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Simona Molinari Parlami
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“Parlami” è un brano nato durante le riprese del film “C’è tempo” di Walter Veltroni ed è presente nel film stesso. La canzone che parla di conflitti e solitudini che possono essere superati solo sciogliendo i nodi che il tempo e la vita creano dentro di noi e fanno deperire quell’energia chiamata amore, che ci tiene in vita. Scelte subite, abbracci o sguardi negati, ferite e emozioni a cui non sappiamo dare un nome e a cui non diamo spazio per mancanza di tempo e coraggio, perché a volte è più facile lasciarsi andare al frastuono di serate “alcoliche” e rumorose piuttosto che affrontarsi. In due però è più facile farlo, in due ci si può stringere, in due ci si può comprendere, a volte basta una parola e una pacca sulla spalla per rinascere e tornare ad amarsi.
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La Lettera ♥ღ¸.•°*♥ Simona Molinari & Peter Cincotti
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La voce del jazz italiano: i cantanti che hanno portato il genere nel mondo
Il jazz italiano è una musica che nasce negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, ma che ha rapidamente conquistato il mondo, anche l'Italia. Negli anni, numerosi cantanti italiani hanno contribuito a diffondere e valorizzare questo genere musicale, dando vita a una scena jazzistica ricca e variegata. I pionieri del jazz italiano I primi cantanti italiani a cimentarsi con il jazz furono quelli che si esibivano nelle grandi città, come Milano e Roma, all'inizio del XX secolo. Tra questi, si ricordano soprattutto: - Nilla Pizzi (1919-2011), che nel 1958 vinse l'Eurovision Song Contest con la canzone "Volare"; - Fiorella Mannoia (nata nel 1954), che ha iniziato la sua carriera cantando jazz negli anni '70 e che ha continuato a esplorare questo genere anche in seguito; - Ornella Vanoni (nata nel 1934), che ha registrato numerosi dischi di jazz, tra cui "La voglia, la pazzia, l'incoscienza, l'allegria" (1976) con Vinícius de Moraes e Toquinho. - Paolo Conte (nato nel 1937), pianista di formazione jazz che ha portato la musica d'autore al suo massimo splendore in Italia e nel mondo Gli anni '70 e '80 Negli anni '70 e '80, il jazz italiano si è arricchito di nuove voci, come: - Daniela Pedali (nata nel 1953), che ha registrato numerosi dischi di jazz, tra cui "Tango en Paris" (1997) con il chitarrista argentino Jorge Dalto; - Gianluca Petrella (nato nel 1964), che ha collaborato con artisti di fama internazionale, come Chick Corea e Pat Metheny. Gli anni '90 e 2000 Negli anni '90 e 2000, il jazz italiano ha continuato a evolversi, dando vita a nuove tendenze, come il jazz fusion e il jazz vocale. Tra i cantanti italiani che si sono distinti in questo periodo, si ricordano: - Fabrizio Bosso (nato nel 1966), che ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui il Grammy Award per la migliore performance jazz vocale solista nel 2014; - Simona Molinari (nata nel 1983), che ha saputo coniugare il jazz con la musica popolare italiana; - Tiziana Ghiglioni (nata nel 1964), che è considerata una delle più importanti interpreti di jazz in Italia. - Gianluca Grignani (nato nel 1972), che ha iniziato la sua carriera cantando jazz e che ha continuato a sperimentare questo genere anche dopo aver raggiunto il successo con la musica pop; I nuovi talenti Negli ultimi anni, la scena jazz italiana ha visto emergere numerosi nuovi talenti, tra cui: - Debora Petrina (nata nel 1972), che ha vinto il premio Top Jazz come "Migliore cantante jazz femminile" nel 2022; - Camilla Battaglia (nata nel 1990), che ha collaborato con artisti di fama internazionale, come Wayne Shorter e Chick Corea; Una scena ricca e variegata per il jazz italiano Il jazz italiano è una scena ricca e variegata, che continua a evolversi e a rinnovarsi. I cantanti italiani che si sono cimentati con questo genere musicale hanno contribuito a diffonderlo e a valorizzarlo, portando la voce del jazz nel mondo. Foto di decrand da Pixabay Read the full article
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Eurovision 2007 - Number 19 - Simone Cristicchi - "Ti regalerò una rosa"
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Another one from the third night of Sanremo with guests alongside the main artist. This is a jazzier version of the winning song this year, with Sergio Cammariere joining Simone Cristicchi on piano. Simone is in his first main Sanremo competition having competed in the Giovani section in 2006. He's had an ever impressing musical career to this point.
He got his start by performing on small stages in Rome. It was there that he came to the attention of other musicians such as Max Gazzè and Niccolò Fabi. As well as competing in several musical festivals, he supported them in their concerts. A record deal followed as well as an appearance on the 2003 show Destination Sanremo - a pre-Sanremo talent show to select that year's Giovani contenders. He didn't get to Sanremo that year.
He did eventually make it in 2006, placing as runner-up. For 2007 he got the invite to the main competition for the first time. He presented Ti regalerò una rosa (I'll Give You a Rose). It's a conversational song that includes some rapped/spoken word sections drawing on Simone's other performance skill of delivering theatrical monologues. It's a gentle and reflective piece for what is a devastating sad story.
Simone has always had an interest in mental health, asylums and hospitals having volunteered in one when he was younger. The song is a story drawn from the letters he found in the archives of the Volterra psychiatric hospital from various patients there. The subject, Antonio, is on the brink of suicide, but wants to be remembered by his love Margherita. It's poetry really rather than a song, but it's beautifully, written finding humanity in the darkest of places, the tragedy of forty years of heartbreak and isolation from the world.
Unsurprisingly it won. It also won the critics' award and the press award, and it went on to get to number three in the Italian charts and be a hit on the radio. Given the sadness and tragedy inherent in the song, that commercial success is perhaps more surprising than the win at Sanremo. It's even more surprising given Simone had two previous singles censored prior to 2007. One for using swearing to mock other pop music and one for a criticism of the Catholic Church. He had a reputation as an agitator. But he was also a very talented musician and performer.
Later in 2007, he published a book of his travels around Italy's mental health institutions and asylums, telling the stories of those incarcerated inside them. He later took part in two other Sanremo main competitions, 2010 and 2013, as well as guesting with other performers on two other occasions. He's released five studio albums since as well as performing at numerous festivals and supporting causes associated with mental health and prisons and those inside them. He's not someone to shy away from controversy even today.
This is a duet with Simona Molinari he performed on a TV show entitled Le poche cose che contano (The Few Things that Matter). It's a song called La Cura (The Cure) performed in the parish church at Romena.
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20^ Edizione premio “BIANCA D’APONTE”
A cura della redazione IL 25 E 26 OTTOBRE AD AVERSA: GINEVRA DI MARCO, GNUT, RENZO RUBINO, MARIA PIA DE VITO, BRUNELLA SELO, TERESA DE SIO, MARGHERITA VICARIO, SIMONA MOLINARI, CRISTINA DONÀ, IL CONTEST PER CANTAUTRICI E MOLTO ALTRO. Il Premio Bianca d’Aponte per cantautrici compie 20 anni e lo fa con un ricchissimo parterre di ospiti, diversi dei quali già protagonisti delle edizioni…
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Devozioni
Da Peppe Barra ai 99 Posse, da Simona Molinari agli atleti Abbagnale e Mangiacapre alla III edizione di Devozioni Festival TORRE DEL GRECO | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Peppe Barra e Simona Molinari, 99 Posse e Luna Janara. Nella città del corallo due giorni di musica, incontri e storie da raccontare con la III edizione di Devozioni Festival.�� Ideato e diretto da Gigi Di Luca, finanziato da…
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Da Giulio Scarpati a Nuzzo e Di Biase: ecco tutto il programma completo del PeM Festival diretto da Enrico Deregibus
Da Giulio Scarpati a Nuzzo e Di Biase: ecco tutto il programma completo del PeM Festival diretto da Enrico Deregibus
E ANCORA: GIANNI BIONDILLO, NANDO DE LUCA, BRUNO GAMBAROTTA, SIMONA MOLINARI, CRISTINA DONÀ, ANDREA MIRÒ, LAMANTE, VALERIO LUNDINI, WILLIE PEYOTE, ALESSIA TONDO, LO SPETTACOLO ‘SCONFINARE’, LA FINALE NEL CONTEST MUSICALE CON M3CARL, MABI, MOSI, PIERC E LINN ECCO IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL IN PROGRAMMA DAL 24 AGOSTO A OTTOBRE IN DIECI COMUNI PIEMONTESI CON LA DIREZIONE ARTISTICA DI ENRICO…
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Credo che in artisti come Simona molinari, Alessandra amoroso, Alessia cara e i bullet of my valentine ci sia tutto di me.
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Non arriva il momento giusto per tuffarsi
E che è in profondità che si nascondono i coralli-Davanti al mare, Simona Molinari
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Una delle voci più belle della canzone italiana commenta su 'La Ragione' l'assegnazione del Callas Tribute Prize di New York. - Vincenzo Landi / ipa-agency.net / Fotogramma "Sono davvero contenta e commossa, è un riconoscimento che arriva del tutto inaspettato. Lo considero un premio all’impegno, alla passione e alla perseveranza che metto in tutto quello che faccio. Maria Callas non era una mera esecutrice, ma una grandissima professionista che sul palco conosceva le parti di tutti gli altri musicisti. In questo mi sento un po’ affine a lei". Così Simona Molinari, una delle voci più belle di sempre della canzone italiana, commenta in un'intervista a 'La Ragione', l'assegnazione del prestigioso Callas Tribute Prize di New York. Quello di Maria Callas - sottolinea Molinari - "fu un modo rivoluzionario di fare questo lavoro, perché di solito - specialmente da donna - non si ha voce in capitolo: ti mettono lì e fai quello che ti dicono di fare. Lei fu davvero molto moderna" Abbiamo spesso scritto del problema del gender gap nella musica italiana, di quanto ci sia ancora da fare in merito. Molinari ha le idee chiare: "Devono esserci sempre più esempi di donne alla pari con gli uomini. Da piccola pensavo che per una cantante fosse importante soltanto avere una bella voce, una grande tecnica e un bellissimo vestito. Ma in realtà questa non è che una piccola parte della mia professione", racconta Molinari che è in tournée (il 28 marzo sarà al Teatro Carcano di Milano) con uno spettacolo di arte e musica al fianco di Cosimo Damiano Damato, intitolato 'El pelusa y la negra' e dedicato alla storica attivista argentina per i diritti civili Mercedes Sosa e all’indimenticabile Diego Armando Maradona. Da questa esperienza è nato il disco 'Hasta Siempre Mercedes': "Cosimo mi aveva chiesto di occuparmi della parte musicale dello spettacolo con un repertorio argentino. Così gli ho detto che mi sarebbe piaciuto raccontare la figura di una donna di quel Paese che rispecchiasse in musica la personalità di Maradona. È stato inevitabile prendere come riferimento proprio Mercedes Sosa", ricorda Molinari. "È stata una donna così moderna. Molte sue canzoni sono per la pace, per la libertà e per i diritti, contro ogni forma di ingiustizia. Poi ho pensato di fermare quelle sensazioni in un disco". Il disco - almeno per ora - non sarà sulle piattaforme di streaming: "È una scelta precisa. Per come è stato costruito, pensato e anche suonato -spiega Simona Molinari - ho pensato che lo streaming, almeno in prima battuta, non gli rendesse giustizia. Anche per il modo in cui penso debba essere ascoltato e raccontato: con lentezza. Non volevo che finisse subito: assaporare davvero le cose importanti prevede un tempo di attesa", racconta Molinari.Una scelta in controtendenza con la logica dei numeri che sempre più domina il mondo della discografia: "È facile scoraggiarsi perché sembra sempre che si debba essere super produttivi, avere la super prestazione. E se non siamo primi, quasi non esistiamo. Ma non è vero. Ci sono i primi, ma esiste una miriade di sfaccettature intorno a tutti i mestieri e si può non essere primi e vivere benissimo perseguendo le proprie passioni", riflette. Fonte
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