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Dal 2024 anche per le auto storiche sarà necessario possedere l’Abilitazione o il Tesserino di Abilitazione della Scuola Federale Aci Sport
🔴 🔴Dal 2024 anche per le auto storiche sarà necessario possedere l’Abilitazione o il Tesserino di Abilitazione della Scuola Federale Aci Sport
L’art. A5 dell’Appendice 1 al RSN disciplina le abilitazioni da aggiungere alla licenza per la guida in gara delle diverse tipologie di vettura a seconda della specialità. A partire dal 2024 anche per le auto storiche sarà necessario essere in possesso dell’Abilitazione o del Tesserino di Abilitazione della Scuola Federale ACISPORT. L’abilitazione sarà necessaria per le seguenti tipologie di…
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Domani si ricomincia.
Due settimane di ferie sono state belle. E sono state tante.
Torino è stata bella. È stato bello oziare. È stato bello obliarsi, poi ritrovarsi e continuare ad avere cura di sé.
Porsi delle piccole sfide. Vincerle. Perderle. Trattarsi sempre con gentilezza. Perdonarsi, perché in fondo fallire non è reato; e perché si è già pagato abbastanza.
Sono state ferie in cui, Mamma e Papà a parte (una grandissima parte) sono stato solo. E non mi è pesato: 1) Perché non stavo solo da tanto tempo 2) Perché sapevo che questa solitudine sarebbe stata una parentesi 3) Perché la mia compagnia mi piace.
Mi piace l’uomo che sono diventato; che vedo ogni mattina dentro lo specchio.
Milano mi attende domani.
Il suo grigiore è lì, pronto a martellarmi. Giorno per giorno. Fino a farmi implorare per un nuovo sorso d’agosto.
Ma va bene. Quando un oggetto viene martellato, cambia. E non lo fa passivamente. Oppone resistenza e (il martello lo sa) restituisce il colpo. Lui - spero - si farà più tenero. Io crescerò e invecchierò (va bene anche questo).
Il lavoro è buono. Quando è utile per la società.
Le università servono. E servono i burocrati che vi lavorano dentro.
Lì posso dimostrare la mia professionalità. Che non è la camicia stirata, la barba ben rifinita, il tesserino timbrato e messo di nuovo a riposare nel portafoglio. La professionalità è: attenzione meticolosa nei documenti che si stanno producendo; costanza nell’imparare (anche dagli errori) e nel formarsi; trattare con cura gli studenti, i professori, i colleghi, la custode e il ragazzo che viene a cambiare la bombola di anidride carbonica per farci avere ogni giorno la nostra acqua fresca e gasata.
Le ferie sono state belle. E tante. Troppe.
La routine è un tonico per la salute mentale. La routine è questione di disciplina, così come “la libertà è una questione di disciplina”.
E, ahimè, somiglierà sempre all’ingenuità la saggezza.
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Agosto e i casi umani.
Mi ha appena chiamato una per sapere se vale la pena di venire a vedere il castello. Le rispondo “beh certo signora, poi se lo chiede a me”.
Risponde: “beh fosse onesta me lo direbbe se fa schifo”.
Anni di respirazione yoga per non mandarla a fanculo.
Un’altra doveva convincermi che dovremmo stare aperti tutti giorni anche in inverno perché i pensionati viaggiano in settimana.
La genia che ha chiamato stamattina è arrivata, con un chihuahua nella borsa, dicendo che è disabile e non dovrebbe pagare ma non ha un tesserino che lo certifichi.
Stavo dicendo che oggi era abbastanza tranquillo… Parlato troppo presto… è sbucato uno con un uccello in mano dentro una copertina: “è in riabilitazione”.
Plus due con il gatto nello zaino.
Gruppetto di otto, uno entra e mi fa “prendo ste sedie (quelle antiche imbottite) che mangiamo qua fuori. E dov’è il bagno?”
Il tutto senza fare un biglietto.
“Guardi al giardino sopra ci sono i tavoli con le panche, lasci stare le sedie. Il bagno è all’Interno del museo”
Non oso immaginare domani che è ferragosto.
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Crossover NicolaCava/LaFabbrica
NC: Arrivo al Seventyfive Cafè già pieno di gente verso le otto aemme e dietro il bancone c'è la Giuliana molto impegnata. Aspetto che mi prepari il caffè, mentre cerco di ignorare i discorsi di quelli che stanno lì intorno, specie del tipo che sta raccontando di aver pagato una serie di bollette di Equitalia. Il caffè arriva e va giù, quindi mi sposto verso la cassa e aspetto che la Giuliana abbia il tempo di farmi pagare. Pago anche il caffè di Calice e la Giuliana mi comunica che farà un solo scontrino per un solo caffè perché fuori c'è la finanza. Di solito quando fanno lo scontrino (e lo fanno sempre) lo butto subito nel rusco ma non stamattina. Esco, salgo sul Fiorino a nafta e nello specchietto vedo che il finanziere, un ragazzo alto un metro e un tappo, si avvicina e mi fa segno di abbassare il vetro, mostrandomi il tesserino. Mi chiede cosa ho preso e io rispondo - un caffè - e naturalmente vuole vedere lo scontrino che tiro fuori dalla tasca. Gli fa una foto, mi saluta e io riparto per il Piccolo H.
E da questo ripartono i ricordi.
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LF: anche forzando la memoria fino all'ultimo neurone, riesco a ricordare solamente che si chiamava Lorenzo. Il cognome non ce la faccio proprio a farmelo tornare in mente. Dato che alla fabbrica si producevano alcolici, c'era in pianta stabile la presenza di un buon numero di finanzieri inteso come Guardia di Finanza. La GDF. Lorenzo era appunto uno di loro.
Fu lui a spiegarmi cosa significasse realmente l'acronimo. Il vero significato di quelle tre iniziali era niente meno che Guastatori di Fica. Niente di strano considerato che quelli della GDF sono dei militari e per contratto credo che debbano essere obbligati a utilizzare un linguaggio di questo tipo anche dopo i venticinque anni. Di età anagrafica e non di lavoro, si intende.
Lorenzo era di Palo Del Colle e per poter trovare un lavoro si era sradicato dalla sua terra d'origine ed era salito a Bologna e dopo aver abitato per un po' nella caserma di viale Masini, si era sposato e mi pare che avesse una figlia o due ed era andato ad abitare non so dove con la famiglia.
Era ovviamente molto simpatico e per il linguaggio e il modo di fare, avrei detto non solo che non era della Guardia di Finanza ma che fosse del tipo di quelli che di solito la Guardia di Finanza va a cercare per metterli in galera. Naturalmente era solo un atteggiamento, proprio come quello del maschio guastatore di fica.
In effetti Lorenzo era molto amico di Luigi B che si era trasformato, nel giro di qualche anno da quando l'avevo conosciuto, dal più bel ragazzo della Sala Confezioni, concupito dalla maggior parte delle operaie e anche da qualche impiegata, in una specie di macchietta gayosissima.
Collego questa sua trasformazione all'arrivo alla fabbrica di Gino G che fin da subito aveva fatto capire a tutti di essere gay ma in maniera piuttosto timida. E se dopo il loro incontro Luigi B si era trasformato da etero a gay, il buon Gino G si era trasformato da gay timido a gay orgoglioso senza paura di esserlo.
Sto parlando degli anni ottanta e novanta e non è che essere o dirsi gay allora fosse facile, dato che non lo è nemmeno oggi. Infatti in fabbrica lo pigliavamo tutti per il culo, metaforicamente parlando, tranne appunto Luigi B.
Penso che sia stato il loro rapporto di amicizia a farmi capire che testa di cazzo che fossi, e a maturare un diverso atteggiamento verso l'omosessualità.
All'improvviso in fabbrica c'erano due persone che non avevano nessun problema ad atteggiarsi e a dirsi gay.
E poi c'era questo rapporto di amicizia strettissima tra Luigi B e Lorenzo che ne ribaltava gli atteggiamenti maschilisti da GDF.
C'era poi un altro collega di Lorenzo, un ragazzo napoletano di corporatura molto robusta al punto che lo si poteva definire obeso senza offesa per nessuno, che aveva un hobby molto particolare al di fuori delle ore di lavoro nella GDF.
Lui aveva una vecchia Uno bianca come quelli della banda della Uno Bianca, ma non la usava per rapinare o per ammazzare.
Si limitava a percorre la grande velocità i viali di Bologna, e arrivato nei pressi di un semaforo verde, dopo essersi assicurato di avere un cogliene dietro attaccato al paraurti, inchiodava improvvisamente e senza nessun motivo che non fosse quello di truffare l'assicurazione.
Naturalmente il coglione attaccato dietro lo tamponava più o meno pesantemente e lui in ogni caso si comportava come se lo avessero asfaltato con un autotreno.
Immagino che così, oltre a far su un po' di soldi all'assicurazione del coglione attaccato dietro, ne approfittasse per mettersi in malattia ed evitarsi qualche giorno di lavoro.
D'altra parte, ognuno si sceglie i modi per passare il tempo che preferisce.
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oggi è la ricorrenza del compleanno di Giancarlo Siani. lui è morto nell'85. A Torre Annunziata vi assicuro che se parli dei gionta ancora potresti avere timore.
Il suo cognome suona così vuoto qua, come le parole dopo l'ennesima volta che le ripeti, sarà anche perché gli hanno intitolato una scuola e nei discorsi quotidiani è normale quindi parlarne. La storia la conosco a memoria, è dalle elementari che che vedo Fortapasc, ho chiari ricordi di un televisore a tubo catodico nel corridoio antistante la mia classe, altri a casa sul divano con i miei quando lo trasmetteva la rai.
nel 2020 gli hanno riconosciuto il tesserino da giornalista professionista, a 26 anni aveva scritto 300 articoli per il mattino e non aveva ancora dato l'esame per divenirlo, almeno nominalmente. 35 anni dopo che è stato morto ammazzato. questa è una storia di camorra, di mafia (i nuvoletta di marano, quelli che lo uccisero sotto casa sua al vomero erano succursale dei Corleonesi in Campania) di precariato, di rabbia. Oggi ad ascoltarla ti racconta altro, di quello che a torre non vorremmo pensare (ciecamente e omertosamente) per lo stigma, la paura, il dispiace, e che siamo costretti a vedere perché ci si spara addosso. Del valore delle cose che si fanno al di là dei risultati, di come la rabbia, la necessità che ne nasce e la voglia di farci qualcosa qualcosa con quel che si ha davanti hanno un valore più grande dei riconoscimenti di cui sopra.
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Nella mia vita non sentirò mai più un'emozione simile all'attivazione del tesserino dell'università per accedere ai luoghi proibiti
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Grazie a @vivenda sono splendide domande. Comincio
1. Are you named after anyone? Si, mi chiamo come il mio nonno paterno. Ed essendo molto particolare, da piccolo non mi piaceva proprio, anche perchè la brutale natura dei bambini me lo storpiava sempre. Poi con il crescere è cambiato tutto, lo porto con un certo orgoglio (chi è curioso di saperlo mi scriva in privato).
2. Quando è stata l'ultima volta che hai pianto? Di gioia, in un Museo. Di dolore, ad un funerale
3. Hai figli? No.
4. Fai largo uso del sarcasmo? Questione interessante: il sarcasmo è uno strumento volto ad offendere e negli ultimi tempi è spesso usato in modi del tutto inappropriati: ha significato letterale di “lacerazione di carni”, qualcosa quindi che tende a fare male, un’argomentazione tagliente. Ne uso poco, meglio l’ironia o un capitale silenzio, che come offesa è ineguagliabile.
5. Quali sport pratichi o hai praticato? L’atletica fino a 15 anni, nel settore lanci, poi pallavolo e basket, di cui per anni ho avuto il tesserino arbitrale. Amo tanto lo sport, mi piace guardarlo e conoscerlo. Tranne il baseball.
6. Qual è la prima cosa che noti in una persona? Il lessico che usa, le maniere nell’approcciarsi, le mani.
7. Qual è il colore dei tuoi occhi? Azzurri
8. Scary movies o happy endings? Happy Endings, ma qualche scary movies vale la pena.
9. Qualche talento particolare? Ho un’ottima memoria.
10. Dove sei nato? In provincia di Salerno, nella città famosa per la mozzarella zizzona.
11. Quali sono i tuoi hobby? Le cose fatte con le mani, scrivere con la penna stilografica, i libri, il cibo, i paesini con le case fatte in pietra, collezionare dischi.
12. Hai animali domestici? No.
13. Quanto sei alto? 1.78m.
14. Materia preferita a scuola? Storia, Inglese, Italiano
15. Dream job? Anni fa avrei detto il collaudatore di auto sportive. Direi aprire un negozio di dischi con annesso drink bar.
Chiunque si vuole accodare è il benvenuto, io sono curioso delle risposte di @seymoor @medeline @amongsthewaves
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oggi è ufficialmente il giorno di merda che ti fa dire che vita di merda
-svegliarsi all'alba per il tecnico
-il tecnico della lavatrice che mi dice che va buttata
-io che non trovo il mio tesserino della banca (poi fortunatamente trovato da mio fratello a casa)
-il proprietario che mi dice che se dovesse comprare una lavatrice la dovremmo pagare noi visto che il danno è stato causato da un maledetto ferretto che si è infilato e che è stato tolto un anno fa, obv il tecnico di allora mica si è accorto del buco
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dopo devo andare dal fotografo per le foto del tesserino dell’ordine 🥲
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Della serie io so io e voi...
"Visto che in questo periodo si parla molto del caro benzina, accise e argomenti correlati, mi permetto di ricordare i benefici di cui godono deputati e senatori italiani riguardo trasporti e viaggi. Così, giusto per chiarirvi le idee.
Ai nostri “onorevoli” è garantita la libera (ovvero GRATUITA) circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Ottengono biglietti aerei, ferroviari e marittimi semplicemente esibendo il loro tesserino agli sportelli dell’agenzia viaggi presente presso le sedi della Camera, alle biglietterie ITA Airway, Trenitalia e Italo presso aeroporti e stazioni, nonché presso le agenzie di viaggi. Per la circolazione autostradale, i deputati possono richiedere il rilascio del dispositivo telepass.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto utilizzato per i collegamenti con Roma è previsto un rimborso forfetario che varia dai 3.323 euro ai 3.995 euro a trimestre. In pratica uno stipendio full-time al mese.
Il tutto, naturalmente, in aggiunta ai 5.200 euro (netti) al mese di stipendio da parlamentare + 3.500 euro al mese di rimborso spese soggiorno a Roma + 3.700 euro al mese di rimborso spese esercizio di mandato + 1.200 euro l’anno di rimborso spese telefoniche + tutti gli altri benefit (tra cui assistenza sanitaria, assegno di fine mandato, ecc ecc).
Che caxxo volete che gliene freghi a questi se aumenta il costo del carburante! "
M. Gracias
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Napoli, Polizia Municipale: fermato minore che imbrattano le statue equestre in Piazza del Plebiscito
Napoli, Polizia Municipale: fermato minore che imbrattano le statue equestre in Piazza del Plebiscito. Durante il normale pattugliamento effettuato da parte degli agenti della Polizia Municipale Unità Operativa Chiaia, nella zona di Piazza del Plebiscito , Piazza Trieste e Trento e zone limitrofe individuavano un minore che imbrattava, con bombolette spray, le statue equestri di Carlo III di Borbone e Ferdinando I delle Due Sicilie. Il minore veniva fermato e affidato ad un genitore, le bombolette spray venivano sequestrate e si è proceduto all’inoltro di Comunicazione di Notizia di Reato, ex art. 639 c.p., all’Autorità Giudiziaria. Le operazioni hanno visto gli Agenti della Municipale impegnati anche nella prevenzione del commercio ambulante e nel contrasto alle violazioni al Codice della Strada, dai numerosi controlli scaturivano 25 verbali per sosta irregolare e assenza di copertura assicurativa, 1 ritiro di tesserino invalidi, utilizzato in modo difforme alle previsioni di legge, oltre al sequestro amministrativo di n. 2 veicoli e alla rimozione di n. 10 autovetture con carri gru per sosta irregolare.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“Un pacchetto di winston blu”
“Sei maggiorenne?”
“No, ma se non me le dai tu le prendo fuori col tesserino di mia mamma”
Difficile vendere le sigarette nel 2023
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#AvvisoPA - ¿Modalità e criteri per il rilascio del tesserino nominativo regionale per la raccolta dei funghi epigei spontanei - Art. 2, comma 2, L.R. n.3/2006¿
I soggetti interessati, dopo aver effettuato il pagamento del contributo, entro e non oltre il 31 Ottobre, devono esibire sempre la relativa attestazione di pagamento al competente Ufficio della Circoscrizione di appartenenza che provvederà alla vidimazione annuale del Tesserino, tale vidimazione è necessaria pena la NON VALIDITA’ dello stesso nell’anno di riferimento. Read More I soggetti…
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29 luglio 2024, 20 anni giornalista pubblicista
Il 29 luglio è una giornata particolare per me, perché nel 1999 ho finito il mio anno da studente ad Augsburg e nel 2004 mi sono iscritto all’elenco pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige. Oggi si sono molti giovani che hanno come obiettivo il conseguimento del tesserino, nel mio caso ricordo che tutto avvenne un po’ per caso. Dal 2001 scrivevo per L’Adige e nel…
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Il dilemma è: rinnovo o no il tesserino?
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“MAMMA! Guarda che carina” Lo sguardo fisso sul piccolo anfibio che teneva tra le mani le impedì di far caso all’espressione di disgusto formatasi sul volto di sua madre “Possiamo tenerla?” E con l’indice si apprestò ad accarezzare la piccola testa dell’animale “Potremmo chiarmarla Jenna”; solo allora - e con un verso che poteva esprimere tutta la riluttanza verso quel gesto - Katherine Hale riprese la capacità di parlare “Non se ne parla, rimettila al suo posto!” Con un tono che non ammetteva repliche indicò lo stagnetto da cui Meredith aveva recuperato il piccolo tesserino “Ma mamma-“ iniziò a replicare la piccola con ormai gli occhi da cucciolo abbondato “Niente ma-“ tagliò corto la più grande “Ma perché?” “Perché è brutta…” Posò per qualche secondo lo sguardo sulla ranetta che sembrava guardare il vuoto con degli occhietti un po’ strabici “… e viscida” terminò. A Meredith non sembrava nessuna delle due cose, anzi le sembrava carina e aveva proprio l’aria simpatica. Ma non voleva alterare sua madre, non più di quanto aveva evidentemente già fatto e posò la sua nuova amica - perché sarebbe sicuramente venuta a trovarla - per terra “Ciao ciao ranocchietta, fa la brava” e aggiungendo sussurrando in modo che la madre non potesse sentirla “ci vediamo presto! Ihih”. Tornò dalla madre, che con una mano posata sulla fronte, come se le dolesse, si apprestò a dire “Coraggio andiamo” -Prima che ne arrivino altre- Avrebbe voluto aggiungere. “Non capisco proprio cosa ci trovi in tutti questi esseri strani” continuò tenendo la figlia per un polso trascinandola via “Sembri proprio tuo padre” Incerta se fosse un insulto o un complimento, fece spallucce. L’unica cosa certa alla fine di tutto, è che Meredith non rivide mai più Jenna.
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