#sfonda
Explore tagged Tumblr posts
Photo
PRIMA PAGINA Il Riformista di Oggi sabato, 10 agosto 2024
#PrimaPagina#ilriformista quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi edizione#weekend#diritto#contrattaccare#dire#buio#segni#riscossa#sfonda#russia#israele#meno#solo#harris#sorpassa#tutto#perduto#alle#veti#sinistra#destra
0 notes
Text
Ma quando MM(MarioManca) ha detto "4lvise il gigante buono" l'aveva vista la scena dove limonano or
#i miei pensieri sono stati 'mo gli spezza un braccio. oddio la mandibola. oddio lo sfonda'#cioè ho capito che era voluto#credo#ma comunque#tag olimpo
1 note
·
View note
Text
Basta con ste segate sulla solitudine VOGLIO MEMES SU YOUTUBE ITALIA
#tumblr italia#LYON CHE SFONDA LE ORECCHIE GABBY CHE DI NUOVO HA SOLO LE THUMBNAIL RATORIX ED IL SUO KIRBY DAI PIEDI IPERREALISTICI#THELONEGAMER CHE SI BUGGA NEGLI ALBERI SU SCRAP MECHANIC MAT991 E REFLUX CHE SPAMMANO ZAMASU#MA CHE AVETE CHE NON VA#(suoni di palle cadute)
0 notes
Text
Il suo nome era Vanessa Russo, aveva 22 anni.
Il 26 aprile 2007, nella metro di Roma, dopo una lite, la rom Doina Matei la colpisce in un occhio con la punta di un ombrello, un colpo violentissimo che sfonda la scatola cranica di Vanessa, poi fugge via lasciandola in una pozza di sangue.
Vanessa morirà qualche ora dopo in ospedale, a causa della rottura di un’arteria cerebrale.
La romena verrà condannata a 16 anni di carcere.
Tra i vari sconti di pena, ha fatto in totale solo 12 anni.
Oggi è libera.
Gli italiani, per il tramite dello Stato, hanno pagato alla famiglia di Vanessa 760mila euro di risarcimento, al posto della romena nullatenente.
17 notes
·
View notes
Text
Alla fine il bello dell’amore è proprio il fatto
di potersi innamorare di chiunque.
“È solo un amico” ma poi ti innamori.
“È antipatica” ma poi ti innamori.
“Siamo così diversi”, ma poi ti innamori.
“Abitiamo lontanissimi”, e ti innamori.
L’amore non si sceglie, l’amore ti sfonda
la porta di casa e ti trascina da chi gli pare.
-Francesco Roversi-
64 notes
·
View notes
Text
Sono tornata a casa per qualche giorno di vacanza. Mia sorella mi sta massacrando. Mi è sempre piaciuto commentare le persone che passano per strada, non dico niente di cattivo penso sempre a come potrebbero migliorare il loro aspetto. Lei mi dice di guardarmi, sono grassa e ho i peli allora le ho detto che con me sfonda una porta aperta perché so di fare schifo. Vediamo se così la smette. Non posso continuare così a dover subire senza che i miei dicono nulla, anzi loro ridono. Stasera siamo passati dalla stazione e mi hanno detto guarda c'è un treno che torna dove abiti potresti prenderlo. Però poi quando me ne vado sono tutti tristi. Boh non me ne capacito, ecco perché mi amo così tanto visto dove sono cresciuta e poi faccio veramente così schifo?
24 notes
·
View notes
Text
Vi è mai accaduto di ritrovare qualcuno dopo tanto tempo e tanta vita in mezzo? A me sì. A fine luglio, nei direct di Instagram, mi è apparsa una notifica. Era mezzanotte, poco oltre. Il messaggio cominciava così: "Ci siamo scritti, per la prima volta, molti anni fa...". Aveva ragione. In principio, ci eravamo scritti nel 2008 - o giù di lì - e ci eravamo piaciuti subito, ma abitare in due città diverse complicava le cose e, in fondo, nessuno tra noi si sentiva veramente pronto. A dispetto delle difficoltà oggettive, nacque comunque un legame sincero, lieve, pulito. La sensazione di avere incontrato un'anima uguale alla propria e, insieme, il rammarico di non poterla sentire completamente vicina. Poi la vita, che fa la vita, tracciò il suo corso e lentamente, senza strappi, senza battaglie, ci perdemmo di vista. Così credevo, almeno. In realtà, lui non ha mai smesso di guardarmi, sia pure da lontano. Lui mi guardava e io non lo sapevo. Non me ne accorgevo. Di quante cose non mi sono accorta? Quante cose non ho visto? "Eravamo ragazzini" continuava il messaggio. Sì, lo eravamo. "Sei diventata una donna da ammirare". Lui un uomo bellissimo, con lo stesso cuore buono e la stessa delicatezza che così bene ricordavo. "Mi piacerebbe sapere come stai, quali strade hai percorso, e riprendere da dove avevamo interrotto...". Quella notte ho dovuto leggere e rileggere le sue parole molte volte prima di rispondere. È stato come una saetta, un lampo che entra d'un tratto, sfonda il vetro, illumina tutto a giorno e ti costringe a spalancare gli occhi. Il pomeriggio seguente l'ho sentito al telefono e la vita si è fatta improvvisamente piccola, si è compressa tutta in quella telefonata, in quella voce. Gli ho raccontato dell'auto, sapeva quanto la temessi. Ho detto una cosa che mi sembrava divertente, l'ho fatto per stemperare l'imbarazzo, lui ha riso tantissimo e io ho sentito una specie di disgelo calarmi nella pancia dopo secoli.
Da allora abbiamo cominciato a scriverci, con calma, con lentezza, con dolcezza. Io ho alzato molti muri, le mie ferite antiche continuano a spurgare, e l'ho costretto a sbatterci contro, a pagare conti che non sono i suoi conti. Eppure resta lì. "Ne parliamo a voce, se ne hai voglia" mi ha scritto tutte le volte in cui si è scontrato con uno dei miei scudi. "Se ne hai voglia" aggiunge sempre. Se te la senti, intende dire. Se mi permetti di entrare, senza forzature, senza pressioni, decidi tu la misura.
Lui non lo sa, ma ogni volta che esordisce a questo modo io vorrei tirarlo fuori dal telefono e baciarlo. Non lo sa perché non glielo dico, non gliel'ho mai detto, però stasera glielo scrivo, e lo faccio qui, dove in questi anni ho scritto pure il resto, dove ho tenuto traccia, dove mi sono spogliata a carne viva, libera dall'infamia, libera dalla vergogna. Mi pare equo, mi suona giusto.
Non ho idea di cosa sia e non voglio immaginare cosa diventerà. Per adesso mi piace pensare che, lì fuori, esiste qualcuno a cui so sempre dire: "Sì, ho voglia di parlarne".
Antonia Storace - "Frumento e papaveri"
11 notes
·
View notes
Text
«A Roma il cognome materno non sfonda: solo 36 bambini vengono chiamati come la mamma (e 7.743 come il papà)» (Corriere della Sera)
-Fabius Dieciscudi
chist'è....;-)
49 notes
·
View notes
Text
Erano giorni che si parlava del nostro tanto atteso primo incontro dopo la pausa estiva, tante idee su cosa fare, nessun divieto come sempre. Stamattina, però, avevo "le farfalle nello stomaco"e un' irrequietezza insolita: mentre la Dirigente elencava le attività previste per l'avvio del nuovo anno scolastico, io non riuscivo a stare ferma sulla sedia dicendomi che avevo fatto bene a non uscire senza slip perché, in caso contrario, avrei lasciato una sostanziosa pozza sul sedile. Poco ascoltavo i vari interventi e proposte presa già dagli interventi e dalle proposte, rigorosamente osceni, che da lì a poco ci saremmo scambiati col mio amato D e intanto contavo i minuti che mancavano all' arrivo del taxi... Scattata l' ora x, mi sono precipitata in macchina e ho raggiunto in breve l'albergo. Una stanza più piccola delle solite ma, come sempre, molto carina. Ho iniziato a curiosare un po' in giro e, entrata in bagno, mi ha subito colpita una grande doccia. I miei pensieri sul suo utilizzo sono stati interrotti da alcuni colpi leggeri alla porta: era finalmente lì a pochi centimetri da me. Aperta la porta, non ci siamo concessi spazio alcuno ai convenevoli: baci lunghissimi, mani dappertutto e tanto cazzo hanno aperto le danze. Mentre mi soffoca pesantemente penso a quanto mi era mancata la sensazione provata in questo momento: dovete sapere che col suo grosso cazzo in bocca divento ingorda, più spinge e più mi aggrappo al suo culo per riceverlo fino ai coglioni. Lui gode e inizia a sospirare, musica per le mie orecchie, io emetto gorgoglii, sbavo come una cagna e mi infracidisco. Se ne accorge presto il mio Porco: infilato il cazzo in fica, questa troia che ho in mezzo alle gambe inizia a rumoreggiare mentre lui, soddisfatto, affonda colpi sempre più forti. Mi sfonda la fica ammirando la mia abbronzatura e la mia schiena perfettamente inarcata, schiena sulla quale vuole aggiungere segni più evidenti di quelli lasciati dal sole. Mi bacia mentre mi sfonda, mi stringe le mani, mi afferra dai capelli e mi ficca le dita in bocca: sono nuovamente la sua Troia e posso comportarmi come tale. La sua Troia deve anche essere piena, non l'è consentito di avere buchi vuoti, quindi mi riempie con il grande plug rosa. Sono irrefrenabile e inizio a provocarlo con inequivocabili richieste. "Voglio ancora cazzo in bocca" gli dico e vengo subito accontentata: mi siedo sul letto e lui inizia a trapanare la mia bocca . Conati rumorosi e tanta saliva lo eccitano e lo incitano: devo essere "meravigliosamente irriconoscibile" in viso e quindi si prodiga per rendermi un clown, restituendomi la saliva e aggiungendo la sua con sputi. Il cazzo è durissimo e vuole possedere ogni buco: dopo essersi sfamato con i miei umori, torna a martellare la fica. Incalzo e gli chiedo di fistarmi. La sua mano dentro mi riempie, godo e urlo mentre lui la spinge sempre di più, mentre nei suoi occhi le fiamme divampano. Sorrido soddisfatta: il mio Porco è con me. Andiamo avanti per un po' fino a quando, tutta piena, inizio a spompinarlo per bene e, in mancanza di respiro, l' aria decide di uscire dal culo che espelle il Toy rosa come se fosse una nocciolina: sono consapevole di essermi meritata una bella punizione che si unisce a quella ottenuta quest' estate. Gancio anale, collare e in posizione: sconto così la pena che, dato il piacere che provo ogni volta che lui mi segna, non è poi così dura...Dodici colpi di paddle colorano il mio culo: la pelle brucia e brucia ancor di più quando il suo cazzo si aggiunge al gancio: sono in estasi, nelle sue mani, incastrati perfettamente. Continua ad incularmi a lungo, quasi fino alla fine del tempo a nostra disposizione...Io torno col pensiero alla doccia e gli chiedo quindi di continuare a.godere lì. Seduta, ingoio il suo cazzo, vomito saliva e lo guardo in segno di sfida...Lui accoglie ogni silenziosa richiesta, non ha bisogno di chiedere nulla, sa bene come farmi godere.
10 notes
·
View notes
Text
Chi ti vuole
veramente
non alza muri,
li sfonda.
Morena
🔥
52 notes
·
View notes
Text
Ora super polemica perché mi è capitato l'ennesimo video in cui si parla di obesità e body positivity. A seguito una lunga e sgrammaticata polemica, quindi taglio il post per non intasare la dash di chi non è interessato
Viene detto che, essendo un corpo obeso non sano, allora scrivere sotto al post di una persona obesa "sei bellissim*", non è body positivity ma un modo per normalizzare e istigare l'obesità. [Che già cosa vuol dire normalizzarla e istigarla, non so, cioè se io penso che una persona obesa sia bella non significa che costringo qualcuno con il coltello alla gola ad ingrassare.] E quindi, secondo loro, commentare sei obes*/ciccion* e insulti a riguardo non è grassofobia o cyberbullismo, ma semplicemente sottolineare una cosa ovvia.
Comunque questo discorso è di base stupido per diversi motivi
non hai il diritto di giudicare né tantomeno insultare qualcuno
essere grassi o obesi non significa essere brutti, se a te non piace va benissimo, ma il tuo giudizio è personale e non una legge oggettiva che deve valere per tutti
nessuno istiga nessuno a fare niente, semplicemente chiunque ha il diritto di apprezzare e mostrare il proprio corpo indipendentemente dal peso
nascondersi dietro al "non è salutare" è pura ipocrisia perché non sai il motivo per cui la persona in questione è obesa (potrebbe essere a causa di una malattia fisica o mentale), la tua convinzione che obesità = mangiare troppo dimostra quanto tu sia stupido ed ignorante. E no, fare la battuta che si sfonda di mc non fa ridere.
inoltre, se davvero ci tieni a fare il paladino della salute, oltre a commentare le persone obese che semplicemente esistono, commenta anche chi fuma o beve alcolici. Vai sotto i loro post a preoccuparti per la loro salute e ad insultarli "per il loro bene". Ah no, questo ovviamente non viene fatto, perché probabilmente sei la prima persona a bere/fumare ed avere uno stile di vita poco sano in generale.
E comunque sì, scrivere insulti a persone che non si conoscono, è bullismo, nient'altro che questo. Giuro che se potessi catapultarmi dall'altro lato dello schermo degli esseri che scrivono ste cose (tra l'altro sentendosi anche tanto bravi ed intelligenti), gli tirerei una craniata.
11 notes
·
View notes
Text
My personal take sul dibattito: Trump procede con la strategia "low profile" rispetto a quanto vorrebbero i suoi supporter più radical, per cui non spacca né sfonda.
Volutamente imho: ha imparato dall'ultima campagna (Biden silente nel suo basement, lui a battere la grancassa, i suoi messaggi regolarmente stravolti dai media collusi a pagamento e dalla Rete in mano ai cretini a gratis), non si espone più di tanto, lascia giustamente spazio alle contraddizioni dell'altra.
Trump punta al centro, anche a quello politico "deep", non vuole irritarlo. Anche l'altra ci prova, con la credibilità di una riverginata. Più parlano, più male si fanno: vale per tutti e due. Uno forse l'ha capito, l'altra, pompata dai media, no. Uno fa quel che crede anche rispetto ai supporter, l'altra s'appoggia e si fa trascinare, da ubriaca allegra.
E' voluto, non freudiano l'uso di maschile o femminile; invece laStampa, la più bambinesca, soldatina di piombo schierata delle gazzette di regime, titola sul dibattito "KAMALA-TRUMP": nome (amica) vs. cognome (estraneo). Amegliocchi pliiis.
12 notes
·
View notes
Text
Un pensiero sfonda la sera,
attraversa la distanza e viene a dirti:
vorrei sentire l'odore dei pensieri che indossi.
- Luigi Mancini
@luigimancini
54 notes
·
View notes
Text
il cambiamento climatico non sfonda, meglio ricorrere all'usato sicuro....:-)
56 notes
·
View notes
Text
“Lei non è mai nata, lei ha l’azzurro negli occhi, lei mangia le sigarette che non fuma”.
“Fiore sfonda le lettere alfabetiche, si accascia origliando nella catena della notte. Poi dicono il si dice: dicono distrugga le porte, dicono strappi i capelli, dicono che i deboli non hanno disgrazie ma rogne, dicono che i deboli non sono deboli ma fingono, dicono che il padre a cui scrive è un amico morto”.
“Essendo il dentro un fuori infinito” di Mariasole Ariot
7 notes
·
View notes
Text
Non sapere cosa fare nel Paese reale.
Oggi parliamo brevemente di due fatti che sono accaduti non lontano da qui. Il primo è il tentato omicidio nell'Appennino reggiano di una persona con problemi mentali seguito - così dicono i giornali - dagli assistenti sociali. Il taglio dell'articolo sui media locali che descrivono il fatto in una comunità con pochi abitanti è il seguente: questo dava noia a tutti, nessuno ha fatto niente, poi uno dopo un diverbio ha sbroccato e lo ha massacrato a sprangate.
Che se ci fermiamo un attimo a pensare quanti passaggi ci sono tra "malato di mente va ad abitare in frazione appenninica" e "abitante del luogo lo sfonda di sprangate in testa" in cui la situazione avrebbe potuto essere gestita meglio dalle istituzioni ci vengono fuori tre film con Joaquin Phoenix che fa il Joker e un paio di libri.
E' andata così, spallucce, la bobina continua a girare.
Cambio di inquadratura: signora di 62 anni che vive nell'appartamento di sopra dei genitori di una conoscente, l'appartamento appartiene a loro e lei è in affitto. Le viene comunicato con anticipo di vari mesi come da condizioni da contratto di affitto che deve lasciare l'appartamento. Risposta "Io non me ne vado". I coniugi decidono di aiutarla trovando in zona appartamenti simili allo stesso prezzo. "Dovete buttarmi fuori. Auguri". Si inizia ad avvertire un crescente sfregamento di mani da parte di avvocati vari. Nel mentre l'inquilina in attesa di uno sfratto esecutivo che avverrà non si sa quando cambia atteggiamento e inizia a fare rumori entrando e uscendo di casa, di sera, di notte, all'alba.
Questi due signori sui settanta attualmente sono esasperati e mortificati perchè mai avrebbero immaginato uno scenario simile.
Cosa manca o è mancato in entrambi gli scenari?
Tutte le volte che lo Stato attraverso i propri esponenti ha esortato al difendersi e farsi giustizia da soli ha implicitamente ammesso la propria debolezza, assenza ed impotenza.
La bobina gira a vuoto, dissolvenza, buio in sala.
Schermo nero.
8 notes
·
View notes