#spinato
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chi-va-piano-arriva-dopo · 8 months ago
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Roberto Vecchioni, “Tra il silenzio e il tuono”.
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incredibile-romantica-83 · 1 month ago
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🖤
youtube
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forgottenbones · 6 months ago
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sara-saragej · 10 months ago
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Per non dimenticare...
Perché ?
Perché quel filo spinato non è ancora del tutto tagliato.
Perché la vera arte della memoria è l' attenzione.
Samuel Johnson
Perché non accada mai più.
Perché dimenticanza è sciagura, mentre memoria è riscatto.
Anneliese Knoop Graf
Perché non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita.
❤️
#27gennaio#giornatadellamemoria2024
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Not to forget...
Why ?
Because that barbed wire is not yet completely cut. Because the true art of memory is attention.
Samuel Johnson
So that it never happens again. Because forgetfulness is misfortune, while memory is redemption.
Anneliese Knoop Graf
Because it's not about remembering the deadline of a date, but something more, which gives a lot of value to life.
#27January#memoryday2024 ❤️
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lamiaprigione · 5 days ago
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La vita, proprio la vita
e io ho aspettato
Ha piovuto tutta la sera, tutta la notte e io ho aspettato ma tu non sei arrivata, e se qualcuno è arrivato certo non eri tu sono uscito in strada o sul balcone, non ricordo, e la pioggia scendeva, senza tregua, tutta la sera, tutta la notte, a meno che non siano state le stelle ad arrivare il cielo, l’eterno, il tempo dal principio, che è arrivato e mi è passato attraverso, così che la pioggia, se è piovuto, è arrivata e tu no, e io non ho mai detto a nessuno quanto è stato doloroso aspettare, quanti dischi ho suonato e tutte le canzoni parlavano di te, anche quelle che non parlavano affatto di te, anche il cielo parlava di te e il tempo, l’eterno, la pioggia, o se non di te della tua assenza, perché non sei arrivata e quella notte ho compreso il vero significato di buco nero, non solitudine, non dolore, non tragedia, non sole morto, ma qualcosa del genere, perché un buco nero è quando non arrivi quando decidi di vivere senza di me
no, non l’ho mai detto a nessuno, con quale dolore ho atteso, quanto è stata lunga la notte, che ogni minuto mi entrava dentro come un coltello smussato
e si piantava lì, che la notte mi si era avvolta intorno al collo come filo spinato, poi è arrivato il giorno e ha stretto più forte
Identico è il cielo, identico è il tempo e l’eterno è eterno, credo che sia una sequoia, ma forse non hai mai dovuto aspettare qualcuno che non è arrivato a meno che invece l’abbia provato e questo sia il motivo per tutti i buchi neri del cosmo, trecentomila all’ultimo conteggio
ecco quante volte non sei arrivata
Ricordo che non volevo sopravvivere alla notte, nemmeno vedere un nuovo mattino sorgere senza di te, avevo vent’anni e qualcosa e volevo morire
Come puoi continuare a battere chiedevo al cuore, nella tenebre del sangue
troppo giovane per sospettare che il cuore è il più vecchio muscolo del mondo, è un trattore ostinato, un pulsar costante
ma per molti mesi, molti, molti lunghi mesi, sei stata tu il mio inizio e la mia fine, chiudevo gli occhi e vedevo solo te che quella notte non sei arrivata, non hai risposto quando ho telefonato, e due giorni dopo ecco una lettera, scritta con una penna nera, diciamo una lettera da parte dell’amore, con l’inchiostro di un buco nero
Trent’anni più tardi salgo su un autobus ed eccoti lì, seduta davanti con in braccio un nipotino di tre anni, forse quattro, sei seduta con lui come a chiedere scusa per non essere arrivata quella notte di dicembre di tanto tempo fa quando la pioggia o le stelle sferzavano i vetri in Karlagata, mi si piantavano in fronte e l’eterno si era tramutato nella tua assenza e pensavo di morire
Ma se ti ricordi, il cuore è un trattore ostinato per questo posso prendere quell’autobus trent’anni dopo, vivo, con la barba, qualche cicatrice lasciata dalla vita, e tu sei lì e la vita, proprio la vita sta in mezzo tra me e te
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francesca-70 · 9 months ago
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Gli uomini...che belli quando si stringono nei cappotti e camminano veloci,
quando si toccano la barba che cresce e fanno quel rumore di uomo,
quando la barba se la fanno e fanno le faccette con la bocca,
arricciano il naso, si tagliano e imprecano allo specchio.
Che belli quando riparano qualcosa e non ci riescono e ci devono riuscire,
quando ostentano ostinazione,
quando vi guardano di nascosto,
quando vi guardano e moltiplicano gli occhi dappertutto,
quando ridono fortissimo,
quando cucinano due uova e usano diciotto pentole,
quando vi fanno un regalo e sono imbarazzati,
quando mentono e si vede e quando sono sinceri e non si vede,
quando non li capite e pensavate fosse facile,
quando hanno fame e tutto il resto può aspettare,
quando sono sensibili agli alberi e alle foglie,
quando tengono in braccio un neonato come dodici uova,
quando giocano,
quando guardano un’altra donna e poi dicono ma và,
quando sono riservati e pensate siano timidi,
quando sono insolenti e pensate non lo siano e invece lo sono,
quando vi dicono ti amo e abbassano la voce,
quando sono eccitati e fanno finta di ascoltare,
quando non hanno voglia di ascoltare e vi sorridono lontanissimi,
quando perdono la pazienza e la ritrovano come nuova.
Che belli quando sanno di fieno, talco e tabacco,
che belli quando dormono scomposti che sembra siano caduti dal ventesimo piano,
quando cantano,
quando hanno silenzi circondati da filo spinato,
quando indovinano,
quando vi sorprendono,
che belli quando vi guardano
..................e capite che stanno per baciarvi.
Che belli gli uomini coi loro gesti e il loro camminare ..
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Tanti auguri uomini
Tanti AUGURI a tutti i papà
E l'augurio più importante a mio figlio..la mia ragione di vita ❤
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canesenzafissadimora · 5 months ago
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Toccarsi sembra un gesto semplice
e invece è una grande avventura,
significa varcare la frontiera del visibile.
I corpi sono sacri, sono arcaici.
Toccate e fatevi toccare,
togliete i confini e il filo spinato,
la fiamma dei vivi
è la vicinanza.
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Franco Arminio
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smokingago · 9 months ago
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CUORE NERO 🖤
Mi destò un boato nell'oscurità della notte, tutto intorno era silenzio, l'esplosione era dentro di me.
"Mi assale un terrore primordiale, ho paura, come avvolto da filo spinato ogni respiro mi causa dolore, il vuoto  intorno, indifeso e impaurito vorrei urlare dal profondo il mio primo vagito.
Mi sento morire,  il petto è come una gabbia e le costole sono sbarre di acciaio.
Cuore rovente, impazzito, brucia da dentro, imprigionato,  pronto ad esplodere come la caldera dentro al vulcano.
Mostri, spettri, avvoltoi dagli occhi di pece pronti a cibarsi del suo sangue nero di rabbia.
Poi archi di luce intorno a lui, come tempeste solari a scacciare i demoni malvagi.
Cuore annerito continua a bruciare, avvolto da uno strato di cenere ora pare dormiente, esausto si prepara alla luce dell'alba , all'oblio del  nuovo giorno.
Ma la notte tornerà ancora, con le stesse paure, lo stesso dolore.
Finirà mai questo tormento per il mio cuore? Per quanto tempo ancora dovrà soffrire?
Quando uscirà dalla sua gabbia, sarà nuova vita, o sarà morte?."
@smokingago #pensieri #imieiversi
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la-scigghiu · 1 year ago
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È una cosa viva la mancanza è solida, fatta a forma di silenzio.
È un abbraccio di filo spinato in una notte di cartone, dove si muore di troppo cuore
🔸@molecoledigiorni ~ ©b.b.s.
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ink-shadows · 1 month ago
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Vorrei che fossero catene roventi
Vorrei che mi stringesse un filo spinato
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thelastdinner · 1 month ago
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Vivo tra i rantoli di giornate mai nate, appeso ad un filo spinato teso per tenermi a testa in giù, col sangue alla testa e la vertigine di un volo.
Imbalsamato con paglia e cotone, l'occhio vitreo verso il nulla.
Ho dentro poco per assomigliare ad un respiro, ogni gonfiore del petto è volutamente privo di contrazioni vitali.
Sono uno spaventapasseri che osserva i passanti, che li invidia per quanto loro riescano a manifestare il sorriso e con la bocca cucita, posso solo urlare dentro tutta la mia delusione di essere ormai un loro fantoccio dimenticato ad ardere col sole.
In questi giorni che non esistono.
Azeruel
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fridagentileschi · 11 months ago
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Malva Marina Reyes Hagenaar, la figlia abbandonata di Neruda
Il poeta cileno, Pablo Neruda,ha avuto un'unica figlia dalla prima moglie, María Antonia Hagenaar Vogelzang di origine ebraica che lui aveva ribattezzato ''Maruca''. La bambina nata a Madrid, al principio era stata accolta con gioia dal poeta..fino a quando non seppe che la bimba era affetta da idrocefalia, allora non ci pensera' due volte ad abbandonare mamma e figlia-
Tornera' in Cile a scrivere le sue poesie e a vivere nuove storie d'amore. La moglie che gli neghera' il divorzio provera' a chiedergli aiuto per la figlia che non puo' ne' parlare ne' camminare ma non ricevera' piu' nulla.
La moglie con l'aiuto di un amico andra' a vivere nella capitale olandese essendo lei di origine olandese.
Le difficoltà si susseguono. Maruca vive in pensioni , il denaro si esaurisce e sua figlia, con il cervello sempre più pieno di liquido, richiede molta più attenzione. Attraverso organizzazioni religiose come Christian Science, Maruca riesce a trovare una famiglia di olandesi residenti a Gouda. Hendrik Julsing e Gerdina Sierks che si accordano per prendersi cura della bambina mentre sua madre cerca lavoro a L'Aia, a meno di un'ora di auto. È trattata come una di famiglia fino alla sua morte, ad otto anni, il 2 marzo 1943. Assumono persino una babysitter, Nelly Leijis, per dedicarsi esclusivamente alla bimba.
Maruca, nel frattempo, non rifiuta nessun lavoro. Si offre di pulire i pavimenti, prendersi cura dei malati, qualunque cosa serva per aiutare la figlia indifesa.
Non ha piu' i genitori e sua figlia cammina verso una fine drammatica. Attraverso la mediazione trova finalmente lavoro, anche se non ben pagato, presso l'ambasciata spagnola a L'Aia. È sotto il comando di José María Semprún, padre dello scrittore Jorge Semprún, poi espulso nel 1964 dal Partito Comunista di Spagna (PCE), che Pablo Neruda ammirava così tanto. Ciò che questa donna deve ancora soffrire non lo immagina.
Poco prima della fine della seconda guerra mondiale, María Antonia fu arrestata dai nazisti - non per essere ebrea, ma per avere un passaporto cileno - e internata nello stesso campo di concentramento dove si trovava Anna Frank. Da Westerbork, progettato per ospitare 107.000 prigionieri, di cui circa 60.000 morti, per lo più ebrei e zingari ai crematori e alle camere a gas di Auschwitz e Treblinka, in Polonia. Maruca vi trascorre un mese tra filo spinato, soldati delle SS e cani addestrati a uccidere. Ma questa volta la fortuna non le avrebbe voltato le spalle. Quando il campo fu rilasciato (15 aprile 1945) dalle truppe canadesi, trovarono vivi solo 876 prigionieri. E tra questi, la moglie abbandonata di Neruda. Nove giorni prima dell'apertura delle porte dell'inferno, Anna Frank, la sua vicina di campo, morì lì.
Non è rimasto nulla di Maria Antonia Hagenaar. Non una lapide che indica la fine del suo percorso . Tre anni dopo il suo rilascio, si reca in Cile per cessare il doloroso capitolo nerudiano. Nel novembre del 1948 firmò il divorzio e un accordo finanziario. Gli ci voleva ancora per tornare in Olanda. Dicono che sia diventata dipendente dall'oppio. Fino a che un cancro la uccise, nel 1965, a L'Aia,ha chiesto di essere seppellita non lontano dalla tomba dove sono i resti della sua amata Malva Marina, che non smise di visitare fino alla fine dei suoi giorni.
L'esistenza di queste due creature e' stata ignorata fino ad ora e sfido a trovarne traccia nella patria di Neruda, il poeta che canto' l'amore come pochi...ma come tanti non seppe amare mai.
Incredibile come nella storia dei comunisti non si trovi un solo essere degno di essere chiamato umano!
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perversi95 · 2 months ago
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Sotto il cielo nero
Dentro il filo spinato dell'amore
Terribile dolcezza
Nel fragore del tuo silenzio.
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molecoledigiorni · 1 year ago
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È una cosa viva la mancanza
è solida,
fatta a forma di silenzio.
È un abbraccio di filo spinato
in una notte di cartone,
dove si muore
di troppo cuore.
©b.b.s
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ragazzoarcano · 10 months ago
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“Toccarsi sembra un gesto semplice
e invece è una grande avventura,
significa varcare la frontiera del visibile.
I corpi sono sacri, sono arcaici.
Toccate e fatevi toccare,
togliete i confini, il filo spinato,
la fiamma dei vivi è la vicinanza.”
— Franco Arminio
– L'infinito senza farci caso
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quandotuttosifabuio · 9 months ago
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Da grande voglio essere me, ma senza intorno tutto questo filo spinato.
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