, così con me non dovrai andare in ansia."
"Ah, ma tu lavori qui!", ma dai ma che scoperta, ma cosa mi credevo? Illuso.
"Si, sei un nuovo cliente da noi?"
"Come fai a saperlo? Generalmente vado da un'altra parte."
"Si impara velocemente a riconoscere la gente che frequenta il supermercato dove si lavora. Chi sono, la frequenza e le assenze."
"Cosa intendi?"
"Intendo dire che lavorando in questo tipo di attività impari a capire il passare del tempo, della vita. Le persone anziane, per esempio, le noti perché ti fanno tante domande. Credo che a volte lo facciano perché sole, per parlare con qualcuno. Quando non le vedi per un po’ di tempo cominci a preoccuparti. Se non le vedi più capisci che potrebbero essere finite in un ospizio. O peggio morte. I bambini invece li noti perché corrono tra le corsie, li trovi spesso in quelle dei dolci o dove ci sono i giocattoli. Quando non li vedi più correre per le corsie vuol dire che sono diventati adolescenti, hanno la loro vita con gli amici. Non vengono più con i genitori a fare la spesa."
Rimango allibito e le chiedo, "E chi sta nel mezzo?"
"Quelli stanno nel mezzo, della vita, vanno e vengono come le offerte promozionali, spesso anche loro sono scontati", gli occhi di Monica sono lucidi, sembrano contenere il firmamento intero.
"Comunque", le rispondo per cercare di farla sorridere, "Non si è mai troppo vecchi e né troppo giovani, per lanciare prodotti a caso nel carrello di sconosciuti al supermercato mentre non guardano. Quando sarai in cassa e vedrai gente rinnegare quello che hanno nel carrello, ecco in quel momento pensa a me. Anche se non sono in offerta."
Non ho fallito, quel sorriso me lo porterò con me fino a che non mi addormenterò. Questa notte.
Oggi un ananas mi ha dato modo d'imparare, di conoscere. La frutta fa davvero bene. Anche se i nostri problemi sono iniziati da una cacchio di mela.
P.s. per questo racconto nessuna addetta alle vendite/cassiera è stata maltrattata
23 notes
·
View notes
Text

Ti spogli. Abbiamo appena litigato. Sei incazzata nera. Lentamente cadono per terra i capi che hai indosso. Non ti curi di raccoglierli: il tuo unico obiettivo adesso è farmi morire di passione. Devi farmi sentire uno zero. Infine, togli lo slip e metti in mostra davanti ai miei occhi il tuo lato B: nudo e perfetto. Io muoio letteralmente di desiderio per te.

Sai benissimo quanto sia affamato del tuo corpo, quanto mi piaccia baciarti ovunque, leccarti la fica, succhiare i tuoi capezzoli. Sentirti venire. Ho bisogno di te. Di continuo. Stasera mi stuzzichi, mi provochi. Sento aghi acuminati sui miei testicoli. Sono pieno di testosterone bollente e puro desiderio di te. Improvvisamente, realizzo di avere la salivazione azzerata: ho una felpa, al posto della lingua.

Mi salverebbe solo potermela pulire a lungo in mezzo alle tue natiche. Dio, quanto voglio farti mia, venirti dentro ovunque. Più volte. Alla fine, cedo: ti chiedo scusa e ti imploro di farti leccare la fregna e il buco del culo. Ho un urgente bisogno della tua vagina sulle mie labbra. Hai vinto. Vinci sempre tu. Con te io non riesco proprio a esercitare alcun tipo di logica.

Ti chiedo, ti prego di scendere col tuo preziosissimo solco su di me. Per favore... Perché alla fine discutere, ragionare, neppure mi interessa più di tanto: voglio solo poterti amare, baciare, leccare, succhiare, riempire. Null'altro conta più di questo, per me. Crescerò, maturerò. Ma forse no: chi ama resta sempre adolescente. E io ti vedo sempre bellissima; una verginella, una innocente, giovane creatura dal dito in bocca. Dio, se ti amo.
Aliantis

18 notes
·
View notes
Text
Ti chiedo scusa se a volte non sono come vorresti, se qualche volta mi arrabbio e sono gelosa, o se tiro fuori gli artigli e mi difendo. Ti chiedo scusa se a volte indosso la maschera da stronza e scappo via, se quando mi chiami non rispondo e quando corri da me io corro più lontano.Ti chiedo scusa per gli sbagli, i colpi di testa, e per gli sbalzi d'amore. Ti chiedo scusa se sono tutt'anima, tutta brividi, tutta cuore!!.

* Riccardo Bertoldi *
15 notes
·
View notes
Text
Il testo di "Se t'innamori muori" - Noemi di R. Fabbriconi - M. Zocca - A. Mahmoud
Scusa è tardi, se vuoi passo da te,
Siamo stanchi, di lasciare sempre perdere,
Non rispondi se ti chiedo d’accendere,
Avere figli non è, non è,
Un discorso facile da prendere.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Credo sia normale, farsi continuamente dei pensieri strani,
Se inizia a svanire, la magia che c’era siamo già alla fine.
Perché non è più la prima volta, che prendi un treno per vedermi,
Che abbiamo l’ansia se si allungano i silenzi.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,
Da questa discussione che sembrava infinita,
Qualcuno dovrà perdere, perché,
Accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
Dire siam diversi è sempre dura da ammettere,
Lasciami perdere, se conosci il peggio di me.
Perché in fondo sai, che se, sto qua,
Ti stringerei fino ad odiarti ma lo so,
Che non è facile, lasciarsi perdere, serenamente.
Perché è impossibile scordare quelle notti,
Con i sorrisi e con le borse sotto gli occhi,
La sensazione che se ti innamori muori,
Serenamente.
15 notes
·
View notes
Text
Lo so che cosa vuoi

Siamo qui in vacanza insieme in questo villaggio turistico; siamo un bel gruppetto di colleghi e amici. E poi c'è Nadia; lei è un capitolo a parte. Questa giovane donna è la bellissima e fresca sposa del mio collega Carlo. Lui è innamorato pazzo. Probabilmente lo ama anche lei, sebbene sia comunque una tipa abbastanza ��aperta”, lo so per certo. L'ho capito subito due anni fa, quando me l'ha presentata come fosse la luce dei suoi occhi.

Poi, restati soli io e lei vicino alla portafinestra del locale dove per l'appunto festeggiavano il loro fidanzamento ufficiale, con una scusa mi ha portato nel vasto giardino. Nel capanno degli attrezzi mi ha praticamente spinto dentro e con evidente esperienza, rapida mi ha slacciato i pantaloni, s'è chinata e mi ha regalato un bacio intimo che al solo ricordo chiudo gli occhi e ne gusto di nuovo ogni secondo. Eh, Nadia, Nadia… Adesso è evidente che qui e ora tu vorresti di più, ma sei sposata con lui. Cerco di evitarti.

Non so però quanto resisterò ai tuoi sguardi, alle tue richieste abbastanza esplicite: la donna più attraente per un uomo è quella che gli fa chiaramente capire la propria disponibilità. Se poi ha pure quindici anni meno di lui... Sai che sono un maschio di sani appetiti. Separato da poco, per giunta. E purtroppo non sono insensibile alle tue armi di seduzione, al tuo bellissimo corpo. E chi lo sarebbe, con quel culo tondo…

Tra l'altro, da quella sera mi sei entrata nel cervello e il gusto del proibito, dell'immorale, del non si fa, aggiunge molto sale sulla ferita ben viva del mio desiderio per il tuo corpo. Vedremo. Parlo da solo: no, scemo! Certo che comunque sei bellissima. Ehi: ho detto di no! Ma dai… a chi la voglio raccontare! Mi piacerebbe tantissimo gustare i sapori intimi che hai: dappertutto. Amerei molto odorarti, toccarti ovunque, profanarti, sentirti muovere e godere sotto di me. E poi farti felice; vederti ridere mentre ti faccio toccare le vette dell'orgasmo e quando vieni urlando… Noooo: ho detto di no, va bene? Che idiota che sei…

"Ciao, bello: che fai?"
"Stavo pensando di scendere in spiaggia…"
"Anche io: però da sola, purtroppo! Carlo è sul letto con due linee di febbre"
"Ah, mi spiace! Allora, andiamo?"
"Si. Hai visto che lì prima del paese c'è anche la pineta ombreggiata? Sarà una bella mattinata. Andiamo prima a farci un giretto con la tua macchina? Dovrei far due compere nel paese vicino… poi magari torniamo in spiaggia…"
"Certo: sarà letteralmente un piacere, lo sai. Sei molto bella, stamattina…"
"Scemo! Ma dimmi la verità: io ti piaccio veramente? Non lo dici solo per cortesia?"
"Vieni qui, bambolina: ora andiamo in camera mia. Tu vuoi giocare, stamattina. Ma con me si va fino in fondo, sai?"
"Non chiedo altro..."

RDA
18 notes
·
View notes