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gigiul-blog1 · 9 years ago

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francesco mi da una mano (racconto erotico)

non credo che ci sia un vero e proprio momento in cui decidi di tradire la persona con cui stai, non è come chiamare il dentista e dire

“Mi serve un appuntamento”

“Ok ci vediamo venerdì alle cinque” .

No credo che sia più complicato di cosi. Credo che si possa paragonare ad un oscillazione d’altalena, quando stai su e stai bene ma poi vai giù e crolli di botto e senti di non essere felice e che ti manca qualcosa, e allora chiedi a te stesso come caXXo hai fatto a permettere che la passione uscisse fuori dalla tua vita.

Hai rinunciato alla passione per cosa?.

Per amore.

Per avere una mano da stringere nei momenti in cui ti sentivo solo, per avere qualcuno che ti venisse dietro e ti abbracciasse, anche quando gli urlavi di lasciarti in pace ed anche se prima non ti sembrava una rinuncia cosi grossa, poi con il passare del tempo capisci che ti manca qualcosa, quando il tuo corpo ti parla e ti dice “ Mi manca!”.

Quel pomeriggio ero a casa da solo ed il mio ragazzo era a lavoro. Mi godevo la solitudine ed il relax del silenzio.

il mio stato di pace tuttavia venne interrotto dal campanello di casa che suonò inaspettato. Andai a aprire.

“Hei c’è tua sorella in casa?” mi disse francesco, lo stagista di mia sorella.

Mia sorella ha da poco aperto un negozietto che organizza feste per bambini, feste di compleanno, lauree e quant’altro.

il lavoro era molto, cosi aveva assunto da poco francesco, un ragazzo biondo di venticinque anni che frequentava l’ultimo anno di università nella nostra città.

“No fra mia sorella non è in casa” risposi

“Ah... devo lasciargli della roba in garage non è che tu avresti le chiavi? cosi sistemo e vado via”

“certo”.

Presi le chiavi e scendemmo insieme le scale, per arrivare al garage della nostra palazzina.

Quando infilai la chiave ed il garage si aprii non riusci a tirare su completamente la serranda.

“aspetta ti do una mano” mi disse Francesco.

Ad un certo punto mi voltai e vidi le sue braccia gonfie e muscolose ad un palmo dal mio naso. francesco portava una canottiera grigia ed un paio di pantaloncini rossi.

Una volta tirata sù tutta quella parete ferrosa, Lui mi guardò, si sposò indietro i capelli biondi e disse “ammazza bella pensate eh...”

“eggia” .

Notai le sue spalle grosse, i suoi bicipiti gonfi, il suo ventre piatto ma muscoloso, due pettorali enormi ed un sorriso bianchissimo.

“Tutto bene?” mi riportò alla relatà.

“sisi tutto benissimo”

“ok vado a prendere le cose, cosi le mettiamo dentro”.

Quando francesco tornò, aveva due grosse buste di plastica sotto braccio ed una palla gigantesca sotto l’altro.

“Dai dammi una mano” mi disse ponendomi la palla enorme.

Poggiò le due grandi buste in fondo al garage e mi chiese la palla gigantesca, nel poggiarla si piegò in avanti ed io notai il sedere più tondo e perfetto che avessi mai visto.

“La smetti di fissarmi?”

diventai subito rosso a quella richiesta.

“Scusa... no è che notavo che...” cominciai a balbettare

“...che hai un bel corpo, fai palestra?”

“Si faccio un po di roba” rispose lui.

“tipo?”

“sollevamento pesi, bicicletta, corsa...”

“Wao... riesci a fare tutto questo ed a studiare anche?...”

“Certo il tempo si trova per tutto”

“Immagino... cioè si insomma, lo studio, il lavoro, la palestra... e la tua ragazza cosa fa? ti sta vicino in tutto questo immagino?!?”

“io non ho una ragazza”.

A quella risposta, francesco mi servì la battuta su un piatto d’argento.

“...Mah come un figo come te, senza ragazza?”

“Per quello non ho tempo”

“Che fai?... fai tutto questo sport e poi ti dimentichi l’attività fisica per eccellenza?”.

La stanza attorno a noi era diventata un forno. il mio corpo lo voleva e potevo sentire che anche lui mi voleva. il suo corpo muscoloso diventò di marmo e cominciò a vibrare.

“ E quale sarebbe?”

“aspetta te lo faccio vedere”.

Avvicinai a lui e gli misi una mano sul pacco, neanche il momento di toccarlo che era duro. Gli baciai il collo e lo spinsi contro il muro del nostro garage.

mi inginocchiai e lo guardai. I suoi occhi erano pieni di desiderio e brillavano, alzò una mano, mentre gli sfilavo i pantaloni e liberavo un uccello gigantesco e pulsante. la sue erezione dura mi obbligava a prenderla in bocca.

Quando la sua mano scese, mi afferrò la testa e con uno scatto mi infilò il suo grosso arnese tutto in gola.

Potevo sentire la sua cappella gonfiarsi nella mia gola.

“Mmmmmm” gemetti, giusto il tanto per fargli capire che mi piaceva.

“Ti piace eh”

lo guardai mentre avevo il suo cazzone in bocca, me lo tolsi dalla gola per un momento “ si molto” e lui me lo rinfilò dritto e duro al suo posto, accanto alle mie tonsille.

“Che pompinaro”.

Comincia a masturbarmi mentre il cazzo di francesco mi sfondava la gola,

lo guardai, lui mi guardò e mi sputò su una guancia.

“troia, brava troia, succhiami il cazzo dai!. Così, cosi”.

mi levai il suo cazzo dalla bocca. Era enorme e buonissimo ma....

lo guardai e lo spinti in ginocchio.

Gli infilai il mio cazzo nella sua bocca calda ed umida e gli sputai addosso, tanto per ricambiare il favore.

“bravo adesso leccami le palle”

lo obbligai a leccarmi le palle ed a guardarmi mentre mi faceva una pompa.

Era gay anche lui, lo si capiva dal modo in cui giocava col mio cazzo duro nella sua gola.

e fu cosi che mi scopai francesco. (scrivetemi qua sotto se volete sapere il finale ;) ) Ciaoooo :)

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