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Fabio De Sanctis La traversata delle Alpi
Testi di Fabio Sanctis, Randovan Ivsic e Annie LeBrun. Presentazione di Giorgio Cortenova
Fotografie di Umberto Santucci
Editions Maintenant, Paris Roma 1972, 2000 copie numerate a mano, 23 x 25 cm, pagine senza numerazione (circa 100)
Esemplare n.1988
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euro 60,00
Monografia visivamente ricca di questa mostra a Ferrara Palazzo dei Diamanti, 9-30 settembre 1972, dello scultore surrealista italiano.
Interessante libro d'artista opera di questo scultore - architetto romano. Nel 1963 con Ugo Sterpini fonda Officina 11. Nel corso degli anni realizzano molti mobili in esemplari unici. Questa produzione consente loro di venire apprezzati dal gruppo dei surrealisti parigini, in particolare da A. Breton che li invitera' a partecipare all'esposizione' l'ecart absolue', l'ultima mostra ufficile del gruppo. Negli anni '70, De Sanctis, si avvicinera' al mondo situazionista, e, centrale di questo periodo sara' proprio La traversata delle Alpi, e la valigia. Questo libro rappresenta in modo eloquente questa fase del suo lavoro.
06/06/23
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Torino ha un fascino discreto, un’eleganza composta e una sottile energia che non potranno mancare di sedurre un visitatore attento. Per lungo tempo capitale d’Italia e sede della famiglia reale, Torino lascia che la sua grandezza parli ancora attraverso l’ampiezza sfarzosa dei viali e la magnificenza dei palazzi, mentre il suo volto moderno è lasciato invece alla silenziosa operosità dei suoi abitanti, alla rinomata fama delle sue fabbriche, che hanno consacrato Torino come uno dei centri economici del Paese, lasciandone però intatti gli aspetti più sfuggenti e profondi. Accanto all’interesse culturale dei numerosi musei esiste infatti una Torino esoterica, la cui energia sembra ben percepibile dietro all’ordine sabaudo. Storia, cultura, arte e persino magia si intrecciano sulle rive del Po e all’ombra della Mole Antonelliana, simbolo di Torino. Tutto questo non fa che rendere più interessante l’esperienza di una visita di questa città, tanto ariosa e semplice da apprezzare quanto sfaccettata e ricca di sottintesi da cogliere. Scopri ora cosa vedere! Cosa vedere nella città di Torino La struttura urbana cartesianamente ordinata di Torino permette di muoversi abilmente per la città in completa autonomia oppure come alternativa può essere interessante organizzare un tour guidato per un’autentica e completa immersione nell’affascinante Torino, e scoprirne così i luoghi più interessanti e misteriosi della città: ecco quali sono. Il Duomo di Torino e la Sacra Sindone Il sobrio edificio in marmo bianco di Bussoleno della cattedrale metropolitana dedicata a San Giovanni Battista (1491), sorta sulle fondamenta di tre antichi templi paleocristiani, è l’unica chiesa del periodo rinascimentale ancora presente in città. All’interno, la protagonista indiscussa è senza dubbio la cappella dei Guarini, costruita nella seconda metà del Seicento per custodire, ancora oggi, la Sacra Sindone, il lenzuolo di lino che pare abbia avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro in seguito alla sua crocifissione. Questo straordinario e antichissimo oggetto, sul quale è impressa ancora l’immagine di un uomo recante le stesse ferite del Cristo, è forse la più importante reliquia del mondo cattolico, meta ogni anno di milioni di persone in pellegrinaggio davanti a essa. Sono tuttavia da segnalare anche il gruppo statuario realizzato in terracotta da Stefano Maria Clemente tra il (1460-1470) raffigurante la Madonna con il Bambino, Sant’Anna e San Gioacchino, i diciotto quadretti che adornano l’altare dedicato ai Santi Crispino e Crispiniano realizzati da Defendente Ferrari, la grande tela di Bartolomeo Caravoglia, allievo del Guercino, con la Beata Vergine i Santi, i reperti rinascimentali custoditi nel mausoleo di Giovanna d’Orlier e infine una delle migliori copie autentiche della celebre Ultima Cena di Leonardo Da Vinci opera di Luigi Cagna. Il museo Egizio di Torino Non è possibile andarsene da Torino senza aver visitato il museo Egizio, il più antico museo al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura su lino ritrovata a Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Piazza Castello, palazzo Reale e palazzo Madama A fianco del Duomo si apre piazza Castello, una delle più importanti di Torino, circondata su tre lati da un elegante sistema di portici. Qui si affacciano il meraviglioso palazzo Reale, inserito nel patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre Residenze Sabaude di Torino, alle spalle del quale si aprono i suoi preziosi giardini, l’antichissimo e imponente palazzo Madama (1637) oggi sede del museo Civico di arte Antica e la Real Chiesa di San Lorenzo con la sua scenografica cupola disegnata dal Guarini. Il palazzo e i giardini Reali rientrano nel circuito dei musei Reali insieme all’armeria Reale, la galleria Sabauda e il museo di Archeologia. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Palazzo Madama, invece, fonde storicamente e architettonicamente duemila anni di storia di Torino. Tra il XIII e il XV sul sito fu costruita un’originaria cassaforte in stile gotico inglobando e ampliando l’antica porta Decumana di epoca romana, completata poi nel Settecento dalla facciata progettata dall’architetto Filippo Juvarra. Per un breve periodo fu la residenza dei duchi di Savoia quando la capitale del regno venne definitivamente trasferiva da Chambéry a Torino, prima che palazzo Reale divenne per i successivi tre secoli il cuore del potere della famiglia Sabauda. Da non perdere all’interno la suggestiva torre Panoramica, lo scalone d’Onore e la corte Medievale, come le oltre 70 mila opere d’arte conservate nel museo di arte Antica, tra cui il tesoro di Desana, uno scrigno in legno di noce di Limoges del 1220, il Ritratto d’uomo di Antonello Da Messina e le Trés belles Heure, l’unico manoscritto al mondo miniato dal pittore fiammingo Jan Van Eyck. Tra le residenze Reali di Torino, come non citare la stupefacente reggia di Venaria Reale, sita a circa una decina di km dalla città e facilmente raggiungibile anche in treno. Piazza San Carlo, il salotto buono di Torino Ridisegnata nel 2006 in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino, piazza San Carlo è un perfetto esempio di come in questa città l’aspirazione al miglioramento e alla modernità si fondi armoniosamente con la preservazione del passato e della tradizione. Completamente riqualificata e trasformata in isola pedonale, conserva di certo il suo storico fascino, quello di salotto buono della città. Sotto i suoi portici, completamente restaurati nelle loro forme originali si affacciano alcuni dei caffè più famosi di Torino e le due chiese gemelle dedicate rispettivamente a San Carlo Borromeo e a Santa Cristina. Costruite entrambe in stile barocco a distanza di una ventina d’anni l’una dall’altra tra il 1619 e il 1639, la facciata della chiesa di Santa Cristina (1715-1718), conosciuta nell’Ottocento come la chiesa delle Serve in quanto frequentata dalle donne di servizio delle ricche famiglie torinesi del quartiere, è opera di Filippo Juvarra ed è inoltre arricchita dalle statue dei Santi e delle Virtù realizzate da Antonio Tantardini e dal Caresana. La chiesa di San Carlo Borromeo invece presenta una facciata ben più recente (XIX secolo) opera di Ferdinando Caronesi, mentre all’interno spiccano gli arredi sui colori del rosa, del rosso e dell’oro, come per la sua gemella, tipici del barocco torinese. La mole Antonelliana, palazzo Carignano, il GAM e il MAO Altri edifici chiave della città di Torino ospitano oggi numerosi musei che meritano una visita. Il primo è senza dubbio il museo del Cinema ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana. Con i suoi 167,5 metri di altezza, è uno degli edifici più alti d’Italia, nonché la costruzione in muratura più alta d’Europa. L’ascensore panoramico installato al suo interno nel 1961 permette di raggiungere il tempietto dal quale si gode di un’impareggiabile vista sulla città di Torino. Il museo è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). La facciata curvilinea di palazzo Carignano, capolavoro dell’arte barocca italiana, ospita invece il museo Nazionale del Risorgimento. Affacciato sulla piazza omonima, l’edificio è stato progettato dal celebre architetto modenese Guarino Guarini e costruito tra il 1679 e il 1685. Nel 1848 il palazzo ha ospitato la camera dei deputati del parlamento Subalpino, oggi parte del museo, e insieme a palazzo Reale e palazzo Madama è compreso oggi nelle residenze Sabaude patrimonio Unesco. La galleria Civica di arte Moderna e Contemporanea di Torino, altrimenti nota come GAM, conserva invece oltre 45 mila opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, nonché una preziosa collezione di video d’artista, considerata tra le più importanti d’Europa. Tra gli autori esposti si ricordano Pellizza da Volpedo, De Pisis, Paul Klee, Max Ernst, Picabia, Boetti e Paolini. Merita infine una visita anche il MAO, il museo d’arte Orientale di Torino. Il teatro Romano di Torino e il parco del Valentino A fianco del Duomo di Torino e del palazzo Reale si sviluppa anche un’interessante area archeologica, detta di via XX Settembre, che comprende al suo interno l’imponente porta Palatina (I secolo a.C.) e i resti del teatro Romano risalente al 13 a.C. e attivo almeno fino alla fine del III secolo d.C. La porta, una delle porte urbiche d’epoca romana meglio conservate al mondo, e il teatro rappresentano le uniche strutture ancora oggi esistenti a Torino di quell’epoca. Oltre ai Giardini Reali la città vanta inoltre di un altro splendido polmone verde, questa volta adagiato romanticamente sulle rive del Po, il fiume al quale la storia di Torino è indissolubilmente legata. Il parco del Valentino, che insieme alla mole Antonelliana è ormai diventato un simbolo cittadino, è il parco pubblico più antico e famoso d’Italia, una stupenda area verde che vanta un prezioso patrimonio arboreo e una ricca avifauna. Numerosi sono i luoghi di interesse all’interno del parco tra cui il castello del Valentino, anch’esso tra le residenze Reali dei Savoia tutelate dall’Unesco e inoltre sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, la fontana delle Stagioni e dei Mesi, l’orto Botanico universitario, il giardino Roccioso e infine il borgo Medievale al Valentino, perfettamente restaurato, che circonda il castello: un vero e proprio museo a cielo aperto che permette ai visitatori di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo. Torino spirituale: la Gran Madre di Dio e Superga Appena si supera il Po, sul versante orientale la natura si rimpossessa degli spazi e davanti agli occhi si erge la collina di Torino. Qui sorgono due luoghi simbolo della spiritualità cittadina. Appena oltrepassato il ponte Vittorio Emanuele I per prima si raggiunge la chiesa neoclassica della Gran Madre di Dio, eretta tra il 1818 e il 1831 per celebrare il ritorno del re sabaudo dopo la sconfitta di Napoleone. L’interno, a pianta circolare come il Pantheon di Roma su disegno di Ferdinando Bonsignore, è custodito l’ossario dei Caduti della Grande Guerra, i quattro bassorilievi con episodi tratti dalla Vita della Vergine e un pregevole parco statuario tra cui una Vergine con il Bambino di Andrea Galassi, il Crocifisso e il Sacro Cuore di Gesù di Edoardo Rubino, e infine le statue della Fede e della Religione, in mezzo alle quali una leggenda vuole sia sepolto il Santo Graal. Una suggestiva tranvia, o in alternativa un percorso pedonale panoramico, permettono infine di raggiungere la celebre basilica tardo barocca di Superga (1731) disegnata sempre dal celebre architetto Filippo Juvarra e situata sulla sommità della collina di Torino. La cupola dell’edificio, insieme alla mole Antonelliana, è la protagonista indiscussa dello skyline torinese, riccamente decorata eppure sobria, sontuosa eppure straordinariamente elegante nella sua armonia neoclassica. La basilica di Superga è anche tristemente nota per la tragedia che colpì la squadra del Torino nel 1949. Contro il suo muraglione infatti si schiantò l’aereo della Grande Torino. Torino esoterica: i luoghi magici della città Un curioso tour permette anche di scoprire un lato ancora poco conosciuto di Torino, quello magico ed esoterico. Pare infatti che la città sia uno dei vertici di due contrapposti triangoli: quello della magia nera insieme a Londra e San Francisco, e quello della magia bianca insieme a Lione e Praga. A riprova di questo esistono 5 luoghi sparsi in città legati alla magia nera e altrettanti legati alla magia bianca. I primi sono rappresentati da piazza Statuto, considerata il cuore nero di Torino, il palazzo e il portone del Diavolo, il museo Egizio, un palazzo con gli occhi del Diavolo sito in via Lascaris e il rondò della Forca, dove fino al 1863 si trovava il patibolo sul quale venivano uccisi i condannati a morte. I 5 luoghi legati invece alla magia bianca, e che quindi irradierebbero energia positiva, sono la chiesa della Gran Madre di Dio, la fontana dei Tritoni di palazzo Reale in piazza Castello, sempre il museo Egizio, la fontana angelica di piazza Solferino e, infine, la mole Antonelliana. https://ift.tt/3fFDms8 Tour della città di Torino: cosa vedere Torino ha un fascino discreto, un’eleganza composta e una sottile energia che non potranno mancare di sedurre un visitatore attento. Per lungo tempo capitale d’Italia e sede della famiglia reale, Torino lascia che la sua grandezza parli ancora attraverso l’ampiezza sfarzosa dei viali e la magnificenza dei palazzi, mentre il suo volto moderno è lasciato invece alla silenziosa operosità dei suoi abitanti, alla rinomata fama delle sue fabbriche, che hanno consacrato Torino come uno dei centri economici del Paese, lasciandone però intatti gli aspetti più sfuggenti e profondi. Accanto all’interesse culturale dei numerosi musei esiste infatti una Torino esoterica, la cui energia sembra ben percepibile dietro all’ordine sabaudo. Storia, cultura, arte e persino magia si intrecciano sulle rive del Po e all’ombra della Mole Antonelliana, simbolo di Torino. Tutto questo non fa che rendere più interessante l’esperienza di una visita di questa città, tanto ariosa e semplice da apprezzare quanto sfaccettata e ricca di sottintesi da cogliere. Scopri ora cosa vedere! Cosa vedere nella città di Torino La struttura urbana cartesianamente ordinata di Torino permette di muoversi abilmente per la città in completa autonomia oppure come alternativa può essere interessante organizzare un tour guidato per un’autentica e completa immersione nell’affascinante Torino, e scoprirne così i luoghi più interessanti e misteriosi della città: ecco quali sono. Il Duomo di Torino e la Sacra Sindone Il sobrio edificio in marmo bianco di Bussoleno della cattedrale metropolitana dedicata a San Giovanni Battista (1491), sorta sulle fondamenta di tre antichi templi paleocristiani, è l’unica chiesa del periodo rinascimentale ancora presente in città. All’interno, la protagonista indiscussa è senza dubbio la cappella dei Guarini, costruita nella seconda metà del Seicento per custodire, ancora oggi, la Sacra Sindone, il lenzuolo di lino che pare abbia avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro in seguito alla sua crocifissione. Questo straordinario e antichissimo oggetto, sul quale è impressa ancora l’immagine di un uomo recante le stesse ferite del Cristo, è forse la più importante reliquia del mondo cattolico, meta ogni anno di milioni di persone in pellegrinaggio davanti a essa. Sono tuttavia da segnalare anche il gruppo statuario realizzato in terracotta da Stefano Maria Clemente tra il (1460-1470) raffigurante la Madonna con il Bambino, Sant’Anna e San Gioacchino, i diciotto quadretti che adornano l’altare dedicato ai Santi Crispino e Crispiniano realizzati da Defendente Ferrari, la grande tela di Bartolomeo Caravoglia, allievo del Guercino, con la Beata Vergine i Santi, i reperti rinascimentali custoditi nel mausoleo di Giovanna d’Orlier e infine una delle migliori copie autentiche della celebre Ultima Cena di Leonardo Da Vinci opera di Luigi Cagna. Il museo Egizio di Torino Non è possibile andarsene da Torino senza aver visitato il museo Egizio, il più antico museo al mondo dedicato alla cultura egizia e secondo per importanza soltanto a quello del Cairo. Le sale, suddivise in cinque livelli, permettono di ammirare alcuni tra i reperti archeologici più importanti mai ritrovati come il libro dei Morti di Luefankh (332-320 a.C.), la mummia risalente al periodo Predinastico (3500 a.C.), la coeva e rarissima pittura su lino ritrovata a Gebelein, la tomba degli Ignoti, il pregevole ostrakon (frammento di ceramica) della Ballerina, le pitture a tempera ritrovate nella cappella di Maia, le statue della galleria dei Re, quella di Uahka (1760 a.C.) e infine la tomba di Kha e Merit, risalente a 3400 anni fa. Al fine di godersi al meglio la visita, potrebbe essere una buona idea acquistare un accesso prioritario o meglio ancora prenotare un tour guidato. Piazza Castello, palazzo Reale e palazzo Madama A fianco del Duomo si apre piazza Castello, una delle più importanti di Torino, circondata su tre lati da un elegante sistema di portici. Qui si affacciano il meraviglioso palazzo Reale, inserito nel patrimonio dell’Umanità Unesco insieme alle altre Residenze Sabaude di Torino, alle spalle del quale si aprono i suoi preziosi giardini, l’antichissimo e imponente palazzo Madama (1637) oggi sede del museo Civico di arte Antica e la Real Chiesa di San Lorenzo con la sua scenografica cupola disegnata dal Guarini. Il palazzo e i giardini Reali rientrano nel circuito dei musei Reali insieme all’armeria Reale, la galleria Sabauda e il museo di Archeologia. Da non perdere all’interno di palazzo Reale la sfarzosità tutta intagli, stucchi, dorature e affreschi della sala da Ballo e quella del Trono, il salone degli Svizzeri e la splendida scala delle Forbici. Palazzo Madama, invece, fonde storicamente e architettonicamente duemila anni di storia di Torino. Tra il XIII e il XV sul sito fu costruita un’originaria cassaforte in stile gotico inglobando e ampliando l’antica porta Decumana di epoca romana, completata poi nel Settecento dalla facciata progettata dall’architetto Filippo Juvarra. Per un breve periodo fu la residenza dei duchi di Savoia quando la capitale del regno venne definitivamente trasferiva da Chambéry a Torino, prima che palazzo Reale divenne per i successivi tre secoli il cuore del potere della famiglia Sabauda. Da non perdere all’interno la suggestiva torre Panoramica, lo scalone d’Onore e la corte Medievale, come le oltre 70 mila opere d’arte conservate nel museo di arte Antica, tra cui il tesoro di Desana, uno scrigno in legno di noce di Limoges del 1220, il Ritratto d’uomo di Antonello Da Messina e le Trés belles Heure, l’unico manoscritto al mondo miniato dal pittore fiammingo Jan Van Eyck. Tra le residenze Reali di Torino, come non citare la stupefacente reggia di Venaria Reale, sita a circa una decina di km dalla città e facilmente raggiungibile anche in treno. Piazza San Carlo, il salotto buono di Torino Ridisegnata nel 2006 in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino, piazza San Carlo è un perfetto esempio di come in questa città l’aspirazione al miglioramento e alla modernità si fondi armoniosamente con la preservazione del passato e della tradizione. Completamente riqualificata e trasformata in isola pedonale, conserva di certo il suo storico fascino, quello di salotto buono della città. Sotto i suoi portici, completamente restaurati nelle loro forme originali si affacciano alcuni dei caffè più famosi di Torino e le due chiese gemelle dedicate rispettivamente a San Carlo Borromeo e a Santa Cristina. Costruite entrambe in stile barocco a distanza di una ventina d’anni l’una dall’altra tra il 1619 e il 1639, la facciata della chiesa di Santa Cristina (1715-1718), conosciuta nell’Ottocento come la chiesa delle Serve in quanto frequentata dalle donne di servizio delle ricche famiglie torinesi del quartiere, è opera di Filippo Juvarra ed è inoltre arricchita dalle statue dei Santi e delle Virtù realizzate da Antonio Tantardini e dal Caresana. La chiesa di San Carlo Borromeo invece presenta una facciata ben più recente (XIX secolo) opera di Ferdinando Caronesi, mentre all’interno spiccano gli arredi sui colori del rosa, del rosso e dell’oro, come per la sua gemella, tipici del barocco torinese. La mole Antonelliana, palazzo Carignano, il GAM e il MAO Altri edifici chiave della città di Torino ospitano oggi numerosi musei che meritano una visita. Il primo è senza dubbio il museo del Cinema ospitato dal 1996 all’interno dell’inconfondibile e bizzarro edificio della mole Antonelliana. Con i suoi 167,5 metri di altezza, è uno degli edifici più alti d’Italia, nonché la costruzione in muratura più alta d’Europa. L’ascensore panoramico installato al suo interno nel 1961 permette di raggiungere il tempietto dal quale si gode di un’impareggiabile vista sulla città di Torino. Il museo è uno dei più visitati d’Italia e raccoglie numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). La facciata curvilinea di palazzo Carignano, capolavoro dell’arte barocca italiana, ospita invece il museo Nazionale del Risorgimento. Affacciato sulla piazza omonima, l’edificio è stato progettato dal celebre architetto modenese Guarino Guarini e costruito tra il 1679 e il 1685. Nel 1848 il palazzo ha ospitato la camera dei deputati del parlamento Subalpino, oggi parte del museo, e insieme a palazzo Reale e palazzo Madama è compreso oggi nelle residenze Sabaude patrimonio Unesco. La galleria Civica di arte Moderna e Contemporanea di Torino, altrimenti nota come GAM, conserva invece oltre 45 mila opere tra dipinti, sculture, installazioni, fotografie, nonché una preziosa collezione di video d’artista, considerata tra le più importanti d’Europa. Tra gli autori esposti si ricordano Pellizza da Volpedo, De Pisis, Paul Klee, Max Ernst, Picabia, Boetti e Paolini. Merita infine una visita anche il MAO, il museo d’arte Orientale di Torino. Il teatro Romano di Torino e il parco del Valentino A fianco del Duomo di Torino e del palazzo Reale si sviluppa anche un’interessante area archeologica, detta di via XX Settembre, che comprende al suo interno l’imponente porta Palatina (I secolo a.C.) e i resti del teatro Romano risalente al 13 a.C. e attivo almeno fino alla fine del III secolo d.C. La porta, una delle porte urbiche d’epoca romana meglio conservate al mondo, e il teatro rappresentano le uniche strutture ancora oggi esistenti a Torino di quell’epoca. Oltre ai Giardini Reali la città vanta inoltre di un altro splendido polmone verde, questa volta adagiato romanticamente sulle rive del Po, il fiume al quale la storia di Torino è indissolubilmente legata. Il parco del Valentino, che insieme alla mole Antonelliana è ormai diventato un simbolo cittadino, è il parco pubblico più antico e famoso d’Italia, una stupenda area verde che vanta un prezioso patrimonio arboreo e una ricca avifauna. Numerosi sono i luoghi di interesse all’interno del parco tra cui il castello del Valentino, anch’esso tra le residenze Reali dei Savoia tutelate dall’Unesco e inoltre sede della facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, la fontana delle Stagioni e dei Mesi, l’orto Botanico universitario, il giardino Roccioso e infine il borgo Medievale al Valentino, perfettamente restaurato, che circonda il castello: un vero e proprio museo a cielo aperto che permette ai visitatori di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo. Torino spirituale: la Gran Madre di Dio e Superga Appena si supera il Po, sul versante orientale la natura si rimpossessa degli spazi e davanti agli occhi si erge la collina di Torino. Qui sorgono due luoghi simbolo della spiritualità cittadina. Appena oltrepassato il ponte Vittorio Emanuele I per prima si raggiunge la chiesa neoclassica della Gran Madre di Dio, eretta tra il 1818 e il 1831 per celebrare il ritorno del re sabaudo dopo la sconfitta di Napoleone. L’interno, a pianta circolare come il Pantheon di Roma su disegno di Ferdinando Bonsignore, è custodito l’ossario dei Caduti della Grande Guerra, i quattro bassorilievi con episodi tratti dalla Vita della Vergine e un pregevole parco statuario tra cui una Vergine con il Bambino di Andrea Galassi, il Crocifisso e il Sacro Cuore di Gesù di Edoardo Rubino, e infine le statue della Fede e della Religione, in mezzo alle quali una leggenda vuole sia sepolto il Santo Graal. Una suggestiva tranvia, o in alternativa un percorso pedonale panoramico, permettono infine di raggiungere la celebre basilica tardo barocca di Superga (1731) disegnata sempre dal celebre architetto Filippo Juvarra e situata sulla sommità della collina di Torino. La cupola dell’edificio, insieme alla mole Antonelliana, è la protagonista indiscussa dello skyline torinese, riccamente decorata eppure sobria, sontuosa eppure straordinariamente elegante nella sua armonia neoclassica. La basilica di Superga è anche tristemente nota per la tragedia che colpì la squadra del Torino nel 1949. Contro il suo muraglione infatti si schiantò l’aereo della Grande Torino. Torino esoterica: i luoghi magici della città Un curioso tour permette anche di scoprire un lato ancora poco conosciuto di Torino, quello magico ed esoterico. Pare infatti che la città sia uno dei vertici di due contrapposti triangoli: quello della magia nera insieme a Londra e San Francisco, e quello della magia bianca insieme a Lione e Praga. A riprova di questo esistono 5 luoghi sparsi in città legati alla magia nera e altrettanti legati alla magia bianca. I primi sono rappresentati da piazza Statuto, considerata il cuore nero di Torino, il palazzo e il portone del Diavolo, il museo Egizio, un palazzo con gli occhi del Diavolo sito in via Lascaris e il rondò della Forca, dove fino al 1863 si trovava il patibolo sul quale venivano uccisi i condannati a morte. I 5 luoghi legati invece alla magia bianca, e che quindi irradierebbero energia positiva, sono la chiesa della Gran Madre di Dio, la fontana dei Tritoni di palazzo Reale in piazza Castello, sempre il museo Egizio, la fontana angelica di piazza Solferino e, infine, la mole Antonelliana. Scopri cosa vedere nella bellissima e affascinante città di Torino: dalla Mole Antonelliana ai tanti musei, fino ai luoghi più esoterici.
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CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA-DUOMO DI SIENA
Costruito in stile romanico-gotico, il Duomo di Siena, principale luogo di culto cattolico della cittadina toscana, è una delle chiese più famose d’Italia ed una delle più grandi meraviglie della storia dell’arte di tutti i tempi, scrigno ricolmo di ogni tipo di manufatto artistico. In campo architettonico, pittorico e scultoreo, affascina ogni sorta di visitatore o curioso che si ferma ad ammirarla. Scarse e incerte sono le prime notizie su questa immensa struttura: nello stesso luogo dove oggi sorge l’attuale edificio, si sarebbe innalzato il castrum romano. La tradizione parla della presenza di un castello con quattro torri, una delle quali sarebbe poi diventata la torre campanaria attuale. Tale costruzione avrebbe ospitato, sino al 913, la residenza del Vescovo, e contenuto al suo interno una prima chiesa rivolta verso est, dove oggi sorge il Battistero. Un nuovo edificio sacro venne poi innalzato ed inaugurato da Papa Alessandro III il 18 novembre del 1179 in piazza del Duomo, in stile originariamente romanico. Tra il Duecento e il Trecento, grazie anche a una serie di documenti, possiamo ricostruire meglio le vicende della Cattedrale. L’attuale cupola, di epoca evidentemente romanica, fu realizzata nel 1263 (la lanterna fu ricostruita “in stile” nel 1667). Sappiamo, inoltre, da un documento dell’aprile del 1259, che il grande Nicola Pisano venne pagato “sei soldi” per dei lavori inerenti la Cattedrale. Protagonista, invece, della progettazione e realizzazione della facciata fu Giovanni Pisano, figlio di Nicola, figura chiave nella costruzione della parte inferiore del prospetto tra il 1284 e il 1297. Nei primi anni del Trecento i lavori di ampliamento del Duomo senese si concretizzarono con l’ingrandimento del transetto ed il prolungamento del coro. Duomo “nuovo” incompiutoNel 1339, in un momento di particolare prosperità per la storia economica di Siena, si pensò ad un ambizioso progetto di ampliamento del Duomo. L’ingrandimento prevedeva la costruzione di un nuovo, immenso tempio di cui l’attuale doveva divenire il braccio corto trasversale. Sotto la direzione prima di Lando di Pietro e poi di Giovanni d’Agostino, i lavori iniziarono a spron battuto ma la peste del 1348 ed alcuni crolli strutturali, portarono alla decisione di interrompere nel 1357 questo grande sogno, coltivato invano dai senesi. Ancora oggi, lungo l’attuale piazza Jacopo della Quercia, possiamo scorgere i segni di quel grandioso progetto, attraverso i basamenti delle colonne (inglobati nell’attuale Museo dell’Opera) ed il celebre e rinomato “facciatone”, nuova ed incompiuta facciata rivolta verso sud. L’attuale edificio a croce latina, si presenta con tre navate e la cupola dodecagonale che si trova all’incrocio tra i bracci. La facciata, principalmente decorata da candido marmo bianco, si può dividere in due parti: quella inferiore, corredata da un complesso ciclo di statue i cui pezzi originali si conservano nel Museo dell’Opera, come già detto, si deve all’estro di Giovanni Pisano; la parte superiore fu progettata invece da Camaino di Crescentino, padre del famoso Tino di Camaino, tra il 1299 e il 1317. Questa zona, così come fu progettata, influenzerà anche Lorenzo Maitani, noto architetto e scultore senese, quando pochi anni dopo concepirà la facciata del Duomo di Orvieto. La suggestiva e severa grandiosità dell’interno del Duomo di Siena viene esaltata dalla selva di piloni in marmo a strisce bianco-nere. Celebri artisti contribuirono alla decorazione, pittorica quanto scultorea, del maestoso edificio, anche se molti di questi capolavori, soprattutto i dipinti su tavola a fondo oro come la rinomata Maestà di Duccio di Buoninsegna, furono spostati nel corso dei secoli. Sempre sulla destra, il transetto ha inizio con la famosa Cappella del Voto commissionata nel 1661 dal papa senese Alessandro VII. Per questa grandiosa impresa fu interpellato il più dotato scultore del Seicento, Gian Lorenzo Bernini, che si avvalse per la realizzazione delle sculture al suo interno, della collaborazione di due fidati allievi come Antonio Raggi ed Ercole Ferrata. Sopra l’altare centrale si trova una duecentesca Madonna col Bambino per la quale la cappella fu costruita. Il bellissimo altare maggiore in marmo e bronzo, stando ai documenti, si deve a Baldassarre Peruzzi. Il tabernacolo bronzeo fu eseguito in epoca precedente (tra il 1467 e il 1482) e per un’altra sede (chiesa della Santissima Annunziata) dal Vecchietta, mentre i due Angeli reggicandelabro in bronzo posti al di sotto dello stesso si devono a Giovanni di Stefano (1489). In contemporanea Francesco di Giorgio, con la collaborazione di Giacomo Cozzarelli, realizzava la coppia di Angeli posti nella parte più bassa dell’altare. Gli affreschi del catino absidale sono di diverse epoche: alcuni si devono a Domenico Beccafumi mentre gli altri sono di Ventura Salimbeni. Sopra il coro della Cattedrale si trova la copia della famosa Vetrata i cui cartoni sono attribuiti ormai unanimemente a Duccio di Buonisegna (l’originale si trova nel Museo dell’Opera). Si tratta di un’opera di capitale interesse sia per la sua qualità artistica che per la storia dell’arte vetraria italiana.
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