#spinga
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frammenti--di--cuore · 3 months ago
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se cerchi disperatamente una parola di conforto che ti spinga a non mollare, significa che dentro di te lo sai che non vuoi farlo.
zoe
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i-am-a-polpetta · 4 months ago
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raga io ogni tanto tipo sempre mi chiedo cosa spinga la mia collega, l' ✨Esperta✨ a fare la spia riguardo tutto quello che succede e a sputtanare i colleghi che sono in difficoltà.
cioè, se Lorenzo è ciecato perché DIO CANE È IPOVEDENTE, NATO CON UNA VISIBILITÀ AL 40%, CAZZO È DISABILE ma chetti spinge ad andare a lamentarti "eH mA lUi NoN fA QuElLo ChE fAcCiO iO11!!"
e io le rispondo "si ma guarda che è disabile, ci vede a metà ma che ti aspetti che faccia???!!!?
lei: abbiamo tutti i nostri problemi.
si vez tu li hai nella testa e belli grossi dio can
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perpassareiltempo · 7 months ago
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Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi.
Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente, l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di se, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere.
Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi.
Paulo Coelho
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be-appy-71 · 2 months ago
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Le vere follie non sono quelle fatte sotto l’effetto dell’alcol, di droghe o sulla spinta dell’entusiasmo. Sono quelle fatte a mente serena, coscienti dei rischi a cui si va incontro e felici di come la frenesia ci spinga con coraggio verso una gioia più grande di qualunque paura...♠️🔥
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sergiodb · 6 months ago
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Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di sè, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perchè doveva accadere. Perchè le anime son destinate a trovarsi... prima o poi...
..:: SdB ::..
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alonewolfr · 5 months ago
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Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente l’incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi.
|| P. Coelho
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ilpianistasultetto · 1 year ago
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INDOVINA INDOVINELLO..
Solo a Roma, abbiamo 9000 licenze taxi. Quello che non si capisce e' cosa spinga 9000 persone a sborsare 150mila euro per acquistare una licenza (tanto costa una licenza nella Capitale) per poi guadagnare 15mila euro l'anno (questo e' il reddito netto medio dichiarato), quando, basterebbe andare in una delle tante cooperative di lavoro (finte) presenti nella citta' e ti farebbero tranquillamente lavorare una licenza taxi con uno stipendio netto di 18mila euro l'anno + 13ma, 14ma, ferie, malattia pagata e quando smetti di lavorare, anche diverse migliaia di euro di liquidazione.
9000 deficienti o 9000 furbetti del borsellino?
E pensare che c'e' anche chi li difende. Hanno anche un senatore eletto, il presidente del radio-taxi 3570, Loreno Bittatelli, eletto nelle fila di Fratelli d'Italia.
@ilpianistasultetto
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canesenzafissadimora · 3 months ago
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Mi chiedo
cosa mi spinga
a pensarti
in continuazione
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Jenny D.
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susieporta · 6 months ago
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La verità è che nessuno si regge più in piedi da solo, sulle proprie gambe. Nessuno regge più il dolore, la perdita, la frustrazione, l’attesa.
Insomma, le cose della vita.
Abbiamo bisogno di normalizzare i processi della vita: nascere, crescere, ammalarsi, ferirsi, invecchiare, morire.
Un tempo si moriva sazi di vita, appagati, senza rimpianto alcuno, in modo del tutto naturale.
Oggi si muore insoddisfatti, delusi e stanchi.
Il lutto non rientra più nelle categorie del vivente.
Abbiamo inventato questa parola: “elaborazione”, dimenticando che i lutti non si elaborano, ma si accolgono, come parti integranti dell’esistenza, tutt’al più si contemplano come espressioni mutevoli del flusso continuo della vita.
“Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili a
stanze chiuse a chiave
e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che possono esserti date
poiché non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.”
Aveva ragione Rilke.
Abbiamo disimparato il valore del piangere insieme, di condividere il pasto, dono gentile e premuroso gesto della vicina di casa, la sera, quando si raccontava ai bambini dove sta il nonno adesso, e si passava la carezza della mano piccola sul suo viso freddo e immobile, disteso sul letto.
I sogni facevano il resto, perché si aveva tempo per dormire e per sognare. E al mattino, appena svegli, per raccontare.
Così chi non c’era più continuava ad esserci, a contare, a suggerire, a consolare.
I morti stavano insieme ai vivi.
Complicato allora non è il lutto, ma il modo di viverlo, di trattarlo, come se fosse una malattia in cerca di una cura. Ma la vita non è un problema da risolvere.
Ancora Rilke. Piuttosto un mistero da sperimentare. Una quota di ignoto inevitabile che spinge lo sguardo oltre la siepe.
Chi ha ancora desiderio di quell’infinito che solo l’esperienza del limite può disvelare?
Oggi tutti reclamano il diritto alla cura della psiche, forse perché i medici del corpo non riescono a guarire certe ferite dell’anima.
Ma così si sta perdendo il valore della psicoterapia. Così si confonde la patologia con la fisiologia dell’esistente, che contempla nel suo lessico le voci: malattia, solitudine, sofferenza, perdita, vecchiaia, morte.
Qual è l’immagine del nostro tempo, che rappresenta il senso estetico dominante? Una enorme superficie levigata, perfetta, specchiante.
In questo modo, privata delle increspature, delle imperfezioni, del negativo, della mancanza, l’anima ha smarrito il suo luogo naturale, la sua origine, il respiro profondo della caducità, della provvisorietà, della fragilità del bene e del male.
Perché alla fine, tutto ciò che comincia è destinato a finire e l’unica verità che rimane è questo grumo di gioia che adesso vibra ancora nel cuore, qui e ora, in questo preciso istante, nonostante la paura, il disincanto, la sfiducia.
Non c’è salute dunque che non sia connessa alla possibilità di salvezza.
Alle nostre terapie manca quel giusto slancio evolutivo, che spinga lo sguardo oltre le diagnosi, i funzionamenti, i fantasmi che abitano nelle stanze buie della mente.
Un terapeuta non può confondere la luna con il dito che la indica.
Può solo indicare la direzione e sostenere il desiderio di raggiungerla.
Per questo ogni sera mi piace chiudere gli occhi del giorno con una poesia, ogni sera una poesia diversa, per onorare la notte con il canto dei poeti.
Perché la notte sa come mantenere e custodire tutti i segreti.
Perché le poesie assomigliano alle preghiere.
Dicono sempre cose vere.
Stanotte per esempio ho scelto questa:
“Si è levata una luna trasparente
come un avviso senza minaccia
una macchia di nascita in cielo
altra possibilità di dimora. E poi.
Siamo invecchiati.
Il volume di vecchiaia
è pesato sul tavolino delle spalle,
sugli spiccioli di salute.
Cos’è mai la stanchezza?
Le cellule gridano
chiamano l’origine
vogliono accucciarsi
nel luogo prima del nome
nello spazio che sta tra cosa e cosa
e non invade gli oggetti
li accarezza e li accalora.
Non smettere di guardare il cielo
ti assegna la precisa misura
fidati della vecchiaia
è un burattino redentore.
Dopo tanta aritmetica
la serenità dello zero.”
Chandra Candiani
Testo di Giuseppe Ruggiero
foto dal seminario " In Quiete". Introduzione alle costellazioni Familiari con Anna Polin
Gloria Volpato
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pioviggine · 17 days ago
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Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi.
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idettaglihere · 8 months ago
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Mi chiedo cosa spinga le persone a volermi raccontare le loro storie, aneddoti, emozioni, crisi, gioie etc. Sto notando sempre di più che la gente tende a vomitarmi addosso una quantità immensa di tutte quelle cose, come se io fossi un muro che non prova emozioni e che non verrebbe mai scalfito da nulla; eppure mi pesa, mi pesa eccome. Lo dico sempre che amo ascoltare, poter aiutare quando e come posso, però a quanto pare non riesco a mettere dei limiti e di questo gli altri se ne approfittano; perché non pretendo di venire ascoltata come faccio io con loro (anche perché io non mi sognerei mai di raccontare così tante cose ad un'altra persona e per indole tendo a stare sulle mie), però che abbiano un minimo di autocontrollo e che si accorgano quando quello che mi stanno buttando addosso è troppo.
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smokingago · 1 year ago
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"Itaca" di Costantino Kavafis, con la voce narrante e il sottofondo musicale è ancora più bella. 🍀
youtube
Il percorso della nostra vita è come un Odissea, un lungo viaggio di ritorno verso noi stessi, verso la casa del nostro cuore, è un po ritornare bambini attraversando a ritroso il nostro vissuto, un viaggio pieno di ostacoli, di pericoli, tante volte rischiamo di affondare, altre ci facciamo ammaliare dal canto delle sirene, oppure restiamo fermi per un tempo che sembra infinito nel mare immobile e silenzioso, senza più neanche un filo di vento che ci spinga, in balia del destino,
ma senza rinunciare mai alla speranza di arrivare a destinazione, e riabbracciare il nostro Argo, che altri non è che la nostra anima più profonda, che non ci ha mai abbandonato, che ha sempre creduto nel nostro ritorno. @smokingago
#smokingago #imieiversi #pensieri
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3nding · 8 months ago
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Why are so many young people getting cancer? Perché tanti giovani si stanno ammalando di cancro? Sintesi dell'articolo con spunti personali.
Per prima cosa sgombriamo il campo dall'associazione tra cancri, turbocancri e vaccini ad RNA che personaggi senza scrupoli stanno diffondendo per (cinicamente o incoscientemente, ognuno scelga) instillare dubbi e paure in chi in questo periodo si ritrova ad affrontare una diagnosi di tumore. Vorrei spiegare il mio accanimento su questo aspetto: una reazione molto frequente in chi riceve una diagnosi di tumore è chiedersi perché. Secondo me offrire ad una persona in un momento di grande fragilità una risposta falsa e che lo spinga a colpevolizzarsi (se avessi dato ascolto, se non mi fossi vaccinato, forse oggi non…) è riprovevole. Et de hoc satis.
E' vero che i dati ci dicono che c'è un'aumento di tumori, ed un aumento di tumori che si presentano in modo insolitamente precoce, ma è un fenomeno che si osserva dagli anni '90, i vaccini ad mRNA non c'erano.
Il punto è che il perché questo succeda ancora non si capisce. E non sarà facile capirlo, almeno per un po'.
La premessa è che il cancro, nella nostra cultura scientifica (che poi trova conferma nella nostra esperienza) è sempre stato una malattia statisticamente legata all'età (qui sotto c'è un grafico con l'andamento dell'incidenza di vari tipo di tumore in relazione all'età).
Un primo motivo è che le cause iniziali del cancro sono le mutazioni. Che siano dovute a fattori endogeni (acquisite in modo casuale nel corso della vita) o esogeni (causate dall'esposizione a fattori ambientali come inquinamento, alimenti, fumo, uso di sostanze chimiche…), solo poche di queste mutazioni avranno un'effetto sulla cellula, solo poche delle cellule che portano mutazioni riusciranno ad andare avanti. Per questo le probabilità che si verifichi un evento critico aumenteranno con il passare del tempo.
Ma una mutazione da sola non basta. Perché si abbia un tumore la cellula deve accumulare più mutazioni che compromettano aspetti diversi dei suoi sistemi di controllo. Questo succede, è nella nostra esperienza quotidiana, ma le probabilità che più mutazioni utili si ritrovino nella stessa cellula sono basse, e allora ci vuole ancora più tempo. Possono essere necessari anche decenni. E ancora altro tempo è necessario perché la cellula vada incontro ad ulteriori cambiamenti e deregolazioni che fanno la differenza tra una cellula fuori controllo che sarà eliminata ed un tumore che crescerà, sarà capace di invadere ed infiltrare altri tessuti, crearsi un sistema circolatorio privato e mandare in giro cellule metastatiche.
Per questo i tumori in genere si manifestano coi loro sintomi e si scoprono dopo una certa età. Hanno bisogno di tempo. Per questo, scoprire un tumore del colon ormai intrattabile in una sedicenne, o scoprirne uno con metastasi al fegato in una 32enne, è qualcosa di assolutamente anomalo. Nell'articolo vengono definiti "improbable forms of cancer", tumori improbabili.
Ovviamente tumori infantili ce ne sono, fin troppi. Tumori giovanili pure, ma sono rari, e particolari (spesso con una componente ereditaria), a causa dei meccanismi alla base in genere diversi da quelli dei tumori dell'età adulta ed avanzata (diciamo dai 50 in su). Che però si stanno presentando in aumento ben sotto i 50 (secondo alcuni modelli tra il 2019 ed il 20230 si osserverà un aumento del 30%). Ed anche se la mortalità per cancro globalmente è in calo, questo aumento potrebbe contribuire a riportare su la curva dei decessi nei prossimi anni. Anche perché nei giovani per ora non si fa prevenzione (controlli e screening) per cercare i tumori tipici dell'età più avanzata, quindi spesso questi tumori vengono scoperti in modo tardivo. Ma c'è chi sta già pensando di correre ai ripari ed anticipare di almeno 10 anni alcuni programmi di screening.
Ovviamente oltre a capire che sta succedendo qualcosa di strano, è importante scoprirne le cause. Ma non è facile.
Un primo problema è quello temporale. Anche in un caso veramente semplice da capire, come i tumori alla tiroide in chi da ragazzo (quindi con una tiroide molto attiva) in Ucraina e Bielorussia è stato esposto allo Iodio 131 liberato dalla centrale di Chernobyl, furono necessari comunque diversi anni prima di avere i primi casi. In pratica, anche in condizioni indotte in modo quasi sperimentale, c'è stato un periodo di latenza rispetto agli eventi iniziali. Diamo per scontato quindi che per capire quello che si osserva oggi non ci interessa qualcosa che è successo uno o due anni fa ma dobbiamo andare indietro nel tempo, di qualche decennio. E non sarà facile associare in modo retroattivo qualcosa che non sappiamo cosa sia, ma è successo 30-40 anni fa, ad un fenomeno che vediamo oggi.
L'altro problema è nei numeri. La tendenza è netta ma i numeri non sono tanto grandi da consentire studi solidi, e se per aumentare la numerosità del campione mettiamo insieme individui e malattie che apparentemente hanno in comune solo una diagnosi precoce, rischiamo di non scoprire i fattori discriminanti. Perché i tumori in aumento sono diversi per tipo, per età di insorgenza, per popolazione, e poi un tumore è per definizione una patologia multifattoriale che può rispondere a fattori molto diversi. La cosa più probabile però è che non ci sia una vera e propria pistola fumante da scoprire, ma una serie di fattori che singolarmente o in sinergia determinano questo risultato.
Di ipotesi se ne fanno tante che però possono spiegare alcuni casi ma non altri. Si va dai cambiamenti nell'alimentazione, sia in quantità che in qualità rispetto alle generazioni precedenti, all'obesità in netto aumento nei giovani, al consumo di alcoolici, a cambiamenti nel microbiota (che ha effetti sul sistema immunitario e sempre più correlazioni col cancro, ma che sarà difficile confrontare con quello di chi si è ammalato in età "normale"). Si stanno considerando anche effetti epigenetici dovuti all'esposizione a sostanze chimiche (disruttori endocrini) durante la gravidanza. Per questa ipotesi ci sono dei precedenti ormai ben caratterizzati, ragazze nate da madri che avevano fatto uso di un ormone sintetico (il dietilstillbestrolo) durante la gravidanza sviluppavano con frequenza insolita un tumore genitale raro ed in adolescenza, età decisamente insolita. Solo in seguito si capì che l'ormone disturbava il programma differenziativo di quei tessuti in una fase critica dell'embriogenesi per cui le bambine nascevano con una sorta di predisposizione a quel tumore. Può darsi che quello che vediamo oggi dipenda da qualcosa del genere. Sarebbe molto utile andare a studiare quelle che si chiamano coorti di nascita, ovvero un grande numero di bambini (e le loro madri) seguiti fin da prima di nascere. Di dati e di campioni biologici da analizzare in cui trovare contaminanti che potrebbero avere questo tipo di effetti però purtroppo non ce ne sono molti.
Stanno emergendo anche altri aspetti significativi a livello di popolazione. Il fenomeno sembra riguardare le donne più degli uomini, negli Stati Uniti gli ispanici ed i neri più che i bianchi, ed ancora di più alcune minoranze etniche native dell'Alaska. Ma sicuramente non si tratta di una questione etnica e di polimorfismi, quanto di aspetti socioeconomici. Livello economico, stili di vita, alimentazione, obesità, sicurezza delle abitazioni, accesso a prevenzione e cure precoci sono strettamente correlati tra loro, e possono essere un fattore importante. Lo abbiamo già visto col Covid. Ma è difficile che siano la causa diretta dell'aumento di incidenza del cancro tra i giovani.
E poi c'è il solito problema (ormai ci torniamo sempre più spesso) delle aree grigie, dei dati che non abbiamo perché riguardano quegli ultimi di cui ci importa poco. Come esempio, in Sudafrica i dati sull'incidenza dei tumori sono noti solo per il 16% della popolazione che è coperta da un'assicurazione sanitaria. Degli altri non si sa. Se tra gli altri ci fosse la risposta alle nostre domande, non lo sapremmo.
In sintesi, oggi oltre a farci le domande dobbiamo anche iniziare a raccogliere tutte le informazione possibili in cui, prima o poi, trovare le risposte.
“We never saw this coming. But in 20 years if we don’t have databases to record this, it’s our failure. It’s negligence.” - Ettore Meccia, fb
Più informazioni e link nell'articolo: https://www.nature.com/articles/d41586-024-00720-6
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nasirsagron · 9 months ago
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Io voglio la spiegazione del perché Angelina seppur non napoletana finga di essere dei quartieri spagnoli e spinga tantissimo su una cadenza napoletana che non ha???
Sono troppo confusa
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romyy999 · 9 months ago
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Hai mai pensato a quanto la negatività, la gelosia, l'invidia, la cattiveria delle persone che ti circondano influisca sul tuo modo di vivere, di agire, di pensare, di scegliere?
Hai mai pensato a quanto sia il reale potere di chi ti sta accanto?
Questo deve essere uno spunto di riflessione che ti spinga a lasciare al tuo fianco solo persone che ti facciano stare bene, il resto non è indispensabile nella tua vita.
- romyy999
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stralci · 5 months ago
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alcune frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami: «basta scoprire la tranquillità una volta ed è finita. è la doccia che uccide l'allegria, sono il dentifricio alla menta, la penombra delle imposte mezze chiuse, dell'abat-jour posata sul pavimento» / «il povero è uno straniero in casa propria» / «un vago odore di sessantotto stagnava nell'aria» / «un'intensa fanciulla che corre scapigliata nel silenzio» / «ritornava profumata d'orto» / «il bacio fu così lungo che si addormentarono labbra contro labbra» / «con raffinatissima, bizantina intelligenza» / «l'aria era fresca, saporita di gerani» / «ma lei non deve pensare alla potenza dei regnanti o dei magnati, dei maghi o chissà chi. deve pensare alla potenza di un albero, ecco, alla potenza di un albero» / «penso che sia un errore rincorrere, migliorare gli altri. chi ce lo dà questo diritto? e perché mai dovrebbe essere un dovere, chi ce lo ha imposto?»
alcune altre frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt II: «era confinato dietro una linea invisibile che raccoglieva cittadini a cui nulla poteva mai capitare tranne le sciagure» / «si incistava, metteva radici» / «si chiese se la gioia per un pericolo scampato non spinga le anime innocenti a caccia di rischi» / «aveva un sorriso onesto e profumava di funerale» / «tutti e tre finirono nei versi dell'ecclesiaste dove si dice che i vivi sanno almeno che moriranno mentre i morti non sanno proprio niente» / «la casa era pulita pulita, ordinata e senza soprammobili, profumata di caldo» / «aprii con il cuore in bocca» / «di conseguenza lasciava che mi muovessi da solo, salvo farsi trovare sempre a braccia aperte sotto il burrone»
alcune altre frasi ancora asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt III: «perché la difformità fa tanto paura agli uomini, perché è tanto insopportabile? forse perché coincide con la deformità» / «perché i ragionamenti, si sa, scavano dove è inutile scavare e dimostrano tutto e il contrario di tutto» / «altro pensiero: basta volerlo e si esiste anche da soli» / «la realtà non sarà mai come la vogliono le parole» / «accorata fin quasi alla smanceria» / «insieme rubavano paradiso anche ai minuti» / «ho paura di non essere più capace di soffrire. ogni tanto ci penso e mi allarmo» / «aveva sognato le montagne che respirano»
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