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Orbital

Scheda informativa
Autore: Samantha Harvey Editore: Penguin Vintage Prima edizione: 2023 (hardback by Jonathan Cape) Prima ristampa: 2024 (Vintage) Prima edizione italiana: 2025 (NN Editore) Illustrazione in copertina: Aino-Maija Metsola Map design: Emma Lopes Pagine: 136 (edizione italiana: 176) Prezzo: £ 9,99 / € 16,00 (edizione italiana: € 17,10) Vincitore del Book Prize 2024
Trama
La vita sul nostro pianete come non l'hai mai vista prima.
Sei astronauti ruotano nel loro veicolo spaziale sopra la Terra. Sono lì per raccogliere dati meteorologici e condurre esperimenti scientifici. Ma la cosa che fanno di più è osservare. Insieme guardano il nostro silenzioso pianeta blu: infiniti spettacoli di spettacolare bellezza testimoniata in un giorno solo.
Eppure, benché separati dal mondo, non possono sfuggire alla sua costante attrazione. Arriva loro la notizia della morte di una madre, e con essa il pensiero di tornare a casa. La fragilità della vita umana riempie le loro conversazioni, le loro paure, i loro sogni.
Così lontani dalla Terra, non si sono mai sentiti così parte — o protettivi — di essa. Iniziano a chiedersi, “che cos'è la vita senza la Terra?”, ”Che cos'è la Terra senza l'umanità?”
Recensione
La narrativa è subito chiara: segue come sei astronauti di diversa nazionalità (Stati Uniti d'America, Giappone, Gran Bretagna, Italia, e Russia) vivono su un veicolo spaziale, con il tempo scandito dal numero di orbita che lo stesso veicolo spaziale sta compiendo attorno la Terra. Lo stesso libro è scandito dalla partizione dei capitoli in orbite, o mezze orbite, in modo da farti immedesimare ancora di più nella narrazione, facendoti empatizzare con tutti i sei astronauti in orbita sul veicolo spaziale e mostrandoti come gli astronauti e i cosmonauti siano persone come tutti, pur essendo state addestrate per vivere un determinato e unico periodo nello Spazio.
Quando giunge la notizia della morte della madre dell'astronauta giapponese, la freddezza che caratterizza gli astronauti e cosmonauti come scienziati decade, lasciando spazio alle riflessioni più terrestri, a tratti filosofiche, che dimostrano la loro fragilità come esseri umani.
When we're on that planet we look up and think heaven is elsewhere, but here is what the astronauts and cosmonauts sometimes think: maybe all of us born to it have already died and are in an afterlife. If we must go to an improbable, hard-to-belive.in place when we die, that glassy, distand orb with its beautiful lonely light shows could well be it. Quando siamo su quel pianeta, guardiamo in alto e pensiamo che il paradiso sia altrove, ma ecco cosa pensano a volte gli astronauti e i cosmonauti: forse tutti noi nati lì siamo già morti e siamo in un aldilà. Se dobbiamo andare in un posto improbabile, difficile da credere, quando moriamo, quell'astro di vetro, distante, con i suoi bellissimi spettacoli di luce solitari potrebbe benissimo essere quello.
È una storia breve che porta in sé le storie, i pensieri e i sogni dei sei astronauti e cosmonauti di una spedizione spaziale che potrebbe essere reale, per quanto precise sono le orbite percorse e i termini utilizzati, narrati come se il lettore stesso fosse il settimo astronauta in orbita, con i propri pensieri, sogni, sensibilità e storia. In effetti, è stato importante per l'autrice il contributo della NASA e dell'ESA nella divulgazione di informazioni inerenti alla vita sullo spazio.
Everything that speaks of being in space — which is everything — ambushes them with happiness, and isn't so much that they don't want to go home but that home is an idea that has imploded — grown so big, so distended and full, that it's caved in on itself. Tutto ciò che parla di essere nello spazio, che è tutto, li coglie di felicità, e non è tanto il fatto che non vogliono tornare a casa, ma che casa è un'idea che è implosa, diventata così grande, così dilatata e piena, che è crollata su se stessa.
È un libro che parla di quanto è difficile essere nello Spazio, il sogno di tutti gli astronauti, perché da una parte tu vuoi essere lì, sei felice di essere stato scelto per quelle ricerche e per quegli esperimenti, ma dall'altra, vorresti avere il modo di abbracciare i tuoi cari. Essere nello Spazio significa essere lontani dalla propria famiglia e dai propri amici per lungo tempo, e non poterli vedere e sentire se non tramite brevi messaggi instabili.
Ma è anche una storia che parla delle differenze, perché tutti gli astronauti scelti per quella missione speciale, essendo di diversa nazionalità, hanno storie e allenamenti diversi. Sono però differenze che si affrontano, che si sentono come una “sensazione di fusione”, in quanto è importante che vi sia una coreografia ben definita tra di loro. Il veicolo spaziale in orbita è il luogo dove le differenze che ci sono sulla Terra si abbattono meglio, perché se si affonda si va a fondo insieme, e affondare nello Spazio significa fallire: è un qualcosa che sulla Terra si dovrebbe imparare.
Ed è un libro, infine, che parla di futuro:
With this new era of space travel, how are we writing the future of humanity? Con questa nuova era di viaggi spaziale, come stiamo scrivendo il futuro dell'umanità?
La risposta che si danno in orbita è che non stiamo cambiando in alcun modo il futuro dell'umanità, che stiamo mandando delle cavie nello Spazio per aggrapparci a qualcosa che, in realtà, è molto fragile. Perché pensiamo di essere geniali e di avere capacità straordinarie ma, in quando umani, siamo solo umani insicuri e inclini all'autodistruzione, che cercano di essere pionieri di qualcosa che è più grande di noi.
È un libro che fa riflettere su chi siamo come esseri umani, strizzando l'occhio a chi sogna lo Spazio.
Valutazione
★★★★★ 5/5
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