#storia dell'astronomia
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Giacomo Leopardi a quindici anni scrive una storia dell'astronomia di straordinaria erudizione, in cui tra l'altro compendia le teorie newtoniane. La contemplazione del cielo notturno che ispirerà a Leopardi i suoi versi più belli non era solo un motivo lirico; quando parlava della luna Leopardi sapeva esattamente di cosa parlava. Leopardi, nel suo ininterrotto ragionamento sull'insostenibile peso del vivere, dà alla felicità irraggiungibile immagini di leggerezza: gli uccelli, una voce femminile che canta da una finestra, la trasparenza dell'aria, e soprattutto la luna. La luna, appena s'affaccia nei versi dei poeti, ha avuto sempre il potere di comunicare una sensazione di levità, di sospensione, di silenzioso e calmo incantesimo. In un primo momento volevo dedicare questa conferenza tutta alla luna: seguire le apparizioni della luna nelle letterature d'ogni tempo e paese. Poi ho deciso che la luna andava lasciata tutta a Leopardi. Perché il miracolo di Leopardi è stato di togliere al linguaggio ogni peso fino a farlo assomigliare alla luce lunare. Le numerose apparizioni della luna nelle sue poesie occupano pochi versi ma bastano a illuminare tutto il componimento di quella luce o a proiettarvi l'ombra della sua assenza: 'Dolce e chiara è la notte e senza vento, e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti posa la luna, e di lontan rivela serena ogni montagna'.
- Italo Calvino, Lezioni americane
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"Queste carte, e questi libri... Io volevo capire e fui tutto della Filosofia e della Scienza, dell'Astronomia e della Storia, e intanto il lupo si rinselvava sempre più in fondo... Ricordi come nacque il mio Saggio? Dovea essere un commentario erudito ai miei versi, ma quei versi io non li scrissi mai più, divorati da questo", e indicò una parete della Biblioteca, "e da questo", ne indicò un'altra, "e da questo e da questo... Io non ho capito e forse non voglio, e in ogni caso non credo che saprò mai, ma una cosa mi è chiara: questo spasmo di vita involuta che mi tumultua nel petto non alimenterà più nessun Saggio, e chissà, forse allora non ci sarà uopo d'argento, e il lupo uscirà dalla selva, e insieme correremo... La poesia, quella che salvò in gioventù l'infelice Torquato, forse salverà anche me..."
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Il festival dell'Astronomia sbarca in Fortezza Nuova, tre giorni di eventi e osservazioni
Il festival dell'Astronomia sbarca in Fortezza Nuova, tre giorni di eventi e osservazioni #Livorno #fortezzanuova #festival #astronomy #space #telescope
Livorno 11 maggio 2023 ALSA. l’associazione livornese di scienze astronomiche con sede in via Roma presso il Museo di Storia Naturale di Livorno organizza il 1° Festival di Astronomia Il Festival di Astronomia si terrà in Fortezza Nuova dal 26 al 28 Maggio. “Sono previste numerose attività nel corso dei tre giorni, ideate per condividere con il pubblico la nostra passione per l’astronomia. –…
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Lecco: marzo pieno di appuntamenti al Planetario civico
Lecco: marzo pieno di appuntamenti al Planetario civico. Al Planetario civico di Lecco, un ricco e variegato calendario di appuntamenti che avranno luogo nel mese di marzo, presso il polo museale di Palazzo Belgiojoso. A partire dal primo venerd�� del mese, 3 marzo, si susseguiranno una serie di serate imperdibili. A dare inizio al programma una serata dedicata alla scomparsa dei dinosauri: alle 21, Giancarlo Colombo condurrà "Morti sotto una cattiva stella. L'ultimo giorno dei dinosauri". Venerdì 10 si terrà l'incontro "Non prime donne ma donne prime", sui primati stabiliti dalle scienziate nella storia dell'astronomia, con la giornalista scientifica Gabriella Bernardi, in linea con il tema della Giornata internazionale dei diritti della donna di mercoledì 8 marzo. Venerdì 17 il medico Stefano Orsenigo cercherà di rispondere a "Cosa succede al corpo di un uomo, senza protezione, nel vuoto dello spazio?" con una spiegazione sui cambiamenti causati dal vuoto e dalle radiazioni. La proiezione in cupola di venerdì 24 illustrerà il cielo dell'equinozio. Per concludere, venerdì 31, ci sarà l’incontro con due grandi personaggi dell'astronomia, della storia e della cultura greca: Aristarco e Eratostene, i due uomini che misurarono il mondo. A tenere la serata Giulia Malighetti per la parte storica e Loris Lazzati per quella astronomica. Non mancano gli appuntamenti dedicati ai bambini dai 3 ai 7 anni, da sabato 4 e 18 alle 15 e alle 16.30, rispettivamente con "Il Piccolo Principe" e "Gruby il maialino spaziale". Sabato 25 alle 20, invece, è previsto uno degli appuntamenti più seguiti: l'osservazione del cielo con i telescopi dal piazzale di partenza della funivia di Erna. Infine, tutte le domeniche sarà presente la proiezione in cupola sul cielo del mese. Per prendere parte agli eventi in calendario è sempre necessario effettuare una prenotazione sul sito http://www.deepspace.it... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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le stufe di Alessandria
Verso la metà del settimo secolo fu bruciata la famosa Biblioteca d'Alessandria e fu soggiogato l'Egitto dal generale Amron Ebno l'Aas, avvenimento, che fu assai fatale all'astronomia. Invano Filopone scongiurò Amron a risparmiar la Biblioteca. Il Califo Omar, al quale scrisse il vincitore per udirne il destino: bruciatela, rispose; se in essa non trovasi che ciò, che si contiene nell'Alcorano, è inutile; se v'ha qualche cosa di più, è pericolosa. Questa barbara sentenza ridusse in cenere i più bei monumenti dell'antichità, e i libri di quella vasta Biblioteca, in cui i diligenti Ptolomei avean raccolti più di 400.000 manoscritti, serviron per più di un anno a riscaldar le stufe di Alessandria. da G. Leopardi, Storia dell'astronomia dalla sua origine fino all'anno MDCCCXIII
#citazioni#leopardi#giacomo leopardi#astronomia#storia dell'astronomia#alessandria#biblioteca#stufe#incendio
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La teoria dei solidi platonici influenzerà numerosi personaggi, fino ad arrivare a Keplero. Ammiro questo studioso poiché, a differenza di molti altri, è lui stesso a descrivere vari tentativi (talvolta anche erronei) che gli permettono di giungere a formulare una determinata teoria. Prima di giungere a quella che lo ha reso celebre, Keplero scrive un'opera nel 1596 intitolata "Mysterium cosmographicum".
Qui, sulla base di quello che trova affermato nel Timeo, il giovane astronomo giunge a determinare le posizioni dei singoli pianeti all'interno dei cinque solidi (all'epoca si conoscevano solo 6 pianeti: Saturno è il pianeta più esterno. Poi vi ritroviamo il cubo. All'interno del cubo vi è Giove a cui succede il tetraedro che comprende Marte; a sua volte succede il dodecaedro che comprende la Terra, l'icosaedro che comprende Venere e l'ottaedro con Mercurio).
L'universo viene interpretato come una costruzione geometrica ad opera di Dio e le distanze tra i pianeti risultano regolate da precisi rapporti matematici.
#filosofia#storia della filosofia#filosofi#pillole di filosofia#platone#dialoghi platonici#Matematica#Dio#Mondo#Universo#Solidi platonici#Solidi regolari#Mysterium cosmographicum#Keplero#astronomia#Storia dell'astronomia#Platoniamo
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Creato per amare (Good Omens) - Capitolo 1 (on Wattpad) https://www.wattpad.com/1147155975-creato-per-amare-good-omens-capitolo-1?utm_source=web&utm_medium=tumblr&utm_content=share_reading&wp_uname=_Ale95_&wp_originator=xpyw9EAoge87OaC%2F0QVJ%2F7T9Qkq98oE6QZBNQPt98BIXEDnoe1klgPTWhvyBNhM1ilMYqmppUgmxFeOdufuOT%2B%2BwpQlHNfzA77ugF2FuZpnh93R4JhSBHyt6I1yunuNF
[autrice effettiva della storia è joeenicky1099]
Aziraphale è un ragazzo con la passione dei libri e dell'astronomia. Affetto da continui ricordi, e flash di un altra vita, dove lo riducono in notti insonni, rincontrerà il suo passato, ma anche la speranza...
#angelo#angeloedemone#azipharale#azipharalexcrowley#crowley#demone#goodomens#ineffablehusbands#londra#fanfiction#books#wattpad#amreading
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Apollo 11
"Mi piacerebbe portarti a cena. Anzi, sai che c'è? Vieni a cena con me, tra 5 minuti. Che ne dici?", chiese con fare spavaldo Mark, di ritorno da un non ben precisato impegno.
"So di non essere niente di speciale, lo so benissimo. Basta guardarmi, anche perché questo casco fa sembrare i miei occhi più brutti del solito."
Rise.
"Lo so: sono poco carino, poco intelligente, poco simpatico, e non ho molto di cui parlare se non dell'astronomia ma ehi, a tutti si dà una possibilità. E poi chi rifiuterebbe una cena pagata? La cena consiste in portate a base di Mark ma un po' di salsa barbecue e si risolve subito, fidati.", e rise di nuovo.
"Guarda, ti porto in un posto speciale: unico, magnifico e incredibile. Non ci sei mai andata, e non ci andrai mai più se non accetti il mio invito.", ribadì con forza, ma soprattutto speranza.
"Dai avvicinati. È un luogo pubblico, mica ti violento eh!" e rise di nuovo.
Con un braccio fece per indicare qualcosa.
"La vedi quella? L'Oceania con le sue mille isole. E guarda lì, il Giappone."
Pianse.
"Hai visto? T'ho detto io che era un luogo incredibile. Poi dai, posso intrattenerti con aneddoto che riguarda la fine dell'umanità e del come io sia finito a fluttuare nello spazio. È una storia lunga, ma giuro che è interessante."
E continuò, imperterrito, a piangere.
Le lacrime bagnarono il suo viso, ma non potè asciugarsele.
"Forse ti sto facendo troppe pressioni, ma credo di non esser mai stato convinto di una cosa fino a che non ti ho incontrata o, per meglio dire, fino a quando non ho desiderato che tu arrivassi, arrivassi da me."
Silenzio.
Si voltò. "Quella è l'Africa. Era meglio il Giappone, vero?"
Sorrise.
"Cazzo, 1 minuto di ossigeno. Forse la portata di Mark arrostita non arriverà in tempo, ma ci tenevo ti ho invitata a uscire perché volevo conoscerti, da troppo tempo forse. Ho sempre avuto paura di te ma conoscendoti pensavo di cambiare idea, e così è stato. So che è stupido dirlo così, ma non posso fare altrimenti."
Chiuse gli occhi.
"Però Morte è proprio un brutto nome. Ti chiamerò Giulia, da ora in avanti: ci stai?".
Sorrise.
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DALLA TERRA ALLA LUNA
"Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità": con queste parole, proprio quarant'anni fa, Neil Armstrong posò per primo piede sulla Luna.
L’evento fu, ed è ancora oggi, di portata storica. Tanti furono i cronisti, da tutto il mondo, che ne parlarono. L’Italia potè vantare, tra gli altri, un’inviata d’eccezione: Oriana Fallaci che, in diretta telefonica, raccontava i fatti, le sensazioni e le emozioni di quei momenti. Oggi possiamo rileggerle nel nostro ebook (scaricabile attraverso la piattaforma MLOL) A 40 anni dallo sbarco sulla luna. La luna di Oriana. Si tratta di una raccolta di articoli in cui Oriana racconta, oltre alla luna, gli eroi dello spazio che furono suoi amici, le missioni indimenticabili e persino la speranza di trovare vita su Marte.
Un’interessante storia del periodo è pure quella di Paolo Mangionami: Gli anni della luna. 1950-1972: l’epoca d’oro della corsa allo spazio.
Di Oriana Fallaci vi segnaliamo anche Se il sole muore in cui l’autrice, partendo dal valore politico e simbolico della corsa alla conquista della luna, si interroga sulle trasformazioni individuali e sociali portate dallo sviluppo tecnologico.
Per quanto riguarda l’astronomia più in generale, vi proponiamo invece Il mistero delle sette sfere, in cui Giovanni Bignami racconta la straordinaria storia dell'esplorazione umana scandita attraverso sette sfere concentriche (dalla più vicina alla più distante dalla Terra). Un divertente viaggio fra finzione e realtà, in cui ci accompagnano due guide d'eccezione: Jules Verne e Wernher von Braun.
Interessante è, poi, Storia sentimentale dell'astronomia. Con un rigore non privo di humour, Piero Bianucci illustra la straordinaria avventura delle scoperte astronomiche, legandola alle storie di quanti l'hanno vissuta.
Ma com’è viaggiare nello spazio? Ce lo racconta Neil F. Comins - astronomo e scienziato della NASA/ASEE - che, nel suo Destinazione spazio, descrive le meraviglie che i viaggiatori incontreranno - l'assenza di peso, i panorami mozzafiato della Terra vista dal cosmo, l'opportunità di camminare su altri mondi - e insieme anche i pericoli: radiazioni, proiettili, atmosfere irrespirabili, malfunzionamenti potenziali dell'attrezzatura.
Quando si parla di astronomia, non si può se non citare la grande scienziata e brillante divulgatrice Margherita Hack. Di suo nelle biblioteche del Sistema milanese potete trovare innumerevoli opere, sia per adulti che per bambini. La grandezza di Margherita Hack fu infatti anche quella di riuscire a rendere chiaro e comprensibile l’universo persino ai più piccoli. Fra le tante scegliamo: Notte di stelle. Le costellazioni fra scienza e mito, Vi racconto l’astronomia e Perché le stelle non ci cadono in testa, per giovani lettori fra gli otto e gli undici anni.
Il fascino delle esplorazioni spaziali ha prodotto anche alcuni interessanti romanzi scientifici: L'oscuro labirinto del cielo, ambientato agli albori del XVII secolo, che ha come protagonisti Johannes Kepler e Galileo Galilei. Entrambi studiano il moto dei pianeti, sposano la teoria copernicana e sfidano le più potenti forze politiche e religiose del loro tempo, fino ad affrontare l'accusa di eresia.
Lancio perfetto, di Francesco Pinto si colloca invece nel 1957, con USA e URSS che si combattono a colpi di esplorazioni spaziali, in una corsa contro il tempo per arrivare primi.
Ne Il vento della luna, di Antonio Munoz Molina, un ragazzino attende con il fiato sospeso l'invio del primo uomo sulla luna. Sullo sfondo di questo evento epocale, sinonimo della potenza e della creatività del pensiero umano, si staglia una vicenda che alle note intense e liriche del romanzo d'ambiente unisce gli accenti di una dolente riflessione sull'angustia della Spagna franchista degli anni sessanta.
Vogliamo chiudere con le suggestioni di un recente film, che ha avuto il grande merito di sfogliare una pagina sconosciuta della NASA. Pagina 'bianca' coniugata fino ad oggi al maschile. Si tratta de Il diritto di contare, di Theodore Melfi.
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Il film racconta la storia vera della matematica, scienziata e fisica afroamericana Katherine Johnson, che collaborò con la NASA, sfidando razzismo e sessismo, tracciando le traiettorie per il Programma Mercury e la missione Apollo 11. Una vera e propria parabola di emancipazione.
Ed ecco quindi il recente L’epopea delle lunatiche : da sempre hanno osservato il cielo e le stelle e, per questo, sono state o condannate o considerate maghe: dalla greca Aglaonice all'astronoma Margherita Hack, dalla scopritrice di comete Caroline Herschel all'ingegnere spaziale Amalia Ercoli Finzi, le donne si sono sempre occupate dello spazio. Sono state ostacolate in tutti i modi, nella libertà personale e in quella professionale, derubate delle loro scoperte, sfruttate e spesso costrette all'anonimato e al silenzio. Eppure le studiose dell'niverso, come le altre scienziate, sono riuscite con le loro battaglie a imprimere sviluppi decisivi alla loro disciplina e al progresso dell'umanità.
Così come le Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo: ci sono la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea che era odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese alla quale scipparono le scoperte, la diva hollywoodiana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba che fu messa in ombra dal marito. Le sei eroine raccontate da Gabriella Greison non sono certo le sole donne della scienza, ma sono quelle che forse hanno aperto la strada alle altre, con la loro volontà, la loro abilità, il talento e la protervia, in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini.
Vi suggeriamo infine il romanzo Memorie di un’astronauta donna, che narra un futuro lontano, galassie popolate di sconcertanti creature ed i "Terreni", gli umani dell'avvenire, che si confrontano con le opzioni infinite della biologia, dell'etica, della sessualità, delle relazioni.
Dallo sgomento dell'uomo primitivo nelle notti stellate, alle grandi domande esistenziali dell'uomo moderno, il cielo continua a essere specchio dei sentimenti, della ragione e della curiosità umana.
#luna#allunaggio#percorsidilettura#oriana fallaci#margherita hack#il diritto di contare#spazio#astronomia#scienziate
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Allora, idea terribile che mi è venuta in mente e che non potrò mai sviluppare: A Fede piace piace l'astronomia, Urania era la Musa dell'astronomia.
Storia d'amore orribile scritta malissimo ChiccoChiesa x Urania tipo quelle di Wattpad?
Potrei farla.
Oddio 🤣 a Chicco piacciono un sacco i buchi neri.
Comunque, se la fai, mandala! Io sono negata per queste cose 😅
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La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511 ed è situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane", poste all'interno dei Palazzi Apostolici. Rappresenta una delle opere pittoriche più rilevanti dello Stato della Città del Vaticano, visitabile all'interno del percorso dei Musei Vaticani.
La scuola di Atene è uno degli affreschi più famosi al mondo, e anche uno dei più ricchi di significati simbolici della storia dell'arte. Raffaello ha dipinto una "scuola filosofica" ideale che rappresentasse la conoscenza e il suo farsi: ben cinquantotto personaggi, ognuno diverso e con una storia da raccontare.
L’affresco che decora la Stanza della Segnatura è conosciuto come "La scuola di Atene", ma questo titolo non è affatto stato attribuito da Raffaello: si diffuse solo a partire dal XVII secolo, e a parere di molti critici esso è incoerente, dato che tecnicamente non è mai esistita una "scuola di Atene". Tuttavia, al di là della effettiva "storicità" dell'affresco di Raffaello, che peraltro ha una forte funzione celebrativa nei riguardi di Giulio II e delle sue politiche e non è quindi puramente rappresentativo, è la prima volta, forse l'unica, che un artista raffigura la filosofia non come rigida icona, ma nel suo "farsi": il movimento dei personaggi, le azioni, i gruppi, fissano il perenne movimento del pensiero attraverso i secoli. Due sono i protagonisti in primo piano, Platone (raffigurato con il volto di Leonardo da Vinci) e Aristotele. Ma il magnifico affresco di Raffaello raffigura, oltre a loro, altri cinquantasei personaggi. Alcuni, quasi sicuramente, hanno un valore solo simbolico e non corrispondono con precisione ad un filosofo, altri sono però sicuramente identificabili.
Averroè
L'uomo con il turbante, dipinto nel gruppo sulla sinistra di Platone, potrebbe essere identificato con Averroè, filosofo e scienziato arabo spagnolo del XII secolo, famosissimo per aver tradotto e commentato l'opera di Aristotele (suo è il "gran comento" di cui parla Dante nel IV canto dell'Inferno). Molti hanno contestato questa interpretazione, perché secondo l'impianto del dipinto a sinistra Raffaello avrebbe posizionato i platonici, mentre a destra gli aristotelici: Averroè, essendo aristotelico, sarebbe dunque mal collocato, e quindi la figura non dovrebbe corrispondere a questo personaggio. In generale però, l'uomo potrebbe essere considerato anche come un semplice riferimento alla scienza della numerazione, codificata dagli arabi nel X secolo e introdotta in Europa dal celebre "Liber Abaci" di Fibonacci.
Pitagora
Il personaggio rappresenta un chiarissimo riferimento all'armonia e alla teoria pitagorica dei numeri. Sulla lavagna ai suoi piedi è raffigurato un diagramma che mostra i rapporti musicali, e vi compare il cosiddetto "numero quaternario" pitagorico: la successione aritmetica dei primi quattro numeri naturali, che geometricamente veniva rappresentato nella forma di un triangolo equilatero, simboleggiava per la filosofia pitagorica la perfezione e l'armonia del creato, oltre che essere la base degli studi sull'armonia musicale, simboleggiati dal diapason disegnato anch'esso sulla lavagna. Non ci sono dubbi dunque sul fatto che il personaggio impegnato nello studio dei numeri sia effettivamente Pitagora.
Euclide
Il filosofo, vestito di un elegante drappo rosso, viene rappresentato con le fattezze di Bramante mentre è impegnato nello studio della geometria. È al centro di un gruppo di cinque giovani geometri, quattro dei quali seguono la spiegazione del maestro, che sta facendo un disegno sulla lavagna: due triangoli sovrapposti che formano una stella a sei punte. Alcuni hanno pensato che si tratti di Archimede, ma il riconoscimento in Euclide appare più significativo: la stella a sei punte potrebbe riferirsi ad una teoria matematica che ha a che fare con la definizione della bellezza artistica e rimanda agli studi sul canone di bellezza formale. L'uomo rosso vestito è per di più simmetrico a Pitagora: Raffaello contrappone, in ottica di complementarietà, il canone musicale e quello artistico, simboleggiati rispettivamente da Pitagora ed Euclide.
Diogene
Raffigurato semisdraiato sui gradini, Diogene è una figura isolata, ed è chiaramente identificabile sia per la postura scomposta che per la ciotola leggendaria posata al suo fianco: Diogene era un uomo che oggi definiremmo "eccentrico", abituato a vivere in una botte disprezzando qualsiasi bene terreno e materiale. Si racconta che una volta, vedendo un ragazzo bere dall'incavo delle mani abbia distrutto l'unico oggetto che possedeva, la ciotola appunto, rendendosi conto di non averne bisogno per dissetarsi. Diogene visse fra V e IV secolo, contemporaneo quindi di Platone, che lo definì un "Socrate impazzito". Un anarchico, un seguace della legge di natura piuttosto che del percorso teorico indicato dai più grandi filosofi, ma che viene comunque inserito nella polis filosofica dipinta da Raffaello, contrariamente ad esempio agli ellenisti, che non compaiono: nell'affresco mancano anche gli stoici, gli epicurei e gli scettici.
Eraclito
L'uomo in primo piano dipinto con le fattezze di Michelangelo rappresenta Eraclito. Il personaggio non appare sul cartone preparatorio dell'affresco, ed è stato presumibilmente aggiunto in un secondo momento, o su invito di papa Giulio II o come tributo di Raffaello a Michelangelo, dopo la sua visita ai lavori della Cappella Sistina nel 1511. L'identificazione con Eraclito è basata soprattutto sull'atteggiamento "asociale" che ben corrisponderebbe al personaggio che la tradizione ci racconta, come pure la postura tipica del "melanconico". Conosciuto già in epoca antica come pensatore criptico ed oscuro, nel Medioevo Eraclito veniva detto il "filosofo del pianto". Nel rappresentarlo Raffaello riutilizza una figura che ricorda molto da vicino quella dipinta da Dürer nella sua "Melancholia".
Zoroastro
Il profeta iranico, conosciuto anche come Zarathuštra, viene rappresentato da Raffaello mentre tiene in mano un globo celeste: all'epoca era ritenuto il fondatore dell'Astronomia, e autore degli Oracoli caldaici. Informazioni che si riveleranno sbagliate: la notizia che l'uomo fosse inventore delle arti magiche e autore dell'opera venne veicolata durante il Rinascimento, dunque probabilmente ne era al corrente anche Raffaello, ma in realtà numerose sono le controversie riguardo questo personaggio, storicamente documentato ma ancora poco conosciuto a livello dottrinale: la critica contemporanea è concorde nel riconoscerlo come autore dell'Avesta, il testo sacro iranico, e quindi, come l'ispiratore dello Zoroastrismo.
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#Mercurio e i #transiti the show must go on... Due i transiti di Mercurio sul #Sole osservati da Charles #Messier, papà del #catalogo #stellare più conosciuto della #storia dell'#astronomia. The two transits of Mercury observed by Charles Messier: in 1782 and in 1786 (with intervention by #Lalande regarding the latter), Charles Messier saw and noted two #transits of #Mercury on the #Sun: the first in 1782 and the second in 1786.#Mercurius #transitus in utroque servata MDCCLXXXII a #Carolo Messier in MDCCLXXXVI (cum Lalande) binae memoriae Caroli Messier vidit #Cyllenius transitus #trans Solis MDCCLXXXII primus et secundus MDCCLXXXVI.
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consiglio
Alfonso IX re di Leone e di Castiglia chiamato il Savio e l'Astronomo [...] chiamò da tutti i paesi dell'Europa degli astronomi, che alloggiò magnificamente in uno de' suoi palazzi. Il primo loro travaglio fu di rettificare le Tavole di Ptolomeo [... in seguito] formarono il progetto di calcolare delle nuove Tavole (e immaginarono perciò una nuova Teoria del moto delle stelle) [...]. Esse comparvero nel giorno stesso, in cui Alfonso ascese al trono, e furono come una seconda corona, che cinsegli la fronte. Dopo quattro anni di travaglio pubblicarono nel 1252 delle nuove Tavole col titolo Tabulae Alphonsinae. Comparse queste appena, furono sottoposte ad una severissima critica da un astronomo Arabo chiamato Alboacen. Egli mostrò gli errori degli astronomi di Alfonso, i quali, da uomini docili e savi, si ritrattarono, e nell'anno 1256 pubblicarono delle Tavole più esatte. Il loro protettore ricompensolli generosamente, non imputando i loro errori a mancanza di sapere e di penetrazione, ma alla costruzione dell'Universo, intorno alla quale egli disse, che se Dio lo avesse consultato quando creò il mondo, esso lo avrebbe consigliato a crearlo in un modo più semplice e con un ordine meno complicato. da G. Leopardi, Storia dell'astronomia dalla sua origine fino all'anno MDCCCXIII
#citazioni#leopardi#giacomo leopardi#astronomia#storia dell'astronomia#alfonso IX#tavole alfonsine#dio#universo#creazione#sistema#tavole di tolomeo#tolomeo#alboacen
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29 APR 2019 13:33
È POSSIBILE CHE DENTRO CONFINDUSTRIA NESSUNO SI SIA MAI OPPOSTO A MONTANTE? - STASERA LA PUNTATA DI “REPORT” SULL'EX PALADINO DELL’ANTIMAFIA ACCUSATO DI CORRUZIONE, SPIONAGGIO, E INDAGATO PER CONCORSO ESTERNO A COSA NOSTRA - NEL 2008, APPENA ELETTA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMMA MARCEGAGLIA AFFIDÒ A MONTANTE LA DELEGA PER LA LEGALITÀ CHE GLI REGALÒ I RAPPORTI CON I VERTICI DI MAGISTRATURA, CARABINIERI E SERVIZI SEGRETI - LA RISSA SFIORATA CON IVAN LO BELLO
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Giorgio Meletti per il “Fatto quotidiano”
Le prime immagini dell' inchiesta di Paolo Mondani (Il codice Montante) dicono tutto. È il 30 maggio 2008 e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina Cavaliere del lavoro Antonello Montante, imprenditore rampante poco più che quarantenne. Accanto a lui Benito Benedini, boss della Confindustria milanese oggi imputato per falso in bilancio nel crac del Sole 24 Ore: domani gli azionisti del quotidiano economico voteranno l'azione di responsabilità contro l'ex presidente, l'ex amministratore delegato Donatella Treu e l'ex direttore Roberto Napoletano.
Nella puntata di Report, in onda questa sera su Raitre, Sigfrido Ranucci lancia la nuova inchiesta su uno scandalo tanto grave - per le ramificazioni del sistema di potere illecito attribuito dalla procura di Caltanissetta all'imprenditore - quanto ignorato dai media. Ma soprattutto ignorato dalla Confindustria, che preferisce lasciare Montante nel limbo della sospensione, mentre l'altro siciliano Marco Venturi è stato fatto fuori dall'associazione già quattro anni fa proprio per le sue accuse a Montante. Sulla doppia faccia di Montante l'attuale presidente Vincenzo Boccia è stato serafico: "Ce ne potevamo accorgere noi? Non se n'è accorto nessuno".
Eppure, nota Mondani, "i magistrati che indagano su Montante sospettano che nel suo sterminato archivio sia finito il segreto per eccellenza": le famose intercettazioni telefoniche tra l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino e Napolitano, ufficialmente distrutte nel 2012 per ordine della Corte Costituzionale. Quelle intercettazioni erano nella disponibilità del colonnello dei Carabinieri Giuseppe D' Agata, capo centro della Dia (direzione investigativa antimafia) di Palermo. D'Agata a un certo punto viene portato a lavorare per i servizi segreti dal generale Arturo Esposito, direttore dell' Aisi.
Entrambi sono indagati con Montante, con l'ipotesi che abbiano fornito al sedicente eroe antimafia notizie riservate sull'inchiesta a suo carico. "Il figlio di D'Agata - segnala Report - è assunto a Banca Nuova, la moglie viene piazzata da Montante in un ente regionale".
La vicenda parte da lontano: "Costruttore di biciclette e ammortizzatori, per dieci anni il Cavalier Antonello Montante è stato il paladino dell' antimafia nazionale.
Poi, nel 2015 finisce sotto inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa e a maggio 2018 il Tribunale di Caltanissetta lo arresta per corruzione, spionaggio e accesso abusivo al sistema informatico. Oggi è ai domiciliari nella sua bella villa di Serradifalco". Il 23 aprile scorso la procura di Caltanissetta ha chiesto per lui dieci anni e sei mesi di carcere per corruzione.
Un capitolo inquietante nella storia di Montante riguarda Banca Nuova, la controllata siciliana della Popolare di Vicenza di Gianni Zonin, che appare ormai come vero e proprio strumento dei servizi segreti. Banca Nuova aveva la sua sede a Roma in via Nazionale 230, nello stesso edificio in cui nel 2006 la procura di Milano scopre l'ufficio riservato del Sismi dove il capo di allora Nicolò Pollari "aveva installato lo spione Pio Pompa a preparare dossier su politici, magistrati e giornalisti".
Commenta l' ex direttore generale di Banca Nuova Adriano Cauduro, che sull' argomento ha scritto uno scottante memoriale: "È strano che in una città come Roma, con tutti gli immobili che ci sono, ritorni nuovamente un rapporto di vicinanza tra le proprietà di Banca Nuova e i Servizi Io quello che posso dire è che ho incontrato personalmente Pollari durante uno dei miei giri a Roma in filiale ed era chiaramente, tranquillamente seduto alla scrivania del direttore della filiale". Questo incontro avviene nel 2017, scandisce Cauduro. Dopo la precedente puntata dedicata da Report al caso Montante, nello scorso novembre, Pollari smentì rapporti particolari con la banca, a parte averci avuto il conto corrente come Montante.
Mentre dispiegava la sua rete di rapporti eccellenti, accumulando nel suo poderoso archivio tutto ciò che poteva servire a ricattare i potenti d'Italia, l'imprenditore di Serradifalco sembrava avere ai suoi ordini la Confindustria. Mondani si chiede: "Ma è possibile che dentro Confindustria nessuno si sia mai opposto a Montante?".
E un anonimo ex dirigente di viale dell'Astronomia gli risponde: "Ci provò Giampaolo Galli (era direttore generale, oggi è deputato Pd, ndr) ma non ci riuscì e fu costretto ad andarsene. Montante era troppo cresciuto con la Marcegaglia, poi lo appoggia anche Squinzi e Boccia lo nomina capo delle Reti di Impresa (quando era già indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr). La Panucci che oggi è direttore generale l'ha sempre difeso".
Nel 2008, appena eletta presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia affida a Montante, al quale è legatissima, la preziosa delega per la legalità che gli propizia i rapporti con i vertici di magistratura, carabinieri e servizi segreti.
Racconta a Report Marco Venturi: "Ci siamo resi conto di quello che è stato l'imbroglio di Confindustria, una stagione che era partita bene, per fare la lotta alla mafia e al racket nel 2006. Però subito si inceppò perché quando si cominciò a parlare di lotta al lavoro nero, lotta agli imprenditori che non pagavano gli stipendi, toglievano il 50 per cento dalle buste paga, lì cominciarono dei freni, cominciò la paura di molti".
Nel 2015 Venturi lascia Confindustria, quando è presidente Squinzi: "Mi fecero capire che mi avrebbero buttato fuori quindi io in quel momento rassegno le dimissioni. Squinzi, io avevo cercato di parlarci ma lui parlava con Montante, eseguiva gli ordini di Montante".
Ivan Lo Bello, un altro ex alleato di Montante nella finta Confindustria antimafia, racconta a Mondani di quando, il 5 marzo del 2015 all'Hotel Majestic di Roma, si incontra con Montante, la sua amica Linda Vancheri (da lui imposta come dirigente di Confindustria nazionale) e l'ex magistrato Antonio Ingroia. Montante è da poco indagato per mafia e Lo Bello si rifiuta di sottoscrivere un documento a suo sostegno. "È finita quasi a botte".
L'anonimo ex dirigente di Confindustria riferisce un dettaglio sconcertante: "Riuscì ad imporre il suo capo della sicurezza personale come capo della sicurezza di tutta Confindustria. Ma pensi che poco prima dei suoi guai giudiziari a Confindustria arrivò uno scatolone pieno di cassette registrate, inviato a Giancarlo Coccia da Montante. Furono messe nel caveau di Confindustria. Sarà stato verso l' agosto del 2017". Chiede Mondani: "E la polizia non sa nulla dello scatolone?".
Risposta: "No". Montante aveva imposto alla Marcegaglia l' assunzione di Diego Di Simone, ex commissario di Polizia della squadra mobile di Palermo, arrestato con lui il 14 maggio dello scorso anno. Il 31 marzo 2016 Di Simone è intercettato mentre comunica festante a un fornitore, Salvatore Calì, la notizia dell' elezione di Vincenzo Boccia che, annotano gli inquirenti, "rappresentava la continuità con la pregressa gestione". "Boccia, quello di Salerno è bellissimo", dice Di Simone, e Calì felice: "Quindi rimaniamo tutti, giusto?". L' unico inconsapevole (apparentemente) è proprio Boccia, come Squinzi prima di lui. È proprio strana la deriva della Confindustria.
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