#risveglio di primavera
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Senti,ascolta
Il lento suono
Della natura che si risveglia
Percepisci dentro di te
La forza della rinascita
E rinasci
-la ragazza dal cuore nero♡
🌸 Benvenuto Ostara 🌸
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...scenderà la neve, quella che brucia.
E scalderà il cuore in quel bianco diffuso.
Dormiranno gli uccelli come i ricordi, nella mia anima
mentre il crepitio di un fuoco divampante si impossesserà del mio camino
che senza domande inizia a farsi focolare
e sento le ossa sciogliersi, un canto, il fragore del mare nella conchiglia
e l'odore del fieno nelle narici,
si sono confuse le stagioni in me
la sola percezione è il cuore che batte
da stomaco a gola
di mille palpiti e pulsioni
fiume il tempo, finito un letargo
al risveglio sarò primavera.
Tatiana Andena
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Le sfumature del risveglio. Con un'enorme voglia di primavera, di togliere il piumino, i guanti, la sciarpa, i calzettoni e tre strati di vestiti.
Gennaio quest'anno non è durato 45 giorni come il solito, spero non lo duri febbraio che già finisce un giorno dopo.
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Amo il mattino come amo la primavera.
Tutto ciò che sa di risveglio e di nuovo inizio
sa anche di vita...
Antonio Curnetta
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Pavento questa nuova primavera,
le sue lusinghe vaghe di risveglio
che valgono soltanto per i vivi
ed il presente, i morti sono morti,
e sulle loro tombe erba e viole.
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Questo gelo che attanaglia l’animo, ha cercato di sedurre anche la stagione del risveglio. Le ha promesso di farsi beffa del Tempo, scendendo dal Cielo con le sembianze dei cristalli.
Invano.
Verrà presto Primavera.
Azeruel
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🎨Arte a parte...🖌️
Marzo è il mese della primavera,
del risveglio della natura,
del vento che canta,
del primo sole che incanta.
Marzo oggi sul piede di guerra che cerca di fare pace con l'inverno,
che cerca il verde dei prati sotto la neve,
che cerca ciò che febbraio ha perso...nel disincantato concerto delle armi.
Marzo dipinto, marzo macchiato di rosso...
Marzo che impressiona,
troppo reale da essere surreale,
marzo,
Una tela strappata,
Un drappo sbandierato,
Una bandiera infangata
Un lenzuolo insanguinato.
Marzo sudario tra i fiori di campo senza gloria,
per tombe senza memoria.
Marzo è all'arte l'espressione di ogni impressione, un senso incompiuto di un inizio di stagione.
In un tempo ove si compiono gesti che il tempo non potrà cancellare.
...Lasciamo all'arte la definizione e diamo alla vita,
la speranza,
la vita,
che arriverà lo stesso la primavera nei prati,
la pace nei cuori...
J.D
✒️Vivi di particolari, raccogli i dettagli
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RANCÉ 1795 - EAU DE ZÉPHYR - Collezione Rue Rancé - Eau de Toilette - Novità 2024 -
Tenerezza olfattiva nel dolce vento che spira da ovest e soffia dal mare verso la terra.
Zefiro è una brezza leggera che odora di libertà e spensieratezza, reca un messaggio di rinnovamento, annuncia la primavera e la bellezza del risveglio della natura.
Eau de Zéphyr, la nuova creazione Rancé 1795 per la collezione Rue Rancé, coglie la freschezza aromatica di un panorama mediterraneo, la spontanea esuberanza delle note agrumate volteggia su un mellifluo accordo floreale con caprifoglio, magnolia, geranio.
Un respiro a pieni polmoni mentre l’onda spumeggia, un sottile refolo ozonato e insieme, sospese, le zelanti sfumature speziate arboree di cumino, foglie di violetta, galbano.
Il finale è d’azzurro dipinto nell’orizzonte terso di legni chiari e muschi.
Eau de Toilette 50, 100 ml. Online qui
©thebeautycove @igbeautycove
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Vieni, cammina con me nella dimora benedetta della foresta, Per vedere la meravigliosa bellezza che la Terra ha donato; Ci crogioleremo nello splendore surreale che ci circonda, e ascolteremo la natura che compone la grande opera della foresta, come suoni di alberi sussurranti e ruscelli gorgoglianti, manderemo le nostre menti a vagare nei bei sogni di un poeta.
Cammineremo dove la luce del sole fa risplendere le foglie della foresta, tessendo sentieri aperti per illuminare di luce dorata tutto ciò che sta sotto; Dove gli alberi ci riparano dal caldo estivo e dai raggi aspri, Liberando le nostre menti così che possiamo vedere le vie di Madre Natura, Di creare santuari nutritivi per la vita che dimora lì, Per proteggere i suoi teneri reparti da tempeste troppo difficili da sopportare.
Vieni a sederti sotto le braci ardenti di un albero autunnale, le cui ricche sfumature sono una meraviglia naturale che molti vengono a vedere, mentre foglie colorate scivolano giù in un corso vorticoso, come braci che si staccano dalla loro fonte fiammeggiante. Risplendendo per un momento come se cadessero al loro destino finale, invece, nutrendo la Terra per la rinascita in un nuovo stato.
La foresta svernante sembra essere un luogo immobile e desolato. Eppure, sotto la neve e le foglie autunnali della base di un albero, batte il battito promettente di una nuova vita che attende pazientemente che il calore e la pioggia primaverili spalanchino le porte della natura; Vaga con me sotto gli alberi in piedi forte su tutto, Per guardarli dormire tranquillamente fino al richiamo della natura.
Passeggiamo nella foresta di primavera dove raccoglieremo la gioia della Terra che risveglia i suoi figli dal sonno, e ascolteremo il coro della vita e guarderemo la sua prole crescere, mentre gli alberi al risveglio rinnovano il loro baldacchino su tutto ciò che è sotto; Vieni a condividere con me lo spirito della foresta alla rinascita, Così anche noi rinasciamo in questo tempio della Terra.
Ogni tanto rispondiamo alla chiamata della foresta, per venire a vedere la bellezza della vita e il miracolo di tutto ciò; Se ascoltiamo con il cuore mentre camminiamo tra gli alberi, possiamo comprendere il messaggio portato dalla brezza, per fonderci con lo spirito della foresta, così ci indurrà a camminare sotto i suoi adorabili alberi solo per un po'. © Belinda Stotler
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Come, walk with me in the blessed forest abode, To see the wondrous beauty that the Earth has bestowed; We will bask in the surreal splendor that surrounds us, and we will listen to the nature that composes the great work of the forest, like sounds of whispering trees and babbling streams, we'll send our minds wandering into a poet's beautiful dreams.
We'll walk where the sunlight makes the forest leaves shine, weaving open paths to illuminate with golden light all that lies below; Where trees shelter us from the summer heat and harsh rays, Freeing our minds so we can see the ways of Mother Nature, To create nourishing sanctuaries for the life that dwells there, To protect his tender wards from storms too hard to bear.
Come and sit under the glowing embers of an autumn tree, whose rich hues are a natural wonder that many come to see, as colored leaves slide down in a swirling course, like embers breaking away from their flaming source. Shining for a moment as if they fell to their final doom, instead, nourishing the Earth for rebirth in a new state.
The wintering forest seems to be a still and desolate place. Yet beneath the snow and autumn leaves of a tree base, beats the promising beat of a new life patiently waiting may the warmth and rain of spring open wide the doors of nature; Roam with me under the trees standing strong on all, To watch them sleep peacefully until the call of the wild.
We walk in the spring forest where we will harvest Earth's joy waking her children from slumber, and we will listen to life's chorus and watch its offspring grow, as the waking trees renew their canopy over all that is below; Come share with me the spirit of the forest to rebirth, Thus we too are reborn in this temple of the Earth.
Now and then we answer the forest's call, to come and see the beauty of life and the miracle of it all; If we listen with our hearts as we walk among the trees, we can understand the message carried on the breeze, to merge with the spirit of the forest, so it will induce us to walk under its lovely trees for just a while. © Belinda Stotler
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Sono nata d'inverno,
quando la terra lavora, sotto sotto,
per preparare un nuovo saluto
al risveglio del sole.
Scordati i colori tenui di primavera,
accesi dell'estate,
caldi dell'autunno,
l'inverno dipinge la vita tingendola
coi colori del silenzio.
Occhi ancora fanciulli si perdono
nei crepuscoli dorati,
con le bocche aperte
senza suoni,
si immergono come pesci
nella infinita visione.
Gli alberi si adornano,
magnifici re di boschi fatati,
di piccole stelle.
La brina veste la notte,
col suo splendore
delicato e romantico.
Le tane si ripopolano
di sonni sereni,
la bianca coperta accoglie i sogni.
Dondola il vento;
tra i rami d'ulivo
un gufo assapora la notte.
Le grandi porte delle chiese
si aprono
all'ipocrisia raccolta nei bei cappotti;
Si chiudono, poi, austere e bugiarde
a chi chiede un po' di riparo.
Io sono nata d'inverno.
Caterina Barbierato 🖋Il vento tra le mani.
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Pitosto che perdar na tradision, ze' meio brusar un paese,, questo sentivo dire a casa mi quando ero piccino.
Stasera son nda " a BATTAR MARZO.
Iera anca un fià fresco, ma ne è valuta la pena; ne vale sempre la pena portar avanti le tradizioni dei nostri veci, dei nostri genitori.
Un popolo che non mantiene vive le proprie tradizioni, le proprie storie, le proprie radici,,, è destinato a scomparire...
Ringraziando chi mi ha aperto la porta di casa, per condividere un paio di chiacchere, e assaporare assieme un goccio.
Grazie a tutti.
BATI MARSO
“Bati, bati Marso,
che’l mato va descalso
cavàeo no morire
che l’erba butarà.”
Un tempo i rustici che vivevano tra le vie centuriate, erano convinti che il “Sapere” fosse stato tramandato ai loro antenati direttamente dagli dei e quindi ogni passo in avanti, per un villico, era la perdita di un frammento dell’antica “Conoscenza”. Per tale ragione nell’Ottocento i contadini compivano le stesse azioni dei loro avi congelando il mondo rurale per millenni. Tuttavia anche se il secolo appena trascorso ha visto eclissarsi molte delle nostre antiche tradizioni, a cavallo tra il mese di febbraio e quello di marzo si può sentite il familiare “bacan del batti marso”. Una remota pratica che consisteva nel gironzolare per le strade battendo su pentole, barattoli, bidoni e qualsiasi altro strumento casalingo inventato per l’occasione.
Lo scopo era di far scappar via l’inverno e risvegliare gli spiriti della terra, propiziare e incoraggiare la rinascita della natura; un auspicio per l’arrivo della PRIMAVERA!
CAO DE L’ANO E BATI MARSO:
CAPODANNO VENETO:
I festeggiamenti per il primo giorno dell’anno (cao de l’ano) erano una festività riconosciuta dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Secondo la tradizione nei giorni che precedono o seguono il primo marzo, la gente usciva nelle strade con pentole, coperchi e altri strumenti musicali fatti in casa battendoli e facendo una gran confusione. Questo era il modo per scacciare il freddo dell’inverno e propiziare l’arrivo della bella stagione: da qui il nome di Bati Marso.
In alcuni casi questa usanza si è tramandata nei secoli ed è arrivata fino ai giorni nostri. In alcune parti del Veneto si usa ancora pronunciare questa filastrocca
Vegnì fora zente, vegnì
vegnì in strada a far casoto,
a bàtare Marso co coerci, tece e pignate!
A la Natura dovemo farghe corajo, sigando e cantando,
par svejar fora i spiriti de la tera!
Vegnì fora tuti bei e bruti.
Bati, bati Marso che ‘l mato va descalso,
femo casoto fin che riva sera
e ciamemo co forsa ea Primavera.
Vegnì fora zente, vegnì fora!. . . .
Fino al 1797, anno dell’invasione napoleonica, il Capodanno in Veneto si festeggiava il 1° marzo, in linea con una tradizione molto più antica del calendario gregoriano, ovvero quella romana, più vicina al ciclo lunare e con dieci mesi anziché dodici.
Il termine ‘more veneto’ (=secondo l’uso veneto, a modo veneto), che veniva abbreviato in m.v. accanto alla data utilizzata nei documenti e nelle annotazioni, indicava proprio il diverso uso secondo lo stile più diffuso dell’epoca, che era, appunto, l’attuale gregoriano, introdotto nel VI secolo da papa Gregorio Magno.
L’usanza di origini molto antiche, secondo tale sistema faceva coincidere i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre effettivamente con il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno, come indicato dal nome.
L’uso di collocare l’inizio dell’anno in corrispondenza con l’inizio della bella stagione, del risveglio naturale della vita in primavera, era una pratica arcaica alquanto diffusa, che possiamo tuttora trovare anche nel calendario cinese.
Testimonianze odierne dell’antica tradizione del capodanno veneto si hanno ancora in alcune zone della pedemontana berica, dell’altopiano di Asiago e in varie feste locali del Trevigiano, del Padovano e del Bassanese, dove è celebrata come l’usanza del Bruza Marzo, del Bati Marzo o del ciamàr Marzo, simboleggiante il risveglio della nuova stagione.
BATI MARSO
"A l'epoca de ła Serenìsima Republica, el Cao de ano, invesse che al 1° de genaro come previsto dal całendario giulian e dopo da queło gregorian, el cascava el 1° de marso. Sta tradission par che ła vegna da l'antico całendario che doparava i Romani prima de Giulio Cesare, che el faxéa scominsiar l'ano dal méxe de marso (e difati in sta maniera i mesi de setenbre, otobre, novenbre e diçenbre i vien a èsar efetivamente i méxi numaro sete, oto, nove e diexe come dixe el nome). Par no far confuxion, i Veneti de na òlta in parte a ła data i ghe scrivéa more veneto, cioè leteralmente "a ła maniera Veneta". Donca, ła data, metemo, del "14 febraro 1703" a Venessia ła deventava "14 febraro 1702 more veneto", parché el febraro l'era efetivamente l'ultimo méxe de l'ano vecio, e el 1703 el scominsiava soło in marso".
Ła festa del Bati Marso ła se svolgéa apunto in tei ultimi jorni de l'ano, e ła prevedéa de 'ndar in giro par łe strade batendo su cuèrciołi, pignate e altri strumenti muxicałi "fati in caxa" faxendo un gran bordèło, con l'intento de far scampar via l'inverno e el fredo e propiziarse l'arivo de ła beła stajon, par poder scuminsiar i laori 'gricołi."
L. Tosatto
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Amore è ogni volta che si apre il cielo nei tuoi occhi e luce e respiro è amore Amore una pallida luna innamorata Amore è lo sguardo di un bambino Amore è un fiore che non colsi mai e continuò ad amare Amore è un giorno appena nato Amore è un risveglio e un giorno nuovo dentro di me è un giorno nuovo dentro di me Amore è un confine che non esiste più Amore è libertà Amore è tutto quello che ti fa sentire dentro vivo dentro di te Amore è una farfalla che vola e non si domanda del domani Amore è una poesia che scrivo quando sono così triste Amore è chiudersi ed aprirsi dentro nell’anima Amore è un viaggio che compiamo ogni giorno per la felicità Amore è un mondo nuovo e strano dove tutto accade ed è un miracolo Amore è tutto quello che non ha fine Amore è l’infinito che guardi con lo sguardo sospeso che ama e non sa Amore è non sapere Amore è vibrare dentro di sé Amore è un’emozione che ti fa sognare nella realtà Amore è un gioco che è un pericolo se lo fai dipendere da qualcosa o da qualcun altro L’amore è un mondo che è tutto tondo e gira sempre così come le nostre vite come un cerchio che si chiude e si riapre sempre anche non visto Amore è la natura e tutto quello che è naturale come un cielo quando piove o quando c’è il sole Amore è un vento che respira in una Primavera e lo fa in ogni stagione Amore è quello che ti fa stare bene e non costa nulla mai
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Il maggio degli antichi Romani
Maggio è un mese ricco di festeggiamenti a Roma, sebbene con il passare dei secoli molte usanze sono state modificate per dar spazio a nuove credenze, sempre nel godersi il risveglio della Natura, propiziando e ringraziando di volta in volta le differenti divinità. Il 1 Maggio era in epoca romana la data dei festeggiamenti in onore di due dee arcaiche, connesse alla fertilità e alla Primavera…
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The Western Revival of Goddess Worship- Feminist Theology
In a modern society arguably disenchanted with existence (Weber, 1930), numerous Western women are transfixing their reality by making God in their own image. This compelling phenomenon is widely known as ‘the Goddess Movement’: a novel, non-centralised religious current of neo-pagan origin that worships the Divine as feminine. Due to the deliberate absence of a fixed religious doctrine, the practices of Goddess followers are individualistic and greatly vary, but, although of diverse nature, they are bound by one common element: an unequivocal devotion to the sacred feminine.
‘The Divine Feminine’ (Roxo, 2020), arose in the twentieth century through the interweaving of the women’s liberation movement with female-centred spirituality (Rountree, 1999). Its roots were planted in the nineteenth century by first-wave feminists, who explored the concept of ‘God’ in the image of woman in their writings (Eller, 2006). Interest in their work was kindled in the 1960s, when second-wave feminists began to feel unsatisfied with the lack of feminine representation in religion (Ruether, 2006).
In the book Goddess as Nature: Towards a Philosophical Thealogy, Paul Reid-Bowen challenges this assumption. He contends that Goddess feminists hold a coherent albeit fluid religious worldview and suggests that the lack of a set doctrine may itself represent a challenge to rigid Orthodox structures, a view which this article adheres to. Reid-Bowen therefore identifies four concepts that are central to the Goddess Movement, namely, ‘deity’, ‘femaleness’, ‘nature’ and ‘politics’.
The Goddess ethos includes ancient and neo-pagan Goddesses, Hindu and Buddhist deities, Christian female saints (Reid-Bowen, 2007) and female spirits such as faeries, nymphs and naiads (Starhawk, 1999).
Alfons Siber (1860-1919) - Risveglio di primavera
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È IL MOMENTO DI DARE IL BENVENUTO ALL'ESTATE…. AL TIRLER DOLOMITES LIVING HOTEL.. ALPE DI SIUSI
Famiglia Rabanser | Saltria 59 | I-39040 Alpe di Siusi (BZ) | Dolomiti - Alto Adige T+39 0471 727927 | [email protected]
Con le maestose montagne che si ergono orgogliose e protendono le loro cime nel cielo blu brillante, il risveglio dell'estate diventa ancora più suggestivo.
L'aria limpida di montagna si mescola al profumo dei fiori selvatici e al dolce mormorio dei ruscelli mentre il sole sorge lentamente sulle cime.
In mezzo a questo scenario mozzafiato, vi invitiamo a dare il benvenuto all'estate in montagna, dove vi aspettano avventura e scoperta.
RISVEGLIO
PRIMAVERA IN MONTAGNA
Approfittate della bellezza della natura infiore e fate un'escursione attraverso l'ampio altopiano.
A partire da € 1.456,90 per 2 persone con mezza pensione
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Insieme alla nostra esperta guida interna, potrete scegliere tra una tranquilla escursione a piedi o un emozionante tour
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ToglieteVi le scarpe e fate un’escursione lungo il nostro sentiero naturalistico fino alle sorgenti di zolfo, un monumento naturale!
Da € 3.100,72 per 2 persone con mezza pensione inclusa
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