#reionizzazione
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netmassimo · 2 months ago
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Due articoli, uno pubblicato sulla rivista "Nature Astronomy" e uno sulla rivista "The Astrophysical Journal Letters", riportano diversi aspetti di uno studio del blazar catalogato come VLASS J041009.05−013919.88, o semplicemente J0410−0139, il più distante trovato finora. Due team di ricercatori dei quali uno include l'associata INAF Silvia Belladitta e l'altro include Roberto Decarli dell'INAF di Bologna hanno usato diversi telescopi spaziali e al suolo e alcuni radiotelescopi per ottenere rilevazioni in varie bande elettromagnetiche.
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newsnoshonline · 8 months ago
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Gli astronomi scoprono la prima fusione di nuclei galattici all'alba cosmica Scoperta storica: fusione di nuclei galattici durante l’alba cosmica Gli astronomi hanno individuato due buchi neri supermassicci che si fondono a una distanza mai vista prima, soli 900 milioni di anni dopo il Big Bang. Questa scoperta segna la prima osservazione di buchi neri luminosi che si uniscono durante l’alba cosmica, periodo fondamentale per la formazione dell’universo. Un’epoca cruciale: l’alba cosmica L’alba cosmica comprende il primo miliardo di anni dell’universo, caratterizzato dall’epoca della reionizzazione, durante la quale la formazione delle prime stelle ha ridefinito la struttura delle galassie. Lo studio, condotto da Yoshiki Matsuoka dell’Università di Ehime in Giappone, ha
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gaetaniu · 9 months ago
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Le galassie che si formavano attivamente nell'Universo primordiale si nutrivano di gas freddo
Questa illustrazione mostra una galassia che si sta formando solo poche centinaia di milioni di anni dopo il big bang, quando il gas era un misto di trasparente e opaco durante l’Era della Reionizzazione. I dati del telescopio spaziale James Webb della NASA mostrano che il gas freddo sta cadendo su queste galassie. Nelle immagini di Webb, le galassie appaiono come deboli macchie rosse, per cui i…
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corallorosso · 5 years ago
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Non so se vi rendete conto di quanto tutto quello che conoscete sia incredibilmente strano. Questa è una simulazione del nostro universo effettuata a computer. Si chiama Millennium, e anche se ce ne sono di più recenti a questa sono affezionato. Rappresenta una fetta di universo di circa 5 miliardi di anni luce x 3 miliardi di anni luce. Una porzione molto piccola del nostro universo osservabile, ma abbastanza grande per essere rappresentativa dell'universo nel suo insieme. Il 70% del contenuto di questo piccolo universo simulato non si vede nemmeno, in questa immagine. Non è nemmeno materia, è energia. Energia oscura, la chiamiamo. Non sappiamo di cosa è fatta, sappiamo solo che accelera l’espansione dell’universo. Noi pensiamo che la materia sia quasi tutto nell’universo, ma è solo il 30%. Siamo noi, fatti di materia, quelli strani. E la materia di cosa è fatta? I pallini gialli che vedete sono ammassi di galassie: sostanzialmente è la roba fatta di protoni, neutroni ed elettroni. Tutto il viola è invece materia oscura, che non possiamo vedere e che è fatta d’altro. Vedete quanto viola c’è rispetto al giallo? L’85% della materia nell’universo è oscura e si ostina a non parlarci se non con il linguaggio della gravità. Tanto che non abbiamo la minima idea di cosa sia. Per noi è materia “aliena”, ma siamo noi la minoranza. Noi fatti di protoni, neutroni ed elettroni. Siamo noi, fatti di materia ordinaria, quelli strani. Poi c’è il fatto che il 90% della materia ordinaria è ionizzato o sotto forma di plasma. Le stelle sono fatte di plasma, e l’energia che liberano ha ionizzato quasi tutto il resto. Gli astronomi l’hanno chiamata “reionizzazione”: protoni ed elettroni si sono sposati, hanno dato vita alle stelle, e le stelle li hanno fatti separare di nuovo. Storia triste, ma vera. Noi pensiamo che protoni ed elettroni abbiano famiglie da Mulino Bianco ovunque nel cosmo, ma gli atomi in realtà sono rari. Siamo noi la minoranza. Siamo noi, fatta di materia ordinaria non ionizzata, quelli strani. Da quando apriamo gli occhi al mattino a quando li chiudiamo la sera non vediamo altro che atomi. Tutto è fatto delle stesse tre cose: quark up, quark down ed elettroni felicemente organizzati insieme. La vostra macchina, il vostro computer, gli alberi del parco, il gatto del vicino, la crema pasticcera, il vostro anello di fidanzamento. Siamo così piccoli e la nostra vista è così limitata che pensiamo che ciò che non è fatto di atomi sia strano. E invece siamo noi quelli strani. E tutto ciò che ci circonda è incredibilmente strano. Siamo fatti dello 0,4% dell’universo. Significa che siamo scarti? Che siamo speciali? Decidetelo voi. Però guardate ancora una volta questa immagine, e ditemi se non vi vengono le vertigini mentre tentate inutilmente di mettervi in prospettiva... Filippo Bonaventura (Chi ha paura del buio?)
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ultimavoce · 6 years ago
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Nuove scoperte sulla reionizzazione dell'universo
nuovi indizi sulla #reionizzazione dell'universo, il processo che concluse la fase oscura e introdusse l'era del cosmo trasparente che conosciamo.
La reionizzazione dell’universoè quel processo, avvenuto in tutto il cosmo, per cui l’idrogeno neutro che lo permeava si trasformò in idrogeno ionizzato, questo si concluse circa un miliardo di anni dopo il Big bang. Con età oscura dell’universo si intende la fase in cui dopo la ricombinazione dell’idrogeno nell’universo in raffreddamento (avvenuta circa 379 mila anni dopo il Big bang) l’idrogeno…
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novalistream · 5 years ago
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Non so se vi rendete conto di quanto tutto quello che conoscete sia incredibilmente strano. Questa è una simulazione del nostro universo effettuata a computer. Si chiama Millennium, e anche se ce ne sono di più recenti a questa sono affezionato. Rappresenta una fetta di universo di circa 5 miliardi di anni luce x 3 miliardi di anni luce. Una porzione molto piccola del nostro universo osservabile, ma abbastanza grande per essere rappresentativa dell'universo nel suo insieme. Il 70% del contenuto di questo piccolo universo simulato non si vede nemmeno, in questa immagine. Non è nemmeno materia, è energia. Energia oscura, la chiamiamo. Non sappiamo di cosa è fatta, sappiamo solo che accelera l’espansione dell’universo. Noi pensiamo che la materia sia quasi tutto nell’universo, ma è solo il 30%. Siamo noi, fatti di materia, quelli strani. E la materia di cosa è fatta? I pallini gialli che vedete sono ammassi di galassie: sostanzialmente è la roba fatta di protoni, neutroni ed elettroni. Tutto il viola è invece materia oscura, che non possiamo vedere e che è fatta d’altro. Vedete quanto viola c’è rispetto al giallo? L’85% della materia nell’universo è oscura e si ostina a non parlarci se non con il linguaggio della gravità. Tanto che non abbiamo la minima idea di cosa sia. Per noi è materia “aliena”, ma siamo noi la minoranza. Noi fatti di protoni, neutroni ed elettroni. Siamo noi, fatti di materia ordinaria, quelli strani. Poi c’è il fatto che il 90% della materia ordinaria è ionizzato o sotto forma di plasma. Le stelle sono fatte di plasma, e l’energia che liberano ha ionizzato quasi tutto il resto. Gli astronomi l’hanno chiamata “reionizzazione”: protoni ed elettroni si sono sposati, hanno dato vita alle stelle, e le stelle li hanno fatti separare di nuovo. Storia triste, ma vera. Noi pensiamo che protoni ed elettroni abbiano famiglie da Mulino Bianco ovunque nel cosmo, ma gli atomi in realtà sono rari. Siamo noi la minoranza. Siamo noi, fatta di materia ordinaria non ionizzata, quelli strani. Da quando apriamo gli occhi al mattino a quando li chiudiamo la sera non vediamo altro che atomi. Tutto è fatto delle stesse tre cose: quark up, quark down ed elettroni felicemente organizzati insieme. La vostra macchina, il vostro computer, gli alberi del parco, il gatto del vicino, la crema pasticcera, il vostro anello di fidanzamento. Siamo così piccoli e la nostra vista è così limitata che pensiamo che ciò che non è fatto di atomi sia strano. E invece siamo noi quelli strani. E tutto ciò che ci circonda è incredibilmente strano. Siamo fatti dello 0,4% dell’universo. Significa che siamo scarti? Che siamo speciali? Decidetelo voi. Però guardate ancora una volta questa immagine, e ditemi se non vi vengono le vertigini mentre tentate inutilmente di mettervi in prospettiva... Filippo Bonaventura (Chi ha paura del buio?)
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viaggio-nel-cosmo-blog · 6 years ago
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Ben 135 galassie distanti tenute sotto controllo dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa durante una campagna di osservazioni Risalgono a poco più di 13 miliardi di anni fa e, nonostante la vetustà, il loro aspetto è sorprendentemente scintillante: sono 135 galassie distanti, tenute sotto controllo dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa durante una campagna di osservazioni, dedicata ad investigare gli albori del cosmo. I dati di Spitzer hanno messo in evidenza che queste galassie sono particolarmente brillanti, rispetto a quanto ritenuto in precedenza; questa scoperta può fornire nuovi indizi per comprendere i processi sottesi alla cosiddetta ‘Epoca della Reionizzazione’, un evento che ha segnato profondamente la storia dell’Universo, trasformandolo da una realtà pressoché opaca allo scenario luminoso che vediamo oggi. La luce in eccesso è un effetto secondario del rilascio, da parte delle galassie, di grandi quantità di radiazioni ionizzanti. Le osservazioni di Spitzer sono al centro di uno studio pubblicato recentemente su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society; la ricerca è stata condotta da un gruppo internazionale di studiosi, coordinato dall’Università di Ginevra. Il telescopio Nasa, quindi, ha perlustrato due specifiche regioni dell’Universo, dedicando ad ognuna di esse 200 ore di lavoro; queste osservazioni fanno parte della campagna Greats (Goods Re-ionization Era wide-Area Treasury from Spitzer – anche Goods è un acronimo e si riferisce alla mappatura Great Observatories Origins Deep Survey). Nell’analisi dei dati i ricercatori si sono resi conto che le 135 galassie in questione sono tutte molto brillanti in due lunghezze d’onda dell’infrarosso, prodotte dalle radiazioni ionizzanti che interagiscono con l’idrogeno e l’ossigeno. (presso Viaggio Nel Cosmo) https://www.instagram.com/p/BxRk8QonLgW/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1exyhknpudjc9
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ramveggie · 6 years ago
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Scoperti 83 quasar primordiali
Scoperti 83 quasar primordiali
Altrogiornale.org Scoperti 83 quasar primordiali.
Alimentati da buchi neri supermassicci, gli 83 nuovi arrivati si aggiungono ai 17 quasar scoperti precedentemente sempre dal Subaru Telescope. Ciò conduce a stimare che ci sia un buco nero supermassiccio in ogni cubo di un miliardo di anni luce di lato: tanti, ma non abbastanza per spiegare la reionizzazione. È stato inoltre scoperto il
Scoperti…
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romacristiana · 8 years ago
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VOCI E DOMANDE DELL’ASTROFISICA Reionizzazione, la luce alla fine dell’età oscura
È una storia d’alternanza fra oscurità e luce, quella del primo miliardo di anni dell’universo. In principio era il buio, dopo circa 380mila anni fu la luce, poi fu di nuovo buio per qualche centinaia di milioni di anni. Infine, con l’epoca della reionizzazione, l’età oscura ebbe definitivamente termine. Ma…
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netmassimo · 8 months ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "The Astrophysical Journal Letters" riporta la scoperta della coppia di quasar in fase di fusione più distante conosciuta. Un team di ricercatori ha combinato osservazioni del telescopio Subaru con il Gemini Nord per trovare le tracce di questa coppia di quasar che vediamo com'erano circa 900 milioni di anni dopo il Big Bang.
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newsnoshonline · 9 months ago
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Il telescopio James Webb vede la "nascita" di 3 delle prime galassie dell'universo nelle prime osservazioni del mondo Il telescopio James Webb e le prime galassie dell’universo Per la prima volta, il Telescopio Spaziale James Webb potrebbe aver individuato alcune delle prime galassie conosciute durante la loro nascita. Una scoperta rivoluzionaria Uno studio recente ha rivelato la presenza di tre galassie neonate che emergono da una nube primordiale di idrogeno ed elio, appena 400-600 milioni di anni dopo il Big Bang. Apertura su un’era misteriosa Questa scoperta potrebbe gettare nuova luce sull’era della reionizzazione, quando le prime galassie iniziarono a perforare le dense nubi di gas circostanti, svelando l’universo trasparente che conosciamo oggi. Un’opportunità senza precedenti Le galassie
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gaetaniu · 2 years ago
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Lo strumento MIRI su JWST rileva per la prima volta l'emissione H-alfa durante l'Epoca di Reionizzazione
Immagine JWST dell’Hubble eXtreme Deep Field (XDF) che mostra uno zoom su due galassie dell’Epoca di Reionizzazione. La luminosità delle due piccole immagini in basso a sinistra è prodotta dalla linea di emissione H-alfa. Un team internazionale di astronomi guidato da Pierluigi Rinaldi dell’Università di Groningen ha rilevato per la prima volta l’emissione H-alfa in singole galassie durante la…
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netmassimo · 2 years ago
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Tre articoli pubblicati sulla rivista "The Astrophysical Journal" riportano vari aspetti di uno studio sull'epoca della reionizzazione e portano prove che le prime galassie hanno trasformato l'universo da un luogo opaco all'attualre luogo in cui la luce si diffonde. Ricercatori del team EIGER guidati da Simon Lilly del Politecnico federale di Zurigo, Svizzera, hanno usato il telescopio spaziale James Webb assieme ad alcuni telescopi al suolo per osservare galassie primordiali trovando regioni trasparenti attorno ad esse grazie alla reionizzazione del gas.
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netmassimo · 2 years ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Astronomy & Astrophysics" riporta l'individuazione di un gruppo di galassie primordiali che potrebbero essere tra quelle che hanno contribuito alla reionizzazione dell'universo, facendolo diventare da buio a luminoso. Un team di ricercatori coordinato dall'INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato osservazioni condotte con il telescopio spaziale James Webb all'interno del programma GLASS-JWST per studiare 29 galassie molto lontane e quindi antiche. L'esame delle caratteristiche fisiche di quelle galassie ha portato i ricercatori a concludere che l'80% di esse ha contribuito in modo significativo alla reionizzazione.
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newsnoshonline · 11 months ago
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Come gli umani hanno perso la coda Perché gli esseri umani hanno perso la coda Uno studio rivela che gli umani e altre scimmie presentano un’alterazione genetica nel gene chiamato TBX, assente nelle scimmie con la coda. Questo cambiamento, anche riscontrato nei topi, ha contribuito alla perdita della coda, dimostrando varie vie evolutive. Il tratto della mancanza di coda si è evoluto più volte, sottolineando la diversità dei processi evolutivi. Gli antenati umani hanno seguito questa strada di sviluppo, secondo quanto affermato dai ricercatori. Le galassie nane e la reionizzazione Astronomi hanno utilizzato il telescopio spaziale James Webb per dimostrare come galassie in miniatura abbiano svolto un
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netmassimo · 6 years ago
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Un articolo pubblicato sulla rivista "Monthly Notices of the Royal Astronomical Society" riporta le prove che le galassie più antiche dell'universo erano più luminose del previsto. Un team di ricercatori ha combinato osservazioni compiute con i telescopi spaziali Hubble e Spitzer di galassie che si erano formate meno di un miliardo di anni dopo il Big Bang scoprendo una luminosità inaspettata agli infrarossi. Si tratta della conseguenza del rilascio di radiazioni ionizzanti e ciò può offrire nuovi indizi sull'epoca della reionizzazione, un momento cruciale nella storia dell'universo.
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