#sergio loro piana
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The case for all-navy: part 1
Sergio Loro Piana
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21 dicembre … ricordiamo …
21 dicembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Aminah Cendrakasih, Aminah Tjendrakasih, attrice indonesiana che nel corso della sua carriera recitò in oltre cento lungometraggi. Nel 1953 recitò il suo primo film. Si sposò con un un uomo di etnia batavi ed ebbe sette figli. Prese poi una pausa dalla recitazione. Nel 1970 tornò a recitare. Aminah soffriva di glaucoma che le fece prima perdere la vista e poi rimanere a letto.…
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#21 dicembre#21 dicembre morti#Allan Dwan#Aminah Cendrakasih#Aminah Tjendrakasih#Bob Steele#Brunhilde Marie Alma Herta Jörns#Emanuel Ungaro#Joseph Aloysius Dwan#Laya Raki#Morti 21 dicembre#Morti oggi#Richard Long#Robert Adrian Bradbury#Sergio Loro Piana#Stella Adler#Walden Robert Cassotto
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Sergio and Pier Luigi | Loro Piana
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The Loro Piana brothers, Sergio and Pier Luigi
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A sense of softness imbues the Loro Piana Fall Winter 2024-2025 Men’s Collection.
Volumes are full, garments move naturally on and around the body, suggesting a subtle quietness. Unstructured blazers and roomy overshirts are formally informal in their neat yet supple precision. Coats have the amplitude of a family inheritance with a sense of lived-in ease, with details recalling the wardrobes of Sergio Loro Piana and Pier Luigi Loro Piana. For the first time, an oversized declination of the iconic Bale bag is introduced for men.
#MFW
#LoroPiana
#LoroPianaFW24
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Loro Piana p/e 2021: un lungo viaggio estivo nella raffinatezza eccellente
Immergersi nell’estate firmata Loro Piana per la prossima bella stagione 2021 è una promessa di eleganza suggellata dall’alchimia del bello e ben fatto, che in più serba una suggestione assai particolare, un’esperienza quasi d’illusionismo: come se si varcasse la soglia di un caleidoscopio dedicato al viaggio, dove le storie intrecciate nei tessuti e negli abiti percorrono strade tracciate, col gusto della sofisticatezza e la sapienza del mestiere eccellente, nella geografia non solo dello spazio, ma anche del tempo. Quella di Loro Piana è infatti una brillante storia italiana che, a quantificarla in termini cronologici, risale a quasi un secolo fa: una storia che nel cuore ha la ricerca integerrima e appassionata della migliore qualità per le fibre più pregiate, comprese quelle più rare.
Un’impresa che si dispiega nei viaggi in territori lontani, persino remoti, dove raccogliere dei veri tesori: il “baby cashmere” del nord della Cina e della Mongolia, la vicuña delle Ande, la lana Merino extra-fine dell’Australia e della Nuova Zelanda, la fibra del fiore di loto della Birmania. Tesori che una volta lavorati in Italia riserveranno un dono prezioso ai tessuti: la bellezza della qualità che viaggia attraverso il tempo, oltrepassandolo. Quella che Loro Piana intesse nelle creazioni dedicate alla prossima p/e 2021 è un’ispirazione che è, a sua volta, un invito al viaggio, anzi un invito a scoprire più itinerari: a lui è dedicato un intenso percorso nella raffinatezza versatile del lifestyle estivo, mentre a lei è dedicato un vero grand tour che l’accompagna a gustare il leggendario bien vivre dell’estate italiana.
Il viaggio nella collezione maschile si dipana nelle tappe della quotidianità estiva, scandite dal grado di formalità che man mano si scioglie nella leggerezza dell’informalità: un itinerario che compone un guardaroba completo ed essenziale al contempo, che a sua volta segue il fil rouge della praticità eccellente e si compone dei capi chiave della raffinatezza maschile, interpretati attraverso l’esattezza della sartorialità e il gusto della contemporaneità. I materiali, ça va sans dire, sono le punte di damante della maison, ovvero la seta carezzevole e lucente, il lino delicato e soffice, il cachemire pregiato e la lana che, come gli altri, si mischia per regalare il piacere della freschezza e il gioco delle texture.
Tutto è slanciato per favorire la confortevolezza, tutto è pensato per garantire la raffinatezza: a proposito di capispalla, c’è l’attitude sportiva della giacca da motociclista, la giacca da viaggiatore che rievoca la sahariana, il parka asciutto e la giacca così alleggerita dalle strutture e soffice da sembrare una camicia, il bomber classico con collo e polsini a costine e il completo sartoriale con i rever ampi come piaceva a Sergio Loro Piana a cui rende omaggio. La maglieria è un capolavoro di savoir faire e comprende anche l’iconica polo senza bottoni; il rispetto delle necessità dello stile di vita e della voglia di eleganza riguarda anche il tempo libero, a cui è dedicato un completo che appare come una tuta, ma in verità è un ensemble di polo e pantaloni dal taglio sportivo.
I colori sono una sinfonia suggestiva che prende parte importante all’armonia elegante: dal calore delle sfumature del deserto e dei suoi tramonti fatti di beige, arancio, i ruggine intensi e i rossi profondi, si attraversano i verdi delle foreste e ci si rinfresca nei blu che, man mano, s’illuminano negli azzurri fino a culminare nella lucentezza festosa delle tinte pastello. Il viaggio nella collezione femminile si dipana, invece, attraverso la delicatezza delle stoffe che dalla primavera si fa sempre più impalpabile fino a raggiungere la leggerezza carezzevole dell’estate: un racconto gentile sulla pelle che a sua volta narra un percorso d’intensa piacevolezza che corre lungo la riviera italiana, sfiora la costa, esplora i laghi incantevoli, si rifugia su isole meravigliose, e s’immerge con i sensi tutti nell’eleganza gustosa del bien vivre tipicamente italiano.
Niente costruzioni indosso, né costrizioni: il guardaroba femminile è un’armonia di forme ispirate alla naturalezza, che rispettano la silhouette e la vestono di raffinatezza. Come per l’uomo, accade anche qui l’eccellenza dei materiali: il pregio morbidissimo del cashmere e baby cashmere, assieme alla freschezza dei lini, la piacevolezza delle sete, la praticità dei cotoni jacquard, popeline e jersey di seta.
Come per l’uomo, accade anche qui che il guardaroba sia essenziale: un compendio di quel che non dovrebbe mai mancare, come l’abito chemisier in cotone impreziosito dai ricami in stile broderie anglaise, la gonna ariosa e lunga appaiata alla polo senza bottoni in cachemire, il vestito in lino libero da maniche e dall’appiombo dritto, il top con le spalline sottili che assieme alla gonna abbinata regala lo charme da riviera, la maglieria che è sempre un capolavoro di mischie e texture, i completi sartoriali che si poggiano fluidi sul corpo, i capispalla che il corpo lo avvolgono, come il trench in cotone, la giacca in seta tecnica allacciata in vita, il cappotto morbido in cachemire.
Come per l’uomo, anche sulla donna i colori compongono un’armonia di luce e raffinatezza orchestrata spesso in blocchi vibranti di sfumature intense: dalla delicatezza del burro, del rosa pallido e del celeste tenue, l’allure delle tinte s’intensifica nel blu boreale e nei verdi brillanti, fino a dipingere l’intensità abbaiante del Mar Mediterraneo e del sole che ci si tuffa lasciando la sua traccia dorata.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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🇮🇹 Итальянские бренды: Вдохновение стиля и качества! 🇮🇹
Италия - мировой авторитет в мире моды и стиля. Итальянские торговые марки служат эталоном стиля и качества, и их модная одежда известна по всему миру. Многие из этих брендов имеют богатую историю, собственные традиции и заслуженную репутацию.
Выбрать из огромного количества интересных итальянских брендов практически невозможно, но некоторые из них стали настоящими легендами: Sergio Tacchini, Bvlgari, Versace, Gucci, Prada, Loro Piana, Trussardi, Moschino, Fendi, Brioni, Giorgio Armani, Valentino - эти имена хорошо известны и узнаваемы по всему миру.
Италия также славится своими автомобилями. Итальянские марки автомобилей занимают честные места на международных автосалонах, их модели стали классикой, а некоторые постоянно обновляются. Ferrari, Lamborghini, Maserati, Fiat, Alfa Romeo, Pagani - эти имена знакомы даже тем, кто далек от мира автомобилей.
Исследуйте удивительный мир итальянских брендов в нашей энциклопедии! 🇮🇹✨ 👉 https://brandwiki.ru/brands/area/italy.html
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Campobasso, presentato il Festival dei Misteri 2023
Campobasso, presentato il Festival dei Misteri 2023. Con una conferenza stampa svolta oggi pomeriggio nella Sala del Consiglio Comunale di Campobasso, è stato presentato dall'Amministrazione comunale il calendario del Festival dei Misteri, con eventi in città programmati per l'intero mese di giugno e nel quale ovviamente la parte da leone la fanno i giorni della festività del Corpus Domini. Alla conferenza stampa di presentazione del Festival hanno partecipato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, la vice sindaca, Paola Felice, il presidente dell'Associazione Misteri e Tradizioni, architetto Liberato Teberino, il presidente della Commissione consiliare Cultura, Nicola Giannantonio, il consigliere comunale Antonio Vinciguerra e Pippo Venditti che ha fornito la sua consulenza e disponibilità all’amministrazione per allestire il gli eventi musicali principali del cartellone. Un evento nazionale e internazionale “Sarà un Corpus Domini che aggiunge e non sottrae, che cresce, - ha detto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina - basti pensare che quest’anno il Festival dei Misteri potrà fregiarsi sia del patrocinio del Ministero della Cultura che di quello del Turismo, a dimostrazione di come si stia lavorando per dare una riconoscibilità nazionale e internazionale sempre più marcata all’intera manifestazione, con eventi di diversa natura dislocati in varie zone della città, riprendendo il percorso organizzativo testato nella passata edizione". "E con una cura per i particolari - aggiunge Gravina -per la quale ringrazio la vice sindaca Paola Felice e l'architetto Liberato Teberino per tutto ciò che con l’Associazione Misteri e Tradizioni mette in campo ogni anno per garantire la perfetta riuscita della sfilata degli ingegni del Zinno per le strade della nostra città.” Attenzione a bambini e famiglie “Particolare attenzione quest’anno abbiamo deciso di dedicare ai bambini e alle famiglie – ha detto la vice sindaca Felice - con l’allestimento in via Roma, di un’area appositamente pensata per loro e il loro divertimento. Grazie al lavoro coordinato anche con la Commissione Cultura e per il quale ringrazio il presidente Nicola Giannantonio, siamo riusciti a proporre alla città un cartellone che vedrà un alternarsi di proposte culturali, musicali, di mostre fotografiche ed eventi sportivi". "Questi ultimi - continua Felice - si aggiungono alle consuete proposte previste per la settimana del Corpus Domini e che mirano, sempre di più, così come è nel programma della nostra amministrazione, a sviluppare un modello di marketing territoriale con al centro la nostra festività più sentita e partecipata.” Musica live Grande l’attenzione sugli eventi musicali live previsti per quest’edizione del Festival e dei quali ha parlato Pippo Venditti. “Oltre ai due concerti a pagamento che l’amministrazione ha già presentato in anteprima nelle passate settimane e che si terranno nell’area eventi di Selva Piana, mi riferisco a quello di Mannarino, previsto per sabato 10 giugno, e a quello di Fabri Fibra, in programma domenica 11 giugno, vi saranno importanti eventi musicali in pieno centro a Campobasso, aperti a tutti gratuitamente, come già accaduto l’anno scorso" – ha spiegato Pippo Venditti. Si inizierà venerdì 9 giugno, con Sergio Caputo e la sua Big Band, che proporranno il concerto “Un sabato italiano 40”, nell’area spettacoli di Piazza della Vittoria, alle ore 21.30. Sabato 10 giugno, sempre nella stessa location in centro, DJ set con Dompero, Dj Uncino e Deliuan che animeranno la piazza con una serata attesa non solo dai più giovani. Passione Live Infine, domenica 11 giungo, nella serata di Corpus Domini, un vero finale d’autore in Piazza della Vittoria lo proporranno i protagonisti di Passione Live, una "colorata carovana" di musicisti e interpreti di altissimo livello che si è proposta di diffondere e far rivivere la “canzone napoletana” classica e contemporanea attraverso un entusiasmante tour concretizzatosi in una serie di sold-out in location e festival prestigiosi. Tra i protagonisti di Passione Live ci saranno Francesco Di Bella (24Grana), Roberto Colella (La Maschera), Maldestro, Gnut, Flo, Irene Scarpato (Suonne d’Ajere), Simona Boo, Raiz (Almamegretta) e ‘O Zulù (99Posse)” Mannarino e Fabri Fibra In conclusione il sindaco ha fornito anche un po’ di numeri per quanto riguarda le prevendite dei due concerti a pagamento che si terranno nell’area eventi a Selva Piana. Per quanto riguarda il concerto di Mannarino, data zero del suo tour estivo, già venduti la metà dei biglietti disponibili, ovvero 2400, con soli posti a sedere. Invece, per il concerto di Fabri Fibra che non avrà posti a sedere, si è già giunti alla cifra di ben oltre 6000 tagliandi venduti e ancora mancano oltre quindici giorni al Corpus Domini. Read the full article
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Loro Piana Brothers.
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Sergio and Laurie Loro Piana
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21 dicembre … ricordiamo …
21 dicembre … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic #felicementechic #lynda
2019: Emanuel Ungaro, è stato uno stilista francese. Nel 1996 Ungaro si ritirò dalla gestione dell’azienda la quale fu acquistata dal gruppo italiano Ferragamo. (n. 1933) 2018: Laya Raki, nome d’arte di Brunhilde Marie Alma Herta Jörns, attrice e ballerina tedesca. Sposò Ron Randell. (n. 1927) 2013: Sergio Loro Piana, imprenditore italiano, vicepresidente e amministratore delegato dell’omonima…
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#21 dicembre#21 dicembre morti#Allan Dwan#Brunhilde Marie Alma Herta Jörns#Emanuel Ungaro#Joseph Aloysius Dwan#Laya Raki#Morti 21 dicembre#Morti oggi#Richard Long#Sergio Loro Piana#Stella Adler#Walden Robert Cassotto
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Il governo “dimentica” la moratoria: via libera in vista a 84 nuove trivelle in tutta Italia Dall’Adriatico al Canale di Sicilia, dall’entroterra emiliano a quello della Basilicata, riprendono le ricerche di gas e petrolio in terra e mare. Il governo Conte nel decreto milleproroghe non ha prolungato la moratoria a nuove autorizzazioni: moratoria voluta due anni fa proprio dal Movimento 5 stelle che aveva imposto uno stop per almeno 24 mesi. Una dimenticanza, un cambio di politica energetica dopo la fortissima pressione di colossi come Eni e aziende europee, dalla North Petroleum alla Rockhopper che hanno richieste pendenti di nuove ricerche che valgono miliardi di euro? «Di sicuro un pasticcio gravissimo», dice Angelo Bonelli dei Verdi. (...) In mare le richieste pendenti sono 24 e tutte concentrate tra l’Adriatico e il Canale di Sicilia: davanti alla costa tra Gela e Licata ha presentato una richiesta di trivellazione la società inglese Northern Petroleum per una superficie di 279 chilometri quadrati e due richieste le hanno presentate Eni ed Edison in società, la prima per 60 chilometri quadrati la seconda per ben 450 chilometri quadrati. Accanto Pantelleria è la società piemontese Audax Energy ad aver chiesto un permesso di ricerca per 345 chilometri quadrati. Davanti alle coste pugliesi e calabresi sono tre le domande di ricerca in mare: due presentate dalla società Aleanna Italia (gruppo americano in società con l’emiliana Gas plus) e una dall’Eni. Salendo verso l’Adriatico a chiedere il permesso di ricerca davanti alle coste pugliesi e della Basilicata sono la Global petroleum, la Northern Petroleum, e davanti alle coste dell’Abruzzo è il gruppo Aleanna petroleum a chiedere di trivellare. Salendo ancora verso l’Adriatico le domande sono concentrate davanti alle coste emiliane: a chiedere permessi di ricerca sono lì’Eni, l’Agip e la Adriatic Oil. Altre 54 richieste riguardano invece ricerche in terraferma. Solo per citarne alcune, le più grandi per estensione, l’inglese Rockhopper chiede di trivellare tra Isernia, Campobasso e Chieti; l’Eni nella zona di Potenza; Aleanna Italia nella zona del bolognese, ma anche in Molise tra Campobasso e Isernia; la Delta Energy tra Avellino e Benevento; la Mac Oil tra Como e Varese; l’Eni tra Pescara e Teramo. In Sicilia l’Eni chiede di fare ricerche tra Modica e Ragusa, ma anche nella piana di Vittoria, nella zona tra Caltagirone, Gela e Mazzarrone e sulle Madonie nell’area di Petralia Soprana; la Mac Oil ha presentato domanda di ricerca tra Enna, Caltanissetta e Agrigento; il gruppo alcanna Italia nella zona del Belice. (...) I responsabili di questo pasticcio sono i ministri dell’Ambiente Sergio Costa e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli che non hanno redatto il piano che loro stessi avevamo proposto, due ministri del M5S si sono resi responsabili di questo pasticcio ovvero far decadere la moratoria sulle trivellazioni perché non hanno redatto e adottato il piano che la legge da loro voluta e scritta prevedeva». ANTONIO FRASCHILLA
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THE LATE SERGIO LORO PIANA. GSTAAD PALACE. FEBRUARY 2011
Photo: Dylan Don
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I legami tra la Turchia e l’Italia.
Una faccia una razza é un vecchio detto popolare che é stato usato anche nel film - premio Oscar - Mediterraneo di Gabriele Salvatores (1991) per indicare le radici in comune che intercorrono tra i popoli del Mar Mediteranneo.
E’ naturale quindi che tra la Turchia, in questo caso tra la millenaria storia di Istanbul, e molte delle realtà presenti oggi in Italia esistono dei profondi legami.
Iniziamo questo viaggio segnalandovi le numerose chiese di rito bizantino localizzabili soprattutto nell‘Italia meridionale e che risalgono all’epoca in cui questi territori appartenevano all’Impero Bizantino.
Tra le tantissime chiese vi segnalo la graziosa Cattolica di Stilo (foto in alto) in Calabria che faceva parte di un complesso di oltre 300 monasteri bizantini situati tra Stilo e la provincia di Catanzaro.
A partire dal VI secolo i monaci di San Basilio provenienti dall’odierna Turchia e che aumentarono di numero con il tempo, costruirono numerosi edifici religiosi e tra questi l’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata, in provincia di Roma, fondata nel 1004 cinquanta anni prima dello Scisma tra cattolici e ortodossi.
Naturalmente anche i capolavori dei mosaici bizantini presenti nell’antica Basilica di San Vitale a Ravenna meritano assolutamente una vostra visita, ricordandovi che questo edificio venne costruito sul modello della Chiesa dei santi Sergio e Bacco oggi la moschea della Piccola Santa Sofia ad Istanbul.
L’antico flusso migratorio che vi ho accennato prima e proveniente dall’attuale Turchia, non riguardava solo gli ecclesiastici ma anche la popolazione civile che in molti casi é riuscita a mantenere intatte fino ai giorni nostri le proprie peculiarità etniche, linguistiche, culturali e religiose.
Nelle comunità ellenofona in provincia di Reggio Calabria (Bagaladi, Bova, Bova Marina, Brancaleone, Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi, Roccaforte del Greco, Roghudi, San Lorenzo e Staiti) e in Puglia in provincia di Lecce (Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollinodove) si parla un dialetto simile al greco detto grecanico, e alcune di esse hanno ricevuto qualche anno fa, visto che adottano il rito cristiano-ortodosso, la visita di Sua Santità l’Arcivescovo di Costantinopoli-Nuova Roma e Patriarca Ecumenico Bartolomeo.
Alla comunità ellenofona dobbiamo aggiungere anche quelle arbereshe (arbëreshë) che discendono dagli albanesi che si stabilirono in Italia tra il XV e il XVIII sec. al seguito della caduta dell’Impero Bizantino (1453) e dell’avanzata dell’Impero Ottomano nei balcani.
Questa comunità appresenta una delle più importanti minoranze etno-linguistiche italiane. La più grande si trova a Piana degli Albanesi in provincia di Palermo in Sicilia.
Foto realizzata da Manfredi Caracausi durante le celebrazioni pasquali con abiti tradizionali albanesi.
E a proposito della Sicilia dobbiamo citare il Duomo di Monreale, altro esempio di arte bizantina in Italia.
Vi invito a visitare i Comuni ellenofoni e i Comuni dell’Arberia durante i loro eventi tradizionali se volete assaporare il fascino di una storia antica che in qualche modo é partita da dove vi scrivo.
Proseguo con il citarvi la quadriga in bronzo sulla Chiesa di San Marco a Venezia che proviene dall’antico Ippodromo di Costantinopoli; la stessa chiesa di San Marco é identica a quella dei Santi Apostoli di Costantinopoli e il tesoro di San Marco ospita preziosi provenienti dall’antica capitale bizantina. Come non dimenticare il gruppo scultoreo dei tetrarchi un tempo a Costantinopoli e trafugato durante la Quarta Crociata del 1204. Oggi un piccolo pezzo é esposto nel museo archeologico di Istanbul.
La Turchia é la culla del cristianesimo
La Turchia ha ospitato le prime comunità cristiane (Tarso, Laodicea, Pergamo, Efeso, Antiochia per citarne qualcuna), vicino alle rovine di Efeso si trova “la casa di Maria” il luogo dove la madre del Cristo ha vissuto fino alla sua morte; l’Io credo che i cristiani professano durante la messa é nato dai concili di Nicea (Iznik) e di Costantinopoli (Istanbul); il quarto concilio, quello che definisce la natura umana e divina di Cristo, si svolse a Kadıköy (quartiere asiatico di Istanbul) dove sorge la Chiesa di Santa Eufemia.
Le tante reliquie dei santi che oggi vengono venerate in Italia e in Europa un tempo erano custodite nelle chiese di Istanbul, moltissime trafugate durante il saccheggio di Costantinopoli della Quarta Crociata del 1204. Tra le tante ricordiamo le reliquie di Sant’Andrea - il patrono del Patriarcato di Costantinopoli - che si trovano nel magnifico Duomo di Amalfi, città dove il primo settembre si festeggia, con una bella rievocazione storica, il capodanno bizantino!
Ma non esistono eventi festivi legati alla gloriosa epoca bizantina. Una particolare festa si svolge a Moena, in Trentino, dove c’é il rione Turchia e la gente indossa costumi ottomani in una sorta di Carnevale in stile turco; nelle rievocazioni storiche di Tollo e di Villamagna i protagonisti sono sempre dei turchi. Un uomo vestito con turbante e scimitarra interpreta “il turco” nella Festa dei Gigli di Nola.
Ad Istanbul ho trovato in una chiesa armena un simbolo quaresimale cristiano che serve a scandire i giorni fino a Pasqua simile alle bambole quaresimali usate nelle regioni del sud Italia.
Sapete che il significato di “mettere le corna” viene dalle imprese poco onorevoli dell’imperatore bizantino Andronico I?
Citiamo anche il razzismo o meglio l’Anti-turchismo o la Turcofobia, emblematica la frase “mamma li turchi” risalenti alle incursioni dei pirati turchi sulle coste italiane che hanno ispirato canzoni, poesie, detti popolari, dato nomi a luoghi geografici come la “scala dei turchi” in Sicilia o che sono all’origine di curiosi episodi, come quello della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Agropoli (Salerno), costruita dopo il rinvenimento in mare della statua della Madonna che i pirati turchi avevano trafugato, per poi abbandonarlo lungo il tragitto verso Costantinopoli: l’odierna Istanbul. Sempre in Sicilia abbiamo la Testa di turco di Scicli: è un bignè, grande almeno il triplo di un bignè normale, ripieno di crema o di ricotta. Il dolce nasce nella città di Scicli, nel Ragusano. Le teste di turco sono legate all’antica vittoria dei siciliani sui saraceni nel 1091 ad opera di Ruggero d’Altavilla. La sua forma ricorda un Turbante. Tutto é collegabile all’uso, a partire dal 1500, nella lingua italiana del termine “turco” per indicare qualcosa proveniente da un paese lontano come il “granoturco”.
“La Turchia non é mai stata Europa storicamente”. Strano. E pensare che Costantinopoli dal 330 d.C. é stata la capitale dell’Impero Romano. La stessa città venne ribatezzata da Costantino come Nuova Roma!
Nota: I lettori più attenti noteranno sicuramente alcune omissioni ma l’argomento é talmente vasto da inserire in un semplice post di un blog che vi invito a svolgere degli ulteriori approfondimenti e, se volete, anche a segnalarmeli. In ogni caso continuo ad aggiornarlo.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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Sergio Loro Piana
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