#thegreatdeerhunter

[bloodynick]

Una giornata uggiosa si è aperta verso sera. Un timido raggio di sole ha illuminato le cime e ha permesso l'avvistamento di un paio di nuovi amici. . . #happyplace #mountains #moody #picoftheday #mist #peaks #instagood #landscapephotography #thegreatdeerhunter #naturephotography #explore #fossifigoavrei+followers #winteriscoming (presso Peaio, Veneto, Italy) https://www.instagram.com/p/B6YeIFOKceQ/?igshid=1s5enij8tlf8p

[bloodynick]

Astuto come un cervo

Lello: Sii astuto come un cervo. Necchi: Che bischerate tu dici? Il cervo non è astuto. Semmai, astuto come una volpe. Lello: Sì, ma la volpe 'un c'ha mica le corna.

dal film "Amici miei atto II" di Mario Monicelli

La sveglia suona alle cinque.  E' il quindici luglio del 2014, la mattinata è fresca e il Pelmo baciato dai primi raggi del sole sembra un buon auspicio. Mi fermo un istante per immortalarlo, poi inizio a scendere la ciclabile che da Cortina porta a valle. La percorro per un paio di curve, poi abbandono il tracciato ed inizio a perdermi nei boschi. In fondo è per questo che mi sono alzato presto: l'odore dei pini, la solitudine di un sentiero poco battuto, il timido cinguettio dei passeri più mattinieri. Qui e là affiora qualche fungo, l'erba è battuta come se qualcosa vi avesse dormito sopra, il furtivo capriolo ha disseminato il bosco di timide palline di escrementi, laddove l'indomito cervo ha invece costellato il suo sentiero di stronzi fieri ed espressivi. Sotto un enorme abete qualcuno ha abbandonato la rete di un letto. Sono al cospetto di una segreta alcova o solo di tanta umana maleducazione? Decido di non indagare, in fondo sono quasi arrivato alla mia postazione. L'ho scoperta da un paio di anni, in uno dei miei vagabondaggi mattutini: sotto un pino dei cacciatori hanno creato un nascondiglio e l hanno camuffato con rami e foglie. Dalle feritoie naturali si può spiare una bellissima radura, che, a giudicare dalle tracce e dai rifiuti è un ritrovo abituale degli ungulati. Mi apposto ed estraggo cavalletto, macchina e superteleobiettivo: sono pronto, mandate pure i cervi!

Ed infatti...appostamento di due ore, zero risultati!

Sconsolato abbandono il mio rifugio, e mi dirigo verso il sentiero. D'un tratto sento un tonfo. E' un impressione o il terreno ha tremato? Un altro tonfo, più vicino. Sono sicuro, è il tirannosauro di Jurassic Park, mi ha trovato. Dalle fronde emerge un giovane cervo, chiaramente spaventato da qualcosa. Atterra a non più di dieci passi da me, mi vede e scarta di lato, allontanandosi velocemente. Faccio appena in tempo a catturarne la fuga, poi non lo vedo più. Tornando a casa ho tutto il tempo di ripensare ad una radura nascosta, ad una bestia di due metri e duecento chili lanciata a tutta velocità, e ad un gigantesco palco di corna. “E' andata bene!”, penso. “Devo stare più attento!”, rilevo. Poi, da chissà dove, arriva anche un altro pensiero: “Lo rifarei anche domani!”, e tutto i buoni propositi svaniscono, come un cervo in un mattinata di luglio.