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DISABILITA’ E SPORT: all is possible!
L’argomento che tratterò oggi è inerente all’uso della tecnologia nello sport ed entrando nel dettaglio, parlerò delle innovazioni e soprattutto delle grandi possibilità che sono state offerte con l’introduzione delle protesi sportive.
Lo sport è e deve essere accessibile a tutti: sia normodotati che persone con handicap fisici o altri tipi di disabilità. Tutti abbiamo dei diritti e dei doveri nei confronti della società e tra i vari diritti vi è anche quello alla pratica sportiva. Dobbiamo ricordarci , però, che anni fa tutto ciò non era possibile e questo era dovuto principalmente al tipo di tecnologia che si aveva a disposizione. Ovviamente un secolo fa non si poteva parlare dello stesso progresso tecnologico di cui parliamo oggi.
Negli ultimi 50 anni il mondo intero ha cominciato ad investire in diversi progetti aventi come obiettivo l’integrazione delle persone portatrici di handicap. Un esempio è il progetto Leonardo “SPORT PER LE PERSONE DISABILI” dove risulta essere chiaro il bisogno di un’istruzione riguardante la conoscenza basilare dello sport per persone disabili ; sia a livello competitivo che amatoriale. Chiaramente per poter praticare alcuni sport, queste persone hanno bisogno di “piccoli aiuti” e questi possono essere offerti, ad esempio, da protesi e altri presidi ortopedici.
Oscar Pistorius prima di stabilire il nuovo record mondiale nei 200 m (giochi Paralimpici di Londra 2012). Le protesi, denominate cheetah (ghepardo), sono in fibra di carbonio. Foto scattata da [email protected] il 01/09/2012 con una Canon EOS 40D. Fonte: flickr
Oggi, possiamo affermare con piena certezza che gli atleti con disabilità fisiche, grazie all'innovazione tecnologica, hanno la possibilità di cimentarsi con successo in quasi tutte le gare sportive, con prestazioni sempre più vicine a quelle degli atleti normodotati.
Fondamentale è stata l'introduzione di materiali provenienti soprattutto dall'industria aerospaziale, come fibre di carbonio, kevlar, leghe di titanio, leghe di alluminio ad alta resistenza, combinata alla ricerca nel settore della biomeccanica. Ciò ha permesso di affrontare le problematiche legate alla disabilità rivoluzionando il mondo dello sport paralimpico.
Fortunatamente al giorno d’oggi esiste una protesi per lo svolgimento di ogni sport. In base alla tipologia dell’attività sportiva scelta e in base al peso dell’atleta, si scelgono i materiali e il tipo di assemblaggio adeguati. Con le tecnologie attuali è possibile trovare una soluzione per qualsiasi sport: atletica, scherma, sci di fondo, sci alpino, snowboard, sport acquatici, ecc…
Ad esempio, in atletica vi sono le handbike: carrozzine dotate di “pedali a mano” collegati con un sistema a catena alla ruota anteriore. Queste sono utilizzate soprattutto nelle gare di resistenza su strada. Invece, per le gare su pista, vengono utilizzate soprattutto carrozzine a tre ruote, due più grandi posteriori e una anteriore più piccola, dotate anche di un piccolo manubrio che serve a regolare l’angolo di sterzata.
Atleta che usa una handbike alla “Handbike Marathon” di Utrecht (2017). Foto scattata da Handbiken .nl il 11/06/2017 con una Canon EOS 5D Mark III.
Fonte: flickr
Ovviamente ci sono sport dove servono delle protesi di arti che siano in grado di restituire l’energia prodotta. Il risultato sorprendente è che questo tipo di tecnologia basata sulla fibra di carbonio e su particolari design, restituisce più energia rispetto agli arti di un normodotato (90-95% contro il 60%).
Tra i migliori atleti che utilizzano protesi ricordiamo Alex Zanardi (automobilismo), Oscar Pistorius (atletica) e Beatrice Vio (scherma).
Il due volte campione paralimpico Alex Zanardi con colui che ha pubblicato la foto: Ade Adepitan. Foto scattata il 06/09/2012 con un iPhone 4S. Fonte: flickr
La scienza ed il suo progresso stanno lavorando ancora su questo fronte e probabilmente in un futuro prossimo vi saranno tecnologie ancora più sviluppate che potranno imitare qualsiasi parte del corpo umano. Ormai la concezione di sport è lontana dai canoni di Pierre De Coubertin che seppur sia riuscito a reintrodurre le Olimpiadi facendo gareggiare atleti di diverse nazionalità, era contrario alla partecipazione di donne e persone disabili. Oggi, possiamo affermare, invece, che la parola d'ordine è sicuramente "UGUAGLIANZA" e non "pregiudizio".
A cura di Paolo Nello Trupia.
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SPORT-”R”evolution
Nuove scoperte scientifiche e tecnologie di ultimissima generazione hanno sicuramente portato un vento di novità che ha investito una grande varietà di campi: dal sanitario al domestico, all'aerospaziale, dal marketing al pubblico-amministrativo, dal bellico a quello sportivo. Sebbene distanti fra loro, tutti gli ambiti sono accomunati da un’unica parola: RIVOLUZIONE. Ma in che senso rivoluzione? Di che rivoluzione si parla? Naturalmente quella a cui ci stiamo riferendo è una rivoluzione di tipo digitale. In questo blog-post analizzeremo e tratteremo principalmente gli effetti che questa ha avuto nel mondo dello sport.
Negli ultimi anni il progresso è stato al servizio degli sportivi. Ma come interviene la tecnologia nello sport? In generale, si parla di novità legate sia all'ambito della scelta di nuovi materiali, sia all'utilizzo di strumenti di verifica di un corretto training. Si parla quindi dei dispositivi wearable e dei sensori portatili come il fitness watch, i GPS, i smart cloth e le Smart shoes, oppure del sistema di telecamere utilizzato per riprendere individualmente tutti i giocatori nel corso di una partita. Ma questi dispositivi non sono gli unici. Infatti possiamo parlare di novità anche nell'ambito dell'Anti-doping, dove le tecniche dei Drug test sono state raffinate nel corso degli anni proprio grazie allo sviluppo tecnologico. Quest'ultimo, ovviamente, ha a che fare anche con i materiali utilizzati nella costruzione degli "attrezzi" per sportivi. Un esempio è quello legato all'uso di protesi e presidi ortopedici personalizzati.
Corridore con protesi sostituenti gli arti inferiori ( Paralimpiadi). Foto scattata da Pexels Fonte: pixabay
Chiaramente, vi sono sport che hanno tratto un maggiore beneficio da tutto ciò e questo è dovuto anche alle caratteristiche proprie di ogni disciplina. Pensiamo al tennis, beneficiario sicuramente di nuovi materiali neanche lontanamente paragonabili a quelli usati in passato. Quindi addio ai racchettoni di legno e un benvenuto, invece, alla fibra di vetro, a quella di carbonio e naturalmente al più economico alluminio.
Racchette da tennis in grafite. Foto scattata da Francesco Dini. Fonte: flickr
Altre innovazioni le troviamo nel nuoto: dalle palette tecnologiche che misurano la forza esercitata durante le bracciate e l'ingresso in acqua , al velocimetro che si fissa sui blocchi di partenza e che serve a rilevare la velocità del nuotatore dalla partenza alla virata.
Ovviamente la tecnologia ha influenzato anche sport collettivi come la pallacanestro ed il calcio. Nel primo, fondamentale è stata l'introduzione del cronometro e delle tecnologie video che gli arbitri possono usare nell'immediato per valutare le azioni di gioco dubbie e correggere, se necessario, le proprie decisioni. Altro tipo di tecnologia usata in questo sport è quella basata sull'uso di software e hardware utili a raccogliere, gestire e rielaborare i dati prelevati. Un discorso analogo può essere fatto per il calcio, dove ha provocato non poche polemiche l'introduzione della Goal-line Technology e del VAR e, quindi, della moviola in campo.
Uso della Goal-Line Technology durante Italia-Costa Rica (FIFA World Cup 2014). Foto scattata da Operation Gadget . Fonte: flickr
Insomma, queste sono solo poche delle moltissime novità introdotte nello sport grazie alla tecnologia e i suoi nuovi sviluppi. Tutto ciò può farci capire come ormai la direzione intrapresa sia quella della digitalizzazione globale attraverso uno sviluppo che, però, non si limita solo ad apportare delle migliorie nel gioco, ma diviene fondamentale anche nel “gioco” economico.
La parola rivoluzione è connessa anche ad un altro concetto molto importante, quello di limite. Un grande errore è pensare che esistano dei limiti che l'uomo non sia capace di superare. E se crediamo che questi limiti esistano, allo stesso modo dobbiamo "lottare" per infrangerli. In questo, fondamentale è la tecnologia che oggi mette a disposizione degli atleti degli strumenti utili ed in grado di mantenere accese le proprie speranze e i propri sogni.
Non c'è futuro senza rivoluzione. Non c'è storia senza rivoluzione. E lo sport, anche se nel suo piccolo, ne è una valida dimostrazione.
A cura di Paolo Nello Trupia.
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