#soli al mondo
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“A volte ho la sensazione
di essere solo al mondo.
Altre volte ne sono sicuro.”
— Charles Bukowski
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Il grattacielo più sottile del mondo, noto come Steinway Tower, è stato recentemente completato a New York. Situato al numero 111 della 57ª strada ovest, questo edificio iconico ridefinisce i limiti dell'ingegneria e dell'architettura. Con un'altezza di 435 metri e una larghezza di soli 18 metri, la Steinway Tower presenta un rapporto altezza/larghezza impressionante di circa 24:1, il che lo rende il grattacielo più sottile mai costruito.
L'edificio è stato progettato da ShoP Architects e sviluppato da JDS Development Group, combinando elementi classici e moderni. La facciata è rivestita in terracotta e bronzo, un omaggio allo storico Steinway Hall, una storica sala di pianoforti che occupava precedentemente il sito e che è stata preservata come parte del progetto.
Destinato ad ospitare appartamenti di lusso, Steinway Tower fa parte della serie di grattacieli lungo la Billionaire’s Row, una zona di Manhattan nota per i suoi edifici residenziali di ultra lusso. Oltre al design elegante, la torre offre spettacolari viste panoramiche su tutta la città e su Central Park.
Questo progetto è un esempio notevole della capacità dell'ingegneria moderna di creare strutture innovative e sfidanti in termini di design e costruzione, distinguendosi nell'impressionante skyline di New York.
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
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10 MOTIVI PER CUI L'OMS VA FERMATA
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile. Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.
2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.
Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS. Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
Fonti: Bilancio OMS:
https://who.int/publications/i/item/A76-17… Bozza testo trattato pandemico
https://apps.who.int/gb/inb/pdf_files/inb4/A_INB4_3-en.pdf… Alcune delle modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
https://apps.who.int/gb/wgihr/pdf_files/wgihr1/WGIHR_Compilation-en.pdf… Un articolo ben scritto sui finanziatori OMS
https://ilbolive.unipd.it/it/news/chi-finanzia-lorganizzazione-mondiale-sanita… Un'intervista su OMS del celebre chirurgo Roy de Vita. Primario dell'Istituto dei tumori "Regina Elena" di Roma.
https://ilgiornale.it/news/politica/giusto-tagliare-i-finanziamenti-alloms-pi-utile-sostenere-i-2275818.html… Un'inchiesta di "Politico" sull'influenza di Bill Gates su OMS e risposta internazionale al covid.
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Basta finanziare l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile.
2) Tra i principali contributori dell'OMS vi sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri UE a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) OMS tenterà in ogni caso di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Meno dei costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope comunista Tedros Ghebreyesus, é nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno. Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS.
Bella diretta concreta iniziativa del Claudio Borghi, Lega, lo stesso che ha anche proposto di eliminare l'obbligo della bandiera europea esposta a fianco di quella italiana e regionale (siamo gli unici in Europa ad obbligarci).
via https://x.com/borghi_claudio/status/1756740629432860843
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Scrivo per dar sfogo ai miei pensieri, per dire ciò che penso, ciò che imparo durante la mia vita. Scrivo per lasciare uscire emozioni che porto dentro e che potrebbero essere le stesse di qualche altra persona. Scrivo perché al mondo non siamo mai soli, può succedere una cosa a me, a te o a qualcun altro, magari in diversa forma ma succede e condividerla può aiutare, può sprigionare. Scrivo perché ho sempre amato farlo, ho sempre amato vedere le cose con i miei occhi, con il mio cuore e quindi perché non riportarlo qui? 🦋
#Tumblr#frasi tumblr#frasi personali#frasi pensieri#frasi#frasi riflessive#riflessione#riflessione personale#diario#scrivere#scrittura#emozioni#vita
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Sono 46 anni che avrei bisogno di un gatto, di sapere com' è vivere la vita con un animale e provare quello che tutti chiamano "amore incondizionato". Si, non ho figli e sarei a detta di molti nella fase del ciclo vitale "donna-single=gattara". Ho paura. Non ho mai vissuto questo tipo di esperienza e ho mille paure: e se muore perché involontariamente lo uccido? e se soffre perché lo costringo in un ambiente non suo? Se perdo la mia libertà e sto male e lui idem? E quando morirà sarà l'ennesimo dolore da affrontare. Mi faccio mille paturnie e mille problemi sia pratici che iper fantasiosi. Vedo gatti ma non mi decido e secondo me mi avranno presa anche un po' sul cazzo pensandomi come pazza inconcludente. Ecco, mi sento così. Tra l'altro faccio una vita abbastanza regolare e non avrei neanche il problema di essere in quella fase "pepe sul culo" per cui esco moderatamente e faccio robe moderate (più che altro non avrei proprio più le forze di andare tipo ad un rave...per dire eh). Detto ciò, secondo te, esiste qualcuno al mondo che si possa essere mai pentito di aver fatto questa scelta (escludendo le merde umane che puntualmente abbandonano animali per strada)?. Può succedere che una persona mediamente sana di mente si possa accorgere che questa scelta è in realtà per lei insostenibile a diversi livelli e per altrettante ragioni? Grazie per aver letto fin qui sto pippone paranoico incredibile. Sarei curiosa e felice di leggere una tua risposta. Ti seguo sempre e ti stimo un botto.
Stai parlando di uno degli esseri con il quale ci siamo scelti per sentirci meno soli nel cammino attraverso i secoli.
Finché ci sarai tu, sarà il suo ambiente e la tua e la sua libertà saranno sempre proporzionate a quella dell'altro.
Non credo che lo ucciderai e quando arriverà il suo momento di riposare nel prato in fondo al sentiero del mondo, sono sicuro che da lui avrai imparato molto sulla vita e tutto sui rimpianti... quanto sia stata unica e piena la prima insieme a lui e come non ci sia bisogno dei secondi, se si è vissuto ogni nuovo giorno con intensità.
Loro lo sanno fare divinamente, gioendo delle piccole cose (che poi tanto piccole non sono) e quindi credo che tu non debba privarti di una connessione così profonda e bella con una creatura che ti insegnerà una nuova sfaccettatura di quella strana cosa che molti chiamano 'vita'.
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Stupenda💙💙💙💙💙
Ricordati di trattarla come una “Principessa”
perchè è questo che tutte le donne sono
delle “Principesse”
Ricordati che quando guarda il vuoto,
pensierosa e triste,
ha bisogno di una tua carezza
senza fare troppe domande..
Ricordati che dopo aver fatto l’Amore
per lei
è importante che
tu
rimanga abbracciato
e la stringa forte..
..sarà bello farle capire che
sei presente anche dopo..
Ricordati che la mattina appena sveglio,
sarà bello darle un bacio sulla guancia..
mentre ancora dorme…
Ricordati di fermarti un istante a guardarla
mentre lei non ti vede..
per ricordarti quanto meravigliosa sia
nel suo viver quotidiano
Ricordati di portarle un fiore
quando meno se lo aspetta
perché dire “Ti Amo”
non ti autorizza a dare tutto per scontato
Ricordati che quanto le dici
“Ti Amo”
lei ci crede…
sussurraglielo in un orecchio
ma poi diglielo sempre
guardandola negli occhi…
Ricordati che le attenzioni
che le hai rivolto
per conquistarla
devono durare in eterno…
perché lei non è di tua proprietà
Ricordati che tutto ciò che fai con lei
anche le cose stupide
sono speciali…
proprio perché lo fai con lei….
Ricorda di farla partecipe delle tue passioni
perché magari non è vero
che lei
non ne capisce niente
Ricordati di darle un bacio
tenendole il viso tra le mani..qualche volta..
perché..
perché è bello
Ricordati che prima di fare l’Amore
i preliminari sono importanti,
soprattutto quelli che tu fai a lei
E ricorda di dosare bene
dolcezza e forza insieme
perché oltre che una “principessa”
è soprattutto una “Donna”
e tale la devi fare sentire
anche a letto
Ricordati che quando l���accompagni
a fare shopping
un tuo consiglio può essere più importante di quanto pensi
Ricordati che lei a volte
ha bisogno di sensazioni forti,
di piacevoli imprevisti
Ricordati che è stupenda una sera sensuale
a lume di candela..
..ma che a volte è bello anche tirare il freno a mano
dell’auto all’improvviso
e fare l’amore
nel primo posto che ti capita
e fidati, fallo tu
prima che lo faccia qualcun altro
Ricordati che
le parole “Ti Amo”
non sono un saluto
Ricordati che quando ti parla ha bisogno di essere ascoltata
Ricordati che lei non è “tua madre”
ma a volte può essere “tua figlia”
prendila per mano e asciugale le sue lacrime
Ricordati
che lei è una stella
non farla cadere
Ricordati di custodirla come
un fiocco di neve su un palmo aperto
se lo chiudi si scioglie
Ricordati che per quanto tu possa soffrire….
…ne sarà sempre valsa la pena
Ricordati se ancora non l ‘hai fatto
di dirle che l’Ami
non solo quando siete soli
perché è bello gridarlo al mondo
Ricorda tutto questo
prima che lo ricordino le sue spalle mentre vanno via... 💙
Elio Mancuso.
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Nel vorticare delle cose quotidiane aleggiano certe volte sogni, volti, tempeste da nulla.
E noi siamo soli come al solito, come uno strano enigma del mondo.
Alda Merini
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L'INCOMPRENSIONE RECIPROCA
G. I. Gurdjieff diceva: "Prima di discutere con qualcuno occorre realizzare fino a che punto quella persona può capire le nostre parole. Il parlare nonostante l'impossibilità di essere compresi dall'altro è sempre una perdita di tempo e di energia. Chi è consapevole, parla solo quando è certo che chi ascolta è in grado di comprendere."
La malcomprensione è la regola tra gli esseri umani. Dalla più piccola lite alla guerra in larga scala. Perché? perché ogni parola assume per ognuno di noi un significato diverso a seconda del proprio vissuto e sopratutto dal livello di coscienza soggettivo. Ecco perché non comprendersi, tra le persone, e' la norma.
Se credete che ogni essere umano debba comprendere le vostre parole o quelle dei Maestri, come arrivano a voi, vi illudete. L'illusione è un fenomeno mentale che ci allontana dalla realtà e dalla sua complessità. La vita segue una sua "logica" che va oltre il nostro concetto di "giusto" e "sbagliato". La vita non è morale e nemmeno immorale ma amorale.
Le nostre credenze sulla realtà non sono la realta' "oggettiva" ma una sua rappresentazione interna delle nostre credenze. Una credenza è un costrutto mentale inserito nella nostra mente dall'esterno. Noi entriamo in conflitto per le credenze che sono spesso più idee che esperienze.
Una persona che, per esempio, non ha mai vissuto l'esperienza dell'amore incondizionato o del perdono potrà parlarne sul piano analitico ma non può sapere di cosa parla se non è passato per quella esperienza. Lo stesso vale per la sessualità, la malattia e il lutto. Come può un prete parlare di sesso senza averlo provato? Come può un terapeuta curare un depresso senza aver mai esperito una depressione?
Esperire vuol dire morire a se stessi… passare attraverso l'esperienza… per andare oltre la logica razionale. Per crescere bisogna morire alle proprie credenze.
Non credete a nessuno, neanche alle parole dei cosiddetti "Maestri" o a quelle che, secondo voi, sono le autorità o si proclamano tali. Non credere neanche a te stesso ma credi solo all'esperienza… nessuno può dirti cosa è giusto o sbagliato e tu non puoi dire a nessuno cosa è giusto o sbagliato.
Decidi cosa è "giusto" o "sbagliato" per te attraverso l'esperienza e prenditi la responsabilità della tua vita ma ricorda che nessuno potrà comprenderti veramente perché siamo sempre soli nella nostra esperienza.
Le parole sono il mezzo con cui comunichiamo anche se ci scontriamo perché utilizziamo termini diversi, secondo noi oggettivi, per dire a volte la stessa cosa. Quello umano è un mondo intersoggettivo e la relazione si basa proprio sulla negoziazione del significato delle parole. E' nella relazione che si costruiscono i significati. Ma la relazione non è fatta solo di parole, anzi le parole spesso ci allontanano.
Le parole dette senza coscienza feriscono, uccidono.
Funzioniamo così: "io ho ragione, secondo i miei schemi mentali, mentre l'altro ha torto perché ha schemi mentali diversi dai miei". Questo fenomeno è amplificato sui social dove ci si irrita, si giudica, si offende l'altro per imporre la propria visione del mondo.
L'Arte, per esempio, nasce all'anima perché usa il linguaggio simbolico che è universale e arriva direttamente al cuore… quella che viene definito "Centro Emotivo Superiore" da Gurdjieff. Senza una comunicazione da cuore a cuore gli esseri umani sono impossibilitati a comunicare.
Dovremmo imparare il valore del silenzio, non per presunzione, ma perché è necessario capire se quello che voglio dire l'altro possa capirlo veramente oppure no.
Ho speso tanto tempo e fiato con persone che pensavo potessero e dovessero capirmi e ho compreso che a sbagliare ero io. Non puoi parlare a chi è sordo e non puoi mostrare il tuo mondo interiore a chi è cieco. Non puoi pretendere che l'altro ti capisca… perché l'altro non è te. L'altro è diverso da te. L'altro non è dentro di te.
Le donne vorrebbero che gli uomini le capissero… gli uomini che le donne li capissero… gli islamici che i cristiani li capissero… i cristiani che gli islamici li capissero… i buddhisti che gli islamici li capissero… è sempre stato così ma niente è mai cambiato.
Chi ha deciso di "svegliarsi" e compiere un lavoro su di sé è pronto per cogliere la verità a seconda dell'impegno che mette nel conoscersi. La Verità non si ottiene volendo avere ragione a tutti i costi e urlandola agi altri ma ascoltando più i silenzi che le parole. Nel silenzio in cui Dio stesso si esprime.
Tiziano Cerulli
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In soli due giorni sono già centinaia le persone uccise in Libano dagli attacchi israeliani. Almeno 500 persone di cui 30 bambini e migliaia i feriti. Alla 79ima Assemblea Generale delle Nazioni Unite in corso a New York il tema è entrato di prepotenza nella discussione. Il padrone di casa, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, si è rivolto all’Assemblea partendo proprio dal fatto che Gaza sia un “incubo” e che questa situazione non può che portare sempre più caos nella regione. Proprio come sta accadendo ora in Libano. «Dovremmo essere tutti allarmati da questa escalation». Ha continuato ricordando l’abominevole attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, ma aggiungendo che «niente può giustificare questa punizione collettiva al popolo palestinese». Concludendo su un argomento spesso snobbato: l’impunità. Impunità che sembra dilagare per tutti coloro che violano il diritto internazionale, i diritti umani e le sentenze dei tribunali internazionali. Alle parole di Guterres, si sono accompagnate quelle di Josep Borrell. L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha parlato di situazione estremamente pericolosa e preoccupante all’Assemblea delle Nazioni Unite. «Il mondo non può permettersi che il Libano si trasformi in un’altra Gaza», anche in questo caso sono i civili a pagare tutto il prezzo degli attacchi israeliani in termini di morti e di comunità distrutte. «È il momento di fare qualcosa. Tutti devono fare tutto il possibile per fare tutto questo, al fine di evitare che l’escalation continui in una guerra totale”. Le parole più dure sono state quelle del presidente turco Erdogan. ‘L’alleanza dell’umanità 70 anni fa ha fermato Hitler. Ora deve fermare Netanyahu” ha detto Erdogan intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e attaccando ancora Israele e il premier Benjamin Netanyahu. “A causa dei crimini commessi da Israele, Gaza si è trasformata nel più grande cimitero al mondo per donne e bambini”, ma anche il luogo dove ”muoiono i valori morali che l’Occidente dice di difendere”. Di tutt’altro senso sono state le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’ONU. Sostenendo che questa guerra in Medio Oriente è stata iniziata da Hamas e Hezbollah, ma che sono stati uccisi migliaia di civili innocenti e che «È il momento che le parti si mettano d’accordo per una soluzione diplomatica». E poi si sono sentite le parole della Presidente del Consiglio italiana Meloni, che negli USA è stata premiata con il Citizen Awards 2024 dall’Atlantic Council (un Think tank statunitense che ha come scopo quello di promuovere la leadership americana e gli accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica). La Meloni ha parlato all’Atlantic Council di come l’Italia sia accanto a chi difende la propria libertà e sovranità, “Non solo perché è giusto farlo, ma perché è nell’interesse dell’Italia e dell’Occidente impedire un futuro nel quale la legge del più forte prevale”. Senza dirlo esplicitamente ha sostenuto così sia la difesa dell’Ucraina, senza sé e senza ma, sia l’aggressione ai “terroristi” che Israele sta compiendo da ormai quasi un anno. Mentre all’Onu si alternano retorica e denunce, ci risuonano ancora nelle orecchie le parole di Marc Botenga, europarlamentare belga di The Left, che in aula a Strasburgo qualche giorno fa aveva chiesto ai suoi colleghi come potessero farsi portabandiera di valori come il diritto internazionale, la democrazia e i diritti umani, mentre l’Unione Europea continua a sostenere Israele. “Parliamoci chiaro, il massacro e il genocidio in corso laggiù sarebbe impossibile senza il sostegno dei paesi e dei governi europei… Perché quando sono i vostri alleati che commettono i crimini a voi va bene? Questa è l’Europa? Questi sono i vostri valori?”.
La guerra in Medio Oriente arriva all’Assemblea dell’ONU. Guterres: “Il Libano non deve diventare un’altra Gaza”
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I 52 PASSI
Riparte la nuova stagione dei 52 passi, il percorso online (gratuito) per sperimentare nuovi modi per essere più positivi.
Da soli o in gruppo, anche tra colleghi al lavoro, a scuola o in famiglia, per credere nel mondo e negli esseri umani.
Puoi iniziare adesso qui https://www.mezzopieno.org/52-passi/
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Parigi, Londra, Stoccolma, Berlino e Bruxelles. Tutte condividono un fatto. Sono divenute tra le città più pericolose del mondo da quando è iniziata l'immigrazione di massa. L'apertura dei confini assieme al cavallo di Troia dello ius soli ha trasformato pacifiche città in luoghi dove, come accade a Stoccolma, si trovano granate per strada. Il "sogno" di Kalergi ha portato la guerra civile in Europa.
Cesare Sacchetti
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Guarda "Toby Keith - Don't Let the Old Man In" su YouTube
youtube
"Don't Let the Old Man In":
Una Lezione di Vita da Toby Keith e Clint Eastwood
Hai mai sentito parlare di una canzone che nn solo ispira, ma che nasce da un incontro tra due leggende viventi?
Ecco la straordinaria storia di **"Don't Let the Old Man In"**, una canzone che ha conquistato i cuori di molti e ci insegna una preziosa lezione di vita. L'Ispirazione Dietro la Canzone
Toby Keith, il famoso cantautore country, ha scritto questa canzone dopo una conversazione illuminante con Clint Eastwood. Durante le riprese del film "The Mule", Eastwood ha confidato a Keith il segreto della sua vitalità: nn permettere mai che il vecchio prenda il sopravvento. Questo semplice ma potente messaggio ha ispirato Toby a comporre una delle sue canzoni più toccanti e significative.
Collegamento con "The Mule"
"Don't Let the Old Man In" è diventata il tema principale del film "The Mule" del 2018, diretto e interpretato da Clint Eastwood. La canzone cattura perfettamente lo spirito del film, che racconta la storia di un uomo anziano che trova una nuova vita come corriere della droga. La determinazione e la resilienza del personaggio di Eastwood risuonano profondamente con le parole della canzone.
Curiosità Affascinanti
1. **Scrittura Lampo**: Toby Keith ha scritto la canzone in soli pochi giorni dopo aver parlato con Eastwood, dimostrando quanto forte fosse l'ispirazione.
2. **Età di Eastwood**: Clint Eastwood aveva 88 anni quando ha diretto e interpretato "The Mule", incarnando perfettamente il messaggio di nn lasciare che l'età definisca le proprie capacità.
3. **Collaborazione Inusuale**: Questa canzone segna una rara collaborazione tra il mondo della musica country e Hollywood, creando un ponte tra due forme d'arte potenti.
4. **Impatto Duraturo**: La canzone è stata accolta calorosamente dai fan di Keith e dagli spettatori del film, diventando un inno per chiunque voglia vivere la vita appieno, indipendentemente dall'età.
Un Invito alla Riflessone** ✨
La canzone "Don't Let the Old Man In" ci ricorda che l'età è solo un numero e che lo spirito giovane può rimanere vivo dentro di noi, se lo permettiamo. Nn importa quanti anni abbiamo, possiamo sempre trovare nuovi modi per vivere con passione e scoprire nuove avventure.
Ascolta la canzone, guarda il film e lasciati ispirare da questa incredibile storia di determinazione e vitalità. Nn lasciare che il vecchio entri, vivi la tua vita al massimo!
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IL RAGAZZO E LA MONTAGNA
C'era una volta un giovane esploratore, la cui più grande passione era addentrarsi in tundre, scendere in ghiacciai e percorrere deserti alla ricerca della Gemma Preziosa.
Ogni luogo della terra aveva una propria Gemma Preziosa - scintillante, tenebrosa, rubescente o lattiginosa - e lui aveva viaggiato già mezzo mondo ed esplorato mille lande impervie per trovarle e collezionarle tutte.
Nella sua casa aveva una stanza intera piene di tali meraviglie, tutte racchiuse in teche di cristallo, ma il giovane esploratore non amava tornare nella propria casa, se non per riporvi i suoi tesori.
Intendiamoci, adorava la propria casa e la propria città, voleva bene ai suoi genitori e stava bene con i suoi tanti amici, ma il suo animo inquieto lo portava puntualmente a guardare le nuvole fuori dalla finestra, desiderando di poterle cavalcare e andarsene via col vento.
Un giorno sentì parlare dell'Ultima Montagna e di come al suo interno fosse la celata la pietra più preziosa di tutte: il Cuore di Gea.
L'Ultima Montagna si trovava nel paese di Finisterrae e il suo vecchio mappamondo non aveva ancora finito di girare che lui si era già messo in cammino.
Non fu un viaggio facile, né per le gambe né per il cuore, perché dovette salutare molte persone - Finisterrae era lontana - e parte del suo percorso lo dovette fare a piedi, passo dopo passo, senza mai più incontrare anima viva (tranne i ragni, che gli tennero compagnia nelle lunghe notti insonni ma che però non erano gran conversatori).
Quando arrivò all'Ultima Montagna rimase con la bocca spalancata per qualche minuto (i ragni controllarono preoccupati se ci fossero delle carie ma uscirono soddisfatti): un'enorme montagna scintillante di materiale translucido giallo paglierino svettava fino a quasi bucare la volta del cielo.
Ma il suo stupore si tramutò ben presto in preoccupazione quando, a un esame più attento, il giovane esploratore si rese conto che la montagna era in realtà un enorme conglomerato di Crisoberillo come non se n'erano mai visti in alcun libro di geologia.
Molto bene - pensò con stanca autoironia, guardando il suo piccone - sulla Scala delle Durezza di Mohs il crisoberillo ha un punteggio di 8,5 ma volendo considerare il bicchiere mezzo pieno mi è andata anche bene... la montagna poteva essere fatta di Rubino o di Zaffiro!
E cominciò a scavare una galleria per raggiungere il Cuore di Gea.
Man mano che avanzava a fatica all'interno della montagna, egli si rese conto di una cosa molto strana: per ogni colpo di piccone e di scaglia di crisoberillio che cadeva a terra lui sentiva di perdere qualcosa.
Ma cosa? - si chiese.
Non lo so - si rispose.
E allora pensò di riempire quei vuoti nel cuore immaginando il momento in cui avrebbe finalmente scalzato dalla roccia il Cuore di Gea... la gioia di sentirlo pulsare tra le proprie mani, gli occhi socchiusi per schermarsi dal bagliore di mille soli di puro cristallo, lo stupore delle persone al suo ritorno, la teca gigante già pronta al centro della sua collezione.
Quello di cui in un primo momento il Giovane Esploratore non si rese conto è che ogni picconata stava sottraendo un minuto alla sua vita e le picconate erano tante e il tempo scorreva avanti in una sola direzione, dritto come la galleria che sventrava la montagna.
Le mani che impugnavano il piccone invecchiavano, come invecchiavano le domande che lui si faceva...
Perché? Da dove? Verso cosa?
Quando le domande diventano opprimenti, i colpi del piccone rallentavano, salvo poi riprendere forza al pensiero della gemma che ogni giorno si avvicinava.
E poi, dopo mille eternità l'ultima picconata, la parete che crolla ed ecco il Cuore di Gea, sospeso nel buio luminescente di un antro nel ventre della colossale montagna.
Ma il Giovane Esploratore non poteva più definirsi tale.
Non stava più esplorando nulla e di certo non era più giovane.
Con passo incerto e polverose mani tremanti si avvicinò al Cuore di Gea e fece per prenderlo.
Ma si fermò.
Verso cosa? E perché?
E poi la domanda giusta.
Da dove?
Da dove vengo? Cosa ho lasciato? Chi ho lasciato?
E voltandosi vide che la lunga galleria che portava all'esterno era disseminata di corpi, congelati nell'atto di colpire la roccia.
Erano tutti lui, metro dopo metro sempre più vecchio, bloccati nell'attimo in cui aveva deciso di cancellare un ricordo per fare spazio al pensiero della Gemma Più Preziosa.
Sono morto? - si chiese.
Sì, ogni volta - si rispose.
Il Cuore di Gea lo guardava con occhio pulsante ma la mano, dimagrita e raggrinzita, scese sul fianco.
Non era quello che voleva... quello era ciò che aveva deciso di volere per cancellare i veri desideri, quelli che lo tenevano vivo in attesa del domani.
E il vecchio ragazzo si voltò e tornò indietro, accarezzando con una mano sempre più giovane tutti i sé che aveva lasciato morire per non aver voluto ricordare come vivere.
E li perdonò tutti, uno a uno, finché la luce del sole non gli baciò le palpebre socchiuse e lui non ritrovò la voglia di esplorare, mai perduta ma solo addormentata sotto a una pesante coperta di tristi rimpianti.
E come il mappamondo tornò a girare, il vero Cuore di Gea riprese a battergli nuovamente nel petto, perché Finisterrae è quel luogo che comincia nel punto in cui appoggi il piede per iniziare il viaggio verso il domani.
Questo post è dedicato a @seiseiseitan, per me il più grande esploratore <3
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Qualitativamente, la sensazione assomiglia al panico, ma quantitativamente è più un dolorino muscolare, di quelli che si portano appresso da anni e di cui si prende consapevolezza di tanto in tanto, fino alla prossima distrazione. L’essenza è che sta cambiando di nuovo tutto, che Valerio è morto, che sono morta io in un senso diverso, la stessa me che si impegna a ricordarsi che nessuna cosa (pochissime cose) può essere più spaventosa di quel che è oramai già successo. Il volo è fissato lunedì sera: mi dico che devo decidere, ma mi stupirei di me stessa se alla fine lo prendessi. Non lo prenderò. Ma sarebbe (stato) meglio prenderlo? Dovrei scegliere la pace. La stasi. Un po’ di stasi, almeno. Fermarmi per la prima volta in quanti, dieci anni? Io con Valerio ho vissuto la mia prima rivoluzione copernicana, con lui ho sentito la pace e la stasi e la sensazione di essere a posto col tempo, nonostante non poteva esserci illusione più grande. Valerio è morto ed io ho avuto la mia seconda rivalsa, e da quando sto qui io le cose le vedo chiarissime: la bambina di tredici anni per la prima volta da sola in un paese straniero, la rappresentate di classe al liceo classico, quella che piace alle nonne, la professoressa che tiene lezioni, la donna che non deroga mai alla propria bussola morale, e quella che in ultima battuta prende quell’altro aereo, tre giorni dopo il funerale, e parla alle riunioni di laboratorio in un inglese che non ricordava di saper usare, con una voce che non sapeva di essere in grado di far sentire, e piace, se la cava, esplora la città tutta sola. Sono io, non è uno strappo: mi mancava lo spiraglio di luce giusto per cogliere il quadro nel suo complesso e vedere i puntini unirsi da soli. In tutto questo, però, manca ancora il desiderio (dov’è il desiderio?), c’è una tempistica fangosa, una cattiveria del destino per cui, quando domani sarò finalmente ed ufficialmente libera, non potrò fare nulla di ciò che avevo rimandato, ma, al contempo, posso fare molto più di quello che abbia mai osato sognare. Del resto il lavoro non è il mio sogno. Quando sono in grado, io sogno la libertà assoluta, la stasi, la pace, l’incanto di poggiare la testa sulla spalla di Valerio. E forse non pensavo avrei potuto avere di meglio, ma per natura me lo chiedevo e la risposta era sincera: niente poteva essere tanto.
Poi ci si mette la fortuna, o il destino, o il grande principio di senso del mondo che mi gioca i soliti scherzi cui ancora soccombo: stamattina a lavoro c’erano delle casse da morto (vuote), ma poi una signora mi ha fermato per dirmi quale è il nome che i residenti hanno dato ad un certo scoiattolo. I miei se ne vanno, ma devo staccare da lavoro alle 19. Mi offrono il contratto, ma dovrò dividere l’appartamento con un’altra persona. Persino l’ultima puntata di quella serie tv del cazzo che ho iniziato a vedere quando sono arrivata, e che avevo messo in pausa senza sapere quanto mancasse. Tutto incerto, ambivalente. Un po’ di morte ed un po’ di bellezza, con me al centro a gestire il traffico con una divisa scintillante, col plauso degli astanti.
Domani i nodi vengono al pettine ed io decido. Finisco ufficialmente il dottorato e decido quanti e quali affitti pagare. Metto a posto le mie cose, nell’armadio che ho qui in prestito o nella valigia grande da stiva. Domani queste cose, quando vorrei soltanto dormire, o scrivere, o arrivare a guardare la morte premendo quel pulsantino di emergenza che nessuno sa che ho, che dice: fermate il mondo, voglio scendere!
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