#stella corona di spine
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danireef · 3 years ago
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Lo sviluppo del robot automatico per uccidere la stella corona di spine va avanti
Lo sviluppo del robot automatico per uccidere la stella corona di spine va avanti - Lo sviluppo di questo robot automatico, il RangerBot, va avanti e presto potremmo averne diversi che in autonomia ricerchino le stelle corona di spine e le uccidano senza arrecare danno alla barriera corallina ed ai suoi abitanti.
Un nuovo articolo su http://www.danireef.com/2021/05/19/lo-sviluppo-del-robot-automatico-per-uccidere-la-stella-corona-di-spine-va-avanti/
Lo sviluppo del robot automatico per uccidere la stella corona di spine va avanti
#AcanthasterPlanci, #CharoniaTritonis, #Drone, #Droni, #GreatBarrierReefFoundation, #QueenslandUniversityOfTechnology, #RangerBot, #Robot, #StellaCoronaDiSpine, #TritoneLucido
- by Danilo Ronchi
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divina-volonta · 3 years ago
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Novembre 9, 1906 vol 7 Libro di Cielo La cosa che più piace a Gesù è il meditare sempre la Sua Passione. . Trovandomi nel solito mio stato stavo pensando alla passione di Nostro Signore, e mentre ciò facevo è venuto e mi ha detto:“Figlia mia, è tanto gradito chi va ruminando sempre la mia passione e ne sente dispiacere e mi compatisce, che mi sento come rinfrancato da tutto ciò che soffrii nel corso della mia passione, e l’anima ruminandola sempre, viene ad apprestare un cibo continuo, e in questo cibo ci sono tanti diversi condimenti e sapori che formano diversi effetti. Sicché se nel corso della mia passione mi diedero funi e catene per legarmi, l’anima mi scioglie e mi dà la libertà; quelli mi disprezzarono, mi sputarono e disonoravano, essa mi apprezza, mi pulisce da quegli sputi e mi onora; quelli mi spogliarono e mi flagellarono, essa mi risana e mi veste; quelli mi coronarono di spine trattandomi da re di burla, mi amareggiarono la bocca di fiele e mi crocifissero, l’anima ruminando tutte le mie pene, mi corona di gloria e mi onora per suo re, mi riempie la bocca di dolcezza dandomi il cibo più squisito qual è la memoria delle mie stesse opere, e schiodandomi dalla croce mi fa risorgere nel suo cuore, dandole io per ricompensa, ogniqualvolta che fa ciò, una nuova vita di grazia. Sicché essa è il mio cibo ed io mi faccio suo cibo continuo. Onde la cosa che più mi piace è il ruminare sempre la mia passione”. ♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️♥️ ➡️➡️➡️ N.B. PER CHI VUOLE CONOSCERE o fare conoscere ad altri LA DIVINA VOLONTÀ rivelata da Gesù alla mistica che visse di sola Eucarestia Luisa Piccarreta (Padre Pio da Pietrelcina ha profetizzato di Lei che che in tutto il mondo in futuro Luisa brillerà come una 🌟 stella), questi i LINK PER POTER ENTRARE NEL GRUPPO 'ANIME NELLA DIVINA VOLONTÀ♥️', a scelta (i 2 gruppi son uguali)⤵️: - 🌟 in TELEGRAM (che consigliamo potendo lì vedere anche i post arretrati, e non avendo questa app limite di posti, basta scaricarla per entrare)⤵️: accedendo da questo link: http://t.me/FiatTotusTuus - 🌟 in FACEBOOK⤵️ https://www.facebook.com/groups/2809619742601483/?ref=share Info: - Marina - Sara - Donato https://www.instagram.com/p/CcLCPUxD2OW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Il Tempio Espiatorio della Sagrada Familia, in spagnolo Templo Expiatorio de la Sagrada Familia, è il monumento più visitato di tutta la Spagna e uno dei monumenti simbolo della città catalana di Barcellona. Una delle particolarità di questo affascinante edificio religioso, consacrato soltanto nel 2010, è quella di essere a tutt’oggi in via di ultimazione, come spesso avveniva per le grandi cattedrali erette nel Medioevo. La storia della Sagrada Familia, il capolavoro di Antoni Gaudì Il primo progetto, mai messo in opera, per erigere una grande chiesa nel quartiere allora ancora periferico dell’Eixample nasce nel 1881 e doveva prendere come modello il santuario italiano di Loreto, nelle Marche. I lavori, cominciati l’anno dopo, vengono affidati all’architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano (1828-1901), che subito modifica il progetto originale in favore di una chiesa in stile neogotico. A causa di forti divergenze interne, Lozano abbandona il progetto nel 1883: neanche un anno dopo la posa della prima pietra. Al suo posto viene scelto un giovane architetto di nome Antoni Gaudì, che rivede completamente il progetto e vi si dedica per oltre 40 anni fino alla sua morte, nel 1926. Negli ultimi 15 anni della vita si dedica esclusivamente alla costruzione di questa grande chiesa. La sua presenza nel cantiere era quotidiana, tuttavia i lavori procedevano a rilento, in parte per l’irregolare flusso delle donazioni necessarie alla realizzazione e in parte perché numerosi dettagli del progetto Gaudì li ha definiti man mano che si procedeva con la costruzione. Consapevole del fatto che i lavori avrebbero proseguito anche dopo la sua morte per decenni, e forse per secoli, l’architetto catalano preferì completare intere sezioni dell’edificio, anziché esaurire tutte le risorse a disposizione per impostarne il perimetro, per lasciare un’idea tangibile del progetto originale a chi si sarebbe fatto carico di proseguire. Gaudì muore all’improvviso travolto da un tram a Barcellona nel 1926 riuscendo a realizzare soltanto la facciata della Natività e la torre di San Barnaba. Dieci anni dopo esplode la guerra civile spagnola e un gruppo di anarchici catalani danno fuoco alla cripta distruggendo il laboratorio di Gaudì, i suoi disegni, i suoi appunti e alcuni modelli in scala delle future sezioni della chiesa. Soltanto dopo a un lungo lavoro di recupero e di restauro di questi modelli, dal 1944, terminata la guerra, è stato possibile riprendere i lavori, la cui fine è prevista per il 2026. Scoprire la Sagrada Familia Man mano che la costruzione si innalza, il modernismo naturale di Gaudì si arricchisce sempre di più di particolari fantastici. Un grandioso superamento del neogotico in favore di linee e forme sempre più organiche e ispirate a quelle della natura. Una concezione che è cambiata nel corso degli anni, adattandosi alla sensibilità del suo creatore e alla sua costante ricerca di nuove soluzioni, paradossalmente aiutata dalle periodiche interruzioni dovute alla mancanza di fondi. La pianta della Sagrada Familia è a croce latina. Al di sopra della cripta si trova l’altare maggiore attorniato da sette cappelle; poi il transetto a tre navate con le rispettive facciate laterali della Natività e della Passione, mentre il corpo centrale di ben cinque navate terminerà con la facciata della Gloria, ancora in costruzione. La Sagrada Familia, una volta ultimata, potrà contenere circa 14 mila persone. La Sagrada Familia: le facciate e le torri L’esterno del complesso della Sagrada Familia è impreziosito da una complessa e a dir poco vertiginosa iconografia legata ai culti e alle festività connesse alla religione cattolica attraverso gli Apostoli, gli Evangelisti, la Vergine Maria e Gesù. Gran parte delle sculture dell’esterno sono state disegnate da Gaudì in persona, realizzando prima dei modellini e poi dei calchi in gesso, sui quali adattava le proporzioni che avrebbero dovuto avere una volta scolpite nella pietra. Più in alto si trovano le figure, più aumentano le loro dimensioni. Dal complesso si innalzeranno in totale diciotto torri dal profilo parabolico: quattro per ogni facciata, una torre-cupola posta sopra all’abside dedicata alla Vergine e un’altra al centro intitolata a Gesù, alta 170 m. e attorniata a sua volta dalle quattro torri degli Evengelisti. Le torri hanno altezze differenti secondo la posizione gerarchica del personaggio da ciascuna rappresentato. La torre del Cristo sarà a sua volta sormontata da una croce a sei bracci alta 15 m., mentre quella della Madonna avrà al suo apice una grande stella a dodici punte: la stella di San Martino. L’edificio nel suo complesso però non supererà una volta terminato l’altezza della celebre collina cittadina di Barcellona, il Montjuic, perché come lo stesso Gaudì sosteneva: “l’opera dell’uomo non deve in nessun modo superare quella di Dio”. Si consiglia, ancora prima di entrare a visitare l’interno, di trovare un posto tranquillo, dove sedersi comodamente e ammirare, proprio come si farebbe con un dipinto, le grandi e meravigliose facciate della chiesa: Facciata della Natività (nord-est) Il suo aspetto neogotico è movimentato dai portali decorati con motivi vegetali e dedicati alle virtù teologali (Speranza, Fede e Carità). Il portale della Carità, al centro, è sovrastata da un’immenso Albero della Vita. Decorazioni di giubilo evocano gli episodi della vita di Gesù, esaltandone la componente umana e famigliare. La facciata, costruita tra il 1894 e il 1930, è sovrastata da quattro torri campanarie decorate con parole come Hosanna, Excelsis e Sanctus, e dedicate rispettivamente ai santi Mattia, Giuda, Simone e Barnaba. Le sculture sono state terminate soltanto nel 2000 dall’artista giapponese Etsurō Sotoo (1953). Una curiosità legata a queste sculture è il fatto che Gaudì, nel realizzare i calchi in gesso, prese a modello cittadini barcellonesi vivi e morti, ritratti direttamente presso l’obitorio locale. Facciata della Passione (sud-ovest) Del tutto differente dalla precedente, questa facciata non comunica gioia bensì terrore, per riflettere al meglio l’agonia del Cristo durante la crocifissione. L’effetto drammatico è cupamente sottolineato dalle sculture dell’artista barcellonese Josep Maria Subirachs (1927-2014). Sei pilastri obliqui incorniciano le porte d’accesso alla chiesa, sovrastate da un frontone piramidale con colonne a forma di osso, bordato in alto da una corona di spine. Tra le decorazioni spuntano parole tratte dalla Bibbia in svariate lingue, tra cui ovviamente il catalano. Anche qui i portali sono dedicati rispettivamente a Fede, Speranza e Carità, mentre nella parte terminale della facciata si allungano quattro torri dedicate ai santi Giacomo il Minore, Tommaso, Filippo e Bartolomeo. Facciata della Gloria (sud-est) I lavori di questa facciata sono iniziati soltanto nel 2002 e sarà la più grande di tutto il complesso e verrà dedicata alla gloria celeste di Gesù. Darà accesso alla navata centrale e rappresenterà la Morte, il Giudizio Finale, la Gloria e, per contrappasso, all’Inferno. Solamente abbozzata da Gaudì, sapendo che non avrebbe potuto vederla realizzata, sarà quella sulla quale gli architetti avranno carta bianca per quanto riguarda l’esecuzione. Avrà un portico preceduto da una grande scalinata, rappresentando così l’apoteosi della Sagrada Familia. Se nel 2026 sarà completata come dicono, non resterà che venire a Barcellona per ammirarla in tutto il suo splendore. La Sagrada Familia: interno, cripta e abside Gaudì sosteneva che “nulla è arte se non proviene dalla natura”. L’interno della Sagrada Familia di Barcellona è stato infatti pensato come un bosco fatto di pietra e di luce. Le colonne ricordano la forma degli alberi, con i rami che si dividono sinuosi a sorreggere le volte intrecciate e iperboliche del soffitto. La luce che entra dalle vetrate multicolori muovono ed esaltano lo spazio, amplificando il connubio tra la natura e la spiritualità religiosa. Al di sotto dell’abside centrale si trova la cripta, la sezione più antica del complesso, modificata però da Gaudì sostanzialmente. I capitelli, per esempio, dai motivi classici hanno assunto le attuali forme vegetali, mentre la volta è stata enormemente rialzata. Gaudì circonda inoltre la cripta da un fossato, utile per la luce e la ventilazione. Al di sotto della volta sono disposte a semicerchio sette cappelle dedicate alla sacra famiglia di Gesù (il Sacro Cuore, l’Immacolata Concezione, San Giuseppe, San Gioacchino, Sant’Anna, Sant’Elisabetta e San Zaccaria). Di fronte a queste in linea retta vi sono altre cinque cappelle, tra le quali, al centro, quella dedicata alla Sacra Famiglia con l’altare e quella di Nostra Signora del Carmelo con la tomba di Gaudì. Al centro dell’abside sovrastante la cripta merita attenzione la cappella dell’Assunta: una lettiera di pietra che una volta ultimata sarà impreziosita da una lanterna alta 30 m. e un mosaico nella cupola con la Santissima Trinità. Tutte e sette le cappelle che circondano l’abside maggiore sono alte 35 m., finemente decorate e hanno la cupola decorata a mosaico. L’abside invece è impreziosito da un tripudio di decorazioni scultoree: i santi fondatori dei principali ordini religiosi, le iniziali della Sacra Famiglia, elementi della natura che fanno parte della simbologia religiosa e animali al posto dei gotici gargoyles. Visitare la Sagrada Familia: prezzo dei biglietti L’ingresso alla Sagrada Familia di Barcellona ha un prezzo accessibile e sarebbe un vero peccato perderselo, senza godere della magnifica atmosfera che pervade i visitatori di tutto il mondo una volta entrati. La Sagrada Familia ha davvero qualcosa di magico e il suggestivo bosco di pietra pervaso di luce che costituisce l’interno non ha rivali al mondo, per bellezza e suggestione. Una spiritualità del tutto moderna, in sintonia con il nostro presente, che cresce direttamente nel futuro e, per una volta, non nel passato. L’ingresso costa 17€ per gli adulti (33 se si abbina la salita alle torri e l’eccezionale panorama che si vede da esse), è gratuito per i bambini, ridotto per studenti e pensionati (rispettivamente 13 e 11€. Per chi non vuole perdersi nessun dettaglio delle magnifiche strutture che adornano l’esterno e l’interno della chiesa si consiglia inoltre la visita guidata, che costa 47€. Si ricorda infine che il biglietto per la visita della Sagrada Familia non è compreso nella Barcellona Card. https://ift.tt/2UySmjQ Visita alla Sagrada Familia di Barcellona Il Tempio Espiatorio della Sagrada Familia, in spagnolo Templo Expiatorio de la Sagrada Familia, è il monumento più visitato di tutta la Spagna e uno dei monumenti simbolo della città catalana di Barcellona. Una delle particolarità di questo affascinante edificio religioso, consacrato soltanto nel 2010, è quella di essere a tutt’oggi in via di ultimazione, come spesso avveniva per le grandi cattedrali erette nel Medioevo. La storia della Sagrada Familia, il capolavoro di Antoni Gaudì Il primo progetto, mai messo in opera, per erigere una grande chiesa nel quartiere allora ancora periferico dell’Eixample nasce nel 1881 e doveva prendere come modello il santuario italiano di Loreto, nelle Marche. I lavori, cominciati l’anno dopo, vengono affidati all’architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano (1828-1901), che subito modifica il progetto originale in favore di una chiesa in stile neogotico. A causa di forti divergenze interne, Lozano abbandona il progetto nel 1883: neanche un anno dopo la posa della prima pietra. Al suo posto viene scelto un giovane architetto di nome Antoni Gaudì, che rivede completamente il progetto e vi si dedica per oltre 40 anni fino alla sua morte, nel 1926. Negli ultimi 15 anni della vita si dedica esclusivamente alla costruzione di questa grande chiesa. La sua presenza nel cantiere era quotidiana, tuttavia i lavori procedevano a rilento, in parte per l’irregolare flusso delle donazioni necessarie alla realizzazione e in parte perché numerosi dettagli del progetto Gaudì li ha definiti man mano che si procedeva con la costruzione. Consapevole del fatto che i lavori avrebbero proseguito anche dopo la sua morte per decenni, e forse per secoli, l’architetto catalano preferì completare intere sezioni dell’edificio, anziché esaurire tutte le risorse a disposizione per impostarne il perimetro, per lasciare un’idea tangibile del progetto originale a chi si sarebbe fatto carico di proseguire. Gaudì muore all’improvviso travolto da un tram a Barcellona nel 1926 riuscendo a realizzare soltanto la facciata della Natività e la torre di San Barnaba. Dieci anni dopo esplode la guerra civile spagnola e un gruppo di anarchici catalani danno fuoco alla cripta distruggendo il laboratorio di Gaudì, i suoi disegni, i suoi appunti e alcuni modelli in scala delle future sezioni della chiesa. Soltanto dopo a un lungo lavoro di recupero e di restauro di questi modelli, dal 1944, terminata la guerra, è stato possibile riprendere i lavori, la cui fine è prevista per il 2026. Scoprire la Sagrada Familia Man mano che la costruzione si innalza, il modernismo naturale di Gaudì si arricchisce sempre di più di particolari fantastici. Un grandioso superamento del neogotico in favore di linee e forme sempre più organiche e ispirate a quelle della natura. Una concezione che è cambiata nel corso degli anni, adattandosi alla sensibilità del suo creatore e alla sua costante ricerca di nuove soluzioni, paradossalmente aiutata dalle periodiche interruzioni dovute alla mancanza di fondi. La pianta della Sagrada Familia è a croce latina. Al di sopra della cripta si trova l’altare maggiore attorniato da sette cappelle; poi il transetto a tre navate con le rispettive facciate laterali della Natività e della Passione, mentre il corpo centrale di ben cinque navate terminerà con la facciata della Gloria, ancora in costruzione. La Sagrada Familia, una volta ultimata, potrà contenere circa 14 mila persone. La Sagrada Familia: le facciate e le torri L’esterno del complesso della Sagrada Familia è impreziosito da una complessa e a dir poco vertiginosa iconografia legata ai culti e alle festività connesse alla religione cattolica attraverso gli Apostoli, gli Evangelisti, la Vergine Maria e Gesù. Gran parte delle sculture dell’esterno sono state disegnate da Gaudì in persona, realizzando prima dei modellini e poi dei calchi in gesso, sui quali adattava le proporzioni che avrebbero dovuto avere una volta scolpite nella pietra. Più in alto si trovano le figure, più aumentano le loro dimensioni. Dal complesso si innalzeranno in totale diciotto torri dal profilo parabolico: quattro per ogni facciata, una torre-cupola posta sopra all’abside dedicata alla Vergine e un’altra al centro intitolata a Gesù, alta 170 m. e attorniata a sua volta dalle quattro torri degli Evengelisti. Le torri hanno altezze differenti secondo la posizione gerarchica del personaggio da ciascuna rappresentato. La torre del Cristo sarà a sua volta sormontata da una croce a sei bracci alta 15 m., mentre quella della Madonna avrà al suo apice una grande stella a dodici punte: la stella di San Martino. L’edificio nel suo complesso però non supererà una volta terminato l’altezza della celebre collina cittadina di Barcellona, il Montjuic, perché come lo stesso Gaudì sosteneva: “l’opera dell’uomo non deve in nessun modo superare quella di Dio”. Si consiglia, ancora prima di entrare a visitare l’interno, di trovare un posto tranquillo, dove sedersi comodamente e ammirare, proprio come si farebbe con un dipinto, le grandi e meravigliose facciate della chiesa: Facciata della Natività (nord-est) Il suo aspetto neogotico è movimentato dai portali decorati con motivi vegetali e dedicati alle virtù teologali (Speranza, Fede e Carità). Il portale della Carità, al centro, è sovrastata da un’immenso Albero della Vita. Decorazioni di giubilo evocano gli episodi della vita di Gesù, esaltandone la componente umana e famigliare. La facciata, costruita tra il 1894 e il 1930, è sovrastata da quattro torri campanarie decorate con parole come Hosanna, Excelsis e Sanctus, e dedicate rispettivamente ai santi Mattia, Giuda, Simone e Barnaba. Le sculture sono state terminate soltanto nel 2000 dall’artista giapponese Etsurō Sotoo (1953). Una curiosità legata a queste sculture è il fatto che Gaudì, nel realizzare i calchi in gesso, prese a modello cittadini barcellonesi vivi e morti, ritratti direttamente presso l’obitorio locale. Facciata della Passione (sud-ovest) Del tutto differente dalla precedente, questa facciata non comunica gioia bensì terrore, per riflettere al meglio l’agonia del Cristo durante la crocifissione. L’effetto drammatico è cupamente sottolineato dalle sculture dell’artista barcellonese Josep Maria Subirachs (1927-2014). Sei pilastri obliqui incorniciano le porte d’accesso alla chiesa, sovrastate da un frontone piramidale con colonne a forma di osso, bordato in alto da una corona di spine. Tra le decorazioni spuntano parole tratte dalla Bibbia in svariate lingue, tra cui ovviamente il catalano. Anche qui i portali sono dedicati rispettivamente a Fede, Speranza e Carità, mentre nella parte terminale della facciata si allungano quattro torri dedicate ai santi Giacomo il Minore, Tommaso, Filippo e Bartolomeo. Facciata della Gloria (sud-est) I lavori di questa facciata sono iniziati soltanto nel 2002 e sarà la più grande di tutto il complesso e verrà dedicata alla gloria celeste di Gesù. Darà accesso alla navata centrale e rappresenterà la Morte, il Giudizio Finale, la Gloria e, per contrappasso, all’Inferno. Solamente abbozzata da Gaudì, sapendo che non avrebbe potuto vederla realizzata, sarà quella sulla quale gli architetti avranno carta bianca per quanto riguarda l’esecuzione. Avrà un portico preceduto da una grande scalinata, rappresentando così l’apoteosi della Sagrada Familia. Se nel 2026 sarà completata come dicono, non resterà che venire a Barcellona per ammirarla in tutto il suo splendore. La Sagrada Familia: interno, cripta e abside Gaudì sosteneva che “nulla è arte se non proviene dalla natura”. L’interno della Sagrada Familia di Barcellona è stato infatti pensato come un bosco fatto di pietra e di luce. Le colonne ricordano la forma degli alberi, con i rami che si dividono sinuosi a sorreggere le volte intrecciate e iperboliche del soffitto. La luce che entra dalle vetrate multicolori muovono ed esaltano lo spazio, amplificando il connubio tra la natura e la spiritualità religiosa. Al di sotto dell’abside centrale si trova la cripta, la sezione più antica del complesso, modificata però da Gaudì sostanzialmente. I capitelli, per esempio, dai motivi classici hanno assunto le attuali forme vegetali, mentre la volta è stata enormemente rialzata. Gaudì circonda inoltre la cripta da un fossato, utile per la luce e la ventilazione. Al di sotto della volta sono disposte a semicerchio sette cappelle dedicate alla sacra famiglia di Gesù (il Sacro Cuore, l’Immacolata Concezione, San Giuseppe, San Gioacchino, Sant’Anna, Sant’Elisabetta e San Zaccaria). Di fronte a queste in linea retta vi sono altre cinque cappelle, tra le quali, al centro, quella dedicata alla Sacra Famiglia con l’altare e quella di Nostra Signora del Carmelo con la tomba di Gaudì. Al centro dell’abside sovrastante la cripta merita attenzione la cappella dell’Assunta: una lettiera di pietra che una volta ultimata sarà impreziosita da una lanterna alta 30 m. e un mosaico nella cupola con la Santissima Trinità. Tutte e sette le cappelle che circondano l’abside maggiore sono alte 35 m., finemente decorate e hanno la cupola decorata a mosaico. L’abside invece è impreziosito da un tripudio di decorazioni scultoree: i santi fondatori dei principali ordini religiosi, le iniziali della Sacra Famiglia, elementi della natura che fanno parte della simbologia religiosa e animali al posto dei gotici gargoyles. Visitare la Sagrada Familia: prezzo dei biglietti L’ingresso alla Sagrada Familia di Barcellona ha un prezzo accessibile e sarebbe un vero peccato perderselo, senza godere della magnifica atmosfera che pervade i visitatori di tutto il mondo una volta entrati. La Sagrada Familia ha davvero qualcosa di magico e il suggestivo bosco di pietra pervaso di luce che costituisce l’interno non ha rivali al mondo, per bellezza e suggestione. Una spiritualità del tutto moderna, in sintonia con il nostro presente, che cresce direttamente nel futuro e, per una volta, non nel passato. L’ingresso costa 17€ per gli adulti (33 se si abbina la salita alle torri e l’eccezionale panorama che si vede da esse), è gratuito per i bambini, ridotto per studenti e pensionati (rispettivamente 13 e 11€. Per chi non vuole perdersi nessun dettaglio delle magnifiche strutture che adornano l’esterno e l’interno della chiesa si consiglia inoltre la visita guidata, che costa 47€. Si ricorda infine che il biglietto per la visita della Sagrada Familia non è compreso nella Barcellona Card. La Sagrada Familia è una delle più grandi opere di tutti i tempi, nonché simbolo della Spagna e, grazie alle sua maestosità, affascina davvero tutti.
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madamioselle · 8 years ago
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Della principessa delle nuvole
Oggi parlo di te e poi di me. Tu sei sempre stata una vera principessina, amata e adorata da tutti, con i bei capelli lunghi e i vestiti da sogno, il principe che invece della scarpetta ti fa indossare la corona di diamanti, è uno stuolo di invidiosi pretendenti che, porgendoti la mano, ti aiutano a scendere le scale per recarti nel tuo giardino fatato che pullula di dame e creature magiche venute apposta per godere della tua meravigliosa compagnia alla luce di un sole che brilla solo per te in quel luogo pieno di fiori, uccellini e arcobaleni e rose senza spine. Non c'è niente di male, anzi beata te che puoi avere tutto questo. Già , perché alla fine è tutta una questione di potere, di fortuna e basta, le buone intenzioni non contano. E poi ci sono io, una “principessa delle nuvole”, che sogna e non può mai, perché è così e basta, e non ha speranze di cambiare il suo destino: le ragazze nate sotto questa stella hanno i capelli arruffati e i vestiti logori, nessuno bada a loro, e quando camminano devono fare attenzione a non cadere tra le serpi o tra i rovi, a non sporcarsi di fango anche la faccia. E nel loro mondo piove sempre, di una pioggia che rende indistinguibili i colori. Le principesse delle nuvole sognano molto, sognano odori, sapori, suoni e immagini che loro non potranno mai vivere, e compongono musiche che cantano questi sogni, la loro ispirazione. Non hanno scampo, le principesse delle nuvole, guardano il cielo ma sono rovinosamente inchiodate a terra
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universallyladybear · 6 years ago
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afarfalle · 7 years ago
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Quando Spelacchio fu addobbato, gli altri alberi erano già pronti da un pezzo a fargli compagnia: tutti insieme, mossi dal vento, riempirono le strade con dei tappeti di aghi e di foglie. Egli aveva sicuramente un nome molto brutto ma, in compenso, non avrebbe mai saputo almeno due cose: né di chiamarsi Spelacchio, né chi gli avesse gratuitamente dato la condanna. Anche se non era in grado di leggere e scrivere, sapeva reggersi in piedi, abbandonato quasi del tutto al proprio destino. Sebbene i presupposti non fossero dei migliori, l'albero continuava nobilmente ad assurgere al ruolo metaforico che, da molti pennivendoli per prima, gli era stato conferito. Spelacchio era diventato la materializzazione della decadenza politica, in una fase storica in cui l'opposizione tra le parti in gioco altro non era che un concorso di bellezza tra città impacchettate alla bene e meglio, donate per il mese di dicembre ai ligi cittadini in un marasma di luci e musiche di Michael Bublè dalle vetrine. Anche quando pioveva a secchi, Spelacchio continuava nobilmente a stagliarsi con orgoglio, nonostante l'impertinenza della grande stella azzurra, che portava in testa a guisa di corona di spine, gli pesasse sempre più: pieno di palle riflettenti, passava le giornate a ricevere e restituire tutta la miseria che lo avvolgeva. Un giorno, però, qualcuno cominciò a dire che Spelacchio non sarebbe sopravvissuto al miracolo della nascita di Gesù bambino e, anche in quella occasione, l'albero era ignaro del proprio destino. La terribile previsione creò dunque una preoccupazione tanto grande da spingere subito qualcun altro a costruirgli un presepe enorme dinanzi: la Madonna e San Giuseppe erano mastodontici e, affiancati dagli altrettanto grandi bue e asinello, guardavano pieni di premura una culla prima vuota, poi riempita dalla presenza del Divin Bambino al venticinquesimo giorno del mese. Arrivò un nuovo anno e l'indegno Spelacchio, di fronte a tutta quella sacralità, si trovò vergognosamente vestito della sola stella luminosa sul capo, l'unica sua parte ancora visibile: stava per compiersi la fine delle festività e, l'avvicinamento delle statue dei Re Magi alla Natività fu assolutamente guidato da quell'astro splendente. Le feste finirono in men che non si fosse detto e, quando anche l'ultima delle luci fu spenta, la Sacra Famiglia fu smantellata per poter essere ricomposta l'anno seguente, quando di Spelacchio, però, nessuno avrebbe più ricordato niente.
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sauolasa · 7 years ago
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Lumaca gigante contro stella marina, lotta biologica per la barriera corallina
Il governo australiano studia l'uso del tritone lucido (lumaca di mare gigante) per combattere la stella corona di spine che minaccia la barriera corallina
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danireef · 6 years ago
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RangerBot il drone che proteggerà la grande barriera corallina dalla stella marina che uccide i coralli
RangerBot il drone che proteggerà la grande barriera corallina dalla stella marina che uccide i coralli - RangerBot è il drone sottomarino in grado di cacciare ed uccidere la stella marina corona di spine che sta devastando la Grande Barriera Corallina.
Un nuovo articolo su http://www.danireef.com/2018/09/12/rangerbot-il-drone-che-proteggera-la-grande-barriera-corallina-dalla-stella-marina-che-uccide-i-coralli/
RangerBot il drone che proteggerà la grande barriera corallina dalla stella marina che uccide i coralli
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- by Cristian Barucca
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danireef · 7 years ago
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La stella corona di spine minaccia tutti i coralli ma forse… -  Un gruppo di ricercatori è riuscito a sequenziare il genoma della stella marina Acanthaster planci (corona di spine) e a ricavare da esso un possibile bio-controllo. #news #acanthasterplanci, #cots, #crownofthornsstarfish, #stellacoronadispine #danireef #acquariomarino #acquario http://ift.tt/2s0prVa Follow us on DaniReef.com http://ift.tt/2tjyfZS
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