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La Chiesa di San Giacomo della Vittoria candidata come Luogo del Cuore FAI 2024/2025. Una nuova occasione per sostenere la conservazione di uno dei patrimoni storici di Alessandria
Anche quest’anno, la Chiesa di San Giacomo della Vittoria, conosciuta anche come Santuario dell'Addolorata, è candidata a diventare Luogo del Cuore FAI 2024/2025
Anche quest’anno, la Chiesa di San Giacomo della Vittoria, conosciuta anche come Santuario dell’Addolorata, è candidata a diventare Luogo del Cuore FAI 2024/2025. Grazie al censimento spontaneo promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa San Paolo, questa chiesa di Alessandria ha l’opportunità di essere riconosciuta come uno dei siti più amati del nostro Paese e di…
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Si è conclusa lo scorso 27 ottobre l’Assemblea Organizzativa nazionale della Fai Cisl a Roma, presso l’auditorium Seraphicum, che ha visto la partecipazione di 400 delegati, operatori e dirigenti e durante la quale la Federazione ha rilanciato i suoi obiettivi che puntano sulla centralità della persona, su più protagonismo dei lavoratori nelle imprese e su un attento radicamento del sindacato sul territorio. «Con le nostre scelte – ha affermato Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai Cisl – stiamo organizzando una Federazione con una visione ampia, pragmatica, in sinergia con la Cisl e con tutto il sistema confederale dei servizi. Per noi vale quella che chiamiamo “sinergia militante”, una pratica concreta, quotidiana, della condivisione di valori, competenze, obiettivi, che si lega anche al mondo dell’associazionismo ispirato come noi ad un nuovo Umanesimo del Lavoro, ai principi del Manifesto di Assisi, a quella transizione ecologica che, come ha scritto Papa Francesco nella recente Laudate Deum, se ben gestita è in grado di generare innumerevoli posti di lavoro». Inoltre, tra gli obiettivi organizzativi della Fai, sono stati sottolineati nel dibattito: il rafforzamento della formazione e della politica dei quadri; della comunicazione e del proselitismo radicato nel territorio, al fine di condurre battaglie per la buona contrattazione e per la qualità del lavoro contro il caporalato e le tante sacche di marginalità e precarietà diffuse nel lavoro agroalimentare e che colpiscono soprattutto immigrati, giovani e donne. La sfida è quella di guidare il cambiamento che sta avvenendo nel mondo del lavoro e della società. Una società che, come ha spiegato il sondaggista Pagnoncelli durante la tavola rotonda conclusiva, dal titolo “Il mondo di domani: lavoro, sostenibilità, partecipazione”, il sindacato trova più povera e con maggiori timori per il futuro, soprattutto per l’economia e l’occupazione. In questo scenario di policrisi che si è venuto a creare, a causa del mix di pandemia e guerre, è significativo che il 58% del totale del campione ritiene che la propria posizione economica e sociale sia scesa o afferma di avere difficoltà o, addirittura, versa in condizione di povertà. Anche le guerre sono un motivo di allarme, soprattutto per le ripercussioni sul sistema produttivo. Per il 15% degli intervistati il covid rimane motivo di ansia. Infine, solo un italiano su due si fida ancora delle istituzioni, mentre solo 1 su 4 ha fiducia nell’azione del sindacato. Proprio per questo motivo, come ha ricordato il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra durante il suo intervento conclusivo, la Federazione, assieme a tutte le categorie, sta portando avanti la raccolta di firme per una legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali, per dare piena attuazione dell’articolo 46 della Costituzione. Da quanto è emerso durante il dibattito, la legge sulla partecipazione indica un preciso cammino, è una condizione win to win per imprese e lavoratori, capace di accrescere il valore aggiunto. «La nostra campagna in questi mesi ci ha dato tante occasioni di incontro e dialogo nei luoghi di lavoro e nelle principali piazze d’Italia. Una spinta in più – ha dichiarato Luigi Sbarra – per portare al traguardo a dicembre la nostra proposta tutta la squadra della Fai Cisl, che ha ben individuato nella correlazione tra lavoro, sostenibilità e partecipazione, la chiave per reinterpretare la modernità del “Sindacato Nuovo” così come lo aveva concepito Giulio Pastore».
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Latin expressions used (not all on a regular basis) in Italian
Ad hoc = per questo. Si dice di persona, oggetto, incarico, soluzione strumento perfettamente adatto o specificamente dedicato al compito da svolgere o al problema da risolvere. (lit. for this; perfect, precisely what was required)
Ad honorem = per onore. Si dice di titoli concessi come premio al merito. (lit. for honor; honorary)
Ad personam = alla persona, verso la persona. A titolo o a vantaggio personale. (lit. toward the person; on a personal basis)
Agenda = cose che devono essere fatte. Taccuino o dispositivo con calendario, su cui si annotano le cose da fare. Programma delle attività da svolgere. (Lit. Things that have to be done; schedule, list of “to do”, but also a planner notebook)
Àlbum = la tavoletta imbiancata su cui si scriveva con l’inchiostro. Libro che raccoglie foto, disegni, firme, figurine… raccolta di brani musicali. (it was originally a WHITE tablet on which people used to write, same use as in English )
A latere = a fianco. Collateralmente, accanto, in margine. Colui che affianca qualcuno per aiutarlo (giudice a latere). (lit. on the side)
Alias = altrimenti. Pseudonimo, identità fittizia. Norma Jeane Mortenson, alias Marylin Monroe. (lit. otherwise; pseudonym, aka)
Àlibi = altrove. Scusa, pretesto (trovi sempre un alibi per non fare le cose!). Avere un alibi: in un processo, poter dimostrare di non essere stati lì nel momento del delitto. (lit. elsewhere; excuse, justification, also in the legal field)
Alter ego = (vedi: ego) (lit. another me)
Ante litteram = prima della lettera. Si dice dell’opera o della persone che precorre i tempi, prefigurando o anticipando fenomeni successivi al proprio periodo storico. (lit. before the letter; before the term was invented, “proto”)
A priori (a posteriori) = a partire da quanto sta prima (sta dopo). Si dice di considerazioni o giudizi espressi a prescindere dai fatti, o in conseguenza dei fatti. (lit. starting from what is before/after; prior-in retrospect)
Area = aia, porzione di terreno davanti a una casa rurale o a una villa. Porzione di terreno, campo in cui si pratica uno sport, porzione di un organismo (es: area corticale), ambito di uno schieramento politico. (lit. region)
Audio = io sento, io ascolto. La parte che emette o trasmette suoni di un dispositivo. (lit. I hear/listen; sound)
Auditorium = luogo per ascoltare. Sala per concerti o conferenze. (lit. place inteded for people to listen; concert halls and conference rooms)
Aula magna = sala grande. L’aula più grande di un’università o un edificio pubblico. (lit. the big hall)
Aut aut = o… o. Segnala la necessità di operare una scelta netta tra due alternative che si escludono a vicenda. (lit. or...or...; there is a choice between 2 alternatives that exclude each other)
Bis = due volte. Negli spettacoli, richiesta di ulteriore esibizione. Supplemento. (lit. twice; a second time, again)
Bonus = buono. Sconto, abbuono. In ambito lavorativo: gratifica, premio, incentivo. In ambito sociale: singolo contributo economico riconosciuto in seguito a specifiche condizioni (anzianità, maternità…). (lit. good; financial contribution)
Brevi manu = con mano corta. Si dice di qualcosa consegnata di persona, senza intermediazioni. (lit. with a short hand; something delivered to someone without intermediaries)
Campus = territorio. Il complesso degli edifici, dei terreni e delle attrezzature sportive appartenenti a un’università. (lit. territory; University group of buildings)
Capsula = cassettina. L’involucro di un farmaco. Ma anche “capsula spaziale���. (lit. tiny box; capsule/pod)
Casus belli = motivo della guerra. La ragione o, spesso, il pretesto di un conflitto. (lit. reason behind a war)
Cellula = piccola stanza. Unità fondamentale di un organismo vivente. Elemento di base di una struttura clandestina. (lit. tiny room; cell)
Continuum = una cosa continua. Sequenza ininterrotta. (lit. something that continues)
Corpus = corpo. Raccolta, insieme di opere o di documenti. (lit. body; collection of documents)
Cupio dissolvi = desidero essere distrutto. Indica l’estremo confine dell’autolesionismo fisico o psichico. (lit. desire of being destroied; extreme end of autolesionism)
Curriculum (vitae) = corso (della vita). Sintesi degli studi e delle attività svolte. (lit. life course; summary of past working and studying experiences)
Cursus honorum = progressione delle cariche pubbliche. Carriera politica o accademica. (lit. progression of public functions; political career)
Data (pl. di datum) = le cose date. Complesso di elementi, numerici e non, che costituiscono un’informazione. (lit. thing that are given; group of elements that create a piece of information)
Deficit = manca. Disavanzo, ammanco, passivo di bilancio, mancanza. (lit. it’s missing; lack)
Deo (agimus) gratias = rendiamo grazie a Dio. Espressione impiegata per esprimere (spesso in modo ironico) soddisfazione o sollievo: “deo gratias che ti sei degnato di venire”. (lit. we thank God; usually ironic “thank gods” used as “about time”)
Desiderata = cose desiderate. I desideri, le richieste (si usa al maschile: i desiderata). (lit. things that are desired; desires and requests, used as if it was a plural male noun)
De visu = per diretta visione, avendo visto (con i propri occhi). Si usa per indicare la conoscenza diretta e personale di un evento. (lit. through direct sight; personal and direct knowledge of an event)
Deus ex machina = il dio (sceso) dalla macchina. Chi è così abile da risolvere situazioni complicate. (lit. God who came down from the machine, originally refers to a character of the Greek tragedies that is lowered thanks to a machine and it solves all the problems of the protagonists; someone who solves problems as if by miracle)
Do ut des = do affinché tu dia. Indica disponibilità a concedere qualcosa solo in cambio di qualcos’altro. (lit. I give so that you can give; I give you something if you give something in return)
Duplex = doppio. Stanza, apparecchiatura… fruibile da due utenti. (lit. double; something that can be used by two people at the same time)
Ego (alter ego) = io (l’altro me stesso). L’io, in psicoanalisi (super-ego è il super-io). Alter ego è invece chi mi sostituisce in un compito. (lit. me; the “me” in psychoanalysis)
Ergo = quindi, perciò. Quindi, perciò, concludendo un ragionamento. (lit. then -> conclusion)
Errata còrrige = queste cose sbagliate correggi. L’elenco delle imprecisioni, delle sviste e degli errori contenuti in un testo, con relative correzioni. (lit. correct this mistakes; list of mistakes and typos with corrections)
Ex = da, fuori di. Anteposto a una qualifica ne indica la cessazione. Può anche significare “proveniente, tratto da” (ex libris). (lit. from, outside of; indicates that someone is not something anymore, or it can mean that something is quoted from a certain book/movie..etc)
Ex abrupto (sermone) = interrompendo il discorso. All’improvviso, inaspettatamente. (lit. interrupting the speech; abruptly)
Ex aequo = alla pari, con uguale merito. Si dice di due concorrenti classificati a pari merito, o di un premio diviso in parti uguali.
Excelsior = che sta più in alto. Il massimo, l’eccellenza, il meglio. Usato spesso per chiamare alberghi e, in passato, sale cinematografiche. Da Algida a Nivea, tra l’altro, non sono poche le parole latine che mettiamo nel carrello del supermercato. (lit. that is higher; maximum, excellence)
Excursus = sortita, corsa verso l’esterno. Divagazione, digressione, rassegna. (lit. a run towards and ouside place; digression)
Ex libris = dai libri. Etichetta decorata o timbro che si applica su un libro per indicare a chi appartiene. (lit. from the books; label that shows whose book it is)
Ex novo = di nuovo. Di nuovo, daccapo, dall’inizio. (lit. again)
Extra = fuori. Ulteriore, fuori dall’ambito comune, straordinario, eccellente. (lit. outside; extraordinary, addittional)
Ex voto (suscepto) = per promessa fatta. Per grazia ricevuta. (lit. because of a promise made; by someone’s grace)
Fac totum = fai tutto. Chi si occupa di molti incarichi eterogenei. (lit. do everything; someone who does many different things)
Ferramenta = attrezzi di ferro. Il negozio che vende attrezzature di ferro (e, ora, non più solo di ferro). È latino medievale. (lit. iron tools; shop that sells iron tools and all things necessary for DIY and similar)
Focus = focolare. Centro d’interesse, punto focale. (lit. hearth; focal point)
Forma mentis = forma della mente. Struttura o attitudine mentale, criterio. (lit. mind’s shape; principle, mental attitude)
Formula = piccola forma. Complesso di simboli (matematici, chimici…) o di parole (formula di scongiuro, di rito…) che hanno significato codificato e ricorrente. È latino medievale. (lit. little shape; set of mathematical symbols or words that have an encoded meaning)
Forum = piazza. Riunione o discussione pubblica, anche in rete. (lit. square; meeting or public discussion)
Gratis = per i favori, per le benevolenze. Gratuito, concesso senza compenso. (lit. for the favors; free, no need to pay)
Genius loci = spiritello, nume tutelare del luogo. Identità, atmosfera tipica e unica di un luogo. (lit. tiny spirit; identity of a place, atmosphere)
Habitat = (egli) abita. Il sistema ambientale nel suo complesso. (lit. he resides; environmental system)
Habitus = aspetto. Comportamento, abitudine, insieme di tratti caratteristici. (lit. aspect; typical behaviour)
Hic et nunc = qui e ora. Qui e ora. (lit. here and now)
Homo (+) sapiens = uomo (+) saggio, ragionevole = Noi, il genere umano. Sulla cui ragionevolezza si potrebbe aprire un’interessante discussione. (lit. wise man; human beings)
Honoris causa = a titolo di onore. Si dice di riconoscimento, specie accademico, conferito per meriti speciali. (lit. in order to honor something; official recognition)
Horror = orrore. Di genere o stile macabro, spaventoso, raccapricciante. (lit.....well, fear, horror ahahah)
Horror vacui = orrore del vuoto. Orrore del vuoto. (lit. fear of the void)
Humus = suolo, terra, terreno. La componente organica del terreno. Il sostrato socioculturale di un fenomeno. (lit. ground, earth)
Ictus = colpo, battuta. In medicina: colpo apoplettico. In musica, linguistica, metrica: l’accento. (lit. blow)
Idem = quello stesso. La stessa cosa, il medesimo elemento, ugualmente, allo stesso modo. (lit. that same; the same thing, in the same way)
Imprimatur = che sia stampato. Approvazione, consenso, autorizzazione. (lit. shall it be printed; approvation, authorisation)
In alto loco = in luogo alto. Là dove si comanda. (lit. in an high place; there where people rule and make decisions)
In calce = nel calcagno. Al termine di un testo. (lit. in the heel; at the end of a text)
In camera caritatis = nella camera di carità. Tra noi, senza che nessuno ci ascolti. (lit. in the charity room; between us alone)
Incipit = incomincia. La parte iniziale di un testo. (lit. it begins; initial part of a text)
In extremis = al momento estremo. In punto di morte, all’ultimo momento, appena prima dello scadere del termine. (lit. at the extreme/ultimate time; on the verge of death, when time is almost finished)
In fieri = in divenire. In divenire, in via di sviluppo. (lit. in the making)
In flagrante (crimine) = mentre (il delitto) brucia. Si usa a proposito di un reo sorpreso mentre sta compiendo un delitto. (lit. while the crime still burns; when someone is caught red-handed)
In itinere = durante il percorso. Durante, nel corso di. (lit. along the way)
In loco = nel luogo. Nel medesimo luogo, senza spostamenti. (lit. in the place; in the same place without moving)
In medias res =nel mezzo delle cose. Nel bel mezzo. (lit. in the middle of things; used to describe the beginning of stories in which the characters are already acting before being presented at all)
In nuce = in una noce. In sintesi, in piccolo, allo stato embrionale o potenziale. (lit. in a nutshell)
In pectore = in petto. Di qualcuno il cui incarico è stato già assegnato ma non ufficializzato. (lit. in the chest; said of someone who as a task but that hasn’t yet been formalised)
In primis = fra le prime cose. Per prima cosa, prima di tutto. (lit. among the first things; the first thing)
(Ad) interim = nel frattempo. Incarico provvisorio. Il periodo in cui una carica vacante viene assunta provvisoriamente. (lit. meanwhile; temporary duty)
Inter nos = fra noi. In tutta segretezza, in modo riservato e non ufficiale. (lit. among us; in an unofficial way)
Interiora = le parti più interne. I visceri. (lit. the insides)
In toto = in tutto. Completamente. (lit. in total; completely)
In vitro = sotto vetro. In provetta, in laboratorio. (lit. under a glass; in a test tube)
Ipse dixit = l’ha detto lui (il “lui” è Aristotele). L’ha affermato una somma autorità (spesso usato in senso ironico). (lit. he -Aristotele- said it; someone important said it)
Ipso facto = nel fatto stesso. Immediatamente, contestualmente, automaticamente. (lit. in the actual event; immediately, simultaneously)
Iter = viaggio, cammino. Percorso procedurale a cui è soggetta una pratica burocratica o una legge parlamentare. (lit. journey; procedure that a law or similar has to go through)
Junior, senior = più giovane, più vecchio. Il più giovane, il neoassunto. Il più anziano anagraficamente o professionalmente. (lit. the youngest, the eldest; the newly hired - the expert)
Lapis (aematitis) = pietra (di colore rosso). Matita, strumento usato per disegnare. (lit. -red- stone; pencil, originally the first stones used were red)
Lapsus = scivolone. Errore involontario. (lit. slip up; involuntary error)
Lavabo = io laverò. Lavandino. Indicava la bacinella dove il prete si lavava le mani prima di dir messa. (lit. I will wash; the sink)
Legenda = cose da leggere, didascalia. Schema per interpretare i simboli convenzionali impiegati in una mappa, in una tabella o in un grafico. (lit. things that must be read; scheme that explains how to read a list of symbols)
Libellula = piccola bilancia. Insetto dalle lunghe ali trasparenti. (lit. tiny scale; dragonfly)
Libìdo = desiderio, piacere, voglia. Desiderio sessuale. (lit. desire, pleasure)
Magnitudo = grandezza. Si usa per definire l’intensità dei terremoti. (lit. size; magnitude)
Mare magnum = mare grande. Gran numero, grande quantità. (lit. big sea; large amount)
Medium (al plurale: media) = mezzo. Mezzo/mezzi di comunicazione di massa. Al singolare, nell’abbigliamento, taglia media. In accezione esoterica: persona dedita al paranormale, in quanto “tramite” tra diversi mondi. (lit. tool)
Memorandum = da ricordare. Nota di sintesi, elenco di istruzioni, elementi di base per un accordo preliminare, taccuino per appunti. (lit. that must be remembered; notes and notebook)
Mica = briciola, granellino. Oggi usato come avverbio negativo: “mica bello”. (lit. crumb; now it is used as a negative adverb, like “mica bello” “it’s not that good” )
Minus habens = che ha meno. Che è meno dotato (anche dal punto di vista intellettivo). (lit. that has less; less gifted)
Miscellanea = cose mescolate insieme. Insieme eterogeneo. (lit. things mixed together; miscellaneous)
Modus (operandi, vivendi. Est modus in rebus) = modo. Modo. Modo di procedere. Modo di vivere, stile di vita, e anche accordo tra due parti in conflitto. C’è un modo (opportuno) per fare le cose. (lit. way, way of proceeding, way of living, agreement between two conflicting parts)
Monitor = suggeritore, precettore. Schermo usato per controllare la qualità di una ripresa video, le riprese di una telecamera a circuito interno, l’andamento dei parametri vitali di un paziente. (lit. teacher; screen)
More uxorio = al modo di una moglie. In modo coniugale. (lit. in a wife’s way; in a married way)
Mutatis mutandis = dopo aver cambiate le cose che vanno cambiate. Fatte le dovute distinzioni, a prescindere dalle condizioni contingenti. (lit. after changing the things that must be changed; notwithstanding the prerequisites)
Non plus ultra = non più oltre. Il massimo. (lit. not more than now; maximum)
Nullaosta (nulla osta) = niente ostacola. Non c’è impedimento. Permesso. (lit. nothing stops; a permit)
Obtorto collo = a collo storto, cioè con la testa girata dall’altra parte. Malvolentieri, contro la volontà. (lit. with a bent neck; agains their will)
(Ceteris) omissis = omessi altri elementi. Indica che in un testo sono stati cancellati o non riportati di elementi ritenuti non rilevanti o da non divulgare. (lit. leaving out the other elements; in a text some parts have been deleted because they were not deemed relevant)
Opera omnia = tutte le opere. L’insieme della produzione di un autore. (lit. all the works)
Optimum = ottimo. L’eccellenza, il livello più alto, il complesso delle condizioni migliori. (p.s. excellent)
Per diem = al giorno. Al giorno, a giornata. (lit. a day)
Placebo = io piacerò. Finto farmaco, usato nei test per dimostrare il differenziale d’efficacia del farmaco vero. (lit. I will be liked; fake pill)
Placet = piace. Approvazione, consenso. (lit. it’s liked; approval)
Plenum = pieno. Riunione di tutti i membri di un’assemblea o un comitato. (lit. full; meeting of all the members)
Plus e minus = più e meno. Incremento e decremento, vantaggio e svantaggio, accrescimento e diminuzione. Minus habens: intellettualmente svantaggiato. (lit. plus and minus; increased and decreased)
Postilla (post illa) = dopo quelle cose. Breve chiosa o aggiunta a un testo. (lit. after those things; something added at the end of a text)
Post mortem = dopo la morte. Si dice soprattutto di riconoscimenti attribuiti dopo la morte dell’interessato. (lit. after death)
Post partum = dopo il parto. Riferito solitamente alla depressione che può, a volte, colpire le puerpere. (lit. after giving birth)
Post scriptum = dopo lo scritto. Aggiunta, chiosa, specificazione o nota posta al termine di una lettera o di un documento. (lit. after what is written; note added after a text is finished)
Probiviri (probi viri) = uomini onesti. Persone di attestata onestà e capacità, deputate a esercitare funzioni di giudizio e orientamento all’interno di organizzazioni o istituzioni. (lit. honest men; people with decisional duties inside organisations)
Pro capite = per testa. A (per, riguardante) ciascun singolo individuo. (lit. for each head)
Pro domo sua = (Cicerone) per la propria casa. Si dice di atti o discorsi finalizzati al proprio particolare interesse. (lit. Cicero for one’s own house; said of speeches that are held for one’s own interest)
Pro forma = per la forma. Che osserva i dettami formali, per pura formalità (documento pro forma). (lit. for the shape; as a formality)
Pro loco = a favore del luogo. Istituzione territoriale dedicata alla promozione e alla valorizzazione dell’offerta e delle risorse di una località. (lit. in favor of a place; association that enhances a region)
Promemoria (pro memoria) = per memoria. Appunto, breve scritto o elenco utile a fissare elementi o concetti che non devono essere dimenticati. (lit. for the memory; little note used as a reminder for important things)
Propaganda = cose da diffondere. Le iniziative di promozione delle idee e dell’attività di un’organizzazione. (lit. things that must be spread; initiatives to promote an organization)
Pro tempore = per un tempo. Temporaneamente, a tempo determinato. (lit. for a time; temporary)
Pròsit! = che sia di giovamento! Formula augurale. (lit. shall it be beneficial)
Quid = qualche cosa. Un qualcosa, un nonsoché. (lit. something)
Quota (pars) = quanta (parte). Parte spettante o dovuta di una somma. Valore di un titolo in Borsa. Posizione in una classifica. Misura dell’altezza o della profondità rispetto al livello del mare. (lit. share/part/amount/altitude)
Quorum = dei quali. Il numero minimo dei partecipanti necessari per rendere valida un’assemblea, o dei voti a favore necessari per approvare una decisione. (lit. of whom; minimum number of votes that are necessary to approve a decision)
Raptus = rapimento. Impulso improvviso e incontenibile. (lit. kidnapping; sudden urge)
Ratio (extrema ratio) = criterio ispiratore, ragione (estremo rimedio). Criterio legislativo. Piano estremo, ultima soluzione disponibile. (lit. criterion; extreme solution, last possible solution)
Rebus (de rebus quae geruntur) = delle cose (che succedono). Gioco enigmistico. Situazione o fenomeno di difficile interpretazione. (lit. of things -that happen-; puzzle)
Redde rationem = rendi conto. Giudizio finale, resa dei conti. (lit. to account; final judgment, showdown)
Referendum = per riferire. Consultazione pubblica volta a permettere ai cittadini di esprimersi su questioni politiche o istituzionali, o a verificare gli orientamenti degli aderenti a un’organizzazione, o a indagare le opinioni e le propensioni degli individui. (lit. in order to report; public consultation where citizens vote)
Replicare = piegare di nuovo. Ripetere, riprodurre. Rispondere. (lit. to bend again; to reproduce)
Reprimenda = cose da frenare. Sgridata. (lit. things that must be stopped; scolding)
Repulisti = hai respinto. Distruggere tutto, sbaraccare, far piazza pulita. (lit. you repelled; to destroy everything, clean slate)
Retro = dietro. La parte posteriore di una casa, un negozio, un mobile. (lit. behind)
Rubrica = (terra) rossa. Elenco di nomi e indirizzi. (lit. red earth; notebook with a list of names and addresses, originally the central part and the “bookmark” of the rubrica were painted using a red pigment)
Sancta sanctorum = le cose sante di (quelle) sante. Propriamente indicava la parte più interna e inaccessibile del tempio di Gerusalemme; poi, luogo particolarmente riservato, accessibile solo a pochi (sanctus viene da sancio “sancire, delimitare”). (lit. the sacred things among sacred things; a place that is hidden and not accessible to everyone, originally the inner parts of temples)
Sic = così. Si usa, spesso fra parentesi per indicare la trascrizione fedele di un testo incomprensibile o sbagliato. È l’antecedente del nostro “sì”. (lit. such/thus/so/that way; used to point out the faithful transcript of an illegible text)
Sine causa = senza motivo. Si usa per indicare una situazione di fatto che non ha motivi o giustificazioni. (lit. without a reason)
Sinecura (sine cura) = senza cura (delle anime). Ruolo o beneficio che comporta vantaggi a fronte di scarso impegno. (lit. without caring -for the souls-; role that grants benefits in the face of low efforts)
Sine die = senza giorno. A tempo indeterminato, senza un termine stabilito. (lit. without day; without a given time, unlimited)
Solarium = luogo del sole. Terrazzo o altra parte di un edificio adatto a esporsi al sole. (lit. place of the sun; balcony or similar place where you could sunbathe)
Sosia = Sosia, il servo di Anfitrione in una commedia di Plauto. Sosia. (lit. Sosia, Anfitrione’s servant in a comedy by Plauto; someone that looks exactly like someone else)
Spécimen = esempio, modello. Campione, estratto di un’opera, modello, esempio di firma autografa. (lit. example, model; an extract from a text, or a model)
Sponsor = persona che si rende garante, padrino, patrocinatore. Il sostenitore economico o morale di una manifestazione, un’impresa o di un evento. (lit. person that act as guarantor; supporter moral or econmical)
Status = condizione, posizione. La condizione giuridica, sociale o economica di una persona. Il livello gerarchico, il grado di reputazione sociale. (lit. condition, position; juridical, economical or social)
Status quo = la condizione in cui. Lo stato delle cose. (lit. the condition in which; the way things are when nothing happens)
Sua sponte = di sua volontà. Spontaneamente. (lit. of his own free will; spontaneously)
Sui generis = del suo genere. Originale, fatto a modo suo. (lit. of his own kind; original)
Super = sopra. Eccellente, di qualità superiore, il massimo. (lit. above; excellent)
Super partes = sopra le parti. Al di sopra delle parti. (lit. above the parties)
Tabula rasa = a tavola raschiata (si intende la tavoletta cerata su cui si scriveva). Azzerando ogni precedente, non lasciando traccia. (lit. with a cleaned tablet; without a trace of what was there before, originally refers to wax tablets that were carved to write, and then were “ereased” again by scrubbing them)
Tot = tanti. Un certo numero, una quantità data, un tanto. (lit. many; a certain amount)
Transeat = si tralasci. Si lasci perdere, si soprassieda. (lit. leaving aside -information-)
Transfert = egli trasferisce. Nel linguaggio psicoanalitico, indica un particolare rapporto col terapeuta. (lit. he transfers; in psychoanalysis it is a specific relationship with the therapist)
Tutor = protettore, difensore. Insegnante, istitutore. (lit. protector; teacher)
Ultra (non plus ultra, see above) = oltre, al di là (non più oltre). Il massimo, il più possibile, l’oltre. (lit. over/more; maximum possible)
Ultimatum = ultimo avviso. Ultimo avviso. (lit. last warning)
Una tantum = solamente una volta. Si dice di una concessione, un premio oppure una tassa di valore straordinario e teoricamente irripetibile. Tanto teoricamente che l’espressione è spesso maldestramente intesa come “una volta ogni tanto”. (lit. only once; something that almost never repeats)
Unicum = unico. Singolo esemplare, caso unico, evento irripetibile. (lit. unique)
Vademecum (vade mecum) = vieni con me. Libretto di istruzioni, guida, manuale. (lit. come with me; instruction, guide)
Veto = mi oppongo, vieto. Divieto di procedere o di agire. (lit. I oppose; prohibition)
Viceversa (Vice versa) = a vicenda mutata. In ordine inverso. In senso opposto o contrario. E invece. (lit. with a changed matter; in a different order, contrary)
Video = io vedo. Breve filmato. Contrapposto ad “audio”, la parte visiva di un filmato. Lo schermo che permette di vedere immagini. (lit. I see; screen)
Virus = veleno. In biologia: microrganismo portatore di patologie, agente patogeno. In informatica: programma inteso a danneggiare il funzionamento di un computer. Germe. (lit. poison; micro-organism that causes an illness)
Vulnus = ferita. Lesione di un diritto, lacerazione, offesa. (lit. wound; offense)
Whoof, that took a loooooong time ahahah
As always I hope someone finds this helpful or at least interesting!
Let me know if you spot any mistake, please!
Here you can find the post on my blog and all the other ones!
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Milano, giornata FAI: A mano libera
Milano, giornata FAI: A mano libera. In un’epoca in cui la scrittura digitale ha quasi del tutto superato la grafia manuale, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS desidera far riscoprire la calligrafia, in particolare quella in corsivo, una competenza strettamente connessa allo sviluppo di abilità motorie, psicologiche, neurologiche e linguistiche fondamentali. Da questa consapevolezza nasce l’idea di proporre A mano libera, in programma domenica 23 ottobre 2022 dalle ore 10 alle 18 a Villa Necchi Campiglio, Milano. L’evento, giunto alla quarta edizione, è organizzato in collaborazione con ACI – Associazione Calligrafica Italiana, fondata nel 1991 per promuovere e diffondere l’arte della scrittura a mano, e con A.G.I. – Associazione Grafologica Italiana, nata nel 1976. Durante la giornata si susseguiranno a partire dalle ore 10.30 laboratori di scrittura manuale per adulti e bambini al fine di realizzare una cartolina, nello stile coerente al corso frequentato, con una parola a scelta. Particolarmente adatto ai più piccoli (dagli 8 anni) sarà l’appuntamento Linee spesse, linee sottili, che permetterà di sperimentare calami, pennini, pennelli e inchiostro, e di capire come ottenere tratti sottili o spessi comprendendo potenzialità e caratteristiche degli strumenti utilizzati. Altri laboratori cui si potrà partecipare sono Calamo e pennello: scrivere un biglietto in italico, per creare un biglietto di auguri tra pennellate e schizzi di inchiostro, e "Sembra Stampato!"- Alla scoperta del Foundational, finalizzato a fare pratica, con l’uso del pennino, in uno degli stili base della calligrafia, il Foundational di Edward Johnston. Sarà incentrato sulle forme di base del Corsivo Inglese il workshop intitolato Delicatezza in punta di pennino, durante il quale si giocherà sullo spessore e sul colore delle lettere per dare grazia e leggerezza alla composizione. Ancora, si potrà imparare a Scrivere con BrushPen, una penna speciale con la punta a pennello che, se usata con sapienza, consente di muovere e deformare l' "anatomia" delle lettere. Al termine dei laboratori, tutti potranno portare a casa la propria cartolina. L’Associazione Grafologica Italiana-Sezione Lombardia proporrà sessioni di grafologia con grafologi professionisti. Un interessante momento di approfondimento arricchirà la manifestazione: alle ore 12, infatti, si terrà la tavola rotonda su L’importanza della scrittura a mano nella vita di tutti i giorni che vedrà coinvolti: Francesca Biasetton, calligrafa e illustratrice, docente di ACI; Guglielmo Incerti Caselli, consulente grafologo specializzato in Educazione del Gesto Grafico e Grafologia dell’Età Evolutiva, segretario di A.G.I. nazionale; Mario Valle, esperto del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico a Lugano e Presidente dell’Associazione Montessori Scuola Pubblica; Raffaele Mantegazza, docente di Scienze Pedagogiche presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell'Università di Milano-Bicocca. Negli ambienti della residenza progettata da Piero Portaluppi nei primi anni Trenta, i calligrafi dell’ACI, inoltre, esporranno la propria collezione privata di corrispondenze nella piccola mostra Le buste viaggiate, una raccolta che testimonia la passione imperitura di comunicare su carta e il piacere di dedicare al destinatario del messaggio un "oggetto" unico, creato appositamente, ricco di personalizzazioni, dalla scelta dello stile e delle carte fino all’uso delle penne, dei profumi e dei colori. Un’occasione per riflettere sul valore di una lettera vergata a mano, che all’arrivo avrà i segni della lunga strada fatta - timbri, francobolli, firme, spiegazzamenti, macchie e impronte – che raccontano un "percorso". Infine, i visitatori saranno invitati a scrivere, su un grande pannello situato nel tennis di Villa Necchi, pensieri e suggestioni a completamento della frase Prendo la penna e scrivo a mano perché… e potranno partecipare alla maratona di corsivo utilizzando la penna stilografica. Con il Patrocinio del Comune di Milano. Il calendario "Eventi nei Beni del FAI 2022" è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al significativo contributo di Nespresso, azienda che dal 2020 sostiene la Fondazione, di Pirelli che conferma per il decimo anno consecutivo la sua storica vicinanza al FAI, e di Delicius che riconferma per il secondo anno il suo sostegno al progetto. Villa Necchi Campiglio è museo riconosciuto da Regione Lombardia. Biglietti Laboratori: Intero 15 €; Iscritti FAI 10 €; Ridotto 8-18 anni 10 € Sessioni di grafologia: Intero 20 €; Iscritti FAI 15 € Sessione di consulenza del gesto grafico per bambini (età consigliata 8-16 anni): € 20 Chi acquisterà il biglietto d’ingresso in villa potrà visitare la mostra Le buste viaggiate. Ingresso in villa e giardino: Intero € 14; Ridotto 6-18 anni € 6; Bambini fino a 5 anni, Iscritti FAI e altre convenzioni gratuito; Studenti fino ai 25 anni € 9; Famiglia (2 adulti + 2 o più bambini) € 35. Per informazioni: Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano; tel. 02/76340121; [email protected] www.villanecchicampiglio.it... Read the full article
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Per favore, leggilo è un messaggio serio. Se poi sei d’accordo procedi.
Chiedo a ciascun destinatario di inoltrare questo messaggio a molte persone, per organizzarci al termine di tutto questo e dare una risposta di massa.
In questo modo, tra 3 giorni, molte delle persone in questo paese avrà ricevuto questo messaggio.
Nei prossimi mesi saranno raccolte le firme per presentare una legge di iniziativa popolare:
1. I deputati e i senatori saranno retribuiti solo durante il loro mandato.
2. I deputati e i senatori contribuiranno al regime generale di previdenza sociale come il resto dei cittadini.
Il fondo pensione del Parlamento passerà alla previdenza sociale.
I deputati e i senatori parteciperanno ai benefici del sistema di assistenza sociale esattamente come tutti gli altri cittadini.
3. I deputati e i senatori non potranno votare i propri aumenti di stipendio.
4. I deputati e i senatori devono rispettare le stesse leggi del resto degli italiani.
5. L'elezione al Parlamento è un servizio ai cittadini, non una professione. I deputati e i senatori non possono essere eletti per piu' di 3 legislature.
6. Va ridotto del 30% il numero di politici nelle istituzioni (Consiglieri comunali, provinciali, regionali, deputati, senatori), ovvero eliminate le istituzioni inutili, obsolete o duplicate.
7. Va ridotto del 50% il numero dei consulenti degli uffici politici e limitata notevolmente la loro retribuzione.
8. Le pensioni di reversibilità di deputati e senatori dovranno essere devolute solo ed esclusivamente al coniuge superstite e non a figli, sorelle, fratelli ed altri. Esattamente come succede per tutti gli altri cittadini.
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Il tempo per la modifica della Costituzione è ORA.
COSI SI POSSONO CORREGERE, GLI ABUSI DI DEPUTATI E SENATORI!
Fai circolare questo messaggio per una LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE!
Vediamo se qualche partito accetta e promuove queste regole e prepariamo il terreno per la raccolta delle firme.
Ricorda: se ciascun destinatario inoltra questo messaggio a 20 persone tra 3 giorni avremo raggiunto un numero molto alto!
P S. Se non sei d'accordo lascia perdere. NON sei obbligato. Ciao
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Sono giorni rivoluzionari, questi. Mi ricordano verosimilmente le campagne sociali e i tumulti che sbocciavano cinque anni fa negli spazi abbandonati della casa del portuale occupata e prima ancora nel teatro in fiera semi (se non del tutto) distrutto dall'incuria e da decenni e decenni di mafia. L'aria che si respira è di rinnovata coscienza collettiva che ha finalmente messo radici in una città per niente avvezza al cambiamento. E anche se quegli spazi non sono più fruibili, rimane comunque la consapevolezza di un'intera città ancora da accudire e non solo il ricordo di un’esperienza intensa.
I laboratori a cielo aperto continuano ad espandersi, così come gli eventi artistici ed educativi e la fiducia nella potenza che diventa azione. Il bene comune che da idea utopica si fa concretezza.
Fatti nodali che, al mio arrivo in questa città, erano praticamente inesistenti.
Quello che più di tutto mi entusiasma, in questo clima di familiarità e agitazione positiva, è l'averti con me e poter condividere questo entusiasmo, adesso. Osservarti mentre fai la fangirl quando Renato passa tra la gente e mentre ti metti alla guida dei balfolk organizzati su due piedi durante le serate per la raccolta firme a sostegno dell'unico movimento in grado di cambiare realmente le cose, dal basso.
Poter finalmente vivere tutto questo insieme a te e non da sola con i miei ideali da sognatrice. Tornare a casa, estasiata, dopo una serata colma di sorrisi e musica, e dirti di voler fondere la mia pelle, il mio sangue, i miei organi con i tuoi, ridendo a crepapelle per l'assurdità romantica del gesto quando provo a entrarti dentro durante il tragitto.
Tutto questo per dire che, in questo anno spazzato via alla velocità dell'amore, i confini sono svaniti e tutto quello che sono, sento, penso, appartiene a te.
Gli agiti, le rivoluzioni planetarie soggettive e quelle collettive, gli oleandri bianchi dietro il teatro cittadino che ti porterò a vedere, le coincidenze devastanti che mi hanno portata da te.
Tutto.
Tranne la musica Reggae e Cristina Donà, ma questo posso anche accettarlo.
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8x1000
Probabilmente pensi che, quando fai la scelta per l'otto per mille, l'otto per mille delle tue tasse vada a chi decidi tu.
SBAGLIATO.
Lo Stato ogni anno raccoglie l'IRPEF e ne mette l'otto per mille in un calderone. Sembra una quota piccola, ma in realtà sono molti soldi: circa un miliardo di euro. Questi soldi vengono poi ripartiti a seconda delle scelte che sono state espresse: insomma la tua firma conta come un voto e ha lo stesso valore di quella degli uomini più ricchi d'Italia, un Berlusconi o un Moratti.
Che fine fanno i soldi di chi non firma per nessuno? Vengono ripartiti a seconda dei voti di chi ha espresso la scelta. E sei persone su dieci non firmano.
Riporto come esempio le scelte nella dichiarazione dei redditi del 2000:
Nessuna scelta 60,40%
Chiesa cattolica 34,56%
Stato 4,07%
Valdesi 0,50%
Ebrei 0,16%
Luterani 0,12%
Avventisti 0,10%
Assemblee di Dio 0,08%
Che fine fanno i soldi di chi non firma per nessuno?
Anche quelli finiscono nel calderone, e vengono ripartiti a seconda dei voti di chi ha espresso la scelta. I soldi vengono rispartiti così:
Chiesa cattolica 87,25%
Stato 10,28%
Valdesi 1,27%
Ebrei 0,42%
Luterani 0,31%
Avventisti 0,27%
Assemblee di Dio 0,20%
La Chiesa Cattolica, con circa il 35% delle firme, prende l’87%. Cioè più di 900 milioni dei nostri euro. Se non scegli niente, se non firmi, la tua quota viene assegnata dagli altri. Sembra una di quelle scene da cartone animato, ma stavolta con protagonista la Chiesa Cattolica Romana: noi vogliamo offrirle un dolce, tagliamo sorridenti una generosa fetta di torta e lei, sbavando, invece della fetta, afferra tutto il resto e, lasciandoci a bocca aperta, lo butta giù.
Tutto questo avviene perché quasi nessuno sa come funziona esattamente l’8×1000 e i mezzi di informazione si guardano bene dal dirlo; lo Stato non si fa nessuna pubblicità e tra le confessioni religiose solo la Chiesa Cattolica può permettersi costose campagne; infine chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi (alcuni lavoratori dipendenti o i pensionati) spesso non sa che può scegliere anche lui a chi destinare la sua preferenza (tra poco ti dirò come, è semplicissimo). Pur essendo un meccanismo apparentemente basato sulla volontarietà, la mancanza di informazione e la ripartizione delle scelte inespresse di fatto vìolano questo principio.
Non è finita qui!
Se pensi che firmando per lo Stato fai la tua buona azione da cittadino, non destini nulla alle confessioni religiose, e che così quel denaro verrà usato per scopi sociali e umanitari, sbagli di grosso. Perché quei soldi sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, che prende una grossa fetta dell’8×1000… e lo dà di sua iniziativa alla Chiesa Cattolica, finanziando restauri di chiese e conventi, nonché l’associazionismo cattolico!
Un esempio concreto? Un link diretto? Non mi invento nulla, eccolo, direttamente dal sito del governo
http://www.governo.it/Presidenza/DICA/2_CONCERTAZIONE_AMMINISTRATIVA_MONITORAGGIO/Servizio_2/ottoxmille/normativa_ottopermille/dpcm_2009/dpcm_%202009.pdf
Cosa ci fa davvero la Chiesa Cattolica di tutti questi soldi
Molti potrebbero dire: “Vabbe’, in fondo io do i soldi alla Chiesa per sostentare i poveri, per opere di carità e di bene, pazienza che il sistema che hanno escogitato per ottenerli non sia così democratico e trasparente. Il fine giustifica i mezzi”. Ebbene, le cose stanno in maniera molto diversa da quello che la stessa Chiesa, tramite i suoi tonitruanti spot pubblicitari, vuole farti credere (ma, sia detto per inciso, le bugie, comprese quelle di omissione, non erano peccati?). Solo una piccola percentuale dei soldi dell’8×1000 è destinata a interventi caritativi. Quasi l’80% serve al sostentamento del clero, a costruire nuove chiese (a riparare le vecchie ci pensa l’8×1000 dello Stato), a finanziare i tribunali ecclesiastici, alla manutenzione dell’incalcolabile patrimonio immobiliare, ecc. ecc.
Ricordate la pubblicità dell’8×1000 imperniata sulla tragedia dello tsunami nel 2005? La campagna, affidata alla multinazionale Saatchi&Saatchi, costò alla Chiesa 9 milioni di euro. Fece guadagnare alla Chiesa più di 900 milioni di euro. La Chiesa donò alle vittime dello tsunami 3 milioni di euro, un terzo di quanto era costato lo spot, lo 0,3% (fonte CEI) della raccolta totale (cfr. C. Maltese, La questua. Quanto costa la Chiesa agli italiani, Feltrinelli).
Uno scandaletto una tantum? Macché, è la prassi!
In dettaglio (fonte CEI). Negli anni 2016 e 2017 la somma, pari in media a 1 miliardo di euro, è stata ripartita nel modo seguente:
35% sostentamento dei sacerdoti
27% interventi caritativi in Italia e nel terzo mondo.
48% esigenze di culto pastorale
https://www.8xmille.it/PDF/ripartizione.pdf
Come posso fare perché questo denaro non sia destinato dove non voglio?
INNANZITUTTO, FIRMATE. Non c’è modo di non destinare quei soldi. Quindi bisogna prendere una decisione. Non siate quel 60% che non firma, e fa il gioco della maggioranza.
Ma se non volete che i vostri soldi siano usati da confessioni religiose per il proprio sostentamento o in modi che non ritenete opportuni, né che lo stesso Stato le destini alla Chiesa Cattolica… come fare, visto che l’8×1000 si può dare solo allo Stato o a confessioni religiose?
Una soluzione c’è. Il consiglio mio e di sempre più persone e associazioni, è quello di firmare per la Chiesa Valdese.
Badate bene, io non sono Valdese! Non me ne torna niente in tasca. E neanche a loro!… Nemmeno un euro viene destinato alle spese di culto.
Sì, firmare per la Chiesa Valdese è giusto non solo perché è al passo coi tempi quanto a bioetica e diritti civili (ed è l’unica Chiesa cristiana in Italia ad aver riconosciuto le unioni omosessuali, dando il suo avallo alla benedizione di coppie gay), non solo perché i loro pastori possono sposarsi, e possono essere anche donne, e mille altre ragioni che la rendono, tra tutte le confessioni religiose che possono usufruire dell’8×1000, la più dignitosa, ma soprattutto perché la somma ricevuta dalla Chiesa Valdese (4,6 milioni di euro nel 2004) non può essere usata – per loro scelta – per alcuna attività religiosa, ma esclusivamente per progetti sociali, assistenziali e culturali.
Ogni anno sul loro sito (https://www.chiesavaldese.org/index.php) viene pubblicato un resoconto molto dettagliato delle spese, che elenca tutti i progetti finanziati. Lo slogan di qualche anno fa era, addirittura, FACCIAMO QUALCOSA DI LAICO. È paradossale… ed è vero (nel 2008, tra gli oltre 200 progetti finanziati, due riguardano le cellule staminali! Ce la vedo proprio la Chiesa Cattolica…)!
ISTRUZIONI PER CHI NON FA LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI MA HA UN CUD
Se hai percepito solo redditi di pensione o di lavoro dipendente o assimilati e non devi presentare la dichiarazione dei redditi, puoi comunque effettuare la scelta per l’8 per mille (e quella del cinque per mille: non sono alternative) con il modulo allegato al CUD (di solito è l’ultimo foglio). Basta prendere il modulo, firmare nel riquadro corrispondente alla tua scelta (attenzione a non entrare in altri campi per non invalidarla), ricordarti di firmare anche in basso (dove specifichi che non devi fare dichiarazione dei redditi; anche questo è molto importante per non invalidare la tua scelta), e consegnare il modulo in busta chiusa presso un ufficio postale (è del tutto gratuito), o ad un ufficio di intermediazione finanziaria (CAF o commercialista). Sulla busta devono essere scritti il tuo cognome, nome, codice fiscale e la frase «SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF». L’ufficio postale è tenuto a darti ricevuta. È di una semplicità sconcertante.
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{AGI) - Roma, 6 dic. - L'aveva annunciato dal palco del CircoMassimo di Roma ed ora l'intenzione diventa realta': dal suoblog Grillo lancia il referendum per uscire dall'euro. Laraccolta delle firme iniziera' il prossimo 13 dicembre, giornodi Santa Lucia. "Caro amico, cara amica, segna questa data: 13dicembre, il giorno di Santa Lucia. Il M5S inizia la raccoltafirme per la legge popolare per indire il referendum perl'uscita dell'Italia dall'euro", scrive il leader del M5S."L'Italia e' in una situazione drammatica, travolta dapoverta', corruzione e malaffare. Gli italiani come primo passodevono riprendersi il Paese e la sovranita' su di esso, apartire da quella monetaria. E' un giorno storico e per il suosuccesso abbiamo bisogno di tutto il tuo aiuto. Con l'eurosiamo condannati al default economico. Il 13 dicembre il M5Ssara' presente in tutto il Paese con gazebo e i moduli per lefirme", aggiunge e da' le seguenti indicazioni: "Il tuocontributo e' importante: organizza il tuo banchetto esegnalalo su questa mappa (che sara' in continuoaggiornamento); scarica, stampa e diffondi i volantiniinformativi (motivi per uscire dall'euro; domande frequentisull'euro)". E ancora: "fai conoscere a tutti i tuoi contattiquesto nuovo sito sul referendumwww.beppegrillo.it/fuoridalleuro; invia i tuoi commenti esuggerimenti a [email protected]. Cerchero' dirispondere alle tue osservazioni quanto prima". "Contro ilSistema, contro le banche, contro le istituzioni finanziarie,contro tutti! Solo grazie alla tua attivita' otterremo l'uscitadall'euro e il ritorno a un'Italia sovrana! So di poter contaresu di te. Grazie per il tuo aiuto", e ' l'appello. La letteraaperta di Beppe Grillo e' corredata da un post scriptum chesegnala la presenza di referenti in ogni Regione per coloro cheaderiranno all'iniziatiava: "p.s. per ogni Regione - si legge -sono stati incaricati uno o piu' referenti della distribuzionee successiva raccolta dei moduli. Potrete comunicare con lorotramite gli indirizzi mail [email protected]" inserendofra la parola euro e la @ il nome della Regione diriferimento.(AGLI,) "Camera in ferie per 40 giorni ma si lamentano per iter legislativo lento"} Erail2015 https://www.instagram.com/p/Bx7xVoEi1V7/?igshid=v6flzxqo6a6l
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Giornata mondiale del bacio, che te ne fai dei diritti se hai un sacco di amore su Instagram? di Francesca Fornario La giornata mondiale del bacio, il World Kiss Day, … solennemente istituito da un’agenzia di creativi inglesi 11 anni fa per “Farci dimenticare il terrorismo e la crisi economica e reagire con positività alla paura e allo sconforto”. ..Un simpatico cazzeggio, che però mobilita i caporedattori di tutte le principali testate giornalistiche, comprese quelle del servizio pubblico. Le stesse che ignorano gli scioperi dei sindacati di base, le mobilitazioni dei precari della ricerca, le iniziative politiche non allineate come quella lanciata da Anna Falcone e Tomaso Montanari al Brancaccio o la raccolta firme del Movimento 5 Stelle per indire un referendum per uscire dall’Euro e così via. Le stesse che poi si sorprendono quando il referendum si fa e vince l’uscita e quando vince il No alle riforme costituzionali poste da Renzi come condizione per restare al governo e quando vince la Brexit e quando Tsipras vince il referendum in Grecia e così via. Che te ne fai dei diritti se hai un sacco di amore su Instagram? Sarebbe bello avere un team di registi di corti premiati all’Oscar dediti per un giorno a denunciare lo sfruttamento dei lavoratori. Avere, per un giorno, i caporedattori di giornali, radio e tv che chiedono ai loro redattori di occuparsi dell’argomento, invece che dei benefici di un bacio sul sistema immunitario. Perché sono convinta che “La positività” si diffonda mettendo in sicurezza le persone. Garantendo loro un lavoro stabile, uno stipendio decente, il diritto alla casa, all’istruzione, alla salute. Sono anche convinta che quando non hai l’angoscia di saltare la rata del mutuo, perdere il posto, ammalarti e non poterti permettere le cure, baci anche di più.
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FAI... mah insomma mica tanto bene.
Il FAI lancia una campagna di raccolta firme contro il Glifosato (un diserbante molto comune e usato da una trentina d'anni senza alcun problema di sorta) perché alcuni dei suoi componenti appaiono nell'elenco della classe di rischio 2A per il cancro.
Ora, io pensavo di iscrivermi al FAI, ma non lo farò più, e sapete perché?
Perché nella stesso elenco ci sono, tra le altre cose:
Il lavoro a turni
dormire meno di 8 ore per notte
il processo di produzione del vetro
le verdure colte
e un SACCO di altre cose. Come se non bastasse l'elenco raccoglie "cose" per cui non c'è la certezza di un aumentato rischio di tumore ma una banale "possibilità". Insomma non si possono escludere al 100% i rischi. Nel caso specifico del glifosato, è uno degli erbicidi (e non PESTICIDI, come dice il testo dell'appello) più sicuri e quello che lascia in assoluto meno residui nell'ambiente.
Il "naturale" rame invece non si degrada, si accumula e inquina non poco.
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Tutte le donne sono pazze (Capitolo 2 Becky)
Nevicava da fare schifo, 30 cm di neve sul suolo.
"Sei solo un coglione chi cazzo te l'ha fatto fare..." pensai sconsolato.
Avevo una valigia, la mia chitarra Martin da viaggio e pochi risparmi.
Ero arrivato a Londra da due giorni. Mi ero sistemato in un ostello che puzzava di fogna, nel quartiere di Arsenal.
Dormivo in una stanza che aveva soltanto tre letti a castello a tre piani. In tutto nella camera eravamo in nove. Io e otto sconosciuti.
A me era toccato un materasso a livello pavimento che non era scomodo, ma sembrava di dormire per terra, come i senzatetto nella metropolitana di Elephant&Castle.
Sopra di me c'era una ragazza spagnola, grassa come una vacca e sopra ancora il suo ragazzo, grosso come un bue.
Ogni notte lui scendeva nel letto di lei e scopavano. Non doveva essere un bello spettacolo vedere un bue che scopa una vacca.
Per le prime notti quei due coglioni non mi fecero chiudere occhio, poi comprai dei tappi per le orecchie e riuscii a dormire.
I miei altri compagni di camera erano una ragazza svedese timida e carina che non parlava mai con nessuno, un grassone inglese che non faceva altro che dormire, due portoghesi, un francese e una ragazza italiana che era sempre fatta. Sembrava di vivere in delle stalle di un circo intinerante.
Ero completamente disperato, in quei pochi giorni in cui ero arrivato avevo già nostalgia di casa. Ero un ragazzino di appena venti anni che si ritrovava in una città immensa e completamente innevata, io che la neve l'avrò vista si e no due volte in vita mia. Odio la neve ora.
Parlavo inglese con un forte accento italiano, ma non avevo mai parlato con una persona di madrelingua inglese, anche se a Londra ne sono rimasti davvero pochi.
Nel mio animo in quei giorni regnava lo sconforto e la paura.
Ma per mia fortuna sono sempre stato uno che nelle difficoltà riesce a tirare fuori il meglio di se stesso. La prima cosa che mi dissi fu: "Cazzo devo andarmene da questo schifo di posto! Ho bisogno di una casa. Ricordati perchè sei qui cretino. Avevi bisogno di dimenticare quella troia che ti ha lasciato. Sei quì per suonare la tua chitarra per le strada di questa maledetta città e devi farci soldi se vuoi continuare a farlo. Fallirai? Pazienza te ne tornerai a casa. Ma te ne devi andare da questo cesso di ostello!"
In poco tempo ero riuscito a trovare un appartamento dall'altra parte della città, a Kensal Rise e mandai a fanculo quell'ostello.
Abitavo insieme a sette italiani. Si stava di merda anche là, ma per lo meno dormivo in un letto normale. L'affitto non era carissimo, ovviamente tutto a nero e veniva sempre un ragazzone brasiliano di colore alto due metri a riscuotere settimanalmente. Doveva essere mezzo mafioso, ma mi stava simpatico. Era solo una marionetta nelle mani di qualcuno con potere.
Ero anche riuscito a trovare il coraggio per provare ad andare a suonare la mia chitarra in un angolo di Hyde Park e stavo moderatamente piacendo alle persone.
La prima volta che mi esibii cantai Billie Jean di Micheal Jackson e riuscii ad intascare addirittura 79 centesimi, i primi soldi guadagnati come artista.
Usai quei soldi per comprarmi un pacchetto di patatine e una bottiglietta d'acqua. Non mi bastarno, dovetti metterci 21 centesimi di tasca mia e andai a mangiarle sulla panchina vicino ad un cassonetto adiacente al parco. ,Mi sentivo come una rockstar che mangia caviale e beve champagne in un ristorante lussuoso.
Con il tempo riuscii ad affinare il mio repertorio: Police, The Script, Paramore, Rudimental, Ed Sheeran, ecc...
Più i giorni passavano e più persone si fermavano ad ascoltarmi. Non avevo una voce bellissima, ma stavo piacendo. Guadagnavo sempre di più. I soldi non bastavano assolutamente a pagare le spese, ma non mi importava, continuavo a suonare.
Intanto iniziai a mandare il mio curriculum alle case discografiche per propormi come autore di testi, la mia vera aspirazione. Scrivere è l'unica cosa che so fare.
Era un giovedì di febbraio, la neve si stava sciogliendo, ma c'era comunque un vento gelido che faceva rizzare i peli dal freddo.
Come tutti i giorni andai ad Hyde Park Corner dove suonavo di solito. Indossavo un giubbottone che mi andava quattro volte, scarponi da neve e guanti neri di lana a cui avevo tagliato le dita per poter suonare la mia Martin.
Quella mattina stavano passando diverse persone. Potevo fare un po' di soldi. Mi preparai, chiusi gli occhi ed iniziai.
Decisi di suonare "Free" dei Rudimental feat Emeli Sandè, un brano che incita ad essere se stessi e liberi (se non lo conoscete andate subito ad ascoltarlo! Emeli è bravissima nella versione originale, ma c'è un live cantato dalla corista dei Rudimental, Anne-Marie, che è un qualcosa di magico).
Questo brano lo suonavo con l'arpeggio e va cantato con leggerezza, con la voce quasi rotta dal dolore dalla consapevolezza di essere ciò che si è veramente.
Mi esibii e tanti passanti lasciarono monete nella custodia della mia chitarra, qualcuno si era addirittura fermato per ascoltare l'intera performance. Suonare era l'unica cosa che mi facesse stare bene in quel periodo, ora neanche più quello.
Accarezzare sei corde di metallo e sentire il suono che producevano mi rendeva libero da tutti i problemi che probabilmente venivano creati solo nella mia testa.
Finì l'esibizione e aprii gli occhi.
Davanti a me c'erano due uomini in giacca e cravatta con ventiquattrore in mano, una donna con un bambino nel passeggino e una ragazza bionda. Tutti applaudirono, ringraziai con un inchino e ognuno andò per la propria strada.
Tutti tranne la ragazza bionda che si avvicinò a me sorridendo.
"Wow sei bravissimo! Io adoro i Rudimental!"
Rosso per l'imbarazzo dissi: "Grazie...piacciono tanto anche a me".
Capì dal mio forte accento che non ero inglese.
"Di dove sei? Spagna?"
In effetti in molti mi scambiano per spagnolo, noi e i nostri cugini iberici siamo simili.
"No, sono italiano" risposi sempre imbarazzato.
"Oh adoro l'italia, siete le persone più sexy del mondo" disse lei con un sorriso affabile.
Le gambe cominciarono a tremarmi.
"Comunque piacere sono Becky!"
Becky era una ragazza di Londra con i capelli biondi e con qualche ciocca rasta, avevo un viso grazioso e occhi azzurro cielo, era bassina con un fisico esile. Aveva veiticinque anni, anche se ne dimostrava diciotto. Me ne innamorai subito.
Indossava un cappellino di lana marrone e un giubottone verde con cucito sopra il logo di Greenpeace.
Mi disse che era una volontaria di quella associazione e stava raccogliendo firme contro il riscaldamente globale o qualcosa del genere. Non ascoltavo molto di quello che aveva da dire, ero troppo occupato a fantasticare su di lei.
Scambiammo due parole, le raccontai cosa facevo a Londra e rimase colpita dalle mie storie.
Era simpatica, una sorta di mezza hippie moderna.
"Devo andare ora, devo raccogliere più firme possibili"
Ne aveva prese solo quattro fino a quel momento, di cui una la mia.
Stappò un pezzettino di carta dal foglio della raccolta firme, scrisse qualcosa sopra e me lo diede.
"Questo è il mio numero, scrivimi qualche volta!"
Si avvicinò, mi diede un leggero bacio sulle labbra e se ne andò.
Rimasi fermo come un coglione per un quarto d'ora abbandonate con il fogliettino in mano e l'espressione da ebete. Ero già follemente perso di Becky.
Si fece sera e tutto il giorno pensai se scriverle o meno.
E se mi avesse preso per il culo e quello non fosse realmente il suo numero? Cazzo se era figa!
E' risaputo che se si è indecisi se farla o no una cosa, è bene che si faccia. La paura è solo lo specchio delle nostre debolezze disse qualcuno di importante o lo sto dicendo ora io.
Presi coraggio e le scrissi.
"Ciao Becky! Sono il ragazzo italiano che stavo suonando oggi ad Hyde Park. Come va? Com'è andata la tua raccolta firme?"
Aspettai due secondi e premetti invio.
Cazzo l'avevo mandato, che coglione che sono.
Buttai il telefono sul letto e mi misi a fare altro, anche se con la coda dell'occhio controllavo la situazione.
Dopo sei minuti e venticinque secondi arrivò un messaggio. Con dignità, mi fiondai sul letto di testa per leggerlo immediatamente.
"Ciao tesoro! Aspettavo che mi scrivessi (lol) Ho raccolto ben 25 firme, è più di quanto mi aspettassi (lol) Cosa fai stasera? I Rudimental suonano ad una festa privata di un mio amico! Se vuoi possiamo andare insieme...ti mando l'indirizzo!"
Cazzo...cazzo...cazzo! Ero realmente emozionato come una ragazzina. Mi batteva il cuore all'impazzata...cazzo!
Risposi subito "Certo che vengo!"
Mi riscrisse con l'indirizzo della festa "A dopo baby xoxo"
Ero già venuto delle mutande.
Mi presentai all'indirizzo. Avevamo stabilito di vederci verso mezzanotte, ma non riuscii a trovare subito il posto, era nella South London ed arrivai con mezz'ora di ritardo.
Tanto meglio, alle donne piace chi se la tira.
L'ingresso del locale era pieno di gente, feci fatica ad orientarmi, non conoscevo nessuno e nessuno conosceva me. Provai ad entrare, ma il buttafuori, un omone che starà stato tre volte più alto di me e quattro più largo, mi disse che senza invito non mi avrebbe fatto oltrepassare l'ingresso. Mi stavo ingegnando per escogitare un modo per entrare nel locale. La ragazza di Greenpeace mi stava aspettando dentro. Forse potevo stendere il buttafuori, un destro tirato bene tra mandibola e tempia lo avrebbe mandato KO.
Ma poi mi resi conto dei 70 chili di differenza tra noi due e tornai alla realtà.
Per mia fortuna Becky era lì vicino e urlò all'omone: "Bryan caprone! Fallo entrare è con me!" Sorrisi a quel mostro tutto muscoli che mi guardò con diffidenza. Poi fece un cenno con le dita e mi lasciò entrare.
Ringraziai Bryan il caprone.
La biondina era visibilmente alticcia, aveva una bottiglia di birra in mano. Appena la raggiunsi mi abbracciò e mi diede un leggero bacio sulle labbra. Cazzo che strafiga.
Mi presentò ai suoi amici, una combriccola multietnica di fattoni con classica aria snob londinese. Uno di loro, un tipo con i capelli viola e lo sguardo perso nel vuoto, passò una birra anche a me. Una Guinness, davvero buona.
Becky mi prese per mano e disse: "Andiamo stanno per iniziare a suonare".
Il locale era strapieno di gente, menomale mi aveva detto che doveva essere una festa privata.
C'erano luci di scena offuscanti e fumi da palcoscenico e di sigarette che rendevano la visuale annebbiata.
L'inglesina mi tirò per il braccio e mi portò nel mezzo della folla.
I Rudimental fecero il loro ingresso sul palco e iniziarono a suonare.
Sono sempre stati uno dei miei gruppi preferiti.
Partirno con "Waiting all night" e tutta il locale iniziò a saltare.
Becky era scatenata, ballava come una forsennata e beveva tantissimo.
Io, mio malgrado, mi muovevo. Non sono mai stato in grado di ballare però so muovermi, così come non so nuotare, ma so galleggiare.
Un tizio strambo che indossava occhiali rosa e una cravatta mi passò una canna e feci un tiro, poi la passai alla mia compagna di danze.
La biondina strusciava quel suo culo sodo su di me, in cinque secondi netti ebbi un'erezione e glielo feci sentire. Lei si girò ridacchiando e continuò a stusciarsi.
La tenevo per i fianchi e le baciavo il collo. Si girò e cominciammo a pomiciare. Era sbronza e mezza sballata, ma baciava da dio.
Ad un certo punto il gruppo londinese fece "Free", la canzone che suonai io quella mattina ad Hyde Park. Sul palco salì Anne-Marie, la corista dei Rudimental, una figa da paura, e si esibì.
Fu un qualcosa di unico, sembrava che sul palco stesse cantando un angelo con l'anima sporca. Gli occhi azzurri di Anne-Marie illuminava l'anima dei presenti, come i fari fanno da guida alla navi capitanate da marinai sbronzi per via del rum.
Quasi mi commossi.
L'esibizione finì e la folla applaudì sbalordita. La giovane corista aveva un sorriso stupendo.
"Non abito lontano da qui vuoi venire da me?" mi sussurrò a voce alta Becky in un orecchio, tra gli schiamazzi del locale.
Ero quasi incredulo che me lo stesse realmente chiedendo.
"Ce..certo" balbettai.
Mi riprese per mano e uscimmo dal locale salutando Bryan il caprone.
Arrivammo al suo appartamento che era ad un isolato di distanza nella South London. Un piccolo buco che condivideva con un'amica. Il quartiere era caratterizzato dalle baby gang di bambini di colore che tiravano palle di neve alle persone dalle finestre di camera loro. Non si stava poi così male.
Appena entrati in casa, Becky mi mise con le spalle al muro e infilò tre/quattro metri di lingua nella mia bocca. Accettai volentieri il suo dono.
In pochi minuti l'avevo presa in braccio e sbattuta sul letto, ero sopra di lei e timidamente le toccavo il corpo.
Per fortuna l'intraprendente tra i due era la londinese, mi sbottonò i pantaloni e prese il mio uccello in mano. Ebbi un sussulto.
"Rilassati baby" sospirò lei.
Presi coraggio e la spogliai completamente. L'inglesina era nuda sul letto con il seno piccolo e la fica vogliosa.
Mi ci buttai a capofitto e gliela leccai. In pochi secondi si bagnò.
Becky diceva cose del tipo: "C'mon baby! Non fermarti! Ti prego baby!"
La leccavo di brutto, mi si sarebbe staccata la lingua a momenti. Venne dopo pochi minuti stringendomi per il ciuffo dei capelli.
Tenendomi sempre per la testa, mi alzò e ci baciammo passionalmente.
"Mettimelo dentro" disse mentre mi leccava l'orecchio.
Non me lo feci ripetere e lo buttai dentro di lei. Becky godeva come una matta.
Pompai, pompai, pomai e dopo 5 minuti dovevo venire.
Lei se ne accorse e cominciò a dire "Come baby come".
Tra la sua voce sensuale con quell'accento che te lo indurisce in pochi istanti e la sua espressione vogliosa e sudata, io venni.
Non era stata un performance memorabile, l'emozione faceva da padrona in quei momenti.
Avessi avuto la mentalità di ora l'avrei distrutta quella figa londinese. Se lo sarebbe ricordato per sempre!
Finimmo e mi sdraiai accanto a lei sul letto,tentando di baciarla.
Becky si scansò.
"No baby, ora rivestiti. Domattina devo uscire presto"
La guardai perplesso e sorpreso.
"Non penserai mica che dormiremo insieme questa notte? Niente coccole baby. Devo dire che sei stato bravo, ma questa è Londra...è la città degli one night stand"
Non spiccicai una parola.
Una botta e via? Non era stupida come idea.
Che avessi sempre sbagliato a credere all'amore eterno? Vedi una, la trombi e la saluti.
E' pratico e soprattutto non fa male al cuore.
Oltre che offrirmi un'ottima serata, Becky mi aveva insegnato qualcosa quella notte.
Mi rivestii, la salutai e me ne andai.
Il mondo dei sentimenti e delle delusioni amorose si stava rivelando per quello che era. Solo una farsa creata dai poeti per poter vendere le loro poesie piene di dolore.
Una botta e via...
Rimasi a Londra un altro po' di tempo.
Poi la vita si finse fortuna e venne a bussare alla mia porta per prendermi ancora una volta per il culo.
Dall'Italia mi offrirono un lavoro come autore di testi, era il momento di tornare a casa.
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Mobilitazione Fai Cisl su Pensioni e occupazione
Mobilitazione Fai Cisl su Pensioni e occupazione
BAS Una raccolta firme su tutto il territorio nazionale e, sabato 28 ottobre, una giornata di manifestazioni, presidi e sit in di fronte a tutte le Prefetture … by Livio Acerbo #greengroundit from
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Tarquinia: La visita di Vittorio Brumotti alla Tomba degli Scudi
Tarquinia: La visita di Vittorio Brumotti alla Tomba degli Scudi
Tarquinia: La visita di Vittorio Brumotti alla Tomba degli Scudi
“Ciao amici, dopo aver pedalato sotto il sole battente tra campi e colline sono arrivato qui oggi, in questo bellissimo posto, a Tarquinia, davanti alla tomba degli Scudi, che grazie al censimento Fai dei Luoghi del cuore e alla raccolta firme dei cittadini è stata restaurata e resa di nuovo fruibile”: con queste parole, Vittorio…
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PESARO – Torna l’appuntamento più importante del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Per l’occasione, a Pesaro si potranno visitare il cantiere della Chiesa di San Giovanni Battista; gli Orti Giulii e l’Osservatorio Valerio. Si potranno inoltre scoprire l’Acquedotto Romano e gli scavi archeologici di Colombarone. E per finire il Borgo di Fiorenzuola con una visita esclusiva al giardino di Casa Busi e alla ex canonica di Sant’Andrea.
Quest’anno si aprono le porte dell’incredibile, alla scoperta di una bellezza quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre nascosta e ferita, ma sempre profondamente nostra, che ci ricorda chi siamo e quali innumerevoli intrecci hanno tessuto il nostro passato, lasciando tracce nel nostro patrimonio culturale.
A Pesaro si potranno vedere la Chiesa monumentale di San Giovanni Battista, progettata da Girolamo Genga, voluta nel 1543 da Guidubaldo II della Rovere sull’area dove sorgeva il mausoleo costruito per la famiglia da Alessandro Sforza. Chiesa sempre appartenuta all’Ordine dei Frati Minori, dove sono in corso importanti lavori di restauro, poiché il terremoto del 26 ottobre 2016 ha danneggiato il soffitto della navata centrale, lavori che ci saranno spiegati dagli stessi tecnici che ne seguono la direzione.
Gli amati Orti Giulii dove ci auguriamo vengano presto realizzati i lavori per il completamento del fabbricato incompiuto e questo che possa contribuire a rivitalizzare il parco e l’intera area. L’Osservatorio Valerio, uno dei sei osservatori italiani individuati dall’ONU con la qualifica di “Centennial Observation Station”, riconoscimento riservato a stazioni con più di 100 anni di dati meteorologici, con interruzioni minime e nessun cambiamento significativo del sito (tra l’altro proprio il 23 marzo si celebra la Giornata Metereologica Mondiale).
Si potranno inoltre scoprire l’Acquedotto Romano di Pesaro che è stato per circa 2.000 anni l’unica fonte pubblica di approvvigionamento idrico della città. Straordinario esempio di ingegneria idraulica antica che è stato concepito e continua a funzionare come galleria filtrante, che capta e trasporta acqua, interagendo con il territorio che attraversa. Un bene prezioso, che deve essere conosciuto e amato, e deve continuare ad essere sottoposto alle opere di manutenzione che ne garantiscano la durata e la funzionalità. L’acquedotto ci rimanda al tema dell’acqua, risorsa essenziale per l’umanità, risorsa che non può essere sprecata.
Ancora: gli scavi archeologici di Colombarone i cui mosaici sono stati di recente sottoposti a manutenzione. Inoltre ad aprile verrà inaugurato l’Antiquarium in cui si racconterà la storia del sito, a partire dal rinvenimento da parte dell’Olivieri, e saranno mostrati materiali ritrovati durante gli scavi, che verranno così fatti conoscere e valorizzati.
Per finire con l’affascinante Borgo di Fiorenzuola dove grazie al Presidente del Parco Davide Manenti e la Famiglia Busi potremo visitare l’ex canonica di Sant’Andrea, chiesa crollata a mare dopo il terribile terremoto del 1916 e il giardino privato che affaccia da un lato sul mare e dall’altro sulle dolci colline verso l’entroterra.
Sono inoltre previste passeggiate naturalistiche a cura di Andrea Fazi lungo i primi tornanti di Strada della Marina per comprendere un paesaggio mutato nel tempo anche a causa del recente incendio del 2017.
Poi Urbino, con un affascinante percorso alla scoperta dell’arte del restauro: ci apriranno le loro porte i Laboratori della Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, diretti dalla Prof.ssa Baratin, a Collegio Raffaello e a Palazzo Albani, dove sarà possibile visitare anche la splendida Gipsoteca, curata dalla Prof.ssa Anna Santucci. L’evento di Urbino si completerà con l’incontro con alcuni restauratori privati, che ci accoglieranno nella loro bottega o nei luoghi in cui si conservano opere da loro stessi recentemente restaurate.
A Fano saranno visitabili il Palazzo del Podesta cioè il portico ed il foyer del Teatro della Fortuna oltre agli scavi sottostanti, edificio che un tempo fu palazzo del potere; la Chiesa di San Francesco, resa surreale dalle profonde ferite che ha subito nel corso del tempo e infine un’apertura insolita ma interessante: la Caserma Paolini, in cui i visitatori saranno accolti nel cortile da alcuni rappresentanti del 28° Pavia che ci parleranno dei cambiamenti del ruolo delle caserme.
A Cagli, due bellissime aperture: la Chiesa di Santa Chiara con il Coro delle Clarisse, che vede protagonista Gaetano Lapis, e la Cappella Tiranni con il Monumento funebre di Battista Tiranni, opere eccelse di Giovanni Santi custodite nella Chiesa di San Domenico.
A Fossombrone si vedranno la Casa Museo – Quadreria Cesarini, la Chiesa di Santa Lucia, e la Corte Alta, secondo un interessante percorso che mette in stretta relazione tre siti all’apparenza molto diversi.
A Piobbico riapriremo al pubblico le antiche Fornaci Romane, scoperte dal proprietario nel corso di lavori di ristrutturazione della sua casa, e la bella Chiesa di Santo Stefano alle Murate, con un percorso che passa davanti all’abitazione di Costanzo Felici, autore di uno dei più famosi erbari del 1500.
Ad Apecchio è previsto un percorso che toccherà le principali emergenze del borgo partendo da Palazzo Ubaldini per raggiungere la Chiesa di Santa Lucia, il Ponte Medievale, la Pieve di San Martino e il Quartiere Ebraico.
A Fermignano, un ricco itinerario che parte dal complesso monumentale della Torre e del Ponte Medievale per toccare l’ex Mattatoio ed il Lavatoio, da cui si gode una splendida vista verso il ponte e l’ex cartiera: un’icona delle Marche. Si visiterà inoltre la Cripta di San Silvestro, poco fuori il centro abitato.
A Sassocorvaro andremo alla scoperta di un settecento inedito nella Rocca Ubaldinesca, dove conosceremo Giovanni Cristoforo Battelli, monsignore al tempo di Clemente XI Albani.
E infine Lamoli di Borgo Pace, in cui potremo visitare l’Abbazia di San Michele Arcangelo, luogo del cuore per eccellenza, che ha raccolto 24.750 firme nell’ultimo censimento del FAI, luogo di grande importanza storica immerso in una natura e in un territorio tutto da godere e riscoprire.
Sono queste le incredibili proposte della Delegazione FAI Pesaro Urbino nell’ambito della XXVII edizione delle “Giornate FAI di Primavera”, in programma sabato 23 e domenica 24 marzo.
In ogni luogo anche tanti eventi collaterali: visite guidate e passeggiate con esperti, musica, letture e degustazioni. Il tutto dettagliatamente descritto nel programma allegato e sul sito. Da sottolineare che il programma stampato ha subito alcune variazioni ed è bene verificare gli appuntamenti sul web.
Per quanto riguarda Pesaro, il Comune partecipa all’iniziativa con gli Assessorati alla Bellezza e alla Crescita e all’Ambiente. Una importante collaborazione sta nascendo con l’Ente Parco San Bartolo.
Al nostro fianco sempre i quartieri (Montegranaro e Muraglia, Centro Mare, San Bartolo) con i loro volontari. Un ringraziamento particolare alla Protezione Civile. Ringraziamo soprattutto i numerosi esperti e studiosi che generosamente e con passione ci offrono la loro disponibilità sia per la preparazione degli studenti che per narrare ai visitatori i segreti e le storia che ogni bene racchiude.
Difficile riuscire a ringraziare tutti nome per nome. Ma protagonisti delle Giornate FAI, ancora una volta, le scuole, con le visite guidate a cura degli “Apprendisti Ciceroni”. Gli Istituti coinvolti per Pesaro sono: liceo classico “Mamiani”, liceo scientifico “Marconi”, liceo artistico “Mengaroni”, liceo classico e scientifico “La Nuova Scuola”, istituto tecnico agrario “Cecchi”, scuola media “Galilei”, istituto comprensivo “Alighieri”, scuola media “Manzoni”, istituto comprensivo statale “Leopardi”. Alle “Giornate FAI di Primavera” collabora attivamente anche il Conservatorio Rossini, i cui allievi saranno protagonisti di alcuni piacevoli momenti musicali sia sabato che domenica.
“La prima edizione delle Giornate FAI di Primavera risale al 1993 – spiega la capodelegazione FAI Pesaro Urbino Fiammetta Malpassi – quindi quest’anno sabato 23 e domenica 24 marzo si festeggia la 27ª edizione delle Giornate: un traguardo importante, un successo sempre crescente, tanto da diventare uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale italiano. L’obiettivo che le ha ispirate è sempre più vivo: accompagnare gli italiani alla riscoperta della bellezza che li circonda e che spesso non si conosce o non si vede e vivere insieme una vera e propria festa di piazza della cultura!
Si tratta del più importante evento nazionale del FAI di sensibilizzazione e di raccolta pubblica di fondi: nella nostra Provincia, grazie all’impegno di tanti Volontari (circa 80) e Apprendisti Ciceroni (circa 350) saranno aperti ben 26 siti in 10 località: chiese, palazzi, ville e giardini o interi borghi, come nel caso di Fiorenzuola o Apecchio.
Si tratta di tesori di arte e natura spesso sconosciuti o poco conosciuti, beni che raccontano della storia del nostro territorio, parlano della nostra identità, beni a volte inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend con un contributo facoltativo. Aspettiamo con gioia i visitatori che vorranno prendere parte a questa festa, e ci auguriamo che anche chi ancora non lo ha fatto voglia cogliere l’occasione quest’anno per iscriversi al FAI!
Nel 1993 la prima edizione delle GFP, dicevamo. Proprio l’anno successivo, nel 1994, nasceva qui a Pesaro la nostra Delegazione, su iniziativa di Paolo Albini Riccioli e nel 1995 la prima edizione delle Giornate FAI di Primavera sul nostro territorio con quattro aperture su Pesaro: La Chiesa della Maddalena, Palazzo Mazzolari Mosca, La Sinagoga Sefardita e l’ex Ospedale psichiatrico San Benedetto.
Pesaro, Fano, Urbino, Cagli, Fossombrone, Piobbico e Apecchio sono centri in cui ormai regolarmente le Giornate di Primavera vengono festeggiate, in cui vi è ormai una “tradizione”, un’attesa che non possiamo deludere. Altri centri minori a volte si sono uniti alla nostra festa, non sempre abbiamo potuto accettare la loro richiesta di una seconda apertura: stiamo crescendo e impegnando tutte le nostre capacità organizzative, ma senza un numero adeguato di volontari è difficile riuscire a soddisfare tutte le proposte che riceviamo.
Con grande piacere posso però dire che Sassocorvaro è già alla sua seconda edizione e quest’anno torniamo dopo tanto tempo a Fermignano. Inoltre abbiamo Lamoli di Borgo Pace come ”new entry”, collaborazioni da consolidare, ricche di prospettive per il futuro, per le bellezze che posseggono e il valore del territorio in cui si trovano.
La nostra rete di rapporti sta diventando sempre più ricca e più solida, non solo con le Istituzioni, che affianchiamo e che ci affiancano in questo lavoro comune volto a far conoscere ed amare il nostro patrimonio, viverlo e valorizzarlo, ma anche con altre associazioni, con le scuole, con i privati che ci danno al possibilità di offrire i loro preziosi beni, che per un fine settimana diventano di noi tutti!
La Delegazione FAI di Pesaro e Urbino ringrazia di cuore a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito e contribuiranno alla riuscita di questo importante evento
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Nelle foto a sx gli allievi e i loro insegnanti premiati al Torneo del Paesaggio del Fai a Villa Necchi lo scorso 30 maggio 2018. A dx Giulia Maria Crespi durante la premiazione
Redazione
Ieri 16 luglio presso il Liceo Leopardi di Milano è stato costituito il Comitato Ufficiale di sostegno alle Scuderie De Montel Nei Luoghi del Cuore del Fai.
Non è stata un caso la scelta del Liceo Leopardi quale sede di presentazione del Comitato di sostegno alla candidatura delle scuderie de Montel all’interno dei LUOGHI DEL CUORE DEL FAI.
La II scientifico del Liceo Leopardi, è la vincitrice del TORNEO DEL PAESAGGIO 2018 (che quest’anno aveva come tema l’art. 9 della Costituzione la dove attiene alla tutela del paesaggio e dei beni artistici) del Fai in cui ha primeggiato di fronte a 5000 altri istituti italiani. Premiata da Giulia Maria Crespi (presidente Onorario del Fai), durante una cerimonia a Villa Necchi, una delle prestigiose sedi del fai a Milano.
Alla presentazione hanno partecipato tra gli altri oltre ai componenti del Comitato, anche Francesca Castelbarco consigliere Zona 1 Milano, Paolo Cova, già membro della Commissione Agricoltura della Camera ed estensore del progetto di riforma dell’ippica italiana, l’avvocato Paracciani, presidente del Centro ippico lombardo di Milano.
Il Comitato e i presenti hanno sottolineato la necessità della costituzione del Comitato per promuovere la raccolta di firme in favore delle Scuderie De Montel all’interno dei Luoghi del cuore del Fai, sia per tutelare il sito in relazione a una sua destinazione conforme alla originaria destinazione delleScuderie De Montel, da porre in relazione al progetto virtuale elaborato dai giovani della II liceo del Leopardi, vincitrice del Torneo del Paesaggio del Fai.
COMPOSIZIONE DEL COMITATO
Cavalier VITTORIO ORLANDI presidente
Marchese GIOVANNI BATTISTA LITTA MODIGNANI consigliere
Dottor ROBERTO PASOLINI (rettore Istituto Leopardi) consigliere
Professoressa EMMA DAMICO Consigliere
Giornalista CLAUDIO GOBBI Consigliere/segretario
#ScuderieDeMontel. Ieri 16 luglio costituito il Comitato Ufficiale. Nelle foto a sx gli allievi e i loro insegnanti premiati al Torneo del Paesaggio del Fai a Villa Necchi lo scorso 30 maggio 2018.
#Al Thani Al Shaqab.#AnnalisaLanducci#Arbiter#ARQANA#BadenBaden#BobBaffert#cavallo ippica equitazione racing horse#Centinaio#Centro Vittorio di Capua#Deauville-La Touques Racecourse#Deutsches Derby#EmmaDamico#Equitazione di campagna#Eugenio Colombo#EugenioColombo#France Galop#Frankie Dettori#Galoppo&Charme#GermanRacing#GestutRottgen#GibiLittaModignani#Ippodromo di Merano#ippodromo Snai#Keeneland#Libri equitazione#LiceoLeopardi#MarkusKlug#Oaks#Paolo Cova#paris-turf.com
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Di seguito la bella cronaca, realizzata da Maurizio Fabbiani (del Gruppo Escursionistico Vicchiese) della giornata di ‘treno e trekking’ che, dopo tanti anni, ha visto il treno tornare a fermarsi alla stazione di Fornello (clicca qui per l’articolo che annunciava l’iniziativa):
Oggi per il gruppo degli “Amici di Fornello” che da un po’ di tempo si è preso “a cuore” la rivalorizzazione della stazione e dell’ambiente che la circonda è stata davvero una giornata storica e piena di sentimento: vedere il treno fermarsi e le persone che scendevano è stato davvero emozionante. Un sogno che pensavamo impossibile si è realizzato e in quel momento poco importava che questo sogno fosse solo per un giorno!
Il gruppo di “passeggeri”, escursionisti che provenivano da tutte le parti d’Italia ha ascoltato con interesse e attenzione i racconti di spezzoni di vita a Fornello di Marcello Perannizzi, che di Fornello è stato uno degli ultimi abitanti. E se Marcello ha raccontato il passato, il presente e il futuro lo ha raccontato Daniele Guidi, giovane architetto che ha fatto la tesi di laurea proprio sulle ipotesi di valorizzazione dell’area della ex stazione ed è stato il promotore della raccolta di firme per fare inserire la stazione di Fornello fra i “Luoghi del Cuore” del FAI.
Alfio Ciabatti, presidente regionale del CAI cultore di treno_trekking nonché appassionato “Amico di Fornello” ha posto invece l’accento sull’importanza del binomio treno-escursionismo realizzato su tratte ferroviarie ordinarie, delle quali la Faentina è un valido esempio, al fine di incrementare un turismo sostenibile.
L’escursione sotto la guida di Pierluigi Cosola e Sauro Pini, escursionista del GEV e attivo Amico di Fornello, ci ha portato a ammirare dal basso, lo splendido viadotto di Valdicampi, a visitare la cava di pietra “la miniera” sopra la stazione, il casello n.50, o il casello della Beppa, dal nome dell’ultima casellante che lo ha abitato, fino poi a scendere nella valle del Muccione.
E’ poi arrivata il momento dei saluti; il gruppo degli escursionisti e risalito sul treno per continuare il viaggio per Marradi con il nostro saluto e con la convinzione che questa evento “storico” sia davvero l’inizio di una bella storia: sicuramente Giancarlo (Lallo) Baldi sarà contento!
Escursionisti che scendono dal treno alla Stazione di Fornello
Visto che anche i componenti della redazione di OK!Mugello sono amanti del luogo incantato che è Fornello, pubblichiamo qui di seguito una galleria di foto relative al Viadotto Valdicampi e la “miniera”.
Viadotto Valcampi
Viadotto Valcampi
La firma sul libro degli amici di Fornello
particolare del Viadotto Valcampi
La stazione vista dall’alto
Le rotaie dei carrelli della miniera
Archeologia industriale
Carrello adibito a trasporto inerti
Il treno è tornato a fermarsi a Fornello. Cronaca e foto di una giornata speciale Di seguito la bella cronaca, realizzata da Maurizio Fabbiani (del Gruppo Escursionistico Vicchiese) della giornata di 'treno e trekking' che, dopo tanti anni, ha visto il treno tornare a fermarsi alla stazione di Fornello (
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