Tumgik
#serata al cinema
pizzettauniversale · 2 months
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Tumbrl ha deciso di abbandonarmi al secondo giorno di festival ma who cares. Ho dormito in media 4 ore a notte, bevuto troppi bicchieri di vino e fumato abbastanza. Lo rifarei subito. Ho passato le serate a cena con gente dello spettacolo, Alice Rohrwacher che mi ha voluta assolutamente all’aperitivo con lei per poi chiedermi di farci una birretta assieme a fine serata. Terry Gilliam che mi racconta del suo prossimo film. Il gioco di Letterboxd con Lone Scherfig, io e Barbara Ronchi che parliamo della bellezza di Roma ad agosto e delle mie vacanze, portare Olivier Assayas a visitare la pinacoteca, solo noi due, Labadessa che manda vocali a mia madre, un messaggio su whatsapp di Milena Mancini che mi ringrazia. Forse una proposta di lavoro con Milena e Vinicio Marchioni. Essere già confermata per il prossimo anno come direttrice dell’organizzazione e non più produzione (means più soldi). Sapere veramente di aver fatto bene il proprio lavoro e averne la conferma dallo staff, dal direttore artistico, dagli ospiti che mi scrivono, dall’essere invitata come ospite al festival del cinema a Roma. Sono tornata stanca, ma sono tornata sapendo che da questo momento si apre un’altra strada, sono fiera di me e di quello che sto raggiungendo, DA SOLA. Senza alcuna raccomandazione, senza alcuna spintarella, solo ed esclusivamente io.
Ora ho bisogno di 3 giorni di sonno, ma va bene così
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ambrenoir · 8 months
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Dopo 21 anni di matrimonio, mia moglie mi prese da parte per dirmi qualcosa di importante. Voleva che passassi del tempo con un’altra donna, la portassi al ristorante e poi al cinema. Mia moglie mi disse: “Ti amo, ma so che anche quest’altra donna ti ama, e voglio che tu trascorra del tempo con lei”.
Quest’altra donna era mia madre. Viveva da sola da 19 anni, dopo la morte di mio padre e a causa del mio lavoro e dei miei tre figli, potevo farle visita solo occasionalmente.
Così quella sera stessa ho fatto quello che mia moglie mi aveva chiesto. Ho invitato mia madre al ristorante e poi al cinema.
“Cosa sta succedendo?”, mi chiese la mamma: “Sei sicuro che vada tutto bene?”
“Ho pensato che sarebbe stata una buona idea trascorrere del tempo con te”, ho risposto. “Solo io e te”.
Mia madre, al telefono, restò in silenzio un momento, poi finalmente disse: “Mi piacerebbe davvero tanto”.
Poi il venerdì seguente, dopo il lavoro, sono andato a prenderla a casa. Ero un po’ nervoso, era passato tanto tempo… Si era fatta i capelli e indossava lo stesso vestito del suo ultimo anniversario di matrimonio. Il suo sorriso, raggiante di felicità, la faceva sembrare un piccolo angelo.
“Ho detto alle mie amiche che uscivo con mio figlio stasera e sono rimaste tutte molto colpite”, ha detto entrando in macchina. “Non vedono l’ora che racconti loro della nostra serata!”
Così siamo andati in un ristorante, non troppo elegante, ma abasstanza intimo e confortevole. Mia madre mi ha preso il braccio come se fosse la First Lady. Ci siamo seduti e le ho dovuto leggere il menù, dal momento che i suoi occhi riuscivano a leggere solo i caratteri più grandi. Appena finito di leggere le portate, ho girato gli occhi e ho visto che lei mi guardava con un sorriso carico di nostalgia. “Quando eri piccolo, ero io che dovevo leggerti il menù”, mi ha detto con semplicità. “Allora, è tempo che tu ti riposi un po’ e mi lasci restituire il favore”, ho risposto.
Abbiamo cenato e abbiamo parlato, niente di straordinario, abbiamo solo parlato delle novità nelle nostre rispettive vite. Alla fine, abbiamo parlato così tanto che ci siamo dimenticati del film. Ma in realtà, non ci è dispiaciuto averlo perso. Quando l’ho riaccompagnata a casa, mi ha detto che voleva uscire di nuovo, ma solo se le promettevo che l’avrei lasciata invitare me la prossima volta. Ho accettato.
“Come è andato il tuo appuntamento?”, mi chiese mia moglie quando rientrai a casa. “È andato davvero bene. Ancora meglio di come avrei mai immaginato”.
Non sono però stato in grado di mantenere la mia promessa e farmi invitare al ristorante. Pochi giorni dopo, mia madre è morta a causa di un problema cardiaco. È successo così velocemente che nessuno ha potuto fare niente per lei.
Sono passate alcune settimane e poi ho ricevuto una busta con una copia di un conto di un ristorante, lo stesso ristorante dove avevo portato mia madre. Insieme alla ricevuta, c’era una piccola nota che diceva: “Ho pagato questo conto in anticipo. Non ero sicura se avrei potuto esserci, ma in ogni caso, ho già pagato per due, per te e per tua moglie. Non sai quanto questa serata abbia significato per me. Ti amo, figlio mio”.
Quel giorno ho capito l’importanza di dire “ti amo”, e l’importanza di trascorrere del tempo con la propria famiglia e le persone che ci sono care. Niente, in verità, è più importante di quest’amore ❤️
Autore sconosciuto
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tinxanax · 9 months
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Dal 31 dicembre al 7 gennaio sono in ferie. Sono single, non ho molti amici, e quei pochi che ho lavorano in quel periodo. Quindi le opzioni sono due: compro un biglietto per una settimana in Calabria, partenza il 30 e passo capodanno con i parenti o, mi riempio la settimana di esperienze da fare in solitaria. Un giro a Vicenza, una serata al cinema, una a teatro, escursione sul Doss, magari una cena romantica al ristorante con me stessa.
Non lo so, mi piacerebbe vedere la famiglia, ma con tutto l'amore che ho per me stessa in questo periodo, dedicare del tempo a me, solo e unicamente a me, non mi dispiacerebbe.
E fu così che passò una settimana sul divano a guardare Netflix
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Grazie per le risposte intanto 😊
Per la seconda domanda intendevo dire: quali cose ti piace fare quando hai appuntamento con una persone che ti piace? Ci sono attività che ti piacerebbe fare di più rispetto ad altre? (Andare al cinema, cena fuori, serata a casa, etc...)
Ahhh ho capito. Diciamo che se capita di uscire con una ragazza, almeno all'inizio cerco di fare qualcosa nella mia comfort zone (ovviamente chiedo anche a lei se le va bene la mia proposta) come ad esempio andare a prendere un caffè al bar o un gelato. Non sono amante degli aperitivi, più che altro mi fanno sentire a disagio (non ho ancora capito perché).
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promisemeabrandnewday · 2 months
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Era da tanto tempo, forse da che ero ragazzina che non avevo una serata solo con mia mamma. Andare al cinema e stranamente il film è piaciuto anche a lei, andare a cena io e lei, rigorosamente sushi.
Domani andrò da nonna, le racconterò una cosa, quella cosa che mi ha fatto stare male, poi resto da lei a mangiare, non lo facevo da quando avevo sui 23/24 anni. Per farle di nuovo compagnia, per stare con lei
Sono successe tante cose in questi 8 mesi, cose belle, cose brutte. Ma alla fine vedo del bello nelle situazioni un po’ più brutte. Torno ad avere del tempo con la mia famiglia, mi motivo a essere una persona migliore e direi che forse, nonostante tutto, dalle cose spiacevoli, tristi o spezza cuori ne ritornano sempre delle belle indietro
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Oggi è stata una giornata che ho dedicato solo a me stesso e ho fatto che possono sembrare banali ma per me a piccoli passi valgono.
In serata sono andato al cinema da solo, a parte un po' l'ansietta iniziale poi è andato tutto bene per fortuna, mi sono goduto il momento e Deadpool e Wolverine che sono una coppia formidabile.
Eppure penso a quante rinunce ho fatto per delle cose pur di non farle da solo, ma sento il bisogno di sbloccarmi e il prossimo step sarà un viaggio..anche se una piccola prova sarà a breve un piccolo viaggio in macchina.
Il meglio deve ancora venire o almeno ogni tanto cerco di autoconvincermi.
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givemeanorigami · 2 months
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Ho fatto in tempo a pensare di concedermi una serata al cinema, da sola, in pace, senza pensieri per un paio d'ore, nell'unico ultimo giorno fattibile senza dover diventare matta ad arrivarci e parcheggiare, che no, amica dovrà passare la serata a lamentarsi del compagno. Di nuovo.
Io, con un periodo di merda che va avanti da gennaio, volevo solo una serata per me. Una. Non chiedevo tanto.
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bloodyfairy83 · 3 months
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"Eileen" (William Oldroyd, 2023)
Siamo a Boston negli anni '60. Eileen è una ragazza che lavora come segretaria presso un riformatorio minorile e vive in casa con il padre, un ex poliziotto alcolista. Una vita abbastanza monotona per lei fin quando al riformatorio non arriva Rebecca una nuova psicologa. Eileen rimane affascinata dalla sua personalità e dalla sua intelligenza. Le due legheranno molto finchè Rebecca non coinvolgerà Eileen in qualcosa di molto pericoloso.
Dal romanzo omonimo di Ottessa Moshfegh, Eileen interpretata da Thomasin McKenzie (protagonista di Last Night in Soho) è una ragazza che vive la sua vita come se fosse rinchiusa in due prigioni (casa/lavoro) reprimendo i suoi desideri e usando la sua immaginazione per soddisfarli.
Quando arriva Rebecca, per svolgere il lavoro di psicologa al riformatorio (interpretata da una splendida Anne Hathaway), Eileen rimane colpita dal suo modo di fare e dal suo magnetismo.
La psicologa si occupa di un caso abbastanza complesso: il caso di Lee Polk, un adolescente che ha ucciso il padre a coltellate. Rebecca parla con lui e con la madre ma senza risultati soddisfacenti.
La sera della vigilia di Natale Rebecca invita Eileen a passare la serata insieme a casa sua, ma proprio lì ci sarà un punto di rottura e avverrà qualcosa che potrebbe cambiare la vita di Eileen per sempre.
Un thriller dalle tinte cupe, con un'ambientazione e una ricostruzione degli anni '60 abbastanza credibile e con 2 protagoniste molto brave. Peccato che non appena si arrivi alla parte più tesa e drammatica del film, siamo praticamente già alla fine. Avrei preferito un maggiore approfondimento, soprattutto su quello che sarà poi l'elemento clou del film, ma anche sul rapporto tra le protagoniste e sulla loro caratterizzazione. È un peccato, perché il film è davvero interessante ma ti lascia con la sensazione di aver visto qualcosa di incompiuto e abbozzato. Nonostante queste pecche non mi sento di bocciarlo e penso meriti comunque una visione. Lo trovate al cinema 😊
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gcorvetti · 7 months
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Venerdì.
Alla fine ieri sono andato al cinema nel tardo pomeriggio a vedere 'Povere Creature', bello, mi è piaciuto molto, uno di quei film che dovrebbero vedere tutti, sempre se lo capiscono, non voglio anticipare niente rovinando la visione di chi non l'ha visto, ma a me è arrivato un messaggio di libertà, di distacco dalla norma e dalla morale becera della società dove viviamo, sarà che a me piacciono i film dove sono gli attori a fare il film e non i maghetti del CGI (quelli che fanno gli effetti speciali al computer), c'era anche una bella fetta di grafica computerizzata ma al servizio del risultato finale e non per distrarre da una storia sterile o da attori mediocri. Alla fine sono uscito dal cinema con il sorriso e ho vagato per un paio di ore al centro aspettando l'orario per andare a vedere sta band suonare. Ho riflettuto un pò sul film e sulle analogie con la società odierna, ma mi limito a dirvi questo se no spoilero e non mi piace, andate a vedere il film. Nel vagare mi sono fatto una cena leggera e ad un certo punto su un angolo della via Etnea c'era una ragazza che giocolava col devil stick, la osservo, la supero ma arrivato alla piazza successiva mi viene come un impeto di andare e darle qualche moneta, ma non per compassione ma perché mi ricorda me, eh si, quando sono partito 25 anni fa ed ero a Napoli mi sono guadagnato da mangiare facendo il mimo inizialmente e poi ad un mercatino a spacca Napoli ho acquistato per 10mila lire un devil stick fatto a mano da un tizio che mi ha solo mostrato come si usa e poi detto "più fai pratica, più ti diverti", non era il solito pacco napoletano. Infatti quei pezzi di legno con su la camera d'aria per un grip perfetto mi hanno fatto guadagnare parecchi soldi, ora che ci penso. Mi sono fermato poi a parlare con la tipa per un pò, una sigaretta, alcuni consigli e poi sono tornato sui miei passi, ma ho subito fatto un audio per raccontare la cosa a Spock, che ha vissuto quel periodo con me, anzi ero io che mi ero spostato da lui, coincidenze? Non credo, le coincidenze non esistono, come diceva Jung, sono solo connessioni che l'universo ci manda, sta a noi cogliere il messaggio spesso celato anche nei nostri sogni, infatti per me i sogni hanno un fortissimo significato, in queste settimane ho sognato più di una volta che una voce mi chiamava per cognome "Ma sei Corvetti?" (occhio che torna sta cosa). Poi all'orario sono andato su sto locale dove mio cugino-tim mi aspettava con alcuni amici, in realtà quando sono arrivato c'era lui e due donne, li per li e conoscendolo mi è balzato subito in mente che la serata poteva finire in un certo modo, ma non sto a pensare a ste cose e ho fatto quello che di solito si fa in queste situazioni
fatto il bravo e simpatico cugino, ma alla fine persone 'normali'. Ad un certo punto stavo andando a fumare una sigaretta e mi sono trovato un tizio davanti che mi ha proprio detto "Ma sei Corvetti? Non ti ricordi..." l'ho bloccato con "Nicola, cazzo", un mio ex compagno del liceo, uno di quelli che si è ritirato al secondo anno e che ha abbandonato la musica per dedicarsi ad altro, incredibile che mi abbia riconosciuto perché sono cambiato tantissimo in 35 anni, anche lui tranne la faccia, ci siamo fatti mille risate e mi ha offerto una canna, ma dopo un pò siamo andati via, ci siamo scambiati i numeri per una possibile reunion. Ora veniamo un pò al punto del perché mi trovavo in quel locale, cioè la band, alla fine mi sono un pò piegato perché non ha importanza cosa suoni vengo a divertirmi comunque. La band di dopolavoristi faceva cover random e neanche tanto bene, solita band che lo fa per divertirsi, niente in contrario, ma anche se lo fai per hobby e per divertirti almeno fallo bene cazzo. Dopo aver vagato tra un locale e l'altro senza però fermarci, siamo tornati a casa e preso ancora dalla canna mi sono messo a suonare un pò, anche perché mi viene voglia quando vedo gli altri suonare, però non sono in forma, va bè pazienza, cercherò di suonare un pò di più e uscire meno. Alla fine sono andato a letto col sorriso di chi ha vinto una cifra piccola a qualche lotteria, il sorriso della soddisfazione che ha il sapore di tutta la serata miscelata a dovere. Vi lascio con un brano così oggi, che mi piace ma senza grandi pretese.
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omniars · 2 years
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Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover @MarcoM...
- #EricaTaci Erica Taci tributo a @MarcoMengoni , canta L'essenziale. Segui @Ericaofficialmusic . - Marco Mengoni vince il Festival di Sanremo2023. Erica Taci cover #MarcoMengoni - vince #MarcoMengoni #DueVite #vincitore #Sanremo23 Festival di Sanremo SanremoRai Mengoni vince il festival delle polemiche Trionfo annunciato del cantante di Ronciglione. Ultimo solo quarto, Giorgia fuori da una top 5 tutta al maschile. Fedez attore protagonista occulto. La voce della verità è quella di Gino Paoli: "Sanremo è una gabbia di matti" mengoni vince festival sanremo finale classifica Nel festival delle sorprese sul palco, perfino per gli stessi conduttori che hanno dovuto gestire imprevisti e imbarazzi, c'era una certezza dall'inizio. Marco Mengoni era il favorito e Marco Mengoni ha vinto con 'Due vite'. Ultimo, che veniva indicato come il suo rivale più pericoloso, è finito solo quarto. Nella cinquina a sorpresa sono entrati tre giovani artisti: Lazza con 'Cenere' (secondo), Mr. Rain con 'Supereroi' (terzo) e Tananai con 'Tango' (quinto). Fuori dalla top five Giorgia. Tutti artisti uomini, un particolare che ha colpito la sensibilità del vincitore: "Dedico questo premio a tutte le donne in gara che hanno portato canzoni meravigliose". Colapesce Di Martino si sono presi i premi 'Mia Martini' e 'Lucio Dallà assegnati dalla stampa alla loro 'Splash', il riconoscimento per il miglior testo è andato ai Coma_Cose. Protagonista della polemica del giorno è sempre Fedez che, dopo aver strappato una foto del viceministro Galeazzo Bignami e chiesto alla premier di legalizzare la marijuana, riceve un bacio sulla bocca da Rosa Chemical, in risposta a chi ha parlato dell'edizione più "fluida" di sempre. E Fiorello in collegamento Instagram ci ricama risate: ""Domani saltano i dirigenti della Rai ma è un festival stupendo". 'Fiore' ne ha per tutti :"Oggi è una puntata serena e tranquilla, vi siete guadagnati la prima pagina di 'Avvenire'; "Fedez, che te ridi, si è vista pure la lingua"; "Inquadratemi Coletta, fatemelo vedere per l'ultima volta"; "Avete controllato i testi di Gino Paoli? Achille Lauro sembrava Cristina D'Avena al confronto". #mengoni L'essenziale è un singolo del cantante italiano Marco Mengoni, Il brano ha vinto il Festival di Sanremo 2013 e nello stesso anno, il suo video musicale ufficiale, ha vinto il Premio Roma Videoclip nella sezione Il cinema incontra la musica - fu presentato durante la prima serata del Festival di Sanremo 2013, come il primo brano nella categoria Big. Il brano, sfidandosi contro il secondo inedito presentato dal cantante, Bellissimo, passò il turno durante la votazione combinata di giuria e televoto, ottenendo il 55% delle preferenze. In occasione dell'ultima serata della manifestazione, L'essenziale ottenne la vittoria alla manifestazione canora. Il brano è stato scelto per rappresentare l'Italia all' #EurovisionSongContest 2013 tenutosi a Malmö (Svezia), classificandosi al settimo posto. Successivamente il brano vince all'Eurosong Awards 2013 come Meilleur chanson de l'année EricaTaci, nasce a Firenze il 06/11/1998, vive a Borgo San Lorenzo (FI). Si affaccia alla musica fin dalla tenera età di 5 anni e scopre di avere la necessità vitale di scrivere e comporre continuamente testi, sia in inglese (che sente come seconda lingua) che in italiano, e melodie al pianoforte. Capisce con gli anni che questo nasce dal bisogno di colmare un vuoto, purtroppo non conosce suo padre e cresce con sua madre e sua sorella. Dai 13 ai 18 anni frequenta corsi di canto e un corso di scrittura con Grazia di Michele. A 14 anni vince il suo primo concorso di canto, grazie al voto del pubblico. E' attualmente opinionista a BellaMà su Raidue programma pomeridiano condotto da Pierluigi Diaco. FILO ROSSO Filo rosso ci racconta che nonostante questo particolare periodo storico, fatto di distanze forzate e di conflitti internazionali, siamo in qualche modo tutti legati da un filo invisibile attraversato da sentimenti comuni a tutti, passando dall’indifferenza fino ad arrivare alla speranza. Erica Taci Fanclub Erica Taci Senza Senso
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gregor-samsung · 2 years
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“ Alcuni anni fa Roberto Benigni girava l’Italia con uno dei suoi indimenticabili Tuttobenigni. Era quasi alla fine di una lunga tournée. Lo spettacolo, dopo tante repliche, aveva raggiunto la perfezione: garantiva quasi due ore di risate continue. Un bel giorno Benigni accettò di recitare alla Festa nazionale dell’Unità. Salì sul palcoscenico e si vide davanti una folla spropositata, che arrivava fino allo svincolo autostradale. Vedeva migliaia di teste nella nebbiolina accesa sotto i lampioni lontani. Ebbe un tuffo al cuore che gli fece perdere la sensibilità della pelle e dei muscoli. Malgrado lo spavento cominciò a recitare come aveva sempre fatto (o almeno così credeva), sbracciandosi e rimbalzando sulla pedana un po’ più del solito. Il successo fu straordinario, memorabile. Ma quando finalmente Benigni, dopo i bis, uscì di scena, si rese conto che lo spettacolo non era durato più di un’ora. Non aveva tagliato neanche una battuta eppure, senza accorgersene, era arrivato quasi a dimezzare la durata dell’esibizione. Evidentemente aveva recitato a un ritmo forsennato, trinciando le battute e abbreviando le frasi. Niente virgole e punti e virgola, era andato avanti a colpi di punti e a capo. Invece del fioretto aveva usato il cannone. Ogni serata, in misura diversa, richiede e implica da parte del comico la capacità di creare un tono. Sarà poi questo tono che detterà la forma dell’improvvisazione. Eduardo De Filippo diceva che l’attore deve sempre guardare con un occhio il pubblico e gli deve porgere una sola mano, altrimenti «…ti tira giù!». Vale a dire che il comico recita e nello stesso tempo studia il pubblico per regolarsi, per eventualmente modificarsi. E vale a dire anche che non deve rincorrere le risate, la cui ingordigia fa perdere all’attore ogni controllo drammaturgico. Il vero segreto della comicità sta infatti nel nascondere l’intenzione di suscitare ilarità. “
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 175-176.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
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lineesottili · 8 months
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Come va con Sanremo? a me alla grande.
- Nella prima serata mi sono visto Ichi the Killer di Takashi Miike
- Nella seconda serata invece sono andato al cinema a guardarmi Poor Things di Yorgos Lanthimos
e stasera? chissà, per ora mi sta piacendo parecchio questo Sanremo.
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lamilanomagazine · 11 months
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31 ottobre 1993 - 31 ottobre 2023. «F come Fellini»: nel 30ennale della scomparsa Cine34 ricorda il più grande regista del cinema italiano.
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31 ottobre 1993 - 31 ottobre 2023. «F come Fellini»: nel 30ennale della scomparsa Cine34 ricorda il più grande regista del cinema italiano. In occasione del 30ennale dalla scomparsa, Cine34 propone una rassegna dedicata a Federico Fellini. Una carrellata di capolavori, che ricordano il più grande regista del cinema italiano, riscoprendone valore, influenze, tic, leggerezza, ritmo e straordinari sogni, grazie a introduzioni e commenti dell’autorevole critico cinematografico, autore e saggista, Tatti Sanguineti. Il più autobiografico tra tutti i film di Fellini, la commedia venata di malinconia Amarcord, Oscar per il miglior film straniero (oltre a Golden Globe, David di Donatello, Nastro d’Argento...), va in onda il 31 ottobre, in prima serata. Presentata fuori concorso al Festival di Cannes, l’opera è stata selezionata tra i 100 film italiani da salvare. Il titolo, entrato nella cultura popolare, è quindi diventato un neologismo della lingua italiana, con il significato di rievocazione in chiave nostalgica. Nel cast della pellicola, Pupella Maggio, Armando Brancia, Magali Noël, Ciccio Ingrassia, Nando Orfei, Luigi Rossi, Bruno Zanin, Gianfilippo Carcano, Josiane Tanzilli, Maria Antonietta Beluzzi, Giuseppe Ianigro, Marcello Di Falco, Alvaro Vitali. Ai titoli già trasmessi - Lo Sceicco Bianco, il primo diretto, nel ’52, con Giulietta Masina e Alberto Sordi; il successivo (I Vitelloni), vincitore di un Leone d’Argento e tre Nastri d’Argento; il pluripremiato La Dolce Vita, opera che ha segnato un prima e un dopo nel cinema internazionale, e 8 ½, doppio premio Oscar (miglior film straniero e migliori costumi), con Marcello Mastroianni, in entrambe le pellicole sex-symbol inarrivabile - seguono Giulietta degli Spiriti, primo film a colori del Maestro, doppio premio Oscar, Golden Globe per il miglior film straniero, David di Donatello a Giulietta Masina e Sandra Milo, e Le tentazioni del dott. Antonio, tratto dal film Boccaccio ‘70.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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manyinwonderland · 2 years
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E ieri sera mi è capitata una cosa che per me è stata la prima volta: ero al cinema da solo. Non da solo nel senso che ci sono andato da solo, che ogni tanto lo faccio, da sempre, o almeno da quando avevo vent’anni, no… ero al cinema da solo nel senso che nella sala c’ero solo io, se escludiamo il proiezionista che, ok, stava chiuso nel suo sgabbiotto. E così, sarà perché era uno strano mercoledì di inizio marzo in seconda serata, e che il film era già in sala da tre settimane e in più la proiezione era l’unica in lingua originale, ma, ecco, ero arrivato in orario, avevo parcheggiato, avevo prenotato il mio posto alla cassa, bello centrale, D8, in quarta fila perché mi piace sempre stare un po’ davanti, avevo preso una birra e dei popcorn, ero entrato, dieci minuti dopo mi ero girato, non c’era nessuno, non arrivava nessuno, ero da solo. Dopo era iniziato il film, mi era anche piaciuto, nonostante le brutte recensioni che avevo letto in giro. A un certo punto mi era caduto un popcorn, mi sentivo a disagio, un imbrattatore di sale cinematografiche, non ero mica tranquillo, e alla fine del primo tempo mi ero guardato intorno, ero sempre da solo, mi ero piegato, l’avevo cercato, il popcorn caduto, l’avevo trovato sotto il seggiolino davanti e me l’ero messo in tasca. E alla fine, quando ero lì che aspettavo la scena dopo i titoli di coda, mi sentivo un un po’ un coglione. E quindi, niente, ho deciso che d’ora in poi provo a non lamentarmi più della gente che parla a voce alta, che commenta, che guarda il telefono, che whatsappa, che schiamazza, che mangia le patatine cercandole scrocchiando fino in fondo al sacchetto, che rutta, che russa, che eccetera. Perché, ci ho messo del tempo, ma ho capito che il cinema è un’esperienza sociale e che fino a poco tempo fa, quando nei cinema c’erano più persone, eravamo fortunati. E che invece per fare quello che ho fatto ieri sera, guardare un film in un bel silenzio, da soli, senza nessuno che disturba, bastano poi un televisore molto grande e una buona connessione. (presso SpaceCity Multisala) https://marcomanicardi.altervista.org/la-solitudine/
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mynameis-gloria · 1 year
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Serata strana, conclusa rapidamente, in cui nulla è andato come doveva. Con una cena in solitaria, le corse post lavoro, Barbie rinviato per mancanza di tempo, o mi strozzavo e soffocavo o mi dirigevo al cinema, uno spritz offertomi da uno sconosciuto a cena e un gelato non preso per via di una spia accesa in macchina. Insomma nulla è andato davvero secondo i piani, eppure sto bene, nonostante la stanchezza, che in questo preciso momento sento al 98%, nonostante abbia passato alla fine questo venerdì sera sola soletta, ma è stato quasi come farmi un regalo, concedermi del tempo, senza privarmi nemmeno di cena al ristorante. Ho indossato un vestito, la mia indipendenza e la libertà di camminare per le vie, osservarmi dalle vetrine scure, passare in mezzo a baretti e tavolini gremiti di persone, fermarmi con l'auto ed immortalare il calare della sera, canticchiare canzoni da playlist interminabili e sorridere ugualmente. Tornare a casa, raccontare, preparare pranzo e zaino per domani, struccarmi, buttarmi a letto. Vorrei ancora tempo, ore, dar spazio ai pensieri, sentire ancora quegli abbracci, scombussolarmi lo stomaco. Dovrò attendere
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benzedrina · 2 years
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Questa cosa che io e te non abbiamo capito a che punto siamo mi fa ridere, perché tu per la prima volta sei confusa in questo modo e io invece ci viaggio nella confusione, poi qualcuno mi fa una domanda che mi riporta sulla terra e io dico "cazzo".
Ieri era ufficialmente il primo appuntamento, ma siamo stati già a casa da soli più volte e ci siamo fatti il viaggio del ritorno in treno, però io sono un disastro sugli appuntamenti e sulle tappe, un completo disastro. Ti ho invitata al cinema per vedere un film, tu dici alle 18, io dico che così stai più tempo con me e tu sorridi. Ti dico il titolo, vedi il trailer, ti dico un po' sommariamente di che parla, ci stai. Il film che vediamo è completamente diverso. Il cinema aveva sbagliato locandina fuori e nome sul sito, che poi era una lettera di errore. Io te e dei vecchini continuiamo a vederlo e il film è di una bellezza rara, un momento di serendipità. Mi dici "ora capisco quando dici che la tua vita è uno scherzo", hai vissuto il momento di serendipità, è raro che li viva in compagnia, qualcosa deve pur significare.
Il resto è un ricordo confuso sulla serata, appallottolati a vedere cose trash su netflix. Tu che mi chiedi sta cosa su di noi, io che dico "Cazzo", che sono tornato con i piedi per terra e come dice Cosmo "e sarà superfluo non saperlo spiegare". Non serve capirlo, vivilo, se ci facciamo male c'è lo diciamo. E forse odi questo di me, che rendo le narrazioni di sentimenti molto semplici e convincenti e non capisci perché non dovresti viverle. Poi dici che di tutto, fa male questa cosa che non posso essere esclusivamente tuo, anche senza averci fatto nulla, ma è proprio quella cosa che ti colpisce. Vacci a capire.
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